LA VALORIZZAZIONE DELLE PRODUZIONI AGRICOLE DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

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1 LA VALORIZZAZIONE DELLE PRODUZIONI AGRICOLE DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA Carlo Malavolta Serv. Valorizzazione delle produzioni Regione Emilia-Romagna

2 Condizioni sfavorevoli generali per produzioni regionali/nazionali Carenze strutturali/organizzative (dimens. aziendali, ecc.) Elevato costo manodopera Concorrenza esterna (globalizzazione) Sovrapproduzioni croniche Vincoli normativi (quote, ecc.) Altre

3 Condizioni favorevoli per produzioni regionali/nazionali Grande tradizione di produzioni di qualità e tipiche Immagine del prodotto Made in Italy/Emilia-Romagna Possibilità di diversificazione prodotti Possibilità di giocare l immagine ambientale vs nuovi consumatori Possibilità di aiuti per produzioni qualità Altre

4 Scelte fondamentali per affrontare le condizioni sfavorevoli e sfruttare condizioni favorevoli Strutturali/organizzative Diversificazione Qualificazione Promozione Educazione alimentare Vigilanza ecc. Valorizzazione

5 Strumenti per la valorizzazione delle produzioni Qualificazione Promozione Educazione alimentare

6 Qualificazione OBBIETTIVO: ottenimento o miglioramento della qualità dal punto di vista: Organolettico Sanitario Ambientale Tipicità/tradizione

7 Principali scelte adottate per la qualificazione Produzione biologica Produzione integrata (QC e non) Produzioni tipiche (DOP&IGP, DOC&DOCG) Produzioni tradizionali (D.Lgs 173/98) Produzioni qualità specifiche (Es. frum. duro Barilla, micotossine controllate, prodotti funzionali, ecc.) Produzioni OGM free (iniziative prelim.) Sistemi qualità e rintracciabilità volontari (UNI-ISO 9000 e 10939, EMAS) Etichettatura facoltativa (Reg. 1760/2000) Ecc.

8 Ulteriori possibili scelte per la qualificazione Produzioni OGM free (iniziative operative) Produzioni a km 0 (vedi anche nuova prop. Comm. UE x local product) Produzioni a bassa emissione di CO2 Valenza sociale Ecc.

9 Principali strumenti adottati per la qualificazione Interventi normativi regionali/nazionali/comunitari Aiuti per il supporto diretto/indiretto delle produzioni di qualità: Aiuti investimenti (specifici o priorità) Misure 121 e 123 PSR (ammodernamento strutture) Misure 132 e 133 PSR (costi certificaz. e promozione) Misure 111 e 114 PSR (Formazione e consulenza) Interventi singoli o per progetti filiera / Asse 3 e 4 Interventi extra PSR per investimenti in sistemi qualità/rintracciabilità (LR 33/97 e 33/2002) Compensazioni agroambientali (bio e integrato) Interventi di coordinamento/supporto a livello regionale e provinciale (prev. Prod. bio e integrate)

10 Promozione OBBIETTIVI stimolare la conoscenza ed il consumo delle produzioni agro-alimentari regolamentate; offrire al cittadino un informazione affidabile sul prodotto che acquista, dall origine al consumo, certificandone tutta la storia; suscitare un rinnovato rapporto con il territorio ed il mondo rurale, incluso l obbiettivo di promozione turistica; promuovere la cultura del cibo; favorire la crescita produttiva delle aziende che aderiscono alle certificazioni di qualità. sostenere l internazionalizzazione delle aziende agroalimentari regionali attraverso il loro coinvolgimento in azioni promo-commerciali in Europa e in alcuni importanti mercati extra UE

11 Promozione STRUMENTI LR 16/95 (generale: ca 4 MEuro/anno) LR 46/93 (vino: ca 1 MEuro/anno): Interventi diretti regionali: partecipaz. fiere, strade tematiche, incontri B2B Interventi via Consorzi/Associazioni/OP OCM (sia ortofrutta che vitivinicola) PSR: misura 133 Progetto Deliziando partnership con: Unioncamere Emilia-Romagna; ICE; Consorzi di tutela e valorizzazione e l Enoteca Regionale

12 Promozione STRATEGIE Iniziative su base territoriale: Riviera: pesce/altri cibi Strade dei vini e dei sapori Ecc. Iniziative su base culturale: Artusi 150 anniversario/verdi Cinema/Vino Ecc. Iniziative su base mista territoriale/culturale

