Studio a principi primi delle proprietá di polarizzazione di molecole e piccoli clusters metallici
|
|
- Gilda Martini
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Universitá degli studi di Padova Dipartimento di Fisica e Astronomia Galileo Galilei Corso di laurea in Fisica Studio a principi primi delle proprietá di polarizzazione di molecole e piccoli clusters metallici Relatore: Prof. Paolo Umari Laureanda: Francesca Chiocchetta Anno Accademico 2014/2015
2 2
3 Indice 1 Introduzione teorica [1] Teoria del funzionale di densitá Equazioni di Kohn-Sham Approssimazione del potenziale di correlazione e scambio Onde piane Verifica di alcune convergenze 11 3 Studio della proprietá di alcune molecole 13 4 Calcolo della proprietá elettriche di alcune molecole Calcolo del momento di dipolo permanente di alcune molecole Calcolo della polarizzabilitá elettrica di alcune molecole Calcolo del campo elettrico indotto in alcune molecole Molecole dielettriche Clusters metallici Momento di dipolo elettrico di una sfera di metallica [3] 41 7 Conclusioni 47 Bibliografia 49 3
4 4
5 Capitolo 1 Introduzione teorica [1] L hamiltoniana di un sistema non relativistico di elettroni di massa m e e carica -e che interagiscono tra di loro e con nuclei di massa M I e carica Z I é la seguente: H = i h 2 2 i 2m e I h 2 2 I 2M I i j e 2 r i r j i,i e 2 Z I r i R I I J e 2 Z I Z J R J R I Dove i e j indicano gli elettroni, I e J indicano i nuclei, r i e r j indicano la posizione degli elettroni, R I e R J le posizioni dei nuclei. L approssimazione di Born-Oppenheimer consiste nel separare i gradi di libertá dei nuclei da quelli elettronici. Utilizzando questa approssimazione si scrive un hamiltoniana contente i soli termini elettronici: H BO = i h 2 2 i 2m e i j e 2 r i r j i,i Z I e 2 r i R I = T + V int + V est dove T é l energia cinetica degli elettroni, V int é il potenziale di interazione tra gli elettroni e V est contiene il potenziale di interazione tra nuclei ed elettroni e un eventuale potenziale esterno applicato. L hamiltoniana che descrive il sistema é l hamiltoniana di un sistema a molti corpi che interagiscono e sono correlati tra loro ed anche con l approssimazione di Born-Oppenheimer é troppo complessa per essere risolta anche numericamente a causa dell elevato numero di variabili coinvolte. É necessario approssimare V int ai fini di renderlo utilizzabile per il calcolo. Per la soluzione di questo problema si hanno i seguenti passaggi: DFT (Density Functional Theory). Equazioni di Kohn-Sham. 1.1 Teoria del funzionale di densitá In questa teoria il ruolo centrale non é piú svolto dalla funzione d onda che descrive il sistema ma dalla densitá di carica n(r) definita da: n(r) = N Ψ(r, r 2,..., r N ) 2 dr 2...dr N 5
6 dove N é il numero di elettroni interagenti. La DFT si basa su 2 teoremi fondamentali: i teoremi di Hohenberg-Kohn. PRIMO TEOREMA DI HOHENBERG-KOHN Dato un sistema di particelle interagenti sottoposte ad un potenziale esterno V est, il potenziale esterno si determina in maniera univoca, eccetto per una costante, dalla densitá di carica dello stato fondamentale n 0 (r). COROLLARIO DEL PRIMO TEOREMA DI HOHENBERG-KOHN Le proprietá del sistema sono completamente determinate dalla densitá di carica dello stato fondamentale n 0 (r). DIMOSTRAZIONE: per ipotesi si hanno 2 Hamiltoniane che differiscono solo per il potenziale esterno applicato al sistema di cariche H = T + V int + V est e H = T + V int + V est (dove V est e V est sono i potenziali esterni che differiscono tra loro per piú di una semplice costante). Siano Ψ e Ψ la funzioni d onda dello stato fondamentale di H e H. Supponiamo per assurdo che lo stato fondamentale delle densitá di carica sia lo stesso: n 0 [V est ] = n 0[V est]. Dato che Ψ non é lo stato fondamentale di H, possiamo stabilire la seguente disuguaglianza stretta: E = Ψ H Ψ < Ψ H Ψ = Ψ H + V est V est Ψ che equivale a E < E + (V est (r) V est(r))n 0 (r)dr Facendo lo stesso ragionamento a partire dall energia E si trova: E < E + (V est(r) V est (r))n 0 (r)dr sommando le 2 disequazioni si trova la disuguagianza assurda: E + E < E + E si verifica quindi che non esistono 2 potenziali esterni, che differiscono per piú di una costante, che danno origine allo stessa densitá di carica dello stato fondamentale. SECONDO TEOREMA DI HOHENBERG-KOHN Si puó determinare un funzionale E[n] in termini della densitá di carica n(r), valido per ogni potenziale esterno V est (r). Per ogni particolare V est (r), l energia dello stato fondamentale del sistema é il minimo globale del funzionale E[n], e la densitá di carica n(r) che minimizza il funzionale é la densitá di carica dello stato fondamentale n 0 (r). COROLLARIO DEL SECONDO TEOREMA DI HOHENBERG-KOHN Il funzionale E[n] é sufficiente per determinare l energia e la densitá di carica dello stato fondamentale. DIMOSTRAZIONE: T l energia cinetica e E int l energia potenziale di interazione tra gli elettroni vengono univocamente determinate dalla densitá di carica n(r), é quindi possibile rappresentare l energia come un funzionale della densitá di carica n(r). E HK [n] = T [n] + E int [n] + n(r)v est (r)dr F [n] + n(r)v est (r)dr 6
7 Sia n (1) (r) la densitá di carica dello stato fondamentale corrispondente al potenziale esterno V (1) est (r) e associato alla funzione d onda Ψ (1) allora il valore di aspettazione dell hamiltoniana é: E (1) = E HK [n (1) ] = Ψ (1) H (1) Ψ (1). Si consideri una densitá di carica differente n (2) (r) che corrisponde a una differente funzione d onda Ψ (2). L energia E (2) in questo stato é maggiore dell energia E (1), infatti: E (1) = E HK [n (1) ] = Ψ (1) H (1) Ψ (1) < Ψ (2) H (1) Ψ (2) = E (2) [n (2) ]. Scrivendo quindi l energia come funzionale di n(r) e calcolandola nella densitá di carica dello stato fondamentale n 0 (r) si ottiene il valore minimo di questo funzionale rispetto a qualunque altro valore di densitá di carica. Si é quindi ridotto il problema a N corpi alla determinazione di una funzione tridimensionale n(r) che minimizza il funzionale E[n(r)]. Nonostante la notevole semplificazione F[n(r)] é ancora troppo complesso. 1.2 Equazioni di Kohn-Sham Il problema precedente viene riformulato da Kohn e Sham. Il sistema di elettroni interagenti viene mappato in un sistema di elettroni non interagenti con la stessa densitá di carica dello stato fondamentale. Nel caso in cui gli elettroni non interagiscono la densitá di carica é data dalla somma dei moduli quadri delle funzioni d onda dei singoli elettroni. n(r) = 2 i Ψ i(r) 2 dove i va da 1 a N/2 se si assume che gli stati siano occupati da 2 elettroni. Il funzionale dell energia del sistema ausiliario ad elettroni non interagenti di Kohn-Sham é composto dai seguenti termini: E[n(r)] = E KS = T s [n(r)] + E H [n(r)] + E xc [n(r)] + n(r)v est (r)dr Descrizione dei termini: energia cinetica: T s [n(r)] = h2 2m 2 i Ψi (r) 2 Ψ i (r)dr, l energia cinetica del sistema ausiliario approssima l energia cinetica del sistema di elettroni interagenti, energia coulombiana di interazione tra gli elettroni: E H [r] = e2 2 potenziale esterno: V est (r), n(r)n(r ) r r drdr, energia di correlazione e scambio, contiene i restanti termini a noi sconosciuti: E xc. Si deve quindi minimizzare E KS rispetto alla densitá di carica n(r). Il minimo del funzionale rispetto alla densitá di carica é vincolato alla condizione di ortonormalitá delle funzioni d onda. Si utilizza il metodo dei moltiplicatori di lagrange. E = E ij λ ij( Ψ i Ψ j dr δ ij ) 7
