STRATEGIE E RIORGANIZZAZIONE. DIRETTORE SANITARIO dott. Lavazza. CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI 17 Novembre 2010

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1 STRATEGIE E RIORGANIZZAZIONE DIRETTORE SANITARIO dott. Lavazza CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI 17 Novembre 2010

2 Riorganizzazione dell attività assistenziale in attuazione dell Intensità di Cure e Chronic Care Model

3 I PRINCIPALI FATTORI DI TRASFORMAZIONE da considerare nei prossimi anni che certamente influenzeranno le strutture ospedaliere sono: aspetti demografici (transizione epidemiologica) l evoluzione del concetto di salute (maggiori aspettative ed informazione del cittadino-utente); l evoluzione della medicina e delle modalità assistenziali connesse (biotecnologie e delle tecnologie della comunicazione); l innovazione organizzativa (evoluzione delle professioni) vincolo della sostenibilità economica

4 SCENARIO GENERALE AL 2020 A LIVORNO ASPETTI DEMOGRAFICI Le stime al 2026 (fonte IRPET) prevedono un aumento della popolazione toscana di circa abitanti grazie ad un incremento di persone di origine straniera. Nella Zona Livornese la stessa stima indica che nonostante una triplicazione della popolazione straniera residente (in quell anno 1 giovane ogni 8 sarà un immigrato), questa non riuscirà a compensare la forte diminuzione della popolazione di cittadinanza italiana (-10%) e che quindi registreremo una diminuzione complessiva di oltre abitanti.

5 SCENARIO GENERALE AL 2020 A LIVORNO Mentre l Area va perdendo abitanti, la loro età media aumenterà di tre anni e gli ultra sessantacinquenni diverranno quasi la metà dei residenti. Gli ultra settantacinquenni saranno 1,5 volte i giovani sotto i 14 anni e circa il 10% della popolazione avrà più di 80 anni. Il quadro di invecchiamento collettivo è decisamente più marcato di quello medio regionale. Sempre nell Area Livornese è maggiore della media regionale il fenomeno della semplificazione della struttura familiare. Oramai un terzo delle famiglie livornesi è costituito da una sola persona ed il 44% di questi hanno più di 65 anni. Anche la percentuale delle separazioni è superiore a quella regionale.

6 SCENARIO GENERALE AL 2020 A LIVORNO TRANSIZIONE EPIDEMIOLOGICA L uomo anziano sarà colpito soprattutto da patologie degenerative, in particolare oncologiche, cardiovascolari e dai traumatismi gravi correlati alla longevità. In queste patologie, ad una prima fase che si caratterizza per un decorso breve con interventi rapidi, ne segue una seconda in cui prevale il problema del supporto assistenziale (questa fase non trova più ragion d essere all interno dei nuovi ospedali).

7 SCENARIO GENERALE AL 2020 A LIVORNO CONSEGUENZE SANITARIE Andranno quindi potenziate le strategie di intervento capaci di pensare la salute in modo integrato con le politiche sociali. Le strutture assistenziali destinate al trattamento di questa fase, nonché di alcune patologie di tipo più marcatamente sociale, verranno curate da parte di una rete assistenziale dei servizi sociosanitari territoriali.

8 LE TECNICHE IMPIEGATE IN SANITÀ SUBIRANNO PROFONDE TRASFORMAZIONI Oltre alle innovazioni dovute all informatica sono attesi continui e profondi cambiamenti nel campo delle biotecnologie, legati alla riduzione della invasività delle procedure, all immissione di nuove procedure diagnostiche, all introduzione delle cure personalizzate e della farmacogenomica, che condurranno ad una vera rivoluzione della pratica medica e conseguentemente dell organizzazione funzionale e spaziale dei presidi sanitari la telemedicina e le attività di screening, consentiranno una significativa riduzione del numero anche dei pazienti ambulatoriali

