D A D M D N D B. Quantità
|
|
- Berto Contini
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 4. Informazione asimmetrica (Adattato dal capitolo 8 di di I. Lavanda e G. Rampa, Microeconomia. Scelte individuali e benessere sociale, Roma, Carocci, 2004) L informazione posseduta da compratori e venditori può essere distribuita in maniera asimmetrica. È possibile, infatti, che prima che avvenga una transazione il venditore sia meglio informato del compratore. Per esempio, chi vende un automobile usata probabilmente è meglio informato sulla qualità dell automobile rispetto a chi la compra. È anche possibile, d altra parte, che prima che avvenga la transazione il compratore sia meglio informato del venditore. Chi si avvale dei servizi di un assicurazione sanitaria, per esempio, probabilmente è meglio informato sui propri rischi di chi vende quei servizi. In tutti questi casi diciamo che vi è un problema di informazione nascosta. Possiamo pensare, però, a una situazione diversa, nella quale il venditore oppure il compratore non conosce qualcosa che può accadere dopo che la transazione è stata effettuata e che può avere qualche conseguenza su ciò che egli ottiene dalla transazione. Per esempio, chi vende un assicurazione che copre il rischio di incendio non può sapere se l assicurato, dopo aver pagato la polizza, prenderà le precauzioni necessarie per rendere meno probabile l incendio e il risarcimento del danno da parte dell assicuratore; oppure chi assume un dipendente e non ne può controllare il comportamento, non può sapere se il dipendente s impegna come dovrebbe nel proprio lavoro. In questo caso possiamo dire che siamo di fronte a un problema di azione nascosta. Quando i compratori oppure i venditori non hanno le medesime informazioni su ciò che comprano è vendono, l allocazione delle risorse può essere diversa da quella ottima, anche se il mercato, è concorrenziale Selezione avversa: un problema di informazione nascosta Per capire perché è possibile un fallimento dell efficienza del mercato quando vi è un problema di informazione nascosta, consideriamo il mercato delle automobili usate, illustrato nelle Fig. 11a e 11b. Supponiamo che le automobili usate possano essere solamente di due qualità, alta oppure bassa. Supponiamo, per il momento, che venditori e compratori possano sapere, prima che l automobile sia venduta, se è di qualità alta oppure bassa. Le curve di domanda delle automobili di qualità alta e bassa, rispettivamente D A e D B, sono diverse, perché per un automobile di qualità alta i compratori sono disposti a pagare un prezzo superiore a quello che pagherebbero per un automobile di qualità bassa. Figura 11 La selezione avversa Prezzo (a) Prezzo (b) P S A D A S B D M D N D B R D M D N D B 0 D B A Quantità 0 A F C Quantità Anche le curve di offerta delle automobili di qualità alta e bassa, rispettivamente S A e S B, sono diverse, perché i proprietari di automobili di qualità alta vogliono venderle a un prezzo superiore a quello che sono disposti ad accettare coloro che possiedono un automobile di qualità bassa. In queste circostanze in
2 equilibrio saranno vendute OA automobili di qualità alta al prezzo OP, come si può vedere nella Fig. 11a dove è illustrato il mercato delle automobili di qualità alta, e OA automobili di qualità bassa al prezzo OR, come si vede nella Fig. 11b dove è illustrato il mercato delle automobili di qualità bassa. Quindi metà delle automobili scambiate sono di qualità alta e metà di qualità bassa. Supponiamo, invece, che i venditori sappiano se la loro automobile è di qualità alta oppure bassa, mentre i compratori possono capire se un automobile è di qualità alta oppure bassa solamente dopo averla acquistata, perché i venditori di auto di qualità bassa riescono a rendere la propria merce indistinguibile da quella di qualità alta. Supponiamo, però, che i compratori sappiano che metà delle automobili usate sono di qualità alta e metà di qualità bassa. Poiché i compratori possono pensare che vi sia la medesima probabilità che un automobile usata sia di qualità alta oppure bassa, saranno disposti a pagare un prezzo medio, cioè inferiore a quello che pagherebbero per un automobile di qualità alta e superiore a quello che sarebbero disposti a pagare per un automobile di qualità bassa. La curva di domanda in entrambi i mercati diventa D M, che è in posizione intermedia tra D A e D B (nonostante una possibile illusione ottica dovuta alle diverse posizioni delle curve S A e S B, le curve D M, D N e D B sono le stesse nelle due parti della figura). Quando la curva di domanda diventa D M su entrambi i mercati, alcuni proprietari di un automobile di qualità alta rinunceranno a venderla, e alcuni proprietari di un automobile di qualità bassa, che prima non avrebbero venduto la loro automobile, decideranno di venderla. Infatti ora si venderanno solo OB < OA automobili di qualità alta e OC > OA automobili di qualità bassa. Dopo che sono state acquistate queste automobili, però, si scoprirà che la maggior parte delle automobili che sono state acquistate sono di bassa qualità. I potenziali compratori, quindi, non penseranno più che vi sia la stessa probabilità di comprare un automobile di qualità alta e un automobile di qualità bassa, ma penseranno che sia più probabile che un automobile usata sia di qualità bassa. Il prezzo che i compratori vorranno pagare per qualsiasi automobile usata, quindi, diminuirà, e la curva di domanda diventa D N su entrambi i mercati. Se la domanda in entrambi i mercati diventa D N, però, saranno vendute OD < OB automobili di qualità alta e OF < OC automobili di qualità bassa. In proporzione, però, la diminuzione delle auto di qualità alta è stata superiore alla diminuzione della auto di qualità bassa. È ancora aumentata, dunque, la quota delle automobili usate che si rivelano di bassa qualità. I potenziali compratori dovranno allora concludere che ora la probabilità di comprare un automobile di qualità alta è inferiore, e la probabilità di acquistare un automobile di qualità bassa