9.2 Il problema di Cauchy per le equazioni differenziali del primo ordine

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "9.2 Il problema di Cauchy per le equazioni differenziali del primo ordine"

Transcript

1 9.2 Il problema di Cauchy per le equazioni differenziali del primo ordine 349 y = f(y, x), (9.23) allora la sostituzione z = y conduce all equazione del primo ordine z = f(z, x) nell incognita z = z(x). Se tale equazione è risolubile e se z(x; C 1 ) ne indica l integrale generale, otterremo tutte le soluzioni della (9.23) risolvendo l equazione y = z, ossia calcolando tutte le primitive di z(x; C 1 ); ciò introdurrà una nuova costante di integrazione C 2. L integrale generale dell equazione (9.23) ha dunque la forma y(x; C 1, C 2 ) = z(x; C 1 ) dx = Z(x; C 1 ) + C 2, dove Z(x; C 1 ) indica una particolare primitiva di z(x; C 1 ). Esempio 9.9 Si voglia risolvere l equazione del secondo ordine y (y ) 2 = 1. Ponendo z = y otteniamo l equazione del primo ordine a variabili separabili z = z 2 + 1, il cui integrale generale è dato da arctan z = x + C 1, vale a dire z(x, C 1 ) = tan(x + C 1 ). Integrando ulteriormente, abbiamo sin(x + C1 ) y(x; C 1, C 2 ) = tan(x + C 1 ) dx = cos(x + C 1 ) dx = log(cos(x + C 1 )) + C 2, C 1, C 2 R. 9.2 Il problema di Cauchy per le equazioni differenziali del primo ordine Nelle sezioni precedenti, abbiamo considerato alcune famiglie di equazioni differenziali del primo ordine, per le quali abbiamo fornito procedimenti che permettono di esprimere gli integrali generali delle equazioni mediante integrali indefiniti di funzioni note. Le famiglie prese in esame non esauriscono affatto l insieme delle equazioni differenziali delle quali è possibile determinare per via analitica le soluzioni; varie altre tecniche sono state sviluppate, per risolvere in modo esatto equazioni differenziali di interesse applicativo. Tuttavia, non per tutte le equazioni sono disponibili metodi analitici di risoluzione, oppure ove disponibili tali

2 350 9 Equazioni differenziali ordinarie metodi possono rivelarsi di limitata efficienza pratica. In questi casi, è necessario ricorrere a tecniche di approssimazione, sovente di tipo numerico; nelle situazioni più comuni, ci si limita ad approssimare un integrale particolare dell equazione, ad esempio quello definito da un problema ai valori iniziali di Cauchy. L uso di metodi di approssimazione deve però sempre seguire uno studio qualitativo del problema differenziale di interesse, che garantisca almeno l esistenza di una soluzione esatta da approssimare. Le proprietà qualitative delle soluzioni di un equazione differenziale hanno comunque interesse in sé, ad esempio per capire come la soluzione di un problema di Cauchy sia sensibile alla scelta del valore iniziale. Consideriamo quindi il problema di Cauchy (9.9) e diamo una semplice condizione su f la quale garantisce che il problema ammette una soluzione, definita in un intorno di x 0, che tale soluzione è unica e che essa dipende in modo continuo dal dato iniziale y 0. Quando ciò accade, diciamo che il problema (9.9) è ben posto (secondo Hadamard) Funzioni lipschitziane Premettiamo alcuni concetti relativi al modo con cui una funzione di una o più variabili dipende dai suoi argomenti. Una funzione reale di variabili reale f : J R, dove J è un intervallo, dicesi lipschitziana in J se esiste una costante L 0 tale che f(y 1 ) f(y 2 ) L y 1 y 2, y 1, y 2 J. (9.24) La condizione può essere anche scritta come f(y 1 ) f(y 2 ) L, y 1 y 2 y 1, y 2 J, y 1 y 2 (9.25) e quindi equivale al fatto che il rapporto incrementale di f è limitato, al variare degli argomenti y 1 y 2 in J. Si noti che se la (9.24) è soddisfatta per un certo valore di L, lo è anche per valori maggiori. La più piccola costante per cui la (9.24) è verificata prende il nome di costante di Lipschitz di f in J. Essa non è altro che l estremo superiore della quantità a primo membro della (9.25), al variare degli argomenti in J. Non sempre è facile determinare esattamente tale valore, ma in genere è sufficiente conoscere una sua approssimazione per eccesso. Una funzione lipschitziana in J è necessariamente continua in ogni punto di J (anzi, è uniformemente continua in J Funzioni continue ); la definizione di continuità è infatti soddisfatta con la scelta δ = ε/l. Tuttavia, non tutte le funzioni continue sono lipschitziane. Ad esempio, la funzione f(y) = y non lo è sull intervallo J = [0, + ); scegliendo infatti y 2 = 0 si ha f(y 1 ) f(y 2 ) = y 1 y 2 y1 y1 y 1 = 1 e facendo tendere y 1 a 0 si vede che il quoziente a primo membro non è superiormente limitato. Si noti che tale funzione ha derivata (destra) infinita in y = 0.

3 9.2 Il problema di Cauchy per le equazioni differenziali del primo ordine 351 Se f è derivabile in J con derivata limitata su J, cioè se L = sup f (y) < +, allora f è lipschitziana su J con costante di Lipschitz L. Per verificare la condizione (9.24), è sufficiente applicare la seconda formula dell incremento finito (6.12) a f sull intervallo di estremi y 1, y 2, ottenendo f(y 1 ) f(y 2 ) = f (ȳ)(y 1 y 2 ) per un certo ȳ compreso tra y 1 e y 2 ; ne segue che f(y 1 ) f(y 2 ) = f (ȳ) y 1 y 2 L y 1 y 2. La condizione di derivata limitata è sovente la più immediata da verificare, tra quelle che assicurano la lipschitzianità di una funzione. Ad esempio, essa garantisce la lipschitzianità di f(y) = y su ogni intervallo di tipo [a, + ) con a > 0, essendo 0 < f (y) = 1 2y 1 2a in tale intervallo. Si noti però che una funzione può essere lipschitziana in un intervallo senza essere ivi derivabile; la funzione f(y) = y, non derivabile nell origine, è lipschitziana con costante di Lipschitz uguale a 1 su tutto R, essendo y 1 y 2 y 1 y 2, y 1, y 2 R. Passiamo alle funzioni di più variabili. Una funzione f : Ω R d R dicesi lipschitziana nella regione Ω se esiste una costante L 0 tale che f(y 1 ) f(y 2 ) L y 1 y 2, y 1, y 2 Ω. Una funzione f : I J R 2 R, con I e J intervalli reali, dicesi lipschitziana in Ω nella seconda variabile, uniformemente rispetto alla prima, se esiste una costante L 0 tale che f(x, y 1 ) f(x, y 2 ) L y 1 y 2, y 1, y 2 J, x I. (9.26) Tale condizione è verificata se f ammette derivata parziale rispetto a y limitata in Ω, ossia se L = sup f (x, y) y < +. (x,y) Ω Una condizione di risolubilità del problema di Cauchy Siamo pronti ad enunciare il risultato generale sul problema di Cauchy (9.9). y J

