DIREZIONE DIDATTICA STATALE 1 CIRCOLO

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1 DIREZIONE DIDATTICA STATALE 1 CIRCOLO Presidenza ed Uff. Amministrativi presso Plesso ICE SNEI- Via Nobile ACERRA (NA) C.F Tel. (081) Fax (081) CODICE MECC. NAEE10100Q naee10100q@pec.istruzione.it naee10100q@istruzione.it Sito web: Progetto di prevenzione del bullismo CI RACCONTIAMO

2 docente referente Nuzzo Carmela DESCRIZIONE DEL PROGETTO La scuola oggi è chiamata ad essere una sorta di palestra in cui ognuno si può esercitare a sviluppare quella facoltà generale di adattamento agli eventi della vita che gli psicologi indicano con il termine di resilienza. Essa consiste nell imparare ad elaborare e gestire nel modo più efficace possibile ogni forma di criticità che attenti al livello di equilibrio precedentemente raggiunto, apprendendo in primo luogo a non reagire d impulso alle sollecitazioni stressanti che la vita può porci di volta in volta dinanzi. Utile in tal senso è una didattica per competenze che proponga dei compiti autentici in cui ogni scolaro possa giocare un ruolo rivelatore delle sue potenzialità, al fine di realizzare un esperienza significativa all interno del gruppo-classe che gli permetta nel contempo di accrescere la propria autostima. Ciò premesso, il progetto è finalizzato alla prevenzione del bullismo attraverso attività curriculari e strategie didattiche abitualmente impiegate dagli insegnanti che permettano di raggiungere obiettivi non soltanto cognitivi ma anche educativi, tali da favorire nei bambini la maturazione di stili relazionali positivi già in loro possesso, nonché di abilità pro-sociali, rimarcando in particolare la necessità di riflettere sulle proprie emozioni ed imparare a gestirle nel modo più proficuo.

3 Le attività previste dal progetto sono, dunque, funzionali al coinvolgimento nell intervento preventivo dell intera classe, con un occhio particolarmente rivolto alle vittime di situazioni di isolamento ed emarginazione rispetto al gruppo, ma anche e soprattutto nei confronti di quei soggetti neutrali, spesso indifferenti e apatici verso le sorti dei compagni più deboli, affinché comprendano di potere svolgere un ruolo positivo e solidale. Importante diventa il compito della famiglia nell esercitare un attenta sorveglianza sui comportamenti del figlio e, per i più grandi, la valutazione dei siti web frequentati, come peraltro esplicitamente richiesto da una recente norma, la Legge 29 maggio 2017 n. 71 recante "Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo".

4 PROGETTO DI PREVENZIONE DEL BULLISMO Titolo Ci raccontiamo Finalità Costruire un sistema di regole, di comportamenti, di atteggiamenti che aiutino a vivere bene con se stessi e con gli altri. Prevenire comportamenti di prepotenza e di vittimismo tra i bambini. Prevenire il disagio scolastico. Obiettivi formativi Potenziare la capacità di esprimere emozioni e sentimenti incoraggiando pratiche di peer education (scambio di informazioni significative all interno del gruppo classe). Conoscere e ascoltare se stessi e gli altri. Incrementare il livello di autostima. Favorire buone relazioni all interno del gruppo classe. Distinguere i comportamenti adeguati da quelli inadeguati. Prevedere le conseguenze delle proprie azioni. Utilizzare consapevolmente la navigazione in Rete. Contenuti ed attività Regole per stare bene insieme conversazioni e riflessione sui comportamenti adeguati e non, in situazioni reali o simulate; riflessioni utili ad individuare situazioni scatenanti il conflitto;

5 sperimentazione di giochi di squadra tesi a favorire la collaborazione, il rispetto dell avversario e il controllo delle pulsioni; conversazioni guidate e riflessioni per rilevare sentimenti e bisogni relazionali; ascolto di storie con coinvolgimento interattivo; rappresentazione grafica delle proprie emozioni attraverso l uso creativo del colore; interpretazione delle proprie emozioni attraverso l espressione corporea, la drammatizzazione e il teatro; giochi simulati di episodi di prevaricazione tra coetanei e individuazione di comportamenti adeguati di risposta; Noi e gli altri attivazione di disposizione all ascolto e di conoscenza di sé ( sentimenti emozioni capacità interessi opinioni limiti, con figurazioni simboliche tratte dal mondo animale); riflessione, discussione, espressione orale e scritta di vissuti personali per favorire l autocontrollo, l autonomia, la fiducia in sé; stesura di lettere, racconti, poesie, articoli o brevi diari personali da condividere con la classe; rielaborazione di vissuti e di idee attraverso disegni, collage, fotografie; assunzione di compiti per lavorare insieme per un obiettivo comune;

6 discussioni, riflessioni, compilazione di test o questionari su esperienze relative allo stare in gruppo e su episodi di prevaricazione e prepotenza. metodologia e strategie didattiche Sarà preferito il Problem solving per l individuazione e l analisi del problema nonché per la ricerca di possibili soluzioni; il Role playing sarà adoperato per sperimentare in forma simulata (realizzando, per esempio, scenette improvvisate) situazioni che i bambini potrebbero realmente incontrare nella vita quotidiana, favorendo un apprendimento cooperativo attraverso la suddivisione dei compiti in piccoli gruppi, nei quali ciascuno è chiamato ad apportare il proprio contributo in vista di un scopo comune. TEMPI Durante l anno scolastico, in momenti da programmare. CLASSI COINVOLTE Tutte le classi di scuola primaria. VERIFICA E VALUTAZIONE Prodotti elaborati dai bambini con mostra finale. Rappresentazione teatrale in tema. Osservazioni sistematiche e registrazione dei risultati su griglie appositamente predisposte.

7 SPUNTI DI RIFLESSIONE DA QUESTIONARI TRATTI DAL SITO DI TELEFONO AZZURRO

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11 SCHEDE DIDATTICHE PER LA SCUOLA DELL INFANZIA E CLASSE PRIMA DI SCUOLA PRIMARIA TRATTI DAL SITO

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15 INDICE Titolo del progetto... pag. 1 Descrizione del progetto. pag. 2 Progettazione didattica,,,,,,,,,,,,,,,,,... pag. 4 Spunti di riflessione (questionari),,,,,,,,,,,,,,,,,. pag. 7 Schede didattiche (scuola infanzia).. pag. 11 Questionario di rilevazione del fenomeno bullismo. pag. 16