CONFERENZA STAMPA. Piano per la prevenzione degli effetti delle ondate di calore sulla salute della popolazione
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- Marina Montanari
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1 DIREZIONE GENERALE SERVIZIO COMUNICAZIONE Viale Duca degli Abruzzi, Brescia Tel Fax CONFERENZA STAMPA Piano per la prevenzione degli effetti delle ondate di calore sulla salute della popolazione Il termine ondata di calore indica un periodo di condizioni meteorologiche estreme caratterizzate da elevate temperature ed in alcuni casi da alti tassi di umidità relativa. Tali condizioni possono rappresentare un rischio per la salute, in particolare in sottogruppi di popolazione suscettibili a causa della presenza di alcune condizioni sociali e sanitarie. Oltre ai valori di temperatura, le ondate di calore sono definite dalla loro durata: è stato infatti dimostrato che periodi prolungati di condizioni meteorologiche estreme hanno un maggiore impatto sulla salute rispetto a giorni isolati con le stesse condizioni meteorologiche. La prevenzione degli effetti negativi del caldo ha permesso negli ultimi anni di ridurre considerevolmente l impatto di questi fenomeni. E pertanto importante riuscire a identificare quale parte della popolazione sia più vulnerabile e quindi soggetta a subire le conseguenze dell ondata di calore. L invecchiamento della popolazione è fonte di crescente preoccupazione, essendo proprio gli anziani, soprattutto le persone ultrasettantaquattrenni, tra i soggetti più a rischio nei confronti del caldo estremo; nell ASL di Brescia tale fascia d età rappresenta una buona fetta della popolazione: secondo le ultime rilevazioni ( ) sono ben gli assistiti sopra i 74 anni, ossia l 8,80% della popolazione totale residente nell ASL di Brescia, pari a abitanti. Ma altrettanto a rischio sono i neonati, i malati affetti da patologie cardiovascolari e respiratorie, le persone obese e quelle soggette a disturbi mentali, i soggetti con dipendenza da alcol e droghe. In tutti questi casi, un aggravante viene da una condizione di disagio economico e sociale e di isolamento. L ASL di Brescia ha pertanto predisposto anche per il 2011, sulla scorta delle indicazioni offerte da Regione Lombardia, un documento denominato Fattori climatici e tutela della popolazione anziana: Piano degli interventi per l anno 2011 (deliberazione ASL n. 305/2011). Punto di forza del Piano è il coinvolgimento di più soggetti che concorrono, secondo le rispettive competenze e ruoli, alla sua realizzazione. Gli attori chiamati ad operare sono, oltre all ASL, le Amministrazioni Comunali, le Associazioni di Volontariato, gli Enti erogatori socio-sanitari e sanitari, le strutture di ricovero, i Medici di Medicina Generale, i soggetti privati. Di seguito si riportano le azioni pianificate e coordinate dall ASL di Brescia.
2 1. Realizzazione di un anagrafe della fragilità in collaborazione con i Comuni e con i Medici di Medicina Generale Uno strumento strategico proprio nell individuazione delle persone più vulnerabili rispetto agli effetti del calore e alle quali vanno offerte misure di protezione è l anagrafe della fragilità. Nell anagrafe della fragilità vengono inserite le seguenti informazioni: i dati anagrafici di persone con età superiore ai 74 anni (o inferiore ad un anno), e con patologie croniche, provenienti dall'anagrafica assistiti; i soggetti con patologia cronica selezionati a partire dalla Banca Dati Assistiti disponibile che presentano consumo di farmaci e/o episodi di ricovero (i dati sono stati aggiornati anche con le informazioni disponibili nel 2011); i soggetti presenti nelle liste d'attesa delle RSA gestite dal programma SISA (Sistema Informatico Servizio Anziani). Tali dati sono integrati con quelli forniti dai Medici di Medicina Generale, e con le informazioni di tipo socio-ambientale provenienti dai Comuni, per l individuazione delle persone a rischio molto alto, alto, medio alto. Sono esclusi dalle elaborazioni i soggetti deceduti così come risultanti da altri flussi (Scheda di Dimissione Ospedaliera, Scheda di Osservazione Intermedia di Assistenza); i