Centralità delle comunicazioni e delle aspettative del malato nel processo di cura

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Centralità delle comunicazioni e delle aspettative del malato nel processo di cura"

Transcript

1 Centralità delle comunicazioni e delle aspettative del malato nel processo di cura Autore e responsabile scientifico: Dr Andrea Vettori, Esperto in management sanitario e clinical governance Sanitanova è accreditato dalla Commissione Nazionale ECM (accreditamento n. 12 del 10/06/2010) a fornire programmi di formazione continua per tutte le professioni. Sanitanova si assume la responsabilità per i contenuti, la qualità e la correttezza etica di questa attività ECM. Inizio evento: 01/07/2012; ID evento: Modulo 2 L educazione sanitaria Obiettivi formativi Al termine del presente modulo didattico, il discente dovrebbe essere in grado di: comprendere i diritti del cliente-paziente in presenza di condizioni di salute non ottimali stimolare un appropriata riflessione sugli elementi di base di un assistenza umanizzante Keyword bisogni, diritti del cliente-paziente, comunicazione L empowerment e l educazione sanitaria L empowerment del paziente è una strategia che, attraverso l educazione sanitaria e la promozione dei comportamenti favorevoli della salute, fornisce alle persone gli strumenti critici per prendere le decisioni migliori per il loro benessere. È quindi una sorta di terapia informativa che punta a ridurre, nel limite del possibile, l asimmetria di conoscenze tra sanitario e paziente ma anche a ridimensionare le aspettative irrealizzabili che si concretizzano, in caso di malattia, in consumi crescenti di prestazioni sanitarie, inadeguate e inappropriate. Il patient empowerment sottintende la formazione di una maggiore consapevolezza, volta a coinvolgere in modo attivo l assistito non soltanto nella conservazione della propria salute, ma anche nel compiere le cure assegnate. È uno strumento con cui consentire al paziente l esercizio del proprio diritto di essere Modulo 2 1

2 informato su tutti gli aspetti medici che lo riguardano, nonché di compiere le scelte relative alla propria salute. Educazione sanitaria L educazione sanitaria si definisce come una: Attività di comunicazione intesa a incrementare la salute, a eliminare i fattori di rischio e a prevenire le malattie, rivolta a soggetti singoli o a intere comunità e realizzata influenzando positivamente le conoscenze, gli atteggiamenti e i comportamenti del singolo, delle comunità e dei detentori del potere (Smith, 1979). Essa è legata all analisi dei bisogni reali, irreali, percepiti ed espressi ed è connessa con la definizione di salute, cioè uno stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplicemente l assenza di malattia o d infermità. Con l educazione sanitaria siamo passati da una medicina clinica e curativa a una medicina orientata alla prevenzione. Nella Carta di Ottawa (1986) s introduce il concetto di promozione della salute definita come un processo tramite il quale si può garantire alle persone l opportunità di aumentare il controllo sulla propria salute e quindi migliorarla. Alla base dell empowerment e dell educazione sanitaria vi è la comunicazione tra l ambiente sanitario e l esterno, che rappresenta un importante funzione di relazione tra i pazienti e gli operatori. Alcuni cenni sulla comunicazione. Vi sono quattro stili di comunicazione che aiutano a creare un clima aperto. Essi sono: il descrittivo, l esplorativo, l empatico e l equilibrato. Ognuno di questi stili è utile per stabilire rapporti proficui. Al contrario vi sono quattro stili negativi di comunicazione, quali il valutativo, l investigativo, il distaccato e il supponente, che invece inibiscono la comunicazione. La comunicazione descrittiva focalizza l attenzione sul contenuto di cui si parla. La comunicazione esplorativa esamina tutti gli aspetti delle idee che vengono presentate. La comunicazione empatica entra in rapporto con i sentimenti di chi parla. La comunicazione equilibrata mette chi parla e chi ascolta sullo stesso livello. La comunicazione valutativa esprime giudizi su ciò che viene detto o sulla persona che lo dice. La comunicazione investigativa indica che colui che ascolta ha già la risposta. La comunicazione distaccata esprime una mancanza d interesse. La comunicazione supponente utilizza la posizione dell ascoltatore per intimorire chi parla. Per avere una comunicazione corretta ed efficace occorre: conoscere i bisogni del paziente; usare appropriati veicoli di trasmissione; ascoltare e valutare le reazioni; migliorare il contenuto dell informazione; suscitare interesse con nuovi stimoli; riascoltare e valutare di nuovo le reazioni del paziente. Modulo 2 2

3 La comunicazione avviene sia con la parola orale o scritta (comunicazione verbale) sia mediante il comportamento (gli oggetti, gli ambienti, l abbigliamento personale, la mimica facciale, il tono della voce, ecc.) (comunicazione non verbale). Nella comunicazione vi possono essere delle variabili in gioco come: l identità personale e professionale; la relazione medico/paziente; le fasi della comunicazione; il tema comunicativo; l espressione linguistica e corporea; il contesto di tempo e di luogo; l obiettivo. Se vogliamo aumentare l efficacia della comunicazione, dobbiamo gestire i fattori che influenzano l ascolto quali quelli ambientali (volume, clima, luce), personali (pregiudizi, illusioni, convinzioni, stato psico-fisico, aspettative e obiettivi), relazionali (conoscenza dell interlocutore), contenutistici (conoscenza del tema) ed espositivi (espressioni verbali e non verbali). Dobbiamo inoltre: aumentare la propria consapevolezza; verificare il proprio grado di comprensione; esprimersi in modo appropriato; esprimersi in modo coerente (sintonia tra comunicazione verbale e non verbale); avere considerazione e cortesia nei confronti dell assistito; mostrare flessibilità; sintonizzarsi con l assistito. Un messaggio persuasivo, che è determinato dalla sintonia di tutti gli elementi della comunicazione, porta efficacia alla comunicazione. La distonia di uno o più elementi della comunicazione fa perdere forza e credibilità al messaggio. La forza e la persuasività di un messaggio risiedono nella convinzione che il relatore ha di un contenuto che sta comunicando: tutti gli elementi della comunicazione entreranno in sintonia. Tre sono i fattori per raggiungere l obiettivo comunicativo: acutezza percettiva, flessibilità e congruenza. L acutezza percettiva mette in grado di capire se l assistito, durante la comunicazione, sta rispondendo ai messaggi. L acutezza percettiva: è alla base dell arte di comunicare; è necessaria per stabilire un rapporto; è necessaria per comprendere se si sta perdendo un rapporto o se si deve cambiare quello che si sta facendo; permette di leggere i segnali che porteranno a destinazione. La flessibilità: consente inclinazione al cambiamento; riduce la resistenza al cambiamento; Modulo 2 3

4 consente adattamento dell assistito e al contesto; consente di adattare modelli comportamentali ottimali e finemente differenziati; aiuta a crescere la gamma dei comportamenti e offre uno stile più complesso. Per quanto concerne la congruenza va detto che l informazione migliore e più chiara è quella determinata dal comportamento, dalle risorse non verbali. Da qui deriva: la necessità di aderenza tra dire e fare, che rende credibili; la comunicazione, mediante lo scambio di feed-back, ha luogo nel punto in cui comportamenti e parole di una persona incontrano quelle dell altra. Comportamento e stile sono aspetti basilari nel processo della comunicazione. Le modalità della comunicazione Nell atto della comunicazione si può sentire con quattro modalità: anti-patia; sentire insieme (sim-patia); sentire come (em-patia); sentire senza (a-patia). Per comunicare occorre saper percepire ciò che l altro sente, saper comprendere la situazione dell altro, saper anticipare le reazioni che il proprio messaggio susciterà nell altro. L attenzione è un aspetto imprescindibile perché il sanitario e il paziente possano veramente comunicare. Per ottenere livelli di attenzione elevati, i messaggi verbali devono essere inviati con variazioni di volume, di toni, di ritmi, con passionalità (coinvolgimento affettivo ed emozionale). Stimoli monòtoni e monotòni sono ipnoinducenti. Inoltre, per catturare livelli di attenzione elevati occorre offrire stimoli capaci di rompere gli schemi dell interlocutore o uno stato di equilibrio. Per questo è adatta l infinita gamma degli stimoli non verbali. Gli elementi per catturare l attenzione sono: il paradosso, l analogia, l imperativo, l esclusività, l ipotesi, la metafora, la fantasia creativa. La comunicazione tra sanitario e paziente La comunicazione richiede conoscenze comuni. Se le conoscenze comuni sono inesistenti si ha una comunicazione inesistente o dialogo fra sordi. Se le conoscenze dell emittente superano quelle del ricevente è sufficiente rettificare la trasmissione adeguandola alle possibilità del ricevente. Se le conoscenze comuni sono scarse si può avere una comunicazione difficile, una comunicazione reciproca bassa e l assistito decodifica una piccola parte del messaggio del medico. Le conoscenze comuni possono essere invece elevate e allora la comunicazione è facile, la comprensione reciproca è alta e l assistito decodifica la quasi totalità del messaggio del sanitario. Una delle grandi difficoltà nella comunicazione è che: ciò che si vuol dire è diverso da ciò che si dice, che è diverso da ciò che l altro sente, che è diverso da ciò che egli ascolta, che è diverso da ciò che comprende, che è diverso da ciò che può comunicare, che è diverso da ciò che restituisce. Va tenuto presente che le comunicazioni devono sempre essere tenute sotto controllo. Modulo 2 4