8 dove λ ij sono i moltiplicatori di lagrange. E = T s [n(r)]+e H [n(r)]+e xc [n(r)]+ n(r)v est (r)dr ij λ ij( Ψ i Ψ j dr δ ij ) Si calcola la derivata rispetto a Ψ i (r) di ambo i membri dell equazione. Si ha: δe = 0 per costruzione, δψ i(r ) δn(r) δψ i(r ) = Ψ i(r )δ(r r ), δt s = h2 δψ i(r) 2m 2 i 2 Ψ i (r), δe H = δψ i(r ) e2 n(r ) r r dr Ψ i (r) Si definisce V H e 2 n(r ) r r dr il potenziale di Hartree. V xc [n(r)] = δexc δn(r). Moltiplicando ambo i membri dell equazione per Ψ i e integrando si ottiene: λ ij = Ψ i (r)( h2 2 2m + V H(r) + V xc (r) + V est (r))ψ i (r)dr Nella rappresentazione diagonale l equazione diventa: ( h2 2 2m + V H(r) + V xc (r) + V est (r) ɛ i )Ψ i (r) = 0 V KS V H (r) + V xc (r) + V est (r) ( h2 2 2m + V KS(r))Ψ i (r) = ɛ i Ψ i (r) Il problema diventa il calcolo degli autovalori di H KS : H KS Ψ i (r) = ɛ i Ψ i (r) H KS = h2 2 2m + V KS(r) Il programma QUANTUM ESPRESSO risolve numericamente l equazione KS. 8
9 1.3 Approssimazione del potenziale di correlazione e scambio Il potenziale V ex non é noto in generale e deve essere approssimato. Due tipi di approssimazioni sono LDA e GGA. LDA (Local Density Approximation): la densitá di energia di correlazione e scambio ɛ xc é funzione della densitá di carica n(r). L energia di correlazione e scambio si ottiene con il seguente integrale: Exc LDA = d 3 rn(r)ɛ ex (n(r)). GGA (Generalized Gradient Approximation): la densitá di energia di correlazione e scambio ɛ xc é funzione della densitá di carica n(r) e del gradiente della densitá di carica. L energia di correlazione e scambio si ottiene con il seguente integrale: Exc GGA = d 3 rn(r)ɛ ex (n(r), n(r) ). Un tipo di approssimazione GGA é stata proposta da Perdew, Burke e Enzerhof (PBE). 1.4 Onde piane Nel programma QUANTUM ESPRESSO il sistema é simulato ripetendo una cella di volume V che contiene un numero stabilito di atomi o molecole. QUAN- TUM ESPRESSO utilizza condizioni al contorno periodiche per il calcolo numerico. Il teorema di Bloch impone che tutte le autofunzioni di una hamiltoniana che presenta periodicitá H(r + R) = H(r) (R é un vettore del reticolo) abbiano la forma: Ψ(r) = e ik r u k (r), dove k é il vettore d onda. u k (r) é una funzione periodica con la stessa periodicitá del potenziale nel caso specifico V KS e che puó essere espansa in serie di Fourier u k (r) = 1 V G c(g)eig r, dove G é il vettore del reticolo reciproco. É necessario troncare il numero di onde piane utilizzate per rendere possibile 1 il calcolo: 2 k + G 2 E cut. 9
10 10
11 Capitolo 2 Verifica di alcune convergenze Aumentando il valore di E cut aumenta il numero di onde piane utilizzate e quindi aumenta la precisione del calcolo. Oltre ad un certo valore di E cut le grandezze fisiche determinate raggiungono un valore asintotico. Si verifica che aumentando il valore E cut l energia totale converge. É stato verificato per 3 molecole: CH 4, NH 3, H 2 O Convergenza energia totale 'H2O' 'CH4' 'NH3' energia [Ry] ecut [Ry] Figura 2.1 Aumentando le dimensioni della cella contenente una singola molecola si simula in maniera sempre piú precisa la molecola isolata. Anche in questo caso si puó verificare che l energia totale converge. Le celle sono cubiche di lato a. Si é verificata la convergenza dell energia per le molecole di CH 4 e H 2 O. 11
12 H2O 'celle' using 1:2 Energia totale [Ry] a [bohr] Figura CH4 'celle' using 1:2 Energia totale [Ry] a [bohr] Figura
13 Capitolo 3 Studio della proprietá di alcune molecole La forza che si esercita tra 2 atomi di una molecola, la distanza r tra i quali viene variata, corrisponde all opposto della derivata dell energia totale rispetto alla distanza stessa: F = de dr. Il teorema di Hellmann-Feynman afferma l equivalenza tra il valore di aspettazione della derivata dell energia rispetto a r e il valore di aspettazione della della derivata rispetto a r dell hamiltoniana, quindi si ha: F = de dr = Ψ dh dr Ψ. DIMOSTRAZIONE: sia H Ψ = E Ψ con la condizione di ortonormalitá Ψ Ψ = 1. de dr = d dr Ψ H Ψ = dψ dr E dψ dr = E d dr Ψ Ψ + Ψ dh dr H Ψ + Ψ dh dr Ψ + Ψ H dψ dr dh Ψ = Ψ dr Ψ = dψ dr E+ Ψ dh dr Ψ + Variando la distanza tra gli atomi, la forza sará nulla in corrispondenza di un minimo dell energia totale. La distanza che corrisponde ad un minimo dell energia é la lunghezza di legame. Si é verificato che l energia totale presenta un minimo in corrispondenza della lunghezza di legame C-H della molecola CH 4 per diversi valori di E cut. Il minimo dell energia é sempre in corrispondenza di 1.2 bohr per ogni valore di E cut. 13
14 Energia totale [Ry] Lunghezza di legame "ecut_30" "ecut_50" "ecut_70" "ecut_90" "ecut_110" "ecut_130" Distaza atomi [bohr] Figura 3.1 Il teorema di Hellmann-Feynman usato precedentemente non si applica solo alla distanza tra gli atomi ma si estende a qualsiasi parametro λ da cui l hamiltoniana dipende. de dλ = Ψ λ dh λ dλ Ψ λ Invece di variare la distanza tra gli atomi si sono variati gli angoli. Nel caso della molecola di H 2 O si é variato l angolo tra i 2 atomi di idrogeno e si é verificato che l energia totale presenta un minimo. L angolo HOH per i valori di E cut piú bassi differisce di qualche grado rispetto all angolo calcolato a valori di E cut piú alti. Aumentando E cut l angolo HOH tende asintoticamente ad un valore di circa Angolo HOH con E cut 30 Ry 'Ecut_30' energia [Ry] angoli [ ] Figura
15 Angolo HOH con E cut 50 Ry 'Ecut_50' energia [Ry] angoli [ ] Figura Angolo HOH con E cut 70 Ry 'Ecut_70' energia [Ry] angoli [ ] Figura
16 Angolo HOH con E cut 90 Ry 'Ecut_90' energia [Ry] angoli [ ] Figura Angolo HOH con E cut 110 Ry 'Ecut_110' energia [Ry] angoli [ ] Figura 3.6 Attraverso il programma PW.X si sono rilevati lunghezza di legame e angoli delle molecole di CH 4, H 2 O e NH 3 e confrontati con i valori sperimentali forniti dal NIST. Si é inoltre rappresentata la carica di queste molecole. CH 4 PW.X SPERIMENTALE Lunghezza di legame C-H [Å] Angolo HCH[ ]
17 Figura 3.7 H 2 O PW.X SPERIMENTALE Lunghezza di legame O-H [Å] Angolo HOH[ ] Figura 3.8 NH 3 PW.X SPERIMENTALE Lunghezza di legame N-H [Å] Angolo HNH[ ]
18 Figura
19 Capitolo 4 Calcolo della proprietá elettriche di alcune molecole 4.1 Calcolo del momento di dipolo permanente di alcune molecole A partire dalla densitá di carica elettronica complessivamente neutra é possibile calcolare il momento di dipolo permanente di alcune molecole. Il momento di dipolo per una distribuzione di cariche é definito da: D = ρ(r)rdr dove ρ(r) é la densitá di carica in ogni cella della griglia, r é la distanza della densitá di carica della cella dal sistema di riferimento posto sulla griglia (il sistema di riferimento ha origine in un vertice della griglia). Si é generato un programma in c++ che calcola il momento di dipolo di: H 2 O, NH 3, CH 4. Nel programma si é dovuto tenere conto anche della carica positiva dei nuclei e delle loro posizioni. H 2 O La molecola di H 2 O é stata orientata nel modo seguente: l asse OH bisettrice dell angolo di tra i 2 atomi di H, parallela all asse X, la retta che congiunge i 2 atomi di H parallela all asse Y, la perpendicolare al piano della molecola parallela parallela all asse Z. 19
