PROGETTO LIFE SIAM. Le aree industriali: da ecologicamente attrezzate a sostenibili. Progetto LIFE SIAM (Sustainable Industrial Area Model)

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1 Le aree industriali: da ecologicamente attrezzate a sostenibili Progetto LIFE SIAM (Sustainable Industrial Area Model) Beneficiario e coordinatore: Ing.Ferdinando Frenquellucci

2 EFFETTI DI UN AREA INDUSTRIALE La presenza di un area industriale o di un distretto industriale in un territorio genera modifiche agli elementi che compongono il Sistema Ecologico, il Sistema Sociale ed il Sistema Economico. I tre sistemi sono spesso interdipendenti: le modifiche che subiscono possono infatti essere negative su un sistema e positive su un altro e manifestare sullo stesso sistema effetti diversi nel tempo.

3 Obiettivo Sistema Locale Sistema Ambiente Area Industriale Sistema Economico Sistema Sociale

4 La gestione sostenibile di un area industriale: costituire un vantaggio per le imprese insediate in termini di ottimizzazione dei costi diretti ed indiretti migliorare la qualità della vita all interno del territorio ottimizzare i costi degli Enti Locali e dei cittadini presenti

5 Elementi minimi caratterizzanti un area industriale ecologicamente attrezzata: 1. presenza di infrastrutture, servizi ed attrezzature comuni per la difesa dell ambiente (impianti per la depurazione delle acque, trattamento dei rifiuti, sistemi di monitoraggio ambientale, trasporti collettivi, impianti centralizzati per la produzione di energia, ecc.) 2. esistenza di un gestore delle infrastrutture, dei servizi e delle attrezzature comuni 3. standard di qualità ambientale superiori rispetto a quelli ottenibili singolarmente dalle imprese (maggiore garanzia del rispetto delle norme ambientali, prestazioni ambientali più elevati con minori costi, ecc.)

6 Area industriale ecologicamente attrezzata: benefici per le imprese e per il territorio le imprese facenti parte dell area riceverebbero un beneficio che è maggiore della somma dei benefici che ogni azienda realizzerebbe ottimizzando esclusivamente le proprie performance ambientali. Le aree ecologicamente attrezzate rappresentano anche occasione di sviluppo per il territorio dato che la presenza di efficienti infrastrutture dedicate alla difesa dell ambiente, costituisce elemento di attrazione per l insediamento di nuove imprese.

7 Lo sviluppo della gestione sostenibile nelle Aree Industriali Elementi Gestionali Infrastrutture per la protezione e prevenzione ambientale Considerazioni Economiche Considerazioni Sociali Sistema di gestione Condivisione con le parti interessate AI AEA AIS AI = Area Industriale tradizionale AEA = Area Ecologicamente Attrezzata AIS = Area Industriale Sostenibile

8 Obiettivo Definire un nuovo percorso logico che, partendo dagli elementi che contraddistinguono le Aree Industriali (AI) e, dove esistenti, le Aree Industriali Ecologicamente Attrezzate (AIEA), conduca alle Aree Industriali Sostenibili (AIS). Modello di Area Industriale Sostenibile

9 Le aree industriali: da ecologicamente attrezzate a sostenibili Progetto LIFE SIAM (Sustainable Industrial Area Model) Beneficiario e coordinatore: Ing.Ferdinando Frenquellucci

10 Obiettivo Definire un nuovo percorso logico che, partendo dagli elementi che contraddistinguono le Aree Industriali e, dove esistenti, le Aree Industriali Ecologicamente Attrezzate (AIEA), conduca alle Aree Industriali Sostenibili (AIS).