9 COSA DIVENTANO I NUOVI OSPEDALI I nuovi Ospedali saranno Strutture orientate ad interventi rapidi e di grande complessità e specialità, riservate a pazienti con forme acute, caratterizzate da numero di letti e tempi di degenza sempre più contenuti. Queste aree, anche in futuro, dovranno avere un dimensionamento orientato al bacino di riferimento. Al loro interno saranno allocate funzioni specialistiche e tecnologiche in rapporto alle esigenze assistenziali, garantendo una equilibrata distribuzione nell ambito della USL e dell Area Vasta di competenza per assicurare adeguati elementi di fruibilità e di qualità"[1] L Ospedale deve essere visto come una risorsa estrema, da usare solo quando indispensabile e per il tempo strettamente necessario e che deve essere ideato ponendo al centro il paziente, con la sua esigenza di cura ed i suoi bisogni d assistenza. [1] Deliberazione Consiglio R.T. n 31 del allegato A.1.2

10 COSA DIVENTANO I NUOVI OSPEDALI I Fattori rilevanti del processo di riorganizzazione saranno: organizzazione per intensità di cura; piena integrazione funzionale tra servizi territoriali ed ospedalieri.

11 LA VISIONE DEL PAZIENTE essere curato efficacemente essere curato tempestivamente essere curato in sicurezza MA ANCHE

12 COSA DESIDERA IL PAZIENTE essere preso in carico da un riferimento certo e unico avere informazioni sullo sviluppo del proprio percorso di cura avere coordinamento, integrazione, continuità tra le fasi del percorso essere ascoltato, rassicurato, accolto comfort, privacy e tutela della dignità percepire omogeneità ed equità nell accesso e nella fruizione dei servizi STANDARDIZZAZIONE E PERSONALIZZAZIONE

13 SOLUZIONI superare le mura tra UO specialistiche (favorire l integrazione valorizzando la specializzazione) mettere il paziente al centro della struttura e organizzando l assistenza per intensità di cura ciascun paziente indirizzato verso un percorso unico con riferimenti sanitari certi, per favorire l appropriatezza nell uso delle strutture ed un assistenza continua e personalizzata.

14 INTENSITA DI CURE

15 OSPEDALE PER INTENSITA DI CURA STA PER NUOVO MODELLO DI OSPEDALE (LA PARTE PER IL TUTTO) Nella L.R. 40/2005 si esprime l auspicio della strutturazione delle attività ospedaliere in aree differenziate secondo le modalità assistenziali, l intensità delle cure, la durata della degenza ed il regime di ricovero, superando gradualmente l articolazione per reparti differenziati secondo la disciplina specialistica (art.68). P.S.R. Bozza P.S.R Nel periodo di vigenza del piano, tenuto conto della complessità e della portata innovativa del progetto, si ritiene di estendere ad ogni Azienda Sanitaria la sperimentazione del modello di organizzazione per intensità di cura in modo da verificarne l efficacia (5.4.1). L intensita di cure rappresenta l elemento-guida, e viene quindi ad identificarsi con l idea del nuovo ospedale tout court

16 UN CAMBIAMENTO AMPIO DIVERSI PUNTI DI VISTA LE MURA FISICHE (L ASSETTO STRUTTURALE) LA RICONFIGURAZIO NE DELLA RETE OSPEDALIERA E TERRITORIALE L ASSETTO ORGANIZZATIVO DELL OSPEDALE I BISOGNI DEL PAZIENTE L EVOLUZIONE PROFESSIONALE LA COMUNICAZI ONE E IL COINVOLGIM ENTO DI UTENTI E CITTADINI I SISTEMI OPERATIVI DI SUPPORTO

17 COSA SIGNIFICA GRADUARE L INTENSITA DI CURE PER OGNI SINGOLO PAZIENTE rispondere in modo diverso per tecnologie per competenze per quantita e qualita del personale assegnato ai diversi gradi di instabilita clinica complessita assistenziale

18 ORGANIZZATO PER INTENSITÀ DI CURA E ASSISTENZA Livello 1 INTENSIVO E SUBINTENSIVO LIVELLO 1 DEU OB B.OP Area Chirurgica LONG SURGERY URGENTE LONG SURGERY PROGRAMMATO Area Medica RICOVERI URGENTE M-Inf LIVELLO 2 WEEK SURGERY PROGRAMMATO DIMISSIONE PROG Livello 3 BASSA INTENSITA LIVELLO 3 DAY SURGERY DH, DSA. DH DAY CARE AMB PRE-OP AMBULATORIALE. CONGRUENZA VERTICALE INTEGRAZIONE ORIZZONTALE blocchi funzionali uniformi per tipologia e livello di cure prestate dove insistono in modo paritario e integrato le diverse unità specialistiche

