S.Barbarino - Appunti di Fisica II. Cap. 6. Elettrostatica dei corpi dielettrici: II

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "S.Barbarino - Appunti di Fisica II. Cap. 6. Elettrostatica dei corpi dielettrici: II"

Transcript

1 SBarbarino - Appunti di Fisica II Cap 6 Elettrostatica dei corpi dielettrici: II 61 - Sviluppo in serie di multipoli dell energia di una distribuzione di cariche in un campo elettrico esterno Se una distribuzione di cariche descritta dalla funzione densitá ρ( r) é situata in un campo elettrico esterno di potenziale Φ( r) l energia elettrostatica del sistema é: W = ρ( r)φ( r)d 3 r (611) Se il potenziale é una funzione lentamente variabile nella regione dove ρ( r) é diversa da zero, si puó sviluppare in serie di Taylor attorno ad un origine opportunamente scelta: [ ] Φ( r) = Φ(O) + r Φ + (612) (O) Poiché E = Φ la (612) diventa: Φ( r) = Φ(O) r E(O) + (613) Se si introduce questa espressione nella funzione W si ha: W = Φ(O)ρ( r)d 3 r r E(O)ρ( r)d 3 r (614) Φ(O) é costante e si puó portare fuori dall integrale: W = Φ(O) ρ( r)d 3 r E(O) rρ( r)d 3 r = qφ(o) p E(O) + (615) Questo sviluppo mostra il modo caratteristico con cui i vari multipoli interagiscono con un campo esterno, la carica con il potenziale, il dipolo con il campo elettrico, ecc In generale si scrive: W = qφ p E + (616) Poiché la forza F si puó calcolare come il gradiente della funzione energia potenziale, risulta: F = W = q E + ( p E) + (617) Supponiamo di mettere a distanza r del dipolo p 1 un dipolo p 2 L energia di interazione fra i due dipoli p 1 p 2 si puó ricavare facilmente ponendo in W al posto di E il campo generato da p 2 Si ha: W 12 = k p 1 3( p 2 r) r r 2 p 2 r 5 = k p 1 p 2 3( r p 1 )( r p 2 ) r 3 (618) L interazione dipolo - dipolo é attrattiva o repulsiva a seconda dell orientamento dei dipoli 6-1

2 SBarbarino - Appunti di Fisica II 62 - Condizioni al contorno dei vettori del campo Vogliamo vedere come i vettori del campo E e D variano quando si passa attraverso la superficie di separazione fra due mezzi diversi I due mezzi possono essere due dielettrici con proprietá diverse o un dielettrico e un conduttore Il vuoto si puó considerare come un dielettrico con costante dielettrica ǫ 0 Consideriamo due mezzi 1 e 2 a contatto Assumeremo che vi sia una densitá superficiale di carica libera σ, che puó variare da punto a punto sulla superficie di separazione fig62-1 a) b) 1 2 D 2 E 2 n 2 D 1 E 1 A B C D Costruiamo una piccola superficie cilindrica S che intersechi la superficie di separazione e racchiuda un area S della superficie stessa; l altezza del cilindretto sia trascurabile rispetto al diametro delle basi Applichiamo la legge di Gauss: S D nda = Q lib (621) Al limite per h 0 si ha: D 2 n 2 S + D 1 n 1 S = σ S (622) e poiché n 1 = n 2 la (622) si scrive: ( D 2 D 1 ) n 2 = σ (623) 6-2

3 SBarbarino - Appunti di Fisica II Ma n 2 = n 0 quindi: D 2n D 1n = σ (624) Se σ = 0 la componente normale del vettore D é continua sulla superficie di separazione Consideriamo, ora, il percorso della figura (62-1b) ed applichiamo la proprietá della irrotazionalitá del campo elettrico: E d l = 0 (625) γ si ha: γ E d l = AB E d l + BC E d l + CD E d l + DA E d l = 0 (626) cioé: Al limite per AD,BC 0 l equazione (626) diventa: E 2 l + E 1 ( l) = 0 (627) ( E 2 E 1 ) l = 0 (628) E 2t = E 1t (629) La componente tangenziale del campo elettrico lungo una superficie di separazione fra due mezzi é continua Poiché i precedenti risultati sono stati ottenuti per due mezzi arbitrari, consideriamo il caso in cui il mezzo 1 sia conduttore e il mezzo 2 dielettrico Per definizione dentro il conduttore risulta: E1 = 0 D 1 = 0, quindi per la (624) e per la (629) si ha: D 2n = σ E 2t = 0 sulla superficie di un conduttore perfetto (6210) La (6210) esprime il fatto che, come abbiamo giá dimostrato, sulla superficie di un conduttore perfetto la componente tangenziale del campo elettrico deve essere nulla o che é lo stesso il campo elettrico deve essere ortogonale alla superficie di un conduttore perfetto É importante osservare che il potenziale é sempre una funzione continua anche sulla superficie di separazione fra due dielettrici o fra dielettrico e conduttore; infatti poiché fra due punti comunque vicini vale sempre che: dφ = E d l segue che per d l 0, dφ deve necessariamente tendere a zero in quanto il campo elettrico non puó mai diventare infinito 6-3

4 SBarbarino - Appunti di Fisica II 63 - Equazione di Poisson nei dielettrici Come abbiamo giá visto, la legge di Gauss nei dielettrici si scrive: D = ρ (631) Se il dielettrico é omogeneo, lineare e isotropo si ha: D = ǫ E e, quindi, sostituendo nella (631), la legge di Gauss diventa: E = ρ ǫ (632) D altra parte, anche nei dielettrici é assicurata la irrotazionalitá del campo elettrostatico, per cui: E = Φ cosicché risulta: 2 Φ = ρ ǫ (633) che é l equazione di Poisson nel caso generale in cui il mezzo é un dielettrico qualunque 64 - Sfera dielettrica uniformemente polarizzata P z fig64-1 In vista di una importante applicazione vogliamo calcolare il campo elettrico generato da una sfera polarizzata con polarizzazione uniforme lungo l asse z Data l assenza di carica 6-4

5 SBarbarino - Appunti di Fisica II libera sia dentro che fuori la sfera, consideriamo la soluzione dell equazione di Laplace in coordinate sferiche: Φ(r,θ) = A 1 + C 1 r +A 2r cos θ + C 2 r 2 cos θ A 3r 2 (3cos 2 θ 1)+ 1 2 C 3r 3 (3cos 2 θ 1)+ Specializziamo la (641) per i punti interni alla sfera e per quelli esterni: (641) Φ int (r,θ) = A 1 + A 2 r cos θ A 3r 2 (3cos 2 θ 1) + (642) Per scrivere la (642) si sono annullate le costanti C per permettere la convergenza di Φ int per r = 0 Φ ext (r,θ) = C 1 r + C 2 r 2 cos θ C 3r 3 (3cos 2 θ 1) + (643) Per scrivere la (643) si sono annullate le costanti A per garantire le condizioni di annullamento all infinito essenziale per qualunque distribuzione localizzata Si faccia attenzione sul fatto che P é la sorgente del campo che si vuole trovare e quindi non si puó applicare la relazione P = χ E Calcoliamo ora le costanti A e C imponendo le condizioni al contorno Poiché bastano due condizioni, abbiamo la facoltá di scegliere fra: 1) continuitá del potenziale alla frontiera; 2) continuitá della componente tangenziale del campo elettrico sulla superficie di separazione; 3) continuitá della componente normale del vettore D = ǫ 0 E + P Come si puó facilmente capire dalla (627) le condizioni 1 e 2 non sono indipendenti, pertanto é conveniente utilizzare la condizione 1 e la condizione 3 che scriviamo: A 1 +A 2 acos θ+ 1 2 A 3a 2 (3cos 2 θ 1)+ = C 1 a +C 2 a 2 cos θ+1 2 C 3a 3 (3cos 2 θ 1)+ (644) (ǫ 0 E ir + P r ) r=a = (ǫ 0 E er ) r=a (645) dove: E ir = Φ int r = A 2 cos θ A 3 r(3cos 2 θ 1) (646) E er = Φ ext r = C 1 r 2 + 2C 2 r 3 cos θ C 3r 4 (3cos 2 θ 1) + (647) Quindi la (645) che rappresenta la condizione 3, in forma esplicita, si scrive: ǫ 0 A 2 cos θ ǫ 0 A 3 a(3cos 2 C 1 θ 1)+ +P cos θ = ǫ 0 a 2 +2ǫ C 2 0 a 3 cos θ+3 2 ǫ 1 0C 3 a 4 (3cos2 θ 1)+ (648) 6-5

