CONTRASTO AL MALTRATTAMENTO MINORILE

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1 CONTRASTO AL MALTRATTAMENTO MINORILE IL VISSUTO EMOTIVO DEGLI INSEGNANTI: RISCHIO E RISORSA A cura della Dott. Giulia Licheri Psicologa Psicoterapeuta

2 INSEGNANTE Rappresentante prestigioso della società, cui vengono delegate funzioni di crescita ed istruzione della prole da parte della famiglia. Individuo con una propria storia personale, con le proprie credenze, con la propria personalità.

3 VISSUTO EMOTIVO: Ciò che una persona sente Quali emozioni prova Quali stati d animo percepisce Quali sentimenti struttura nei confronti di un determinato evento, di una situazione

4 IL VISSUTO EMOTIVO È influenzato da fattori di contesto Dipende dalla propria storia

5 CONTESTO SCOLASTICO E in stretta relazione con le dinamiche familiari dell alunno E contenitore delle ansie Entra nella triangolazione tra alunno, famiglia ed insegnante Ha una propria organizzazione e cultura

6 IL VISSUTO EMOTIVO È assolutamente personale Dipende dalla nostra storia, dalle nostre esperienze Deve essere riconosciuto, legittimato ed elaborato

7 IL CUORE DELL APPRENDIMENTO Comprensione Elaborazione Dopo aver compreso, in genere, si elabora, si connette, si confronta, si sceglie, si valuta, si decide, si spinge la conoscenza un po più in là

8 A SCUOLA BISOGNA: Apprendere, scoprire, costruire nuove conoscenze e competenze: sono attività ricche di vita affettiva. Relazionarsi con i compagni, collaborare o scontrarsi, discutere, fare e disfare amicizie e legami, vivere relazioni anche intense con adulti. Tutto questo accade nella scuola ed è ricco di vita affettiva: anche dolorosa, anche pericolosa.

9 PER L INSEGNANTE Entrare in contatto con il mondo affettivo degli alunni, permette di incontrare e capire anche il proprio mondo affettivo, le proprie emozioni, stati d animo, sentimenti e atteggiamenti.

10 AFFETTIVITA EMOZIONI STATI D ANIMO SENTIMENTI

11 AFFETTIVITA Si esprime, si comunica, fa entrare in relazione E veicolata dai comportamenti non verbali, oltre che dal linguaggio

12 IL RUOLO DELL EMOTIVITA Consente di entrare in sintonia Apre possibilità di comprensione empatica Sostiene il quadro motivazionale Moltiplica le possibilità di ipotizzazione Aiuta nella gestione del dialogo Suggerisce creatività Deve essere gestita con intelligenza, per non prevalere e indurre a negazioni o a interventi impropri.

13 INTERVENIRE SULLA VIOLENZA FAMILIARE Inquieta, perché percepito come intrusivo Suscita emozioni, che esigono elaborazione E attività complessa e complicata Può richiamare vissuti personali dolorosi Può esporre a critiche, squalifiche, minacce Ma anche alla tentazione di negare Richiede collaborazione tra professionalità E un compito irrinunciabile e non delegabile.

14 E NECESSARIO: Aumentare l autoconsapevolezza Controllare più efficacemente i sentimenti negativi Conservare i pensieri positivi Perseverare nonostante la frustrazione Aumentare l empatia e le capacità di cura Saper cooperare e stabilire legami sociali

15 INTELLIGENZA EMOTIVA Le abilità emozionali comprendono l'autoconsapevolezza; identificare, esprimere e controllare i sentimenti; frenare gli impulsi e rimandare la gratificazione; controllare la tensione e l'ansia. Un 'abilità fondamentale, nel trattenere gli impulsi, sta nel conoscere la differenza tra sentimenti e azioni, e nell'apprendere a migliorare le proprie decisioni emozionali, innanzitutto frenando l'impulso ad agire e poi identificando (prima di agire) le azioni alternative e le relative conseguenze. Molte competenze sono interpersonali: decifrare i segnali sociali e emozionali, ascoltare, essere in grado di resistere alle influenze negative, mettersi dal punto di vista dell'altro e capire quale comportamento sia accettabile in una situazione" Goleman1996).

16 AUTOCONSAPEVOLEZZA Dare il nome alle emozioni è il primo passo per padroneggiarle

17 COMPETENZE FONDAMENTALI conoscere comprendere esprimere

18 VISSUTI EMOTIVI COME RISORSA Consentono accoglienza anche analogica Aprono alla possibilità di comprensione empatica Suggeriscono strategie comunicative efficaci per guadagnare consenso Sono la base su cui costruire alleanze, sia con l utenza che con i colleghi Allontanano il rischio del giudizio Consentono di far percepire all allievo sostegno e protezione.

19 VISSUTI EMOTIVI COME RISCHIO Se non sono riconosciuti e legittimati Se manca un luogo in cui esprimerli Se inducono a prendere le parti Se diventano pervasivi e ottundono la lucidità di osservazione Se inducono alla negazione di quanto osservato Se bloccano la collaborazione tra colleghi e condannano alla solitudine Se lasciano senza controllo l adultocentrismo

20 NEGAZIONE Meccanismo di difesa attivato inconsciamente per eliminare dalla propria coscienza elementi emotivi negativi e/o dolorosi. Intacca la capacità di processare efficacemente la propria esperienza fenomenologica, il proprio vissuto.

21 PROCESSI DA ATTIVARE il linguaggio il pensiero i valori la negoziazione.

22 NEGOZIAZIONE Individuazione di un luogo in cui essere ascoltati legittimando la propria esperienza Costruzione di un linguaggio condiviso e condivisibile rispetto a quell esperienza Nuove possibilità di intervento nel contesto Interazioni con altri contesti per definire strategie di contrasto al maltrattamento

23 CONCLUSIONE L insegnante che incontra il disagio infantile e familiare dispone di risorse che spesso non conosce, non utilizza o sottovaluta Operare nel disagio non suscita solo vissuti emotivi negativi, comunque legittimi: l emotività può rivelarsi anche una risorsa E necessario impegnarsi per ottenere le risorse di base, strutturali e in corso d opera, ma soprattutto quella costituita dalla possibilità di integrare i saperi professionali e le esperienze.

24 Secondo Caffo (1982):. solo conservando un buon rapporto con le nostre parti infantili, non avremo difficoltà ad assumerci il compito di difendere i diritti dei bambini perché non ci sarà difficile metterci nei loro panni, identificarci con loro.

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