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1 Azione di sistema. Formazione dei docenti-formatori per l'obbligo di istruzione e la continuità fra Secondarie di I e II grado - USP Torino Dalla valutazione.. alla certificazione delle competenze III incontro Formatori: Capra Annamaria Careglio Valter Crosio Roberto Gangi Rosanna Paganotto Ivana Ricapitoliamo. Per favorire il successo formativo dei nostri studenti occorrono Insegnanti competenti. studenti motivati Ambiente sfidante

2 La valutazione è una sfida del pensiero. Mette continuamente in crisi le certezze, fa affiorare gli stereotipi e i pregiudizi, cerca risposte e trova continue domande.

3 La Valutazione come processo in itinere per modificare/migliorare Docente Stili di insegnamento/ Variabili Emotive Valori Allievo Stili di apprendimento Variabili emotive Valori Compito Variabili del compito

4 LA VALUTAZIONE SISTEMICA La valutazione non viene attivata solo dagli insegnanti e nemmeno solo sugli allievi. La valutazione fa parte del curricolo e quindi i suoi criteri, gli strumenti e le tecniche vanno: definiti in sede di progettazione condivisi e resi trasparenti agli studenti la valutazione va interpretata come percorso verso l'autovalutazione. Con la scuola dell autonomia non è sufficiente valutare le competenze degli studenti, è indispensabile valutare il sistema scuola mettendo in evidenza la qualità del servizio scolastico, la sua efficacia e la sua efficienza. La valutazione si può definire come Il pensiero che attribuisce senso e valore a ciò che si prende in considerazione, utilizzando strategie, tecniche e strumenti diversificati e integrati, i quali possono essere: quantitativi e qualitativi misure e descrizioni

5 Valutare significa: Confrontare una situazione osservata con una situazione attesa Assegnare significato agli esiti di tale confronto Ricostruire i processi che hanno portato a tali esiti Attribuire valore a tali esiti sulla base di un sistema di riferimento Assumere decisioni operative sulla base di tali esiti Trinchero R. (2006), Valutare l apprendimento nell e-learning. Dalle abilità alle competenze, Trento, Erickson, pp Indicatori dell agire con competenza: Risorse (conoscenze, capacità di base, atteggiamenti,, dell allievo) (R) Strutture di interpretazione (come l allievo legge le situazioni) (I) Strutture di azione (come l allievo agisce in risposta ad un problema) (Z) Strutture di autoregolazione (come l allievo apprende dall'esperienza e cambia le proprie strategie in funzione delle sollecitazioni provenienti dal contesto) (A) MOBILITAZIONE Trinchero R. (2006), Valutare l apprendimento nell e-learning. Dalle abilità alle competenze, Trento, Erickson, pp

6 RICORDIAMO La competenza non coincide con la prestazione, ma la prestazione può essere indizio di competenza: La competenza è un costrutto Le prestazioni possono essere suoi indicatori Competente è chi ha risorse (conoscenze, capacità di base, atteggiamenti, ) ma solo se è in grado di mobilitarle nelle situazioni che lo richiedono fare la mossa giusta al momento giusto Non basta saper agire, è necessario poter agire e voler agire Quali strumenti di valutazione usate abitualmente per valutare conoscenze,abilità, competenze? Quali problemi nella valutazione di una competenze? 12

7 Adesso dopo al condivisione possiamo riprendere il discorso focalizzando sulle competenze dell asse storico sociale 13 LA NORMATIVA SULLA CERTIFICAZIONE Introdotta dal Decreto Fioroni (decreto 22 agosto 2007) Ribadita da Decreto ministeriale del 27 dicembre 2007 Linee guida Rileggiamo attentamente il punto 5 VALUTAZIONE E CERTIFICAZIONE La valutazione e la certificazione hanno l obiettivo prioritario di sostenere i processi di apprendimento dei giovani e il loro orientamento, anche ai fini di facilitare i passaggi tra i diversi ordini e indirizzi di studio, allo scopo di far conseguire un diploma di istruzione secondaria superiore o almeno una qualifica professionale a tutti i giovani entro il 18 anno di età. La valutazione in termini di risultati di apprendimento, il concetto di competenza in relazione a conoscenze e abilità, il ruolo degli assi culturali sono al centro del percorso di sperimentazione appena avviato e presuppongono un ripensamento profondo sia delle strategie didattiche sia della valutazione. 14