soggetti che, secondo gli ultimi dati disponibili, risultano essere in carico a RSA, Centri Diurni Integrati, Residenze Sanitarie per Disabili, Centri Diurni Disabili, Centri Socio Sanitari, Hospice, strutture psichiatriche residenziali o avere attivata l'assistenza Assistenza Domiciliare Integrata e/o Assistenza Domiciliare Programmata del Medico di Medicina Generale. Nel territorio dell ASL di Brescia nel 2010 hanno dato riscontro all invio degli elenchi da parte delle Direzioni Gestionali Distrettuali 107 comuni su 164. L integrazione tra gli elenchi dell ASL con i dati dei Medici di Medicina Generale e dei Comuni ha evidenziato persone inserite nell anagrafe della fragilità. Per il 2011 l analisi dei dati sanitari predisposta dall ASL ha portato all elaborazione di un elenco complessivo di assistiti. Questo dato si perfezionerà con l integrazione fornita dai Medici di Medicina Generale e dai Comuni, per la definizione del livello di rischio molto alto, alto, medio alto. In particolare, le variabili che permettono di identificare un grado di rischio sono le seguenti: caratteristiche personali e sociali (età, isolamento, basso livello economico, assenza di una rete famigliare di sostegno), condizioni di salute (patologia cronica, consumo cronico di farmaci, ricoveri in strutture ospedaliere per patologie croniche, dipendenze da droghe o alcol), condizioni ambientali (vivere in ambiente metropolitano, esposizione ad inquinanti, abitazione ai piani alti, e/o priva di condizionamento). 2. Attivazione di un sistema di allarme per le condizioni climatiche Per attivare gli interventi di emergenza è necessario disporre di un sistema di sorveglianza delle condizioni climatiche che possano prevedere a distanza di 24, 48 e 72 ore il verificarsi di ondate di calore. Per la città di Brescia (che come Milano è compresa nel sistema di allarme per la prevenzione degli effetti del caldo sulla salute, chiamato Heat Health Watch Warning Systems), è attivo un sistema di previsione degli effetti delle ondate di calore sulla salute, gestito dal Dipartimento della Protezione Civile, che predispone un bollettino giornaliero.
3 Per l intero territorio della Provincia, dal 1 giugno ARPA Lombardia permette invece di monitorare la situazione con l invio quotidiano di un bollettino. Entrambi i bollettini possono essere consultati sulla homepage del sito dell ASL di Brescia, cliccando sul banner Piano Caldo Informazione e comunicazione rivolta a tutta la popolazione Nell ambito del Piano per la Prevenzione degli effetti delle ondate di calore, è prevista una capillare e articolata azione comunicativa e di sensibilizzazione al tema rivolta agli anziani e ai loro familiari, ai Medici di Medicina Generale, ed agli operatori. Tale azione prevede - l attivazione del numero verde , in gestione ad AUSER, per fornire informazioni alla popolazione e orientare verso i servizi più adeguati a risolvere problematiche legate all emergenza caldo. L orario di ricezione sarà dalle / e per le restanti ore a completare le 24 (compresi sabato e domenica) risponde con un servizio centrale che poi dirotta le richieste al territorio di competenza. - la creazione di un punto di riferimento quotidiano, sabato e domenica inclusi, in grado di ricevere le previsioni meteorologiche e metterle a disposizione, tramite il sito aziendale, dei diversi soggetti coinvolti negli interventi di sostegno (banner sopracitato) - la diffusione di un opuscolo informativo, relativo ai sintomi correlati all esposizione a temperature ed umidità eccessive ed ai consigli comportamentali e alimentari chiamato Solo il bello del caldo: 10 regole d oro per affrontare il caldo estivo, che sarà distribuito presso Medici di Medicina Generale, Farmacie, Ambulatori ed Uffici ASL, URP, Centri Diurni per Anziani, strutture socio-sanitarie, aziende ospedaliere, organizzazioni sindacali e altre strutture sanitarie accreditate. L opuscolo è disponibile anche sul sito 4. Predisposizione di azioni di monitoraggio e intervento in caso di emergenza Persone assistite a domicilio L ASL di Brescia ha disposto il monitoraggio di Pazienti che fruiscono di Assistenza