19 LA MEDICINA DI INIZIATIVA NELL'ASSISTENZA OSPEDALIERA NUOVO APPROCCIO ALLA CURA E GARANZIA DELLA CONTINUITÀ ASSISTENZIALE MEDIANTE: P.S.R. il tutor clinico: garantisce la cura e la corretta informazione al malato e ai familiari, nonché i rapporti con il medico curante il tutor assistenziale: valuta i bisogni assistenziali e si fa carico dei collegamenti con l'assistenza infermieristica del territorio di residenza (percorso personalizzato e integrato) il tutor farmaceutico: fornisce adeguate informazioni riguardo l'uso appropriato dei farmaci e l'eventuale segnalazione di effetti indesiderati

20 Concetto chiave DA CURARE A FARSI CARICO Introdurre nuovi modelli di lavoro multidisciplinari, per obiettivi e processi Creare e sviluppare ruoli professionali in coerenza con il sistema

21 I RUOLI PROFESSIONALI SI MODELLANO AL NUOVO SISTEMA IN NUOVE OPPORTUNITÀ DI CRESCITA E DI IDENTITÀ Professioni mediche Responsabile di area Direttore di UO Medico tutor Coordinatore di area/bed manager Professioni Infermieristiche Coordinatore di setting Infermiere referente Infermieri associati

22 RIORGANIZZAZIONE DELLA RETE OSPEDALIERA PER VOCAZIONE DEL SINGOLO PRESIDIO

23 RETE OSPEDALIERA ESEMPI: RIORGANIZZAZIONE RETE CHIRURGICA RIORGANIZZAZIONE RETE PRONTO SOCCORSO RIORGANIZZAZIONE RETE PEDIATRICA RIORGANIZZAZIONE RETE ORTOPEDICA RIORGANIZZAZIONE RETE STROKE

24 RETI INTEGRATE IL MODELLO HUB & SPOKE Sede periferica Sede periferica Sede centrale Sede periferica Questa teoria esprime un idea dinamica dell assistenza, collegata ai gradi di complessità: quando una determinata soglia di complessità viene superata, si trasferisce la sede dell assistenza da unità produttive periferiche a unità centrali di riferimento Per le reti integrate che comprendono servizi di alta specialità ed emergenza.

25 Sede periferica IL MODELLO HUB & SPOKE Sede periferica Sede centrale Sede periferica Secondo questo modello, è prevista l esistenza di centri principali (hub, mozzo) e di centri periferici (spoke, raggio). Esso prevede la concentrazione dell assistenza di maggiore complessità in centri di riferimento/eccellenza (hub) e l organizzazione dell invio a questi hub da parte dei centri periferici dei malati che superano la soglia dei complessità degli interventi effettuabili a livello periferico.

26 IL MODELLO HUB & SPOKE rappresenta una razionalizzazione del sistema produttivo (concentrazione di attività complesse in Centro di Riferimento); è adottato per servizi caratterizzati da volumi di attività medio/bassi e da elevata complessità tecnologica da coprire sulle 24 ore; per ognuno dei centri di riferimento/eccellenza (hub) è necessario identificare i bacini di popolazione di riferimento, processi e percorsi assistenziali, caratteristiche funzionali, strutturali ed organizzative dei nodi della rete; i criteri di riferimento tra i servizi, i criteri soglia di invio e rinvio al e dal centro di eccellenza.

27 I PICCOLI OSPEDALI (PSR ) miglioramento dei servizi territoriali, riqualificazione dei piccoli ospedali per farli tornare a svolgere un ruolo rilevante nella rete assistenziale. piccolo non significa meno importante L incremento della specializzazione e della complessità tecnica pone importanti esigenze di perizia ai singoli professionisti e alle equipe, ma l erogazione di servizi per un bacino di popolazione ristretto non consente lo sviluppo di capacità professionali, in quanto ai clinici non viene assicurato un flusso di pazienti adeguato. P.S.R.