11 Obiettivo Mancanza di soggetti responsabili di area Molteplicità di soggetti che incidono sull area industriale Molteplicità di interessi e finalità Politiche dei soggetti privati e pubblici non sempre focalizzate sulla condivisione degli obiettivi

12 Obiettivo Gestione non centralizzata dei dati ambientali Mancanza di processi di comunicazione interna ed esterna Scarsa consapevolezza della possibile applicazione di processi di simbiosi industriale Mancanza di una visione integrata degli aspetti ambientali economici e sociali

13 Definizione AIS Comunità di imprese manifatturiere e di servizi, comprese all interno di un ambito territoriale fisico o virtuale, che attraverso una collaborazione nella gestione delle problematiche connesse all ambiente ed alle risorse (economiche ed umane) intendono migliorare le loro prestazioni ambientali, economiche e sociali. dotandosi di specifici strumenti organizzativi, e gestionali e di adeguate infrastrutture L Area Industriale Sostenibile intende ricercare benefici anche per le comunità limitrofe al fine di assicurare che l impatto netto del suo sviluppo sia positivo.

14 Requisiti del Modello di AIS Soggetto Gestore Politica di sostenibilità Analisi/Valutazione di sostenibilità Piano di miglioramento Infrastrutture e loro gestione Monitoraggio e valutazione Dichiarazione di sostenibilità

15 Ma perché proporre e finanziare il progetto SIAM? Regolamenti/Certificazioni SGA-Prodotto = strumenti e non fini Competitività territoriale e marchi di qualità territoriale Legge finanziaria 2006 (ex post)

16 Decreto di legge finanziaria 2006, capo II (Sviluppo e Ricerca), all art. 53, dedicato ai distretti industriali e relativamente alla creazione di cosiddette Piattaforme industriali da impegnare sulle tematiche: Fiscalità Finanza Adempimenti amministrativi Ricerca, sviluppo e innovazione tecnologica E rilevante che, secondo il ddl ed in completo accordo anche con la visione del modello di AIS proposto da SIAM, l adesione alla visione di insieme che può essere rappresentata dalle Piattaforme industriali dovrà essere ispirata ai seguenti principi: Adesione volontaria Sussidiarietà dell organizzazione Efficienza della gestione

17 Come può essere un Modello: DESCRITTIVO INTERPRETATIVO NORMATIVO

18 Caratteristiche essenziali del progetto SIAM - Durata triennale (dal 1/10/2004 al 30/9/2007); - Finanziamento comunitario (maggior contributo per l anno 2004) pari a circa per un controvalore di attività pari a circa ; - Otto aree industriali coinvolte in 6 regioni italiane (nord, centro e sud); - oltre a ENEA, 19 partner pubblici e privati (fra cui 2 Università, 6 fra Comuni e Province, 4 Società di consulenza, 6 gestori di area pubblici e privati, 1 pst);

19 Tempi al 3/11/2005 del progetto SIAM n LIFE04 ENV/IT/ Ottobre 2003: presentazione della proposta al Ministero dell Ambiente Novembre 2003: inoltro della proposta alla Commissione Europea Maggio-Giugno 2004: risposta a richieste dell istruttoria comunitaria 24/9/2004: comunicazione della CE di concessione del cofinanziamento 1/10/2004: Inizio del progetto Accettazione del contributo comunitario, pari ad un totale di (valore delle attività del progetto pari a circa il doppio), trasmessa da ENEA alla Commissione Europea in data 6/12/ /2/2005: Sottoscrizione dell Accordo Consortile che regola le attività del progetto 21/4/2005: Primo Progress Report alla CE 31/5/2005: Concluse analisi delle AEA e delle normative 10/10/2005: Proposta definitiva del Modello di AIS 20/10/2005: Secondo Progress Report alla CE 3/11/2005: Prima riunione presso le Aree per inizio attività sperimentali

20 Caratteristiche essenziali del progetto SIAM (linee di azione) ANALISI AEA E NORMATIVA ESISTENTE (31/3/05) DEFINIZIONE DI UN MODELLO DI AIS A PARTIRE DA REGOLAMENTI E DIRETTIVE COMUNITARIE (EMAS, VAS, CONTAMB E INFOAMB) (30/9/05) SPERIMENTAZIONE DEL MODELLO NELLE OTTO AREE DI PROGETTO DEFINIZIONE DI LINEE GUIDA DEL MODELLO E DI UN MARCHIO DI SOSTENIBILITA DI AREA INDUSTRIALE

