PLL digitali. Segnale d uscita del comparatore di fase. Figura 1: Elementi di un PLL analogico.

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "PLL digitali. Segnale d uscita del comparatore di fase. Figura 1: Elementi di un PLL analogico."

Transcript

1 PLL digitali 1. PLL ANALOGICI L anello ad aggancio di fase è un sistema di controllo il cui obiettivo è la sincronizzazione dell angolo istantaneo, ovvero della fase e della frequenza, di un segnale generato localmente a quello di uno posto come ingresso, denominato anche segnale di riferimento. In letteratura viene comunemente usato il termine anglosassone PLL, acronimo di Phase-Locked Loop. La sincronizzazione dell angolo istantaneo, denominata anche aggancio, avviene mediante la comparazione delle fasi. Una volta raggiunto questo stato l errore di fase tra il segnale di riferimento e quello generato localmente è molto piccolo o nullo. Se quest errore, per effetto di una perturbazione prodotta da un disturbo o una variazione del segnale d ingresso, inizia a crescere, il meccanismo di controllo reagisce, alterando il proprio stato di funzionamento, al fine di riazzerarne il valore. Gli elementi componenti un PLL in una configurazione di tipo generico sono: un comparatore o rivelatore di fase (PD = Phase Detector), un filtro d anello (LF = Loop Filter), un VCO (Voltage Controlled Oscillator). u 1 PD u d LF u f VCO u 2 Segnale di riferimento (o d ingresso) Segnale d uscita del comparatore di fase Segnale d uscita del filtro Segnale d uscita del VCO Figura 1: Elementi di un PLL analogico. Il VCO è un dispositivo non lineare che produce un oscillazione la cui frequenza è direttamente controllabile da un riferimento di tensione che a sua volta può essere di valore costante in un determinato istante temporale o lentamente oscillante. L uscita del VCO, che può essere usata come segnale di riferimento per altri sistemi elettronici, viene inviata, insieme al segnale di ingresso, al comparatore di fase. Questo elemento circuitale compara la fase del segnale d uscita a quella del segnale d ingresso e restituisce un segnale d uscita che è approssimativamente proporzionale all errore di fase. L uscita del comparatore di fase è costituita dalla sovrapposizione di una componente continua ed una alternata. Quest ultima componente è eliminata dal filtro d anello che quindi assume caratteristiche di filtro passa-basso. Esistono due classi di comparatori di fase: quelli basati sul moltiplicatore e quelli basati su circuiti sequenziali. Il filtro d anello è un filtro del primo o del secondo ordine e può essere realizzato con componenti passivi (resistori e condensatori) o con componenti attivi (amplificatori operazionali più componenti passivi). Poichè il PLL è progettato per realizzare un aggancio di fase, l interconnessione di queste tre componenti garantisce quanto necessario al corretto funzionamento. Quindi, iniettando un segnale sinusoidale nell ingresso del PLL, avverrà un aggancio mediante il quale il VCO cambierà il suo stato di funzionamento, con la produzione di un segnale sinusoidale di medesima frequenza e differenza di fase costante o nulla. 1

2 2. CAMPI D APPLICAZIONE Un PLL ha numerosi campi d applicazione. Tra questi si menziona: recupero del clock e dei dati (clock/data recovery), phase shifter, moltiplicazione di frequenza, sintesi di frequenza, sincronizzazione di frequenza, filtraggio di frequenza (tracking filter), modulazione e demodulazione (FM o di frequenza, PM o di fase, AM o di ampiezza), Costas loop, carrier recovery (recupero della portante), sincronizzazione della sottoportante del colore in un ricevitore televisivo, A/D converter, stereo decoder, controllo di motori. ϑ ϑ 2 ϑ e sin(.) K f Figura 2: schema in banda base del PLL che utilizza come comparatore di fase un moltiplicatore. t 0 3. MODELLO MATEMATICO DEL PLL Il modello matematico di un PLL analogico è descritto da un equazione integrodifferenziale. Se si utilizza un comparatore di fase basato sulla moltiplicazione quest equazione non è lineare a causa della presenza di una funzione di tipo seno. È tuttavia possibile pervenire a delle semplificazioni che, per piccoli errori di fase, consentono di linearizzare il modello matematico e studiare il comportamento del sistema come avviene nella teoria dei controlli automatici applicando la trasformata di Laplace e quella di Fourier. PD Θ Θ e K d U d Filtro F U f - Θ 2 K 0 s Figura 3: modello lineare del PLL nel dominio della trasformata di Laplace. 4. PLL MISTO ANALOGICO/DIGITALE La realizzazione di un PLL analogico può avvenire con l utilizzo di alcuni componenti tipici del mondo digitale come comparatori di fase digitali (definiti anche sequenziali) e divisori di frequenza e con l uso di uno o entrambi i segnali di comparazione di tipo digitale. Per cui, raccogliendo queste due considerazioni, è possibile definire una sorta di PLL digitale (in letteratura si parla di Digital PLL) che più propriamente è un PLL misto analogico/digitale. 2

3 Per il comparatore di fase esiste una gamma praticamente illimitata di soluzioni digitali. Roland Best presenta nel suo testo una classificazione in tre categorie denominate rispettivamente II, III e IV. Un primo esempio di comparatore di fase che opera su onde quadre, e come caso particolare su segnali digitali, è la porta logica XOR che origina il comparatore di fase digitale di tipo II. È un circuito semplice ed economico ma una sua prima limitazione risiede nel fatto che opera correttamente solo quando i segnali di comparazione sono simmetrici. Le caratteristiche realizzative non consentono l utilizzo di questo comparatore di fase come rivelatore di variazioni di frequenza del segnale di riferimento. Un comparatore di fase di tipo III è rappresentato da un Flip-Flop edge-triggered JK attivo sui fronti di salita o su quelli di discesa. Questa modalità di funzionamento rende il circuito indipendente dal duty cycle dei segnali di comparazione migliorando le prestazioni del precedente comparatore di fase. Inoltre, questo comparatore è in grado di rivelare anche variazioni di frequenza in quanto, se la frequenza del segnale di riferimento è superiore a quella generata localmente, il Flip-Flop sarà portato in condizioni di set per un numero di volte maggiore rispetto a quelle di reset. Questo implica che l uscita è al valore alto per più tempo di quanto accade al valor basso e di conseguenza si ha un aumento del valor medio della tensione d uscita che, a sua volta, fa aumentare la tensione di controllo e quindi la frequenza del VCO. In caso contrario, cioè quando la frequenza del riferimento diminuisce, il rapporto di duty cycle tende a zero e questo fa diminuire la frequenza di funzionamento del VCO. Anche se questo dispositivo è in grado di rivelare variazioni di frequenza, il comportamento è ottimale quando le differenze di frequenza sono ben distinte. In caso contrario avviene un fenomeno per il quale il duty cycle del segnale d uscita varia continuamente tra 0 e 100 descrivendo un andamento a dente di sega la cui inclinazione dipende da quale delle due frequenze è superiore. Il valor medio dell uscita del comparatore di fase in entrambe le condizioni è prossimo allo zero, cosa che, per frequenze di comparazione molto vicine tra loro, penalizza la caratteristica di sensibilità alla frequenza. Figura 4: comparatore di fase di tipo IV. Il comparatore di tipo IV presenta prestazioni superiori se confrontato con il tipo II e il tipo III: è indipendente dal duty cycle dei segnali ed è sensibile alle variazioni di frequenza anche di piccola entità. Per tale motivo viene definito Phase/Frequency Detector in contrapposizione al comparatore di tipo III definito Frequency Sensitive Detector. È costituito da due Flip-Flop set-reset e due latch denominati UP e DOWN. 3