8 LA NORMATIVA SULLA CERTIFICAZIONE L obiettivo è quello di coniugare l accertamento dei livelli di conoscenza disciplinare con la verifica dei livelli di competenza acquisiti dagli studenti, che diventano protagonisti consapevoli del processo valutativo. Di conseguenza, la valutazione contribuisce alla motivazione/rimotivazione dello studente, in quanto costituisce uno strumento per valorizzarne i saperi e le competenze già possedute. Il raggiungimento di questo obiettivo richiede un costante lavoro collegiale dei docenti per individuare e sperimentare metodologie didattiche (in particolare di carattere laboratoriale) e modelli di valutazione coerenti con un impianto culturale e pedagogico centrato sugli assi e sulle competenze. 15 LA NORMATIVA SULLA CERTIFICAZIONE La circolare dell USP di Torino dell 11 maggio 2009, a firma del Dirigente Paolo Iennaco in proposito ricorda che: Con il presente anno scolastico si conclude il primo biennio dell'innalzamento dell'obbligo di istruzione e ciò comporta l'esigenza di realizzare le prime attestazioni di assolvimento dell'obbligo di istruzione. L'articolo 4 comma 1 del DPR 22 agosto 2007 n. 139 afferma che la certificazione relativa all adempimento dell obbligo di istruzione... è rilasciata a domanda. Per coloro che hanno compiuto il diciottesimo anno di età è rilasciata d ufficio. [ ] Si coglie l'occasione per confermare che l'obbligo di istruzione non è terminale rispetto al percorso di formazione iniziale che si conclude con l'assolvimento del diritto-dovere, cioè con il compimento del diciottesimo anno di età o il conseguimento di una qualifica professionale triennale (art. 1 comma 3 decreto legislativo 15 aprile 2005, n. 76). 16

9 IL QUADRO NORMATIVO DUE LOGICHE VALUTATIVE (Castoldi) valutazione DELL apprendimento valutazione PER L apprendimento LOGICA CERTIFICATIVA rilevanza esterna valenza sociale classificazione a posteriori istanza di standardizzazione LOGICA FORMATIVA rilevanza interna valenza metacognitiva orientamento in itinere istanza di personalizzazione 17 18

10 Valutare competenze? Cosa si valuta? Perché si valuta? Quando si valuta? Come si valuta? Chi valuta? 19 CHE COSA VALUTARE? LE COMPETENZE capacità di far fronte ad un compito, o un insieme di compiti, riuscendo a mettere in moto ed a orchestrare le proprie risorse interne, cognitive, affettive e volitive, e a utilizzare quelle esterne disponibili in modo coerente e fecondo. [Pellerey, 2004] ABILITA CONOSCENZE CHE COSA SI APPRENDE? IMPEGNO MOTIVAZIONE STRATEGIE METACOGNITIVE RUOLO SOCIALE COME SI APPRENDE? IMMAGINE DI SE CONSAPEVOLEZZA SENSIBILITA AL CONTESTO 20

11 Inferire la competenza dalla prestazione Definire i profili di competenza situazione attesa Proporre opportune attività ed esperienze significative nelle quali l allievo faccia emergere prestazioni indicatrici della presenza di risorse e della loro mobilitazione situazione osservata Utilizzare Rubriche valutative per esplicitare: i criteri di valutazione, i livelli di qualità della prestazione, i criteri di attribuzione dei punteggi (scoring) alle prestazioni Utilizzare Diari di bordo con resoconti dettagliati delle attività formative e valutative ricostruzione dei processi che hanno portato agli esiti ottenuti 21 Concetti chiave Situazioni di apprendimento significative (situazioni-problema) Situazioni in cui si renda necessario mobilitare risorse: Per interpretare i problemi in modo adeguato Per progettare e mettere in atto strategie risolutive adeguate Per riflettere sulle strategie adottate ed autoregolare la propria azione Livelli EQF Grado di padronanza (basilare, adeguato, eccellente) 22

12 Il cursore della competenza Problemi chiusi Una soluzione univoca Feedback giusto/sbagliato Problemi aperti Più strategie di soluzione Riflessione sulle proprie strategie - Esecuzione - Esigenza unidimensionale - Ripetizione - Semplicità Saper fare (eseguire una operazione prescritta) Saper agire e interagire (gestire situazioni complesse e non routinarie; prendere iniziative) - Iniziativa - Esigenze pluridimensionali - Innovazione - Complessità Le Boterf G. (2008), Costruire le competenze individuali e collettive, Napoli, Guida, p Dalla valutazione alla certificazione Esempio: modelli di certificazione e rubriche di riferimento proposte in un lavoro curato da USP Treviso Il riferimento sono i livelli EQF USP Treviso (2009), Competenze assi culturali. Raccolta delle rubriche di competenza, 24

13 Certificare la competenza USP Treviso (2009), Competenze assi culturali. Raccolta delle rubriche di competenza, 25 Certificare la competenza USP Treviso (2009), Competenze assi culturali. Raccolta delle rubriche di competenza, 26