4 352 9 Equazioni differenziali ordinarie Teorema 9.10 Siano I e J intervalli non vuoti della retta reale, con J aperto. Sia f : Ω = I J R 2 R una funzione continua in Ω, e lipschitziana in Ω nella seconda variabile, uniformemente rispetto alla prima. Per ogni (x 0, y 0 ) Ω, il problema di Cauchy (9.9) ammette una e una sola soluzione y = y(x), definita e derivabile con continuità in un intervallo I I, contenente x 0 e non ridotto a un punto, e tale che ( x, y(x) ) Ω per ogni x I. Se (x 0, ỹ 0 ) Ω e se ỹ = ỹ(x) è la soluzione del corrispondente problema di Cauchy, definita in un intervallo I I, allora si ha y(x) ỹ(x) e L x x0 y 0 ỹ 0, x I I, (9.27) dove L è la costante che compare nella (9.26). Il teorema assicura l esistenza e l unicità di una soluzione locale, ossia definita in un intorno di x 0, del problema di Cauchy. La soluzione potrebbe non essere definita su tutto I, in quanto la curva integrale ( x, y(x) ), detta anche traiettoria, potrebbe uscire da Ω prima che x abbia percorso tutto I. Ad esempio, la funzione f(y) = y 2 è lipschitziana su ogni intervallo limitato J a = ( a, a) con a > 0, essendo f(y 1 ) f(y 2 ) = (y 1 + y 2 )(y 1 y 2 ) 2a y 1 y 2, y 1, y 2 J a ma non è lipschitziana su tutto R. La soluzione del problema di Cauchy { y = y 2 (9.28) y(0) = 1/2 non esiste su tutto l intervallo I = [0, + ): risolvendo l equazione per separazione di variabili otteniamo y(x) = 1 2 x, il che mostra che la traiettoria ( x, y(x) ) esce da ogni regione Ω a = I J a, a > 1, prima che x raggiunga il valore 2 (si veda la Figura 9.3). Se invece le ipotesi del teorema valgono con J = R, allora è possibile dimostrare che la soluzione è definita in tutto I. L unicità della soluzione del problema (9.9) segue facilmente dalla disuguaglianza (9.27): se y(x) e ỹ(x) sono due soluzioni corrispondenti allo stesso dato iniziale y 0 = ỹ 0 in x 0, necessariamente si ha y(x) = ỹ(x) per ogni x. È utile osservare che se f non è lipschitziana nella seconda variabile in un intorno di (x 0, y 0 ), allora il problema di Cauchy può ammettere più di una soluzione. Ad esempio, il problema { y = y y(0) = 0,

5 PSfrag replacements 9.3 Equazioni lineari del secondo ordine a coefficienti costanti 353 a J a 1/2 0 2 a Figura 9.3. La soluzione del problema di Cauchy (9.28) non è definita su I = [0, + ) risolubile per separazioni di variabili, ammette tanto la soluzione costante y(x) = 0 (l integrale singolare), quanto la soluzione y(x) = 1 4 x2 ; (addirittura ammette infinite soluzioni, date da { 0 0 x c, y(x) = 1 4 (x c 0, c)2 x > c, ottenuta incollando in modo opportuno le soluzioni indicate prima). Infine, la (9.27) esprime la dipendenza continua della soluzione del problema (9.9) dal dato iniziale y 0 : una perturbazione di ampiezza ε nel dato iniziale si traduce in una perturbazione di ampiezza al più e L x x0 ε nella soluzione in x x 0. In altri termini, la distanza tra due traiettorie può crescere al più di un fattore e L x x0 nel passaggio da x 0 a x. Si noti tuttavia il carattere esponenziale di tale fattore, la cui grandezza dipende non solo dalla distanza x x 0 ma anche dalla grandezza della costante di Lipschitz della funzione f. 9.3 Equazioni lineari del secondo ordine a coefficienti costanti Un equazione lineare del secondo ordine a coefficienti costanti ha la forma y + ay + by = g, (9.29) dove a e b sono costanti reali e g = g(x) è una funzione continua. L integrale generale di una tale equazione può essere facilmente calcolato nel caso in cui g = 0, I Ω a

6 354 9 Equazioni differenziali ordinarie ossia nel caso in cui l equazione sia omogenea. È inoltre possibile calcolare esplicitamente le soluzioni dell equazione quando il secondo membro g è un prodotto di esponenziali, polinomi algebrici, funzioni trigonometriche di tipo seno e coseno e, più in generale, una somma di espressioni di questo genere. Al fine di studiare l equazione (9.29), indichiamone con Ly = y + ay + by il primo membro e osserviamo che, per la proprietà di linearità della derivazione, si ha L(αy + βz) = αly + βlz (9.30) per ogni α, β R e per ogni funzione reale di variabile reale y = y(x) e z = z(x) derivabile due volte. Inoltre non è difficile verificare che il risultato continua a valere quando α, β C e y = y(x) e z = z(x) assumono valori complessi. Tale proprietà di linearità dell equazione differenziale sarà fondamentale nello studio successivo. Un altra proprietà che utilizzeremo è la seguente. Sia λ = λ r + iλ i C un qualunque numero complesso; consideriamo la funzione di variabile reale a valori complessi x e λx = e λrx e iλix = e λrx (cos λ i x + i sin λ i x). Allora si ha d dx eλx = λe λx (9.31) esattamente come nel caso in cui λ è un numero reale. Si ha infatti d dx eλx = d dx (eλrx cos λ i x) + i d dx (eλrx sin λ i x) = λ r e λrx cos λ i x λ i e λrx sin λ i x + i(λ r e λrx sin λ i x + λ i e λrx cos λ i x) = λ r e λrx (cos λ i x + i sin λ i x) + iλ i e λrx (cos λ i x + iλ i sin λ i x) = (λ r + iλ i )e λx = λe λx. Siamo pronti a studiare l equazione (9.29). Consideriamo dapprima l equazione omogenea Ly = y + ay + by = 0 (9.32) e indichiamo con χ(λ) = λ 2 + aλ + b il polinomio caratteristico dell equazione differenziale, ottenuto sostituendo ad ogni derivata la potenza di ordine corrispondente di una variabile complessa λ. La (9.31) suggerisce di cercare una soluzione nella forma y(x) = e λx per un opportuno valore di λ. Con tale scelta, L(e λx ) = λ 2 e λx + aλe λx + be λx = χ(λ)e λx e dunque l equazione è soddisfatta se e solo se λ è una radice dell equazione caratteristica λ 2 + aλ + b = 0. Se il discriminante = a 2 4b di tale equazione è diverso da 0, abbiamo due radici λ 1, λ 2 distinte a cui corrispondono due soluzioni distinte y 1 (x) = e λ1x e

7 9.3 Equazioni lineari del secondo ordine a coefficienti costanti 355 y 2 (x) = e λ2x ; le due radici e le corrispondenti soluzioni sono reali quando > 0, sono complesse coniugate quando < 0. Se = 0, si ha una radice doppia λ, a cui corrisponde la soluzione y 1 (x) = e λx. La condizione di radice doppia implica che χ (λ) = 0; posto y 2 (x) = xe λx, si ha allora L(y 2 ) = χ(λ)xe λx + χ (λ)e λx = 0 e dunque la funzione y 2 è una soluzione dell equazione, distinta dalla soluzione y 1. In tutti i casi, dunque, abbiamo determinato due soluzioni distinte y 1 e y 2 dell equazione omogenea (9.32). Osserviamo ora che, per la proprietà di linearità (9.30), se y 1 e y 2 sono due soluzioni della (9.32) e C 1, C 2 due costanti, allora L(C 1 y 1 + C 2 y 2 ) = C 1 Ly 1 + C 2 Ly 2 = C C 2 0 = 0, cioè anche C 1 y 1 +C 2 y 2 è una soluzione dell equazione omogenea. Inoltre, è possibile dimostrare che se y è una soluzione di tale equazione, allora esistono due costanti C 1 e C 2 tali che y = C 1 y 1 + C 2 y 2, essendo y 1 e y 2 le soluzioni distinte trovate sopra. In conclusione, l integrale generale dell equazione omogenea (9.32) si scrive nella forma y(x; C 1, C 2 ) = C 1 y 1 (x) + C 2 y 2 (x), dove C 1 e C 2 sono costanti (complesse) e y 1 (x), y 2 (x) sono definite nel modo seguente: se 0, si pone y 1 (x) = e λ1x e y 2 (x) = e λ2x dove λ 1 e λ 2 sono le radici distinte dell equazione caratteristica χ(λ) = 0; se = 0, si pone y 1 (x) = e λx e y 2 (x) = xe λx dove λ è la radice doppia dell equazione caratteristica χ(λ) = 0. Nel caso < 0, è possibile esprimere le soluzioni mediante funzioni reali, anziché complesse coniugate come sopra. È sufficiente sostituire a y 1 (x) la sua parte reale e λrx cos λ i x e a y 2 (x) la sua parte immaginaria e λrx sin λ i x, avendo posto λ 1 = λ 2 = λ r + iλ i. Infatti, se y è una soluzione dell equazione omogenea, si ha L(Re y) = Re (Ly) = Re 0 = 0, L(Im y) = Im (Ly) = Im 0 = 0, in quanto i coefficienti dell equazione sono reali; dunque anche Re y e Im y sono soluzioni dell equazione. Riassumendo, l integrale generale dell equazione omogenea (9.32) si esprime mediante funzioni reali nel modo seguente. Caso > 0. L equazione caratteristica ha due radici reali distinte