20 Figura 4.1 Con questa orientazione il momento di dipolo permanente della molecola risulta essere: componente X: C m componente Y: C m componente Z: C m Le componenti Y e Z del momento di dipolo sono nulle. Il momento di dipolo permanente in una molecola di H2O é quindi parallelo alla bisettrice dell angolo HOH. NH 3 La molecola di NH 3 é stata orientata nel modo seguente: l asse X parallelo alla congiungente tra 2 atomi di idrogeno, l asse Y parallelo alla bisettrice dell angolo formato dai 2 precedenti atomi di idrogeno con il terzo, l asse Z perpendicolare al piano su cui giace il triangolo descritto dai 3 atomi di idrogeno. 20
21 Figura 4.2 La dimensione della cella é di 20 bohr. Il momento di dipolo permanente risulta essere: componente X: C m componente Y: C m componente Z: C m Le componenti X e Y del momento di dipolo sono nulle. Il momento di dipolo é parallelo alla retta perpendicolare al piano su cui giace il triangolo descritto dai 3 atomi di H e passante per il nucleo di N. CH 4 In questo caso non é necessario orientare la molecola in una direzione particolare. 21
22 Figura 4.3 Il momento di dipolo vale: componente X: C m componente Y: C m componente Z: C m Il momento di dipolo permanente é nullo come ci si aspetta per la simmetria della molecola. 4.2 Calcolo della polarizzabilitá elettrica di alcune molecole La polarizzabilitá elettrica é la matrice a coefficienti costanti che mette in relazione il campo E applicato ad un sistema di cariche e il momento di dipolo P che esso induce nel sistema di cariche. P 1 P 2 P 3 = α 11 α 12 α 13 α 21 α 22 α 23 α 31 α 32 α 33 E 1 E 2 E 3 Viene applicato un campo elettrico di modulo V m. Si é scritto un programma che calcola cella per cella la differenza di carica elettronica tra il caso in cui viene applicato il campo e il caso in cui non viene applicato. Si utilizzano i programmi precedenti (per il calcolo del momento di dipolo delle molecole) fornendo come input le differenze di cariche elettroniche, ottenendo in questa maniera il momento di dipolo indotto dal campo elettrico. Calcolando la differenza di carica la carica dei nuclei si elimina. Calcolato il momento di dipolo indotto per una direzione qualsiasi del campo 22
23 elettrico, il sistema generale da risolvere sarebbe quindi costituito da 3 equazioni e 6 costanti (i coefficienti della matrice α). É possibile orientare le molecole sfruttandone alcune simmetrie in modo tale che la matrice α sia diagonale nel sistema di riferimento adottato. In questo modo le costanti da determinare sono solo 3. L orientazione delle molecole scelta nella precedente sezione assicura che la matrice α sia diagonale. P 1 P 2 P 3 = α α α 33 E 1 E 2 E 3 Il campo elettrico viene orientato prima lungo l asse X, poi lungo l asse Y ed infine lungo l asse Z ed é in tutti e tre i casi autovettore della matrice α. Come ci si aspettava la componente di dipolo indotto nella direzione del campo elettrico é di 2 o 3 ordini di grandezza piú grande rispetto alle altre che vengono quindi trascurate. Per ottenere gli elementi della matrice é sufficiente quindi calcolare il rapporto tra la componente di dipolo indotto lungo la direzione del campo e l unica componenente del campo elettrico non nulla. α 11 = P x /E x α 22 = P y /E y α 33 = P z /E z L unitá di misura di α nel sistema internazionale é [C][m] 2 [V ] 1. La polarizzabilitá puó anche essere misurata come volume di polarizzazione [Å] 3 moltiplicando gli elementi della matrice α misurati nel sistema internazionale per la costante 106 4πɛ I dati di polarizzabilitá ottenuti vengono confrontati con i dati di Ref. [2]. H 2 O CAMPO LUNGO X: Momento di dipolo indotto: lungo X: C m lungo Y: C m lungo Z: C m CAMPO LUNGO Y: Momento di dipolo indotto: lungo X: C m lungo Y: C m lungo Z: C m CAMPO LUNGO Z: Momento di dipolo indotto: lungo X: C m lungo Y: C m lungo Z: C m 23
24 Valori ottenuti Ref. [2] α 11 [Å] α 22 [Å] α 33 [Å] NH 3 CAMPO LUNGO X: Momento di dipolo indotto: lungo X: C m lungo Y: C m lungo Z: C m CAMPO LUNGO Y: Momento di dipolo indotto: lungo X: C m lungo Y: C m lungo Z: C m CAMPO LUNGO Z: Momento di dipolo indotto: lungo X: C m lungo Y: C m lungo Z: C m Valori ottenuti Ref. [2] α 11 [Å] α 22 [Å] α 33 [Å] CH 4 CAMPO LUNGO X: Momento di dipolo indotto: lungo X: C m lungo Y: C m lungo Z: C m CAMPO LUNGO Y: Momento di dipolo indotto: lungo X: C m lungo Y: C m lungo Z: C m CAMPO LUNGO Z: Momento di dipolo indotto: lungo X: C m lungo Y: C m lungo Z: C m 24
25 Valori ottenuti Ref. [2] α 11 [Å] α 22 [Å] α 33 [Å]
26 26
27 Capitolo 5 Calcolo del campo elettrico indotto in alcune molecole 5.1 Molecole dielettriche Si é scritto un programma per il calcolo del campo elettrico indotto in una molecola da un campo elettrico esterno. Nel programma si é usata la differenza di carica punto per punto tra il caso in cui é applicato il campo e il caso in cui non viene applicato. In ogni punto della griglia il campo indotto sará determinato dall interazione con le differenze di carica presenti in tutti gli altri punti. E x (r i ) = j E y (r i ) = j E z (r i ) = j 1 ρ(r j) (r i r j)x 4πɛ 0 r i r j 2 r i r j 1 ρ(r j) (r i r j)y 4πɛ 0 r i r j 2 r i r j 1 ρ(r j) (r i r j)z 4πɛ 0 r i r j 2 r i r j Il programma é formato da 6 cicli for. La memoria non era sufficiente per utilizzare tutti i punti della griglia e si é scelto un cubo di dimensioni ridotte centrato nella molecola. L errore che si commette é trascurabile in quanto la carica si concentra intorno ai nuclei e quindi al centro della griglia. Al campo indotto é stato sommato il campo esterno calcolando in questo modo il campo totale. Il campo totale risulta attenuato rispetto al campo esterno ed é stata calcolata una media pesata sulla densitá di carica del valore di attenuazione ɛ. Il campo applicato é sempre di V m lungo la direzione positiva dell asse X. Le molecole sono orientate come nella sezione precedente. MOLECOLA DI H 2 O Proiezione del campo elettrico indotto e totale sul piano della molecola di H 2 O. 27
28 Il fattore di scala usato é: I marker neri indicano le posizioni dei nuclei. Campo indotto in una molecola di H2O Posizione y [Å] Posizione x [Å] Figura 5.1 Campo esterno sommato al campo indotto in una molecola di H2O Posizione y [Å] Posizione x [Å] Figura 5.2 É stato riportato il grafico che rappresenta la proiezione delle isosuperfici della distribuzione di carica sul piano della molecola. 28
29 7 Distribuzione di carica in una molecola di H2O a cui viene applicato un campo H Posizione Y [Å] O 4.5 H 'h1.dat' Posizione X [Å] Figura 5.3 É stato riportato il grafico che rappresenta la proiezione delle isosuperfici della differenza di distribuzione di carica sul piano della molecola tra il caso in cui viene applicato il campo e il caso in cui non viene applicato il campo. 29
