La neuroriabilitazione in età evolutiva
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1 La neuroriabilitazione in età evolutiva Fontanellato, 9-10 Febbraio 2-3 Marzo Corso della Scuola Superiore SIRN Centro Cardinal Ferrari - S. Stefano Riabilitazione
2 Disturbi della deglutizione e dell alimentazione Chiara Bertolini Logopedista Fontanellato, 9 febbraio 2019
3 PRINCIPALI ARGOMENTI INTRODUZIONE: LA DEGLUTIZIONE DIFFICOLTÀ NELL ALIMENTAZIONE: LA DISFAGIA L ESPERIENZA CLINICA CONCLUSIONI
4 LA DEGLUTIZIONE Abilità a convogliare sostanze sostanze solide, liquide, gassose o miste dalla bocca allo stomaco (Schindler) Risultato congiunto di forze che spingono il bolo attraverso il faringe evitando le vie aeree (Logemann) FETALE NEONATALE INFANTILE ADULTA PEDOFAGIA O. Schindler
5 DEGLUTIZIONE FETALE EGLUTIZIONE FETALE Primi atti deglutitori 11 settimana Suzione dopo settimana Suzione/deglutizione settimana Deglutizione liquido amniotico Deglutizione funzionale all allattamento DEGLUTIZIONE NEONATALE DEGLUTIZIONE INFANTILE DEGLUTIZIONE ADULTA
6 DEGLUTIZIONE NEONATALE 0-6 MESI SUCKLING Suzione per spremitura del capezzolo tra la lingua e le arcate Movimenti linguali antero-posteriori Complesso ioide-laringe fisso in posizione elevata (C2) EGLUTIZIONE NEONATALE DEGLUTIZIONE INFANTILE DEGLUTIZIONE ADULTA Valutazione deficit di forza ed esauribilità Coordinazione suzione-deglutizionerespirazione rapporto 1:1 1 atto al sec per brust consecutivi con pausa 1-2 sec
7 DEGLUTIZIONE INFANTILE 6-12 MESI SUCKING Muscolatura labiale più efficace a ventosa intorno alla tettarella Movimenti mandibolari ridotti Movimenti linguali supero-inferiori Pressione negativa nella cavità orale Discesa del complesso ioide-laringe (C4) con innalzamento protettivo durante la fase faringea DEGLUTIZIONE DEGLUTIZIONE INFANTILE Alimentazione ADULTA a cucchiaio con sviluppo delle fasi deglutitorie
8 2017 Optimizing feeding and swallowing in children with physical and developmental disabilities: A practical guide for clinicians. Toronto, ON: Holland Bloorivew Kids Rehabilitation Hospital
9 DEGLUTIZIONE INFANTILE ADULTA Dopo i i 12 6 ANNI MESI Comparsa della masticazione che raggiunge la completa maturazione tra i 3 ei 6 aa DEGLUTIZIONE INFANTILE Dai 6 anni la deglutizione assume le caratteristiche adulte con scomparsa della spinta linguale anteriore DEGLUTIZIONE ADULTA DEGLUTIZIONE ADULTA
10 Gli organi fono-articolatori svolgono nell uomo diverse funzioni e nei primi anni hanno una funzione cognitiva BOCCA INTERFACCIA INTERNO-ESTERNO
11 NUTRIZIONE Alla nascita e durante lo sviluppo del bambino, il nutrimento è uno dei momenti più significativi dell interazione con il care-giver «Il bambino ha delle capacità innate ma necessita dell aiuto dell organizzazione materna» (Brazelton)
12 LE PROBLEMATICHE ALIMENTARI PRIMO OBIETTIVO SOSTENERE I GENITORI NELLA CARE Difficoltà nel bambino a raggiungere il controllo omeostatico e a rendersi disponibile alle stimolazioni esterne Difficoltà dei genitori a prendersi cura del bambino rendendo più complesso il processo di crescita
13 LE PROBLEMATICHE ALIMENTARI Dove l esperienza orale è ostacolata ed impedita dalla patologia, è necessario attuare percorsi educativi e riabilitativi per evitare o limitare ritardi nell acquisizione di abilità oro-motore, turbe affettive, relazionali, comportamentali e linguistiche A. Barbot NEUROLOGICI SINDROMI MALFORMATIVE CRANIO- FACCIALI PREMATURITÀ DISORDINI METABOLICI DISTURBI DELLA CONDOTTA ALIMENTARE
14 LO STATO DELL ARTE Gli studi sulla popolazione disfagica neonatale e infantile appaiono, in generale, ancora insufficienti, se si considerano le importanti ripercussioni che i disturbi deglutitori possono avere sulla sfera personale e sociale sia del bambino, sia dei famigliari e dei professionisti sanitari coinvolti
15 LO STATO DELL ARTE Impaired oral intake that is not age appropriate, and is associated with medical, nutritional, feeding skill, and/or psychosocial dysfunction.
