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1 PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO Prof. Luca Fornaciari Definizione e classificazione dei costi aziendali Riferimenti bibliografici: libro di testo capitolo 2 di BREWER P.C., GARRISON R.H., NOREEN E.W., Programmazione e controllo (managerial accounting per le decisioni aziendali), Milano, Mc Graw-Hill, 2008; lettura consigliata capitolo 1 di BRUSA L., Contabilità dei costi, Milano, Giuffrè, Funzione del management e flusso informativo Pianifica IL MANAGER Controlla Dirige Motiva Per svolgere questi compiti il management ha necessità di specifiche informazioni sull azienda 2 Funzione del management e flusso informativo Le informazioni essenziali a fini decisionali riguardano: i costi; i ricavi; i margini. Tra queste informazioni, le più importanti sono quelle sui costi poichè sono quelle su cui è possibile intervenire direttamente. 3 1

2 I costi aziendali I costi aziendali possono essere classificati in modi differenti a seconda della finalità per la quale sono determinati. In genere, i tipi di costi che vengono sostenuti e il modo in cui sono classificati dipende anche dalla tipologia di azienda (es. manifatturiera, commerciale, di servizio, non profit) 4 I costi aziendali LE AZIENDE COMMERCIALI LE AZIENDE MANIFATTURIERE - Acquistano merci - Vendono merci - Acquistano materie prime - Producono prodotti finiti - Vendono prodotti finiti 5 I costi aziendali nelle aziende manifatturiere La maggior parte delle aziende manifatturiere scompone i costi in tre categori che consentono di determinare il costo dei beni prodotti ed il costo del venduto. 1. Costo dei materiali diretti 2. Costo della manodopera diretta 3. Costi generali di produzione 6 2

3 I costi dei materiali diretti Tra tali costi rientrano quelli relativi alle materie prime e quelli relativi ai materiali diretti. MATERIE PRIME: sono le materie utilizzate per produrre il prodotto finito. MATERIALI DIRETTI: sono quei beni che divengono parte integrante del prodotto finito. I materiali indiretti, ad esempio colle, materiali per le saldature fanno parte dei costi generali di produzione. 7 I costi della manodopera diretta Si fa riferimento alla manodopera che realizza direttamente i prodotti finiti. Si parla anche di manodopera di contatto poichè gli operai toccano il prodotto mentre viene realizzato. La manodopera che solo indirettamente può essere ricondotta alla produzione dei beni costituisce i costi di manodopera indiretta considerati parte dei costi generali di produzione. 8 I costi generali di produzione I costi generali di produzione includono tutti i costi di produzione diversi da quelli dei materiali diretti e da quelli della manodopera diretta. Ad esempio: - costo dei materiali indiretti; - costo della manodopera indiretta; - costo delle manutenzioni delle attrezzature di produzione; - oneri per utenze e assicurazioni dei locali adibiti a produzione; - ammortamento attrezzature di produzione. 9 3

4 Il costo di trasformazione e il costo primo Costi dei materiali diretti + Manodopera diretta = COSTO PRIMO Costi generali di produzione + Manodopera diretta = COSTO DI TRASFORMAZIONE 10 I costi non di produzione I costi non di produzione includono: - costo di marketing o di vendita (ricomprendono tutti i costi di raccolta, gestione ed evasione ordini); - costi amministrativi (includono i costi esecutivi, organizzativi compresei i compensi ad amministratori e al direttore amministrativo). 11 I costi di prodotto e icosti di periodo Una prima importante classificazione dei costi si basa sul concetto di competenza economica. Secondo questo principio i costi sostenuti per generare un ricavo devono essere imputati a conto economico nello stesso esercizio in cui viene realizzato il ricavo. COSTI DI PRODOTTO COSTI DI PERIODO 12 4