30 7 Differenza di carica in ogni punto della griglia dovuta all'applicazione di un campo H Posizione Y [Å] O 4.5 H Posizione X [Å] 'd1.dat' 2.5e-05 2e e-05 1e-05 5e e-20-5e-06-1e e-05-2e e-05-3e e-05-4e e-05-5e e-05-6e e-05-7e e-05-8e e-05-9e e-05 Figura 5.4 In tutti i grafici precedenti i nuclei si trovano sul piano Z=5.29 Å. É stata calcolata la media pesata sulla densitá di carica del campo elettrico totale. Il rapporto tra la media pesata del campo e il campo esterno (S) quantifica di quanto é stato schermato il campo esterno dalla molecola. S=0.615 MOLECOLA DI NH 3 É stato inserito il grafico delle isosuperfici del campo elettrico del piano Z=5.39 Å. Tabella del valore delle coordinate Z ([Å]) dei nuclei: N H H H Il campo delle isosuperfici é misurato in V m. 30
31 Isosuperfici del modulo del campo in una molecola di NH3 a cui viene applicato un campo esterno Posizione Y [Å] 6 H H N H 'EMod_nh3_giusto.dat' 5.22e e e e e e e e e e e e e e e e e e e e e e+08 5e e e e e e e e Posizione X [Å] Figura 5.5 Il rapporto tra la media pesata del campo e il campo esterno (S) quantifica di quanto é stato schermato il campo esterno dalla molecola. S=0.762 MOLECOLA DI CH 4 É stato inserito il grafico delle isosuperfici del campo elettrico del piano Z=6.35 Å. Tabella del valore delle coordinate Z ([Å]) dei nuclei: C H H H H Il campo delle isosuperfici é misurato in V m. 31
32 Isosuperfici del modulo del campo in una molecola di CH4 a cui viene applicato un campo esterno Posizione Y [Å] 7 6 H H C H H Posizione X [Å] 'EMod_A.dat' 5.25e e e e e+08 5e e e e e e e e e e e+08 Figura 5.6 Il rapporto tra la media pesata del campo e il campo esterno (S) quantifica di quanto é stato schermato il campo esterno dalla molecola. S= Clusters metallici Si é calcolato il campo elettrico in piccoli clusters metallici e si é verificato che il valore del campo totale interno al cluster diminuisce all aumentare della dimensione del cluster, infatti ci si avvicina alla situazione fisica macroscopica della sfera metallica immersa in un campo elettrico che al suo interno scherma il campo stesso. In ogni grafico in cui sono rappresentate le isosuperfici del modulo del campo, il campo é misurato in V m. Il campo rappresentato é il campo totale. Si é fatta una prova con soli 2 atomi di alluminio posti lungo l asse X, orientando il campo elettrico prima nella direzione positiva dell asse X e successivamente nella direzione negativa dell asse X. 32
33 Si verifica che i grafici delle isosuperfici del modulo del campo totale nei 2 casi sono uguali e i grafici delle isosuperfici della differenza di carica sono speculari. (a) (b) CAMPO ESTERNO LUNGO LA DIREZIONE POSITIVA DELL ASSE X 16 Differenza di carica in ogni punto della griglia dovuta all'applicazione di un campo Posizione Y [Å] Al Al 'differen_pos.dat' 1.3e e e-05 1e-05 9e-06 8e-06 7e-06 6e-06 5e-06 Posizione X [Å] 4e-06 3e-06 2e-06 1e e-21-1e-06-2e-06-3e-06-4e-06-5e-06-6e-06-7e-06-8e-06-9e-06-1e e e e-05 Figura
34 16 Isosuperfici del modulo del campo in un cluster di alluminio formato da 2 atomi Posizione Y [Å] Al Al Posizione X [Å] 'EMod_2_pos.dat' 5.95e e e e e e e e e e e e e e e e e e e+08 5e e e e e e e e e e e e+08 Figura 5.8 CAMPO ESTERNO LUNGO LA DIREZIONE NEGATIVA DELL ASSE X 34
35 16 Differenza di carica in ogni punto della griglia dovuta all'applicazione di un campo Posizione Y [Å] Al Al 'differen_neg.dat' 1.3e e e-05 1e-05 9e-06 8e-06 7e-06 6e-06 5e-06 Posizione X [Å] 4e-06 3e-06 2e-06 1e e-21-1e-06-2e-06-3e-06-4e-06-5e-06-6e-06-7e-06-8e-06-9e-06-1e e e e-05 Figura
36 16 Isosuperfici del modulo del campo in un cluster di alluminio formato da 2 atomi Posizione Y [Å] Al Al Posizione X [Å] 'EMod_2_neg.dat' 5.95e e e e e e e e e e e e e e e e e e e+08 5e e e e e e e e e e e e+08 Figura 5.10 CLUSTER DA 6 ATOMI (a) (b) 36
37 16 Isosuperfici del modulo del campo in un cluster di alluminio formato da 6 atomi Posizione Y [Å] Posizione X [Å] 'EMod_6_A.dat' 5.7e e e e e e e+08 5e e e e e e e e e+08 Figura 5.11 Le isosuperfici vanno da V m all esterno in prossimitá del cluster metallico; all interno del cluster metallico. V m CLUSTER DA 10 ATOMI (a) (b) 37
38 16 Isosuperfici del modulo del campo in un cluster di alluminio formato da 10 atomi Posizione Y [Å] Posizione X [Å] 'EMod_10_A.dat' 6.1e+08 6e e e e e e e e e e+08 5e e e e e e e e e e+08 4e+08 Figura 5.12 Le isosuperfici vanno da V m all esterno in prossimitá del cluster metallico; all interno del cluster metallico. V m CLUSTER DA 40 ATOMI (a) (b) 38
39 18 Isosuperfici del modulo del campo in un cluster di alluminio formato da 40 atomi Posizione Y [Å] Posizione X [Å] 'EMod_40_A.dat' 8e e+08 7e e+08 6e e+08 5e e+08 4e e+08 3e e+08 2e e+08 1e+08 5e+07 Figura 5.13 Le isosuperfici vanno da V m all esterno in prossimitá del cluster metallico; V m all interno del cluster metallico. All interno del cluster da 40 atomi c é una zona non trascurabile in cui il campo scende a 1 10 di quello applicato dell esterno. É stato inserito il grafico delle isosuperfici della differenza di carica punto per punto della cella dovuto all applicazione del campo. 39
40 18 Isosuperfici della differenza di carica in un cluster di alluminio formato da 40 atomi Posizione Y [Å] 'differen_40_32_bis.dat' -1.02e Posizione X [Å] -1e-05 9e-05 8e-05 7e-05 6e-05 5e-05 4e-05 3e-05 2e-05-2e-05-3e-05-4e-05-5e-05-6e-05-7e-05-8e-05-9e-05 1e-05 Figura 5.14 Le isosuperfici della differenza di carica mostrano che all interno del cluster non c é spostamento di carica dovuto all applicazione del campo. Il comportamento del cluster si avvicina a quello di una sfera metallica macroscopica che scherma il campo. 40
41 Capitolo 6 Momento di dipolo elettrico di una sfera di metallica [3] Una sfera metallica di raggio R immersa in un campo elettrico costante nel tempo scherma il campo elettrico che al suo interno é quindi nullo. Il potenziale sui punti della sfera é costante e per comoditá puó essere posto a zero. Si puó rappresentare la situazione utilizzando il metodo della carica immagine. Se una sfera metallica é sottoposta al campo generato da una carica esterna q alla distanza y dal suo centro, la carica immagine q é posta dentro la sfera ad una distanza y dal centro. 41
42 Figura 6.1 Il potenziale generato dalle 2 cariche in un punto P a distanza x dal centro della sfera vale: Φ(x) = 1 4πɛ 0 q x y + 1 4πɛ 0 q x y La condizione da soddisfare é Φ(R) = 0 x=nx y=n y L equazione da risolvere é: q R n n R + q y n n y R = 0 y Questa condizione é soddisfatta per q = R y q e y = R2 y Si supponga di avere una sfera metallica immersa in un campo elettrico costante il cui centro coincide con il centro del sistema di riferimento. 42
43 Figura 6.2 Un campo elettrico costante puó essere rappresentato da 2 cariche +Q e -Q poste rispettivamente alle distanze x = X e x = +X dal centro del sistema di riferimento per X. 2Q 4πɛ 0X 2 Il campo elettrico costante vale E 0 ed é parallelo alla retta che congiunge le cariche Q e -Q. Si utilizza il metodo della carica immagine. Le cariche immaginarie che corrispondono alle 2 cariche Q e -Q fittizie che generano il campo valgono Q = ± RQ X R2 e si trovano nelle posizioni x = ± X. Utilizzando coordinate cilindriche il potenziale diventa: Φ = RQ 4πɛ 0X Q 1 4πɛ 0 Q 1 (r 2 +X 2 +2rXcosθ) 1 2 4πɛ 0 (r 2 +X 2 2rXcosθ) (r 2 + R4 X 2 2 R2 r X cosθ) 1 2 RQ 4πɛ 0X 1 (r 2 + R4 X 2 +2 R2 r X cosθ) 1 2 dato che X r per i primi 2 termini si raccoglie X 2 e per gli ultimi 2 termini si raccoglie r 2 : Φ = Q 4πɛ 0X 1 ( r2 X 2 +2 r X cosθ+1) 1 2 Q 4πɛ 0X 1 ( r2 X 2 2 r X cosθ+1) RQ 4πɛ 0Xr 1 (1+ R4 X 2 R2 r2 +2 Xr cosθ)