domiciliare Programmata e Assistenza Domiciliare Integrata: nell ambito della prestazione fornita dal medico, dall ASL o altri Enti accreditati, verranno segnalati casi con particolari necessità assistenziali. E stato predisposto, ove opportuno, il potenziamento degli interventi di assistenza tramite voucher e/o credit. Persone in fase di dimissione Si è elaborato, in collaborazione con le Direzioni Sanitarie degli ospedali, un protocollo di intesa per le dimissioni protette, che prevede la pronta segnalazione alle Unità di Continuità Assistenziale Multidimensionale dei pazienti a rischio in fase di dimissione. Soggetti non già conosciuti dai servizi di assistenza sociale o socio-sanitaria: L ASL, utilizzando l anagrafe dei soggetti fragili, predispone interventi mirati di prevenzione ed assistenza anche a favore dei soggetti a rischio alto e molto elevato non conosciuti dai servizi di assistenza sociale o socio-sanitaria. Il monitoraggio
4 viene effettuato grazie ad una rete di protezione dell anziano a rischio (come il buon vicinato): tramite i comuni infatti vengono attivati contatti con le associazioni di volontariato, che rappresentano una risorsa essenziale nella rete degli interventi a sostegno dei soggetti istituzionali. Esse infatti offrono un contributo rilevante nell individuazione e raccolta delle segnalazioni, anche attraverso la gestione di punti di riferimento telefonico (call center), nel monitoraggio delle singole situazioni a rischio. FASE DELL ONDATA DI CALORE (EMERGENZA) A fronte di situazioni di caldo perduranti il Piano prevede che ci sia una capillare informazione sulle condizioni meteorologiche di emergenza a tutti i soggetti coinvolti negli interventi di sostegno. In tali circostanze le strutture ospedaliere pertanto si organizzeranno per garantire un adeguato numero di posti letto; le Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) e Centri Diurni Integrati (CDI) realizzeranno iniziative sia nei confronti dei propri ospiti, sia di accoglienza temporanea dei soggetti a rischio. In questa fase infatti potrà aumentare la richiesta di inserimento di utenti: sono state organizzate modalità che garantiscano la priorità di risposta alle situazioni più critiche, anche con il pieno utilizzo dei ricoveri di sollievo in RSA, e l utilizzo temporaneo di spazi comuni climatizzati di RSA/CDI a favore di utenza esterna. Inoltre, in questa fase di emergenza verranno attivate le associazioni di volontariato per collaborare nel trasporto e accompagnamento dei soggetti a rischio verso le strutture di accoglienza temporanea, e nel coinvolgimento del vicinato, per la consegna di farmaci, pasti e bevande a domicilio. ALCUNI CONSIGLI PER DARE SOSTEGNO IN CASO DI MALORI DOVUTI AL CALDO Una prolungata esposizione al caldo può creare sintomi minori, come crampi, lipotimia ed edemi, o di maggiore gravità, come lo stress da calore e il colpo di calore. I crampi sono causati da uno squilibrio elettrolitico oppure da una carenza di sodio, dovuta alla perdita di liquidi, oppure derivano da una insufficienza venosa. Nel primo caso (squilibrio elettrolitico), i crampi si verificano negli anziani che assumono pochi liquidi o in persone che svolgono attività fisica senza reintegrare a sufficienza i liquidi persi con la sudorazione. Nel secondo caso (carenza di sodio), i crampi compaiono in persone non acclimatate che, pur bevendo a sufficienza, non reintegrano i sali minerali persi. In questo caso, le persone possono presentare, oltre ai crampi anche altri sintomi come cefalea, stanchezza e affaticamento, e vanno reidratate con una abbondante assunzione di acqua. Nella malattia venosa degli arti inferiori i crampi compaiono spesso durante la notte o dopo una prolungata stazione eretta. In questo caso è consigliabile far assumere al paziente una posizione con gli arti superiori sollevati di almeno 4 cm rispetto al cuore, rinfrescando con acqua fredda gli arti inferiori. L edema da calore è un altro disturbo che si può verificare: si manifesta con senso di pesantezza e gonfiore agli arti inferiori. Un rimedio semplice ed efficace è tenere le gambe sollevate ed eseguire di tanto in tanto dei movimenti dolci per favorire il
