SILVIA ZANOTTI U.O. NEUROLOGIA FUNZIONALE E RIABILITAZIONE AUSL PARMA

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1 SILVIA ZANOTTI U.O. NEUROLOGIA FUNZIONALE E RIABILITAZIONE AUSL PARMA

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3 .disturbi ad insorgenza precoce caratterizzati da un ritardo/deviazione nell acquisizione delle competenze cognitive maturative.. che tendono a diminuire di entità con l età e, contemporaneamente, a permanere in età adulta caratterizzati da una forte influenza di componenti genetiche multifattoriali, ma contemporaneamente anche da un importante contributo delle variabili ambientali

4 L esperienza clinica ci ha da tempo indicato un forte legame tra Disturbo di linguaggio e Disturbo di apprendimento del codice scritto: Ø nell evoluzione di molti b. DSL, anche apparentemente risolti, ritroviamo spesso (16-25 %) un DSA in età scolare; Ø nell anamnesi dei b. con DSA è spesso presente un Disturbo del linguaggio (15-19% dei DSA ha presentato un DSL in età prescolare) Ø soggetti con DSL e soggetti con DSA sono spesso presenti all interno della stessa famiglia

5 La mole dei dati che descrive una continuità epidemiologica e clinica tra DSL e DSA deve però fare i conti con la NON PREVEDIBILITA dell evoluzione da Disturbo di linguaggio a Disturbo di Apprendimento: Non e quindi possibile ipotizzare un rapporto lineare o di causalità Ø non tutti i b. con DSL sviluppano un DSA diretta tra DSL e DSA Ø non tutti i b. con DSA hanno nella loro storia un pregresso /conclamato Disturbo della strutturazione del linguaggio

6 La comprensione dei Disturbi di sviluppo poggia sempre più stabilmente su un MODELLO PATOGENETICO MULTIFATTORIALE e sull opportunità di studiarne i meccanismi a diversi livelli di analisi Al momento nessun modello si è rivelato completamente esaustivo Numerosi Modelli interpretativi condividono come nucleo patogenetico comune il DEFICIT DI PROCESSAMENTO FONOLOGICO

7 Identificazione precoce e presa in carico clinico-riabilitativa dei Disturbi del linguaggio in età prescolare

8 La letteratura è unanimamente concorde sul fatto che la prognosi clinica favorevole di sindromi e disturbi evolutivi, comportamentali ed emozionali a esordio nell infanzia, è direttamente proporzionale a: precocità d individuazione e d intervento appropriatezza diagnostica qualità del trattamento soprattutto per limitare la comparsa di ESITI A MEDIO-LUNGO termine (Levi, 2007)

9 REPORT DAISM-DP 2015

10 ASSE DEFINIZIONE ICD Disturbi dello sviluppo psichico 28,9% 30,3% 25,1% di cui F84 Disturbi evolutivi globali (spettro autistico) 3,3% 3,5% 3,9% F90 Disturbi ipercinetici 2,4% 2,6% 2,8% F92 Disturbi misti della condotta e della sfera emozionale 2,3% 2,7% 2,5% 2 Disturbi Specifici dello sviluppo 31% 33% 35,9% di cui F80 Dist. Specifici linguaggio 16,4% 18,4% 18,7% F81 Dist. Specifici Apprendimento 14,6% 14,6% 15,4% 3 Ritardo Mentale 11,9% 10,7% 12,4% 4 Patologie neurologiche, malformative, neurosensoriali 12,7% 12,3% 14,1%

11 Serie 1, Rit.ling e/o comunicazione, 72% Serie 1, Prematuranza Grave, 14.00% Serie 1, Neurologici, 4.50% Serie 1, Sordità congenite, 4% Serie 1, Rit motorio/ Psicomotorio, 4% Serie 1, Sd Genetiche, 1.50%

12 Il ritardo di esordio o della strutturazione del linguaggio e/o costituisce un SINTOMO piuttosto ASPECIFICO, evocatore di condizioni cliniche molto diverse tra di loro, ma anche compatibile con situazioni che evolvono verso uno stato di normalità