6 SBarbarino - Appunti di Fisica II La (644) e la (648) danno luogo ai seguenti due sistemi: A 1 = C 1 a A 2 a = C 2 a 2 A 3 a 2 = C 3 1 a 3 (649) che, risolti, danno i seguenti risultati: C 2 ǫ 0 A 2 + P = 2ǫ 0 a 3 C 1 = 0 ǫ 0 A 3 a = 3 2 ǫ 1 0C 3 a 4 C 1 = 0, A 1 = 0, C i = A i = 0 (i 3), A 2 = P, (6410) C 2 = P a 3 (6411) Sostituendo questi valori nella (642) e nella (643) le espressioni dei potenziali diventano: Φ int = P r cos θ (6412) Φ ext = P a 3 1 cos θ (6413) r2 Poiché r cos θ = z la funzione potenziale nei punti interni si scrive: Φ int = P z (6414) e quindi il campo elettrico nei punti interni alla sfera dielettrica é: E int = P ẑ (6415) cioé: il campo elettrico generato da una sfera uniformemente polarizzata é uniforme nei punti interni, diretto secondo P ed opposto a P Il campo elettrico esterno é, invece, un campo di dipolo; infatti, se confrontiamo l espressione del potenziale testé trovato con quello generato da un dipolo, Φ = k pcos θ, si trova che il momento di dipolo della sfera é dato da: r 2 kp sfera = P a 3 da cui p sfera = P 4 3 πa3 (6416) Il campo esterno segue, quindi, la legge 1 r 3 6-6

7 SBarbarino - Appunti di Fisica II 65 - Sfera dielettrica posta in campo elettrico uniforme É utile studiare l interazione fra una sfera dielettrica ed un campo elettrico uniforme nel quale essa é posta Come giá sappiamo la soluzione generale del problema, simile a quello della sfera conduttrice posta in un campo elettrico uniforme, é: Φ(r,θ) = A 1 +C 1 r 1 +A 2 r cos θ+c 2 r 2 cos θ+ 1 2 A 3r 2 (3cos 2 θ 1)+ 1 2 C 3r 3 (3cos 2 θ 1)+ Potenziale nella zona esterna alla sfera (651) Il potenziale nei punti esterni si ottiene dopo aver imposto la condizione all infinito cioé che per r [Φ(r,θ)] r = E 0 r cos θ + cost (652) Ne segue: Φ ext (r,θ) = cost + C 1 r 1 E 0 r cos θ + C 2 r 2 cos θ C 3r 3 (3cos 2 θ 1) + (653) Potenziale nella zona interna alla sfera La funzione potenziale deve essere finita per r = 0 quindi, per essere una soluzione fisicamente accettabile, dobbiamo porre eguale a zero le costanti C i (i = 1,2, ) Ne segue: Φ int (r,θ) = A 1 + A 2 r cos θ A 3r 2 (3cos 2 θ 1) + (654) Valutazione delle costanti Per trovare le costanti e, quindi, specificare il problema fisico in esame, dobbiamo imporre che: 1) la funzione Φ sia continua per r = a qualunque sia θ; 2) la componente normale dell induzione elettrica sulla superficie della sfera sia continua per r = a qualunque sia θ Indicando con ǫ r la costante dielettrica relativa della sfera, che indichiamo come mezzo 2, si ha: [D 1r ] r=a = [D 2r ] r=a (655) cioé: [ ] [ ] Φext Φint ǫ 0 = ǫ 0 ǫ r r r=a r r=a 6-7 (656)

8 dove: SBarbarino - Appunti di Fisica II Φ ext r = C 1 r 2 E 1 0 cos θ 2C 2 r 3 cos θ 3 2 C 3 1 r 4 (3cos2 θ 1) + (657) Φ int r Per la condizione 2) si deve avere: C 1 a 2 E 1 0 cos θ 2C 2 a 3 cos θ 3 2 C 3 = A 2 cos θ + A 3 r(3cos 2 θ 1) + (658) 1 a 4 (3cos2 θ 1)+ = ǫ r A 2 cos θ+ǫ r A 3 a(3cos 2 θ 1)+ Perché sia verificata l eguaglianza qualunque sia θ deve essere: (659) C 1 a C 1 3 a 4 + = ǫ ra 3 a + 1 E 0 2C 2 a 3 = ǫ ra C 1 3 a 4 = ǫ ra 3 a (6510) Applichiamo, adesso, la condizione della continuitá di Φ per r = a: A 1 + A 2 acos θ A 3a 2 (3cos 2 θ 1) + = = cost + C 1 a 1 + [C 2 a 2 E 0 a]cos θ C 3a 3 (3cos 2 θ 1) + (6511) che conduce alle: A A 3a 2 + = cost + C 1 a C 3a 3 + A 2 a = C 2 a 2 E 0 a 3 2 A 3a 2 = 3 2 C 3a 3 (6512) La terza e le successive equazioni del sistema (6512) non sono compatibili con la terza e le successive equazioni del sistema (6510) Pertanto si ha: A i = 0 (i 3) C i = 0 (i 3) (6513) Segue, pertanto, che: C 1 = 0 e A 1 = cost (6514) 6-8

9 SBarbarino - Appunti di Fisica II Le uniche costanti da calcolare sono A 2 e C 2 che soddisfano il sistema: che dá come risultato: In definitiva, quindi, si ha: A 2 C 2 a 3 = E 0 ǫ r A 2 + 2C 2 a 3 = E 0 (6515) A 2 = 3E 0 ǫ r + 2 ; C 2 = ǫ r 1 ǫ r + 2 E 0a 3 (6516) Φ ext = cost E 0 r cos θ + ǫ r 1 ǫ r + 2 E 0a 3 r 2 cos θ (6517) Φ int = cost 3E 0 r cos θ (6518) ǫ r + 2 Siamo particolarmente interessati al calcolo del campo interno alla sfera: E rinterno = Φ int r E θinterno = 1 r Φ int θ Passando in coordinate cartesiane, si ha: = 3E 0 cos θ (6519) ǫ r + 2 = 3E 0 sin θ (6520) ǫ r + 2 da cui: E z = E r cos θ E θ sinθ E x = E r sin θ + E θ cos θ E z = 3E 0 ǫ r + 2 E x = 0 (6521) Il campo elettrico all interno di una sfera dielettrica posta in un campo elettrico uniforme é pure uniforme nella stessa direzione e verso del campo elettrico esterno iniziale Le componenti del campo elettrico esterno sono: E resterno = Φ est r E θesterno = 1 r Φ est θ = E 0 ( 1 + ǫ r 1 ǫ r + 2 2a 3 ) r 3 cos θ (6522) ( = E 0 1 ǫ r 1 a 3 ) ǫ r + 2 r 3 sin θ (6523) 6-9

10 SBarbarino - Appunti di Fisica II Grafico delle linee di forza Le linee di forza del campo elettrico interno sono delle rette parallele all asse z Per quanto riguarda le linee di forza del campo elettrico esterno, utilizziamo lo stesso procedimento che abbiamo eseguito per la sfera conduttrice posta in un campo elettrico uniforme Risulta, immediatamente: r sin θ = ξ r 3 + η2a 3 (6524) avendo posto: η = ǫ r 1 ǫ r + 2 (6525) In questo caso il parametro ξ s al di sopra del quale le linee di forza si staccano completamente dalla sfera é dato da: ξ s = a 1 + 2η (6525) La linea di forza competente al valore ξ s tocca la sfera con tangente orizzontale, in quanto per z = 0 e x = a, ossia per θ = 90 0, come si deduce dalla (6522) e (6523), risulta E r = 0 A titolo di completezza osserviamo che il parametro η tende a 1 per ǫ r ; in questo caso cioé la sfera dielettrica si comporta come una sfera conduttrice Per esempio nel caso dell acqua (ǫ r = 81), risulta η = ossia le linee di forza competenti al campo elettrico 6-10