13 Educazione alimentare e orientamento ai consumi OBBIETTIVI: favorire la conoscenza e rafforzare la fiducia dei consumatori, si tratta di interventi di orientamento dei consumi ed educazione alimentare con lo scopo di promuovere i consumi alimentari consapevoli e sono indirizzati ai cittadini in gen. ed alle scuole lo scopo primario è valorizzare il ruolo dell agricoltura come fonte primaria del cibo, specie per le sue valenze culturali e sociali

14 Educazione alimentare e orientamento ai consumi STRUMENTI LR 29/2002 sulla educazione alimentare: intende favorire il consumo alimentare consapevole, promuovere il rapporto tra territorio e mondo rurale e qualificare la ristorazione collettiva, prevedendo l impiego prevalente di prodotti biologici, tipici, tradizionali e non geneticamente modificati.

15 Educazione alimentare e orientamento ai consumi STRUMENTI Attività nelle scuole: - Educazione alimentare e ambientale in s.l. - Progetti specifici: - Frutta nelle scuole - Concorsi per le scuole, - Testo Educazione alimentare in Emilia-Romagna. Le tappe di costruzione di un sistema regionale : raccoglie gli esiti dei principali progetti di educazione alimentare nelle scuole nel periodo , rivolto agli insegnanti di ogni ordine e grado. - Ecc.

16 STRUMENTI Educazione alimentare e orientamento ai consumi - Ristorazione collettiva: - Informazione generale Sportello mense bio gestito dall associazione regionale dei produttori biologici (PROBER) Fase iniziale informativa su norme/bandi/capitolati Fase attuale: costruzione di filiere di approvvigionamento dei prodotti bio e locali

17 Educazione alimentare e orientamento ai consumi STRUMENTI - Fattorie didattiche: - Oltre 330: prev bio e DOP/IGP - Circa accessi/anno - Fattorie aperte nel Circa visite

18 Educazione alimentare e orientamento ai consumi STRUMENTI ULTERIORI Campagna regionale Consumabile : ha coinvolto ambiente, agricoltura,sanità, sport, comunicazione, osservatorio per la sicurezza stradale: temi della corretta alimentazione e della spesa consapevole Pedalando per Kyoto (legame cibo/ambiente)

19 PRINCIPALI SISTEMA QUALITA IN EMILIA-ROMAGNA: caratteristiche e dati adesione

20 Numero operatori biologici in Italia 2008: n Nell anno 2008 gli operatori che producono e/o preparano e/o commercializzano prodotti ottenuti con il metodo di produzione biologico in regione Emilia-Romagna, assommano a unità. L Emilia-Romagna si conferma la quinta regione italiana per numero di operatori biologici PIEMONTE SARDEGNA MARCHE LAZIO TOSCANA EMILIA ROMAGNA BASILICATA PUGLIA CALABRIA SICILIA

21 Distribuzione operatori biologici in Emilia-Romagna 2008 Sono 2772 le aziende agricole, mentre raggiungono quota 1071 le imprese che effettuano la trasformazione o la commercializzazione e di prodotti biologici AGRICOLTORI TRASFORMATORI TOTALE

22 Produzioni vegetali biologiche in RER 2008 arboree e vite 8% ortive e annuali 2% altre arboree 1% seminativi 21% prati e pascoli 23% foraggere avvicendate 45% La superficie destinata alla produzione di foraggi è al 70%. Tra i seminativi, le colture annuali a cereali da granella sono il 17%. Stentano ad incrementare le colture arboree frutticole, costantemente all 8% della superficie coltivata con metodo biologico.

23 Produzioni zootecniche biologiche in RER 2008 Per quanto riguarda l'allevamento biologico, il patrimonio zootecnico regionale è di quasi 600 aziende Province È consistente l'allevamento bovino Bologna (circa UBA), sia da carne Forlì-Cesena che per il latte. Più del 65% degli allevamenti biologici ha bestiame Ferrara bovino. Modena L'allevamento ovino e caprino è Piacenza presente in circa 180 allevamenti, e Parma vi sono 60 aziende avicole, alcune Ravenna di grosse dimensioni. Reggio Emilia Il comparto apistico è in crescita, Rimini con la presenza di circa 80 aziende per un totale di oltre 9000 famiglie Totale n. az. zoot. biologiche