44 RQ 4πɛ 0Xr 1 (1+ R4 X 2 R2 r2 2 Xr cosθ) 1 2 con l espansione in serie di Taylor delle radici si ha: Φ = RQ 4πɛ 0Xr Φ = Q 4πɛ 0X 1 2 ( r2 1 2 ( R4 X 2 r 2 X +2 r 2 X cosθ) 2 R2 Xr cosθ) Q 4πɛ 0X 2 ( 2rcosθ + 2 R3 r 2 cosθ) Φ = E 0 (r R3 r 2 )cosθ Q 1 4πɛ 0X 2 ( r2 X 2 2 r X cosθ) RQ 4πɛ 0Xr 1 2 ( R4 X 2 r 2 +2 R2 Xr cosθ)+ La variazione della componente normale ad una superficie carica del campo elettrico corrisponde all opposto della densitá di carica superficiale σ diviso ɛ 0. σ = ɛ 0 Φ r r=r = 3ɛ 0E 0 cosθ IL MOMENTO DI DIPOLO ELETTRICO di questo sistema di cariche é: QR X P = 2R2 X si ricava la carica dal campo Q 2E 0 πɛ 0 X 2 si ottiene: P = 4πE 0 R 3 ɛ 0 3e-29 Momento di dipolo di una sfera metallica in funzione del raggio f(x) 2.5e-29 2e-29 P [C m] 1.5e-29 1e-29 5e e e-10 5e e-10 6e e-10 7e e-10 8e-10 R [m] Figura 6.3 Si é calcolato il momento di dipolo per il cluster da 40 atomi utilizzando i programmi della sezione 4.2 e trova: C m. 44
45 18 Isosuperfici della differenza di carica in un cluster di alluminio formato da 40 atomi Posizione Y [Å] 'differen_40_32_bis.dat' -1.02e Posizione X [Å] -1e-05 9e-05-2e-05 8e-05-3e-05 7e-05-4e-05 6e-05-5e-05 5e-05-6e-05 4e-05-7e-05 3e-05-8e-05 2e-05-9e-05 1e-05 Figura
46 Isosuperfici di carica in un cluster di alluminio formato da 40 atomi Posizione Y [Å] 'differen_40_32_bis.dat' Posizione X [Å] Figura 6.5 Con il momento di dipolo calcolato precedentemente il raggio é: R 40 = ( πɛ 0E 0 ) 1 3 = m. Si trova concordanza tra R 40 e il raggio approssimativo della distribuzione di carica del cluster di figura
47 Capitolo 7 Conclusioni Lo scopo della tesi é lo studio delle proprietá elettriche di piccole molecole e piccoli clusters metallici. Inizialmente ci si é concentrati principalmente sulle molecole dielettriche H 2 O, NH 3 e CH 4. Nella prima parte si sono variati alcuni parametri (E cut e dimensione della cella) e si é verificata la convergenza dell energia totale, delle lunghezze di legame (CH 4 ), degli angoli (H 2 O). Si é calcolato il momento di dipolo permanente. Si é applicato un campo esterno e si é calcolata la matrice di polarizzazione per le molecole ed i dati ottenuti sono stati confrontati con i dati di Ref. [2]. Si é poi passati ai clusters metallici di alluminio da 2, 6, 10, 40 atomi, sottoposti sempre ad un campo esterno. Nel cluster da 40 atomi il campo elettrico interno tende ad annullarsi. Si é trovato che il cluster ha un comportamento che si avvicina a quello di una sfera metallica macroscopica. 47
48 48
49 Bibliografia [1] M. Martin, Electronic Structure Basic Theory and Practical Methods (2004) [2] P. Umari, Xavier Gonze, Alfredo Pasquarello Physical Review B 69, (2004) [3] Classical Electrodynamics J. D. Jackson John Wiley Sons, Inc (1998) 49
Metodo variazionale e applicazione all atomo di elio
Metodo variazionale e applicazione all atomo di elio Descrizione del metodo Il metodo detto variazionale è un metodo approssimato che si usa per ottenere una stima dell energia dello stato fondamentale
6. DFT. Il metodo del funzionale densità
6. DFT Il metodo del funzionale densità Un po di storia 1920: modello di Thomas-Fermi 1964: articolo di Hohenberg-Kohn che dimostra l esistenza di una DF esatta 1965: schema di Kohn-Sham 1970/80: prime
CAPITOLO 3 LA LEGGE DI GAUSS
CAPITOLO 3 LA LEGGE DI GAUSS Elisabetta Bissaldi (Politecnico di Bari) - A.A. 2017-2018 2 Premesse TEOREMA DI GAUSS Formulazione equivalente alla legge di Coulomb Trae vantaggio dalle situazioni nelle
) 2 ] ρ = K exp[ ( r r o
Compito d esonero del corso di ELETTROMAGNETISMO n. 2-5/4/2 - a.a. 2/2 proff. S. Giagu, F. Lacava, F. Ricci ESERCIZIO Una distribuzione di carica a simmetria cilindrica si estende sino ad una distanza
Effetto Stark (1) H 0 nlm > = E n nlm > (4) Ricordiamo che. E n = me4 2 h 2 n 2 = E 1
Effetto Stark Studiamo l equazione di Schrödinger per l atomo di idrogeno in presenza di un campo elettrico costante e diretto lungo l asse z, E = E k. La hamiltoniana di Schrödinger per l atomo di idrogeno
CAPITOLO 3 LA LEGGE DI GAUSS
CAPITOLO 3 LA LEGGE DI GAUSS Elisabetta Bissaldi (Politecnico di Bari) - A.A. 2018-2019 2 Premessa TEOREMA DI GAUSS Formulazione equivalente alla legge di Coulomb Trae vantaggio dalle situazioni nelle
11 Piccole oscillazioni attorno a posizioni stabili
11 Piccole oscillazioni attorno a posizioni stabili Consideriamo un sistema con l gradi di libertà descrivibile mediante le coordinate lagrangiane (q 1,..., q l ). Supponiamo che i vincoli siano lisci
Le derivate parziali
Sia f(x, y) una funzione definita in un insieme aperto A R 2 e sia P 0 = x 0, y 0 un punto di A. Essendo A un aperto, esiste un intorno I(P 0, δ) A. Preso un punto P(x, y) I(P 0, δ), P P 0, possiamo definire
Esercizio 1 a) La carica totale Q è ricavabile calcolando in coordinate sferiche l integrale di volume di ρ esteso a tutto lo spazio.
Compito d esonero del corso di ELETTROMAGNETISMO n. 1-15/4/11 - a.a. 1/11 proff. S. Giagu, F. Lacava, F. Ricci ESERCIZIO 1 Una distribuzione di carica a simmetria sferica si estende in tutto spazio con
Elettromagnetismo. Prof. Francesco Ragusa Università degli Studi di Milano. Lezione n
Elettromagnetismo Prof. Francesco Ragusa Università degli Studi di Milano Lezione n. 09 27.10.2017 Soluzioni dell'equazione di Laplace Metodo separazione delle variabili Anno Accademico 2017/2018 Separazione
CAPITOLO 1 FORZA ELETTROSTATICA CAMPO ELETTROSTATICO
CAPITOLO 1 FORZA ELETTROSTATICA CAMPO ELETTROSTATICO Elisabetta Bissaldi (Politecnico di Bari) 2 L elettromagnetismo INTERAZIONE ELETTROMAGNETICA = INTERAZIONE FONDAMENTALE Fenomeni elettrici e fenomeni
Elettromagnetismo. Prof. Francesco Ragusa Università degli Studi di Milano. Lezione n
Elettromagnetismo Prof. Francesco Ragusa Università degli Studi di Milano Lezione n. 10 2.11.2016 Equazione di Poisson Metodo delle cariche immagine Anno Accademico 2016/2017 Equazione di Poisson Tramite
= E qz = 0. 1 d 3 = N
Prova scritta d esame di Elettromagnetismo 7 ebbraio 212 Proff.. Lacava,. Ricci, D. Trevese Elettromagnetismo 1 o 12 crediti: esercizi 1, 2, 4 tempo 3 h; Elettromagnetismo 5 crediti: esercizi 3, 4 tempo
CMP-II Equazioni di Hartree-Fock
CMP-II Equazioni di Hartree-Fock Dipartimento di Fisica, UniTS 9 marzo 019 1 Equazioni di Hartree-Fock 1.1 Funzioni d onda a singolo determinante di Slater (Fermioni) Consideriamo un Hamiltoniana di Fermioni
IL CAMPO ELETTRICO. Test
Test 1 Quali delle seguenti affermazioni sul concetto di campo elettrico è corretta? A Il campo elettrico in un punto dello spazio ha sempre la stessa direzione e lo stesso verso della forza elettrica
Curve e lunghezza di una curva
Curve e lunghezza di una curva Definizione 1 Si chiama curva il luogo geometrico dello spazio di equazioni parametriche descritto da punto p, chiuso e limitato. Definizione 2 Si dice che il luogo C è una
Prova Scritta di Elettricità e Magnetismo e di Elettromagnetismo A. A Febbraio 2008 (Proff. F.Lacava, C.Mariani, F.Ricci, D.