5 reflusso venoso, oppure, effettuare delle docce fredde agli arti inferiori, dal basso verso l alto e dall interno verso l esterno sino alla sommità della coscia. Si tratta comunque di un sintomo da non sottovalutare poiché può essere associato a scompenso cardiaco. La lipotimia è caratterizzata da un improvvisa perdita della coscienza. La causa è un calo di pressione arteriosa dovuto al ristagno di sangue nelle zone periferiche con conseguente diminuzione dell apporto di sangue al cervello. Lo svenimento può essere prevenuto se, ai primi sintomi, quali vertigini, sudore freddo, offuscamento visivo o secchezza delle fauci, si fa assumere al paziente una posizione distesa con le gambe sollevate rispetto al cuore. Lo stress da calore, è un sintomo di maggiore gravità e si manifesta con un senso di leggero disorientamento, malessere generale, debolezza, nausea, vomito, cefalea, tachicardia ed ipotensione, confusione, irritabilità. La temperatura corporea può essere leggermente elevata ed è comune una forte sudorazione. Se non viene diagnosticato e trattato immediatamente, può progredire fino al colpo di calore. La diagnosi può essere facilmente confusa con quella di una malattia virale. Il trattamento d urgenza consiste nello spostare la persona in un ambiente fresco e reintegrare i liquidi mediante bevande ricche di sali minerali e zuccheri. Nei casi più gravi, la persona deve essere rinfrescata togliendo gli indumenti, bagnandola con acqua fredda o applicando degli impacchi freddi sugli arti. Il colpo di calore è la condizione più grave e rappresenta una condizione di emergenza vera e propria. Il ritardato o mancato trattamento può portare anche al decesso. Il colpo di calore avviene quando la fisiologica capacità di termoregolazione è compromessa e la temperatura corporea raggiunge valori intorno ai 40 C. Si può presentare con iperventilazione, insufficienza renale, edema polmonare, aritmie cardiache, sino allo shock accompagnato da delirio che può progredire sino alla perdita di coscienza. Il colpo di calore richiede, specie se colpisce neonati od anziani, l immediato ricovero in ospedale. In attesa dell arrivo dell ambulanza, bisogna spogliare e ventilare il malato, rinfrescarlo bagnandolo con acqua fresca e applicare impacchi di acqua fredda sugli arti. Il Medico di Medicina Generale (o il Pediatra di Libera Scelta) è la prima persona da consultare, perché è certamente la persona che meglio conosce le condizioni personali e familiari del proprio assistito. Nel caso di un malore improvviso o in presenza di condizioni che fanno temere un serio pericolo è necessario attivare immediatamente il servizio di Emergenza sanitaria, chiamando il 118. In condizioni di caldo elevato è bene prestare attenzione a parenti o vicini di casa anziani che possono avere bisogno di aiuto soprattutto se vivono soli.
6 MISURE DI PREVENZIONE E CONTENIMENTO DELLA DIFFUSIONE DELLA ZANZARA TIGRE Aedes Albopictus, più comunemente chiamata zanzara tigre, è presente in Italia da circa 20 anni ed è fortemente radicata sul territorio. In Lombardia per la prima volta è stata segnalata in provincia di Brescia. Aedes Albopictus è un artropode (insetto) che si nutre di sangue e quindi punge animali a sangue caldo, tra i quali anche l uomo. Per questo motivo l insetto può trasmettere malattie causate da virus o parassiti. Le zanzare in alcune regioni del mondo possono trasmettere malattie potenzialmente mortali (Malaria, Febbre Gialla, Dengue, ecc.) ma in Italia sono soprattutto un grande fastidio (anche se possono trasmettere una forma benigna di Dengue con dolori articolari). Alla puntura di zanzara segue un gonfiore pruriginoso che dura 20 o 30 minuti. Alcuni soggetti, soprattutto bambini, sviluppano reazioni abnormi con gonfiore intenso che dura qualche giorno che lascia un nodulo rosso pruriginoso per alcune settimane. A causa del grattamento possono subentrare in rari casi infezioni cutanee (Impetigine). Il prurito intenso causa insonnia e stanchezza diurna. Per bambini, anziani e malati le conseguenze possono essere importanti. La zanzara tigre depone le uova