è superiore, a quanto si riteneva in precedenza. Il prezzo che costoro sono disposti a pagare per un automobile usata, quindi, diminuirà ulteriormente e la quota di automobili acquistate che sono di qualità bassa aumenterà ulteriormente. Tutto ciò continuerà fino a quando la domanda e il prezzo diventeranno così bassi che si venderanno solamente automobili di qualità bassa. Quando i compratori se ne accorgono, la curva di domanda diventa D B in entrambi i mercati, perché ora gli acquirenti sono certi che esistono solo auto di qualità bassa, e si comportano come quando l informazione è simmetrica ma esiste il solo mercato della qualità bassa. Dunque si venderanno OA automobili di qualità bassa al prezzo OR, ma nessuna automobile di qualità alta. Dunque, se i compratori di automobili usate non hanno le stesse informazioni dei venditori, non vi sarà un mercato delle automobili di buona qualità, anche se i proprietari di quelle automobili vorrebbero venderle e i compratori vorrebbero acquistarle. Per la società, quindi, non è possibile ottenere il surplus che l esistenza del mercato delle auto di alta qualità garantirebbe in caso di informazione simmetrica. Per tale ragione l informazione asimmetrica è fonte di inefficienza. Quello che abbiamo appena descritto è un caso estremo di cosiddetta selezione avversa, dovuta a una distribuzione asimmetrica delle informazioni sulla qualità del prodotto: più in generale, se i compratori non possono riconoscere i prodotti di buona qualità, possiamo aspettarci che la quantità di prodotti di buona qualità offerta dai venditori e acquistata dai consumatori sia inferiore a quella che sarebbe stata offerta e acquistata se tutti avessero avuto le stesse informazioni. Il problema della selezione avversa è molto diffuso: gli acquirenti di automobili usate non sono i soli compratori ad avere meno informazioni dei venditori sul prodotto che vogliono comprare. Chi decide di acquistare una bottiglia di vino, per esempio, non può sapere con la stessa sicurezza del venditore se il vino è di buona qualità. Chi deve scegliere l albergo dove stare ha meno informazioni dell albergatore sulla qualità del servizio che riceverà. Chi richiede i servizi di un idraulico non può conoscere con la stessa certezza dell idraulico se costui effettuerà una riparazione accurata. Molto spesso, però, i venditori di prodotti di buona qualità riescono ad evitare che il mercato sia servito solamente da chi vende prodotti di cattiva qualità, perché riescono ad informare i compratori sulla qualità del prodotto. I venditori di automobili usate di cattiva qualità, per esempio, non possono permettersi di garantirvi
3 che ripareranno eventuali guasti, cosicché potete comprare con fiducia un automobile usata da chi offre quella garanzia. I consorzi del vino D.O.C.G. assicurano che il vino prodotto dagli aderenti al consorzio è di buona qualità, per cui i consumatori sono disposti a comprarlo anche a prezzi più alti. Poiché molte catene di alberghi, sostenendo un certo costo, assicurano lo stesso servizio in tutti i loro alberghi, sapete quale servizio riceverete se scegliete un albergo di quella catena. Se i vostri vicini vi assicurano che la loro doccia funziona regolarmente, potete rivolgervi con fiducia all idraulico che ha aggiustato la doccia dei vostri vicini, per il quale siete disposti a pagare un po di più. Garanzie sulla qualità del prodotto, standardizzazione del prodotto e una buona reputazione talora consentono ai venditori di evitare i problemi creati dalla selezione avversa. Naturalmente, poiché queste istituzioni sono costose, qualcuno, produttore o consumatore, dovrà pagare per la loro esistenza Comportamento negligente ( rischio morale, moral hazard ): un problema di azione nascosta L asimmetria nella distribuzione delle informazioni non riguarda necessariamente ciò che ciascuno conosce prima di effettuare uno scambio, ma può riguardare anche ciò che qualcuno può fare dopo che è stato effettuato lo scambio. Per capire quali problemi derivano da questa asimmetria informativa, consideriamo la situazione, illustrata nella Fig. 12, nella quale si trova chi compra da un assicuratore una polizza che gli assicura il rimborso, totale oppure parziale, del danno che egli può subire per l incendio della propria casa. Costi e benefici marginali D Figura 12 Il comportamento negligente G C F E BMa SA 0 B A BMa NA Precauzioni Il danno che il proprietario di una casa si attende (= valore atteso ) di subire quando considera l eventualità di un incendio è uguale al valore della casa moltiplicato per la probabilità che vi sia un incendio: se il danno vale D, e la probabilità di averlo è pari a p, il danno atteso è pari a p D. Quando aumentano le precauzioni prese per impedire l incendio, però, il danno atteso diminuisce, perché diminuisce la probabilità p che la casa bruci. Allora, il beneficio marginale che si ottiene da qualche precauzione addizionale è uguale alla diminuzione del danno atteso conseguente alla diminuzione della probabilità di un incendio. Questo beneficio è rappresentato dalla retta DE, che è decrescente perché si può supporre che la possibilità di ridurre ulteriormente la probabilità di un incendio prendendo qualche precauzione addizionale diminuisca quando aumentano le precauzioni prese ( prima si sposta di un metro la tanica di benzina dal camino, poi di altri tre metri, poi nella stanza vicina, poi si installano sensori di fumo, ecc. : ogni nuova precauzione contribuisce sempre meno alla diminuzione di probabilità, visto che prima si prendono le precauzioni più efficaci). Questa curva è chiamata BMa NA per indicare il beneficio marginale delle precauzioni del proprietario prima di assicurarsi ( non assicurato = NA). Il costo addizionale (marginale) che il proprietario sostiene quando prende qualche precauzione addizionale, invece, è rappresentato dalla retta CE, che è orizzontale perché si può supporre per semplicità che il costo di una precauzione addizionale rimanga costante per qualsiasi ammontare di precauzioni.