21 Gli obiettivi saranno perseguiti attraverso la definizione e l applicazione di un Modello di Area Industriale Sostenibile, basato sull uso, l adattamento e l integrazione di tre differenti strumenti comunitari di politica ambientale: 1. La valutazione ambientale strategia (VAS), secondo la Direttiva 2001/42/CE; 2. l EMAS secondo il Regolamento 61/2001/CE; 3. la Contabilità Ambientale ed il Libero Accesso all Informazione sull Ambiente, secondo la Direttiva 90/313/CEE

22 Progetto LIFE-SIAM Proponente e Beneficiario: ENEA Partners (19): Operanti su otto aree industriali di riferimento Area industriale di Padova Comune di Padova, Università di Padova, Consorzio Zona Industriale (ZIP) Area industriale di Rovigo Provincia di Rovigo, Iniziative Immobiliari Industriali SpA Area Industriale di Mongrando (Bi) Comune di Mongrando, CRF Scrl Area Industriale di Prato Conser Scrl, Servizi alle Imprese Srl, Igeam Srl Area Industriale di Frosinone-Ferentino Provincia di Frosinone, Comune di Ferentino, ASI Frosinone, Università di Cassino, Palmer Scrl Area Industriale di Cittaducale (Ri) e Distretto Industriale della Maiella ASI Rieti, CRF Scrl, CISM Scrl Area Industriale di Molfetta (Ba) Comune di Molfetta, Eco-Logica Srl

23 SCHEMA ORGANIZZATIVO COMPLESSIVO DEL PROGETTO SIAM ENEA (coordinatore) 19 Partner riuniti attraverso un Accordo Consortile COMITATO TECNICO (ENEA Università - Società consulenza - Rappresentanti dei Comitati Locali) AREA INDUSTRIALE XX = Comitato locale = Gestore di Area Ente pubblico locale Società di consulenza Università

24 SCHEMA ORGANIZZATIVO LOCALE DEL PROGETTO SIAM COMITATO LOCALE Rappresentante nel CT (Eco-logica) Riferimento Istituzionale (Comune di Molfetta) -Ufficio del progetto- XXXX YYYY FORUM

25 SCHEMA DELLA DOCUMENTAZIONE DEL PROGETTO SIAM Relazione del progetto finanziato Piano Operativo del progetto e/o di Task NAS (Norme Amministrative Standard) Rapporti Semestrali (Progress Report al 31/3/2005, 30/9/2005.)

26 ACCORDO CONSORTILE (Organizzazione tecnica del progetto ma soprattutto Regole amministrative e finanziarie) Parti integranti dell Accordo: Relazione del Progetto Piano Operativo NAS

27 FASI DI ATTIVITA E TEMPI DI REALIZZAZIONE DEL PROGETTO LIFE-SIAM Task 1 Gestione del progetto e dei rapporti con la UE (1/10/ /9/2007) Task 2.1 Studio delle Aree Ecologicamente Attrezzate (1/10/ /3/2005) Task 2.2 Analisi degli strumenti di Politica Ambientale applicabili alle Aree Ecologicamente Attrezzate (1/10/ /3/2005) Task 3 Definizione del modello di area industriale sostenibile (1/4/ /9/2005) Task 4.1 Sperimentazione del modello di area industriale sostenibile: integrazione dei diversi strumenti di politica ambientale (1/10/ /3/2007) Task 4.2 Sperimentazione del modello: coinvolgimento delle parti interessate e registrazione EMAS (1/10/ /7/2007) Task 5 Linee guida per l applicazione del modello di area industriale sostenibile (1/1/ /7/2007) Task 6 Formazione di nuove figure professionali (1/1/ /7/2007) Task 7 Disseminazione dei risultati (1/4/ /9/2007)

28 Cosa è stato fatto sino ad oggi e cosa proponiamo da ora in poi: - Task 2.1, 2.2: Brochure in sintesi e Progress Report al 30/9/2005 (Progress Report al 31/3/2005); - Task 7 (Divulgazione): Sito Web e rete PC (oggi) - Task 3: Presentazione del Modello di AIS definitivo (oggi) - Task 4.1 e 4.2: Presentazione della programmazione (oggi) - Accenno ai problemi amministrativi e di rendicontazione (oggi)