8 356 9 Equazioni differenziali ordinarie e l integrale generale è dato da λ 1,2 = a ± 2 y(x; C 1, C 2 ) = C 1 e λ1x + C 2 e λ2x, con C 1, C 2 costanti arbitrarie. Caso = 0. L equazione caratteristica ha due radici reali coincidenti, il cui valore comune è λ = a 2, e l integrale generale ha la forma y(x; C 1, C 2 ) = (C 1 + C 2 x)e λx, C 1, C 2 R. Caso < 0. L equazione caratteristica non ha radici reali. Ponendo λ = a 2, ω =, 2 l integrale generale ha la forma y(x; C 1, C 2 ) = e λx (C 1 cos ωx + C 2 sin ωx), C 1, C 2 R. Ritorniamo ora all equazione non omogenea (9.29). L integrale generale si scrive come y(x; C 1, C 2 ) = y 0 (x; C 1, C 2 ) + y p (x), (9.33) dove y 0 (x; C 1, C 2 ) indica l integrale generale dell equazione omogenea associata (9.32), mentre y p (x) indica un qualunque soluzione particolare dell equazione (9.29). Infatti, grazie alla linearità dell equazione, è immediato verificare che il secondo membro della (9.33) è soluzione della (9.29); viceversa, se y(x) indica una generica soluzione, allora la funzione y(x) y p (x) risolverà l equazione omogenea associata, e dunque sarà della forma y 0 (x; C 1, C 2 ) per opportuni valori di C 1 e C 2. Qualora il termine noto g sia una combinazione di prodotti di polinomi algebrici, funzioni trigonometriche ed esponenziali, è possibile trovare un integrale particolare avente la stessa struttura. Per comprendere ciò, partiamo da un termine noto del tipo g(x) = e αx p n (x) con α C e p n (x) polinomio algebrico di grado n 0. Cerchiamo una soluzione particolare nella forma y p (x) = e αx q N (x) con q N polinomio di grado N n da determinarsi. Sostituendo tale espressione nell equazione, otteniamo

9 da cui 9.3 Equazioni lineari del secondo ordine a coefficienti costanti 357 L(e αx q N (x)) = e αx (χ(α)q N (x) + χ (α)q N (x) + q N (x)) = e αx p n (x) χ(α)q N (x) + χ (α)q N (x) + q N (x) = p n (x). Se α non è una radice del polinomio caratteristico, allora è sufficiente porre N = n e determinare i coefficienti incogniti di q n uguagliando tra loro i coefficienti delle potenze di pari grado dei due polinomi a primo e secondo membro; è conveniente partire dal coefficiente di grado massimo n e procedere all indietro. Se α è una radice semplice del polinomio caratteristico, allora χ(α) = 0 ma χ (α) 0, nel qual caso si pone N = n + 1 e si cercherà una soluzione polinomiale dell equazione χ (α)q N (x) + q N (x) = p n(x); poiché il coefficiente di grado 0 di q n+1 non interviene in tale espressione, è sufficiente cercare q n+1 nella forma q n+1 (x) = xq n (x) con q n arbitrario polinomio di grado n. Se infine α è una radice doppia del polinomo caratteristico, allora si pone N = n+2 e si risolve l equazione q n+2(x) = p n (x), cercando q n+2 nella forma q n+2 (x) = x 2 q n (x) con q n arbitrario polinomio di grado n. Le ultime due situazioni si dicono di risonanza. Si noti che quando α è complesso, le espressioni χ(α) e χ (α) sono in genere complesse, dunque è necessario cercare q N (x) come polinomio a coefficienti complessi. Come nel caso dell equazione omogenea, è possibile evitare l uso della variabile complessa considerando separatamente la parte reale e la parte immaginaria di g. Più precisamente, consideriamo termini noti g della forma g(x) = p n (x)e µx sin ϑx oppure g(x) = p n (x)e µx cos ϑx (9.34) che sono rispettivamente la parte reale e la parte immaginaria di e αx p n (x) per α = µ + iϑ. L analisi sopra svolta conduce allora a cercare y p nella forma y p (x) = x m e µx (q 1,n (x) sin ϑx + q 2,n (x) cos ϑx), (9.35) dove q i,n (x) sono polinomi algebrici di grado n, mentre m vale 0 tranne che nelle seguenti situazioni di risonanza: i) nel caso > 0, si pone m = 1 se ϑ = 0 e µ coincide con una delle radici λ 1 o λ 2 del polinomio caratteristico; ii) nel caso = 0, si pone m = 2 se ϑ = 0 e µ coincide con la radice (doppia) λ del polinomio caratteristico; iii) nel caso < 0, si pone m = 1 se µ = λ e ϑ = ω. Sostituendo l espressione (9.35) di y p nell equazione differenziale (9.29), dopo aver derivato e raccolto addendi comuni si uguaglieranno i coefficienti dei termini x k e µx sin ϑx e x k e µx cos ϑx, per k = 0,..., n, a primo e a secondo membro. In tal modo si giunge a determinare y p. Se infine g è una somma algebrica di termini del tipo (9.34), la soluzione particolare y p sarà la somma delle soluzioni particolari relative ai singoli termini. Illustriamo il procedimento ora descritto con alcuni esempi.

Equazioni differenziali

Equazioni differenziali Capitolo 2 Equazioni differenziali I modelli matematici per lo studio di una popolazione isolata sono equazioni differenziali. Premettiamo dunque allo studio dei modelli di popolazioni isolate una breve

Dettagli

y = cos x y = (y ) 2 + c : giustifichino le due affermazioni. y = y y = y 2 y = y(1 y) y = xy Applicazioni Equazioni delle cinetica chimica:

y = cos x y = (y ) 2 + c : giustifichino le due affermazioni. y = y y = y 2 y = y(1 y) y = xy Applicazioni Equazioni delle cinetica chimica: Corso di laurea in Chimica Industriale Matematica II A.A. 2015/2016 Argomenti delle lezioni Giovedí 3 marzo - 2 ore. Richiami sulle equazioni e sui metodi utilizzati nel risolverle. Equazioni differenziali.

Dettagli

Calcolo integrale. Regole di integrazione

Calcolo integrale. Regole di integrazione Calcolo integrale Linearità dell integrale Integrazione per parti Integrazione per sostituzione Integrazione di funzioni razionali 2 2006 Politecnico di Torino Proprietà Siano e funzioni integrabili su

Dettagli

6.3 Equazioni lineari del secondo ordine

6.3 Equazioni lineari del secondo ordine si supponga di conoscerne una soluzione ψ(x). Si verifichi che con la sostituzione y(x) = ψ(x) + 1, l equazione diventa lineare nell incognita v(x) v(x). Utilizzando questo metodo, si risolva l equazione

Dettagli

Equazioni differenziali

Equazioni differenziali Equazioni differenziali Hynek Kovarik Università di Brescia Analisi Matematica 1 Hynek Kovarik (Università di Brescia) Equazioni differenziali Analisi Matematica 1 1 / 30 Formulazione del problema In generale

Dettagli

Equazioni differenziali

Equazioni differenziali Equazioni differenziali In un equazione differenziale l incognita da trovare è una funzione, di cui è data, dall equazione, una relazione con le sue derivate (fino ad un certo ordine) e la variabile libera:

Dettagli

EQUAZIONI DIFFERENZIALI

EQUAZIONI DIFFERENZIALI EQUAZIONI DIFFERENZIALI 1 Primo ordine - variabili separabili Sia dato il problema di Cauchy seguente: { y = a(x)b(y) Si proceda come segue y(x 0 ) = y 0 (1) Si calcolino le radici dell equazione b(y)

Dettagli

Equazioni differenziali

Equazioni differenziali 4 Equazioni differenziali Determinare le primitive di una funzione f(x) significa risolvere y (x) = f(x) dove l incognita è la funzione y(x). Questa equazione è un semplice esempio di equazione differenziale.