11 SBarbarino - Appunti di Fisica II esterno hanno praticamente lo stesso andamento di quelle relative alla sfera conduttrice z Linee di forza del campo elettrico (ǫ r = 2, a = 1) x fig65-1 ξ s =12247 ξ=1 6-11

12 SBarbarino - Appunti di Fisica II 66 - Confronto fra teoria macroscopica e teoria microscopica Cerchiamo di costruire una teoria che correli χ con α Nella precedente teoria microscopica abbiamo trovato l espressione di P nell ipotesi di conoscere il campo E agente sulla singola molecola, anzi assumendo che questo campo fosse il campo esterno Bisogna, adesso, calcolare il campo E m Questo é il campo elettrico agente nel punto in cui é posta una molecola; esso é generato da tutte le sorgenti esterne e da tutte le molecole polarizzate del dielettrico con l esclusione della sola molecola che si trova nel punto considerato Il campo molecolare puó essere calcolato come segue: asportiamo un piccolo pezzo del dielettrico, lasciando una cavitá sferica intorno al punto in cui si deve calcolare il campo molecolare Il dielettrico rimanente sará trattato come un continuo, cioé dal punto di vista macroscopico Rimettiamo ora il dielettrico nella cavitá, molecola per molecola, ad eccezione della molecola che si trovava al centro della cavitá, dove noi vogliamo calcolare il campo molecolare Le molecole, che abbiamo rimesse a posto, saranno trattate non come un continuo, ma come singoli dipoli Il procedimento appena esposto é giustificabile solo se il risultato del calcolo é indipendente dalle dimensioni della cavitá; vedremo che in certe condizioni questo é verificato É importante osservare che per il calcolo del campo E macroscopico abbiamo fatto una cavitá aghiforme in direzione parallela al campo; nel caso del campo molecolare questo procedimento non é possibile farlo perché non conosciamo il campo in ciascuna molecola Supponiamo che il minuscolo campione di dielettrico sia stato polarizzato ponendolo in un campo elettrico uniforme esistente fra due piastre parallele aventi cariche opposte Supporremo che la polarizzazione sia uniforme su scala macroscopica (cioé P = 0) e che P sia parallelo al campo che lo ha generato fig66-1 Ricordiamo che la sfera cava é esterna al dielettrico, quindi la normale é verso il centro della sfera; ne segue che sulla superficie della sfera cava vi é una densitá superficiale di carica σ = P n 6-12

13 SBarbarino - Appunti di Fisica II Per quanto abbiamo detto, il campo molecolare é: E m = E ext + E d + E s + E (661) dove: E ext é il campo originario dovuto alle piastre parallele cariche E d é il campo di depolarizzazione dovuto alle cariche legate poste sulle superfici esterne del dielettrico E s é il campo elettrico dovuto alle cariche legate poste sulla superficie S della cavitá ed E é il campo elettrico dovuto a tutti i dipoli che si trovano internamente ad S Risulta: E ext = σ P Ed = (662) ǫ 0 ǫ 0 Denotiamo con E, senza indice, il campo elettrico macroscopico nel dielettrico Poiché la componente normale del vettore induzione elettrica D é continua attraverso la superficie di separazione vuoto - dielettrico e poiché D = ǫ 0 E ext nel vuoto, appena fuori dello strato dielettrico é: ǫ 0 Eext = ǫ 0 E + P (663) E m = E + P ǫ 0 P ǫ 0 + E s + E = E + E s + E (664) Ma E s = P in quanto é opposto al risultato trovato di una sfera polarizzata Il campo E é piú difficile da determinare Lorentz ha dimostrato che per atomi disposti sui vertici di un reticolo cubico semplice E = 0 Analogamente vale nel caso di un gas o di un liquido, quindi: E m = E + P (665) Ma: p m = α E m N p m = Nα E m P = Nα E m (666) Sostituendo nell ultima relazione della (666) la (665), si ha: P = Nα ( P E + ) (667) da cui: Quindi: P = χ = Nα 1 Nα E (668) Nα 1 Nα (669) 6-13

14 SBarbarino - Appunti di Fisica II da cui: α = e poiché χ = ǫ 0 (ǫ r 1), la (6610) si scrive: χ N( + χ) α = (ǫ r 1) N(ǫ r + 2) (6610) (6611) La relazione (6611) prende il nome di equazione di Clausius - Mossotti Essa definisce una proprietá molecolare, cioé, la polarizzabilitá molecolare, in funzione di quantitá che possono essere determinate su una base macroscopica É conveniente talvolta invertire la (6611) e scrivere: Nα ǫ ǫ r 1 = 0 1 Nα (6612) Quando Nα é molto piccola rispetto a 1 si ha: ǫ r 1 = Nα ǫ 0 (6613) Questo é il caso dei gas rarefatti; in questo caso, infatti, come abbiamo visto ǫ r é circa 1 La (6612), con buona approssimazione, vale anche nei liquidi 6-14

15 SBarbarino - Appunti di Fisica II 67 - Il fenomeno della piezoelettricitá Quando un cristallo ionico é deformato si verifica una polarizzazione elettrica di volume e questa si manifesta con la comparsa di cariche elettriche sulla superficie del cristallo In modo brutale, la comparsa della polarizzazione piezoelettrica puó essere spiegata pensando ad un regolare tetraedro il cui centro é occupato da uno ione che porta quattro cariche positive, mentre ogni vertice é occupato da un singolo ione carico negativamente Fintanto che il centro di gravitá delle cariche negative coincide con la posizione della carica positiva, l intera struttura non ha momento di dipolo Se, ora, lo ione centrale mantiene la sua posizione mentre un vertice é spinto verso il centro, nasce ovviamente un momento di dipolo In cristalli dal reticolo semplice quali il NaCl (cloruro di sodio) non vi sará un momento di dipolo per unitá di volume risultante, poiché la simmetria del reticolo assicura una compensazione mutua Il requisito fondamentale per la comparsa di piezoelettricitá é la presenza di quello che é chiamato asse polare, un asse tale che il piano normale ad esso non é un piano di simmetria del cristallo La relazione fra la deformazione e la polarizzazione risultante é lineare Possiamo quindi scrivere per le componenti del vettore polarizzazione: P x = γ 11 e 11 + γ 12 e 22 + γ 13 e 33 + γ 14 e 23 + γ 15 e 31 + γ 16 e 12 P y = γ 21 e 11 + γ 22 e 22 + γ 23 e 33 + γ 24 e 23 + γ 25 e 31 + γ 26 e 12 (671) P z = γ 31 e 11 + γ 32 e 22 + γ 33 e 33 + γ 34 e 23 + γ 35 e 31 + γ 36 e 12 Gli e ik sono le componenti del tensore degli sforzi, i coefficienti γ ik sono chiamati costanti piezoelettriche A seconda del grado di simmetria del cristallo, il numero delle costanti viene ridotto Per il quarzo la matrice dei coefficienti γ ik é: γ 11 γ 11 0 γ γ 14 γ (672) Reciprocamente, se un campo elettrico é applicato ad un cristallo piezoelettrico, la polarizzazione risultante causa tensioni elastiche e deformazioni Quando le componenti del tensore degli sforzi sono espresse in termini delle componenti del campo, appaiono i coefficienti δ ik e 11 = δ 11 E x + δ 21 E y + δ 31 E z, e 23 = δ 14 E x + δ 24 E y + δ 34 E z e 22 = δ 12 E x + δ 22 E y + δ 32 E z, e 31 = δ 15 E x + δ 25 E y + δ 35 E z (673) e 33 = δ 13 E x + δ 23 E y + δ 33 E z, e 12 = δ 16 E x + δ 26 E y + δ 36 E z Per le componenti di pressione negativa si ha uno schema simile alla (671) Le quantitá γ ik compaiono come coefficienti di E i ; per il quarzo abbiamo: (674) P 11 = γ 11 E x, P 23 = γ 14 E x, e 11 = δ 11 E x, e 23 = δ 14 E x P 22 = γ 11 E z, P 31 = γ 14 E y, e 22 = δ 11 E x, e 31 = δ 14 E y P 33 = 0, P 12 = γ 11 E y, e 33 = 0, e 12 = 2δ 11 E y 6-15