4 In assenza di segnali di comparazione, UP e DOWN sono disattivi. Se in corrispondenza del fronte di salita di u 1 il segnale u 2 è basso (figura 4), il successivo fronte di discesa di u 1 porterà UP nello stato attivo, e il successivo fronte di discesa di u 2 lo riporterà in condizioni di riposo. Se in corrispondenza del fronte di salita di u 1 il segnale u 2 è alto, il successivo fronte di discesa di u 2 porterà DOWN ad un valore attivo e il successivo fronte di discesa di u 1 lo riporterà in condizioni di riposo. In questo caso la durata dei segnali UP e DOWN è proporzionale all errore di fase e si annulla quando i segnali di riferimento hanno uno sfasamento relativo nullo. Indipendentemente dalla differenza di frequenza che sussiste tra i segnali di comparazione si verifica che all aumentare della frequenza si produrranno solo impulsi UP di durata variabile, mentre quelli DOWN resteranno inattivi. Questo aumenta la tensione di controllo e consente l aumento di frequenza del VCO per ristabilire le condizioni d aggancio. In caso contrario si azioneranno solo gli impulsi DOWN, restando inattivi quelli UP, e si produrrà l effetto opposto, ovvero diminuzione della frequenza di funzionamento del VCO. 5. PLL DIGITALI L introduzione di nuove tecnologie e i continui progressi compiuti nel campo dei circuiti integrati (costi in diminuzione, frequenze di funzionamento in aumento, maggiori funzioni a parità di area di silicio) hanno consentito la realizzazione di PLL completamente digitali e di conseguenza completamente integrabili. I benefici di una soluzione integrata sono molteplici. Da un lato si riducono i costi e gli ingombri, dall altro si riduce la sensibilità alle fonti di disturbo come le variazioni della tensione di alimentazione, la diafonia, le variazioni parametriche dei componenti con la temperatura e l invecchiamento, migliorando le caratteristiche spettrali dei segnali ricostruiti e l affidabilità del circuito. I PLL digitali possono essere progettati per lavorare in condizioni lineari e in condizioni non lineari. Nel primo caso è possibile ricorrere al classico filtro numerico. Ma talvolta, per particolari specifiche di sistema o per eliminare componenti indesiderate e impredicibili di rumore presenti nel segnale d ingresso, è indispensabile l utilizzo di sistemi non lineari realizzati mediante particolari categorie di filtri dette sequenziali. Il primo PLL completamente digitale descritto in letteratura è probabilmente quello di Drogin nel 1967 ma, già nel 1960, Westlake aveva documentato la realizzazione di un PLL analogico con alcuni componenti digitali. In questa realizzazione veniva utilizzato un VCO digitale, in sostituzione del classico VCO, pilotato da un segnale ottenuto dal campionamento della tensione di controllo in uscita dal filtro d anello. La migrazione da una realizzazione analogica verso una digitale avvenne con progressive sostituzioni dei singoli elementi con le controparti digitali. Nel 1962 Byrne presentò un circuito basato su un comparatore di fase digitale con curva caratteristica a dente di sega e nel 1968 Gupta sperimentò una soluzione con filtraggio numerico. I PLL digitali in letteratura sono spesso descritti come All Digital Phase-Locked Loop (ADPLL) per effettuare una distinzione con i Classical Digital PLL, altrimenti detti Digital PLL (DPLL), in cui solo alcuni componenti sono digitali. Una peculiarità che distingue gli ADPLL e i DPLL dai PLL analogici è che, indipendentemente dal tipo di segnale in ingresso o generato localmente, l errore di fase è individuato da una grandezza digitale. In figura 5 si riporta uno schema a blocchi di un generico PLL digitale costituito da un rivelatore di fase digitale, un filtro digitale ed un oscillatore digitale che, essenzialmente, è la controparte digitale del VCO. 4

5 signal input Sampling Phase Detector error signal Digital Filter reconstructed reference Digital Controlled Oscillator Figura 5: schema a blocchi di un generico PLL digitale. Il segnale d ingresso, detto anche di riferimento, è campionato e comparato con il segnale ricostruito. Viene prodotto un errore di fase digitale proporzionale alla differenza di fase dei due segnali. Questi campioni, dopo un operazione di filtraggio (ad esempio con un filtro numerico), sono utilizzati per controllare il periodo del Digital Controlled Oscillator (DCO). Se l anello è correttamente dimensionato il segnale ricostruito ricalca quello di riferimento. Il DCO è essenzialmente un divisore programmabile per un generico fattore N. Tra le possibili realizzazioni si evidenziano quattro principali categorie: N-counter DCO, increment-decrement counter DCO, waveform synthesizer DCO, DCXO. 6. CLASSIFICAZIONE DEI PLL DIGITALI In base all architettura del comparatore di fase è possibile classificare i PLL digitali in quattro categorie: Flip-Flop DPLL (FF-DPLL), Nyquist Rate DPLL (NR-DPLL), Zero Crossing DPLL (ZC-DPLL) e Lead/Lag DPLL (LL-DPLL). Nei Flip-Flop DPLL l errore di fase è derivato dalla durata del tempo che intercorre tra l evento di set e quello di reset di un Flip-Flop. Il set è rappresentato dal fronte di salita del segnale d ingresso, denominato anche di riferimento, il reset da quello del clock generato localmente, o clock d uscita ricostruito. Il primo FF-DPLL progettato fu proprio quello di Drogin e si presentava come un anello del secondo ordine. Successive modifiche apportate a questo circuito consentirono di estendere l ordine dell anello. Il Nyquist Rate DPLL è caratterizzato dal fatto che il segnale d ingresso è campionato alla frequenza di Nyquist. L elemento campionatore è un convertitore Analogico/Digitale e, nel rispetto del teorema di Nyquist-Shannon, la frequenza di campionamento deve essere scelta in maniera da eguagliare la banda del filtro passa-banda anteposto al convertitore (filtro anti-aliasing). Il Nyquist Rate DPLL fu presentato da Larimore nel In questo circuito il filtraggio d anello veniva affidato ad un processore digitale. Nei Zero Crossing DPLL il segnale di campionamento prodotto dall anello tende a posizionarsi in corrispondenza degli attraversamenti dello zero da parte del segnale di riferimento. Se per la misura si fa riferimento solo agli attraversamenti positivi (fronte di salita del segnale di riferimento) si parla di ZC 1 -DPLL, se vengono considerati entrambi i fronti si parla di ZC 2 -DPLL. La prima implementazione della sottocategoria ZC 1 -DPLL è stata proposta da Natali nel 1968 con una realizzazione di un anello del secondo ordine. Per la seconda categoria Holmes ha inizialmente presentato un anello del primo ordine che ha successivamente esteso al secondo. Nei Lead/Lag DPLL l uscita del comparatore di fase è di tipo binario e viene usata per pilotare una particolare categoria di filtri digitali denominati sequenziali. La modellizzazione statistica di questa categoria di circuiti avviene con la teoria delle catene di Markov. I LL-DPLL furono analizzati da Cessna e Levy nel 1972 e, con successivi perfezionamenti, si giunse al modello ideato da Yamamoto e da Mori, in cui fu introdotto un filtro sequenziale del secondo ordine con memoria e a valore di ricarico programmabile, denominato Variable Reset Random Walk Filter. 5