Dettagli

Raccolta degli Scritti d Esame di ANALISI MATEMATICA U.D. 3 assegnati nei Corsi di Laurea di Fisica, Fisica Applicata, Matematica

Raccolta degli Scritti d Esame di ANALISI MATEMATICA U.D. 3 assegnati nei Corsi di Laurea di Fisica, Fisica Applicata, Matematica DIPARTIMENTO DI MATEMATICA Università degli Studi di Trento Via Sommarive - Povo (TRENTO) Raccolta degli Scritti d Esame di ANALISI MATEMATICA U.D. 3 assegnati nei Corsi di Laurea di Fisica, Fisica Applicata,

Dettagli

1) Applicando la definizione di derivata, calcolare la derivata in x = 0 delle funzioni: c) x + 1 d)x sin x.

1) Applicando la definizione di derivata, calcolare la derivata in x = 0 delle funzioni: c) x + 1 d)x sin x. Funzioni derivabili Esercizi svolti 1) Applicando la definizione di derivata, calcolare la derivata in x = 0 delle funzioni: a)2x 5 b) x 3 x 4 c) x + 1 d)x sin x. 2) Scrivere l equazione della retta tangente

Dettagli

Compito di Analisi Matematica, Seconda parte, COGNOME: NOME: MATR.:

Compito di Analisi Matematica, Seconda parte, COGNOME: NOME: MATR.: Compito di Analisi Matematica, Seconda parte, gennaio 9 Tema X COGNOME: NOME: MATR.: Esercizio. ( Determinare al variare di β R la soluzione di y (x + y (x + y(x = e x + x tale che y( = β = y (. ( Al variare

Dettagli

4.5 Equazioni differenziali lineari del secondo ordine non omogenee 159

4.5 Equazioni differenziali lineari del secondo ordine non omogenee 159 4.5 Equazioni differenziali lineari del secondo ordine non omogenee 159 Una volta stabilito che per ogni funzione continua f l equazione (4.23) è risolubile, ci interessa determinarne l integrale generale.

Dettagli

Equazioni differenziali lineari del secondo ordine a coefficienti costanti

Equazioni differenziali lineari del secondo ordine a coefficienti costanti Equazioni differenziali lineari del secondo ordine a coefficienti costanti 0.1 Introduzione Una equazione differenziale del secondo ordine è una relazione del tipo F (t, y(t), y (t), y (t)) = 0 (1) Definizione

Dettagli

Matematica II. Risolvere o integrare una e.d. significa trovarne tutte le soluzione, che costituiscono il cosidetto integrale generale.

Matematica II. Risolvere o integrare una e.d. significa trovarne tutte le soluzione, che costituiscono il cosidetto integrale generale. Definizione Si dice equazione differenziale di ordine n nella funzione incognita y = y (x) una relazione fra y, le sue derivate y,..., y (n), e la variabila indipendente x Risolvere o integrare una e.d.

Dettagli

TEMI D ESAME DI ANALISI MATEMATICA I

TEMI D ESAME DI ANALISI MATEMATICA I TEMI D ESAME DI ANALISI MATEMATICA I Corso di laurea quadriennale) in Fisica a.a. 003/04 Prova scritta del 3 aprile 003 ] Siano a, c parametri reali. Studiare l esistenza e, in caso affermativo, calcolare

Dettagli

Equazioni differenziali del 2 ordine Prof. Ettore Limoli. Sommario. Equazione differenziale omogenea a coefficienti costanti

Equazioni differenziali del 2 ordine Prof. Ettore Limoli. Sommario. Equazione differenziale omogenea a coefficienti costanti Equazioni differenziali del 2 ordine Prof. Ettore Limoli Sommario Equazione differenziale omogenea a coefficienti costanti... 1 Equazione omogenea di esempio... 2 Equazione differenziale non omogenea a

Dettagli

Risolvere i problemi di Cauchy o trovare l integrale generale delle seguenti equazioni differenziali del II ordine lineari a coefficienti costanti:

Risolvere i problemi di Cauchy o trovare l integrale generale delle seguenti equazioni differenziali del II ordine lineari a coefficienti costanti: Risolvere i problemi di Cauchy o trovare l integrale generale delle seguenti equazioni differenziali del II ordine lineari a coefficienti costanti: 1. y 5y + 6y = 0 y(0) = 0 y (0) = 1 2. y 6y + 9y = 0

Dettagli

Funzioni derivabili (V. Casarino)

Funzioni derivabili (V. Casarino) Funzioni derivabili (V. Casarino) Esercizi svolti 1) Applicando la definizione di derivata, calcolare la derivata in = 0 delle funzioni: a) 5 b) 3 4 c) + 1 d) sin. ) Scrivere l equazione della retta tangente

Dettagli

Esercizio Determinare l integrale generale delle seguenti equazioni differenziali lineari del primo ordine: (i) y = 3y cos(x);

Esercizio Determinare l integrale generale delle seguenti equazioni differenziali lineari del primo ordine: (i) y = 3y cos(x); 134 Capitolo 4. Equazioni differenziali ordinarie del problema di Cauchy (4.28) bisogna risolvere il sistema lineare (nelle incognite c 1,..., c n )) c 1 y 1 (x 0 ) +... + c n y n (x 0 ) = y 0, c 1 y 1

Dettagli

19 Marzo Equazioni differenziali.

19 Marzo Equazioni differenziali. 19 Marzo 2019 Equazioni differenziali. Definizione 1. Si chiama equazione differenziale una relazione che coinvolge una o più derivate di una funzione incognita y(x), la funzione stessa, funzioni di x

Dettagli

Studio qualitativo. Emanuele Paolini 2 luglio 2002

Studio qualitativo. Emanuele Paolini 2 luglio 2002 Studio qualitativo Emanuele Paolini 2 luglio 2002 Non sempre è possibile determinare esplicitamente le soluzione di una equazione differenziale. Ci proponiamo quindi di trovare dei metodi per determinare

Dettagli

Esercitazioni di Matematica

Esercitazioni di Matematica Università degli Studi di Udine Anno Accademico 009/00 Facoltà di Agraria Corsi di Laurea in VIT e STAL Esercitazioni di Matematica novembre 009 Trovare le soluzioni della seguente disequazione: x + +

Dettagli

Equazioni differenziali

Equazioni differenziali Equazioni differenziali Hynek Kovarik Università di Brescia Analisi Matematica 2 Hynek Kovarik (Università di Brescia) Equazioni differenziali Analisi Matematica 2 1 / 42 Equazioni differenziali Un equazione

Dettagli

Equazioni differenziali ordinarie

Equazioni differenziali ordinarie Equazioni differenziali ordinarie Un equazione differenziale ordinaria di ordine n è una relazione tra: 1. una variabile indipendente x R, 2. una funzione incognita y = y(x) a valori reali 3. le derivate

Dettagli

Equazioni differenziali

Equazioni differenziali 4 Equazioni differenziali Determinare le primitive di una funzione f(x) significa risolvere y (x) = f(x) dove l incognita è la funzione y(x). Questa equazione è un semplice esempio di equazione differenziale.