4 Se non è assicurato, il proprietario della casa è interessato a prendere la quantità OA di precauzioni, perché questa è la quantità dove il beneficio marginale è uguale al loro costo marginale. Cosa succede se il proprietario si assicura, cioè paga un premio una tantum per poi ricevere un risarcimento R se l incendio si verifica? Se vi è un incendio il proprietario subisce un danno più basso, perché il danno sarà risarcito almeno in parte dall assicuratore: quindi il danno a carico dell assicurato in caso di incendio è pari a D R. Poiché il danno che può essere evitato con qualche precauzione addizionale è più basso, anche il beneficio ottenuto da qualche precauzione addizionale è più basso: infatti ora il danno atteso, di cui ci si libera con le precauzioni, è pari a p (D R) < p D. Allora, la curva del beneficio marginale delle precauzioni dell assicurato è più bassa della precedente, e diventa per esempio DF: questa curva è chiamata BMa SA per indicare il beneficio marginale delle precauzioni del proprietario una volta che sia assicurato ( sì assicurato = SA). Dunque, il proprietario sarà ora interessato a prendere solamente la quantità OB di precauzioni. Il proprietario, naturalmente, non ridurrà le precauzioni se l assicuratore può controllare al 100% quante precauzioni sono state prese per evitare l incendio, perché l assicuratore potrebbe rifiutarsi di risarcire il danno sostenendo che il comportamento dell assicurato ha fatto aumentare la probabilità di un incendio. Se l assicuratore, però, non può controllare le precauzioni prese dal proprietario ( azione nascosta ), costui prenderà meno precauzioni per evitare l incendio di quante ne avrebbe prese se non fosse stato assicurato. Tutto ciò è importante perché il comportamento dell assicurato produce un risultato insoddisfacente non solo per l assicuratore, ma anche per l intera società. Infatti, se il proprietario è assicurato e l assicuratore non può controllare come si comporta l assicurato, il proprietario prende una quantità di precauzioni inferiore a quella socialmente ottima, e la collettività affronta un rischio di incendio superiore a quello socialmente ottimo. Proviamo a capire le ragioni di questo risultato, considerando che la società è composta in questo caso da assicurato + assicuratore. Figura 12 bis Il comportamento negligente dal punto di vista sociale Costi e benefici marginali D G C F E CMa S BMa P 0 B A BMa S Precauzioni Quando il proprietario prende qualche precauzione che serve ad evitare un incendio, tutti coloro che devono sostenere il costo dell incendio ne ottengono un beneficio: non solo l assicurato, ma anche l assicuratore, visto che costui sarà chiamato a risarcire l assicurato con meno probabilità. Infatti, è sì vero che il danno atteso a carico dell assicurato è p (D R), ma il danno (risarcimento) atteso per l assicuratore è p R: dunque il danno atteso per l intera società è di nuovo p (D R) + p R = p D. La retta DE, quindi, rappresenta ora il beneficio marginale sociale delle precauzioni prese dal proprietario per evitare l incendio, ed è allora indicata come BMa S nella Figura 12 bis. In altri termini: se il proprietario non è assicurato, il costo dell incendio, D, è sostenuto solamente dal proprietario, che riceve tutto il beneficio derivante da una precauzione addizionale che egli ha preso; se il proprietario è assicurato, invece, il costo dell incendio è sostenuto anche dall assicuratore (risarcimento R). L assicuratore, quindi, riceve una parte del beneficio derivante da qualche precauzione addizionale presa dal
5 proprietario. Messe così le cose, dunque, la curva GF rappresenta ora il beneficio marginale privato del solo assicurato, ed è allora chiamata BMa P nella Figura 12 bis. Cosa dire dei costi marginali? Supponendo che nella società solo il proprietario sopporti i costi del prendere le precauzioni, il costo marginale privato (retta CE) è anche il costo marginale sociale, CMa S. Il proprietario, naturalmente, prende la precauzioni che comportano l uguaglianza tra il suo costo marginale privato e il suo beneficio marginale privato. Dunque, se è assicurato, il proprietario prende un ammontare di precauzioni pari a OB. Invece, per individuare la quantità di precauzioni socialmente efficiente, dobbiamo verificare che siano tra loro uguali il beneficio e il costo marginale sociali: questo avviene in corrispondenza della quantità OA. Quando il proprietario è assicurato, dunque, la quantità di precauzioni prese, OA, è quella socialmente ottima, perché il beneficio marginale privato coincide con il beneficio marginale sociale ed entrambi sono uguali al costo marginale delle precauzioni. Se il proprietario è assicurato e l assicuratore non può controllare il suo comportamento, la quantità di precauzioni prese dall assicurato, OB, è inferiore a quella socialmente ottima, perché il beneficio marginale privato è inferiore al beneficio marginale sociale. Anche in questo secondo caso di informazione asimmetrica, allora, si pone un problema di efficienza, in quanto il surplus sociale, se i privati agiscono secondo i propri incentivi, è inferiore al massimo che si potrebbe ottenere se si avesse a cuore il miglior risultato sociale. Il problema del comportamento negligente, determinato dall impossibilità di sapere come si comporta chi ha stipulato un contratto, è molto diffuso, perché caratterizza anche i rapporti di lavoro nei quali il datore di lavoro non può controllare come si comportano i propri dipendenti, oppure i rapporti tra una banca e un cliente quando la banca non può controllare il comportamento di un cliente al quale ha concesso un prestito. Poiché le difficoltà che sorgono in queste situazioni derivano sostanzialmente dalla presenza di un esternalità positiva, che induce qualcuno a produrre uno sforzo inferiore a quello che sarebbe desiderabile, molto spesso si tenta di risolvere questo problema offrendo qualche incentivo che dovrebbe rendere interessante un comportamento più diligente. Per esempio, molti assicuratori inseriscono nel contratto qualche forma di franchigia, cioè un livello del danno al di sotto del quale esso non viene risarcito, assieme a qualche forma di massimale, cioè un livello del danno al di sopra del quale esso non viene risarcito. In tal modo rimangono a carico dell assicurato i piccoli danni dovuti a disattenzioni minori, ma l assicurato stesso ci penserà due volte prima di comportarsi in modo poco cauto ed esporsi a danni molti gravi. Altri assicuratori, invece, inseriscono nei contratti condizioni di bonus/malus, che prevedono un aumento del premio periodico da pagarsi da parte dell assicurato se costui si dimostra poco attento ad evitare i danni : questo contratto è tale da corresponsabilizzare la controparte (l assicurato), in quanto fa ricadere in parte su quest ultima i risultati del suo impegno. *** Il rapporto fra un principale e un agente (Adattato dal capitolo 9 di I. Lavanda e G. Rampa, Microeconomia. Scelte individuali e benessere sociale, Roma, Carocci, 2004) Il problema dell azione nascosta è rilevante anche per quello che in economia si chiama rapporto di agenzia. In un rapporto di agenzia esiste un primo soggetto, chiamato principale, il quale persegue degli obiettivi sulla base delle proprie preferenze, ed un secondo soggetto, detto agente, che viene delegato dal primo a prendere le decisioni quotidianamente necessarie a perseguire gli obiettivi del principale. I motivi per cui un principale decide di delegare un agente a svolgere certi compiti possono essere molteplici: il principale potrebbe non aver tempo da dedicare all attività esecutiva; può darsi che l agente sia uno specialista in faccende di amministrazione e di governo; oppure può accadere che convenga avere pochi agenti che rappresentino una popolazione la quale, a causa dell elevata numerosità, non potrebbe prendere decisioni continue. La relazione di agenzia non è specifica della sola azione pubblica, ma ha luogo in moltissimi rapporti tra privati: un avvocato rappresenta il suo cliente, un consiglio di amministrazione opera