6 Da una prima analisi emerge da questa classificazione che solo nella categoria NR- DPLL il segnale di ingresso è campionato con un riferimento di frequenza fisso. In questo caso si parla di schema a campionamento uniforme. Nelle altre categorie, che quindi individuano schemi a campionamento non uniforme, viene utilizzato come segnale campionatore il segnale ricostruito localmente. 7. FILTRI D ANELLO Il tipo di uscita di un comparatore di fase digitale dipende dalla relativa architettura: può essere una stringa di bit, un segnale binario di durata proporzionale all errore di fase, una coppia di impulsi Lead/Lag. L utilizzo di una particolare architettura di filtro d anello è quindi dipendente dalla scelta architetturale compiuta sul comparatore di fase e non sempre le compatibilità trasversali sono assicurate. È possibile individuare tre categorie di filtri: filtri con contatori, filtri sequenziali, filtri numerici. Il più semplice filtro digitale che si possa realizzare è un contatore up/down ovvero un contatore reversibile. Questo contatore si incrementa di un unità quando dal comparatore di fase sopraggiunge un impulso di tipo UP e si decrementa quando sopraggiunge un impulso di tipo DOWN. La versione di filtro denominata K-counter è realizzata utilizzando un contatore up/down con terminal count programmabile (valore K). Il clock è un multiplo del clock di riferimento e come enable di conteggio viene scelto il segnale d errore proveniente dal comparatore di fase. È un filtro adatto per comparatori del tipo XOR o Flip-Flop JK in cui le condizioni di aggancio sono rappresentate da un segnale d errore simmetrico. Se questo segnale entra in dissimmetria i valori di conteggio si sbilanciano e verranno prodotti dei terminal count (UP o DOWN) con frequenza determinata dal valore K e proporzionali all entità e alla direzione dell errore di fase. I filtri sequenziali sono studiati per interoperare con i Lead/Lag PD. La relativa definizione trae origine dal fatto che l uscita è una funzione non lineare di un fissato numero di osservazioni del segnale d ingresso. In pratica vengono osservati gli ingressi per un periodo variabile di tempo e viene fornita un uscita quando è stabilito un certo grado di confidenza con la natura dell ingresso. L architettura realizzativa che li caratterizza è un opportuna interconnessione di una serie di contatori di tipo elementare programmabili o meno. I principali filtri sequenziali sono l N-before-M e il Random Walk Filter. L utilizzo del filtro numerico è particolarmente indicato quando l errore di fase è rappresentato da un vettore di N bit. Il filtro preleva questo vettore e, dopo opportuna elaborazione, ne restituisce uno di pari dimensione che viene inviato al DCO. Il termine filtro numerico, o digitale, indica un algoritmo di calcolo eseguito su un segnale digitale ed i cui effetti producono un determinato segnale d uscita. I filtri numerici presentano una serie di vantaggi rispetto ai filtri analogici tra cui: assenza di derive termiche o variazioni parametriche per invecchiamento, possibilità di elaborare segnali a bassissima frequenza, possibilità di realizzare caratteristiche di fase lineari, programmabilità delle caratteristiche. Inoltre, l utilizzo di questa categoria di filtri consente di progettare il filtro d anello come estensione di un filtro analogico (metodo della trasformazione bilineare o dell invarianza all impulso). Esistono due categorie di filtri numerici: filtri IIR (Infinite Impulse Response) e FIR (Finite Impulse Response). Nella progettazione dei PLL digitali i primi sono preferiti ai secondi per la minore occupazione di area. 6

7 8. ESEMPIO DI PLL DIGITALE Un esempio di PLL digitale è il circuito proposto da Cessna e Levy. Il circuito è composto da un comparatore di fase, un filtro sequenziale, un oscillatore locale che fornisce la frequenza di sovracampionamento, un controller della fase che, insieme all oscillatore, esegue la funzione di increment/decrement DCO, un divisore. Il comparatore di fase, alimentato dal segnale d ingresso e dall uscita del divisore, genera due segnali, denominati lead e lag che, filtrati, pilotano il controller della fase chiamato ad incrementare o decrementare la frequenza istantanea. Il controller è alimentato da un oscillatore esterno stabile e a frequenza multipla di quella relativa al segnale di riferimento. Per tale motivo ogni azione di anticipo o ritardo produrrà uno spostamento di fase di una frazione del periodo del segnale di riferimento. CLOCK TIMING SIGNAL K K ADD OR DELETE ONE CYCLE STABLE FIXED FREQ. OSC. SIGNAL INPUT BINARY PHASE DETECTOR LEAD LAG SEQUENTIAL LOOP FILTER RETARD ADVANCE Figura 6: LL-DPLL descritto da Cessna-Levy. 9. JITTER E PLL DIGITALI Il jitter è un fenomeno indesiderato che si manifesta in un sistema di comunicazione sotto forma di modulazione di fase sui dati, processati o trasmessi da un punto ad un altro, in forma analogica o digitale. Nei sistemi digitali il jitter si manifesta come una variazione dei fronti di commutazione dei segnali sia casuale sia periodica. È difficoltoso da misurare ed eliminare e, se presente in maniera eccessiva, incrementa il tasso d errore di una trasmissione. È possibile pensare al jitter come all allungamento o alla riduzione, bit per bit, di un segnale binario. Negli apparati di ricezione la maggior parte del jitter è causata dal rumore catturato nei dati dal PLL. Nei sistemi di trasmissione, al fine di assicurare la qualità del servizio (QoS) attesa in una rete dati, devono essere rispettati alcuni requisiti sul jitter. In particolare si parla di jitter accettato (jitter tolerance), jitter trasferito (jitter transfer), jitter generato (jitter generation). La jitter tolerance è l ammontare di jitter che un sistema può assorbire al suo ingresso senza peggiorare il tasso d errore. È direttamente legata alle caratteristiche di aggancio e inseguimento del PLL presente nella circuiteria di Clock/Data Recovery (CDR). Il jitter trasferito è l ammontare di jitter d ingresso trasferito in uscita. È funzione della banda del PLL e si riduce al diminuire della banda. Il jitter generato è l ammontare di jitter prodotto in uscita dal PLL. Esistono PLL digitali specificamente progettati per affrontare la tematica del jitter da questi tre punti di vista, ovvero, sono progettati circuiti che separatamente garantiscono la corretta accettazione, il minor trasferimento tra ingresso ed uscita e la generazione di un riferimento con il minimo jitter possibile. Quest argomento è oggetto dei capitoli

Maglia ad aggancio di fase analogica Generalità

Maglia ad aggancio di fase analogica Generalità Maglia ad aggancio di fase analogica Generalità E un circuito elettronico progettato per generare un'onda di una specifica frequenza, sincronizzata con un'onda di alore dierso, fornita in ingresso. L anello

Dettagli

PLL (anello ad aggancio di fase)

PLL (anello ad aggancio di fase) PLL (anello ad aggancio di fase) Il PLL ( Phase Locked Loop, anello ad aggancio di fase) è un circuito integrato a reazione negativa. E un componente molto versatile e può essere usato come: demodulatore

Dettagli

SISTEMI DI ACQUISIZIONE

SISTEMI DI ACQUISIZIONE SISTEMI DI ACQUISIZIONE Introduzione Lo scopo dei sistemi di acquisizione dati è quello di controllo delle grandezze fisiche sia nella ricerca pura, nelle aziende e, per i piccoli utenti. I vantaggi sono:

Dettagli

21-Mar-03-2 ETLCE - B6-2003 DDC. 21-Mar-03-4 ETLCE - B6-2003 DDC. segnale modulato. transiszioni. finestra per trans fisse.

21-Mar-03-2 ETLCE - B6-2003 DDC. 21-Mar-03-4 ETLCE - B6-2003 DDC. segnale modulato. transiszioni. finestra per trans fisse. Modulo Politecnico di Torino Facoltà dell Informazione Elettronica delle telecomunicazioni Anelli ad aggancio di fase (PLL) B6 - Demodulatori e sincronizzatori» FSK, PSK, PAM» recupero dati/clock (CDR)»

Dettagli

Circuiti amplificatori

Circuiti amplificatori Circuiti amplificatori G. Traversi Strumentazione e Misure Elettroniche Corso Integrato di Elettrotecnica e Strumentazione e Misure Elettroniche 1 Amplificatori 2 Amplificatori Se A V è negativo, l amplificatore

Dettagli

Introduzione all analisi dei segnali digitali.