Dettagli

7. Equazioni differenziali

7. Equazioni differenziali 18 Sezione 7. Equazioni differenziali 7. Equazioni differenziali [versione: 25/5/2012] Richiamo delle nozioni fondamentali In un equazione differenziale l incognita da determinare è una funzione (e non

Dettagli

Università di Pisa - Corso di Laurea in Informatica Analisi Matematica A. Pisa, 3 settembre 2018

Università di Pisa - Corso di Laurea in Informatica Analisi Matematica A. Pisa, 3 settembre 2018 Università di Pisa - orso di Laurea in Informatica nalisi Matematica Pisa, settembre 208 ( cos x sin se x 0 Domanda Sia f : R R definita da f(x = x 0 se x = 0. non esiste la derivata di f in x = 0 f (0

Dettagli

Soluzioni. 152 Roberto Tauraso - Analisi Risolvere il problema di Cauchy. { y (x) + 2y(x) = 3e 2x y(0) = 1

Soluzioni. 152 Roberto Tauraso - Analisi Risolvere il problema di Cauchy. { y (x) + 2y(x) = 3e 2x y(0) = 1 5 Roberto Tauraso - Analisi Soluzioni. Risolvere il problema di Cauchy y (x) + y(x) = 3e x y() = R. Troviamo la soluzione generale in I = R. Una primitiva di a(x) = è A(x) = a(x) dx = dx = x e il fattore

Dettagli

EQUAZIONI DIFFERENZIALI Esercizi con soluzione

EQUAZIONI DIFFERENZIALI Esercizi con soluzione EQUAZIONI DIFFERENZIALI Esercizi con soluzione 1. Calcolare l integrale generale delle seguenti equazioni differenziali lineari del primo ordine: (a) y 2y = 1 (b) y + y = e x (c) y 2y = x 2 + x (d) 3y

Dettagli

Capitolo 1 ANALISI COMPLESSA

Capitolo 1 ANALISI COMPLESSA Capitolo 1 ANALISI COMPLESSA 1 1.2 Funzioni Complesse Una funzione complessa di variabile complessa f : E C, E C è un applicazione ce associa un numero complesso f(z) ad ogni z E, con E sottoinsieme del

Dettagli

D Analisi Matematica 1 (Corso di Laurea in Informatica e Bioinformatica)

D Analisi Matematica 1 (Corso di Laurea in Informatica e Bioinformatica) COGNOME NOME Matr. D Firma dello studente Tempo: ore. Prima parte: test a risposta multipla. Una ed una sola delle 4 affermazioni è corretta. Indicatela con una croce. È consentita una sola correzione

Dettagli

Equazioni differenziali

Equazioni differenziali Equazioni differenziali Generalità sulle equazioni differenziali ordinarie del primo ordine Si chiama equazione differenziale ordinaria[ ] del primo ordine un equazione nella quale compare y = y e la sua

Dettagli

y + P(x) y + Q(x) y = 0 y(x) = c 1y 1(x) + c 2 y 2(x).

y + P(x) y + Q(x) y = 0 y(x) = c 1y 1(x) + c 2 y 2(x). Proposizione 4. Se y 1(x) e y (x) sono soluzioni linearmente indipendenti di y + P(x) y + Q(x) y = 0 ogni altra soluzione della stessa equazione si scrive nella forma per una scelta opportuna delle costanti

Dettagli

Equazioni differenziali Problema di Cauchy

Equazioni differenziali Problema di Cauchy Equazioni differenziali Problema di Cauch Primo esempio - Risolvere l equazione '( ) = g( ) con g( ) :[ a, b] R continua Teor. fondamentale del calcolo integrale ( ) = + g ( t )dt Primo esempio - Osserviamo

Dettagli

LEZIONI DI ANALISI MATEMATICA I. Equazioni Differenziali Ordinarie. Sergio Lancelotti

LEZIONI DI ANALISI MATEMATICA I. Equazioni Differenziali Ordinarie. Sergio Lancelotti LEZIONI DI ANALISI MATEMATICA I Equazioni Differenziali Ordinarie Sergio Lancelotti Anno Accademico 2006-2007 2 Equazioni differenziali ordinarie 1 Equazioni differenziali ordinarie di ordine n.................

Dettagli

Corso di Laurea in Ingegneria Informatica Prova di Analisi Matematica 1

Corso di Laurea in Ingegneria Informatica Prova di Analisi Matematica 1 Corso di Laurea in Ingegneria Informatica Prova di Analisi Matematica 1 9 Gennaio 2018 Scrivere subito nome e cognome e matricola sul foglio risposte e preparare il libretto sul banco per il controllo.

Dettagli

Argomento 14 Esercizi: suggerimenti

Argomento 14 Esercizi: suggerimenti Argomento 4 Esercizi: suggerimenti Ex.. Equazione differenziale lineare del primo ordine, cioè del tipo: y + a(x) y = f(x) il cui integrale generale è dato dalla formula: ] y(x, C) = e [C A(x) + f(x)e

Dettagli

Equazioni differenziali Corso di Laurea in Scienze Biologiche Istituzioni di Matematiche A.A. 2007-2008. Dott.ssa G. Bellomonte

Equazioni differenziali Corso di Laurea in Scienze Biologiche Istituzioni di Matematiche A.A. 2007-2008. Dott.ssa G. Bellomonte Equazioni differenziali Corso di Laurea in Scienze Biologiche Istituzioni di Matematiche A.A. 2007-2008 Dott.ssa G. Bellomonte Indice 1 Introduzione 2 2 Equazioni differenziali lineari del primo ordine

Dettagli

Facoltà di Architettura Valle Giulia Corso di Laurea Specialistica Quinquennale U.E. 1 CALCOLO INTEGRALE PER LE FUNZIONI DI UNA VARIABILE

Facoltà di Architettura Valle Giulia Corso di Laurea Specialistica Quinquennale U.E. 1 CALCOLO INTEGRALE PER LE FUNZIONI DI UNA VARIABILE Facoltà di Architettura Valle Giulia Corso di Laurea Specialistica Quinquennale U.E. Istituzioni di Matematica 2 a.a. 2007-2008 http://www.dmmm.uniroma.it/persone/capitanelli CALCOLO INTEGRALE PER LE FUNZIONI

Dettagli

Argomento 8 Integrali indefiniti

Argomento 8 Integrali indefiniti 8. Integrale indefinito Argomento 8 Integrali indefiniti Definizione 8. Assegnata la funzione f definita nell intervallo I, diciamo che una funzione F con F : I R è una primitiva di f in I se i) F è derivabile

Dettagli

Corso di Laurea in Ingegneria Informatica Prova di Analisi Matematica 1

Corso di Laurea in Ingegneria Informatica Prova di Analisi Matematica 1 Corso di Laurea in Ingegneria Informatica Prova di Analisi Matematica 1 18 luglio 2017 Scrivere subito nome e cognome e matricola sul foglio risposte e preparare il libretto sul banco per il controllo.

Dettagli

EQUAZIONI DIFFERENZIALI Esercizi svolti. y = xy. y(2) = 1.

EQUAZIONI DIFFERENZIALI Esercizi svolti. y = xy. y(2) = 1. EQUAZIONI DIFFERENZIALI Esercizi svolti 1. Determinare la soluzione dell equazione differenziale (x 2 + 1)y + y 2 =. y + x tan y = 2. Risolvere il problema di Cauchy y() = 1 2 π. 3. Risolvere il problema

Dettagli

Equazioni Differenziali

Equazioni Differenziali Università degli Studi di Udine Anno Accademico 2012/2013 Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali Corso di Laurea in Matematica Equazioni Differenziali Appello del 5 febbraio 2013 N.B.: scrivere

Dettagli

Analisi Matematica A e B Soluzioni prova scritta parziale n. 4

Analisi Matematica A e B Soluzioni prova scritta parziale n. 4 Analisi Matematica A e B Soluzioni prova scritta parziale n. Corso di laurea in Fisica, 08-09 7 aprile 09. Determinare le soluzioni u(x) dell equazione differenziale u + u u = sin x + ex + e x. Soluzione.