6 in nome degli azionisti, un amministratore delegato in nome del consiglio, un dirigente lavora per l amministratore, un impiegato svolge operazioni che il dirigente non ha tempo seguire. Nel rapporto di agenzia il principale ha per contratto il vantaggio di prevalere dal punto di vista gerarchico sull agente. Tuttavia gli ordini del principale non possono prevedere ogni dettaglio di ciò che l'agente deve fare, e il principale non può controllare l esecuzione di questi ordini nei minimi particolari. Dunque l agente può perseguire in vari modi l'obiettivo che gli è stato assegnato dal principale, il quale non è interessato ad indagare sull'operato dell agente se costui raggiunge quell'obiettivo. Ma proprio per questa ragione l agente è più informato del principale circa gli accadimenti quotidiani e le specifiche tecnologie che sono implicate dalle sue mansioni. Inoltre è probabile che non tutti i risultati siano riconducibili in modo univoco all operato di qualche specifico agente: qualche risultato avverso potrebbe invece dipendere dalla sorte. Il rapporto tra principale e agente, dunque, è un caso di informazione asimmetrica. Nei rapporti di agenzia privati l obiettivo del principale è usualmente definito in termini di qualche grandezza sintetica, per esempio il profitto dell impresa oppure qualche indicatore calcolato dal centro di costo di un reparto, o ancora il guadagno o la perdita monetari del cliente coinvolto in una causa civile. Il contratto di agenzia prevede un pagamento a favore dell agente per il fatto che costui esegue le mansioni assegnate. Ma l'agente non è interessato solamente al pagamento: egli può impegnarsi di più o di meno, e se può scegliere usualmente preferirà la seconda alternativa. L agente, quindi, ha un incentivo a non impegnarsi adeguatamente, perché il principale non può controllare il suo impegno, ed egli può far credere che i risultati negativi non dipendano da lui. La conseguenza, nei contratti di agenzia privati, è che tipicamente occorre sovra pagare l agente per indurlo ad impegnarsi come vorremmo, prospettando nel contempo una severa punizione nel caso in cui si scopra una sua colpa, cosa che però è costosa e comunque non è sempre possibile. Stiamo cioè dicendo che il contratto ottimale in questi casi è un contratto a paga variabile: la paga viene aumentata o diminuita a seconda dell impegno dell agente, usualmente misurato in modo indiretto per mezzo di qualche risultato (per esempio, il profitto di impresa). Occorre, d altra parte, essere consapevoli che il risultato del principale non è sempre correlato al 100% con l impegno dell agente: per esempio, qualche fenomeno casuale esterno (interruzione di energia elettrica, rottura della catena di montaggio, ecc.) potrebbe interferire con l impegno dell agente. Inoltre, sappiamo dalla nostra precedente analisi dell atteggiamento verso il rischio che tipicamente il lavoratore (agente) è più avverso al rischio del datore di lavoro (principale): allora il contratto ottimale potrebbe prevedere una paga poco variabile (varianza piccola per il lavoratore) ma con media, cioè valore atteso, più bassa di quanto potrebbe essere quella nel caso di maggior variabilità. L avverso al rischio, infatti, è disposto a rinunciare a qualcosa in termini di valore atteso pur di avere un rischio (varianza) più basso. Dunque, disegnare un contratto ottimale non è facile da progettare: da una parte occorre incentivare l agente (cioè correlare la sua paga al risultato); dall altra parte, se costui è avverso al rischio la sua paga non può essere troppo variabile. Governare il mondo non è facile
D A D M D N D B. Quantità
4. Informazione asimmetrica (Adattato dal capitolo 8 di di I. Lavanda e G. Rampa, Microeconomia. Scelte individuali e benessere sociale, Roma, Carocci, 2004) L informazione posseduta da compratori e venditori
Dettagli1. I costi di transazione e la dimensione dell impresa
1. I costi di transazione e la dimensione dell impresa L esecuzione delle operazioni necessarie all impresa per svolgere il suo compito, cioè combinare fattori di produzione per ottenere un profitto, richiede
DettagliD A D M D N D B. Quantità
4. Informazione asimmetrica (Tratto dal capitolo 8 di di I. Lavanda e G. Rampa, Microeconomia. Scelte individuali e benessere sociale, Roma, Carocci, 2004) L informazione posseduta da compratori e venditori
DettagliInformazione asimmetrica
Informazione asimmetrica L informazione posseduta dalle due parti di una relazione economica può essere distribuita in maniera diversa: parliamo in questo caso di informazione asimmetrica. È possibile,
DettagliEdited by Foxit PDF Editor Copyright (c) by Foxit Software Company, 2004 For Evaluation Only.
In un mercato del lavoro competitivo esistono due tipi di lavoratori, quelli con alta produttività L A, che producono per 30 $ l'ora, e quelli con bassa produttività, L B, che producono per 5 $ l'ora.
DettagliCapitolo 17. I mercati con informazione asimmetrica
Capitolo 17 I mercati con informazione asimmetrica Introduzione L incertezza sulla qualità e il mercato dei bidoni I segnali di mercato Il rischio morale Il problema agente-principale L informazione asimmetrica
DettagliIl mercato assicurativo: selezione avversa, fallimenti del mercato, menù di contratti, assicurazione obbligatoria
Il mercato assicurativo: selezione avversa, fallimenti del mercato, menù di contratti, assicurazione obbligatoria Esercizio 1 Ci sono 2000 individui ciascuno con funzione di utilità Von Neumann-Morgestern
DettagliIl mercato di monopolio
Il monopolio Il mercato di monopolio Il monopolio è una struttura di mercato caratterizzata da 1. Un unico venditore di un prodotto non sostituibile. Non ci sono altre imprese che possano competere con
DettagliCapitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore
Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore 13.1: Introduzione L analisi dei due capitoli precedenti ha fornito tutti i concetti necessari per affrontare l argomento di questo capitolo:
DettagliL INFORMAZIONE ASIMMETRICA
Università degli studi di MACERATA Facoltà di SCIENZE POLITICHE ECONOMIA POLITICA: MICROECONOMIA A.A. 2011/2012 L INFORMAZIONE ASIMMETRICA Fabio CLEMENTI E-mail: fabio.clementi@unimc.it Web: http://docenti.unimc.it/docenti/fabio-clementi
DettagliCapitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni
Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni 25.1: Introduzione In questo capitolo la teoria economica discussa nei capitoli 23 e 24 viene applicata all analisi dello scambio del rischio nel