Introduzione all analisi dei segnali digitali. Introduzione all analisi dei segnali digitali. Lezioni per il corso di Laboratorio di Fisica IV Isidoro Ferrante A.A. 2001/2002 1 Segnali analogici Si dice segnale la variazione di una qualsiasi grandezza

Dettagli

Reti sequenziali. Esempio di rete sequenziale: distributore automatico.

Reti sequenziali. Esempio di rete sequenziale: distributore automatico. Reti sequenziali 1 Reti sequenziali Nelle RETI COMBINATORIE il valore logico delle variabili di uscita, in un dato istante, è funzione solo dei valori delle variabili di ingresso in quello stesso istante.

Dettagli

Fondamenti di Automatica

Fondamenti di Automatica Fondamenti di Automatica Progetto di controllo e reti correttrici Dott. Ing. Marcello Bonfè Dipartimento di Ingegneria - Università di Ferrara Tel. +39 053 974839 E-mail: marcello.bonfe@unife.it pag. 1

Dettagli

ARCHITETTURA DI RETE FOLEGNANI ANDREA

ARCHITETTURA DI RETE FOLEGNANI ANDREA ARCHITETTURA DI RETE FOLEGNANI ANDREA INTRODUZIONE È denominata Architettura di rete un insieme di livelli e protocolli. Le reti sono organizzate gerarchicamente in livelli, ciascuno dei quali interagisce

Dettagli

Ambiente di apprendimento

Ambiente di apprendimento ELETTROTECNICA ED ELETTRONICA MAIO LINO, PALUMBO GAETANO 3EET Settembre novembre Saper risolvere un circuito elettrico in corrente continua, e saperne valutare i risultati. Saper applicare i teoremi dell

Dettagli

Algebra Di Boole. Definiamo ora che esiste un segnale avente valore opposto di quello assunto dalla variabile X.

Algebra Di Boole. Definiamo ora che esiste un segnale avente valore opposto di quello assunto dalla variabile X. Algebra Di Boole L algebra di Boole è un ramo della matematica basato sul calcolo logico a due valori di verità (vero, falso). Con alcune leggi particolari consente di operare su proposizioni allo stesso

Dettagli

Appendice Circuiti con amplificatori operazionali

Appendice Circuiti con amplificatori operazionali Appendice Circuiti con amplificatori operazionali - Appendice Circuiti con amplificatori operazionali - L amplificatore operazionale Il componente ideale L amplificatore operazionale è un dispositivo che

Dettagli

Circuiti sequenziali e elementi di memoria

Circuiti sequenziali e elementi di memoria Il Livello Logicoigitale I circuiti sequenziali Corso ACSO prof. Cristina SILVANO Politecnico di Milano Sommario Circuiti sequenziali e elementi di memoria Bistabile SR asincrono Temporizzazione e clock

Dettagli

Generatori di segnale. Generatore sinusoidale BF. Generatori di funzione. Generatori sinusoidali a RF. Generatori a battimenti. Oscillatori a quarzo

Generatori di segnale. Generatore sinusoidale BF. Generatori di funzione. Generatori sinusoidali a RF. Generatori a battimenti. Oscillatori a quarzo Generatori di segnale Generatore sinusoidale BF Generatori di funzione Generatori sinusoidali a RF Generatori a battimenti Oscillatori a quarzo Generatori di segnale sintetizzati 2 2006 Politecnico di

Dettagli

ELETTRONICA. L amplificatore Operazionale

ELETTRONICA. L amplificatore Operazionale ELETTRONICA L amplificatore Operazionale Amplificatore operazionale Un amplificatore operazionale è un amplificatore differenziale, accoppiato in continua e ad elevato guadagno (teoricamente infinito).

Dettagli

Elementi di teoria dei segnali /b

Elementi di teoria dei segnali /b Elementi di teoria dei segnali /b VERSIONE 29.4.01 Filtri e larghezza di banda dei canali Digitalizzazione e teorema del campionamento Capacità di canale e larghezza di banda Multiplexing e modulazioni

Dettagli

Amplificatori Audio di Potenza

Amplificatori Audio di Potenza Amplificatori Audio di Potenza Un amplificatore, semplificando al massimo, può essere visto come un oggetto in grado di aumentare il livello di un segnale. Ha quindi, generalmente, due porte: un ingresso

Dettagli

CONVERTITORI DIGITALE/ANALOGICO (DAC)

CONVERTITORI DIGITALE/ANALOGICO (DAC) CONVERTITORI DIGITALE/ANALOGICO (DAC) Un convertitore digitale/analogico (DAC: digital to analog converter) è un circuito che fornisce in uscita una grandezza analogica proporzionale alla parola di n bit

Dettagli

Orlando Allocca Regolatori standard

Orlando Allocca Regolatori standard A09 159 Orlando Allocca Regolatori standard Copyright MMXII ARACNE editrice S.r.l. www.aracneeditrice.it info@aracneeditrice.it via Raffaele Garofalo, 133/A B 00173 Roma (06) 93781065 ISBN 978-88-548-4882-7

Dettagli

Controlli Automatici T. Trasformata di Laplace e Funzione di trasferimento. Parte 3 Aggiornamento: Settembre 2010. Prof. L.

Controlli Automatici T. Trasformata di Laplace e Funzione di trasferimento. Parte 3 Aggiornamento: Settembre 2010. Prof. L. Parte 3 Aggiornamento: Settembre 2010 Parte 3, 1 Trasformata di Laplace e Funzione di trasferimento Prof. Lorenzo Marconi DEIS-Università di Bologna Tel. 051 2093788 Email: lmarconi@deis.unibo.it URL:

Dettagli

INTEGRATORE E DERIVATORE REALI

INTEGRATORE E DERIVATORE REALI INTEGRATORE E DERIVATORE REALI -Schemi elettrici: Integratore reale : C1 R2 vi (t) R1 vu (t) Derivatore reale : R2 vi (t) R1 C1 vu (t) Elenco componenti utilizzati : - 1 resistenza da 3,3kΩ - 1 resistenza

Dettagli

L idea alla base del PID èdi avere un architettura standard per il controllo di processo

L idea alla base del PID èdi avere un architettura standard per il controllo di processo CONTROLLORI PID PID L idea alla base del PID èdi avere un architettura standard per il controllo di processo Può essere applicato ai più svariati ambiti, dal controllo di una portata di fluido alla regolazione

Dettagli

La trasformata Zeta. Marco Marcon

La trasformata Zeta. Marco Marcon La trasformata Zeta Marco Marcon ENS Trasformata zeta E l estensione nel caso discreto della trasformata di Laplace. Applicata all analisi dei sistemi LTI permette di scrivere in modo diretto la relazione

Dettagli

SINTESI DEI SISTEMI DI CONTROLLO A TEMPO CONTINUO

SINTESI DEI SISTEMI DI CONTROLLO A TEMPO CONTINUO SINTESI DEI SISTEMI DI CONTROLLO A TEMPO CONTINUO Requisiti e specifiche Approcci alla sintesi Esempi di progetto Principali reti stabilizzatrici Illustrazioni dal Testo di Riferimento per gentile concessione

Dettagli

Registri. «a2» 2013.11.11 --- Copyright Daniele Giacomini -- appunti2@gmail.com http://informaticalibera.net

Registri. «a2» 2013.11.11 --- Copyright Daniele Giacomini -- appunti2@gmail.com http://informaticalibera.net «a2» 2013.11.11 --- Copyright Daniele Giacomini -- appunti2@gmail.com http://informaticalibera.net Registri Registri semplici....................................... 1823 Registri a scorrimento..................................