5 I costi di prodotto I COSTI DI PRODOTTO sono tutti i costi che l azienda sostiene per produrre i beni offerti sul mercato. Tali costi devono essere imputati a conto economico per competenza nell esercizio nel quale i ricavi sui prodotti vengono realizzati. In particolare, i costi di prodotto includono: - i costi dei materiali diretti; - i costi della manodopera diretta; - i costi generali di produzione. 13 I costi di prodotto I COSTI DI PRODOTTO sono definiti anche costi inventariali poichè non vengono imputati a conto economico se non nell esercizio di realizzo del ricavo. I COSTI DI PRODOTTO sono pertanto accantonati nella posta magazzino fino a quando il prodotto non viene venduto e si realizza il ricavo. 14 I costi di prodotto Esempio Si ipotizzino costi per materiali diretti per 200, per manodopera diretta per 80 e costi generali di produzione per 120, sostenuti dall azienda per produrre 600 unità del prodotto finito. it Si ipotizzi, inoltre, l assenza di rimanenze iniziali e rimanenze finali di prodotti finiti per 100 (non vi sono altre rimanenze). Si determini il costo di prodotto e la quota di tale costo da imputare a conto economico sapendo che il costo unitario di produzione è di 0,

6 I costi di prodotto Soluzione esempio Costo di prodotto: = 400 Unità di prodotto finito vendute: = 500 Costo di prodotto a conto economico: 500 x 0,6666 = 334 Costo di prodotto a magazziono: 100 x 0,6666 = I costi di periodo I COSTI DI PERIODO ricomprendono tutti i costi diversi da quelli che compongono i costi di prodotto. Peculiarità di tali costi è che devono essere spesati a conto economico nell esercizio in cui sono sostenuti. Ad esempio sono costi di periodo, le commissioni di vendita, i canoni di locazione degli uffici, tutti i costi di marketing e di amministrazione. 17 I costi di prodotto Vs costi di periodo I costi di prodotto includono i materiali diretti, la manodopera diretta e i costi indiretti di produzione. I costi di periodo non sono inclusi nei costi di prodotto. Vengono spesati nel conto economico. Magazzino Vendita Costo del venduto Costo di periodo Stato patrimoniale Conto economico Conto economico 18 6

7 Classificazione dei costi in bilancio Azienda Commerciale Attivo circolante Cassa Crediti Ratei e risconti Magazzino merci STATO PATRIMONIALE Azienda manifatturiera Attivo circolante Cassa Crediti Ratei e risconti Magazzini Materie prime Semilavorati Prodotti finiti 19 Classificazione dei costi in bilancio STATO PATRIMONIALE Azienda Commerciale Azienda manifatturiera MATERIE PRIME Attivo circolante Materiali che attendono Attivo circolante di essere lavorati. Cassa Cassa Crediti PRODTTI FINITI Crediti SEMILAVORATI Ratei Prodotti e risconti completati in attesa della vendita. Ratei Prodotti e risconti parzialmente Magazzini completati: sono stati Materie prime Magazzino aggiunti parte merci dei Semilavorati materiali, manodopera o Prodotti finiti costi indiretti. 20 Classificazione dei costi in bilancio IL CONTO ECONOMICO A RICAVI E COSTI DEL VENDUTO Azienda commerciale Costo del venduto: Magazzino merci inizio del periodo $ Acquisti Prodotti disponibili per la vendita $ Magazzino merci fine del periodo (12.100) = Costo del venduto $ Azienda manifatturiera Costo del venduto: Magazzino prodotti finiti inizio del periodo $ Costo dei beni prodotti Prodotti disponibili per la vendita $ Magazzino prodotti finiti fine del periodo (12.100) = Costo del venduto $

8 Classificazione dei costi in bilancio COSTO DEL VENDUTO AZIENDE COMMERCIALI COSTO DEL VENDUTO MAGAZZINO MAGAZZINO = MERCI ACQUISTI DI + - MERCI INIZIALE MERCI FINALE 22 Classificazione dei costi in bilancio COSTO DEL VENDUTO AZIENDE MANIFATTURIERE COSTO DEL VENDUTO MAGAZZINO MAGAZZINO COSTO DEI PRODOTTI PRODOTTI = FINITI + BENI - FINITI PRODOTTI INIZIALE FINALE 23 Prospetto del costo dei beni prodotti Il costo dei beni prodotti rappresenta il costo complessivo sostenuto per i prodotti finiti realizzati nell esercizio. Costo di produzione totale rappresenta il costo complessivo sostenuto perprodurre prodotti finiti e semilavorati. Le due configurazioni di costo si differenziano poichè la prima misura il costo per produrre i beni che sono già pronti per essere venduti, mentre la parte di costi relativi ai semilavorati viene sospesa fino alla conclusione del processo produttivo. 24 8