5 Il processo del feed-back Il processo di comunicazione non è valido se non si ottiene un relativo feed-back, che altro non è se non il segnale di ritorno, che consente a chi doveva inviare un messaggio di verificare che il suo messaggio è arrivato e di prevedere il seguito della comunicazione. Spesso in sanità l operatore sanitario è l emittente del messaggio, mentre l assistito deve ricevere il messaggio (la diagnosi della malattia, la terapia da effettuare, le opzioni terapeutiche, ecc.). È pertanto fondamentale per il sanitario ottenere un feed-back dall assistito. Per essere comprensibili è necessario ascoltare, per capire se vi è incomprensione, controllare se l incomprensione deriva dalla forma o dalla sostanza dell informazione trasmessa, osservare se l argomento trattato è stato recepito così come era nell intenzione di chi lo ha trasmesso. È bene ricordare che: saper ascoltare è difficile. Nella mente di chi costruisce e trasmette una comunicazione c è la presunzione che la sua comunicazione debba coincidere necessariamente con l interesse e la ricettività di colui al quale essa è destinata. Il sapersi esprimere significa costruire il messaggio in modo chiaro e sintetico, preciso e semplice, usando i veicoli di trasmissione più idonei ed efficaci nei confronti del destinatario. È importante inoltre informare esaurientemente usando una terminologia appropriata e comprensibile, spiegando e motivando ogni nostra affermazione. Nel modello di comunicazione ci possono essere anche delle interferenze che possono essere le troppe ripetizioni, i differenti significati delle parole (semantica), i problemi fisici (non sentire, vedere, udire con la stessa efficienza), i problemi di ambiente (clima, temperatura, momento della giornata, cibi e bevande, problemi psico-sociali emozionali), le reazioni personali di difesa alle diverse situazioni. La comunicazione c è se si ascolta, si comprende (valuta), si assimila, si ricorda e si risponde (agisce). Ascoltare non basta; ascoltare non vuol dire necessariamente capire, ascoltare non vuol dire accordarsi. La migliore trasmissione del messaggio è l invio di un informazione in modo tale che chi la riceve la interpreti con lo stesso significato di chi la trasmette. Gli obiettivi di una buona comunicazione Informazioni ottimali, obiettivi di una buona comunicazione divengono pertanto l essere capiti, l essere accettati e il provocare un azione. Per una corretta comunicazione occorre: parlare per il 30% del tempo, comunque disponibile o indipendentemente da ciò che si vuol comunicare; ascoltare per il 70% del tempo disponibile il nostro interlocutore oggetto della nostra comunicazione. I punti chiave per avere una comunicazione corretta ed efficace sono i seguenti: sapere ciò che si deve dire e come lo si deve dire; prepararsi un chiaro piano d azione; ottenere l attenzione e mantenere costantemente il contatto con gli interlocutori; essere convinti e convincenti; sviluppare ed esporre le idee con chiarezza; usare un linguaggio comprensibile per tutti; parlare con sicurezza; parlare distintamente (tono, timbro, tempo, volume). Modulo 2 5

6 Sono da evitare quelli che sono i più comuni e principali errori nelle comunicazioni e che sono: argomenti troppo astratti (ambigui); parole di significato oscuro; assenza di un filo conduttore; prolissità; mancanza di introduzione; mancanza di conclusione (riassunto finale); mancanza di feed-back. Ma vanno evitati anche gli errori di espressioni quali: volume di voce costantemente basso; volume di voce costantemente alto; eccessiva velocità; mancanza di intensità emotiva; presenza di eccessivi intercalari; cattivo uso delle pause (lunghe o assenti). La comunicazione riveste un ruolo fondamentale nel favorire la realizzazione di un assistenza al servizio dell assistito. Le caratteristiche della comunicazione efficace dal punto di vista etico sono: L autenticità: solo manifestando spontaneità (e raccontando la verità), il rapporto diventa significativo. L empatia: la conoscenza e la comprensione devono portare la persona a entrare nella vita dell altra per interessarsi di lei e questo vuol dire riconoscere l altro come persona, non come caso clinico. La capacità di ascolto: l esigenza di acquisire una buona capacità d ascolto emerge soprattutto nella situazione di particolare solitudine, in cui si trovano spesso i pazienti. È importante che ogni operatore sanitario sappia gestire la comunicazione nelle sue varie forme per ridurre al minimo le incomprensioni, le perdite di tempo, gli errori e i conflitti. La comunicazione verbale: le parole sono il mezzo fondamentale della comunicazione umana. Il modo in cui esse vengono pronunciate è importante e la loro scelta deve essere commisurata alla persona che si ha di fronte. La comunicazione non verbale: vi rientra tutto ciò che la persona esprime o desidera esprimere senza parole e ciò che tenta di nascondere. Il silenzio è importante; si può comprendere molto di più la situazione e lo stato d animo del paziente attraverso la comunicazione non verbale, se si è attenti a decifrare il linguaggio silenzioso del corpo. L interesse per la persona: il calore umano e la capacità di mettersi nella giusta relazione con la persona assistita fanno parte integrante del ruolo dell operatore sanitario. La modalità di azione: il rapporto con la persona assistita deve essere corretto in ogni momento. La comunicazione è eticamente efficace quando realizza un rapporto non solo fra sanitario e paziente, ma anche fra persona che assiste e persona che è assistita. In questo rapporto al sanitario sono richieste capacità e volontà tali per realizzare responsabilmente questa competenza di tipo eminentemente umano. La capacità di instaurare e mantenere relazioni positive con gli altri è uno degli elementi caratterizzanti il benessere psicologico, cioè la salute mentale delle persone. Questa capacità si basa sull avere relazioni Modulo 2 6

7 interpersonali, soddisfacenti e caratterizzate da fiducia, al mostrare interesse per il benessere degli altri, a essere capaci di empatia, affetto e intimità e a essere disponibili a comprendere la natura reciproca delle relazioni umane. Il sanitario spesso educa il paziente attraverso uno stile abbastanza direttivo, basato su una serie di prescrizioni, in cui il flusso di comunicazione è fondamentalmente unidirezionale, in quanto si tratta fondamentalmente di trasmissione d informazioni. Il modello centrato sulla malattia e il modello centrato sul paziente Il modello centrato sulla disease cioè sulla componente biologica della malattia, di cui il medico è l unico esperto, è sostanzialmente centrato sui contenuti. Nel modello centrato invece sul paziente, la considerazione della dimensione biologica della malattia e del vissuto di essa da parte del paziente porta il sanitario a utilizzare prevalentemente uno stile non direttivo, in cui l azione educativa non si basa solo sulla trasmissione di contenuti, ma concentra l intervento sul paziente allo scopo di valorizzare anche la dimensione della malattia. L informazione ha in questo modello un ruolo importante. Anche nell educazione del paziente la dimensione informativa, quella dei contenuti è fondamentale, tuttavia, un conto è utilizzare l informazione nel processo educativo e un altro è ricondurre esso esclusivamente a un attività di trasmissione d informazioni. Affinché l apprendimento in ambito terapeutico sia efficiente ed efficace, è necessario non limitarsi a concepire il paziente come un contenitore da riempire, con una serie d informazioni, ma come un soggetto con una sua specificità, che reagisce in modo diverso alla malattia e alle indicazioni terapeutiche secondo la sua individualità. Ma, per comprendere questa specificità è necessario avvicinarsi al vissuto e alla rappresentazione di malattia di un paziente, utilizzando il modello bio-psico-sociale di medicina. Per far questo è indispensabile centrare la relazione sul paziente. In questo senso, possiamo dire che per attivare processi realmente educativi, è necessario abbracciare un modello di medicina centrata sul paziente, la quale insieme alla dimensione biologica della malattia, si occupa anche del significato che essa assume nella storia della persona. La comunicazione educativa È evidente che per poter effettivamente educare il paziente, diventa necessario non solo indagare la dimensione della malattia, ma anche tenerla in considerazione quando si decide e si mette in atto l intervento terapeutico. Il processo di educazione del paziente si attiva a partire da questa diversa collocazione del sanitario nei confronti del malato e della sua malattia, che si realizza concretamente attraverso una serie di strategie e di competenze precise. Sono, infatti, anche qui importanti per il sanitario alcune capacità specifiche di comunicazione educativa e di motivazione al cambiamento, che sono indispensabili per poter attivare quella che è la competenza educativa fondamentale che è la capacità di strutturare il progetto salute insieme al paziente. La comunicazione educativa è costituita da tre elementi fondamentali: un uso del linguaggio appropriato basato sulla scelta dei termini e sulla modalità di stesura della frase; una serie di strategie educative come il fare esempi, l utilizzo d immagini, la sintesi a chiusura dell intervento; un uso consapevole di specifiche tecniche di comunicazione finalizzato a porre l altro al centro dell interazione. Modulo 2 7