Dettagli

Il Campionameto dei segnali e la loro rappresentazione. 1 e prende il nome frequenza di

Il Campionameto dei segnali e la loro rappresentazione. 1 e prende il nome frequenza di Il Campionameto dei segnali e la loro rappresentazione Il campionamento consente, partendo da un segnale a tempo continuo ovvero che fluisce con continuità nel tempo, di ottenere un segnale a tempo discreto,

Dettagli

Valutazione delle Prestazioni. Valutazione delle Prestazioni. Architetture dei Calcolatori (Lettere. Tempo di risposta e throughput

Valutazione delle Prestazioni. Valutazione delle Prestazioni. Architetture dei Calcolatori (Lettere. Tempo di risposta e throughput Valutazione delle Prestazioni Architetture dei Calcolatori (Lettere A-I) Valutazione delle Prestazioni Prof. Francesco Lo Presti Misura/valutazione di un insieme di parametri quantitativi per caratterizzare

Dettagli

Sistemi di Telecomunicazione

Sistemi di Telecomunicazione Sistemi di Telecomunicazione Parte 10: Carrier Recovery Universita Politecnica delle Marche A.A. 2013-2014 A.A. 2013-2014 Sistemi di Telecomunicazione 1/20 Schema generico di ricevitore A.A. 2013-2014

Dettagli

Misure di frequenza e di tempo

Misure di frequenza e di tempo Misure di frequenza e di tempo - 1 Misure di frequenza e di tempo 1 - Contatori universali Schemi e circuiti di riferimento Per la misura di frequenza e di intervalli di tempo vengono diffusamente impiegati

Dettagli

Elementi di Telelocalizzazione

Elementi di Telelocalizzazione Elementi di Telelocalizzazione Ing. Francesco Benedetto - Prof. Gaetano Giunta Laboratorio di Telecomunicazioni (COMLAB) Università degli Studi Roma Tre 1 Introduzione Proprietà della sequenza di spreading:

Dettagli

Come visto precedentemente l equazione integro differenziale rappresentativa dell equilibrio elettrico di un circuito RLC è la seguente: 1 = (1)

Come visto precedentemente l equazione integro differenziale rappresentativa dell equilibrio elettrico di un circuito RLC è la seguente: 1 = (1) Transitori Analisi nel dominio del tempo Ricordiamo che si definisce transitorio il periodo di tempo che intercorre nel passaggio, di un sistema, da uno stato energetico ad un altro, non è comunque sempre

Dettagli

MISURE CON L OSCILLOSCOPIO

MISURE CON L OSCILLOSCOPIO MISURE CON L OSCILLOSCOPIO Misure di ampiezza (1/4) Per effettuare misure di ampiezza con l oscilloscopio l di norma si eseguono in sequenza i seguenti passi: 1. Si procede innanzitutto alla predisposizione

Dettagli

OSCILLATORI AL QUARZO: CONTASECONDI

OSCILLATORI AL QUARZO: CONTASECONDI ... OSCILLATORI AL QUARZO: CONTASECONDI di Maurizio Del Corso m.delcorso@farelettronica.com Come può un cristallo di quarzo oscillare ad una determinata frequenza? Quale spiegazione fisica c è dietro a

Dettagli

TECNICO SUPERIORE PER L AUTOMAZIONE INDUSTRIALE

TECNICO SUPERIORE PER L AUTOMAZIONE INDUSTRIALE ISTRUZIONE E FORMAZIONE TECNICA SUPERIORE SETTORE INDUSTRIA E ARTIGIANATO TECNICO SUPERIORE PER L AUTOMAZIONE INDUSTRIALE STANDARD MINIMI DELLE COMPETENZE TECNICO PROFESSIONALI DESCRIZIONE DELLA FIGURA

Dettagli

I sistemi di controllo possono essere distinti in due categorie: sistemi ad anello aperto e sistemi ad anello chiuso:

I sistemi di controllo possono essere distinti in due categorie: sistemi ad anello aperto e sistemi ad anello chiuso: 3.1 GENERALITÀ Per sistema di controllo si intende un qualsiasi sistema in grado di fare assumere alla grandezza duscita un prefissato andamento in funzione della grandezza di ingresso, anche in presenza

Dettagli

Dispensa di Informatica I.1

Dispensa di Informatica I.1 IL COMPUTER: CONCETTI GENERALI Il Computer (o elaboratore) è un insieme di dispositivi di diversa natura in grado di acquisire dall'esterno dati e algoritmi e produrre in uscita i risultati dell'elaborazione.

Dettagli

L applicazione dei vettori di collaudo

L applicazione dei vettori di collaudo L applicazione dei vettori di collaudo Fulvio Corno Maurizio Rebaudengo Matteo Sonza Reorda Politecnico di Torino Dipartimento di Automatica e Informatica Sommario Introduzione Gli ATE I programmi di collaudo.

Dettagli

Teoria dei Segnali Modulazione di frequenza e modulazione di fase

Teoria dei Segnali Modulazione di frequenza e modulazione di fase Teoria dei Segnali Modulazione di frequenza e modulazione di fase Valentino Liberali Dipartimento di Fisica Università degli Studi di Milano valentino.liberali@unimi.it Teoria dei Segnali Modulazione di

Dettagli

Classificazione dei Sensori. (raccolta di lucidi)

Classificazione dei Sensori. (raccolta di lucidi) Classificazione dei Sensori (raccolta di lucidi) 1 Le grandezze fisiche da rilevare nei processi industriali possono essere di varia natura; generalmente queste quantità sono difficili da trasmettere e

Dettagli

Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore

Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore 13.1: Introduzione L analisi dei due capitoli precedenti ha fornito tutti i concetti necessari per affrontare l argomento di questo capitolo:

Dettagli

Corso di. Dott.ssa Donatella Cocca

Corso di. Dott.ssa Donatella Cocca Corso di Statistica medica e applicata Dott.ssa Donatella Cocca 1 a Lezione Cos'è la statistica? Come in tutta la ricerca scientifica sperimentale, anche nelle scienze mediche e biologiche è indispensabile

Dettagli

Digital Signal Processing: Introduzione

Digital Signal Processing: Introduzione Corso di Elettronica dei sistemi programmabili Digital Signal Processing: Introduzione Stefano Salvatori Definizioni DSP: Digital Signal Processing Signal: tutti sappiamo cosa sia un segnale; Signal Processing:

Dettagli

COS'E' UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO E COME FUNZIONA

COS'E' UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO E COME FUNZIONA COS'E' UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO E COME FUNZIONA Il principio di funzionamento: la cella fotovoltaica Le celle fotovoltaiche consentono di trasformare direttamente la radiazione solare in energia elettrica,

Dettagli

Pro e contro delle RNA

Pro e contro delle RNA Pro e contro delle RNA Pro: - flessibilità: le RNA sono approssimatori universali; - aggiornabilità sequenziale: la stima dei pesi della rete può essere aggiornata man mano che arriva nuova informazione;

Dettagli

APPUNTI DI MATEMATICA LE FRAZIONI ALGEBRICHE ALESSANDRO BOCCONI

APPUNTI DI MATEMATICA LE FRAZIONI ALGEBRICHE ALESSANDRO BOCCONI APPUNTI DI MATEMATICA LE FRAZIONI ALGEBRICHE ALESSANDRO BOCCONI Indice 1 Le frazioni algebriche 1.1 Il minimo comune multiplo e il Massimo Comun Divisore fra polinomi........ 1. Le frazioni algebriche....................................

Dettagli

IL RISPARMIO ENERGETICO E GLI AZIONAMENTI A VELOCITA VARIABILE L utilizzo dell inverter negli impianti frigoriferi.