Dettagli

ESERCIZI SULLE EQUAZIONI DIFFERENZIALI

ESERCIZI SULLE EQUAZIONI DIFFERENZIALI ESERCIZI SULLE EQUAZIONI DIFFERENZIALI 1. Generalità 1.1. Verifica delle soluzioni. Verificare se le funzioni date sono soluzioni delle equazioni differenziali. xy = 2y, y = 5x 2. y = x 2 + y 2, y = 1

Dettagli

A Analisi Matematica 2 (Corso di Laurea in Informatica) Simulazione compito d esame

A Analisi Matematica 2 (Corso di Laurea in Informatica) Simulazione compito d esame COGNOME NOME Matr. Firma dello studente A Analisi Matematica (Corso di Laurea in Informatica) Simulazione compito Tempo: ore. Prima parte: test a risposta multipla. Una ed una sola delle 4 affermazioni

Dettagli

Primo Compito di Analisi Matematica Corso di laurea in Informatica, corso B 18 Gennaio Soluzioni

Primo Compito di Analisi Matematica Corso di laurea in Informatica, corso B 18 Gennaio Soluzioni Primo Compito di Analisi Matematica Corso di laurea in Informatica, corso B 8 Gennaio 06 Soluzioni Esercizio Siano z e z due numeri complessi con modulo e argomento rispettivamente (ρ, θ ) e (ρ, θ ) tali

Dettagli

Facoltà di Scienze MM.FF.NN. Corso di Laurea in Matematica - A.A Prova scritta di Analisi Matematica II del

Facoltà di Scienze MM.FF.NN. Corso di Laurea in Matematica - A.A Prova scritta di Analisi Matematica II del Prova scritta di nalisi Matematica II del 12-06-2001. C1 1) Studiare la convergenza semplice, uniforme e totale della serie di funzioni seguente ( 1) [ n 2 ] n x 1 + n 2 x. n=0 2) Data la funzione (x 2

Dettagli

appunti per il corso di Analisi Matematica I corso di laurea in Ingegneria Gestionale, a.a autore: Giovanni Alberti

appunti per il corso di Analisi Matematica I corso di laurea in Ingegneria Gestionale, a.a autore: Giovanni Alberti appunti per il corso di Analisi Matematica I corso di laurea in Ingegneria Gestionale, a.a. 2013-14 autore: Giovanni Alberti Equazioni differenziali [versione: 22-12-2013] Richiamo delle nozioni fondamentali

Dettagli

sin 3 x x x cos x lim Verificare se la funzione: (x 2)2 f(x) = ln (x 2) sia dotata di minimo assoluto nell intervallo aperto (3, + )

sin 3 x x x cos x lim Verificare se la funzione: (x 2)2 f(x) = ln (x 2) sia dotata di minimo assoluto nell intervallo aperto (3, + ) Esercizio 1 Verificare che il numero complesso z = ( 1 3 i)/2 algebrica: 2z 4 + 3z 3 2z 3 è radice dell equazione Esercizio 2 x 0 sin 3 x x x cos x Esercizio 3 Verificare se la funzione: (x 2)2 f(x) =

Dettagli

APPLICAZIONI di MATEMATICA A.A

APPLICAZIONI di MATEMATICA A.A APPLICAZIONI di MATEMATICA A.A. 2013-2014 Traccia della lezioni del 30 settembre e 4 ottobre 2013 October 5, 2013 1 Analiticita e funzioni armoniche Come abbiamo visto nella lezione scorsa, una funzione

Dettagli

Cognome Nome Matricola Codice ESEMPIO 1

Cognome Nome Matricola Codice ESEMPIO 1 Cognome Nome Matricola Codice ESEMPIO 1 [1]. (***) Definizione di derivata di una funzione in un punto. Sia A R N ; sia a A; sia f : A R M ; sia f differenziabile in a; allora la derivata di f in a è...

Dettagli

Analisi Matematica I per Ingegneria Gestionale, a.a Scritto del sesto appello, 16 luglio 2018 Testi 1

Analisi Matematica I per Ingegneria Gestionale, a.a Scritto del sesto appello, 16 luglio 2018 Testi 1 Scritto del sesto appello, 6 luglio 208 Testi Prima parte, gruppo.. Trovare α [0, 2π) per cui vale l identità trigonometrica sin(x π/3) = cos(x + α). 2. Trovare il polinomio di Taylor (in 0) di ordine

Dettagli

Analisi Vettoriale - A.A Foglio di Esercizi n Esercizio. y [17] + y [15] = 0. z + z = 0

Analisi Vettoriale - A.A Foglio di Esercizi n Esercizio. y [17] + y [15] = 0. z + z = 0 Analisi Vettoriale - A.A. 23-24 Foglio di Esercizi n. 5 Determinare l integrale generale di 1. Esercizio y [17] + y [15] = Posto y [15] = z l equazione proposta diventa Il cui integrale generale é z +

Dettagli

appunti per il corso di Analisi Matematica I corso di laurea in Ingegneria Gestionale, a.a autore: Giovanni Alberti

appunti per il corso di Analisi Matematica I corso di laurea in Ingegneria Gestionale, a.a autore: Giovanni Alberti appunti per il corso di Analisi Matematica I corso di laurea in Ingegneria Gestionale, a.a. 2014-15 autore: Giovanni Alberti Equazioni differenziali [versione: 2 gennaio 2015] Richiamo delle nozioni fondamentali

Dettagli

Per determinare una soluzione particolare descriveremo un metodo che vale solo nel caso in cui la funzione f(x) abbia una forma particolare:

Per determinare una soluzione particolare descriveremo un metodo che vale solo nel caso in cui la funzione f(x) abbia una forma particolare: 42 Roberto Tauraso - Analisi 2 Ora imponiamo condizione richiesta: ( lim c e 4x + c 2 + c 3 e 2x cos(2x) + c 4 e 2x sin(2x) ) = 3. x + Il limite esiste se e solo c 3 = c 4 = perché le funzioni e 2x cos(2x)

Dettagli

Esonero di Analisi Matematica II (A)

Esonero di Analisi Matematica II (A) Esonero di Analisi Matematica II (A) Ingegneria Edile, 8 aprile 3. Studiare la convergenza del seguente integrale improprio: + x log 3 x (x ) 3 dx.. Studiare la convergenza puntuale ed uniforme della seguente

Dettagli

2 + 2(seny) 2 per (x, y) (0, 0),

2 + 2(seny) 2 per (x, y) (0, 0), Analisi II, a.a. 017-018 Soluzioni 1) Sia f la funzione di due variabili definita da xy α (senx) + (seny) per (x, y) (0, 0), 0 in (0, 0) dove α 0 è un parametro reale fissato. Determinare l insieme di

Dettagli

Note sul teorema fondamentale e sulla formula fondamentale del calcolo integrale

Note sul teorema fondamentale e sulla formula fondamentale del calcolo integrale Note sul teorema fondamentale e sulla formula fondamentale del calcolo integrale Definizione. Sia f:[a, b] R una funzione reale continua definita sull intervallo [a, b] R. Una funzione primitiva (o semplicemente

Dettagli

Istituzioni di Matematiche quarta parte

Istituzioni di Matematiche quarta parte Istituzioni di Matematiche quarta parte anno acc. 2012/2013 Univ. degli Studi di Milano Cristina Turrini (Univ. degli Studi di Milano) Istituzioni di Matematiche 1 / 22 index Derivate 1 Derivate 2 Teoremi

Dettagli

Un intervallo di numeri reali è un sottoinsieme I R tale che. è l estremità superiore. Si vede facilmente che I contiene x R ; a(i) < x < b(i)

Un intervallo di numeri reali è un sottoinsieme I R tale che. è l estremità superiore. Si vede facilmente che I contiene x R ; a(i) < x < b(i) ed è contenuto in {x R ; a(i) x b(i) }. Sulla continuità uniforma: Un intervallo di numeri reali è un sottoinsieme I R tale che Per un intervallo I I x 1 x x 2 I = x I. a(i) = inf x (appartenente a R o

Dettagli

TEMI D ESAME DI ANALISI MATEMATICA I Corso di laurea (quadriennale) in Fisica a.a. 2002/03

TEMI D ESAME DI ANALISI MATEMATICA I Corso di laurea (quadriennale) in Fisica a.a. 2002/03 I seguenti quesiti ed il relativo svolgimento sono coperti dal diritto d autore, pertanto essi non possono essere sfruttati a fini commerciali o di pubblicazione editoriale senza autorizzazione esplicita

Dettagli

CORSO DI LAUREA in Fisica, aa 2017/18 (canale Pb-Z)

CORSO DI LAUREA in Fisica, aa 2017/18 (canale Pb-Z) CORSO DI LAUREA in Fisica, aa 2017/18 (canale Pb-Z) Equazioni lineari del II ordine a coefficienti costanti: questo è un richiamo dei risultati con altri esempi svolti. Il testo di riferimento è Bramanti

Dettagli

26 - Funzioni di più Variabili Limiti e Derivate

26 - Funzioni di più Variabili Limiti e Derivate Università degli Studi di Palermo Facoltà di Economia CdS Statistica per l Analisi dei Dati Appunti del corso di Matematica 26 - Funzioni di più Variabili Limiti e Derivate Anno Accademico 2013/2014 M.