29 RISULTATI FASI 2.1,2.2

30 RISULTATI FASI 2.1,2.2

31 RISULTATI FASI 2.1,2.2

32 RISULTATI FASI 2.1,2.2

33 RISULTATI FASI 2.1,2.2 - Comuni e Province, nell effettuare una fotografia dello stato dell ambiente attraverso l analisi ambientale iniziale o la relazione sullo stato dell ambiente, a seconda dello strumento volontario di politica ambientale adottato, considerano le aree industriali solo marginalmente o indirettamente, sebbene queste generalmente siano fonti di impatti ambientali consistenti. Tra i temi che vengono considerati si notano quelli di diretta competenza istituzionale, aria, acqua, rifiuti, ma viene trascurato il peso di settori essenziali per le attività produttive delle imprese, tipicamente energia e trasporti, fonti primarie di emissioni e di consumi idrici, oltre che problematici per costi e gestione. - La non approfondita analisi delle aree industriali localizzate sui territori amministrati dagli Enti Locali, raramente consente di individuare, nei Piani di Azione Locale o nelle Politiche Ambientali, degli obiettivi di miglioramento degli impatti da queste generati. In generale dai questionari emerge come le tematiche industriali siano assegnate preferibilmente al settore urbanistica, che attraverso criteri di licenze e autorizzazioni determina la qualità dell assetto produttivo e la sua dispersione territoriale, ma che, operando senza una base dati ambientali completa, o almeno impostata per dare una lettura multisettoriale del territorio, opera in un atmosfera culturale non rispondente alle esigenze delle imprese, e spesso alla percezione dei cittadini sul tema della tutela ambientale. Questo costringe poi a lunghe e laboriose formalità legislative per la definizione di piani di sviluppo, e riduce gli spazi alle semplificazioni legislative e alla diffusione di certificazioni ambientali volontarie. - In questo contesto inevitabilmente il monitoraggio ambientale, elemento essenziale per riconoscere le fonti, l entità, la qualità dei problemi, e quindi per cercare delle soluzioni a costi accettabili, così come per progettare/proporre interventi condivisi, e/o per elaborare misure mirate, viene attuato raramente a ridosso (in termini culturali) delle aree industriali, e spesso solo in termini di command and control, e non supporta la stessa azione volontaria di certificazione. Questo rende anche elementi avanzati come la VAS e/o largamente sperimentati come AG21L, privi di una parte essenziale, e ne riduce la capacità propositiva e di sostegno alla certificazione volontaria.

34 RISULTATI FASI 2.1,2.2 - E emersa con chiarezza, nell indagine condotta, la difficoltà ad individuare un unico soggetto rappresentante l area industriale capace di occuparsi non solo della realizzazione dell urbanizzazione primaria (strade, impianti di approvvigionamento idrico, allacci in fognatura ecc.) ma anche della gestione dei servizi e delle infrastrutture. Un referente primario dell area industriale costituisce non solo l anello di congiunzione tra le singole aziende e l esterno ma rappresenta anche una interfaccia capace di gestire il complesso rapporto con le Amministrazioni Pubbliche. - Solo in pochi casi si è potuto riscontrare, all interno delle aree industriali, la presenza di infrastrutture e servizi comuni associati ad una efficace gestione ambientale. -- Come per gli Enti Locali anche per i soggetti gestori di aree industriali il monitoraggio ambientale, l utilizzo dei dati ambientali e la successiva diffusione di questi non risulta essere prioritaria nella politica gestionale dei Consorzi e Distretti industriali. - Anche se esistono reti di monitoraggio dei principali parametri ambientali, sia a livello territoriale sia a livello di area industriale, non sembra essere parallelamente vigente una pianificazione né territoriale né di area industriale del monitoraggio stesso; - Enti od organizzazioni che hanno già realizzato o stanno lavorando per realizzare sistemi di gestione ambientale hanno una maggiore consapevolezza e conoscenza degli aspetti ambientali proposti dal questionario e sono pertanto in grado di fornire informazioni puntuali e complete; - Sistemi di mappatura e banche dati sono relativamente disponibili su larga scala; - Le risposte fornite raramente vanno oltre alla semplice risposta affermativa o negativa alla domanda posta; difficilmente, cioè, sono fornite informazioni esplicative di dettaglio sull argomento oggetto della domanda (tipologie tecniche o tecnologiche, modalità di gestione dei dati, ecc.);