DettagliLezione 1 Introduzione
Lezione 1 Introduzione Argomenti Cosa è l Economia politica I principi fondamentali dell Economia politica Cosa studia l Economia politica Perché studiare l Economia politica 1.1 COSA È L ECONOMIA POLITICA
DettagliFacoltà di Scienze Politiche Corso di Economia Politica. Esercitazione di Microeconomia sui capitoli 11, 12 e 13
Facoltà di Scienze Politiche Corso di Economia Politica Esercitazione di Microeconomia sui capitoli 11, 12 e 13 Domanda 1 (Problema 3. dal Cap. 11 del Libro di Testo) Curva di offerta degli stereo portatili
DettagliINFORMAZIONE ASIMMETRICA
Università degli studi di MACERATA Facoltà di SCIENZE POLITICHE ECONOMIA POLITICA: MICROECONOMIA A.A. 2010/2011 INFORMAZIONE ASIMMETRICA Fabio CLEMENTI E-mail: fabio.clementi@unimc.it Web: http://docenti.unimc.it/docenti/fabio-clementi
DettagliAsimmetria delle informazioni
Asimmetria delle informazioni Definizione L informazione spesso non è diffusa identicamente tra i due lati del mercato Vantaggio informativo della domanda: mercato assicurativo Vantaggio informativo dell
DettagliTEMPO E RISCHIO. Il valore del denaro è funzione del tempo in cui è disponibile
Esercitazione TEMPO E RISCHIO Il valore del denaro è funzione del tempo in cui è disponibile Un capitale - spostato nel futuro si trasforma in montante (capitale iniziale più interessi), - spostato nel
DettagliCapitolo 7. Efficienza e scambio. Principi di economia (seconda edizione) Robert H. Frank, Ben S. Bernanke
Capitolo 7 Efficienza e scambio Pareto-efficienza L efficienza in senso economico ha una definizione ristretta che prende il nome da un economista italiano (Vilfredo Pareto) una allocazione è efficiente
DettagliMICROECONOMIA La teoria del consumo: Alcuni Arricchimenti. Enrico Saltari Università di Roma La Sapienza
MICROECONOMIA La teoria del consumo: Alcuni Arricchimenti Enrico Saltari Università di Roma La Sapienza 1 Dotazioni iniziali Il consumatore dispone ora non di un dato reddito monetario ma di un ammontare
DettagliCorso di Politica Economica
Corso di Politica Economica Lezione 7: Informazione incompleta Francesca Severini Università Politecnica delle Marche (Sede di S.Benedetto del Tronto) f.severini@univpm.it (email) http://utenti.dea.univpm.it/politica
DettagliREGOLAZIONE (E TASSAZIONE OTTIMALE) DI UN MONOPOLIO CON PIÙ LINEE DI PRODUZIONE
REGOLAZIONE (E TASSAZIONE OTTIMALE) DI UN MONOPOLIO CON PIÙ LINEE DI PRODUZIONE Nella Sezione 16.5 abbiamo visto come un regolatore che voglia fissare il prezzo del monopolista in modo da minimizzare la
DettagliCapitolo 17. Mercati con asimmetrie informative
Capitolo 17 Mercati con asimmetrie informative Argomenti discussi Incertezza sulla qualità nel mercato dei bidoni Segnalazione Moral Hazard (azzardo morale) Micro F. Barigozzi 2 Perchè il mercato fallisce
DettagliMONOPOLIO, MONOPOLISTA
Barbara Martini OBIETTIVI IL SIGNIFICATO DI MONOPOLIO, IN CUI UN SINGOLO MONOPOLISTA È L UNICO PRODUTTORE DI UN BENE COME UN MONOPOLISTA DETERMINA L OUTPUT ED IL PREZZO CHE MASSIMIZZANO IL PROFITTO LA
DettagliEsercitazione 23 maggio 2016
Esercitazione 5 maggio 016 Esercitazione 3 maggio 016 In questa esercitazione, nei primi tre esercizi, analizzeremo il problema del moral hazard nel mercato. In questo caso prenderemo in considerazione
DettagliI ricavi ed i costi di produzione
I ricavi ed i costi di produzione Supponiamo che le imprese cerchino di operare secondo comportamenti efficienti, cioè comportamenti che raggiungono i fini desiderati con mezzi minimi (o, che è la stessa
DettagliMassimizzazione del Profitto e offerta concorrenziale. G. Pignataro Microeconomia SPOSI
Massimizzazione del Profitto e offerta concorrenziale 1 Mercati perfettamente concorrenziali 1. Price taking Poiché ogni impresa vende una porzione relativamente piccola della produzione complessiva del
DettagliBlanchard, Macroeconomia Una prospettiva europea, Il Mulino 2011 Capitolo IV. I mercati finanziari. Capitolo IV. I mercati finanziari
Capitolo IV. I mercati finanziari 1. La domanda di moneta La moneta può essere usata per transazioni, ma non paga interessi. In realtà ci sono due tipi di moneta: il circolante, la moneta metallica e cartacea,
DettagliIndice. 1 La disoccupazione ---------------------------------------------------------------------------------------- 3. 2 di 6
INEGNAMENO DI EONOMIA OLIIA LEZIONE VIII IL EORE DELL OUAZIONE ROF. ALDO VAOLA Economia olitica Indice 1 La disoccupazione ----------------------------------------------------------------------------------------
DettagliLA MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO ATTRAVERSO LA FISSAZIONE DEL PREZZO IN FUNZIONE DELLE QUANTITÀ
LA MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO ATTRAVERSO LA FISSAZIONE DEL PREZZO IN FUNZIONE DELLE QUANTITÀ In questa Appendice mostreremo come trovare la tariffa in due parti che massimizza i profitti di Clearvoice,
DettagliCapitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni
Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni 25.1: Introduzione In questo capitolo la teoria economica discussa nei capitoli 23 e 24 viene applicata all analisi dello scambio del rischio nel
DettagliIl modello generale di commercio internazionale
Capitolo 6 Il modello generale di commercio internazionale [a.a. 2013/14] adattamento italiano di Novella Bottini (ulteriore adattamento di Giovanni Anania) 6-1 Struttura della presentazione Domanda e
DettagliIL MERCATO TI DA UNA MANO
IL MERCATO TI DA UNA MANO ovvero tutto quello che avresti sempre voluto sapere sul mercato elettrico e non hai mai osato chiedere IL MERCATO TI DA UNA MANO ovvero tutto quello che avresti sempre voluto
DettagliMacroeconomia, Esercitazione 2. 1 Esercizi. 1.1 Moneta/1. 1.2 Moneta/2. 1.3 Moneta/3. A cura di Giuseppe Gori (giuseppe.gori@unibo.
acroeconomia, Esercitazione 2. A cura di Giuseppe Gori (giuseppe.gori@unibo.it) 1 Esercizi. 1.1 oneta/1 Sapendo che il PIL reale nel 2008 è pari a 50.000 euro e nel 2009 a 60.000 euro, che dal 2008 al
DettagliFacoltà di Scienze Politiche Corso di Economia Politica. Esercitazione di Microeconomia sui capitoli 7 e 8
Facoltà di Scienze Politiche Corso di Economia Politica Esercitazione di Microeconomia sui capitoli 7 e 8 Domanda 1 Dite quale delle seguenti non è una caratteristica di un mercato perfettamente competitivo:
DettagliEconomia Internazionale e Politiche Commerciali (a.a. 12/13)
Economia Internazionale e Politiche Commerciali (a.a. 12/13) Soluzione Esame (11 gennaio 2013) Prima Parte 1. (9 p.) (a) Ipotizzate che in un mondo a due paesi, Brasile e Germania, e due prodotti, farina
DettagliGli strumenti di base della Finanza
27 Gli strumenti di base della Finanza ECONOMIA FINANZIARIA L Economia Finanziaria studia le decisioni degli individui sulla allocazione delle risorse e la gestione del rischio VALORE ATTUALE Con il termine
Dettagli8. ESTERNALITÀ, BENI PUBBLICI, ASIMMETRIA INFORMATIVA
8. ESTERNALITÀ, BENI UBBLICI, ASIMMETRIA INFORMATIVA 8.1. Un fenomeno di esternalità positiva può essere segnalato, in equilibrio di concorrenza perfetta, dal fatto che 1) Il beneficio marginale sociale
DettagliDomanda e offerta di lavoro
Domanda e offerta di lavoro 1. Assumere (e licenziare) lavoratori Anche la decisione di assumere o licenziare lavoratori dipende dai costi che si devono sostenere e dai ricavi che si possono ottenere.