8 Una parte importante della comunicazione finalizzata all educazione dovrà essere dedicata all ascolto, al fine di comprendere il punto di vista del malato, le sue idee, i suoi bisogni. Diviene importante l utilizzo consapevole di tecniche quali la ricapitolazione, la parafrasi e la riformulazione, finalizzate a dare informazioni a partire, per quanto possibile, dalle parole del malato o da quanto è stato costruito nella relazione terapeutica. Oltre che sull impiego di un linguaggio adeguato, di strategie educative specifiche nonché di tecniche di comunicazione non direttive, un processo di educazione del paziente si basa su una competenza di motivazione al cambiamento, perché, per educare in ambito terapeutico, non è sufficiente comunicare in modo adeguato, ma è anche indispensabile da un lato utilizzare i contenuti appropriati, basati sulle evidenze scientifiche, e dall altro rendersi conto di come il paziente si rappresenta tali contenuti, sia a livello diagnostico sia terapeutico. Dal momento che l educazione è volta a produrre cambiamenti nei comportamenti del paziente, che non sempre sono congruenti con la teoria di malattia o di terapia di cui egli è portatore, bisogna per prima cosa esplicitare questa teoria e, in secondo luogo, se necessario, cercare di modificarla, motivando quindi il soggetto al cambiamento. L educazione alla salute Per educare veramente un paziente, per riuscire cioè a produrre degli apprendimenti significativi, non basta passare delle informazioni, magari attraverso un linguaggio adeguato e con delle strategie specifiche, ma è anche necessario riconoscergli la sua autonomia, quella che determina la sua adesione al trattamento. Occorre divenire consapevoli dell importanza di questa dimensione, attivando processi comunicativi che, nelle modalità e nei contenuti, facciano emergere la malattia del paziente. Questo fa sì che si possa coinvolgere il paziente nella scelta, legando le informazioni e le indicazioni terapeutiche basate sulle evidenze scientifiche alla sua vicenda esistenziale. In conclusione, l educazione alla salute rappresenta il processo educativo attraverso il quale gli individui apprendono ad assumere consapevolmente decisioni utili al mantenimento e al miglioramento della propria salute. L approccio educativo è quello maggiormente utilizzato e preferito nell ambito della salute, poiché cerca di modificare i comportamenti e tutti quei fattori quali atteggiamenti, e credenze che agiscono da mediatori per il comportamento. L educazione alla salute, non si occupa solo della trasmissione delle informazioni intorno ai fattori di rischio delle malattie, ma anche degli strumenti e delle strategie utili a rafforzare nei soggetti la motivazione al cambiamento, quest ultimo inteso come profondamente influenzato dalle condizioni sociali, economiche e culturali. L obiettivo non è solo quello di lavorare sul cambiamento degli stili di vita individuali ma anche e soprattutto di promuovere azioni affinché le persone e la famiglia possano definire i propri bisogni e realizzarli creando ambienti favorevoli alla salute. I comportamenti favorevoli alla salute La salute viene definita dall'organizzazione Mondiale della Sanità come "stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplice assenza di malattia", viene considerata un diritto e come tale si pone alla base di tutti gli altri diritti fondamentali che spettano alle persone. Per questo la salute viene considerata più un mezzo che un fine e può essere definita come una risorsa di vita quotidiana, che consente alle persone di condurre una vita produttiva a livello individuale, sociale ed economico. Modulo 2 8

9 Comunemente si ritiene sano chi non ha dolori, febbre o duraturi altri disagi, tanto da impedirgli di svolgere le proprie funzioni. Le "funzioni" dipendono in questo caso maggiormente dall'età e dai ruoli sociali. Per secoli la malattia è stata considerata un fenomeno magico-religioso. Nella Grecia antica con Ippocrate nasce una medicina razionale fondata sull'osservazione. In seguito le concezioni di salute e malattia sono rimaste non scientifiche fino agli ultimi secoli. Con la nascita della medicina scientifica alla fine del Settecento nasce il modello bio-medico; il modello bio-medico si occupa più della malattia che non della salute e delle condizioni di vita e lavorative della popolazione. Nell Ottocento si sviluppa uno specialismo esagerato per cui l'individuo si identifica addirittura con una sola "parte", "un organo", negando così l'individuo come persona. Il concetto di salute globale invece porta con sé una concezione della persona come unità psico-fisica interagente con l'ambiente circostante che è il presupposto per "una promozione e educazione alla salute" e una "medicina della persona" nella sua totalità. La decisione migliore di un paziente II benessere, da ben - essere = "stare bene" o "esistere bene", è uno stato che coinvolge tutti gli aspetti dell'essere umano. La tradizione popolare che faceva coincidere il benessere con la salute per lo più fisica riconducibile approssimativamente a una condizione di assenza di patologie, ha assunto, nel tempo un'accezione più ampia, arrivando a coinvolgere tutti gli aspetti dell'essere da quello fisico, a quello mentale e sociale. Il concetto di una necessaria implicazione nel benessere globale non solo di aspetti psico-fisici, bensì anche di aspetti sociali, oltre che trovare una radice sia a oriente che occidente, trova recenti conferme anche in campo medico - scientifico. Negli ultimi anni è stata proposta come definizione di benessere la seguente: "lo stato emotivo, mentale, fisico, sociale e spirituale di ben-essere che consente alle persone di raggiungere e mantenere il loro potenziale personale nella società". Come si legge nel rapporto, tutti e cinque gli aspetti sono importanti, ma ancora più importante è che questi siano tra loro equilibrati per consentire agli individui di migliorare il loro benessere. Modulo 2 9

10 Bibliografia Adam SP, Mylander M. Salute! Ovvero come un medico-clown cura gratuitamente i pazienti con l allegria e con l amore. Milano, URRA, Bozarth JD. La terapia centrata sulla persona. Un paradigma rivoluzionario. Roma, Sovera, Dossey L. Medicina transazionale, il poter curativo della mente, Novara, RED Edizioni, Locker S, Colligan D. Il guaritore interno. La nuova medicina della mente e del corpo. Firenze, GIUNTI, 1990 Moja EA, Vegni E. La visita medica centrata sul paziente. Milano, Raffaello Cortina Editore, Rogers CR. Un modo di essere. I più recenti pensieri dell autore su una concezione di vita centrata sulla persona. Firenze, Martinelli Sandrin L. Compagni di viaggio. Il malato e chi lo cura, Milano, Paoline, Spinsanti S. Chi ha potere sul mio corpo? Nuovi rapporti tra medico e paziente. Milano, Paoline, 1999 Zani B, Cicognani E. Psicologia e salute. Bologna, Il mulino Modulo 2 10

11 Questionario ECM 1. Che cos è l empowerment? a. strategia che, attraverso l educazione sanitaria e la promozione dei comportamenti favorevoli della salute, fornisce alle persone gli strumenti critici per prendere le decisioni migliori per il loro benessere b. capacità di un individuo di comprendere in modo immediato i pensieri e gli stati d'animo di un'altra persona c. risposta affettiva (es. rossore, sudorazione) a situazioni oggettive o a stati soggettivi che turbano profondamente la coscienza d. nessuna delle risposte indicate 2. Che cosa c è alla base dell educazione sanitaria? a. la comunicazione investigativa b. la comunicazione tra l ambiente esterno e sanitario c. la comunicazione esplorativa d. la comunicazione tra i familiari e l assistito 3. Quali sono i quattro stili di comunicazione che aiutano a creare un clima aperto? a. descrittiva, valutativa, investigativa, supponente b. distaccata, empatica, equilibrata, descrittiva c. investigativa, supponente, empatica, equilibrata d. descrittiva, esplorativa, empatica, equilibrata 4. Quali sono i fattori che fanno raggiungere l obiettivo comunicativo? a. acutezza percettiva b. flessibilità c. congruenza d. tutte le risposte indicate 5. L informazione migliore e più chiara è determinata da: a. metafora b. comportamento c. linguaggio verbale d. creatività 6. Che cos è il feedback? a. l identità personale e professionale b. segnale di ritorno, che consente a chi doveva inviare un messaggio di verificare che il suo messaggio è arrivato e di prevedere il seguito della comunicazione c. l informare esaurientemente usando una terminologia appropriata e comprensibile, spiegando e motivando ogni nostra affermazione d. il capire l altro 7. Qual è la percentuale corretta da dedicare all ascolto per una buona comunicazione? a. 50 % b. 60 % Modulo 2 11