16 SBarbarino - Appunti di Fisica II La posizione del sistema di coordinate é quella di figura Per il quarzo, i valori numerici di γ ik e δ ik, in unitá CGS, (segni algebrici per il quarzo destrorso) sono: γ 11 = ; γ 14 = (675) δ 11 = ; δ 14 = (676) fig67-1 Fine del Cap6 6-16

Potenziale elettrostatico

Potenziale elettrostatico Doppio strato piano Potenziale elettrostatico Consideriamo il lavoro compiuto dalla forza elettrica quando una particella di prova di carica q viene spostata in un campo elettrico E. Possiamo definire

Dettagli

Esercitazione 1. Invece, essendo il mezzo omogeneo, il vettore sarà espresso come segue

Esercitazione 1. Invece, essendo il mezzo omogeneo, il vettore sarà espresso come segue 1.1 Una sfera conduttrice di raggio R 1 = 10 cm ha una carica Q = 10-6 C ed è circondata da uno strato sferico di dielettrico di raggio (esterno) R 2 = 20 cm e costante dielettrica relativa. Determinare

Dettagli

Elettromagnetismo. Applicazioni della legge di Gauss. Lezione n. 6 14.10.2015. Prof. Francesco Ragusa Università degli Studi di Milano

Elettromagnetismo. Applicazioni della legge di Gauss. Lezione n. 6 14.10.2015. Prof. Francesco Ragusa Università degli Studi di Milano Elettromagnetismo Prof. Francesco Ragusa Università degli Studi di Milano Lezione n. 6 14.10.2015 Applicazioni della legge di Gauss Anno Accademico 2015/2016 Campo di un guscio sferico cavo Abbiamo già

Dettagli

ANALISI B alcuni esercizi proposti

ANALISI B alcuni esercizi proposti ANALISI B alcuni esercizi proposti G.P. Leonardi Parte II 1 Limiti e continuità per funzioni di 2 variabili Esercizio 1.1 Calcolare xy log(1 + x ) lim (x,y) (0,0) 2x 2 + 5y 2 Esercizio 1.2 Studiare la

Dettagli

Dipolo Elettrico: due cariche (puntiformi) +q e q (stesso modulo, segno opposto) a distanza a. Momento di Dipolo, P: Vettore di modulo

Dipolo Elettrico: due cariche (puntiformi) +q e q (stesso modulo, segno opposto) a distanza a. Momento di Dipolo, P: Vettore di modulo Il Dipolo Elettrico Dipolo Elettrico: due cariche (puntiformi) q e q (stesso modulo, segno opposto) a distanza a. Momento di Dipolo, P: Vettore di modulo qa che va da qq a q Dato un punto P molto distante

Dettagli

Elettromagnetismo. Prof. Francesco Ragusa Università degli Studi di Milano. Lezione n

Elettromagnetismo. Prof. Francesco Ragusa Università degli Studi di Milano. Lezione n Elettromagnetismo Prof. Francesco Ragusa Università degli Studi di Milano Lezione n. 8 21.10.2015 Equazione di Laplace Conduttori in un campo elettrostatico Anno Accademico 2015/2016 Energia del campo

Dettagli

Facoltà di Ingegneria Prova scritta di Fisica II - VO 15-Aprile-2003

Facoltà di Ingegneria Prova scritta di Fisica II - VO 15-Aprile-2003 Facoltà di Ingegneria Prova scritta di Fisica II - VO 5-Aprile-003 Esercizio n. Un campo magnetico B è perpendicolare al piano individuato da due fili paralleli, cilindrici e conduttori, distanti l uno

Dettagli

Esercizi di elettrostatica (prima parte)

Esercizi di elettrostatica (prima parte) Esercizi di elettrostatica (prima parte) Esercizi di elettrostatica: forza di coulomb, campo elettrico. 1. Date tre cariche elettriche puntiformi identiche ( Q ) poste ai vertici di un triangolo equilatero

Dettagli

La figura che segue mostra il corpo in questione e la posizione della cavità interna: + +

La figura che segue mostra il corpo in questione e la posizione della cavità interna: + + ESECIZI 2 UN C SFEIC DI AGGI =10 cm è UNIFMEMENTE CAIC CN DENSITA DI CAICA ρ=10 6 C/m 3 IN TUTT IL VLUME, TANNE IN UNA CAVITA INTENA SFEICA DI AGGI r 1 =/2. IL CENT DELLA CAVITA SI TVA A DISTANZA d=r 1

Dettagli

Istituzioni di Matematiche Modulo B (SG)

Istituzioni di Matematiche Modulo B (SG) Istituzioni di Matematiche Modulo B (SG) II foglio di esercizi ESERCIZIO 1. Per ciascuna funzione f(, ) calcolare le derivate parziali f (, ) e f (, ) e determinare il relativo dominio di definizione.

Dettagli

I. Foglio di esercizi su vettori linearmente dipendenti e linearmente indipendenti. , v 2 = α v 1 + β v 2 + γ v 3. α v 1 + β v 2 + γ v 3 = 0. + γ.

I. Foglio di esercizi su vettori linearmente dipendenti e linearmente indipendenti. , v 2 = α v 1 + β v 2 + γ v 3. α v 1 + β v 2 + γ v 3 = 0. + γ. ESERCIZI SVOLTI DI ALGEBRA LINEARE (Sono svolti alcune degli esercizi proposti nei fogli di esercizi su vettori linearmente dipendenti e vettori linearmente indipendenti e su sistemi lineari ) I. Foglio

Dettagli

Argomenti per esame orale di Fisica Generale (Elettromagnetismo) 9 CFU A.A. 2012/2013

Argomenti per esame orale di Fisica Generale (Elettromagnetismo) 9 CFU A.A. 2012/2013 Argomenti per esame orale di Fisica Generale (Elettromagnetismo) 9 CFU A.A. 2012/2013 1. Il campo elettrico e legge di Coulomb: esempio del calcolo generato da alcune semplici distribuzioni. 2. Il campo

Dettagli

NUMERI COMPLESSI Esercizi svolti. d) (1 i) 3. b) (1 + i)(1 i)(1 + 3 i) c) 1 i 1

NUMERI COMPLESSI Esercizi svolti. d) (1 i) 3. b) (1 + i)(1 i)(1 + 3 i) c) 1 i 1 Calcolare le seguenti potenze di i: NUMERI COMPLESSI Esercizi svolti a) i b) i 7 c) i d) i e) i f) i 9 Semplificare le seguenti espressioni: a) i) i i) b) + i) i) + ) 0 i c) i) i) i) d) i) Verificare che

Dettagli

Applicazioni del metodo delle immagini

Applicazioni del metodo delle immagini Applicazioni del metodo delle immagini A. Pompili Esercitazioni Fisica II Anno Acc. 20102011 A.P.1 Applicazioni del metodo delle immagini Il metodo delle immagini e stato introdotto per trattare la situazione

Dettagli

FORMULARIO ELETTROMAGNETISMO

FORMULARIO ELETTROMAGNETISMO FORMULARIO ELETTROMAGNETISMO Forza di Coulomb : forza che intercorre tra due particelle cariche Campo elettrico : quantità vettoriale generata da una carica Densità di carica superficiale, volumetrica

Dettagli

La retta nel piano cartesiano

La retta nel piano cartesiano La retta nel piano cartesiano Se proviamo a disporre, sul piano cartesiano, una retta vediamo che le sue possibili posizioni sono sei: a) Coincidente con l asse delle y; b) Coincidente con l asse delle

Dettagli

Corso di Geometria BIAR, BSIR Esercizi 10: soluzioni

Corso di Geometria BIAR, BSIR Esercizi 10: soluzioni Corso di Geometria 2010-11 BIAR, BSIR Esercizi 10: soluzioni 1 Geometria dello spazio Esercizio 1. Dato il punto P 0 = ( 1, 0, 1) e il piano π : x + y + z 2 = 0, determinare: a) Le equazioni parametriche

Dettagli

S.Barbarino - Appunti di Microonde. Cap. 6. Antenne indipendenti dalla frequenza

S.Barbarino - Appunti di Microonde. Cap. 6. Antenne indipendenti dalla frequenza SBarbarino - Appunti di Microonde 61 - Generalità Cap 6 Antenne indipendenti dalla frequenza Come precedentemente affermato il rapporto fra le frequenze più alte e quelle più basse per il modo assiale

