Collana del Dipartimento di Storia dell Università degli Studi di Sassari
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- Silvano Negri
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1 Collana del Dipartimento di Storia dell Università degli Studi di Sassari Nuova serie diretta da Mario Da Passano, Attilio Mastino, Antonello Mattone, Giuseppe Meloni Pubblicazioni del Centro di Studi Interdisciplinari sulle Province Romane dell Università degli Studi di Sassari 24
2 LOGOS PERI THS SARDOUS Le fonti classiche e la Sardegna Atti del Convegno di Studi - Lanusei 29 dicembre 1998 A cura di Raimondo Zucca Carocci editore
3 Volume pubblicato con il patrocinio della Provincia di Oristano e con il contributo Fondi MIUR 1 a edizione, dicembre 2004 copyright 2004 by Carocci editore S.p.A., Roma Realizzazione editoriale: Omnibook, Bari Finito di stampare nel dicembre 2004 dalla Litografia Varo (Pisa) ISBN Riproduzione vietata ai sensi di legge (art. 171 della legge 22 aprile 1941, n. 633) Senza regolare autorizzazione, è vietato riprodurre questo volume anche parzialmente e con qualsiasi mezzo, compresa la fotocopia, anche per uso interno o didattico.
4 Il mito di Aristeo in Sardegna di Giampiero Pianu Scrivere su problemi di mitologia è oggi quanto mai difficile e forse stantio, dopo una serie di convegni 1 che dovrebbero aver affinato la ricerca e sgomberato il campo da numerosi equivoci. Ma credo non sia del tutto inutile riportare al dibattito generale il problema di miti nati in determinati contesti storico-geografici e ripresi in zone e da società quanto mai diverse. Soprattutto per quel che concerne la Sardegna mi sembra necessario, dopo alcune prese di posizione, anche non più recenti 2, fermarsi a riflettere un momento. L articolo che segue, scritto da una mia allieva per la sua tesi di laurea, si impone da solo per la precisa ottica di ricerca e per la metodologia adottata. Ritengo tuttavia che alcune premesse di ordine generale debbano essere fatte, per inquadrarlo in un sistema di lettura del mondo antico che tenga conto delle stratificazioni letterarie. Il problema di cosa sia il mito è dibattuto da sempre. Com è ben noto, la mitografia ha sempre vissuto fra una sorta di scetticismo, come se si fosse di fronte a favole, e un atteggiamento troppo accondiscendente, quasi che si trattasse di storia. Già Lévi-Strauss aveva messo, ormai tanto tempo fa, una serie di paletti ben piantati, ma sono riemersi di tanto in tanto i dubbi e le difficoltà di interpretazioni che non possono essere, per la natura stessa del mito, univoche. Occorre però ricordare che se tutte le società, antiche e moderne, hanno i loro miti, la mitologia greca, nella sua complessità, nella sua importanza sociale e politica, appare assolutamente unica nel panorama della storia dell umanità. In questo senso prendo a prestito le parole di Alain Schnapp: «il mito è necessario alla polis greca» 3. Questo fatto viene spesso dimenticato. L universo mitologico greco è nato ed è vissuto solo ed esclusivamente in funzione del mondo greco. Carlo Ginsburg giustamente mette in guardia dal pericolo di cadere nell equivoco che «continuità di parola [...] significhi continuità di significati. Senza esitare si applica il termine mito a fenomeni lontanissimi nel tempo e nello spazio» 4. L analisi della mitologia greca in rapporto alla Sardegna non può prescindere da questi elementi di base. Se è vero che le nostre conoscenze in merito so- 1. AA.VV., Mito e storia in Magna Grecia. 36 Convegno di Studi sulla Magna Grecia, Taranto 1997 (= Atti Taranto 1996). 2. F. NICOSIA, La Sardegna nel mondo classico, in AA.VV., Ichnussa. La Sardegna dalle origini all età classica, Milano 1985, pp ; G. UGAS, Il mondo religioso nuragico, in AA.VV., La civiltà nuragica, Milano 1980, pp A. SCHNAPP, Il mito, l immagine, la storia, in Atti Taranto 1996, pp. 57 ss. 4. C. GINSBURG, Mito, in AA.VV., I Greci, 1, 1, Torino 1996, pp. 197 ss.