12 c. 70 % d. 80 % 8. Quale delle caratteristiche elencate NON è alla base di una comunicazione efficace? a. autenticità b. interesse per la persona c. prolissità d. capacità di ascolto 9. Affinché l apprendimento in ambito terapeutico sia efficiente ed efficace bisogna utilizzare un modello di comunicazione centrato sul: a. malattia b. operatore sanitario c. paziente d. nessuna delle risposte indicate 10. Di quale elemento è composta la comunicazione educativa? a. linguaggio appropriato b. assenza di un filo conduttore c. velocità d. eccessivi intercalari 11. Che cos è l educazione alla salute? a. Capacità di un individuo di comprendere in modo immediato i pensieri e gli stati d'animo di un'altra persona b. Risposta affettiva a situazioni oggettive o a stati soggettivi che turbano profondamente la coscienza c. processo educativo attraverso il quale gli individui apprendono ad assumere consapevolmente decisioni utili al mantenimento e al miglioramento della propria salute d. nessuna delle risposte indicate 12. Il benessere coinvolge quali aspetti dell essere umano? a. fisico b. mentale c. sociale d. tutte le risposte indicate Modulo 2 12

INTRODUZIONE ALLA COMUNICAZIONE NEI PROGRAMMI DI SCREENING ONCOLOGICO

INTRODUZIONE ALLA COMUNICAZIONE NEI PROGRAMMI DI SCREENING ONCOLOGICO INTRODUZIONE ALLA COMUNICAZIONE NEI PROGRAMMI DI SCREENING ONCOLOGICO Dott.ssa Chiara Turrini Milano, dicembre 2007/gennaio 2008 COMUNICAZIONE La comunicazione è un processo di scambio di informazioni

Dettagli

Antonella Moretti Cattedra di Reumatologia Scuola di Specializzazione in Reumatologia Università Politecnica delle Marche. antonellamrt@gmail.

Antonella Moretti Cattedra di Reumatologia Scuola di Specializzazione in Reumatologia Università Politecnica delle Marche. antonellamrt@gmail. Antonella Moretti Cattedra di Reumatologia Scuola di Specializzazione in Reumatologia Università Politecnica delle Marche antonellamrt@gmail.com 1 Il counseling inteso come scienza che: guida l individuo

Dettagli

COME COMUNICARE IN MODO EFFICIENTE? Comunicazione e dinamiche relazionali

COME COMUNICARE IN MODO EFFICIENTE? Comunicazione e dinamiche relazionali COME COMUNICARE IN MODO EFFICIENTE? Comunicazione e dinamiche relazionali Cosa significa comunicare? Informazione A -----------> B Mittente Messaggio Destinatario Cosa significa comunicare? Comunicazione

Dettagli

IL SENSO DELLA PSICOLOGIA

IL SENSO DELLA PSICOLOGIA INSEGNAMENTO DI: PSICOLOGIA GENERALE IL SENSO DELLA PSICOLOGIA PROF.SSA ANNAMARIA SCHIANO Indice 1 IL SENSO DELLA PSICOLOGIA -----------------------------------------------------------------------------------------

Dettagli

Corso Integrato Scienze Umane - Medical Humanities

Corso Integrato Scienze Umane - Medical Humanities Corso Integrato Scienze Umane - Medical Humanities PSICOLOGIA GENERALE Docente. Stefano Tugnoli LEZIONE 3 25/10/17 DALLA COMUNICAZIONE ALLA RELAZIONE IL COLLOQUIO CLINICO IL COLLOQUIO CLINICO Tecnica di

Dettagli

Comunicazione interpersonale Conoscenze di base per la comprensione dei processi di comunicazione

Comunicazione interpersonale Conoscenze di base per la comprensione dei processi di comunicazione Comunicazione interpersonale Conoscenze di base per la comprensione dei processi di comunicazione Aggiornamento al Sommario Le relazioni sul posto di lavoro La comunicazione non verbale La comunicazione

Dettagli

EDUCAZIONE SANITARIA. il successo della promozione della salute

EDUCAZIONE SANITARIA. il successo della promozione della salute strumento per raggiungere strumento per raggiungere il successo della promozione della salute ha lo scopo di ha lo scopo di aiutare la popolazione ad acquisire la salute attraverso il proprio comportamento

Dettagli

NELLE PATOLOGIE OSTEOARTICOLARI COMUNICAZIONE CON IL PAZIENTE. Daniela Livadiotti

NELLE PATOLOGIE OSTEOARTICOLARI COMUNICAZIONE CON IL PAZIENTE. Daniela Livadiotti NELLE PATOLOGIE OSTEOARTICOLARI COMUNICAZIONE CON IL PAZIENTE Daniela Livadiotti DOLORE è. Perdere l autonomia Non riuscire più a mantenere la propria autonomia lavorativa Perdere la progettualità Non

Dettagli

Corso Integrato SCIENZE UMANE

Corso Integrato SCIENZE UMANE Corso Integrato SCIENZE UMANE PSICOLOGIA GENERALE Docente. Stefano Tugnoli LEZIONE 4-5 4-8/11/16 DALLA COMUNICAZIONE ALLA RELAZIONE IL COLLOQUIO CLINICO IL COLLOQUIO CLINICO Tecnica di osservazione e studio

Dettagli

PRINCIPI CHE REGOLANO LA COMUNICAZIONE

PRINCIPI CHE REGOLANO LA COMUNICAZIONE 28 Reggimento Pavia PRINCIPI CHE REGOLANO LA COMUNICAZIONE Colonnello Diego Filippo FULCO PARLEREMO DI : Fonte: l Espresso Altan 2009 FINALITÀ CONOSCERE I PRINCIPI BASILARI DELLA COMUNICAZIONE COMPRENDERE

Dettagli

Il feedback Laboratorio sulle competenze relazionali Regione Sicilia, Palermo 23 maggio 2012

Il feedback Laboratorio sulle competenze relazionali Regione Sicilia, Palermo 23 maggio 2012 Progetto Competenze In Rete PON Governance e Azioni di Sistema (FSE) 2007-2013 Obiettivo 1 - Convergenza Asse E Capacità istituzionale Obiettivo specifico 5.1 Accrescere l innovazione, l efficacia e la

Dettagli

Il valore della vita emotiva. Dott.ssa Luisa Romei

Il valore della vita emotiva. Dott.ssa Luisa Romei Il valore della vita emotiva Le emozioni L EMOZIONE fa parte del nostro cervello arcaico, (modo di reagire dei primati ai pericoli, all attaccamento, al segnare il territorio, all accoppiamento, istinto

Dettagli

COMPETENZE TRASVERSALI

COMPETENZE TRASVERSALI COMPETENZE TRASVERSALI Interpreta i sistemi simbolici e culturali della società. Utilizza gli strumenti di conoscenza per comprendere se stesso e gli altri, per riconoscere e apprezzare le diverse identità,

Dettagli

Comunicazione medica Cura Terapia Guarigione. Prendersi cura Avere cura Attenzione Premura Riguardo

Comunicazione medica Cura Terapia Guarigione. Prendersi cura Avere cura Attenzione Premura Riguardo Comunicazione medica Cura Terapia Guarigione Prendersi cura Avere cura Attenzione Premura Riguardo Guarigione trattamento terapeutico e premura, solerzia, amorevolezza Secondo Ricoeur fra malato e medico

Dettagli

Il rispetto e la relazione nella cura: interrogativi e riflessioni La comunicazione e il rispetto nella relazione di cura e assistenza

Il rispetto e la relazione nella cura: interrogativi e riflessioni La comunicazione e il rispetto nella relazione di cura e assistenza Il rispetto e la relazione nella cura: interrogativi e riflessioni La comunicazione e il rispetto nella relazione di cura e assistenza Dott.sse Anna Rolando e Paola Isaia Savigliano, 14 dicembre 2012 COMUNICAZIONE

Dettagli

COMUNICAZIONE & INSEGNAMENTO

COMUNICAZIONE & INSEGNAMENTO COMUNICAZIONE & INSEGNAMENTO INTRODUZIONE Gli insegnanti: GRANDI COMUNICATORI Insegnare bene significa comunicare efficacemente La comunicazione è efficace se raggiunge lo scopo Voi siete il centro della

Dettagli

Scritto da Paolo Bellagente Martedì 08 Maggio :16 - Ultimo aggiornamento Martedì 03 Luglio :32

Scritto da Paolo Bellagente Martedì 08 Maggio :16 - Ultimo aggiornamento Martedì 03 Luglio :32 La nostra guida in questa breve scoperta del disturbo giovanile è Michela, maestra elementare specializzata nel Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA). Il mondo del disagio giovanile è veramente molto

Dettagli

Life Skills: le competenze della vita Gianluca Fovi MD, PhD Rieti 24 Maggio 2012

Life Skills: le competenze della vita Gianluca Fovi MD, PhD Rieti 24 Maggio 2012 Life Skills: le competenze della vita Gianluca Fovi MD, PhD Rieti 24 Maggio 2012 Le radici di Unplugged UNPLUGGED MODELLO INFLUENZA SOCIALE LIFE SKILLS EDUCAZIONE NORMATIVA Il Modello dell influenza