Dettagli

x 1 Fig.1 Il punto P = P =

x 1 Fig.1 Il punto P = P = Geometria di R 2 In questo paragrafo discutiamo le proprietà geometriche elementari del piano Per avere a disposizione delle coordinate nel piano, fissiamo un punto, che chiamiamo l origine Scegliamo poi

Dettagli

Disequazioni di secondo grado

Disequazioni di secondo grado Disequazioni di secondo grado. Disequazioni Definizione: una disequazione è una relazione di disuguaglianza tra due espressioni. Detti p() e g() due polinomi definiti in un insieme A, una disequazione

Dettagli

Tutorato di Fisica 2 Anno Accademico 2010/2011

Tutorato di Fisica 2 Anno Accademico 2010/2011 Matteo Luca Ruggiero DIFIS@Politecnico di Torino Tutorato di Fisica 2 Anno Accademico 2010/2011 () 2 1.1 Una carica q è posta nell origine di un riferimento cartesiano. (1) Determinare le componenti del

Dettagli

Fasci di Coniche. Salvino Giuffrida. 2. Determinare e studiare il fascio Φ delle coniche che passano per A (1, 0) con tangente

Fasci di Coniche. Salvino Giuffrida. 2. Determinare e studiare il fascio Φ delle coniche che passano per A (1, 0) con tangente 1 Fasci di Coniche Salvino Giuffrida 1. Determinare e studiare il fascio Φ delle coniche che passano per O = (0, 0), con tangente l asse y, e per i punti (1, 0), (1, ). Determinare vertice e asse della

Dettagli

Anno 3 Equazione dell'ellisse

Anno 3 Equazione dell'ellisse Anno Equazione dell'ellisse 1 Introduzione In questa lezione affronteremo una serie di problemi che ci chiederanno di determinare l equazione di un ellisse sotto certe condizioni. Al termine della lezione

Dettagli

UNITÀ DIDATTICA 5 LA RETTA

UNITÀ DIDATTICA 5 LA RETTA UNITÀ DIDATTICA 5 LA RETTA 5.1 - La retta Equazione generica della retta Dalle considerazioni emerse nel precedente capitolo abbiamo compreso come una funzione possa essere rappresentata da un insieme

Dettagli

Analisi Matematica II (Prof. Paolo Marcellini)

Analisi Matematica II (Prof. Paolo Marcellini) Analisi Matematica II Prof. Paolo Marcellini) Università degli Studi di Firenze Corso di laurea in Matematica Esercitazione del 5//14 Michela Eleuteri 1 eleuteri@math.unifi.it web.math.unifi.it/users/eleuteri

Dettagli

Appunti sulla circonferenza

Appunti sulla circonferenza 1 Liceo Falchi Montopoli in Val d Arno - Classe 3 a I - Francesco Daddi - 16 aprile 010 Appunti sulla circonferenza In queste pagine sono trattati gli argomenti riguardanti la circonferenza nel piano cartesiano

Dettagli

La circonferenza nel piano cartesiano

La circonferenza nel piano cartesiano 6 La circonferenza nel piano cartesiano onsideriamo la circonferenza in figura in cui il centro è ; e il raggio 5 r : se indichiamo con P ; un punto della circonferenza avremo, per definizione, che la

Dettagli

Funzioni implicite - Esercizi svolti

Funzioni implicite - Esercizi svolti Funzioni implicite - Esercizi svolti Esercizio. È data la funzione di due variabili F (x, y) = y(e y + x) log x. Verificare che esiste un intorno I in R del punto di ascissa x 0 = sul quale è definita

Dettagli

Le derivate parziali

Le derivate parziali Sia f(x, y) una funzione definita in un insieme aperto A R 2 e sia P 0 = x 0, y 0 un punto di A. Essendo A un aperto, esiste un intorno I(P 0, δ) A. Preso un punto P(x, y) I(P 0, δ), P P 0, possiamo definire

Dettagli

APPENDICE 1 CAMPI CONSERVATIVI CIRCUITAZIONE DI UN VETTORE LUNGO UNA LINEA CHIUSA CORRENTE DI SPOSTAMENTO

APPENDICE 1 CAMPI CONSERVATIVI CIRCUITAZIONE DI UN VETTORE LUNGO UNA LINEA CHIUSA CORRENTE DI SPOSTAMENTO APPENDICE 1 CAMPI CONSERVATIVI CIRCUITAZIONE DI UN VETTORE LUNGO UNA LINEA CHIUSA CORRENTE DI SPOSTAMENTO Quando un punto materiale P si sposta di un tratto s per effetto di una forza F costante applicata

Dettagli

RETTE E PIANI. ove h R. Determinare i valori di h per cui (1) r h e α sono incidenti ed, in tal caso, determinare l angolo ϑ h da essi formato;

RETTE E PIANI. ove h R. Determinare i valori di h per cui (1) r h e α sono incidenti ed, in tal caso, determinare l angolo ϑ h da essi formato; RETTE E PIANI Esercizi Esercizio 1. Nello spazio con riferimento cartesiano ortogonale Oxyz si considerino la retta r h ed il piano α rispettivamente di equazioni x = 1 + t r h : y = 1 t α : x + y + z

Dettagli

Geometria analitica del piano pag 12 Adolfo Scimone

Geometria analitica del piano pag 12 Adolfo Scimone Geometria analitica del piano pag 12 Adolfo Scimone Fasci di rette Siano r e r' due rette distinte di equazioni r: ax + by + c r': a' x + b' y + c' Consideriamo la retta combinazione lineare delle due

Dettagli

Elettrostatica II. Energia Elettrostatica (richiamo) Potenziale Elettrico. Potenziale di cariche puntiformi. Superfici equipotenziali.

Elettrostatica II. Energia Elettrostatica (richiamo) Potenziale Elettrico. Potenziale di cariche puntiformi. Superfici equipotenziali. Elettrostatica II Energia Elettrostatica (richiamo) Potenziale Elettrico Potenziale di cariche puntiformi Superfici equipotenziali Condensatori Dielettrici Energia potenziale di due cariche Si può dimostrare

Dettagli

Esercitazione 1. Matteo Luca Ruggiero 1. Anno Accademico 2010/ Dipartimento di Fisica del Politecnico di Torino

Esercitazione 1. Matteo Luca Ruggiero 1. Anno Accademico 2010/ Dipartimento di Fisica del Politecnico di Torino Esercitazione 1 Matteo Luca Ruggiero 1 1 Dipartimento di Fisica del Politecnico di Torino Anno Accademico 2010/2011 ML Ruggiero (DIFIS) Esercitazione 1: Elettrostatica E1.2010/2011 1 / 29 Sommario 1 Riferimenti

Dettagli

E INT = 0 1) la carica ceduta al conduttore deve essere localizzata sulla sua superficie INT =

E INT = 0 1) la carica ceduta al conduttore deve essere localizzata sulla sua superficie INT = Conduttori in euilibrio in un campo elettrostatico Conduttori materiali solidi, liuidi o gassosi in cui sono presenti cariche che possono muoversi liberamente (cariche mobili) Conduttori solidi metalli,

Dettagli

1 Ampliamento del piano e coordinate omogenee

1 Ampliamento del piano e coordinate omogenee 1 Ampliamento del piano e coordinate omogenee Vogliamo dare una idea, senza molte pretese, dei concetti che stanno alla base di alcuni calcoli svolti nella classificazione delle coniche. Supponiamo di

Dettagli

SIMULAZIONE - 29 APRILE QUESITI

SIMULAZIONE - 29 APRILE QUESITI www.matefilia.it SIMULAZIONE - 29 APRILE 206 - QUESITI Q Determinare il volume del solido generato dalla rotazione attorno alla retta di equazione y= della regione di piano delimitata dalla curva di equazione

Dettagli

Prodotto scalare e ortogonalità

Prodotto scalare e ortogonalità Prodotto scalare e ortogonalità 12 Novembre 1 Il prodotto scalare 1.1 Definizione Possiamo estendere la definizione di prodotto scalare, già data per i vettori del piano, ai vettori dello spazio. Siano

Dettagli

2 2 2 A = Il Det(A) = 2 quindi la conica è non degenere, di rango 3.

