L influenza sociale. Federica Castellini Psicologia Sociale II AA 11 12

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1 L influenza sociale

2 Coesione come esito dell influenza sociale Coesione non è né positiva né negativa Coesione non è sempre facilmente misurabile Coesione come attrazione interpersonale tra i membri di un gruppo, come campo di forze che agiscono sui membri per far star unito il gruppo, la coesione è costituita da due elementi: 1. Attrattività del gruppo in quanto tale (relazioni soddisfacenti) 2. Il gruppo assicura l interazione e il raggiungimento di scopi individuali Attrazione personale vs. attrazione sociale: continuum interpersonale intergruppo La coesione è la causa o il risultato del successo delle prestazioni di gruppo? Coesione come concetto multidimensionale Es. psicologia dello sport: La coesione può restare identica anche dopo insuccessi La coesione aumenta in seguito al successo Conflittualità interna non preclude il successo

3 Coesione come modello multidimensionale Il Group Environment Questionnaire (GEQ) Misurare la coesione nelle squadre sportive 2 MACRO CATEGORIE a loro volta declinate in due orientamenti 1. INTEGRAZIONE DIGRUPPO 1. Orientata al compito: unione verso l obiettivo 2. Orientata alla relazione: volontà di stare insieme per il piacere stesso 2. ATTRAZIONE INDIVIDUALE 1. Orientata al compito: sentimenti individuali relativi al ruolo 2. Orientata alla relazione: sentimenti individuali relativi alle relazioni sociali Le dimensioni si mescolano tra di loro e variano nelle diverse fasi e condizioni Squadre vincenti hanno alti punteggi sulle dimensioni di orientamento al compito, ma nessuna differenza tra perdenti e vincenti negli orientamenti alla relazione

4 L influenza sociale Modalità con cui i processi mentali, le emozioni, i comportamenti individuali (o di gruppi) sono modificati dalla presenza (effettiva o simbolica) di altri individui (o gruppi) E un fenomeno intragruppo e intergruppi: Intragruppo = individui che si influenzano; Intergruppo = gruppi che si influenzano Per spiegare i meccanismi che portano a uniformità e conformità si sono eliminati i fattori che possono influenzarla: relazioni di status, personalità individuali, la complessità del compito: Gli esperimenti di SHERIF, ASCH E MILGRAM le pressioni al conformismo sono frequenti e anche tragiche, ma perché ci conformiamo?

5 L influenza sociale: perchè? 2 FUNZIONI PRINCIPALI di conformità e uniformità (Festinger, 1950): 1. Preservano la realtà sociale costruita e condivisa, che è un punto di riferimento La funzione di conferma delle nostre credenze attraverso il confronto sociale, specialmente in condizioni di ambiguità o novità (Sherif) e di fronte a decisioni importanti 2. Facilitano il raggiungimento degli scopi del gruppo Specialmente in presenza di un outgroup da battere La presenza di uno scopo e la salienza del gruppo aumentano conformità 2 MOTIVAZIONI PRINCIPALI: INFLUENZA DELL INFORMAZIONE: credenza che gli altri siano più informati INFLUENZA DELLE NORME: bisogno di essere uguali agli altri + INFLUENZA INFERENTE: siamo più influenzati da soggetti dell ingroup Conformismo e adolescenza (definizione dell identità) Accordo esteriore (condiscendenza) e non sempre interiore Compiacenza: in pubblico, cambiamento esteriore per non sembrare diversi Accettazione: per paura di sbagliare Convergenza: esigenza affettiva, è sgradevole sentirsi da soli

6 Il deviante: una minaccia all uniformità Come avviene la pressione all uniformità? Analisi degli scambi comunicativi L esperimento di Schachter, (1951) La storia di Johnny Rocco, un giovane delinquente la cui storia era costruita per attivare forte empatia, il gruppo tendeva ad identificarsi e assolverlo 32 gruppi da 5/7 membri con 3 complici all interno Il Deviante: posizione diversa e stabile (disciplinare) Lo Slider: inizialmente diverso ma si fa convincere Il Mode: la media delle posizioni del gruppo Al termine delle sessione scala sociometrica sui compagni Attraverso la manipolazione di COESIONE e RILEVANZA DEL COMPITO si ottengono 4 TIPOLOGIE di gruppo (8 gruppi per ogni condizione=32): 1. Alta coesione alta rilevanza (ACAR) 2. Bassa coesione alta rilevanza (BCAR) 3. Alta coesione bassa rilevanza (ACBR) 4. Bassa coesione bassa rilevanza (BCBR)

7 I risultati dell exp. di Schacter Il deviante riceve un elevato numero di comunicazioni con l obiettivo di persuaderlo Lo Slider riceve comunicazioni fino a quando non si convince Il deviante è il più rifiutato a livello sociometrico, tranne nel gruppo BCBR I gruppi BCBR hanno standard normativi più deboli e meno esigenti all allineamento delle opinioni Il rifiuto del deviante è particolarmente associato alla coesione, meno alla rilevanza Gruppi coesi che lavorano su temi salienti rigettano il deviante con maggiore forza I strong rejectors rinunciano a comunicare con il deviante ATTENZIONE! In successivi esperimenti simili il gruppo rimase affascinato dal deviante non ci fu allontanamento ma cambio di opinione del gruppo che successe in questi casi? Lo vedremo più avanti..