Dettagli

Didattica applicata alle scienze motorie. A.A Prof. Bergamaschi Giuliano

Didattica applicata alle scienze motorie. A.A Prof. Bergamaschi Giuliano Didattica applicata alle scienze motorie A.A. 2015-2016 Prof. Bergamaschi Giuliano 1 La gestione della classe Gestire la classe significa agire in modo che ogni allievo possa trovare le corrette attenzioni

Dettagli

IL METODO CLINICO. (Tugnoli, 2013)

IL METODO CLINICO. (Tugnoli, 2013) IL METODO CLINICO PSICOLOGIA CLINICA klinikos, kline letto Malattia Cura Vicinanza al pz. -Sofferenza del pz. -Scienza del curante L INCONTRO CON IL PAZIENTE DOMANDA Soggettività del Pz: bisogno/sofferenza

Dettagli

La relazione infermiere-bambino come strumento di cura e di crescita personale

La relazione infermiere-bambino come strumento di cura e di crescita personale La relazione infermiere-bambino come strumento di cura e di crescita personale Scegliere una professione d aiuto La relazione d aiuto si svolge tra due soggetti: Il malato L infermiere Identità professionale

Dettagli

PATIENT EMPOWERMENT A. ERCOLI

PATIENT EMPOWERMENT A. ERCOLI PATIENT EMPOWERMENT A. ERCOLI CATANIA 27/28 novembre 2013 PREMESSA Il diabete è una malattia esigente, intelligente e ragionata con la quale si devono raggiungere diversi obiettivi per non far progredire

Dettagli

A cura di Dott. Antonella Pacilio

A cura di Dott. Antonella Pacilio COMUNICARE atto implicito della natura Umana Espressione del Se Manifestazione del SE Crea Relazioni ESSERE SOCIALE COMUNICAZIONE CELEBRE MODELLO Codifica Decodifica Contesto Messaggio Emittente Canale

Dettagli

PRP PROGETTO PIŬ FRUTTA E VERDURA IN MOVIMENTO

PRP PROGETTO PIŬ FRUTTA E VERDURA IN MOVIMENTO PRP 2015-2018 PROGETTO 3.3.1 PIŬ FRUTTA E VERDURA IN MOVIMENTO Life skill Anno scolastico 2017-2018 OBIETTIVO DELL EDUCATORE ALLA SALUTE L informazione da sola non genera cambiamento Perché la frutta (e

Dettagli

SCIENZE UMANE MODULO DI PSICOLOGIA LEZIONE 4 26/10/15. (Tugnoli, 2015)

SCIENZE UMANE MODULO DI PSICOLOGIA LEZIONE 4 26/10/15. (Tugnoli, 2015) SCIENZE UMANE MODULO DI PSICOLOGIA LEZIONE 4 26/10/15 DIMENSIONI DEL COLLOQUIO (Iandolo, 1979) DIMENSIONE SPAZIALE - ambulatorio; ospedale; domicilio - al letto del malato; vis a vis Silenzio Ambiente

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FERRARA

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FERRARA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FERRARA Anno accademico 2015-2016 Corso di Pedagogia Lezione 05/4/2016 Loredana La Vecchia Dalla prospettiva del soggetto* malattia ü Evento traumatico (che perturba) ü Minaccia

Dettagli

Autovalutazione della propria competenza comunicativa

Autovalutazione della propria competenza comunicativa Fase A Val Autovalutazione della propria competenza comunicativa Si può valutare la capacità di comunicare? La risposta non è semplice perché questa competenza non è definibile in modo univoco; essa dipende

Dettagli

Saranno considerati validi i corsi di studio, superati con esito positivo, che prevedano il Programma minimo di seguito riportati.

Saranno considerati validi i corsi di studio, superati con esito positivo, che prevedano il Programma minimo di seguito riportati. ALLEGATO Lettera B) - Programmi e Materie Formativi: - Punto 1. Riconoscimento Crediti Formativi; - Punto 2. Ammissione alle Categorie di Studio dell Elenco Professionale interno dell Associazione Professionale

Dettagli

Non odo parole che dici umane L ascolto degli altri è un. praticato? A cura di Maria Luisa Cormaio Marcello Crotti

Non odo parole che dici umane L ascolto degli altri è un. praticato? A cura di Maria Luisa Cormaio Marcello Crotti Non odo parole che dici umane L ascolto degli altri è un atteggiamento comunemente praticato? A cura di Maria Luisa Cormaio Marcello Crotti Giorgio Giustetto COMUNICAZIONE La comunicazione è un processo

Dettagli

PSICOLOGIA GENERALE. 1 Università degli Studi dell Insubria - Psicologia Generale Docente: F. Carini

PSICOLOGIA GENERALE. 1 Università degli Studi dell Insubria - Psicologia Generale Docente: F. Carini GENERALE La Psicologia nella formazione del professionista socio-sanitario 1 QUALE RAPPORTO? PSICOLOGIA = Studio dei processi mentali e della personalità nelle loro manifestazioni l l l Intrapsichiche

Dettagli

Scuola Primaria di Petosino Classi 2^B - C anno scolastico 2017 / Attività di REPORT. Sguardo su di sé. IO SONO IO

Scuola Primaria di Petosino Classi 2^B - C anno scolastico 2017 / Attività di REPORT. Sguardo su di sé. IO SONO IO Scuola Primaria di Petosino Classi 2^B - C anno scolastico 2017 / 2018 Attività di REPORT Sguardo su di sé. IO SONO IO PREMESSA L educazione razionale emotiva è un percorso didattico, attraverso il quale

Dettagli

L ascolto empatico. abilità che possono essere apprese e sviluppate solo con impegno e molta pratica

L ascolto empatico. abilità che possono essere apprese e sviluppate solo con impegno e molta pratica L ascolto empatico Introduzione Diversamente da quanto possiamo pensare, ascoltare non è semplice. Saper ascoltare efficacemente comporta un processo mentale più sofisticato del solo sentire poiché è un

Dettagli

Watzlawick, Beavin e Jackson, 1967

Watzlawick, Beavin e Jackson, 1967 Watzlawick, Beavin e Jackson, 1967 CINQUE ASSIOMI Principio evidente per sé, e che perciò non ha bisogno di esser dimostrato, posto a fondamento di una teoria) 1. Non si può non comunicare 2. Ogni comunicazione

Dettagli

CROCE ROSSA ITALIANA GALLARATE AREA 1 TRASPORTO SANITARIO

CROCE ROSSA ITALIANA GALLARATE AREA 1 TRASPORTO SANITARIO TRASPORTO SANITARIO OBIETTIVI Saper comunicare in modo efficace per rendere il soccorso più semplice sia per il paziente che per i soccorritori LA COMUNICAZIONE IL PROCESSO DI COMUNICAZIONE passaggio di

Dettagli

LIFE SKILLS - SCHEDA DI VALUTAZIONE DEL CORSO DA PARTE DEI PARTECIPANTI

LIFE SKILLS - SCHEDA DI VALUTAZIONE DEL CORSO DA PARTE DEI PARTECIPANTI 1) Il corso ha corrisposto, in linea di massima, alle Sue aspettative iniziali? Sì LIFE SKILLS - SCHEDA DI VALUTAZIONE DEL CORSO DA PARTE DEI PARTECIPANTI Si 11 Abbastanza 1 No 0 Non risponde 1 Perché

Dettagli

CULTURA DELLA SICUREZZA E PRATICHE DI LAVORO

CULTURA DELLA SICUREZZA E PRATICHE DI LAVORO Piano formativo AVT/129/11II Formare per crescere finanziato da Presentazione Avviso 5/2011 II scadenza CULTURA DELLA SICUREZZA E PRATICHE DI LAVORO s.manfredi.piemonte@ialcisl.it PREVENZIONE E SICUREZZA

Dettagli

LA RETE Abilità comunicative e relazionali a scuola

LA RETE Abilità comunicative e relazionali a scuola CORSO UST- AMBITO TERRITORIALE TORINO RUOLO E FUNZIONE DELL INSEGNANTE DI SOSTEGNO PER PROMUOVERE L INCLUSIONE ATTRAVERSO LA PROGETTAZIONE IN ICF MARIA EMILIA SEIRA OZINO LA RETE Abilità comunicative e

Dettagli

COMUNICAZIONE IL FILO CHE CI COLLEGA AL MONDO. Nessun uomo è un'isola

COMUNICAZIONE IL FILO CHE CI COLLEGA AL MONDO. Nessun uomo è un'isola COMUNICAZIONE IL FILO CHE CI COLLEGA AL MONDO Nessun uomo è un'isola La comunicazione è la modalita attraverso la quale gli esseri umani entrano in relazione e si influenzano COMUNICAZIONE:IL FILO CHE

Dettagli

QUALE RUOLO DEI GENITORI PER L'ORIENTAMENTO SCOLASTICO DEI FIGLI. dott. Stefano Panella