28 LA MISSION DEI PICCOLI OSPEDALI 1. coordinamento e sviluppo della medicina nella rete provinciale e di Area Vasta in continuità con la Medicina Generale nel territorio e lo sviluppo delle specialistiche mediche di ampio impatto, quali le cure oncologiche; 2. lo sviluppo di centri diagnostici (Day Service) per buona parte delle attività specialistiche/diagnostiche ambulatoriali; 3. la realizzazione di percorsi didattici per medici in formazione; 4. le procedure di chirurgia elettiva; 5. la stabilizzazione dei pazienti in urgenza. P.S.R.

29 RETE OSPEDALE- TERRITORIO necessario ricomporre l articolazione dei servizi sanitari in un ottica di rete ospedale-territorio. occorre lavorare per valorizzare, anche sul piano del sentire comune, l appropriatezza dei servizi territoriali. trasferire nel territorio, dando loro visibilità, quelle quote di risposta svolte per anni dall ospedale con la stessa affidabilità in termini di sicurezza, protezione, tempestività, livello elevato di specializzazione P.S.R.

30 LA RICONFIGURAZIONE DELLA RETE TERRITORIALE Servizi Cure Intermedie Hospice Consolidare la capacità di filtro verso l accesso all Ospedale Punti di Primo Soccorso ADI III livello Servizi Post Acuti e Cure Intermedie ADI Rete Hospice e cure palliative P.S.R. Supportare la fase della dimissione e la continuità assistenziale L.Roti Cure Primarie - UCP I malati cronici fuori dall ospedale, in un approccio di medicina d iniziativa e disease management

31 DIMENSIONAMENTO E COLLOCAZIONE NUOVI LIVELLI DI ASSISTENZA RIABILITATIVA E DI DEGENZA NON OSPEDALIERA ZONA POPOLAZIONE POSTI LETTO PER ACUTI FABBISOGNO LETTI ASSISTENZA NON OSPEDALIERA PROPOSTA VARIAZIONE PROPOSTA ESISTENTI VARIAZIONE Livorne s e Bas s a Val di Ce cina Val di Cornia Elba TOTALE Su base di popolazione, si prevede quindi di raggiungere i seguenti nuovi standard di dotazioni di posti letto: attività ospedaliera (per acuti e riabilitativa) 2,28 posti letto ogni abitanti (dagli attuali 2,7) attività di assistenza extra ospedaliera: 0,47 posti letto ogni abitanti

32 DIMENSIONAMENTO E COLLOCAZIONE NUOVI LIVELLI DI ASSISTENZA RIABILITATIVA E DI DEGENZA NON OSPEDALIERA ZONA POPOLAZIONE LETTI RIAB COD 56 PROPOSTA ESISTENTI VARIAZIONE HOSPICE RIPARTIZIONE STANDARD LETTI ASSISTENZA NON OSPEDALIERA art 26 residenziale osp di comunità Livornese Bassa Val di Cecina Val di Cornia Elba TOTALE Degenza codice 56 (riabilitazione ospedaliera) lo standard regionale è di 0,11 pl/1.000 abitanti (considerando un ulteriore 0,04/1.000 quale attività erogata nei reparti di degenza per acuti); riconversione di posti letto di altre discipline ; Assistenza riabilitativa ex articolo 26 residenziale lo standard regionale è di 0,15 pl/1.000 abitanti; Hospice lo standard regionale è di 0,04 pl/1.000 abitanti; Ospedale di Comunità non è definito uno standard regionale, ma l analisi sul fabbisogno elaborato dal consulente ministeriale ci consente di ricavare uno standard che si ottiene per sottrazione delle quote previste dalle voci precedenti dal totale del fabbisogno definito