in piccoli contenitori con modiche quantità di acqua: vasi, sottovasi, grondaie, recipienti di scarto ma soprattutto nelle caditoie dei tombini. Le uova resistono alla siccità e possono sopravvivere fino a quando il contenitore dove sono state depositate non si riempia nuovamente di acqua piovana. A causa della sua notevole capacità di adattamento ad ambienti diversi e della sua biologia riproduttiva, la zanzara Aedes Albopictus si è dimostrata molto difficile da controllare. Per evitare l insediamento della specie, un'efficace sorveglianza risulta essere estremamente necessaria. L ASL di Brescia da tempo attua un attività di contrasto alla proliferazione della zanzara tigre, per tutelare la salute della popolazione. Ogni anno invia ai Comuni, titolari dell attività di disinfestazione, indicazioni sulla base della nota regionale Misure di lotta per il contenimento delle zanzare e prevenzione degli eventuali focolai di malattie trasmesse da vettori. Si tratta di disposizioni in merito al corretto comportamento che ditte e cittadini devono tenere per evitare la proliferazione dell insetto (per le ditte, lo stoccaggio di materiale; per i cittadini lo svuotamento regolare di contenitori in cui ristagna acqua); indicazioni tecniche per le amministrazioni comunali per la disinfestazione in seguito al manifestarsi di casi di malattie trasmesse dalla zanzara tigre. L azienda Sanitaria Locale, inoltre, attua una campagna di informazione al cittadino al fine di prevenire la possibilità di deposizione delle uova; tramite il Dipartimento di Prevenzione Medico, si occupa dell individuazione e distruzione dei focolai larvali. Particolare attenzione viene rivolta soprattutto all osservazione della diffusione dell insetto. A questo scopo l ASL mette a disposizione dei Comuni che intendono avvelersi delle sue strutture strumenti adeguati, consistenti in trattamenti larvicidi ed adulticidi e un sistema di monitoraggio e controllo tramite gli operatori della Stazione di Disinfezione e il Laboratorio di Sanità Pubblica.
7 Nel periodo che va da aprile a novembre, con frequenza quindicinale, vengono posizionate dagli operatori le ovitrappole (bacchette di masonite inserite in un contenitore di acqua), in vari punti del territorio. Le bacchette vengono portate al Laboratorio Sanità Pubblica e qui sono osservate al microscopio al fine di ricercare le uova di zanzara tigre. Se presenti, le uova vengono contate, al fine di monitorare con maggior precisione la diffusione della zanzara, o comunque di valutare l'efficacia delle eventuali contromisure adottate. I Comuni che hanno iniziato il monitoraggio della zanzara tigre nel 2011 sono 9; sono stati eseguiti 18 monitoraggi, tutti con esito negativo, così suddivisi: Comuni monitorati 2011 N di monitoraggi già effettuati Botticino 2 Castegnato 2 Concesio 1 Gussago 2 Nuvolento 2 Ospitaletto 3 Rodengo Saiano 1 Travagliato 3 Villa Carcina 2 Nel 2010 hanno richiesto l intervento dell ASL 17 Comuni: i punti monitorati sono stati 406 per un totale di ben 3472 campionamenti. I risultati del monitoraggio eseguito dall ASL nel 2010 sono riassunti nella tabella seguente: Comuni Monitorati N campioni N positivi N negativi N di bacchette non ritrovate % di positivi Brescia % Borgo S/G % Botticino % Castegnato % Chiari % Collebeato %
8 Concesio % Fiesse % Gussago % Isorella % Nuvolento % Ospitaletto % Rodengo Saiano % Roncadelle % Rudiano % Sarezzo % Travagliato % Totale % Alcune informazioni utili La prevenzione della puntura si fa anche attraverso allontanamento delle zanzare dalle case (con piretroidi e zanzariere), e con l uso di repellenti cutanei (molto efficaci, vengono eliminati dalla traspirazione in massimo due ore). La temperatura inferiore ai gradi consente alla zanzara solo un metabolismo limitato e le impedisce di pungere. Se si è stati punti, il gonfiore e il prurito possono essere risolti con prodotti a base di ammoniaca (che però potrebbe ustionare la pelle) o con creme a base di cortisone o antistaminici (che tuttavia potrebbero rendere la pelle più sensibile al sole) Ufficio Stampa ASL Brescia
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