QUALE RUOLO DEI GENITORI PER L'ORIENTAMENTO SCOLASTICO DEI FIGLI. dott. Stefano Panella QUALE RUOLO DEI GENITORI PER L'ORIENTAMENTO SCOLASTICO DEI FIGLI dott. Stefano Panella ORIENTAMENTO SCOLASTICO-PROFESSIONALE Orientamento è soprattutto far acquisire una competenza che permetterà di analizzare,

Dettagli

Stress lavoro-correlato

Stress lavoro-correlato Stress lavoro-correlato Art.28 del Dlgs n. 81/2008 Accordo Europeo dell 8 ottobre 2004 06 marzo 2010 Dott.ssa Francesca Belgiovine 1 Obiettivi: Aumentare la consapevolezza e la conoscenza del fenomeno

Dettagli

PROGETTO BIBLIOTECA. Anno Scolastico

PROGETTO BIBLIOTECA. Anno Scolastico PROGETTO BIBLIOTECA Anno Scolastico 2016-2017 PREMESSA L'innovazione della scuola passa anche per le biblioteche scolastiche che dovrebbero diventare, nell'idea del Ministero dell'istruzione, dei laboratori

Dettagli

LINGUAGGIO E COMUNICAZIONE. d.ssa A. Giaquinta

LINGUAGGIO E COMUNICAZIONE. d.ssa A. Giaquinta LINGUAGGIO E COMUNICAZIONE d.ssa A. Giaquinta Linguaggio e Comunicazione Linguaggio: capacità di associare suoni e significati attraverso regole grammaticali Due funzioni: Funzione comunicativa Funzione

Dettagli

Abilità relazionali e Consapevolezza della prassi comunicativa

Abilità relazionali e Consapevolezza della prassi comunicativa Abilità relazionali e Consapevolezza della prassi comunicativa Centro Nazionale di Epidemiologia Sorveglianza e Abilità relazionali Autoconsapevolezza (setting interiore) Empatia (cognitiva e emotiva)

Dettagli

LO STRESS LAVORO-CORRELATO: LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO SEGUENDO LE LINEE GUIDA REGIONALI

LO STRESS LAVORO-CORRELATO: LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO SEGUENDO LE LINEE GUIDA REGIONALI FACOLTA DI GIURISPRUDENZA Master in Management e funzioni di coordinamento delle professioni sanitarie A.A. 2009/2010 LO STRESS LAVORO-CORRELATO: LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO SEGUENDO LE LINEE GUIDA REGIONALI

Dettagli

Percorsi Decisionali per la gestione del bambino e dell adolescente

Percorsi Decisionali per la gestione del bambino e dell adolescente Percorsi Decisionali per la gestione del bambino e dell adolescente TABARKA 8-13 Luglio 2007 La Comunicazione di Malattia nell ambulatorio del pediatra Relatore dr. M. Rosaria Filograna Comunicare un problema!

Dettagli

GESTIONE DEI CONFLITTI NEI GRUPPI DI LAVORO. a cura di Adriana Biase

GESTIONE DEI CONFLITTI NEI GRUPPI DI LAVORO. a cura di Adriana Biase GESTIONE DEI CONFLITTI NEI GRUPPI DI LAVORO a cura di Adriana Biase PREMESSA "Il conflitto è componente integrante della vita umana, si trova dentro di noi e intorno a noi." Sun Tzu IL CONFLITTO E NEGATIVO

Dettagli

L etica del formatore e la progressione di. carriera. Nicoletta Musacchio AMD. Corso Base Formazione Formatori

L etica del formatore e la progressione di. carriera. Nicoletta Musacchio AMD. Corso Base Formazione Formatori L etica del formatore e la progressione di Corso Base Formazione Formatori AMD carriera Nicoletta Musacchio DICHIARAZIONE CONFLITTO D INTERESSE DOCENTI In ottemperanza alla normativa ECM ed al principio

Dettagli

ascolto comunicazione relazione

ascolto comunicazione relazione ascolto comunicazione competenza relazione umanità curare prendersi cura -Significati -Vissuti -Narrazione personale DIAGNOSI PSICODINAMICA RELAZIONE SOGGETTIVO COLLOQUIO ASSESSMENT INTERVISTA STRUTTURATA

Dettagli

DEFINIZIONE TRECCANI: COMUNICAZIONE s. f. [dal CHE COSA E? [dal lat. communicatio -onis]. 1. a. In senso ampio e generico, l azione, il fatto di comun

DEFINIZIONE TRECCANI: COMUNICAZIONE s. f. [dal CHE COSA E? [dal lat. communicatio -onis]. 1. a. In senso ampio e generico, l azione, il fatto di comun COMUNICAZIONE DEFINIZIONE TRECCANI: COMUNICAZIONE s. f. [dal CHE COSA E? [dal lat. communicatio -onis]. 1. a. In senso ampio e generico, l azione, il fatto di comunicare, cioè di trasmettere ad altro o

Dettagli

CURRICOLO TRASVERSALE ASPETTI EDUCATIVI

CURRICOLO TRASVERSALE ASPETTI EDUCATIVI CURRICOLO TRASVERSALE ASPETTI EDUCATIVI OBIETTIVI FORMATIVI IDENTITA USCITA SC. INFANZIA USCITA SC. PRIMARIA USCITA SC. SECONDARIA 1 GRADO SA CHI E : come si chiama, sesso, quanti anni ha, mese di nascita,

Dettagli

LA COMUNICAZIONE. Che cos è la comunicazione? e quando diventa efficace? Dr.ssa Silvia Acunzo 1

LA COMUNICAZIONE. Che cos è la comunicazione? e quando diventa efficace? Dr.ssa Silvia Acunzo 1 LA COMUNICAZIONE Che cos è la comunicazione? e quando diventa efficace? Dr.ssa Silvia Acunzo 1 La prima cosa da sapere sulla comunicazione è che... NON SI PUÒ NON COMUNICARE! (P. Watzlawick) Dr.ssa Silvia

Dettagli

L ASCOLTO È UN PROCESSO A DUE VIE. Ascolto attivo. Ascoltare. Comunicare l ascolto

L ASCOLTO È UN PROCESSO A DUE VIE. Ascolto attivo. Ascoltare. Comunicare l ascolto L ascolto attivo Ascolto attivo: L ASCOLTO È UN PROCESSO A DUE VIE Ascolto attivo Ascoltare Comunicare l ascolto PER QUESTO SI PARLA DI ASCOLTO ATTIVO La comprensione dell altro richiede sollecitazioni,

Dettagli

LA COMUNICAZIONE CON IL PAZIENTE PSICHIATRICO FORMAZIONE MENSILE APRILE 2017 DOTT.SSA EMANUELA MENICHETTI IRSM

LA COMUNICAZIONE CON IL PAZIENTE PSICHIATRICO FORMAZIONE MENSILE APRILE 2017 DOTT.SSA EMANUELA MENICHETTI IRSM LA COMUNICAZIONE CON IL PAZIENTE PSICHIATRICO FORMAZIONE MENSILE APRILE 2017 DOTT.SSA EMANUELA MENICHETTI IRSM LA RELAZIONE DI AIUTO ASCOLTO OSSERVAZIONE INTERVENTO EFFICACE RISPETTO CURA LA RELAZIONE

Dettagli

Walter Amicosante L ASCOLTO ATTIVO MODULO 2

Walter Amicosante L ASCOLTO ATTIVO MODULO 2 Walter Amicosante L ASCOLTO ATTIVO MODULO 2 L ASCOLTO ATTIVO SAPER ASCOLTARE SIGNIFICA PORSI IN MODO ATTIVO NEI CONFRONTI DELL INTERLOCUTORE, COSTRINGENDO SE STESSO E L ALTRO AD UNA MAGGIOR COMPRENSIONE

Dettagli

CURRICOLO PER COMPETENZE TRASVERSALI

CURRICOLO PER COMPETENZE TRASVERSALI Allegato A CURRICOLO PER COMPETENZE TRASVERSALI Ambito individuale: favorire la crescita, l'autonomia e la fiducia in se stessi termine della Prende coscienza di sé, riconosce i propri pensieri, i propri

Dettagli

Genitori in gioco! Workshop per sostenere e promuovere le risorse dei genitori.