8 Atteggiamenti del gruppo verso il deviante L elevata coesione aumenta atteggiamenti di richiamo verso il deviante Cercare di convincerlo o allontanarlo dal gruppo Manipolando livello di coesione: coesione alta ( siete qui perché avete atteggiamenti comuni verso tentativo di convincimento Fase di sviluppo di un gruppo (vedi Worchel, 1991) Fasi iniziali (identificazione): non c è spazio per dissidenza Fase della produttività: si valutano posizioni devianti ma solo sul compito Fase dell individuazione: inizia a farsi spazio anche il potere della minoranza Gruppi chiusi vs. Gruppi aperti (identità difensiva vs. identità offensiva, Touraine, 1980) Identità offensiva come forza di innovazione, di cambiamento sociale, il dissenso interno è visto come espressione di libertà e partecipazione sociale

9 L influenza di chi su chi? L INFLUENZA DELLA MAGGIORANZA Sherif, 1936; Asch, 1952; Milgram, 1974 L INFLUENZA DELLA MINORANZA Moscovici, 1976 IL MODELLO FUNZIONALISTA IL MODELLO GENETICO

10 Il modello funzionalista dell influenza sociale 1. L influenza sociale è distribuita in modo disuguale e viene esercitata secondo una modalità unilaterale (potere) 2. La funzione dell influenza sociale è quella di mantenere e rinforzare il controllo sociale 3. Le relazioni di dipendenza determinano la direzione e la rilevanza dell influenza sociale esercitata in un gruppo 4. Il consenso che l influenza è tesa a raggiungere è basato sulla norma dell obiettività 5. Tutti i processi sono visti nella prospettiva del conformismo, e il conformismo è considerato sottofondo comune di questi processi MA, secondo Moscovici questo modello: rappresenta una visione troppo riduttiva e meccanicistica dell influenza sociale non spiega i fenomeni di innovazione nei gruppi Negli ultimi anni porta avanti lui stesso un modello deviante e minoritario

11 Il modello genetico dell influenza sociale Il modello genetico dell influenza sociale permette di: Superare i limiti del modello funzionalista Affrontare nuovi problemi che il modello funzionalista non considera Secondo il modello genetico infatti tutti i membri di un gruppo sono: Sia portatori di influenza, sia bersagli di influenza Accento si sposta dal ruolo dei fattori predeterminati (potere e status, funzionale) al negoziato che ha luogo nell interazione sociale L influenza quindi: Non è necessariamente asimmetrica cioè: dalla maggioranza alla minoranza Non è solo funzionale al conformismo e all uniformità ma anche al cambiamento sociale e all innovazione (pensiero divergente; Nemeth, 1986) La fonte di influenza non è fondata su relazione di potere ma ha sede nei significati che emergono dall insieme dei comportamenti dei soggetti (minoritari) durante gli incontri e le interazioni con i loro interlocutori

12 La minoranza Interesse scientifico nel clima culturale degli anni 60 DA CHI SONO COMPOSTE LE MINORANZE? Inferiorità numerica (es. immigrati) Differenza di potere e status Bassa rappresentanza numerica (es. una donna in un gruppo di uomini) Espressione di atteggiamenti, valori, opinioni insoliti RISPOSTE TIPICHE DELLA MAGGIORANZA Rifiuto esplicito e totale (ostracismo, discredito) Rifiuto parziale (si cerca di non raccogliere argomentazioni a favore) Disconferma (silenzio, indifferenza) Ridicolizzazione Naturalizzazione (spiegare l origine dei comportamenti devianti a ragioni naturali ) Biologizzazione (sesso, razza, etnia, handicap ) Psicologizzazione (fissato, paranoico, pazzo..) Sociologizzazione (origini sociali, idee socio politiche )

13 La minoranza, le minoranze attive Stile di comportamento della minoranza: Consistenza sincronica del comportamento: Unanimità totale nell espressione delle posizioni minoritarie Consistenza diacronica del comportamento: Ripetizione ferma e sistematica di una risposta in occasioni successive Ripetizione non contraddittoria della risposta Stile della minoranza COERENZA, INVESTIMENTO PERSONALE per l innovazione, AUTONOMIA, RIGIDITA compensata da FLESSIBILITA L influenza minoritaria produce CONVERSIONE: è più profonda e interiorizzata rispetto alla CONDISCENDENZA alla maggioranza L influenza della minoranza induce a considerare la stimolo da molteplici prospettive, non solo da quella delle fonte divergenza cognitiva