Dettagli

SOLUZIONI COMPITO del 13/02/2019 ANALISI MATEMATICA I - 9 CFU ENERGETICA TEMA A

SOLUZIONI COMPITO del 13/02/2019 ANALISI MATEMATICA I - 9 CFU ENERGETICA TEMA A SOLUZIONI COMPITO del /0/09 ANALISI MATEMATICA I - 9 CFU ENERGETICA TEMA A Esercizio Ponendo z = a + ib, da cui z = a + b, ed osservando che e iπ/ = i, l equazione proposta si riscrive nella forma a b

Dettagli

Equazioni differenziali a variabili separabili e lineari del primo ordine. Esercizi.

Equazioni differenziali a variabili separabili e lineari del primo ordine. Esercizi. Equazioni differenziali a variabili separabili e lineari del primo ordine. Esercizi. Mauro Saita Versione provvisoria. Dicembre 204 Per commenti o segnalazioni di errori scrivere, per favore, a: maurosaita@tiscalinet.it

Dettagli

Analisi 4 - SOLUZIONI (compito del 29/09/2011)

Analisi 4 - SOLUZIONI (compito del 29/09/2011) Corso di laurea in Matematica Analisi 4 - SOLUZIONI compito del 9/09/0 Docente: Claudia Anedda Calcolare, tramite uno sviluppo in serie noto, la radice quinta di e la radice cubica di 9 Utilizzando la

Dettagli

ANALISI MATEMATICA I, Compito scritto del 5/07/2016 Corso di Laurea in Matematica. COGNOME e NOME... MATR T

ANALISI MATEMATICA I, Compito scritto del 5/07/2016 Corso di Laurea in Matematica. COGNOME e NOME... MATR T ANALISI MATEMATICA I, Compito scritto del 5/7/6 Corso di Laurea in Matematica COGNOME e NOME... MATR... 3 4 T Nelle risposte devono essere riportati anche i conti principali e le motivazioni principali.

Dettagli

Analisi Matematica I per Ingegneria Gestionale, a.a Secondo compitino e primo appello, 12 gennaio 2017 Testi 1

Analisi Matematica I per Ingegneria Gestionale, a.a Secondo compitino e primo appello, 12 gennaio 2017 Testi 1 Secondo compitino e primo appello, gennaio 7 Testi Prima parte, gruppo.. Determinare l insieme di definizione della funzione arcsin(e ).. Determinare lo sviluppo di Taylor di ordine 4 (in ) della funzione

Dettagli

Facoltà di Scienze MM.FF.NN. Corso di Laurea in Matematica - A.A Prova scritta di Analisi Matematica I del c.

Facoltà di Scienze MM.FF.NN. Corso di Laurea in Matematica - A.A Prova scritta di Analisi Matematica I del c. Prova scritta di Analisi Matematica I del 22-5-2 - c. ) Provare che 3 3è irrazionale. 2) Provare che il grafico di f(x) =(x ) + 2 sin[(x ) ]:R \{} R ammette la retta di equazione x = come asintoto verticale.

Dettagli

Equazioni differenziali ordinarie (ODE) lineari del secondo ordine a coefficienti costanti

Equazioni differenziali ordinarie (ODE) lineari del secondo ordine a coefficienti costanti Equazioni differenziali ordinarie (ODE) lineari del secondo ordine a coefficienti costanti Fulvio Bisi Corso di Analisi Matematica A (ca) Università di Pavia Facoltà di Ingegneria 1 ODE lineari del secondo

Dettagli

Facoltà di Scienze MM.FF.NN. Corso di Laurea in Matematica - A.A Prova scritta di Analisi Matematica II del c.1.

Facoltà di Scienze MM.FF.NN. Corso di Laurea in Matematica - A.A Prova scritta di Analisi Matematica II del c.1. Prova scritta di Analisi Matematica II del 14-07-1999 - c.1 1) Sia (d n ) una successione di numeri reali tali che inf d n > 0. Studiare il carattere della serie + n=1 al variare del parametro reale positivo

Dettagli

FM1 - Equazioni differenziali e meccanica

FM1 - Equazioni differenziali e meccanica Corso di laurea in Matematica - Anno Accademico 2006/2007 FM1 - Equazioni differenziali e meccanica Prima prova d esonero (03-04-2006) CORREZIONE Esercizio 1. Lo spettro Σ(A) della matrice A si trova risolvendo

Dettagli

1. Riconoscere la natura delle coniche rappresentate dalle seguenti equazioni e disegnarle:

1. Riconoscere la natura delle coniche rappresentate dalle seguenti equazioni e disegnarle: Università degli Studi della Basilicata Corsi di Laurea in Chimica / Scienze Geologiche Matematica II A. A. 204-205 (dott.ssa Vita Leonessa) Esercizi proposti n. 3: Funzioni a due variabili. Riconoscere

Dettagli

Corso di Laurea in Informatica Applicata Esame di Analisi Matematica Secondo test di verifica a. a. 2006/2007

Corso di Laurea in Informatica Applicata Esame di Analisi Matematica Secondo test di verifica a. a. 2006/2007 Corso di Laurea in Informatica Applicata Esame di Analisi Matematica Secondo test di verifica a. a. 2006/2007 Risolvere esattamente due tra gli esercizi seguenti. Le risposte non motivate non saranno prese

Dettagli

Calcolo I - Corso di Laurea in Fisica - 18 Giugno 2018 Soluzioni Scritto. f(x) = ( ln 1 + x + 1 ) =

Calcolo I - Corso di Laurea in Fisica - 18 Giugno 2018 Soluzioni Scritto. f(x) = ( ln 1 + x + 1 ) = Calcolo I - Corso di Laurea in Fisica - 8 Giugno 08 Soluzioni Scritto ) Data la funzione fx) = ln + x + ) a) Calcolare il dominio, asintoti ed eventuali punti di non derivabilità; b) Calcolare, se esistono,

Dettagli

x + 1 2x], g(x) = x x + 2, h(x) = ln(x 1 2x 2 4x).

x + 1 2x], g(x) = x x + 2, h(x) = ln(x 1 2x 2 4x). Funzioni Esercizio Siano f, g due funzioni definite da fx) = x x 2, gx) = ln x Trovare l insieme di definizione di f e g 2 Determinare le funzioni composte f g e g f, precisandone insieme di definizione

Dettagli

Provetta scritta di Calcolo I Corsi di laurea in Fisica - Scienza e Tecnologia dei Materiali Prova scritta del 7/12/2005 Fila A

Provetta scritta di Calcolo I Corsi di laurea in Fisica - Scienza e Tecnologia dei Materiali Prova scritta del 7/12/2005 Fila A Provetta scritta di Calcolo I Prova scritta del 7/2/25 Fila A ) Calcolare i limiti 3 x 3 x 4 ; b) lim sin(2x) + x2 x( cos(3x)) c) lim + 5 x 7 x 4 x 2 + x. 2) Determinare il massimo di x 3 (2 + x 4 ) 3/2,

Dettagli

1 Primitive e integrali indefiniti

1 Primitive e integrali indefiniti Analisi Matematica 2 CORSO DI STUDI IN SMID CORSO DI ANALISI MATEMATICA 2 CAPITOLO 2 CALCOLO INTEGRALE Primitive e integrali indefiniti. Definizione di primitiva e di integrale indefinito Data una funzione