Prova Scritta di Elettricità e Magnetismo e di Elettromagnetismo A. A. 2006-07 - 1 Febbraio 2008 (Proff. F.Lacava, C.Mariani, F.Ricci, D.Trevese) Modalità: - Prova scritta di Elettricità e Magnetismo:
Flusso di un campo vettoriale
Flusso di un campo vettoriale Il concetto è stato originariamente introdotto nella teoria dei fluidi, dove il flusso è legato alla quantità di fluido che passa attraverso una data superficie geometrica,
Analisi Matematica II Politecnico di Milano Ingegneria Industriale
Analisi Matematica II Politecnico di Milano Ingegneria Industriale Autovalutazione #5. Sia f : R R la funzione definita da f(x, y) x + x + y + x + y (x, y) R. (a) Determinare il segno di f. (b) Calcolare
1.2 Moto di cariche in campo elettrico
1.2 Moto di cariche in campo elettrico Capitolo 1 Elettrostatica 1.2 Moto di cariche in campo elettrico Esercizio 11 Una carica puntiforme q = 2.0 10 7 C, massa m = 2 10 6 kg, viene attratta da una carica
L atomo di idrogeno (1) H T = p2 1 2m 1. + p2 2 2m 2. + V ( r 1 r 2 ) (2) Definiamo le nuove variabili: 1. La massa totale M M = m 1 + m 2 (3)
L atomo di idrogeno Il problema dell atomo di idrogeno é un problema esattamente risolubili ed i suoi risultati possono essere estesi agli atomi idrogenoidi, in cui solo c é solo un elettrone sottoposto
Ĥ = r r 2
Due elettroni interagenti (lezione 1) Giovanni Bachelet, 7 ottobre 2005 Per due elettroni 1 e 2 soggetti al potenziale esterno v ext ed interagenti fra loro con potenziale coulombiano, in assenza di campo
Elettrostatica nel vuoto
Elettrostatica nel vuoto Esercizio 1.1 Una particella avente carica q e velocità V 0 attraversa, perpendicolarmente alle linee di campo, una regione di lunghezza s in cui eè presente un campo elettrico
L atomo di idrogeno. R. Dovesi, M. De La Pierre, C. Murace. Chimica Fisica II. Corso di Laurea in Chimica A.A. 2012/2013
L atomo di idrogeno R. Dovesi, M. De La Pierre, C. Murace Corso di Laurea in Chimica A.A. 2012/2013 Chimica Fisica II Modello per l atomo di idrogeno Modello: protone fisso nell origine ed elettrone in
1. l induzione magnetica B in modulo, direzione e verso nel piano ortogonale al filo nel suo punto medio, a distanza r dal filo;
Prova scritta di Elettromagnetismo e Ottica (CCS Fisica), 21 gennaio 2013 Nel piano x = 0 giace una lastra conduttrice collegata a terra. Nei punti di coordinate (a, a, 0) e (a, a, 0) si trovano due cariche,
Lezione 5: Elettrostatica. Seminario didattico
Lezione 5: Elettrostatica Seminario didattico Esercizio n 1 Ai vertici di un quadrato di lato 2 l sono poste 4 cariche uguali Q. Determinare : a) Il campo elettrico in un punto P dell'asse; b) il campo
Facoltá di Scienze MM.FF.NN. Corso di Studi in Informatica- A.A
Facoltá di Scienze MM.FF.NN. Corso di Studi in Informatica- A.A. 5-6 Corso di CALCOLO NUMERICO / ANALISI NUMERICA : Esempi di esercizi svolti in aula 5//5 ) Dato un triangolo, siano a, b le lunghezze di
CAPITOLO 1 ELETTROSTATICA
CAPITOLO 1 1.1 Introduzione Nell elettromagnetismo studieremo fenomeni elettrici e magnetici che rappresentano un altra interazione fondamentale della natura (dopo quella gravitazionale che abbiamo visto
La struttura elettronica degli atomi
1 In unità atomiche: a 0 me 0,59A unità di lunghezza e H 7, ev a H=Hartree unità di energia L energia dell atomo di idrogeno nello stato fondamentale espresso in unità atomiche è: 4 0 me 1 e 1 E H 13,
Prova Scritta Elettromagnetismo (a.a. 2018/19, S. Giagu/F. Lacava/F. Piacentini)
Prova Scritta Elettromagnetismo - 8.6.09 a.a. 08/9, S. Giagu/F. Lacava/F. Piacentini) recupero primo esonero: risolvere l esercizio : tempo massimo.5 ore. recupero secondo esonero: risolvere l esercizio
Le molecole ed il legame chimico
La meccanica quantistica è in grado di determinare esattamente i livelli energetici dell atomo di idrogeno e con tecniche matematiche più complesse è anche in grado di descrivere l atomo di elio trovando
Equazioni differenziali - Applicazioni
Equazioni differenziali - Applicazioni Antonino Polimeno Università degli Studi di Padova Equazione di Schrödinger 1D - 1 Equazione di Schrödinger i ψ(x, t) = Ĥ ψ(x, t) t al tempo t = 0 la funzione è definita
Prima prova d esonero del corso di Elettromagnetismo - a.a. 2012/13-12/4/2013 proff. F. Lacava, F. Ricci, D. Trevese
Prima prova d esonero del corso di Elettromagnetismo - a.a. 212/13-12/4/213 proff. F. Lacava, F. Ricci, D. Trevese ESERCIZIO 1 Ad un sottile guscio sferico isolante di raggio R 1 cm è stata rimossa una
Diffusione dei raggi X da parte di un elettrone
Diffusione dei raggi X da parte di un elettrone Consideriamo un onda elettro-magnetica piana polarizzata lungo x che si propaga lungo z L onda interagisce con un singolo elettrone (libero) inducendo un
Esercitazioni 26/10/2016
Esercitazioni 26/10/2016 Esercizio 1 Un anello sottile di raggio R = 12 cm disposto sul piano yz (asse x uscente dal foglio) è composto da due semicirconferenze uniformemente cariche con densità lineare
26 - Funzioni di più Variabili Limiti e Derivate
Università degli Studi di Palermo Facoltà di Economia CdS Statistica per l Analisi dei Dati Appunti del corso di Matematica 26 - Funzioni di più Variabili Limiti e Derivate Anno Accademico 2013/2014 M.
Complementi di Analisi Matematica. Foglio di esercizi n.6 16/3/2018 (Aggiornamento del 6/4/2018)
Complementi di Analisi Matematica. Foglio di esercizi n.6 16/3/2018 (Aggiornamento del 6/4/2018) Esercizio 1 Si consideri l insieme Esercizi sulla funzione implicita e superfici Z = {(x, y) R 2 2y xe y
Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica Anno Accademico 2017/2018 Meccanica Razionale - Prova teorica del 10/2/2018.
Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica Anno Accademico 2017/2018 Meccanica Razionale - Prova teorica del 10/2/2018 Prova teorica - A Nome... N. Matricola... Ancona, 10 febbraio 2018 1. Un asta AB di lunghezza
Fisica Generale LB. Prof. Mauro Villa. Esercizi di elettrostatica nel vuoto
Fisica Generale LB Prof. Mauro Villa Esercizi di elettrostatica nel vuoto A - Forza di Coulomb, campi elettrici 1. Calcolare la forza elettrostatica esercitata su di una carica Q 3, posta in mezzo ad altre
R. Capone Analisi Matematica Integrali multipli
Integrali multipli Consideriamo, inizialmente il caso degli integrali doppi. Il concetto di integrale doppio è l estensione della definizione di integrale per una funzione reale di una variabile reale
12 gennaio Commenti esame di geometria - Ing. gestionale - a.a
Questo documento riporta commenti, approfondimenti o metodi di soluzione alternativi per alcuni esercizi dell esame Ovviamente alcuni esercizi potevano essere risolti utilizzando metodi ancora diversi
Soluzione. Il dominio E consiste nella parte di spazio contenuta nella sfera ma esterna al cono rappresentata in Figura 1. Infatti
Esercizio 1 (G. Ziglio). (6 punti) Calcolare il volume della porzione di spazio E interna alla sfera di equazione x 2 + y 2 + z 2 = 1 ed esterna al cono di equazione z 2 = x 2 + y 2 E = (x, y, z) R x 2
Figura 1: Esercizio 1
y α φ P O x Figura : Esercizio entro di massa Esercizio. alcolare il centro di massa di un arco di circonferenza di raggio R, sotteso da un angolo di ampiezza α e densità lineare costante µ. Soluzione.
Allora esistono δ > 0 e σ > 0 tali che. f(x, y) = 0; (2) la funzione ϕ : ]x 0 δ, x 0 + δ [ R, y = ϕ(x), è derivabile e.