24 PRODUZIONI DOP E IGP ITALIA I primi 10 prodotti Dop e Igp italiani per valore al consumo Fonte: Nomisma PRODOTTI FATTURATO AL CONSUMO 2008 (MLN DI ) Grana Padano Prosciutto di Parma Parmigiano Reggiano Prosciutto di San Daniele 690 Mela Val di Non 500 Gorgonzola 460 Bresaola della Valtellina 350 Mortadella Bologna 307 Mozzarella di Bufala Campan 286 Mela Alto Adige 220 Totale Top Ten 8.084

25 PRODUZIONI DOP E IGP EMILIA-ROMAGNA Il primato dell Emilia Romagna è confermato dal valore al consumo riconducibile alle quantità certificate: la RER realizza il 41% dell intero valore del sistema Dop/Igp stimato a livello nazionale. Sardegna 4% Campania 4% Friuli Venezia Giulia 6% Piemonte 3% Toscana 2% altre 3% Emilia Romagna 40% Veneto 6% DOP/IGP Trentino Alto Adige 7% Lombardia 25% Le principali regioni italiane per valore al consumo dei prodotti Dop e Igp (2008) Fonte: Nomisma

26 PRODUZIONI DOP E IGP UE I valori dei prodotti Dop e Igp in Regione Nomisma 2010 Riconoscimenti Dop/Igp n. 30 % su totale Italia 15% Aziende agricole n % sul totale settore (iscritte CCIAA) 8,9% Imprese di trasformazione n Valore alla produzione (Mln ) Incidenza Dop/Igp su: - totale latte vaccino prodotto 85% - totale suini macellati 36%

27 Produzione vitivinicola regionale 2008 Suddivisione della produzione per province FE 1% RA 36% BO 13% MO 14% FC 10% RN 4% PC 6% PR 1% RE 15% Composizione qualitativa della produzione RER DOC/DOCG 25% (-1%) Vino da tavola 35% (+1%) IGT 40%

28 Produzione vitivinicola regionale 2008 Quantitativi di vino prodotti nel 2008 in Emilia-Romagna: 5,85 MLN di Hl Composizione qualitativa delle produzioni provinciali DOC/DOCG IGT Vino da tavola PC PR RE MO BO FE RA FC RN

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30 Il marchio QC della Regione Emilia-Romagna La L.R. 28/99 persegue la valorizzazione dei prodotti agricoli ed alimentari freschi e trasformati, ottenuti con tecniche che favoriscano la salvaguardia dell'ambiente e la salute dei consumatori, attraverso l'adozione di un marchio certificativo concesso in uso alle imprese che si impegnano a rispettare gli appositi disciplinari.

31 Marchio QC Il marchio QC non richiama l origine del prodotto, ma un sistema di produzione (produzione integrata), collegandolo ad una legge regionale (28/99) emessa da un istituzione pubblica e non all area geografica

32 Marchio QC Inoltre, la specificità del prodotto finale deriva da obblighi tassativi concernenti i metodi di ottenimento, che garantiscono: caratteristiche specifiche, in particolare riguardo ai processi di produzione ma anche una qualità del prodotto finale significativamente superiore alle norme commerciali correnti in termini di tutela ambientale

33 Marchio QC L'uso del marchio è concesso alle imprese che ne fanno richiesta sulla base delle procedure definite dalla Giunta regionale I concessionari devono impegnarsi a rispettare gli specifici disciplinari e le disposizioni deliberate dalla Regione per l'applicazione della legge, nonché a consentire lo svolgimento dei controlli, affidato dai concessionari ad organismi di certificazione accreditati secondo le norme applicabili della serie EN

34 Marchio QC L'uso del marchio è concesso alle imprese che ne fanno richiesta sulla base delle procedure definite dalla Giunta regionale I concessionari devono impegnarsi a rispettare gli specifici disciplinari e le disposizioni deliberate dalla Regione per l'applicazione della legge, nonché a consentire lo svolgimento dei controlli, affidato dai concessionari ad organismi di certificazione accreditati secondo le norme applicabili della serie EN Sono state definite specifiche sanzioni.

35 Marchio QC La Regione ha prodotto disciplinari di produzione integrata (L.R. 28/99) per: produzioni vegetali (per la fase di coltivazione, disciplinari conformi a misure agroambientali e DM 2722/08 di armonizzazione nazionale) carne di bovini di razza romagnola e di razza limousine carne ovina di agnellone e castrato carne di coniglio uovo da consumo fresco miele prodotti ittici (pesci, molluschi e crostacei)

36 PRODUZIONI INTEGRATE: PSR+OCM Ortofrutta (parz. QC) n Aziende Ha di cui: frutt+vite orticole QC

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