DettagliI fallimenti del mercato
Esternalità I fallimenti del mercato Esternalità Quando una transazione tra un compratore e un venditore condiziona direttamente una terza parte, l effetto che questa subisce viene detto esternalità. In
DettagliIndustrial organization e teoria dei giochi (II modulo) [Contratti, incentivi, impresa]
Industrial organization e teoria dei giochi (II modulo) [Contratti, incentivi, impresa] Lezion4 - Selezione avversa, screening e segnalazione Asimmetrie informative pre-contrattuali e selezione avversa
DettagliMercati finanziari e valore degli investimenti
7 Mercati finanziari e valore degli investimenti Problemi teorici. Nei mercati finanziari vengono vendute e acquistate attività. Attraverso tali mercati i cambiamenti nella politica del governo e le altre
DettagliCapitolo 23: Scelta in condizioni di incertezza
Capitolo 23: Scelta in condizioni di incertezza 23.1: Introduzione In questo capitolo studiamo la scelta ottima del consumatore in condizioni di incertezza, vale a dire in situazioni tali che il consumatore
DettagliIntroduzione all informazione asimmetrica. Informazione imperfetta; Informazione nascosta; Selezione avversa; Azione nascosta; Azzardo morale;
Introduzione all informazione asimmetrica Informazione imperfetta; Informazione nascosta; Selezione avversa; Azione nascosta; Azzardo morale; Informazione imperfetta Virtualmente ogni transazione economica
DettagliScelte in condizione di incertezza
Scelte in condizione di incertezza Tutti i problemi di decisione che abbiamo considerato finora erano caratterizzati dal fatto che ogni possibile scelta dei decisori portava a un esito certo. In questo
DettagliScelte in condizioni di rischio e incertezza
CAPITOLO 5 Scelte in condizioni di rischio e incertezza Esercizio 5.1. Tizio ha risparmiato nel corso dell anno 500 euro; può investirli in obbligazioni che rendono, in modo certo, il 10% oppure in azioni
DettagliCAPITOLO 10 I SINDACATI
CAPITOLO 10 I SINDACATI 10-1. Fate l ipotesi che la curva di domanda di lavoro di una impresa sia data da: 20 0,01 E, dove è il salario orario e E il livello di occupazione. Ipotizzate inoltre che la funzione
DettagliMicroeconomia A-K, Prof Giorgio Rampa a.a. 2011-2012. Svolgimento della prova scritta di Microeconomia AK del 19 settembre 2012
Svolgimento della prova scritta di Microeconomia AK del 19 settembre 2012 A DEFINIZIONI - Si definiscano sinteticamente i termini anche con l ausilio, qualora necessario, di formule e grafici. 1. Beni
DettagliCorso di Scienza Economica (Economia Politica) prof. G. Di Bartolomeo
Corso di Scienza Economica (Economia Politica) prof. G. Di Bartolomeo Lezione 14 Equilibrio economico generale (efficienza nello scambio) e fallimenti del mercato Facoltà di Scienze della Comunicazione
DettagliIstituzioni di Economia
Corso di laurea in Servizio Sociale Istituzioni di Economia I costi di produzione (Capitolo 13) I costi di produzione La legge dell offerta P Offerta Le imprese sono disposte a produrre e vendere quantità
DettagliFallimenti del mercato: Il monopolio
Corso di Scienza Economica (Economia Politica) prof. G. Di Bartolomeo Fallimenti del mercato: Il monopolio Facoltà di Scienze della Comunicazione Università di Teramo Concorrenza imperfetta La concorrenza
DettagliIl sistema monetario
Il sistema monetario Premessa: in un sistema economico senza moneta il commercio richiede la doppia coincidenza dei desideri. L esistenza del denaro rende più facili gli scambi. Moneta: insieme di tutti
DettagliCapitolo 26: Il mercato del lavoro
Capitolo 26: Il mercato del lavoro 26.1: Introduzione In questo capitolo applichiamo l analisi della domanda e dell offerta ad un mercato che riveste particolare importanza: il mercato del lavoro. Utilizziamo
DettagliRisparmio e Investimento
Risparmio e Investimento Risparmiando un paese ha a disposizione più risorse da utilizzare per investire in beni capitali I beni capitali a loro volta fanno aumentare la produttività La produttività incide
DettagliCAPITOLO 1 OFFERTA DI LAVORO
CAPITOLO 1 OFFERTA DI LAVORO 1-1. Quante ore allocherà un individuo alle attività di tempo libero se le sue curve di indifferenza tra consumo e beni sono concave verso l origine? Il lavoratore o lavorerà
DettagliIl modello generale di commercio internazionale
Capitolo 6 Il modello generale di commercio internazionale adattamento italiano di Novella Bottini 1 Struttura della presentazione Domanda e offerta relative Benessere e ragioni di scambio Effetti della
DettagliESERCITAZIONE 8: GIOCHI SEQUENZIALI, ASIMMETRIE INFORMATIVE ED ESTERNALITA
MICRECNMI CLE.. 003-004 ssistente alla didattica: Elena rgentesi ESERCITZINE 8: GICHI SEUENZILI, SIMMETRIE INFRMTIVE E ESTERNLIT Esercizio : Giochi sequenziali e minacce credibili Si consideri un mercato
DettagliIntroduzione all economia
Introduzione all economia 4.X.2005 Macro e microeconomia La teoria economica è divisa in due sezioni principali: la microeconomia e la macroeconomia La microeconomia studia il comportamento dei singoli
DettagliLe ragioni dell intervento pubblico
Le ragioni dell intervento pubblico 1. COME VALUTARE GLI ESITI DEL MERCATO PRIVATO E DELL INTERVENTO PUBBLICO (L OTTIMO SOCIALE) 2. QUANDO IL MERCATO REALIZZA L OTTIMO SOCIALE 3. QUANTO IL MERCATO FALLISCE
DettagliELASTICITÀ. Sarebbe conveniente per il produttore aumentare ulteriormente il prezzo nella stessa misura del caso
Esercizio 1 Data la funzione di domanda: ELASTICITÀ Dire se partendo da un livello di prezzo p 1 = 1.5, al produttore converrà aumentare il prezzo fino al livello p 2 = 2. Sarebbe conveniente per il produttore
Dettagli= 8.000 + 2.000 = 5.000.