9 Prospetto del costo dei beni prodotti e costo del venduto Materiali diretti: + Magazzino materie prime iniziale - Acquisti di materie prime = Materiali disponibili per l uso - Magazzino di materie prime di chiusura = Materie prime usate nella produzione Manodopera diretta: Costi generali di produzione: + assicurazione fabbrica manodopera indiretta locazione macchinario utenze fabbrica servizi esterni ammortamenti fabbrica imposte fabbrica = totale costi generali Totale costi di produzione: Magazzino semilavorati iniziale Magazzino semilavorati finale Costo dei beni prodotti Prospetto del costo dei beni prodotti e costo del venduto Ricavi di vendita Costo del venduto: + Magazzino prodotti finiti iniziale + Costo dei beni prodotti Magazzino prodotti finiti finale = Totale costo del venduto Risultato operativo della gestione caratteristica Esercizio 2.2 p. 59 Costi sostenuti: xy xy Spese pubblicitarie Costo della manodopera diretta Acquisti di materie prime Locazione fabbrica Manodopera indiretta Provvigioni sulle vendite Utenze fabbrica Manutenzione fabbrica Forniture fabbrica 700 Ammortamento attrezzature fabbrica Ammortamento attrezzature ufficio Magazzino: xy xy Materie prime Semilavorati Prodotti finiti

10 Si determini il costo dei beni prodotti Soluzione esercizio 2.2 p. 59 Materiali diretti Magazzino materie prime iniziali Acquisti materie prime Materie prime disponibili per l uso Magazzino materie prime finali Materie prime utilizzate nella produzione Manodopera diretta Spese generali di produzione: Canone locazione fabbrica Manodopera indiretta Utenze fabbrica Manutenzione attrezzature fabbrica Forniture fabbrica 700 Ammortamento attrezzature fabbrica Totale spese generali di produzione Costi totali di produzione Magazzino semilavorati iniziale Magazzino semilavorati finale Costo dei beni prodotti Si determini il costo del venduto Soluzione esercizio 2.2 p. 59 Magazzino prodotti finiti iniziale Costo dei beni prodotti Prodotti disponibili per la vendita Magazzino prodotti finiti finale Costo del venduto La classificazione dei costi aziendali CRITERI 1) Comportamento del costo rispetto ad un fattore determinante 2) Riferibilità oggettiva del costo all oggetto dello stesso 3) Modalità di imputazione del costo all oggetto di costo Costi variabili Costi fissi Costi speciali Costi comuni Costi diretti Costi indiretti Costi differenziale 4) Impiego del costo nelle decisioni aziendali Costi opportunità Costi sommerso 5) Utilità del costo per il controllo di gestione 6) I costi della qualità CLASSIFICAZIONE Costi consuntivi Costi preventivi Costi standard Costi controllabili Costi non controllabili Costi per la conformità alle specifiche Costi di prevenzione Costi di ispezione Costi per difettosità rilevata all interno e all esterno 10

11 Costi fissi e costi variabili Ci si chiede: come si comporterà un costo in risposta al cambiamento dell attività svolta? Generalmente si valuta come reagisce un costo al cambiamento del livello dell attività aziendale. COSTI VARIABILI: sono i costi che variano in modo proporzionale al variare del livello di attività; COSTI FISSI: sono i costi che non variano al variare del livello di attività 31 Costi fissi e costi variabili Costo Comportamento dei costi In totale Per unità Costo variabile Costo fisso Il costo variabile totale aumenta e diminuisce in proporzione ai cambiamenti di livello di attività Il costo fisso totale non è influenzato dal cambiamento del livello di attività entro l intervallo rilevante Il costo variabile per unità rimane costante Il costo fisso per unità diminuisce quando aumenta il livello di attività e aumenta quando diminuisce il livello di attività 32 Esempio: Costi fissi e costi variabili Costi fissi Costo variabile unitario 3 Quantità prodotte Prezzo unitario di vendita 8,5 Costo fisso unitario: 5.000/1.000 = 5 Costo variabile unitario: x 3 = Costo totale: (1.000 x 3) = Ricavi: x 8,5 = Margine: =