14 I livelli EQF 1-4 USP Treviso (2009), Competenze assi culturali. Raccolta delle rubriche di competenza, 27 I livelli EQF 5-8 USP Treviso (2009), Competenze assi culturali. Raccolta delle rubriche di competenza, 28

15 Esempio di rubrica valutativa basata sui livelli EQF USP Treviso (2009), Competenze in uscita dai nuovi Istituti Tecnici, 29 Esempio di rubrica valutativa basata sui livelli EQF USP Treviso (2009), Competenze in uscita dai nuovi Istituti Tecnici, 30

16 I gradi: basilare, adeguato, eccellente 31 Indicatori dell agire con competenza e definizione di livelli/gradi Azione Interpretazione Autoregolazione 32

17 Risorse 33 Esempio di procedura di costruzione di una rubrica 1. Raccogliere esempi di prestazioni degli studenti buone e meno buone (ancore) 2. Decidere (anche prendendo spunto da modelli teorici) livelli e gradi su cui classificarle 3. Identificare induttivamente i criteri che consentono la differenziazione dei livelli e gradi, esplicitandoli analiticamente 4. Sperimentare la classificazione su vari esempi di prestazioni e rivederla se necessario Arter J. A., McTighe J. (2001), Scoring rubrics in the classroom: Using performance criteria for assessing and improving student performance, Thousand Oaks (CA), Sage. 34

18 Strategia 1. Isolare competenze-obiettivo 2. Definire situazioni-problema in cui le competenze vengano messe in gioco 3. Rilevare dati valutativi sulle molteplici situazioni e utilizzare l insieme dell evidenza raccolta per collocare l allievo su un livello definito da una rubrica basata sui livelli EQF 35

19 Asse storico-sociale USP Treviso (2009), Competenze assi culturali. Raccolta delle rubriche di competenza, 38

20 Asse storico-sociale USP Treviso (2009), Competenze assi culturali. Raccolta delle rubriche di competenza, 39 Competenza storico-sociale n. 3 1 BIENNIO Riconoscere le caratteristiche essenziali del sistema socio economico per orientarsi nel tessuto produttivo del proprio territorio 2 BIENNIO Cogliere le implicazioni storiche, etiche, sociali, produttive ed economiche ed ambientali dell innovazione scientifico-tecnologica e, in particolare, il loro impatto sul mondo del lavoro e sulle dinamiche occupazionali Esempi Laboratorio La ricerca attiva del lavoro Fonti di legittimazione Regolamento obbligo di istruzione (asse storico-sociale); bozza di Regolamento riordino degli Istituti Tecnici (asse storico-sociale) 40

21 41 42

22 LA RUBRICA VALUTATIVA 1 BIENNIO Riconoscere le caratteristiche essenziali del sistema socio economico per orientarsi nel tessuto produttivo del proprio territorio RUBRICA DEI LIVELLI EQF 1. Sotto diretta e continua supervisione: Individua i principali soggetti economici della regione e ne descrive l attività prevalente Individua alcuni ambiti del mercato del lavoro in cui potersi inserire e compila una semplice domanda 2. Su precise indicazioni: Ricerca i soggetti economici locali, li confronta, individua le categorie all interno di ciascun settore e ipotizza in quale settore inserirsi Sa proporsi ad un azienda redigendo un curriculum vitae 3. Lavorando in autonomia, ed adattandosi alle circostanze: Pone a confronto soggetti economici globali e locali, cercando di ricondurli ai modelli di organizzazioni studiate. Individua le principali innovazioni tecnicoscientifiche nel settore di suo interesse Si propone ad aziende locali in funzione di micro-esperienze lavorative per testare le proprie attitudini e i propri bisogni 4. Gestendo autonomamente il proprio lavoro e coordinando gruppi di lavoro: Pone a confronto soggetti economici globali e locali, cercando di ricavare ipotesi di autoimprenditorialità Coglie gli elementi di forza e di debolezza dell evoluzione tecnico-scientifica nel settore di suo interesse e in quelli affini Pianifica il proprio progetto di vita in funzione delle risorse personali e di quelle mercato del lavoro anche globale. Il livello 2 riguarda i ragazzi di 16 anni, il livello 8 è quello di un manager. Nella scuola superiore le situazioni sono perlopiù guidate. 43 Dal livello 1 al 4 aumenta l autonomia del discente Partendo dalla vostra programmazione attuale costruite una rubrica di valutazione relativa ad una situazione attesa rispetto a un compito di competenza previsto all interno del vostro percorso di lavoro. 44

23 Condivisione e fine della giornata 45

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