IL RISPARMIO ENERGETICO E GLI AZIONAMENTI A VELOCITA VARIABILE L utilizzo dell inverter negli impianti frigoriferi. IL RISPARMIO ENERGETICO E GLI AZIONAMENTI A VELOCITA VARIABILE L utilizzo dell inverter negli impianti frigoriferi. Negli ultimi anni, il concetto di risparmio energetico sta diventando di fondamentale

Dettagli

Rappresentazione grafica di un sistema retroazionato

Rappresentazione grafica di un sistema retroazionato appresentazione grafica di un sistema retroazionato La f.d.t. di un.o. ha generalmente alcune decine di poli Il costruttore compensa il dispositivo in maniera da dotarlo di un singolo polo (polo dominante).

Dettagli

COORDINAMENTO PER MATERIE SETTEMBRE 2013 MATERIA DI NUOVA INTRODUZIONE PER EFFETTO DELLA RIFORMA

COORDINAMENTO PER MATERIE SETTEMBRE 2013 MATERIA DI NUOVA INTRODUZIONE PER EFFETTO DELLA RIFORMA Pagina 1 di 5 COORDINAMENTO PER MATERIE SETTEMBRE 2013 MATERIA DI NUOVA INTRODUZIONE PER EFFETTO DELLA RIFORMA AREA DISCIPLINARE : Indirizzo Informatica e Telecomunicazioni, articolazione Informatica.

Dettagli

LEZIONE DI ELETTRONICA per la classe 5 TIM/TSE

LEZIONE DI ELETTRONICA per la classe 5 TIM/TSE LEZIONE DI ELETTRONICA per la classe 5 TIM/TSE MODULO : Analisi dei circuiti lineari in regime sinusoidale PREMESSA L analisi dei sistemi elettrici lineari, in regime sinusoidale, consente di determinare

Dettagli

Comprendere il funzionamento dei convertitori V/f Saper effettuare misure di collaudo

Comprendere il funzionamento dei convertitori V/f Saper effettuare misure di collaudo SCH 33 Voltmetro a 3 digit Obiettivi Comprendere il funzionamento dei convertitori V/f Saper effettuare misure di collaudo IC1 = CA 3162 A/D converter for 3-Digit Display IC2 = CA 3161 BCD to seven segment

Dettagli

2 Qual è il guadagno totale di due stadi amplificatori da 6 db e da 3 db : A 4,5 db B 9 db C 6 db

2 Qual è il guadagno totale di due stadi amplificatori da 6 db e da 3 db : A 4,5 db B 9 db C 6 db 3.- CIRCUITI 3.1.- Combinazione dei componenti: Circuiti in serie e in parallelo di resistori, bobine, condensatori, trasformatori e diodi - Corrente e tensione nei circuiti Impedenza. 3.2.- Filtri: Filtri

Dettagli

COMUNICAZIONI ELETTRICHE + TRASMISSIONE NUMERICA COMPITO 13/7/2005

COMUNICAZIONI ELETTRICHE + TRASMISSIONE NUMERICA COMPITO 13/7/2005 COMUNICAZIONI ELETTRICHE + TRASMISSIONE NUMERICA COMPITO 13/7/005 1. Gli esercizi devono essere risolti su fogli separati: uno per la prima parte del compito (esercizi 1/4), uno per la seconda parte (esercizi

Dettagli

PROGRAMMAZIONE DIDATTICA ANNUALE. SETTORE TECNOLOGICO Indirizzo: Elettrotecnica ed Elettronica

PROGRAMMAZIONE DIDATTICA ANNUALE. SETTORE TECNOLOGICO Indirizzo: Elettrotecnica ed Elettronica ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE STATALE Basilio Focaccia via Monticelli (loc. Fuorni) - Salerno PROGRAMMAZIONE DIDATTICA ANNUALE SETTORE TECNOLOGICO Indirizzo: Elettrotecnica ed Elettronica Anno scolastico:

Dettagli

2. SINCRONIZZAZIONE (CENNI)

2. SINCRONIZZAZIONE (CENNI) 2. SINCRONIZZAZIONE (CENNI) INTRODUZIONE AL PROBLEMA DELLA SINCRONIZZAZIONE SINCRONISMO DI BIT SCRAMBLING SINCRONISMO DI FRAME INTRODUZIONE Abbiamo visto diverse tecniche in grado di convertire e di trasmettere

Dettagli

Sezione di PWM e Generatore di D/A Converter.

Sezione di PWM e Generatore di D/A Converter. Corso di BASCOM AVR - (34) Corso Teorico/Pratico di programmazione in BASCOM AVR. Autore: DAMINO Salvatore. Sezione di PWM e Generatore di D/A Converter. La struttura interna dei Mini Moduli è composta

Dettagli

SECONDO BIENNIO ISTITUTO TECNICO

SECONDO BIENNIO ISTITUTO TECNICO SETTORE DOCUMENTI PER LA DISCUSSIONE ISTITUTO TECNICO INDIRIZZO ARTICOLAZIONE ELETTROTECNICA TECNOLOGICO ELETTRONICA ED ELETTROTECNICA ESITI DI APPRENDIMENTO (competenze, abilità, conoscenze) Regolamento,

Dettagli

La prove dinamiche sugli edifici II parte strumentazione e analisi dei segnali

La prove dinamiche sugli edifici II parte strumentazione e analisi dei segnali La prove dinamiche sugli edifici II parte strumentazione e analisi dei segnali Luca Facchini e-mail: luca.facchini@unifi.it Introduzione Quali strumenti vengono utilizzati? Le grandezze di interesse nelle

Dettagli

Retroazione In lavorazione

Retroazione In lavorazione Retroazione 1 In lavorazione. Retroazione - introduzione La reazione negativa (o retroazione), consiste sostanzialmente nel confrontare il segnale di uscita e quello di ingresso di un dispositivo / circuito,

Dettagli

Circuiti di condizionamento per sensori resistivi

Circuiti di condizionamento per sensori resistivi Perché non è possibile utilizzare direttamente un partitore di tensione per condizionare uno strain gage? isposta: Per problemi di risoluzione: una d piccola provocherebbe una dout difficile da misurare;

Dettagli

Gestione dei segnali analogici nei sistemi di automazione industriale con PLC.

Gestione dei segnali analogici nei sistemi di automazione industriale con PLC. Gestione dei segnali analogici nei sistemi di automazione industriale con PLC. Nelle automazioni e nell industria di processo si presenta spesso il problema di gestire segnali analogici come temperature,

Dettagli

6 Cenni sulla dinamica dei motori in corrente continua

6 Cenni sulla dinamica dei motori in corrente continua 6 Cenni sulla dinamica dei motori in corrente continua L insieme di equazioni riportato di seguito, costituisce un modello matematico per il motore in corrente continua (CC) che può essere rappresentato

Dettagli

v in v out x c1 (t) Molt. di N.L. H(f) n

v in v out x c1 (t) Molt. di N.L. H(f) n Comunicazioni elettriche A - Prof. Giulio Colavolpe Compito n. 3 3.1 Lo schema di Fig. 1 è un modulatore FM (a banda larga). L oscillatore che genera la portante per il modulatore FM e per la conversione

Dettagli

Una definizione di stabilità più completa di quella precedentemente introdotta fa riferimento ad una sollecitazione impulsiva.