2 2 2 A = Il Det(A) = 2 quindi la conica è non degenere, di rango 3. Studio delle coniche Ellisse Studiare la conica di equazione 2x 2 + 4xy + y 2 4x 2y + 2 = 0. Per prima cosa dobbiamo classificarla. La matrice associata alla conica è: 2 2 2 A = 2 2 2 Il DetA = 2 quindi

Dettagli

CAMPO ELETTRICO. F r e = q E r. Newton ;

CAMPO ELETTRICO. F r e = q E r. Newton ; 1 CAMPO ELETTRICO Si definisce campo elettrico (o elettrostatico) una qualunque regione dello spazio nella quale si manifestano azioni su cariche elettriche. 1. DESCRIZIONE DEL CAMPO Per descrivere un

Dettagli

Dielettrici (Isolanti)

Dielettrici (Isolanti) Dielettrici (Isolanti) N.B. nelle operazioni che svolgeremo avremo a che fare con condensatori carichi. Si può operare in due diverse condizioni: 1) a carica costante: condensatore caricato e poi scollegato

Dettagli

Cosa differenzia un conduttore da un dielettrico? Come si comporta un conduttore? Come si utilizza un conduttore?

Cosa differenzia un conduttore da un dielettrico? Come si comporta un conduttore? Come si utilizza un conduttore? 1 Cosa differenzia un conduttore da un dielettrico? A livello macroscopico A livello microscopico Come si comporta un conduttore? In elettrostatica In presenza di cariche in moto (correnti)... Come si

Dettagli

Condizione di allineamento di tre punti

Condizione di allineamento di tre punti LA RETTA L equazione lineare in x e y L equazione: 0 con,,, e non contemporaneamente nulli, si dice equazione lineare nelle due variabili e. Ogni coppia ; tale che: 0 si dice soluzione dell equazione.

Dettagli

C I R C O N F E R E N Z A...

C I R C O N F E R E N Z A... C I R C O N F E R E N Z A... ESERCITAZIONI SVOLTE 3 Equazione della circonferenza di noto centro C e raggio r... 3 Equazione della circonferenza di centro C passante per un punto A... 3 Equazione della

Dettagli

Dati numerici: f = 200 V, R 1 = R 3 = 100 Ω, R 2 = 500 Ω, C = 1 µf.

Dati numerici: f = 200 V, R 1 = R 3 = 100 Ω, R 2 = 500 Ω, C = 1 µf. ESERCIZI 1) Due sfere conduttrici di raggio R 1 = 10 3 m e R 2 = 2 10 3 m sono distanti r >> R 1, R 2 e contengono rispettivamente cariche Q 1 = 10 8 C e Q 2 = 3 10 8 C. Le sfere vengono quindi poste in

Dettagli

Definizione di Flusso

Definizione di Flusso Definizione di Flusso Il flusso aumenta se il campo elettrico aumenta!! Δφ E ΔA EΔAcosθ E Il flusso è la quantità di materia che passa attraverso una superficie nell unità di tempo. Se si parla di campo

Dettagli

S.Barbarino - Appunti di Fisica II. Cap. 5. Elettrostatica dei corpi dielettrici: I

S.Barbarino - Appunti di Fisica II. Cap. 5. Elettrostatica dei corpi dielettrici: I SBarbarino - Appunti di Fisica II Cap 5 Elettrostatica dei corpi dielettrici: I 51 - Dipoli atomici e molecolari Gli atomi allo stato fondamentale (stato di minor energia) presentano tutti una distribuzione

Dettagli

ESERCIZI SUI NUMERI COMPLESSI

ESERCIZI SUI NUMERI COMPLESSI ESERCIZI SUI NUMERI COMPLESSI Esercizio Calcolare il modulo e l argomento principale del seguente numero complesso: z = ) 5 + i i) 7 Per risolvere l esercizio proposto applichiamo le formule per il calcolo

Dettagli

approfondimento Struttura atomica e conservazione della carica nei fenomeni elettrici

approfondimento Struttura atomica e conservazione della carica nei fenomeni elettrici approfondimento Struttura atomica e conservazione della carica nei fenomeni elettrici Flusso del campo elettrico e legge di Gauss: Il campo elettrico generato da distribuzioni di carica a simmetria sferica

Dettagli

Funzioni derivabili (V. Casarino)

Funzioni derivabili (V. Casarino) Funzioni derivabili (V. Casarino) Esercizi svolti 1) Applicando la definizione di derivata, calcolare la derivata in = 0 delle funzioni: a) 5 b) 3 4 c) + 1 d) sin. ) Scrivere l equazione della retta tangente

Dettagli

Fili, finiti e infiniti, uniformemente carichi

Fili, finiti e infiniti, uniformemente carichi Fili, finiti e infiniti, uniformemente carichi Roberto De Luca, Aprile 003 Fili, finiti e infiniti, uniformemente carichi Roberto De Luca DIIMA - Università degli Studi di Salerno 84084 Fisciano (SA).

Dettagli

Geometria Analitica Domande e Risposte

Geometria Analitica Domande e Risposte Geometria Analitica Domande e Risposte A. Il Piano Cartesiano. Qual è la formula della distanza tra due punti nel piano cartesiano? Per calcolare la formula della distanza tra due punti nel piano cartesiano

Dettagli

Test sull ellisse (vai alla soluzione) Quesiti

Test sull ellisse (vai alla soluzione) Quesiti Test sull ellisse (vai alla soluzione) Quesiti ) Considerata nel piano cartesiano l ellisse Γ : + y = 8 valutare il valore di verità delle seguenti affermazioni. I fuochi si trovano sull asse delle ordinate

Dettagli

1) Per quale valore minimo della velocità angolare iniziale il cilindro riesce a compiere un giro completo.

1) Per quale valore minimo della velocità angolare iniziale il cilindro riesce a compiere un giro completo. Esame di Fisica per Ingegneria Elettronica e delle Telecomunicazioni (Parte I): 04-02-2016 Problema 1. Un punto materiale si muove nel piano su una guida descritta dall equazione y = sin kx [ = 12m, k

Dettagli

CORSO DI FISICA dispensa n.4 ELETTROSTATICA/CORRENTE ELETTRICA

CORSO DI FISICA dispensa n.4 ELETTROSTATICA/CORRENTE ELETTRICA CORSO DI FISICA dispensa n.4 ELETTROSTATICA/CORRENTE ELETTRICA Elettrostatica L elettrostatica é lo studio dei fenomeni elettrici in presenza di cariche a riposo. Fin dall antichitá sono note alcune proprietá

Dettagli

LA GEOMETRIA CON L EQ. PARAMETRICA DI VAG La Retta Cap. II Pag. 1

LA GEOMETRIA CON L EQ. PARAMETRICA DI VAG La Retta Cap. II Pag. 1 II. LA RETTA La Retta Cap. II Pag. 1 LA RETTA In un riferimento cartesiano ortogonale una qualunque retta si può orientare stabilendo la sua direzione e verso, secondo l angolo che essa forma con il verso

Dettagli

Riassumiamo le proprietà dei numeri reali da noi utilizzate nel corso di Geometria.

Riassumiamo le proprietà dei numeri reali da noi utilizzate nel corso di Geometria. Capitolo 2 Campi 2.1 Introduzione Studiamo ora i campi. Essi sono una generalizzazione dell insieme R dei numeri reali con le operazioni di addizione e di moltiplicazione. Nel secondo paragrafo ricordiamo

Dettagli

Analisi Matematica II Corso di Ingegneria Gestionale Compito del f(x, y) = e (x3 +x) y

Analisi Matematica II Corso di Ingegneria Gestionale Compito del f(x, y) = e (x3 +x) y Analisi Matematica II Corso di Ingegneria Gestionale Compito del 8--7 - È obbligatorio consegnare tutti i fogli, anche la brutta e il testo. - Le risposte senza giustificazione sono considerate nulle.