Genitori in gioco! Workshop per sostenere e promuovere le risorse dei genitori. DOTT.SSA FRANCESCA PONTOGLIO Genitori in gioco! Workshop per sostenere e promuovere le risorse dei genitori. Preparato per: Associazione Alchemilla Preparato da: dott.ssa Francesca Pontoglio 16 luglio

Dettagli

LA GESTIONE PROFESSIONALE DELLE RELAZIONI DI RUOLO

LA GESTIONE PROFESSIONALE DELLE RELAZIONI DI RUOLO LA GESTIONE PROFESSIONALE DELLE RELAZIONI DI RUOLO Essere una squadra è prima di tutto un modo di pensare 1. Lo scenario Nell attuale situazione caratterizzata da una crescente complessità e discontinuità

Dettagli

COMUNICARE LA DIAGNOSI ALL INTERNO DEI PROGRAMMI DI SCREENING DELLA REGIONE PIEMONTE: STRATEGIE RELAZIONALI PER AFFRONTARE LE CRITICITÁ

COMUNICARE LA DIAGNOSI ALL INTERNO DEI PROGRAMMI DI SCREENING DELLA REGIONE PIEMONTE: STRATEGIE RELAZIONALI PER AFFRONTARE LE CRITICITÁ COMUNICARE LA DIAGNOSI ALL INTERNO DEI PROGRAMMI DI SCREENING DELLA REGIONE PIEMONTE: STRATEGIE RELAZIONALI PER AFFRONTARE LE CRITICITÁ DOTT.SSA MANUELA NEGRO SCREENING CITOLOGICO MAMMOGRAFICO COLORETTALE

Dettagli

Intervento di Viviana Maretto

Intervento di Viviana Maretto nell ambito del progetto CHIAMA CHI AMA 27 settembre 2010, dalle 14.30 alle 18.30 Intervento di Viviana Maretto presso il Centro Servizio Volontariato provinciale di Padova via dei Colli 4, Padova (all

Dettagli

PROGRAMMAZIONE A.S.2019/2020 DISCIPLINA: SPAGNOLO CLASSE: 1 A, B, C, D

PROGRAMMAZIONE A.S.2019/2020 DISCIPLINA: SPAGNOLO CLASSE: 1 A, B, C, D ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE GALLUZZO - SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO PAPINI PROGRAMMAZIONE A.S.2019/2020 DISCIPLINA: SPAGNOLO CLASSE: 1 A, B, C, D AMBITO Ascolto one orale) TRAGUARDI DI SVILUPPO DELLE

Dettagli

29/10/2015. A cura del dott. Giuseppe Fattori. Indagine sull indice di gradimento su 32 servizi presi in considerazione ottobre 2008

29/10/2015. A cura del dott. Giuseppe Fattori. Indagine sull indice di gradimento su 32 servizi presi in considerazione ottobre 2008 Indagine Censis Farmacisti e Farmacie Il ruolo del farmacista nella società italiana A cura del dott. Giuseppe Fattori In relazione alle competenze fornite dall Università, solo il 32,3% le considera adeguate

Dettagli

Antonella Moretti Clinica Reumatologica Università Politecnica delle Marche - Ancona

Antonella Moretti Clinica Reumatologica Università Politecnica delle Marche - Ancona I Accoglienza II Compilazione cartella infermieristica III Attivazione percorsi assistenziali IV Valutazione clinica narrative based V Attività specialistiche VI visita infermieristica VII Monitororaggio

Dettagli

Scheda Obiettivi Alternanza Scuola Lavoro

Scheda Obiettivi Alternanza Scuola Lavoro ISTITUTO ISTRUZIONE SUPERIORE G.G. TRISSINO Licei Classico Scientifico Linguistico Scienze Umane Via Lungo Agno Manzoni, 18 VALDAGNO (VI) Tel. 0445401615 Liceo Artistico Via G. Marzotto, 1 VALDAGNO (VI)

Dettagli

AMBITO DI CASARANO SCHEMA PROGETTO DI PREVENZIONE: SCUOLA DELL INFANZIA I INCONTRO PRESENTAZIONE PROGETTO E LE SUE FINALITÀ

AMBITO DI CASARANO SCHEMA PROGETTO DI PREVENZIONE: SCUOLA DELL INFANZIA I INCONTRO PRESENTAZIONE PROGETTO E LE SUE FINALITÀ AMBITO DI CASARANO SCHEMA PROGETTO DI PREVENZIONE: DESIDERO, SOGNO SCUOLA DELL INFANZIA I INCONTRO PRESENTAZIONE PROGETTO E LE SUE FINALITÀ Docenti e genitori dell'ultima classe della scuola d infanzia

Dettagli

1. Glossario. 2. Valutazione della clinical competence. 3. Conclusioni

1. Glossario. 2. Valutazione della clinical competence. 3. Conclusioni L AUTOMONITORAGGIO GLICEMICO (SMBG) COME VALUTAZIONE E APPLICAZIONE DI UNA TECNOLOGIA SANITARIA Un opportunità di miglioramento della clinical competence per il diabetologo, attraverso la valorizzazione

Dettagli

PROGETTO DI EDUCAZIONE SOCIO-AFFETTIVA

PROGETTO DI EDUCAZIONE SOCIO-AFFETTIVA PROGETTO DI EDUCAZIONE SOCIO-AFFETTIVA Rendimi il tempo della mia adolescenza Quando ancora non ero me stesso, se non come attesa. Rendimi quei desideri che mi tormentano la vita, Quelle pene strazianti

Dettagli

Ricerca qualitativa: Focus group

Ricerca qualitativa: Focus group Corso Metodologia della Ricerca Psicosociale - Prof. Patrizia Romito Ricerca qualitativa: Focus group Dott.ssa Lucia Beltramini Trieste, 22 dicembre 2010 Focus group: definizione Focus group Tecnica di

Dettagli

Educazione sanitaria e Promozione della salute

Educazione sanitaria e Promozione della salute Educazione sanitaria e Promozione della salute L educazione sanitaria Secondo OMS, l educazione sanitaria ha lo scopo di aiutare le popolazione ad acquisire la salute attraverso il proprio comportamento

Dettagli

COMUNICAZIONE E RELAZIONE

COMUNICAZIONE E RELAZIONE COMUNICAZIONE E RELAZIONE LA COMUNICAZIONE È UNO SCAMBIO DI INFORMAZIONI IN UN CONTESTO DI INFLUENZAMENTO RECIPROCO (CI SI INFLUENZA RECIPROCAMENTE). PERTANTO, GLI ATTI COMUNICATIVI HANNO SEMPRE UN OBIETTIVO,

Dettagli

PROGETTO: I COLORI DELLE EMOZIONI

PROGETTO: I COLORI DELLE EMOZIONI PROGETTO: I COLORI DELLE EMOZIONI L apprendimento nella scuola dell infanzia deve essere attivo, costruttivo e cooperativo e deve stimolare nei bambini la voglia di conoscere. Dai tre ai sei anni, infatti,

Dettagli

LA COMUNICAZIONE IN MEDICINA

LA COMUNICAZIONE IN MEDICINA Villa IDA: Dignità di vita & luoghi di cura LA COMUNICAZIONE IN MEDICINA Comunicazione, linguaggio e guarigione Enrico Larghero COMUNICAZIONE Comunicare significa inviare, trasmettere, trasferire, notificare,

Dettagli

Tecniche della comunicazione e relazione Dinamiche e tecniche di comunicazione

Tecniche della comunicazione e relazione Dinamiche e tecniche di comunicazione Tecniche della comunicazione e relazione Dinamiche e tecniche di comunicazione La prima esperienza di relazione è quella che avviene tra il bambino e la madre (relazione diadica) Diade: entità composta

Dettagli

LA COMUNICAZIONE: CARATTERISTICHE E ABILITÀ

LA COMUNICAZIONE: CARATTERISTICHE E ABILITÀ LA COMUNICAZIONE: CARATTERISTICHE E ABILITÀ Ogni aspetto della nostra società presenta delle caratteristiche comunicative Ma quali significati possiede il termine COMUNICAZIONE? Qualunque cosa si faccia

Dettagli

D.ssa Jessica Bertolani Dal ruolo tradizionale docente ad uno più articolato tutor, coach, counselor

D.ssa Jessica Bertolani Dal ruolo tradizionale docente ad uno più articolato tutor, coach, counselor D.ssa Jessica Bertolani jessica.bertolani@univr.it Il formatore oltre che attento a definire progetti e obiettivi, così come decidere contenuti, diventa un facilitatore dell esperienza, ovvero attento

Dettagli

La Comunicazione. Dal latino cum munis, ossia mettere in comune pensieri, opinioni, esperienze, sentimenti e stati d animo con gli altri.