Una definizione di stabilità più completa di quella precedentemente introdotta fa riferimento ad una sollecitazione impulsiva. 2. Stabilità Uno dei requisiti più importanti richiesti ad un sistema di controllo è la stabilità, ossia la capacita del. sistema di raggiungere un stato di equilibrio dopo la fase di regolazione. Per

Dettagli

Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms. adacher@dia.uniroma3.it

Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms. adacher@dia.uniroma3.it Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms adacher@dia.uniroma3.it Introduzione Sistemi e Modelli Lo studio e l analisi di sistemi tramite una rappresentazione astratta o una sua formalizzazione

Dettagli

Lezione 28 Maggio I Parte

Lezione 28 Maggio I Parte Lezione 28 Maggio I Parte La volta scorsa abbiamo fatto un analisi dei fenomeni di diafonia e avevamo trovato che per la diafonia vicina il valore medio del quadrato del segnale indotto dalla diafonia

Dettagli

LA CORRENTE ELETTRICA CONTINUA

LA CORRENTE ELETTRICA CONTINUA LA CORRENTE ELETTRICA CONTINUA (Fenomeno, indipendente dal tempo, che si osserva nei corpi conduttori quando le cariche elettriche fluiscono in essi.) Un conduttore metallico è in equilibrio elettrostatico

Dettagli

Capitolo V : Il colore nelle immagini digitali

Capitolo V : Il colore nelle immagini digitali Capitolo V : Il colore nelle immagini digitali Lavorare con il colore nelle immagini digitali L uso dei colori nella visione computerizzata e nella computer grafica implica l incorrere in determinate problematiche

Dettagli

Reti sequenziali sincrone

Reti sequenziali sincrone Reti sequenziali sincrone Un approccio strutturato (7.1-7.3, 7.5-7.6) Modelli di reti sincrone Analisi di reti sincrone Descrizioni e sintesi di reti sequenziali sincrone Sintesi con flip-flop D, DE, T

Dettagli

Reti di Telecomunicazione Lezione 8

Reti di Telecomunicazione Lezione 8 Reti di Telecomunicazione Lezione 8 Marco Benini Corso di Laurea in Informatica marco.benini@uninsubria.it Livello di trasporto Programma della lezione relazione tra lo strato di trasporto e lo strato

Dettagli

Complementi di Analisi per Informatica *** Capitolo 2. Numeri Complessi. e Circuiti Elettrici. a Corrente Alternata. Sergio Benenti 7 settembre 2013

Complementi di Analisi per Informatica *** Capitolo 2. Numeri Complessi. e Circuiti Elettrici. a Corrente Alternata. Sergio Benenti 7 settembre 2013 Complementi di Analisi per nformatica *** Capitolo 2 Numeri Complessi e Circuiti Elettrici a Corrente Alternata Sergio Benenti 7 settembre 2013? ndice 2 Circuiti elettrici a corrente alternata 1 21 Circuito

Dettagli

Dispositivo di conversione di energia elettrica per aerogeneratori composto da componenti commerciali.

Dispositivo di conversione di energia elettrica per aerogeneratori composto da componenti commerciali. Sede legale: Viale Vittorio Veneto 60, 59100 Prato P.IVA /CF 02110810971 Sede operativa: Via del Mandorlo 30, 59100 Prato tel. (+39) 0574 550493 fax (+39) 0574 577854 Web: www.aria-srl.it Email: info@aria-srl.it

Dettagli

Liceo Tecnologico. Indirizzo Elettrico Elettronico. Indicazioni nazionali per Piani di Studi Personalizzati

Liceo Tecnologico. Indirizzo Elettrico Elettronico. Indicazioni nazionali per Piani di Studi Personalizzati Indicazioni nazionali per Piani di Studi Personalizzati Obiettivi Specifici d Apprendimento Discipline con attività di laboratorio 3 4 5 Fisica 99 Gestione di progetto 132 99 *Tecnologie informatiche e

Dettagli

1.1 Introduzione. 1.2 Rumore del ricevitore

1.1 Introduzione. 1.2 Rumore del ricevitore 1.1 Introduzione La descrizione di un ricevitore HF comprende diversi parametri tecnici che devono illustrare la qualità di un blocco o di tutto il sistema HF. Per rendere più chiari tutti questi dati

Dettagli

Il concetto di valore medio in generale

Il concetto di valore medio in generale Il concetto di valore medio in generale Nella statistica descrittiva si distinguono solitamente due tipi di medie: - le medie analitiche, che soddisfano ad una condizione di invarianza e si calcolano tenendo

Dettagli

Scheduling della CPU. Sistemi multiprocessori e real time Metodi di valutazione Esempi: Solaris 2 Windows 2000 Linux

Scheduling della CPU. Sistemi multiprocessori e real time Metodi di valutazione Esempi: Solaris 2 Windows 2000 Linux Scheduling della CPU Sistemi multiprocessori e real time Metodi di valutazione Esempi: Solaris 2 Windows 2000 Linux Sistemi multiprocessori Fin qui si sono trattati i problemi di scheduling su singola

Dettagli

Indice. pagina 2 di 10

Indice. pagina 2 di 10 LEZIONE PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA DOTT.SSA ROSAMARIA D AMORE Indice PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA---------------------------------------------------------------------------------------- 3 LA STRUTTURA

Dettagli

PROGETTAZIONE DI UN CONTROLLO ON-OFF CON CRITERI E METODOLOGIA

PROGETTAZIONE DI UN CONTROLLO ON-OFF CON CRITERI E METODOLOGIA TECNICO DELLE INDUSTRIE ELETTRONICHE Misura n.3 A.s. 2012-13 PROGETTAZIONE DI UN CONTROLLO ON-OFF CON CRITERI E METODOLOGIA Ipsia E. Fermi Catania Laboratorio di Sistemi 2012-13 mis.lab. n.2 Pag. 0 Controllo

Dettagli

CONVERSIONE ANALOGICA DIGITALE (ADC)(A/D) CONVERSIONE DIGITALE ANALOGICA (DAC)(D/A)

CONVERSIONE ANALOGICA DIGITALE (ADC)(A/D) CONVERSIONE DIGITALE ANALOGICA (DAC)(D/A) CONVERSIONE ANALOGICA DIGITALE (ADC)(A/D) CONVERSIONE DIGITALE ANALOGICA (DAC)(D/A) ELABORAZIONE ANALOGICA O DIGITALE DEI SEGNALI ELABORAZIONE ANALOGICA ELABORAZIONE DIGITALE Vantaggi dell elaborazione

Dettagli

Generatori di segnale. Generatore sinusoidale BF. Generatori di funzione. Generatori sinusoidali a RF. Generatori a battimenti. Oscillatori a quarzo

Generatori di segnale. Generatore sinusoidale BF. Generatori di funzione. Generatori sinusoidali a RF. Generatori a battimenti. Oscillatori a quarzo Generatori di segnale Generatore sinusoidale BF Generatori di funzione Generatori sinusoidali a RF Generatori a battimenti Oscillatori a quarzo Generatori per sintesi indiretta 2 2006 Politecnico di Torino

Dettagli

ELETTRONICA II. Circuiti misti analogici e digitali 2. Riferimenti al testo. Prof. Dante Del Corso - Politecnico di Torino

ELETTRONICA II. Circuiti misti analogici e digitali 2. Riferimenti al testo. Prof. Dante Del Corso - Politecnico di Torino ELETTRONICA II Circuiti misti analogici e digitali 2 Prof. Dante Del Corso - Politecnico di Torino Parte E: Circuiti misti analogici e digitali Lezione n. 20 - E - 2: Oscillatori e generatori di segnale

Dettagli

Domande a scelta multipla 1

Domande a scelta multipla 1 Domande a scelta multipla Domande a scelta multipla 1 Rispondete alle domande seguenti, scegliendo tra le alternative proposte. Cercate di consultare i suggerimenti solo in caso di difficoltà. Dopo l elenco

Dettagli

Controllo di velocità angolare di un motore in CC

Controllo di velocità angolare di un motore in CC Controllo di velocità angolare di un motore in CC Descrizione generale Il processo è composto da un motore in corrente continua, un sistema di riduzione, una dinamo tachimetrica ed un sistema di visualizzazione.