Esercizio 1 Consideriamo il mercato delle barche usate e supponiamo che esse possano essere di due tipi, di buona qualità e di cattiva qualità. Il valore di una barca di buona qualità è q = 8000, mentre
DettagliIl modello generale di commercio internazionale
Capitolo 6 Il modello generale di commercio internazionale [a.a. 2015/16 ] adattamento italiano di Novella Bottini (ulteriore adattamento di Giovanni Anania, Margherita Scoppola e Francesco Aiello) 6-1
DettagliCAPITOLO 8 LA VERIFICA D IPOTESI. I FONDAMENTI
VERO FALSO CAPITOLO 8 LA VERIFICA D IPOTESI. I FONDAMENTI 1. V F Un ipotesi statistica è un assunzione sulle caratteristiche di una o più variabili in una o più popolazioni 2. V F L ipotesi nulla unita
DettagliIl vantaggio comparato. Il vantaggio comparato. Il vantaggio comparato
Il vantaggio comparato Nel giorno di San Valentino la domanda statunitense di rose è di circa 10 milioni. Coltivare rose negli Stati Uniti d inverno è difficile. E necessario l uso di serre riscaldate.
DettagliCome affrontare i monopoli naturali
Come affrontare i monopoli naturali Il problema del monopolio naturale è che se anche l impresa volesse fissare il prezzo a un livello pari al costo marginale (efficienza sociale), produrrebbe in perdita
DettagliCorso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA. 2006-2007
Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani AA. 2006-2007 Problemi del Coordinamento 3 Coordinamento Un coordinamento consiste in accordo preventivo con il quale 2 o più attori uniscono i propri
DettagliEconomia Politica. Il monopolio. Cap 15. Appunti delle lezioni Fabiano Schivardi
Economia Politica Appunti delle lezioni Fabiano Schivardi testo di riferimento: Mankiw, Principi di economia, 3 ed., 2004, Zanichelli Cap 15 Il monopolio Inquadramento generale In questa sezione prenderemo
DettagliEsercitazione 9 Dott.ssa Sabrina Pedrini 29/04/2015. Domande a risposta multipla
Esercitazione 9 Dott.ssa Sabrina Pedrini 29/04/2015 Domande a risposta multipla 1) Il primo teorema dell economia del benessere sostiene che: a) L equilibrio competitivo dipende dal potere contrattuale
DettagliLa scelta in condizioni di incertezza
La scelta in condizioni di incertezza 1 Stati di natura e utilità attesa. L approccio delle preferenza per gli stati Il problema posto dall incertezza riformulato (state-preference approach). L individuo
DettagliIl razionamento del credito
Corso interfacoltà in Economia Politica economica e finanza Modulo in Teoria e politica monetaria Il razionamento del credito Giovanni Di Bartolomeo gdibartolomeo@unite.it Razionamento del credito Razionamento
DettagliLa teoria dell offerta
La teoria dell offerta Tecnologia e costi di produzione In questa lezione approfondiamo l analisi del comportamento delle imprese e quindi delle determinanti dell offerta. In particolare: è possibile individuare
DettagliLezione 14. Risparmio e investimento. Leonardo Bargigli
Lezione 14. Risparmio e investimento Leonardo Bargigli Risparmio e investimento nella contabilità nazionale Ripartiamo dalla definizione di PIL in termini di spesa finale Y = C + I + G + NX Consideriamo
DettagliEsercitazione 2 di Economia Pubblica CLEF Soluzioni Tutor Dottor Matteo Maria Cati A.A.: 2012-2013
Esercitazione 2 di Economia Pubblica CLEF Soluzioni Tutor Dottor Matteo Maria Cati A.A.: 2012-2013 Esercizio 1: Esternalità Un impresa A adotta un sistema di produzione rumoroso, che genera un inquinamento
DettagliCapitolo Terzo Valore attuale e costo opportunità del capitale
Capitolo Terzo Valore attuale e costo opportunità del capitale 1. IL VALORE ATTUALE La logica di investimento aziendale è assolutamente identica a quella adottata per gli strumenti finanziari. Per poter
DettagliInformazione e mercati competitivi. Lezione 29. Infomazione asimmetrica. Infomazione asimmetrica. Infomazione asimmetrica.
Lezione 9 Informazione Asimmetrica Informazione e mercati competitivi Mercati perfettamente competitivi: tutti gli agenti sono pienamente informati circa i beni scambiati e sul funzionamento del mercato.
DettagliSTATO E RIDISTRIBUZIONE DELLE RISORSE CORSO DI LAUREA IN SERVIZIO SOCIALE, FACOLTÁ DI SOCIOLOGIA
STATO E RIDISTRIBUZIONE DELLE RISORSE CORSO DI LAUREA IN SERVIZIO SOCIALE, FACOLTÁ DI SOCIOLOGIA A.A. 2008-2009 ANNA TEMPIA 2 LEZIONE LE RAGIONI DELL INTERVENTO PUBBLICO (PARTE SECONDA) BIBLIOGRAFIA: P.
DettagliIl mercato dei beni. Prof. Sartirana
Il mercato dei beni Prof. Sartirana Gli scambi di beni economici avvengono tra soggetti che vengono definiti: soggetti economici I soggetti economici sono 4 ed ognuno di essi ha necessità diverse. I soggetti
DettagliCapitolo 1. Che cos è l economia
Capitolo 1 Che cos è l economia Economia, scarsità e scelta L'economia è una scienza sociale L economia è lo studio della scelta in condizioni di scarsità Scarsità e scelte individuali Scarsità di tempo
DettagliCapitolo 22: Lo scambio nel mercato dei capitali
Capitolo 22: Lo scambio nel mercato dei capitali 22.1: Introduzione In questo capitolo analizziamo lo scambio nel mercato dei capitali, dove si incontrano la domanda di prestito e l offerta di credito.