5 IL MITO DI ARISTEO IN SARDEGNA 97 no legate ovviamente ad autori classici, e non potrebbe che essere così stante la mancanza di una letteratura sarda, almeno per l evo antico, rimane da chiedersi se veramente le genti sarde fossero a conoscenza di questi racconti. E sorge spontanea la domanda: a che pro? Come ha di recente ben ribadito Rossi 5, la funzione del mito nel mondo greco è duplice. Da un lato esiste una funzione etico-paradigmatica, utile soprattutto a livello politico e sociale, che permette di utilizzare questi racconti per autolegittimazioni di potere o per sconfessioni di operati. Dall altro vi è la funzione eziologico-individuante, più legata ad aspetti culturali e soprattutto al mondo della curiosità intellettuale. Ora la società sarda nuragica 6, che non sappiamo se e a quale livello avesse eventualmente elaborato una propria mitologia, potrebbe a un certo momento storico essersi impadronita di parti della mitologia greca per utilizzarle a proprio uso e consumo? Per quali motivo? E qual è questo momento storico? Alla prima domanda è naturalmente impossibile rispondere in maniera diretta. Conosciamo troppo poco del mondo ideologico sardo per poter entrare nel merito. Ma com è noto il mondo delle idee, in mancanza di testi scritti, è normalmente riflesso dalle arti visive. E non mi pare che il mondo delle raffigurazioni nuragiche nell Età del bronzo e del ferro abbia nulla a che vedere col mondo greco 7. D altra parte, la mitologia greca appare così complessa per un mondo socialmente più semplice, almeno apparentemente. Occorre poi ammettere che la Sardegna avrebbe raccolto (in questo caso sarebbe meglio dire selezionato) solo pochi miti, rispetto alla ricchezza di proposte che venivano dal mondo ellenico. Chi avrebbe perciò attuato tale selezione? I nuragici? E con quale criterio? Oppure sono stati gli stessi Greci a operare questa selezione? E qui bisogna spostare il discorso sul piano cronologico. Quale sarebbe l interesse etico-paradigmatico che avrebbe spinto le aristocrazie nuragiche 8 a scegliersi come modelli di civiltà eroi comunque allogeni? Esisteva in Sardegna una subalternità culturale alla Grecia tale da costringere le società nuragiche a prendere a prestito eroi esterni per una autoglorificazione? E per tornare alla obiezione di Ginsburg, se mai in Sardegna era conosciuto Aristeo (o Eracle, o Iolao e così via), di quale Aristeo si trattava? 9 5. L. E. ROSSI, L atlante occidentale degli Aitia di Callimaco, in Atti Taranto 1996, pp. 69 ss. 6. Non voglio entrare qui nel merito del dibattito relativo alla fine della civiltà nuragica e alla denominazione più appropriata per le genti che abitavano la Sardegna nella tarda Età del ferro o in epoca orientalizzante e arcaica, dibattito particolarmente vivace in questo periodo (cfr. il recente convegno di studi etruschi svoltosi a Sassari nell ottobre 1998), visto che il problema non comporta alcuna implicazione nella tesi che sto sostenendo. 7. I bronzetti nuragici non trovano paralleli non tanto stilistici, ma soprattutto iconografici con i consimili e contemporanei esempi provenienti dalla Grecia (G. LILLIU, Storiografia dei rapporti sardo-etruschi, in Etnia e Sardegna centro-settentrionale tra l età del bronzo finale e l arcaismo. Atti del XXI Convegno di studi etruschi ed italici, Sassari-Alghero-Oristano-Torralba, Pisa-Roma 2002, pp Per usare un espressione molto di moda in questo momento. 9. La tesi di Silvia Sanna, di cui in questa sede si pubblica solo una parte, ha dimostrato che l Aristeo fondatore di Cirene sembra avere caratteristiche semantiche diverse dell Aristeo eroe civilizzatore.
6 98 GIAMPIERO PIANU E infine, quando questa assunzione di forme ideologiche, quando l apprendimento e l assorbimento del racconto mitico sarebbero giunti in Sardegna? Nell Età del bronzo, come in maniera assai audace propone Ugas? 10 O nell Età del ferro, come pensa Nicosia? 11 La prima ipotesi presenta la grande difficoltà legata al fatto che non sappiamo se, in quello stesso torno di tempo, il racconto mitico fosse già formato nella stessa Grecia, almeno in quelli che saranno i suoi aspetti specifici definitivi. È ben noto infatti che i primi esempi di raffigurazioni legate al mito compaiono in Grecia in età tardo-geometrica, soprattutto sullo scorcio iniziale dell orientalizzante. La precocità sarda, in questo senso, lascia perplessi, salvo che non si voglia andare a sostenere che la mitologia greca nasce in Sardegna 12. Anche l ipotesi di Nicosia presenta lo stesso problema, dal momento che il bronzetto del Museo Sanna 13 sarebbe addirittura più antico, o comunque al massimo contemporaneo, alle prime attestazioni iconografiche del mito di Aristeo in Grecia. E d altra parte questo mito e nessuno degli altri che pure in epoca più tarda compariranno nell orizzonte della Sardegna risulta poi più attestato nella produzione artistica sarda. Credo dunque che il testo di Silvia Sanna che segue possa essere letto anche e soprattutto in chiave metodologica e possa contribuire a far riflettere sull uso un po disinvolto che in questa fase contraddistingue l approccio al racconto mitico in Sardegna. 10. UGAS, Il mondo religioso nuragico, cit., pp NICOSIA, La Sardegna nel mondo classico, cit., p Questo per fortuna non è stato ancora scritto. 13. Cfr. infra, pp
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