12 Costi fissi e costi variabili Si ipotizzi che le quantità prodotte aumentino a 1.500: Costi fissi Costo variabile unitario 3 Quantità prodotte Prezzo unitario di vendita 8,5 Costo fisso unitario: 5.000/1.500 = 3,33 Costo variabile unitario: x 3 = Costo totale: (1.500 x 3) = Ricavi: x 8,5 = Margine: = Costi speciali e costi comuni Tale classificazione dipende dall esistenza di un legame funzionale tra un fattore produttivo e l oggetto di costo. COSTI SPECIALI: sono i costi che possono essere riferiti ad un oggetto di costo in modo oggettivo (materie prime in relazione al singolo bene prodotto, energia elettrica in relazione ai singoli impianti utilizzati); COSTI COMUNI: sono i costi che non possono essere riferiti ad un oggetto di costo in modo oggettivo ma occore una ripartizione. 35 Costi diretti e costi indiretti I costi possono essere classificati anche in relazione al modo in cui vengono imputati ad uno specifico oggetto di costo. COSTI DIRETTI: sono i costi che possono essere direttamente imputati all oggetto di costo (possibilità tecnica di imputazione diretta e convenienza economica); COSTI INDIRETTI: sono i costi che non possono essere direttamente imputati all oggetto di costo

13 Costi diretti e indiretti Vs Costi speciali e comuni Nella prassi, un costo è solitamente considerato diretto se, nello stesso tempo: - vi è la possibilità di misurare oggettivamente il consumo del fattore produttivo a cui si riferisce il costo; - vi è la convenienza ad effettuare tale misurazione. Pertanto: i costi speciali possono essere diretti o indiretti quelli comuni sono sempre indiretti. 37 Costi diretti e indiretti Vs Costi speciali e comuni I costi speciali possono essere attribuiti all oggetto di costo sia in modo diretto che indiretto. L energia elettrica, con riferimento agli impianti, è un costo speciale poichè e oggettivamente riferibile ad ogni impianto utilizzato. Le aziende però preferiscono imputarla indirettamente ai singoli impianti, poichè il costo per un imputazione diretta (sotto-contatori) comporta costi non giustificati dai benefici informativi della misurazione oggettiva. 38 Impiego del costo nelle decisioni aziendali: costi e ricavi incrementali Le decisioni aziendali comportano una scelta tra alternative ognuna delle quali avrà vantaggi e costi che devono essere confrontati per alternative diverse. Costi differenziali: differenza tra i costi di alterntive differenti. Ricavi differenziali: differenza tra i ricavi di alternative differenti

14 Impiego del costo nelle decisioni aziendali: costi e ricavi incrementali Situazione attuale Situazione alternativa Costi e ricavi differenziali Ricavi Costo del venduto Pubblicità Commissioni Ammortamento Altri costi Risultato operativo Impiego del costo nelle decisioni aziendali: costi opportunità I costi opportunità misurano il vantaggio potenziale a cui si rinuncia quando si seleziona un alternativa invece di un altra. Esempi: Se non si frequentasse l università, ità si potrebbero guadagnare l anno. Il costo opportunità per frequentare un anno di università è di Una società può investire una somma di denaro in un terreno o in obbligazioni. Se decide di acquisire il terreno allora il costo opportunità è pari al reddito da investimento a cui si è rinunciato non acquisendo le obbligazioni. 41 Impiego del costo nelle decisioni aziendali: costi sommersi I costi sommersi sono quelli che sono già stati sostenuti e che non possono essere modificati da decisioni prese ora o in futuro. Sono costi che non devono essere considerati nelle decisioni economiche in quanto sono irrecuperabili. Esempio: abbiamo acquistato un automobile che è costata due anni fa. Il costo di è sommerso, perché sia che la si guidi, o la si parcheggi, o la si permuti o la si venda, non si può modificare il costo di