DettagliI DIECI PRINCIPI DELL ECONOMIA
Corso di Laurea in Servizio Sociale Istituzioni di Economia Introduzione allo studio dell Economia I DIECI PRINCIPI DELL ECONOMIA (Capitolo 1) Il termine economia... Deriva da una parola greca che significa
DettagliIl razionamento del credito
Corso interfacoltà in Economia Politica economica e finanza Modulo in Teoria e politica monetaria Il razionamento del credito Giovanni Di Bartolomeo gdibartolomeo@unite.it Razionamento del credito Razionamento
DettagliEconomia Pubblica Giochi con informazione incompleta e Selezione Avversa
Economia Pubblica Giochi con informazione incompleta e Selezione Avversa Giuseppe De Feo Università degli Studi di Pavia email: giuseppe.defeo@unipv.it Secondo Semestre 2014-15 Outline Un semplice mercato
DettagliPolitica economica: Lezione 16
Politica economica: Lezione 16 II canale: M - Z Crediti: 9 Corsi di laurea: Nuovo Ordinamento (DM. 270) Vecchio ordinamento (DM. 590) Politica Economica - Luca Salvatici 1 Tipi di beni Beni di ricerca
DettagliINTRODUZIONE I CICLI DI BORSA
www.previsioniborsa.net 1 lezione METODO CICLICO INTRODUZIONE Questo metodo e praticamente un riassunto in breve di anni di esperienza e di studi sull Analisi Tecnica di borsa con specializzazione in particolare
Dettagli3. Asimmetrie informative
Lezione seconda parte seconda Beni pubblici e altre cause di fallimento del mercato 1 3. Asimmetrie informative 3.1 rischio 3.2 assicurazione 3.3 asimmetrie informative 2 1 3.1 rischio Una situazione rischiosa
DettagliDomanda, offerta, beneficio marginale, costo marginale e surplus
omanda, offerta, beneficio marginale, costo marginale e surplus Il comportamento dei consumatori relativamente ad un certo bene viene, come noto, descritto di solito tramite una curva di domanda: una curva
DettagliUniversità degli Studi di Macerata Dipartimento di Scienze politiche, della Comunicazione e delle Relazioni internazionali
Università degli Studi di Macerata Dipartimento di Scienze politiche, della Comunicazione e delle Relazioni internazionali ECONOMIA MODULO TEORIA A.A. 2013/2014 IL O Fabio Clementi E-mail: fabio.clementi@unimc.it
DettagliLa Concorrenza Monopolistica
La Concorrenza Monopolistica Caratteristiche Molteplicità di imprese Libertà di entrata (entreranno imprese finché vi sarà possibilità di profitti positivi). L entrata di nuove imprese favorisce i consumatori
DettagliLezione 10: Il problema del consumatore: Preferenze e scelta ottimale
Corso di Scienza Economica (Economia Politica) prof. G. Di Bartolomeo Lezione 10: Il problema del consumatore: Preferenze e scelta ottimale Facoltà di Scienze della Comunicazione Università di Teramo Scelta
DettagliI mercati assicurativi
I mercati NB: Questi lucidi presentano solo parzialmente gli argomenti trattati ttati in classe. In particolare non contengono i modelli economici per i quali si rinvia direttamente al libro di testo e
DettagliTassi di cambio e mercati valutari: un approccio di portafoglio
Tassi di cambio e mercati valutari: un approccio di portafoglio Tassi di cambio e transazioni internazionali La domanda di attività denominate in valuta estera L equilibrio nel mercato valutario Tassi
DettagliBuongiorno vi ringrazio nuovamente per avermi invitato sono molto lieto di assistervi nella vendita della vostra casa
A ACQUISIZIONE INCARICO PRESENTAZIONE DA 1 MINUTO Buongiorno vi ringrazio nuovamente per avermi invitato sono molto lieto di assistervi nella vendita della vostra casa Posso dare un occhiata veloce alla
DettagliEsercitazione relativa al cap. 10 INVESTIMENTI
Esercitazione relativa al cap. 10 INVESTIMENTI GLI INVESTIMENTI FINANZIARI SONO ACQUISTI DI ATTIVITA FINANZIARIE EFFETTUATE NELL ASPETTATIVA DI RICEVERNE UN RENDIMENTO. I PIU IMPORTANTI SONO: - I DEPOSITI
DettagliCapitolo 26. Stabilizzare l economia: il ruolo della banca centrale. Principi di economia (seconda edizione) Robert H. Frank, Ben S.
Capitolo 26 Stabilizzare l economia: il ruolo della banca centrale In questa lezione Banca centrale Europea (BCE) e tassi di interesse: M D e sue determinanti; M S ed equilibrio del mercato monetario;
DettagliDomande a scelta multipla 1
Domande a scelta multipla Domande a scelta multipla 1 Rispondete alle domande seguenti, scegliendo tra le alternative proposte. Cercate di consultare i suggerimenti solo in caso di difficoltà. Dopo l elenco
DettagliLe scelte del consumatore in condizione di incertezza (cap.5)
Le scelte del consumatore in condizione di incertezza (cap.5) Che cos è il rischio? Come possiamo indicare le preferenze del consumatore riguardo al rischio? C è chi acquista assicurazione (non ama il
Dettagli004722 - Economia pubblica - II anno
Corso di laurea di primo livello in Economia aziendale CLEA nuovo ordinamento 004722 - Economia pubblica - II anno 8 crediti, 60 ore insegnamento a.a. 2011-12 Stefano Toso e Alberto Zanardi Lezione 7 Carenze
DettagliTraduzione e adattamento a cura di Gylas per Giochi Rari
Traduzione e adattamento a cura di Gylas per Giochi Rari Versione 1.0 Luglio 2001 NOTA. La presente traduzione non sostituisce in alcun modo il regolamento originale del gioco; il presente documento è
DettagliEsercitazione. Capp. 1-5
Esercitazione Capp. 1-5 Esercizio 1 Elencate e spiegate sinteticamente: 1. I principi che regolano le scelte individuali 2. I principi che regolano l interazione tra gli individui Risposta: 1. Quattro
DettagliCapitolo 4. Elasticità. Principi di economia (seconda edizione) Robert H. Frank, Ben S. Bernanke. Copyright 2007 - The McGraw-Hill Companies, srl
Capitolo 4 Elasticità In questa lezione introdurremo il concetto di elasticità: un indicatore dell entità con cui domanda e offerta reagiscono a variazioni di prezzo, reddito ed altri elementi. Nella lezione
DettagliLezione 2: Teoria del commercio internazionale: Heckscher-Ohlin
Corso di Economia e Politica economica nei mercati globali S. Papa spapa@unite.it Lezione 2: Teoria del commercio internazionale: Heckscher-Ohlin Facoltà di Scienze della Comunicazione Università di Teramo
DettagliECONOMIA CLASSE IV prof.ssa Midolo L ASPETTO ECONOMICO DELLA GESTIONE. (lezione della prof.ssa Edi Dal Farra)
ECONOMIA CLASSE IV prof.ssa Midolo L ASPETTO ECONOMICO DELLA GESTIONE (lezione della prof.ssa Edi Dal Farra) La GESTIONE (operazioni che l azienda compie per raggiungere i suoi fini) può essere: ORDINARIA
Dettagli