Dettagli

Gradiente, divergenza e rotore

Gradiente, divergenza e rotore Gradiente, divergenza e rotore Gradiente di una funzione scalare della posizione Sia f(x,y,z) una funzione scalare continua e derivabile delle coordinate costruiamo in ogni punto dello spazio un vettore

Dettagli

Esercitazioni 26/10/2016

Esercitazioni 26/10/2016 Esercitazioni 26/10/2016 Esercizio 1 Un anello sottile di raggio R = 12 cm disposto sul piano yz (asse x uscente dal foglio) è composto da due semicirconferenze uniformemente cariche con densità lineare

Dettagli

Algebra lineare Geometria 1 11 luglio 2008

Algebra lineare Geometria 1 11 luglio 2008 Algebra lineare Geometria 1 11 luglio 2008 Esercizio 1. Si considerino la funzione: { R f : 3 R 3 (α, β, γ) ( 2β α γ, (k 1)β + (1 k)γ α, 3β + (k 2)γ ) dove k è un parametro reale, e il sottospazio U =

Dettagli

Francesco Zumbo

Francesco Zumbo La retta - Teorema di Talete - Equazione della retta: passante per due punti, implicita, esplicita - Parallele e Perpendicolari - Fascio Propio e improprio - Intersezione tra rette Francesco Zumbo www.francescozumbo.it

Dettagli

Funzioni vettoriali di variabile scalare

Funzioni vettoriali di variabile scalare Capitolo 11 Funzioni vettoriali di variabile scalare 11.1 Curve in R n Abbiamo visto (capitolo 2) come la posizione di un punto in uno spazio R n sia individuata mediante le n coordinate di quel punto.

Dettagli

Applicazioni del teorema di Gauss

Applicazioni del teorema di Gauss Prof. A.Guarrera Liceo Scientifico Galilei - Catania Applicazioni del teorema di Gauss Campo elettrostatico di una distribuzione di carica uniforme e filiforme (filo carico) di densità lineare di carica.

Dettagli

CORSO DI LAUREA IN SCIENZE BIOLOGICHE Secondo Compitino di FISICA 15 giugno 2012

CORSO DI LAUREA IN SCIENZE BIOLOGICHE Secondo Compitino di FISICA 15 giugno 2012 CORSO DI LAUREA IN SCIENZE BIOLOGICHE Secondo Compitino di FISICA 15 giugno 01 1) FLUIDI: Un blocchetto di legno (densità 0,75 g/ cm 3 ) di dimensioni esterne (10x0x5)cm 3 è trattenuto mediante una fune

Dettagli

Prova scritta del corso di Fisica e Fisica 1 con soluzioni

Prova scritta del corso di Fisica e Fisica 1 con soluzioni Prova scritta del corso di Fisica e Fisica 1 con soluzioni Prof. F. Ricci-Tersenghi 17/02/2014 Quesiti 1. Un frutto si stacca da un albero e cade dentro una piscina. Sapendo che il ramo da cui si è staccato

Dettagli

(x B x A, y B y A ) = (4, 2) ha modulo

(x B x A, y B y A ) = (4, 2) ha modulo GEOMETRIA PIANA 1. Esercizi Esercizio 1. Dati i punti A(0, 4), e B(4, ) trovarne la distanza e trovare poi i punti C allineati con A e con B che verificano: (1) AC = CB (punto medio del segmento AB); ()

Dettagli

Esercizi sulla retta. Gruppo 1 (4A TSS SER, 4B TSS SER, 4A AM )

Esercizi sulla retta. Gruppo 1 (4A TSS SER, 4B TSS SER, 4A AM ) Esercizi sulla retta. Gruppo 1 (4A TSS SER, 4B TSS SER, 4A AM ) 1. Scrivere l'equazione della retta passante per i punti P1(-3,1), P2(2,-2). Dobbiamo applicare l'equazione di una retta passante per due

Dettagli

GEOMETRIA /2009 II

GEOMETRIA /2009 II Universita degli Studi di Roma - "Tor Vergata" - Facolta Ingegneria Esercizi GEOMETRIA Edile e Edile-Architettura - a.a. 008/009 II Emisemestre - Settimana - Foglio 0 Docente: Prof. F. Flamini - Tutore:

Dettagli

DERIVATE E LORO APPLICAZIONE

DERIVATE E LORO APPLICAZIONE DERIVATE E LORO APPLICAZIONE SIMONE ALGHISI 1. Applicazione del calcolo differenziale 1 Abbiamo visto a lezione che esiste un importante legame tra la continuità di una funzione y = f(x) in un punto x

Dettagli

0.1 Numeri complessi C

0.1 Numeri complessi C 0.1. NUMERI COMPLESSI C 1 0.1 Numeri complessi C Abbiamo visto sopra come l introduzione dei numeri irrazionali può essere motivata dalla necessità di trovare soluzione all equazione x = 0 che non ha soluzioni

Dettagli

Test Esame di Fisica

Test Esame di Fisica Test Esame di Fisica NOTA: per le domande a risposta multipla ogni risposta corretta viene valutata con un punto mentre una errata con -0.5 punti. 1) Una sola delle seguenti uguaglianze non e corretta?

Dettagli

Problemi di massimo e minimo

Problemi di massimo e minimo Problemi di massimo e minimo Supponiamo di avere una funzione continua in Per il teorema di Weierstrass esistono il massimo assoluto M e il minimo assoluto m I problemi di massimo e minimo sono problemi

Dettagli

Introduzione al Metodo agli Elementi Finiti (FEM) (x, y) Γ Tale formulazione viene detta Formulazione forte del problema.

Introduzione al Metodo agli Elementi Finiti (FEM) (x, y) Γ Tale formulazione viene detta Formulazione forte del problema. Introduzione al Metodo agli Elementi Finiti (FEM) Consideriamo come problema test l equazione di Poisson 2 u x 2 + 2 u = f(x, y) u = f y2 definita su un dominio Ω R 2 avente come frontiera la curva Γ,

Dettagli

Esercizi di magnetismo

Esercizi di magnetismo Esercizi di magnetismo Fisica II a.a. 2003-2004 Lezione 16 Giugno 2004 1 Un riassunto sulle dimensioni fisiche e unità di misura l unità di misura di B è il Tesla : definisce le dimensioni [ B ] = [m]

Dettagli

FONDAMENTI DI ALGEBRA LINEARE E GEOMETRIA

FONDAMENTI DI ALGEBRA LINEARE E GEOMETRIA Cognome Nome Matricola FONDAMENTI DI ALGEBRA LINEARE E GEOMETRIA Ciarellotto, Esposito, Garuti Prova del 21 settembre 2013 Dire se è vero o falso (giustificare le risposte. Bisogna necessariamente rispondere

Dettagli

ax 1 + bx 2 + c = 0, r : 2x 1 3x 2 + 1 = 0.

ax 1 + bx 2 + c = 0, r : 2x 1 3x 2 + 1 = 0. . Rette in R ; circonferenze. In questo paragrafo studiamo le rette e le circonferenze in R. Ci sono due modi per descrivere una retta in R : mediante una equazione cartesiana oppure mediante una equazione

Dettagli

Problemi di Fisica. Elettromagnetismo. La Carica Elettrica e la Legge di Coulomb

Problemi di Fisica. Elettromagnetismo. La Carica Elettrica e la Legge di Coulomb Problemi di isica Elettromagnetismo La arica Elettrica e la Legge di oulomb Data la distribuzione di carica rappresentata in figura, calcolare la forza totale che agisce sulla carica Q posta nell origine

Dettagli

Soluzioni I anno FisMat

Soluzioni I anno FisMat Soluzioni I anno FisMat ) La velocitá delle formiche puó essere separata in una componente tangenziale, v t e una radiale, v r Poiché ad ogni istante le formiche sono poste sul vertice del N-gono, esse

Dettagli

Matematica e Statistica (A-E, F-O, P-Z)

Matematica e Statistica (A-E, F-O, P-Z) Matematica e Statistica (A-E, F-O, P-Z) Prova d esame (24/06/20) Università di Verona - Laurea in Biotecnologie - A.A. 200/ Tema A Matematica e Statistica (A-E, F-O, P-Z) Prova di MATEMATICA (A-E, F-O,

Dettagli

Mutue posizioni della parabola con gli assi cartesiani

Mutue posizioni della parabola con gli assi cartesiani Mutue posizioni della parabola con gli assi cartesiani L equazione di una parabola generica è data da: Consideriamo l equazione che definisce i punti di intersezione della parabola con l asse delle ascisse

Dettagli

Prova Scritta di Elettricità e Magnetismo e di Elettromagnetismo A. A Febbraio 2008 (Proff. F.Lacava, C.Mariani, F.Ricci, D.