Dettagli

determinare una soluzione y(t) dell equazione completa e, quindi dedurne tutte le y(t) soluzioni dell equazione.

determinare una soluzione y(t) dell equazione completa e, quindi dedurne tutte le y(t) soluzioni dell equazione. ANALISI VETTORIALE Soluzione esercizi 4 febbraio 2011 10.1. Esercizio. Assegnata l equazione lineare omogenea di primo ordine y + a y = 0 determinare le soluzioni di tale equazione in corrispondenza ai

Dettagli

ANALISI MATEMATICA I MODULO, I e II MODULO, II MODULO CORSO DI LAUREA IN INFORMATICA

ANALISI MATEMATICA I MODULO, I e II MODULO, II MODULO CORSO DI LAUREA IN INFORMATICA ANALISI MATEMATICA I MODULO, I e II MODULO, II MODULO CORSO DI LAUREA IN INFORMATICA Prova scritta del 6 giugno 2004: soluzioni ESERCIZIO - Data la funzione f) 3 2 4 + 27 + 9 2 ) /3 4 + 27, + 9 si chiede

Dettagli

Cognome Nome Matricola Codice ESEMPIO 1

Cognome Nome Matricola Codice ESEMPIO 1 Cognome Nome Matricola Codice ESEMPIO 1 [1]. (***) Teorema sulla condizione affinchè φ(t) = e λt sia una soluzione di un equazione differenziale lineare d ordine n a coefficienti costanti. Siano a 1, a

Dettagli

(ln 5)i 1 i. (c) (d) Scriviamo il numero complesso assegnato in forma algebrica:

(ln 5)i 1 i. (c) (d) Scriviamo il numero complesso assegnato in forma algebrica: Primo parziale Test. L argomento principale del numero complesso (ln 5)i i è (a) 4 π (b) (c) (d) Scriviamo il numero complesso assegnato in forma algebrica: Risposta esatta a) ln 5 i i = ln 5 i( + i) i

Dettagli

Risoluzione degli esercizi del Secondo Appello (19/2/07)

Risoluzione degli esercizi del Secondo Appello (19/2/07) Risoluzione degli esercizi del Secondo Appello 9//) Sia y = gx) l equazione della retta tangente alla curva C di equazione y = 8x 4 x 3 + nel punto x,y ) =,3) di C. Allora g) vale... Svolgimento. La derivata

Dettagli

CORSO DI LAUREA IN INFORMATICA ANALISI MATEMATICA I MODULO, I E II MODULO, II MODULO. f(x) = (µx ± 2µ) e 1/x,

CORSO DI LAUREA IN INFORMATICA ANALISI MATEMATICA I MODULO, I E II MODULO, II MODULO. f(x) = (µx ± 2µ) e 1/x, CORSO DI LAUREA IN INFORMATICA ANALISI MATEMATICA I MODULO, I E II MODULO, II MODULO I PROVA SCRITTA DI GIUGNO 2005: SOLUZIONI ESERCIZIO - Data la funzione f(x) = (µx ± 2µ) e 1/x, si chiede di: a) calcolare

Dettagli

Università di Pisa - Corso di Laurea in Informatica Analisi Matematica. Pisa, 20 giugno (log x)x 1

Università di Pisa - Corso di Laurea in Informatica Analisi Matematica. Pisa, 20 giugno (log x)x 1 Università di Pisa - Corso di Laurea in Informatica Analisi Matematica Pisa, 0 giugno 019 e 1 se 0 Domanda 1 La funzione f : R R definita da 1 se = 0 A) ha minimo ma non ha massimo ) ha massimo ma non

Dettagli

Correzione del quarto compitino di Analisi 1 e 2 A.A. 2014/2015

Correzione del quarto compitino di Analisi 1 e 2 A.A. 2014/2015 Correzione del quarto compitino di Analisi e A.A. 04/05 Luca Ghidelli, Giovanni Paolini, Leonardo Tolomeo 4 maggio 05 Esercizio Testo. Risolvere il seguente problema di Cauchy: y = 3x e 8y y( ) = 0. Prima

Dettagli

Analisi - 10 settembre 2008 Corso di Laurea in Fisica - Fisica ed Astrofisica

Analisi - 10 settembre 2008 Corso di Laurea in Fisica - Fisica ed Astrofisica Analisi - 1 settembre 28 Corso di Laurea in Fisica - Fisica ed Astrofisica Chi deve fare lo scritto di Derivate e Integrali (vecchio ordinamento) deve svolgere gli esercizi: 1, 2, 3, 4, 5 Esercizio 1 Data

Dettagli

Equazioni differenziali Appunti ridotti all essenziale a cura di C.Zanco (Il contenuto di questi appunti fa parte del programma d esame)

Equazioni differenziali Appunti ridotti all essenziale a cura di C.Zanco (Il contenuto di questi appunti fa parte del programma d esame) Equazioni differenziali Appunti ridotti all essenziale a cura di C.Zanco (Il contenuto di questi appunti fa parte del programma d esame) Questi appunti sono esclusivamente strumentali e illustrano le tecniche

Dettagli

Corso di Laurea in Ingegneria Informatica Prova scritta di Analisi Matematica 1

Corso di Laurea in Ingegneria Informatica Prova scritta di Analisi Matematica 1 Corso di Laurea in Ingegneria Informatica Prova scritta di Analisi Matematica 30 gennaio 207 Scrivere subito nome e cognome e matricola sul foglio risposte e preparare il libretto sul banco per il controllo.

Dettagli

Esercizi su equazioni differenziali lineari del primo ordine e a variabili separabili

Esercizi su equazioni differenziali lineari del primo ordine e a variabili separabili Esercizi su equazioni differenziali lineari del primo ordine e a variabili separabili Versione provvisoria. Dicembre 206 Per commenti o segnalazioni di errori scrivere, per favore, a: maurosaita@tiscalinet.it

Dettagli

Raffaele D. Facendola

Raffaele D. Facendola Analisi 2 Argomenti Curve in Parametrizzazione e sostegno Parametrizzazioni equivalenti Lunghezza di una curva Parametro arco Campi vettoriali Definizione Linea di flusso Gradiente Operatore di Laplace

Dettagli

Corso di Laurea in Ingegneria Informatica Prova di Analisi Matematica 1

Corso di Laurea in Ingegneria Informatica Prova di Analisi Matematica 1 Corso di Laurea in Ingegneria Informatica Prova di Analisi Matematica 1 30 Gennaio 2018 Scrivere subito nome e cognome e matricola sul foglio risposte e preparare il libretto sul banco per il controllo.

Dettagli

a) Il denominatore dev essere diverso da zero. Studiamo il trinomio x 2 5x + 6. Si ha: x 1,2 = 5 ± se x ], 2[ ]3, + [;

a) Il denominatore dev essere diverso da zero. Studiamo il trinomio x 2 5x + 6. Si ha: x 1,2 = 5 ± se x ], 2[ ]3, + [; ESERCIZIO - Data la funzione f (x) + x2 2x x 2 5x + 6, si chiede di: a) calcolare il dominio di f ; (2 punti) b) studiare la positività e le intersezioni con gli assi; (3 punti) c) stabilire se f ha asintoti

Dettagli

Equazioni Differenziali (4)

Equazioni Differenziali (4) Equazioni Differenziali (4) Esercizio 1 Risolvere il problema di Cauchy y = e y x + y x, y(1) = 1. Esercizio 2 Risolvere il problema di Cauchy y = 2y 1 x 2 + 1 x, y(0) = 0. Esercizio 3 Risolvere il problema

Dettagli

y 3y + 2y = 1 + x x 2.

y 3y + 2y = 1 + x x 2. Università degli Studi della Basilicata Corsi di Laurea in Chimica / Scienze Geologiche Matematica II A. A. 03-04 (dott.ssa Vita Leonessa) Esercizi svolti: Equazioni differenziali ordinarie. Risolvere

Dettagli