16 42 Funzioni implicite Il seguente teorema fornisce una condizione sufficiente affinché, data un equazione della forma f(x, ) = 0, sia possibile determinare come funzione della x Teo 11 (Teorema della
Esercizi geometria analitica nello spazio. Corso di Laurea in Informatica. Docente: Andrea Loi. Correzione
Esercizi geometria analitica nello spazio Corso di Laurea in Informatica Docente: Andrea Loi Correzione 1. Denotiamo con P 1, P 13, P 3, P 1, P, P 3, P i simmetrici di un punto P rispetto ai piani coordinati
Risoluzione di sistemi lineari sparsi e di grandi dimensioni
Risoluzione di sistemi lineari sparsi e di grandi dimensioni Un sistema lineare Ax = b con A R n n, b R n, è sparso quando il numero di elementi della matrice A diversi da zero è αn, con n α. Una caratteristica
Potenziale elettrostatico
Doppio strato piano Potenziale elettrostatico Consideriamo il lavoro compiuto dalla forza elettrica quando una particella di prova di carica q viene spostata in un campo elettrico E. Possiamo definire
G. Bracco - Appunti di Fisica Generale
Sistemi di punti materiali Finora abbiamo considerato solo un punto materiale ma in genere un corpo ha dimensione tale da non poter essere assimilato ad un punto materiale. E sempre opportuno definire
Facoltá di Scienze MM.FF.NN. Corso di Studi in Informatica- A.A
Facoltá di Scienze MM.FF.NN. Corso di Studi in Informatica- A.A. 4-5 Corso di CALCOLO NUMERICO / ANALISI NUMERICA : Esempi di esercizi svolti in aula 9//4 ) Determinare la rappresentazione in base di.
Microfisica Quantistica Esonero n Aprile 2011
Microfisica Quantistica Esonero n. 1 9 Aprile 11 Soluzioni. Esercizio 1: Tenendo conto delle correzioni relativistiche e dell interazione spin-orbita, i livelli energetici di un atomo idrogenoide sono
Prova scritta del corso di Fisica e Fisica 2 con soluzioni
Prova scritta del corso di Fisica e Fisica 2 con soluzioni Prof. F. Ricci-Tersenghi 15/04/2014 Quesiti 1. Un corpo di massa m = 1 kg è appoggiato su di un piano scabro inclinato di θ = 20 o rispetto all
Esercizi di Geometria - 1
Esercizi di Geometria - Samuele Mongodi - smongodi@snsit Di seguito si trovano alcuni esercizi assai simili a quelli che vi troverete ad affrontare nei test e negli scritti dell esame Non è detto che vi
b. Per il teorema di Gauss, il flusso attraverso una superficie chiusa dipende solo dalle cariche in essa contenute, in questo caso q.
QUESITI 1 Quesito Lo schema A è impossibile perché per ogni punto dello spazio passa una sola linea di forza. Lo schema C è impossibile perché una linea di forza dev essere orientata come il campo elettrico
Sistemi sovradeterminati
Sistemi sovradeterminati Sia A una matrice m n ove m > n sia b R m trovare una soluzione del sistema sovradeterminato Ax = b significa cercare di esprimere un vettore di R m come combinazione lineare di
Esame Scritto Fisica Generale T-B
Esame Scritto Fisica Generale T-B (CdL Ingegneria Civile e Informatica [A-K]) Prof. M. Sioli V Appello - 22/7/213 Soluzioni Esercizi Ex. 1 Nel vuoto, nella regione di spazio delimitata dai piani x = e
Dinamica Rotazionale
Dinamica Rotazionale Richiamo: cinematica rotazionale, velocità e accelerazione angolare Energia cinetica rotazionale: momento d inerzia Equazione del moto rotatorio: momento angolare e delle forze Leggi
1. Scrivere l equazione di Schrödinger unidimensionale per una particella di massa m con energia potenziale V (x) = mω2
1 Teoria Una particella di massa m = 1 g e carica elettrica q = 1 c viene accelerata per un tratto pari a l = m da una differenza di potenziale pari av = 0 volt Determinare la lunghezza d onda di De Broglie
Gli accoppiamenti di spin. e i sistemi di spin nucleari
Gli accoppiamenti di spin e i sistemi di spin nucleari l momento magnetico di un nucleo interagisce con i momenti magnetici dei nuclei vicini. sistono due tipi di interazioni: nterazione diretta, anisotropa
( ) 2. Determina il resto della divisione fra il polinomio P ( x) 2 2x. 3. Per quale valore del parametro m il polinomio P(
ALGEBRA E ANALITICA. Determina il resto della divisione fra il polinomio P ( ) e il binomio D ( ). [ R ( ) ] + + + ( ) Detto D() il polinomio divisore, Q() il polinomio quoziente, R() il resto, il polinomio
MOMENTI DI INERZIA PER CORPI CONTINUI
MOMENTI D INERZIA E PENDOLO COMPOSTO PROF. FRANCESCO DE PALMA Indice 1 INTRODUZIONE -------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 3 2 MOMENTI
Facsimile di prova d esame Esempio di svolgimento
Geometria analitica 18 marzo 009 Facsimile di prova d esame Esempio di svolgimento 1 Nello spazio, riferito a coordinate cartesiane ortogonali e monometriche x,y,z, è assegnata la retta r di equazioni
x 1 Fig.1 Il punto P = P =
Geometria di R 2 In questo paragrafo discutiamo le proprietà geometriche elementari del piano Per avere a disposizione delle coordinate nel piano, fissiamo un punto, che chiamiamo l origine Scegliamo poi
FUNZIONI DI DUE VARIABILI REALI. f(x, y) = ax + by + c. f(x, y) = x 2 + y 2
0.1 FUNZIONI DI DUE VARIABILI REALI Sia A R 2. Una applicazione f : A R si chiama funzione reale di due variabili reali ESEMPI: 1. La funzione affine di due variabili reali: 2. f(x, y) = ax + by + c f(x,
Introduzione alla Fisica Moderna - a.a
Introduzione alla Fisica Moderna - a.a. 2016-17 18/12/2017 Nome Cognome Matricola: 1) Si consideri il sistema dinamico nonlineare ẋ = y x 2, ẏ = x + y 2, Si determinino i punti di equilibrio, si caratterizzi
CAPITOLO 1 FORZA ELETTROSTATICA CAMPO ELETTROSTATICO
CAPITOLO 1 FORZA ELETTROSTATICA CAMPO ELETTROSTATICO Elisabetta Bissaldi (Politecnico di Bari) A.A. 2018-2019 2 L elettromagnetismo INTERAZIONE ELETTROMAGNETICA = INTERAZIONE FONDAMENTALE Fenomeni elettrici
FM210 - Fisica Matematica 1 Tutorato 11 ( )
Corso di laurea in atematica - Anno Accademico 3/4 F - Fisica atematica Tutorato (--) Esercizio. Si calcolino i momenti principali di inerzia dei seguenti corpi rigidi rispetto al loro centro di massa:.