33 PERCHE UN OSPEDALE NUOVO A LIVORNO foto del inaugurazione ospedale Costanzo Ciano

34 Dal lavoro infermieristico per 4 compiti

35 RIORGANIZZAZIONE AREA MEDICA (LIV. 2 - LIV. 3) 1 - rinuncia alla riapertura della degenza autonoma di Pneumologia al Padiglione 4 piano 1 (aveva 19 posti letto) 2 - apertura nel lato nord di quel medesimo piano di un Ospedale di Comunità, in formula sperimentale e di avvio, per 12 posti letto RIORGANIZZAZIONE LIVELLO apertura di 4 letti di terapia sub-intensiva all interno della terapia intensiva

36 PROGETTO PADIGLIONE 4 PIANO 1 Nell area si prevede di inserire: Ospedale di Comunità con 12 posti letto (la gestione sarà con regolamento che si ispira quello già operante a Cecina) Ambulatori di Pneumologia (il Centro Anti Fumo si trasferisce al Centro Socio Sanitario Livorno Centro) Chirurgia Ambulatoriale per la Cataratta.

37 Pneumologia 19 PPLL Medicins Interna 1 57 PPLL Medicins Interna 2 57 PPLL Livello 1 Subintensiv a/intensiva polivalente 10 PPLL + 4 PPLL Rianimazione 10 PPLL Livello 2 Area Medica 114 PPLL Livello 3 Ospedale Comunità 12 PPLL

38

39 OSPEDALE DI CECINA

40 204 PPLL 190 PPLL 192 PPLL Ospedale Cardiologia 7 PPLL + UTIC 4 PPLL + Riab. Card. 7 PPLL Chirurgia 27 PPLL + urologia 7 PPLL Medicina 66 PPLL Ortopedia 20 PPLL Ostetricia/ginecologi a 21 PPLL + Pediatria 10 PPLL + Nido 12 PPLL DH Multidisciplinare 2 PPLL Oncologia 9 PPLL 12 PPLL Territorio Ospedale Comunità e hospice 12 PPLL Livello 2 Area Medica 40 PPLL DH Oncologia 9 PPLL 160 PPLL Ospedale Livello 1 AREA Intensiva/ Subintensiva polivalente 8 PPLL +2 PPLL OBI Livello 2 Area Chirurgica W. S. 15 PPLL L. S. 20 PPLL Livello 3 Low Care 20 PPLL Livello 2 Mat. Inf. Ost. Ped. Nido 25 PPLL Livello 3 Riab Cod. 56 ex Art PPLL ( ) 30 PPLL Territorio PS Osservazione Breve 6 PPLL Livello 3 Ospedale Comunità e hospice 18 PPLL

41

42 OSPEDALE DI PIOMBINO

43 175 PPLL Ospedale Rianimazione 2 PPLL 175 PPLL 0 PPLL Territorio 137 PPLL Ospedale 152 PPLL Livello 1 Subintensiva/intensiv a polivalente 10 PPLL +2 PPLL OBI 15 PPLL Territorio Cardiologia 8 PPLL + UTIC 4 PPLL Chirurgia 25 PPLL + urologia 7 PPLL Medicina 64 PPLL Ortopedia 22 PPLL Ostetricia/ginecologia 10 PPLL + Pediatria 7 PPLL + Nido 8 PPLL Otorino/Oculistica 10+2 PPLL Oncologia 6 PPLL Livello 2 Area Medica 30 PPLL DH Oncologia 7 PPLL Livello 2 Area Chirurgica L..S. 29 PPLL W.S. 17 PPLL Livello 3 Low Care Cod PPLL Livello 2 Mat. Inf. Ost. Ped. Nido 19 PPLL PS Osservazione Breve 2 PPLL Livello 3 Ospedale Comunità e hospice 15 PPLL

44 PRESIDIO OSPEDALIERO VILLAMARINA 3 PIANO Long surgery 29 PPL Livello 2 Week Surgery 17 PPLL Livello 2

45 PRESIDIO OSPEDALIERO VILLAMARINA 1 PIANO Area Medica 30 PPLL Livello 2 Livello 3 21 PPLL Low Care + Cod. 56

46 PRESIDIO OSPEDALIERO VILLAMARINA 1 PIANO DH Oncologico 7 P.L.

47 PRESIDIO OSPEDALIERO VILLAMARINA 2 PIANO Ospedale Comunità e Hospice 15 P.L.

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