16 LO STATO DELL ARTE
17 PARALISI CEREBRALI INFANTILI Reilly et al. (1996) showed feeding difficulties in up to 85% of children with spastic quadriplegia, and the North American Growth and Cerebral Palsy Project showed that two-thirds of such children were stunted and 44% had low fat stores. These growth deficits were found to correlate with the severity of cerebral palsy (Fung et al., 2002). Linee Guida ASPEN, % delle PCI soffre di un disturbo della fase orale 57%di un disturbo di suzione 38% di un disturbo della deglutizione
18 PARALISI CEREBRALI INFANTILI
19 LE RACCOMANDAZIONI Adeguata conoscenza dei meccanismi di deglutizione Consapevolezza fattori di rischio Approccio multidisciplinare Stato nutrizionale Monitorare i cambiamenti nella deglutizione Monitoraggio segni di aspirazione con idonea strumentazione Sostegno ed informazione ai care giver
20 SINTOMI GENERALI AFFATICAMENTO RIFIUTO DEL CIBO CRESCITA INSUFFICIENTE NUTRIZIONE DIFFICILE INFEZIONI FREQUENTI ALTE VIE RESPIRATORIE
21 SINTOMI SPECIFICI AUMENTO SENSIBILITÀ TATTILE ORALE DIFFICOLTA DI GESTIONE LIQUIDI E SEMISOLIDI ASTINENZA DA CIBO AUMENTO DELLA DURATA DEL PASTO SMORFIE FACCIALI FUORIUSCITA DI CIBO INTOLLERANZA AD ALCUNE CONSISTENZE
22 INTERVENTO RIABILITATIVO Monitoraggio della nutrizione e dell idratazione Dieta: dimensione, consistenza e temperatura del bolo Dispositivi di supporto nella gestione della disfagia Posizionamento del bambino durante l alimentazione Prevenzione delle complicanze dovute ad aspirazione
23 POSTURA Alterazione dei meccanismi di raddrizzamento del capo, del collo e del tronco possono determinare frequenti e gravi aspirazioni (Arvedson & Brodsky, 2002; Larnert & Ekberg, 1995) La difficoltà nel raggiungimento dell autonomia della posizione seduta è risolta dall utilizzo di un corretto sistema posturale che garantisce maggiore stabilità ed un corretto allineamento posturale. L atto deglutitorio è facilitato nella posizione di allineamento tra capo, tronco e bacino. Maggiore è la stabilità del corpo più abile e sicura sarà l alimentazione» A. Cerchiari La valutazione delle abilità di alimentazione nella disfagia infantile, Ed. S.E.Cu.P. Srl
24 POSTURA Organizzare la stabilità assiale Facilitare funzioni oro-motorie Stabilizzare aspetto neuro-vegetativo e motorio Curare la modalità di alimentazione Comodità e stabilità posturale dell adulto Regolare input ambientale Migliorare le competenze posturo-motorie del capo e degli arti superiori sulla linea mediana A. Davidson, 1998
25 TRACHEOSTOMIA In epoca precoce è una misura salvavita MA influenza la capacità deglutitoria Dinamica della deglutizione Rischio di aspirazioni predeglutitorie Riduzione della sensibilità Ridotta elevazione laringea chiusura glottica ritardata
26 VALUTAZIONE LOGOPEDICA Delineare un percorso Non si classifica il paziente solo in base al quadro diagnostico, ma in base alla valutazione funzionale Medesimi quadri clinici possono essere classificati diversamente in valutazione e viceversa
27 VALUTAZIONE Ananmesi alimentare Storia alimentare Diario alimentare Video registrazioni a casa di pasti in momenti diversi Videoendoscopia (FEES) Videofluoroscopia (VFS) Strumentale
28 VALUTAZIONE LOGOPEDICA Collaborazione Debolezza e inadeguata energia Il pianto / la voce Controllo del capo Respiro rumoroso Drooling
29 VALUTAZIONE LOGOPEDICA Presenza / assenza di atti deglutitori spontanei Segni di aspirazione con auscultazione latero cervicale Sensibilità orale e periorale Deficit di coordinazione della deglutizione Vomito
30 VALUTAZIONE LOGOPEDICA SE IL PAZIENTE È ANCORA ALIMENTATO Se in sicurezza, attivare valutazione orl e/o strumentale Se non è in sicurezza sospendere alimentazione per os, valutazione strumentale SE IL PAZIENTE NON SI ALIMENTA QUASI PIÙ Rifiuto persistente del cibo, irritabilità, vomito Valutazione della sensibilità Storia alimentare Osservazione e gestione del momento alimentare SE SOSPESA ALIMENTAZIONE PER OS Valutazione funzionale, valutazione strumentale più indicata, posture e consistenze NUTRIZIONE ENTERALE Migliorare crescita e sviluppo Recupero abilità orali
31 QUALE TRATTAMENTO? STATO DI SALUTE VALUTAZIONE FUNZIONALE E STRUMENTALE SICUREZZA TRATTAMENTO ALIMENTARE o TRATTAMENTO NON ALIMENTARE
32 CONCLUSIONI CONOSCENZE E COMPETENZE SPECIFICHE COLLABORAZIONE MULTIDISCIPLINARE CAPACITÀ DI SOSTEGNO AI CARE GIVER ESPERIENZA RIABILITATIVA ADESIONE DELLA FAMIGLIA AL PROGRAMMA TERAPEUTICO
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