15 Il costo della manodopera: un approfondimento I costi sostenuti per l inattività della manodopera derivanti da guasti o carenze di materiale devono essere classificati tra i costi generali di produzione. Esempio: si ipotizzi che un operaio guadagni g 12 all ora e lavori per 40 ore alla settimana. Si ipotizzi anche che, per una settimana, l operaio sia inattivo per 3 ore a causa di un guasto. Manodopera diretta (12 x 37) 444 Costi generali di produzione (tempo di inattività: 12 x 3) 36 Costo totale per la settimana Il costo della manodopera: un approfondimento I costi sostenuti per il lavoro straordinario sono classificati diversamente solo per la parte che eccede il costo ordinario. Il sovrapprezzo va infatti rilevato tra i costi generali di produzione. Esempio: si riprenda l esempio lesempioprecedenteprecedente e si supponga che l operaio lavori 5 ore di straordinario (oltre alle 40 ordinarie) e non vi siano periodi di inattività. La retribuzione del lavoro straordinario è di una volta e mezzo. Manodopera diretta (12 x 45) 540 Costi generali di produzione (sovrapprezzo per lavoro straordinario 6 x 5) 30 Costo totale per la settimana Il costo della qualità La qualità dei prodotti e dei servizi offerti rappresenta un vantaggio competitivo essenziale. Un azienda potrebbe avere un prodotto con un design sofisticato che usa componenti di alta qualità, ma, se il prodotto è assemblato male o ha altri difetti, l azienda dovrà sostenere alti costi di garanzia e clienti insoddisfatti

16 Il costo della qualità 1) Costi di prevenzione Sviluppo dei sistemi Ingegneria della qualità Formazione sulla qualità Circoli di qualità Attività di controllo statistico dei processi Supervisione delle attività di prevenzione Raccolta, analisi e relazione dei dati sulla qualità Progetti di miglioramento della qualità Supporto tecnico ai fornitori Revisioni dell efficacia del sistema di qualità 2) Costi di ispezione Verifica e ispezione dei materiali in entrata Verifica e ispezione dei semilavorati Verifica e ispezione del prodotto finito Forniture usate nelle verifiche e nelle ispezioni Supervisione delle attività di verifica e ispezione Ammortamento delle apparecchiature per la verifica Servizi dell impianto nell area dell ispezione Verifica e ispezione in loco sul sito del cliente 3) Costi per difettosità rilevata all interno Costo netto degli scarti Costo netto degli sprechi Manodopera e spese generali di rilavorazione Nuova ispezione dei prodotti rilavorati Periodi di inattività dovuti a problemi di qualità Eliminazione dei prodotti difettosi Analisi della causa dei difetti in produzione Reinserimento dei dati a causa di errori di digitazione Depug degli errori software 4) Costi per difettosità rilevata all esterno Costo del servizio in loco e della gestione dei reclami Riparazioni e sostituzioni in garanzia Riparazioni e sostituzioni oltre il periodo di garanzia Ritiro di prodotti Responsabilità derivante da prodotti difettosi Vendite perse derivanti da una reputazione di scarsa qualità 46 Il costo di prevenzione Tali costi sono sostenuti dalle aziende per minimizzare la difettosità dei prodotti. I circoli della qualità Il controllo statistico dei processi 47 Il costo di ispezione Tali costi sono finalizzati a implementare attività rivolte a scoprire i prodotti difettosi prima che vengano inviati ai clienti. Si cerca di responsabilizzare i dipendenti affinchè controllino mentre lavorano 48 16

17 I costi per difettosità rilevata all interno e all esterno I costi per difettosità rilevata all interno derivano dall individuazione dei difetti prima della consegna del prodotto al cliente. Tra tali costi si ricomprendono, ad esempio, gli scarti, i prodotti rifiutati, le rilavorazioni ed il tempo perso per problemi di qualità. I costi per difettosità rilevata all esterno emergono dopo che il prodotto è stato consegnato al cliente. Vi rientrano, ad esempio, le sostituzioni in garanzia, le riparazioni, il ritiro dei prodotti e la responsabilità per i difetti. 49 Andamento dei costi della qualità All aumentare della conformità i costi totali per la qualità diminuiscono rapidamente È meglio prevenire che curare Alle aziende conviene investire risorse nei costi per prevenzione e per ispezione poichè incidono in misura più che proporzionale sulla qualità e sulla riduzione dei costi per la qualità 50 I report sui costi della qualità Hanno la finalità di descrivere l andamento delle risorse impiegate nella riduzione dei difetti. Devono essere strutturati in modo da porre in relazione i risultati raggiunti con le azioni intraprese. Ad esempio, relazione tra riduzione della difettosità e costi sostenuti, relazione tra risposta del cliente e costi sostenuti per la qualità 51 17

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