14 Regole per una minoranza efficace OFFRIRE UN CONSENSO ALTERNATIVO La fonte principale del potere della minoranza è indebolire il consenso e attivarne uno alternativo Le minoranze devono essere coerenti al loro interno /sincronica Il consenso deve essere costante nel tempo/diacronica ESSERE DIVERSI MA NON TROPPO Trovare accordo su alcuni punti, conquistare credito di credibilità RAPPRESENTARE DIVERSITA Es. movimenti gay sostenuti da eterosessuali maggiore validità PROMUOVERE ELABORAZIONE SISTEMATICA Condizione di incertezza stimola attività cognitiva alternativa

15 Il successo della minoranza deviante Aumento di fatti e prove a favore delle sue posizioni Appoggio di persone autorevoli Appoggio di persone anche esterne al gruppo Stimolo alla creatività del gruppo: pensiero divergente ELEMENTI CHIAVE Tempi ritardati (ci vuole tempo) Cambiamento privato e interiorizzato (non sùbito pubblico) Adesione manifesta su temi trasposti Effetto modellante (vedi femminismo)

16 Due modelli a confronto MODELLO FUNZIONALISTA Equilibrio Dipendenza Unidirezionalità e asimmetria Pressione sociale e interpersonale Controllo sociale e riduzione della devianza Conformismo e obbedienza MODELLO GENETICO Conflitto Interdipendenza Bidirezionalità e simmetria Confronto sociale e interpersonale Negoziazione e tolleranza delle differenze Innovazione e cambiamento

17 AFTER EFFECT CROMATICO (Moscovici e Personnaz, 1976) After affect: dopo aver fissato una luce colorata, su uno schermo bianco si percepisce il colore complementare After effect per BLU: giallo arancio After effect per VERDE: rosso porpora NB Vengono presentate solo diapositive di colore BLU ESPERIMENTO SI SVOLGE IN 4 FASI FASE 1 individuale: 5 presentazioni indicare colore visto e indicare after effect su una scala da giallo (1) a rosso porpora (9). Lo sperimentatore raccoglie i fogli con le risposte individuali e distribuisce successivamente a ciascuno dei fogli sulle percentuali di risposte verde (errato) date da un campione molto ampio (condizione per creare condizione di influenza maggioritaria o minoritaria nella fase successiva)

18 Esperimento sull after effect Dalla II fase l esperimento è fatto in coppie: un soggetto sperimentale ed un collaboratore FASE 2: INTERAZIONE SOCIALE 15 prove successive, presentazione sempre di diapositiva BLU: la coppia risponde in pubblico sul colore della diapositiva Collaboratore risponde per primo, risponde sempre VERDE Le risposte verde del partner vengono quindi classificate come maggioritarie o minoritarie a seconda della condizione sperimentale: Condizione maggioritaria: 18,2% BLU; 81,8% VERDE: la risposta VERDE è sbagliata ma data dalla maggioranza. Condizione minoritaria: 81,2 % BLU; 18,2% VERDE: la risposta VERDE è sbagliata ma data dalla minoranza

19 Esperimento sull after effect FASE 3: 15 prove, risposta in privato Su un foglio indicano separatamente il colore della diapo e dell after effect FASE 4: collaboratore esce con una scusa Soggetto risponde da solo a 5 prove: diapo e after effect CONSIDERAZIONE PER COMPRENDERE I RISULTATI: Quello che è interessante osservare è il tipo di after effect: Se l after effect nominato rimane quello del blu (giallo arancio) e quindi quello corretto, significa che i soggetti modificano solo risposta verbale (dicono verde) Ma se l after effect nominato è quello del verde (rosso porpora) significa che i soggetti hanno cambiato anche il codice percettivo

20 Risultati FASE 2: interazione Le risposte verdi data dai soggetti sperimentali erano intorno al 5% e non c erano differenze tra condizione maggioritaria o minoritaria Risposte uguali alla fase 1 individuale FASE 3 Il giudizio su after effect, nella condizione minoritaria, si è orientato verso il verde Influenza più forte nella 4 fase, in assenza del collaboratore Nell influenza maggioritaria gli after effect sono sempre blu L influenza minoritaria ha prodotto un cambiamento percettivo (più profondo!) conversione

21 Alcune peculiarità L impatto della maggioranza avviene a LIVELLO PUBBLICO mentre la minoranza influisce soprattutto sulle posizioni PRIVATE (voto segreto) L influenza della minoranza è più duratura e stabile Per misurare l effetto della minoranza è meglio quindi utilizzare misure INDIRETTE di adesione e RITARDATE rispetto alla presentazione del messaggio La teoria della CONVERSIONE il processo di convalida della minoranza vs. il processo di confronto CONVALIDA = attento esame dell oggetto di discussione, raccolta di argomentazione e controargomentazioni CONFRONTO = attenzione rivolta alle singole opinioni, in particolare alla fonte

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