La Comunicazione. Dal latino cum munis, ossia mettere in comune pensieri, opinioni, esperienze, sentimenti e stati d animo con gli altri. La Comunicazione Dal latino cum munis, ossia mettere in comune pensieri, opinioni, esperienze, sentimenti e stati d animo con gli altri. Indica lanascita di una relazione (tra due o più soggetti) e presuppone

Dettagli

LA COMUNICAZIONE. mettere in comune. La radice etimologica della parola vuol dire. Comunicare è:

LA COMUNICAZIONE. mettere in comune. La radice etimologica della parola vuol dire. Comunicare è: LA COMUNICAZIONE La radice etimologica della parola vuol dire mettere in comune Comunicare è: Mobilitare l energia umana verso la realizzazione di obiettivi comuni Hubert Jaoui Il processo comunicazionale

Dettagli

CORSO FORMAZIONE FOR O MA M TOR O I

CORSO FORMAZIONE FOR O MA M TOR O I CORSO FORMAZIONE FORMATORI LA GESTIONE DELL AULA Parlare in pubblico può essere molto difficile o molto facile, dipende da molti elementi e da una serie di combinazioni del tipo personalità e carattere

Dettagli

LA CITTA CHE COMUNICA : CACCIA AL TESORO

LA CITTA CHE COMUNICA : CACCIA AL TESORO ISTITUTO COMPRENSIVO D ALESSANDRO - RISOGIMENTO SCUOLA DELL INFANZIA - PLESSO ARCOBALENO PROGETTO DI INTERSEZIONE (BAMBINI ANNI 4) A.S. 2013/2014 LA CITTA CHE COMUNICA : CACCIA AL TESORO Il linguaggio

Dettagli

Il ruolo delle Associazioni: APM Parkinson Lombardia ONLUS. Francesca Saporiti Presidente APM Parkinson Lombardia ONLUS

Il ruolo delle Associazioni: APM Parkinson Lombardia ONLUS. Francesca Saporiti Presidente APM Parkinson Lombardia ONLUS Il ruolo delle Associazioni: APM Parkinson Lombardia ONLUS Francesca Saporiti Presidente APM Parkinson Lombardia ONLUS Si stima che in Italia ci siano circa 300.000 malati di Parkinson, un numero destinato

Dettagli

Il senso del counselling in pediatria. di Raffaele Arigliani

Il senso del counselling in pediatria. di Raffaele Arigliani Il senso del counselling in pediatria di Raffaele Arigliani Bisogni percepiti dai Pediatri: area del disagio 60 50 40 30 20 10 0 Problematiche psicorelazionali Setting Incertezze diagn.- terap. Apprendimento

Dettagli

DIREZIONE DIDATTICA I CIRCOLO PAGANI SCUOLA PRIMARIA G. Rodari ANNO SCOLASTICO

DIREZIONE DIDATTICA I CIRCOLO PAGANI SCUOLA PRIMARIA G. Rodari ANNO SCOLASTICO DIREZIONE DIDATTICA I CIRCOLO PAGANI SCUOLA PRIMARIA G. Rodari ANNO SCOLASTICO 2016-2017 Progetto di Potenziamento in: La comprensione: recupero della capacità di ascolto autentico Insegnante: Novi Elena

Dettagli

DOCENTE ALLENATORE EMOTIVO. Luciana Milani

DOCENTE ALLENATORE EMOTIVO. Luciana Milani DOCENTE ALLENATORE EMOTIVO Luciana Milani RELAZIONE EDUCATIVA APPRENDIMENTO GESTIONE GRUPPO CLASSE SONO IN UNA INTER-AZIONE RECIPROCA E SONO INSCINDIBILI. EDUCARE AL SILENZIO Il silenzio diventa il contenitore

Dettagli

HO NOSTALGIA DEL MONTE BARRO..

HO NOSTALGIA DEL MONTE BARRO.. https://www.youtube.com/user/spaziogiovani1 http://www.spaziogiovani.it/wp/ https://www.facebook.com/spaziogiovanionlus HO NOSTALGIA DEL MONTE BARRO.. VINCENTI O PERDENTI LA PREVENZIONE AL GIOCO D AZZARDO

Dettagli

Skills for life. Abilità e competenze per la vita. di Pasquale Malva

Skills for life. Abilità e competenze per la vita. di Pasquale Malva Skills for life Abilità e competenze per la vita di Pasquale Malva Skills for life ABILITÀ e COMPETENZE necessarie per mettersi in relazione con gli altri affrontare i problemi e gli stress della vita

Dettagli

UNITÀ FORMATIVA 1. Suono, movimento, ritmo: percorsi e strategie didattiche per la scuola dell infanzia Patrizia Iodice Giuseppe Desideri

UNITÀ FORMATIVA 1. Suono, movimento, ritmo: percorsi e strategie didattiche per la scuola dell infanzia Patrizia Iodice Giuseppe Desideri UNITÀ FORMATIVA 1 Nome e Cognome Esperti Descrizione sintetica del progetto Suono, movimento, ritmo: percorsi e strategie didattiche per la scuola dell infanzia Patrizia Iodice Giuseppe Desideri Il linguaggio

Dettagli

Potenziamento Cognitivo e Prevenzione dell insuccesso

Potenziamento Cognitivo e Prevenzione dell insuccesso Potenziamento Cognitivo e Prevenzione dell insuccesso Irene Mammarella Università degli Studi di Padova irene.mammarella@unipd.it 1 L insuccesso scolastico Diverse cause: Difficoltà di comprensione o di

Dettagli

Il modello dell influenza sociale

Il modello dell influenza sociale Il modello dell influenza sociale Nel 1993 l OMS ha individuato nelle life skills lo strumento privilegiato per la promozione della salute in ambito scolastico. Nel glossario della promozione della salute

Dettagli

Teorie e metodi della Promozione della Salute Corso base

Teorie e metodi della Promozione della Salute Corso base Teorie e metodi della Promozione della Salute Corso base ASL TO 4 BUONE PRATICHE in Promozione dalla Salute Sono i progetti o gli interventi che "in armonia con i principi/valori/credenze e le prove di

Dettagli

Istituto Sabin a.s.2014-15

Istituto Sabin a.s.2014-15 COS È: è un progetto educativo condiviso e continuo che esplicita sinteticamente l impegno della scuola e delle famiglie per promuovere il successo formativo di tutti è un contratto basato sulla corresponsabilità

Dettagli

DALLA COMUNICAZIONE ALLA RELAZIONE. (Tugnoli, 2015)

DALLA COMUNICAZIONE ALLA RELAZIONE. (Tugnoli, 2015) DALLA COMUNICAZIONE ALLA RELAZIONE INTERVENTO CLINICO FARMACI PAROLE AZIONI RELAZIONE PRASSI DELLA RELAZIONE DI AIUTO SANITARIA - rapporto immediato (non-mediato) e prolungato con il pz - intervento su

Dettagli

Spunti, esempi, logiche del comunicare nelle organizzazioni La comunicazione in azienda

Spunti, esempi, logiche del comunicare nelle organizzazioni La comunicazione in azienda Spunti, esempi, logiche del comunicare nelle organizzazioni La comunicazione in azienda Marina Maderna L incontro è l occasione per Esplorare il tema della comunicazione nelle organizzazioni: Perché si

Dettagli

Alla scoperta di me stesso

Alla scoperta di me stesso ISTITUTO COMPRENSIVO MENDICINO Anno scolastico 2015/2016 Progetto di educazione all affettività e alla sessualità Alla scoperta di me stesso Crescita, sviluppo e cambiamenti del corpo, degli aspetti psicologici

Dettagli

Imparare ad ascoltare

Imparare ad ascoltare Un amico, una persona veramente comprensiva, che si prenda il disturbo di ascoltarci mentre riflettiamo sul nostro problema, può cambiare completamente la nostra visione del mondo D. Elton Mayo La Comunicazione

Dettagli

L obiettivo. Facilitare. Non è convincere. La comunicazione per una scelta consapevole

L obiettivo. Facilitare. Non è convincere. La comunicazione per una scelta consapevole La vaccinazione tra diritto e dovere Quale comunicazione per facilitare la scelta L obiettivo Non è convincere Ma Istituto Superiore di Sanità 10 Gennaio 2011 La comunicazione per una scelta consapevole

Dettagli

Educazione Terapeutica. Definizione

Educazione Terapeutica. Definizione EDUCAZIONE TERAPEUTICA: il fare del Terapista Occupazionale Educazione Terapeutica Definizione Gabriella Casu «Ogni volta che incontro un paziente Io parto da zero. Letteralmente io non so nulla, nulla

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO G.PASCOLI -SILVI. OBIETTIVI FORMATIVI GENERALI Sezione POF

ISTITUTO COMPRENSIVO G.PASCOLI -SILVI. OBIETTIVI FORMATIVI GENERALI Sezione POF ISTITUTO COMPRENSIVO G.PASCOLI -SILVI OBIETTIVI FORMATIVI GENERALI Sezione POF 2014-2015 OBIETTIVI FORMATIVI GENERALI SCUOLA DELL INFANZIA Accoglienza della diversità, delle persone e delle culture Rafforzamento

Dettagli

Progetto ordinario e straordinario di Convivenza civile e PREVENZIONE al BULLISMO

Progetto ordinario e straordinario di Convivenza civile e PREVENZIONE al BULLISMO ISTITUTO COMPRENSIVO E. MATTEI CIVITELLA ROVETO Progetto ordinario e straordinario di Convivenza civile e PREVENZIONE al BULLISMO a.s.2016/2017 PREMESSA Il progetto di educazione alla convivenza civile

Dettagli

RELAZIONE MEDICO- PAZIENTE

RELAZIONE MEDICO- PAZIENTE RELAZIONE MEDICO- PAZIENTE Prof.Maria Grazia Strepparava Multimedia Health Communication Laboratory Dipartimento di scienze della salute, Scuola di Medicina, Università Milano-Bicocca Via Cadore 48, 20052,

Dettagli