Prova Scritta di Elettricità e Magnetismo e di Elettromagnetismo A. A Febbraio 2008 (Proff. F.Lacava, C.Mariani, F.Ricci, D. Prova Scritta di Elettricità e Magnetismo e di Elettromagnetismo A. A. 2006-07 - 1 Febbraio 2008 (Proff. F.Lacava, C.Mariani, F.Ricci, D.Trevese) Modalità: - Prova scritta di Elettricità e Magnetismo:

Dettagli

Esercizi Applicazioni Lineari

Esercizi Applicazioni Lineari Esercizi Applicazioni Lineari (1) Sia f : R 4 R 2 l applicazione lineare definita dalla legge f(x, y, z, t) = (x + y + z, y + z + t). (a) Determinare il nucleo di f, l immagine di f, una loro base e le

Dettagli

Corso di Analisi Numerica

Corso di Analisi Numerica Corso di Laurea in Ingegneria Informatica Corso di 3 - PROBLEMI DI INTERPOLAZIONE Lucio Demeio Dipartimento di Scienze Matematiche 1 Interpolazione: Polinomio di Lagrange 2 3 Introduzione Problemi di interpolazione

Dettagli

QUANTITA DI MOTO Corso di Fisica per Farmacia, Facoltà di Farmacia, Università G. D Annunzio, Cosimo Del Gratta 2006

QUANTITA DI MOTO Corso di Fisica per Farmacia, Facoltà di Farmacia, Università G. D Annunzio, Cosimo Del Gratta 2006 QUANTITA DI MOTO DEFINIZIONE(1) m v Si chiama quantità di moto di un punto materiale il prodotto della sua massa per la sua velocità p = m v La quantità di moto è una grandezza vettoriale La dimensione

Dettagli

S.Barbarino - Esercizi svolti di Fisica generale II. Esercizi svolti di Fisica generale II - Anno 1992

S.Barbarino - Esercizi svolti di Fisica generale II. Esercizi svolti di Fisica generale II - Anno 1992 SBarbarino - Esercizi svolti di Fisica generale II Esercizi svolti di Fisica generale II - Anno 1992 92-1) Esercizio n 1 del 18/1/1992 Una sottile barretta magnetica di lunghezza l e massa m, è sospesa

Dettagli

ESERCIZI SUI PUNTI DI NON DERIVABILITÀ TRATTI DA TEMI D ESAME

ESERCIZI SUI PUNTI DI NON DERIVABILITÀ TRATTI DA TEMI D ESAME ESERCIZI SUI PUNTI DI NON DERIVABILITÀ TRATTI DA TEMI D ESAME a cura di Michele Scaglia FUNZIONI DERIVABILI Sia f : domf R una funzione e sia 0 domf di accumulazione per domf Chiamiamo derivata prima di

Dettagli

ELETTROLOGIA Cap II. Calcolo del Campo Elettrico dovuto ad alcune distribuzioni di carica. Elettrologia II

ELETTROLOGIA Cap II. Calcolo del Campo Elettrico dovuto ad alcune distribuzioni di carica. Elettrologia II ELETTROLOGIA Cap II Calcolo del Campo Elettrico dovuto ad alcune distribuzioni di carica 1 Anello di raggio R uniformemente carco con carica Q. Anello di dimensioni trasversali trascurabili rispetto al

Dettagli

Appunti sui conduttori in equilibrio elettrostatico. di Fabio Maria Antoniali

Appunti sui conduttori in equilibrio elettrostatico. di Fabio Maria Antoniali Appunti sui conduttori in equilibrio elettrostatico di Fabio Maria Antoniali versione del 30 maggio 2016 1 Conduttori elettrici I conduttori sono materiali in cui alcune cariche elementari sono libere

Dettagli

UNIVERSITA degli STUDI del SANNIO

UNIVERSITA degli STUDI del SANNIO UNIVERSITA degli STUDI del SANNIO FACOLTA di INGEGNERIA CORSO di LAUREA in INGEGNERIA TRACCE DI FISICA II (aggiornato al luglio 9) Calcolare, per una sfera di raggio R, l energia del campo elettrostatico

Dettagli

EQUAZIONE DELLA RETTA

EQUAZIONE DELLA RETTA EQUAZIONE DELLA RETTA EQUAZIONE DEGLI ASSI L equazione dell asse x è 0. L equazione dell asse y è 0. EQUAZIONE DELLE RETTE PARALLELE AGLI ASSI L equazione di una retta r parallela all asse x è cioè è uguale

Dettagli

1 SIGNIFICATO DEL DETERMINANTE

1 SIGNIFICATO DEL DETERMINANTE UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI ROMA LA SAPIENZA - Facoltà di Farmacia e Medicina - Corso di Laurea in CTF 1 SIGNIFICATO DEL DETERMINANTE Consideriamo il seguente problema: trovare l area del parallelogramma

Dettagli

Proprietà elettriche della materia

Proprietà elettriche della materia Proprietà elettriche della materia Conduttori Materiali in cui le cariche elettriche scorrono con facilità. In un metallo gli elettroni più esterni di ciascun atomo formano una specie di gas all interno

Dettagli

Secondo parziale di Matematica per l Economia (esempio)

Secondo parziale di Matematica per l Economia (esempio) Corso di Laurea in Economia e Management Secondo parziale di Matematica per l Economia (esempio) lettere E-Z, a.a. 206 207 prof. Gianluca Amato Regole generali Si svolga il primo esercizio e, a scelta

Dettagli

misura. Adesso, ad un arbitrario punto P dello spazio associamo una terna di numeri reali x

misura. Adesso, ad un arbitrario punto P dello spazio associamo una terna di numeri reali x 4. Geometria di R 3. Questo paragrafo è molto simile al paragrafo : tratta infatti delle proprietà geometriche elementari dello spazio R 3. Per assegnare delle coordinate nello spazio, fissiamo innanzitutto

Dettagli

Piano cartesiano e retta

Piano cartesiano e retta Piano cartesiano e retta Il punto, la retta e il piano sono concetti primitivi di cui non si da una definizione rigorosa, essi sono i tre enti geometrici fondamentali della geometria euclidea. Osservazione

Dettagli

Fisica Generale II (prima parte)

Fisica Generale II (prima parte) Corso di Laurea in Ing. Medica Fisica Generale II (prima parte) Cognome Nome n. matricola Voto 4.2.2011 Esercizio n.1 Determinare il campo elettrico in modulo direzione e verso generato nel punto O dalle

Dettagli

Introduciamo il sistema di riferimento indicato in figura b) con F 1 = ( f, 0) ed F 2 = (f, 0). Se P = (x, y) la condizione (1) fornisce

Introduciamo il sistema di riferimento indicato in figura b) con F 1 = ( f, 0) ed F 2 = (f, 0). Se P = (x, y) la condizione (1) fornisce 1 L ellisse 1.1 Definizione Consideriamo due punti F 1 ed F 2 e sia 2f la loro distanza. L ellisse è il luogo dei punti P tali che la somma delle distanze PF 1 e PF 2 da F 1 ed F 2 è costante. Se indichiamo

Dettagli

1.5 Calcolo di erenziale vettoriale Derivata ordinaria Gradiente Esempio n. 3 - Gradiente di 1

1.5 Calcolo di erenziale vettoriale Derivata ordinaria Gradiente Esempio n. 3 - Gradiente di 1 Indice 1 ANALISI VETTORIALE 1 1.1 Scalari e vettori......................... 1 1.1.1 Vettore unitario (versore)............... 2 1.2 Algebra dei vettori....................... 3 1.2.1 Somma di due vettori.................

Dettagli

Questo paragrafo e quello successivo trattano gli stessi argomenti del capitolo B6 relativo alla soluzione grafica dei sistemi di primo grado.

Questo paragrafo e quello successivo trattano gli stessi argomenti del capitolo B6 relativo alla soluzione grafica dei sistemi di primo grado. D1. Retta D1.1 Equazione implicita ed esplicita Ogni equazione di primo grado in due incognite rappresenta una retta sul piano cartesiano (e viceversa). Si può scrivere un equazione di primo grado in due

Dettagli