Flusso Elettrico Legge di Gauss: Motivazione & Definizione Legge di Coulomb come conseguenza della legge di Gauss Cariche sui Conduttori
Legge di Gauss Flusso Elettrico Legge di Gauss: Motivazione & Definizione Legge di Coulomb come conseguenza della legge di Gauss Cariche sui Conduttori La legge di Gauss mette in relazione i campi su una
Corsi di laurea in Matematica e Fisica - Anno Accademico 2017/18 FM210 / MA. Primo Scritto [ ]
Corsi di laurea in Matematica e Fisica - Anno Accademico 017/18 FM10 / MA Primo Scritto [1-6-018] 1. Si consideri il sistema meccanico bidimensionale per x R. ẍ = ( x 4 1)x, (a) Si identifichino due integrali
Comune ordine di riempimento degli orbitali di un atomo
Comune ordine di riempimento degli orbitali di un atomo Le energie relative sono diverse per differenti elementi ma si possono notare le seguenti caratteristiche: (1) La maggior differenza di energia si
ANALISI B alcuni esercizi proposti
ANALISI B alcuni esercizi proposti G.P. Leonardi Parte II 1 Limiti e continuità per funzioni di 2 variabili Esercizio 1.1 Calcolare xy log(1 + x ) lim (x,y) (0,0) 2x 2 + 5y 2 Esercizio 1.2 Studiare la
(E) x > 0 (F) x < 1/2 (E) (1/ 2) 1. (E) f 1 (x) = 2x 2 (F) f 1 (x) = x. (E) x = 2 ln 3 (F) x = 3 ln 2 (F) 1/2
1 Esercizi 8 di Calcolo e Biostatistica Es. 1. Rispondere alle seguenti sette domande nel tempo massimo di 30 minuti, senza usare strumenti elettronici (a) sapendo che log 10 0.3 e log 10 3 0.8, i valori
Tutorato di Fisica 2 Anno Accademico 2010/2011
Matteo Luca Ruggiero DIFIS@Politecnico di Torino Tutorato di Fisica 2 Anno Accademico 2010/2011 () 2 1.1 Una carica q è posta nell origine di un riferimento cartesiano. (1) Determinare le componenti del
2.1 Numeri naturali, interi relativi, razionali
2.1 Numeri naturali, interi relativi, razionali Definizione L insieme N = {0, 1, 2, 3,...} costituito dallo 0 e dai numeri interi positivi è l insieme dei numeri naturali. Se a, b 2 N, allora mentre non
Esonero di Analisi Matematica II (A)
Esonero di Analisi Matematica II (A) Ingegneria Edile, 8 aprile 3. Studiare la convergenza del seguente integrale improprio: + x log 3 x (x ) 3 dx.. Studiare la convergenza puntuale ed uniforme della seguente
Metodi Pseudopotenziale
Oltre HF Metodi Pseudopotenziale Il moto degli elettroni interni è poco influenzato dall'intorno molecolare Il calcolo può essere semplificato modificando lo hamiltonano: limitandosi a calcolare solo il
Equazioni differenziali - 3
Equazioni differenziali - 3 Antonino Polimeno Università degli Studi di Padova Equazioni lineari alle derivate parziali al secondo ordine - 1 Equazione differenziale (lineare alle derivate parziali del
Esercizi di Fisica LB: elettrostatica
Esercizio 1 Esercizi di Fisica LB: elettrostatica Esercitazioni di Fisica LB per ingegneri - A.A. 2004-2005 Una carica puntiforme q (per semplicità si immagini che abbia un raggio ɛ molto piccolo) è situata
Dotto Formazione a tutto tondo Rapid Training 2018 Corso di Fisica Argomento 12 Elettricità: forza e campo elettrico
Dotto Formazione a tutto tondo Rapid Training 2018 Corso di Fisica Argomento 12 Elettricità: forza e campo elettrico 2 La carica elettrica La carica elettrica è una proprietà della materia. si è stabilito
Richiami di topologia di R n e di calcolo differenziale in più variabili
Anno accademico: 2016-2017 Corso di laurea in Ingegneria Aerospaziale e Ingegneria dell Autoveicolo Programma di Analisi Matematica II (6 CFU) (codice: 22ACILZ e 22ACILN) Docente: Lancelotti Sergio Richiami
PROBLEMA A DUE CORPI: STATI DEL CONTINUO
Capitolo 10 PROBLEMA A DUE CORPI: STATI DEL CONTINUO Riprendiamo l equazione di Schrödinger per il sistema di due particelle interagenti con l intento di cercare la classe di soluzioni che descrivono stati
25 - Funzioni di più Variabili Introduzione
Università degli Studi di Palermo Facoltà di Economia CdS Statistica per l Analisi dei Dati Appunti del corso di Matematica 25 - Funzioni di più Variabili Introduzione Anno Accademico 2013/2014 M. Tumminello
SPAZI EUCLIDEI, APPLICAZIONI SIMMETRICHE, FORME QUADRATICHE
SPAZI EUCLIDEI, APPLICAZIONI SIMMETRICHE, FORME QUADRATICHE. Esercizi Esercizio. In R calcolare il modulo dei vettori,, ),,, ) ed il loro angolo. Esercizio. Calcolare una base ortonormale del sottospazio
Concorso di ammissione al quarto anno, a.a. 2006/07 Prova scritta di fisica
Concorso di ammissione al quarto anno, a.a. 2006/07 Prova scritta di fisica Corsi di laurea magistrale in Scienze Fisiche e Fisica Applicata 1) Una cometa si muove su una traiettoria parabolica intorno
a a e coincide quindi con la lunghezza del lato della ruota quadrata. 3) Dalla similitudine dei triangoli ACL e ALM, abbiamo che CL AL CA = AM
Problemi Problema ) ) Un profilo adeguato f(x) deve essere una funzione concava per garantire che il lato della ruota, che risulta essere tangente nel punto di contatto, sia completamente al di sopra del
Esame di Stato 2019 Liceo scientifico 20 giugno Prova scritta di MATEMATICA e FISICA. PROBLEMA 2 soluzione a cura di D. Falciai e L.
Esame di Stato 2019 Liceo scientifico 20 giugno 2019 Prova scritta di MATEMATICA e FISICA PROBLEMA 2 soluzione a cura di D. Falciai e L. Tomasi 1 Soluzione Punto 1 Il parametro a deve essere omogeneo all
H precedente. Procedendo come sopra, si costruisce la matrice del cambiamento di base
Geometria analitica e algebra lineare, anno accademico 9/1 Commenti ad alcuni esercizi 17 Diagonalizzazione di matrici simmetriche Coniche Commenti ad alcuni degli esercizi proposti 17 Diagonalizzazione
Fisica Moderna: Corso di Laurea Scienze dei Materiali Prova scritta: 16/06/2017
Fisica Moderna: Corso di aurea Scienze dei Materiali Prova scritta: 16/6/17 Problema 1 Una particella di spin 1/ è soggetta ad un campo magnetico uniforme B = B ẑ diretto lungo l asse delle z. operatore
Rette e piani nello spazio
Rette e piani nello spazio Equazioni parametriche di una retta in R 3 : x(t) = x 0 + at r(t) : y(t) = y 0 + bt t R, parametro z(t) = z 0 + ct ovvero r(t) : X(t) = P 0 + vt, t R}, dove: P 0 = (x 0, y 0,
11 luglio Soluzione esame di geometria - Ing. gestionale - a.a COGNOME... NOME... N. MATRICOLA... ISTRUZIONI
COGNOME.......................... NOME.......................... N. MATRICOLA............. La prova dura ore. ISTRUZIONI Ti sono stati consegnati tre fogli, stampati fronte e retro. Come prima cosa scrivi
CARICA ELETTRICA E LEGGE DI COULOMB
QUESITI 1 CARICA ELETTRICA E LEGGE DI COULOMB 1. (Da Medicina e Odontoiatria 2015) Due particelle cariche e isolate sono poste, nel vuoto, a una certa distanza. La forza elettrostatica tra le due particelle
VETTORI E SCALARI DEFINIZIONI. Si definisce scalare una grandezza definita interamente da un solo numero, affiancato dalla sua unità di misura.
VETTORI E SCALARI DEFINIZIONI Si definisce scalare una grandezza definita interamente da un solo numero, affiancato dalla sua unità di misura. Un vettore è invece una grandezza caratterizzata da 3 entità:
CALCOLO DELLA STRUTTURA MOLECOLARE: 1. LE SUPERFICI DI ENERGIA POTENZIALE E L APPROSSIMAZIONE DI BORN-OPPENHEIMER
CALCOLO DELLA STRUTTURA MOLECOLARE: 1. LE SUPERFICI DI ENERGIA POTENZIALE E L APPROSSIMAZIONE DI BORN-OPPENHEIMER 1 COSA E UNA MOLECOLA Tutti gli atomi a piccola distanza si attraggono (forze di van der
Fisica Generale II (prima parte)
Corso di Laurea in Ing. Medica Fisica Generale II (prima parte) Cognome Nome n. matricola Voto 4.2.2011 Esercizio n.1 Determinare il campo elettrico in modulo direzione e verso generato nel punto O dalle
Universita degli Studi di Ancona Laurea in Ingegneria Meccanica ed Informatica a Distanza Anno Accademico 2005/2006. Matematica 2 (Analisi)
Universita degli Studi di Ancona Laurea in Ingegneria Meccanica ed Informatica a Distanza Anno Accademico 2005/2006 Matematica 2 (Analisi) Nome:................................. N. matr.:.................................
Equazioni differenziali Problema di Cauchy
Equazioni differenziali Problema di Cauch Primo esempio - Risolvere l equazione '( ) = g( ) con g( ) :[ a, b] R continua Teor. fondamentale del calcolo integrale ( ) = + g ( t )dt Primo esempio - Osserviamo
INTRODUZIONE ALLA FISICA PROF. FRANCESCO DE PALMA
INTRODUZIONE ALLA FISICA PROF. FRANCESCO DE PALMA Sommario GRANDEZZE FISICHE... 3 UNITÀ DI MISURA... 3 PREFISSI... 5 ANALISI DIMENSIONALE... 5 CONVERSIONI DI UNITÀ... 6 SISTEMI DI COORDINATE... 7 I VETTORI...
Universita degli Studi di Ancona - Facolta di Ingegneria Laurea in Ing. Elettronica (VO) Ing. Informatica e Automatica - Ing. delle Telecomunicazioni
Universita degli Studi di Ancona - Facolta di Ingegneria Laurea in Ing. Elettronica (VO) Ing. Informatica e Automatica - Ing. delle Telecomunicazioni ANALISI NUMERICA - Primo Parziale - TEMA A (Prof. A.M.Perdon)