35 Task 3: Definizione di un Modello di Area Industriale Sostenibile Obiettivi. L obiettivo è quello di identificare i criteri che devono essere adottati per poter qualificare un area industriale come sostenibile da un punto di vista ambientale e per verificarne l adeguatezza (verifica di sostenibilità). I criteri riguarderanno le seguenti fasi riferite ad un area industriale: Ubicazione, Pianificazione, Gestione, contabilità ambientale, e Informazioni pubbliche. Dopo la definizione dei criteri, verrà stabilito il modo in cui tali strumenti di sostenibilità potranno essere applicati all interno di un area industriale e come tale sostenibilità potrà essere mantenuta. Criteri, strumenti, le loro modalità di applicazione e il meccanismo di revisione rappresenteranno il Modello di Area Industriale Sostenibile (SIAM). Il Modello introduce inoltre aspetti di gestione singola, come ad esempio il Responsabile della mobilità sociale, il Responsabile della gestione dei Rifiuti e il Responsabile Energetico appositamente scelti per le PMI.

36 Task 4.1: Sperimentazione del Modello: integrazione di diversi strumenti di politica ambientale Obiettivi L obiettivo è rappresentato dalla sperimentazione del Modello di Area Industriale Sostenibile, identificato nella fase 3, nelle Aree industriali partner. Tale fase di sperimentazione consente di verificare se il modello ideato è applicabile alle Aree Industriali selezionate. I risultati dell applicazione permetteranno di poter effettuare le revisioni necessarie (fase 5) e di rendere il modello idoneo alla pianificazione di nuove Aree Industriali o per la gestione di quelle esistenti in modo sostenibile, in ottica italiana ed europea. Obiettivi specifici della sperimentazione sono: esecuzione dell Analisi territoriale Ambientale (TER), in questo caso Analisi di Sostenibilità, applicazione della Valutazione Ambientale Strategica (SEA); applicazione dei Sistemi di gestione Ambientale in accordo con EMAS, fino alla Dichiarazione di Sostenibilità, adozione di un sistema di monitoraggio e di divulgazione dei dati ambientali.

37 Acronimo del progetto Num. identificativo del compito[i] 4.2 SIAM Titolo del compito[ii] T2a Modulo dei compiti Pag. 6 di 9 Sperimentazione del Modello: Coinvolgimento delle Parti interessate e registrazione EMAS Obiettivi L obiettivo è di garantire il coinvolgimento attivo e sistematico, in ciascuna fase applicativa del Modello, di tutti i soggetti territorialmente interessati. Verrà poi verificata la validità degli strumenti di raccolta del consenso sul territorio e la condivisione dei mezzi e degli obiettivi. Partendo dalla valutazione della sensibilità ambientale delle parti interessate sul territorio, verrà effettuata una serie di interventi allo scopo di: presentare il Modello, chiedere l opinione in merito agli interventi da intraprendere, obiettivi e programmi per trasformare un Area industriale in una Sostenibile. Con la partecipazione diretta degli attori locali, un ulteriore obiettivo sarà la partecipazione ad EMAS di un amministrazione locale coinvolta nel progetto (Comune di Molfetta), di un Organizzazione per la gestione dell Area Industriale (Conser) partecipante al progetto e di un impresa che operi in un area industriale (Area industriale di Frosinone-Ferentino, Impresa Marangoni). Si avvierà il processo di partecipazione ad EMAS (fasi riguardanti: Politica, Analisi Ambientale, Obiettivi e Programmi) per cinque organizzazioni situate nelle restanti cinque aree.

38 Buon lavoro

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