Dettagli

Corso di Laurea a Distanza in Ingegneria Elettrica Corso di Comunicazioni Elettriche Processi casuali A.A. 2007-08. Alberto Perotti, Roberto Garello

Corso di Laurea a Distanza in Ingegneria Elettrica Corso di Comunicazioni Elettriche Processi casuali A.A. 2007-08. Alberto Perotti, Roberto Garello Corso di Laurea a Distanza in Ingegneria Elettrica Corso di Comunicazioni Elettriche Processi casuali A.A. 2007-08 Alberto Perotti, Roberto Garello DELEN-DAUIN Processi casuali Sono modelli probabilistici

Dettagli

Matematica Computazionale Lezione 4: Algebra di Commutazione e Reti Logiche

Matematica Computazionale Lezione 4: Algebra di Commutazione e Reti Logiche Matematica Computazionale Lezione 4: Algebra di Commutazione e Reti Logiche Docente: Michele Nappi mnappi@unisa.it www.dmi.unisa.it/people/nappi 089-963334 ALGEBRA DI COMMUTAZIONE Lo scopo di questa algebra

Dettagli

La norma ISO 9001:08 ha apportato modifiche alla normativa precedente in

La norma ISO 9001:08 ha apportato modifiche alla normativa precedente in La norma ISO 9001:08 ha apportato modifiche alla normativa precedente in base alle necessità di chiarezza emerse nell utilizzo della precedente versione e per meglio armonizzarla con la ISO 14001:04. Elemento

Dettagli

GRANDEZZE ALTERNATE SINUSOIDALI

GRANDEZZE ALTERNATE SINUSOIDALI GRANDEZZE ALTERNATE SINUSOIDALI 1 Nel campo elettrotecnico-elettronico, per indicare una qualsiasi grandezza elettrica si usa molto spesso il termine di segnale. L insieme dei valori istantanei assunti

Dettagli

Segnali e Sistemi. Dispensa integrativa per l insegnamento di Elementi di Controlli Automatici. Gianni Borghesan e Giovanni Marro

Segnali e Sistemi. Dispensa integrativa per l insegnamento di Elementi di Controlli Automatici. Gianni Borghesan e Giovanni Marro Segnali e Sistemi Dispensa integrativa per l insegnamento di Elementi di Controlli Automatici Gianni Borghesan e Giovanni Marro Indice Introduzione 2. Notazione............................. 2 2 Classificazione

Dettagli

ISTITUTO ISTRUZIONE SUPERIORE "L. EINAUDI" ALBA ANNO SCOLASTICO 2015/2016

ISTITUTO ISTRUZIONE SUPERIORE L. EINAUDI ALBA ANNO SCOLASTICO 2015/2016 ISTITUTO ISTRUZIONE SUPERIORE "L. EINAUDI" ALBA ANNO SCOLASTICO 2015/2016 CLASSE 3 I Discip lina: Elettrotecnica ed Elettronica PROGETTAZIONE DIDATTICA ANNUALE Elaborata e sottoscritta dai docenti: cognome

Dettagli

Informatica per la comunicazione" - lezione 7 -

Informatica per la comunicazione - lezione 7 - Informatica per la comunicazione - lezione 7 - Campionamento La codifica dei suoni si basa sulla codifica delle onde che li producono, a sua volta basata su una procedura chiamata campionamento.! Il campionamento

Dettagli

Laboratorio di Architettura degli Elaboratori A.A. 2015/16 Circuiti Logici

Laboratorio di Architettura degli Elaboratori A.A. 2015/16 Circuiti Logici Laboratorio di Architettura degli Elaboratori A.A. 2015/16 Circuiti Logici Per ogni lezione, sintetizzare i circuiti combinatori o sequenziali che soddisfino le specifiche date e quindi implementarli e

Dettagli

Interesse, sconto, ratei e risconti

Interesse, sconto, ratei e risconti TXT HTM PDF pdf P1 P2 P3 P4 293 Interesse, sconto, ratei e risconti Capitolo 129 129.1 Interesse semplice....................................................... 293 129.1.1 Esercizio per il calcolo dell

Dettagli

Specializzazione Elettronica ed Elettrotecnica Articolazione Automazione. Elettronica ed Elettrotecnica - Classe 3^

Specializzazione Elettronica ed Elettrotecnica Articolazione Automazione. Elettronica ed Elettrotecnica - Classe 3^ Specializzazione Elettronica ed Elettrotecnica Articolazione Automazione Elettronica ed Elettrotecnica - Classe 3^ Elettrotecnica Tipologie di segnali Unità di misura delle grandezze elettriche Simbologia

Dettagli

A intervalli regolari ogni router manda la sua tabella a tutti i vicini, e riceve quelle dei vicini.

A intervalli regolari ogni router manda la sua tabella a tutti i vicini, e riceve quelle dei vicini. Algoritmi di routing dinamici (pag.89) UdA2_L5 Nelle moderne reti si usano algoritmi dinamici, che si adattano automaticamente ai cambiamenti della rete. Questi algoritmi non sono eseguiti solo all'avvio

Dettagli

1. Distribuzioni campionarie

1. Distribuzioni campionarie Università degli Studi di Basilicata Facoltà di Economia Corso di Laurea in Economia Aziendale - a.a. 2012/2013 lezioni di statistica del 3 e 6 giugno 2013 - di Massimo Cristallo - 1. Distribuzioni campionarie

Dettagli

ESERCIZI - SERIE N.1

ESERCIZI - SERIE N.1 ESERCIZI - SERIE N.1 ACQUISIZIONE DELLO STATO DI SEGNALI ON/OFF Problema: acquisizione, da parte di un'unità di elaborazione realizzata con tecnologia a funzionalità programmata, di un'informazione proveniente

Dettagli

RISONANZA. Introduzione. Risonanza Serie.

RISONANZA. Introduzione. Risonanza Serie. RISONANZA Introduzione. Sia data una rete elettrica passiva, con elementi resistivi e reattivi, alimentata con un generatore di tensione sinusoidale a frequenza variabile. La tensione di alimentazione

Dettagli

IL COLLAUDO DI ACCETTAZIONE

IL COLLAUDO DI ACCETTAZIONE IL COLLAUDO DI ACCETTAZIONE Il collaudo di accettazione 1 Popolazione Campione Dati MISURA Processo Lotto Campione DATI CAMPIONAMENTO INTERVENTO MISURA Lotto Campione DATI CAMPIONAMENTO INTERVENTO Il collaudo

Dettagli

Testi di Esercizi e Quesiti 1

Testi di Esercizi e Quesiti 1 Architettura degli Elaboratori, 2009-2010 Testi di Esercizi e Quesiti 1 1. Una rete logica ha quattro variabili booleane di ingresso a 0, a 1, b 0, b 1 e due variabili booleane di uscita z 0, z 1. La specifica

Dettagli

P5 CONVERSIONE DI FREQUENZA. RICEVITORI SUPERETERODINA. PLL.

P5 CONVERSIONE DI FREQUENZA. RICEVITORI SUPERETERODINA. PLL. P5 CONVERSIONE DI REQUENZA. RICEVITORI SUPERETERODINA. P. P5. Un segnale modulato in ampiezza con portante e banda di modulazione B=9 khz centrata su, deve essere convertito in frequenza su una portante

Dettagli

Apparati di radiodiffusione AM ed FM. Tratto dal testo di Cecconelli Tomassini Le Telecomunicazioni

Apparati di radiodiffusione AM ed FM. Tratto dal testo di Cecconelli Tomassini Le Telecomunicazioni Apparati di radiodiffusione AM ed FM Tratto dal testo di Cecconelli Tomassini Le Telecomunicazioni 1 Trasmettitori a modulazione di ampiezza Un trasmettitore per radiodiffusione ha il compito di convertire

Dettagli