13 RITARDO DI LINGUAGGIO E/O COMUNICAZIONE COME CAMPO SINTOMATICO DI Comunicazione SVILUPPO COGNITIVO SVILUPPO DEL LINGUAGGIO Intenzionale

14 AGGREGAZIONI 14% Deficit Cognitivo 11% Ritardo/Disturbo Specifico linguaggio (LATE TALKERS) 75% DSL 45% (29/64) Lates Bloomers 55% (35/64)

15 LATE TALKERS (parlatori tardivi)

16 A 24 mesi soggetti caratterizzati da: lessico inferiore a 50 parole o inferiore al 10 percentile e/o assenza di combinazioni di parole (Mirak e Rescorla 1998; Thal, Bates, Goodman, Jahn-Samilo 1997; Sabbadini e Leonard 1995).

17 10-19% dei soggetti di 24 mesi appartenenti alla middle-class (Rescorla, 1989) 15% dei soggetti a 24 mesi (Rescorla, Lee 1999)

18 il 50% dei bambini definiti parlatori tardivi a 24 mesi, all età di mesi dimostra di aver risolto il ritardo di linguaggio (Rescorla e Schwarz, 1990, Ellis Weismer et al. 1994)

19 PARLATORI TARDIVI

20 Il DSL è il risultato di un deficit neuropsicologico dello sviluppo, su base biologica/genetica, che conferisce ai bambini che ne risultano affetti una difficoltà ad apprendere il linguaggio orale in maniera adeguata rispetto a quanto atteso in relazione alla loro età cronologica e cognitiva

21 Asse 2 Codice F80: disturbi evolutivi specifici dell eloquio e del linguaggio condizioni in cui l acquisizione delle normali abilità linguistiche è disturbata sin dai primi stadi di sviluppo (DD con disturbi acquisiti)..non sono direttamente attribuibili ad alterazioni neurologiche,sordità, ritardo mentale, anomalie anatomiche delle strutture orali implicate nel linguaggio orale (ex palatoschisi), quadri psicopatologici, importanti carenze socio-ambientali (DD con dist.secondari di linguaggio)

22 Grande eterogeneità dei quadri clinici di DSL con una diversa espressività in rapporto: Ø all età Ø alla fase evolutiva Ø al grado di gravità rispetto alle diverse componenti del linguaggio (espressivo, espressivo-recettivo,.)

23 Practitioner review Developmental Language Disorders: a clinical update, J.Child Psychol.Psychiat. 1996

24 LESSICO FONETICA FONOLOGIA GRAMMATICA

25

26 in presenza del genitore durante una seduta di interazione ludica PARAMETRI FONETICI FONOLOGICI LESSICALI MORFO -SINTATTICI

27 CONSONANTI STABILI STRUTTUR A SILLABICA DI PAROLA % CONSONANTI CORRETTE % PAROLE CORRETTE LME RIPETIZION E FRASI

28 ST, 26-28m, aDS, 26-28m, 8.9 CONSONANTI STABILI ST, 29-31m, aDS, 29-31m, 11.1 ST, 32-34m, 16 2aDS, 32-34m, 12.8 ST, 35-37m, aDS, 35-37m, 14.8 ST 2aDS LB DSL

29 ST 2aDS LB DSL

30 1 visita dimissione Presa in carico Indiretta (Monitoraggio linguistico controlli trimestrali) TRT Logopedico

31 L intervento riabilitativo sul linguaggio è diretto ad influenzare positivamente un segmento di sviluppo, interrotto o distorto da una condizione patologica, che fa parte di un progetto dinamico di presa in cura fortemente dipendente da una buona diagnosi e da una solida prognosi (G. Bilancia, 2005)

32 L intervento sul linguaggio si pone obiettivi non solo a breve termine sulla componente linguistica trattata, ma va ad interessare, a medio e a lungo termine, i destini di un percorso di sviluppo globale: u apprendimento del codice scritto (monitorato sino alla compiuta acquisizione) u alle ricadute sulla qualità dell integrazione sociale e sullo sviluppo psico-affettivo u esiti sullo sviluppo del pensiero (in senso cognitivo)

33 Grazie per l attenzione szanotti@ausl.pr.it

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