L OSSERVAZIONE: UNO STRUMENTO FONDAMENTALE L OSSERVAZIONE

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1 L OSSERVAZIONE: UNO STRUMENTO FONDAMENTALE L OSSERVAZIONE L osservazione è una forma di rilevazione finalizzata all esplorazione/conoscenza di un determinato fenomeno. Consiste nella descrizione il più possibile fedele e completa delle caratteristiche di un particolare evento/comportamento/valutazione e delle condizioni in cui si verifica. Non esiste un metodo di osservazione valido in assoluto, ma esistono obiettivi diversi cui corrispondono di volta in volta metodi più o meno appropriati. E possibile studiare il comportamento aggressivo di un gruppo di bambini di una classe limitandosi a descrivere tutte le possibili manifestazioni di tale comportamento da parte dei soggetti osservati (variabile dipendente), nonché le condizioni ambientali (variabile indipendente), come per esempio lo stile di intervento dell insegnante. L osservazione in situazione è quella che viene condotta sul campo, in situazioni di vita reale, quotidiana, evitando qualsiasi tipo di stimolazione che potrebbe alterare la spontaneità dei comportamenti osservati. Anche questo tipo di osservazione, comunque, implica sempre una modificazione del fenomeno o del processo osservati: è molto difficile non influenzare, anche con la sola presenza dell osservatore, il comportamento dei soggetti esaminati. Il mondo affettivo e relazionale si conosce solo interferendo in qualche modo con esso. L osservazione è sempre un procedimento selettivo: si differenzia dal semplice guardare poiché lo sguardo dell osservatore è mirato, è guidato dagli obiettivi per i quali si osserva e quindi da determinate ipotesi, più o meno esplicite e dalla prospettiva teorica di riferimento. La scelta del cosa osservare è determinata dagli obiettivi della rilevazione e dalle opzioni teoriche del ricercatore. Non è possibile osservare tutto e neppure è auspicabile, poiché solo la curiosità, l attenzione mirata e intenzionale, ci permette di vedere e quindi di scoprire qualcosa. L oggetto dell osservazione si fissa in funzione degli obiettivi della rilevazione. Diverso è studiare lo schema di prensione o i comportamenti si interazione sociale. (Fare insieme le differenze). L obiettività, la perfetta aderenza alla realtà è una meta a cui l osservatore deve tendere anche se è un concetto limite, forse impossibile da tradurre in pratica, soprattutto quando si tratta di osservare l uomo, i suoi atteggiamenti, le sue reazioni emotive, il tono delle sue relazioni con gli altri. 1

2 L osservazione è sempre esposta al rischio della soggettività in quanto la registrazione delle informazioni, la raccolta dei dati, è filtrata da chi la effettua. La registrazione può essere parziale o distorta: l osservatore può tralasciare alcune informazioni o riportarle in maniera scorretta. I rischi legati alla soggettività devono essere ancora più presenti a chi osserva sul campo, in condizioni non protette e non predisposte dall osservatore, o a chi, come l educatore o l insegnante, è coinvolto in un rapporto con il soggetto che osserva. La questione della soggettività dell osservazione è nodale poiché rimanda al problema dell attendibilità dei dati raccolti. ALCUNI STRUMENTI OSSERVATIVI L evoluzione della metodologia osservativa è andata maturando sempre più la consapevolezza dell importanza di andare oltre l osservazione dei comportamenti individuali per cogliere la relazione e descrivere le interazioni in cui il soggetto è coinvolto. Ciò significa fare attenzione al contesto fisico e sociale in cui i comportamenti si producono e restituire il flusso degli eventi nella loro complessità e dinamicità. OSSERVAZIONE DESCRITTIVA CARTA E MATITA (DIARIO) E una delle tecniche osservative ampiamente utilizzate nelle ricerche sul comportamento in età evolutiva. E, inoltre, uno strumento molto formativo che sollecita il misurarsi in prima persona con il flusso degli eventi da registrare. Con questa prassi è importante tenere presente: a) I dati dell osservazione. b) I dati del contesto. c) La distinzione tra i comportamenti osservati e la loro valutazione. d) L uso di termini appropriati e non generici. e) La raccolta di informazioni che abbiano una consequenzialità logica. f) Le relazioni sociali sia con gli adulti che con i coetanei. g) Il rapporto con gli oggetti. h) Le interazioni linguistiche e il comportamento non verbale. L OSSERVAZIONE VIDEOREGISTRATA La videoregistrazione offre una serie di vantaggi sia dal punto di vista della qualità della rilevazione, sia dal punto di vista del confronto intersoggettivo tra osservatori diversi. a) Osservazione su più soggetti. b) Minor perdita di informazioni. c) Differenti livelli di analisi. d) Scambio e controlli intersoggettivi maggiori STRUMENTI STRUTTURATI Gli strumenti strutturati sono metodi chiusi e comportano una preselezione più rigida dei dati da rilevare. Le griglie di osservazione 2

3 a) La scelta, o la costruzione, di una griglia di osservazione, deve essere fatta in funzione degli obiettivi della rilevazione, in funzione di ciò che il ricercatore è interessato a indagare e delle opzioni teoriche da cui scaturiscono le sue ipotesi. b) Le categorie che compongono una griglia sono come le maglie di una rete o di un setaccio, la cui ampiezza è proporzionale alle dimensioni di ciò che si intende raccogliere e filtrare. c) Le tipologie delle categorie possono essere di tipo fisico e di tipo sociale/funzionale. d) Per evitare di raccogliere una mole eccessiva di dati di natura diversa, confusi e difficili poi da interpretare, è opportuno tenere presente che è sempre meglio costruire un sistema di codifica, piuttosto semplice e facile da utilizzare, per rendere più chiaro il passaggio dalla fase di rilevazione a quello di analisi e interpretazione dei dati e per aumentare le probabilità di accordo interosservatori. e) Le griglie di osservazione possono essere utilizzate in modo molto produttivo come guida alla supervisione/verifica dell attività didattica, oppure a scopo formativo in quanto aiutano ad acquisire criteri più rigorosi di verifica in ambito psicopedagogico, affinano le capacità analitiche e orientano lo sguardo osservativo. FONTI DI ERRORE NELL OSSERVAZIONE Gli errori di parzialità o di distorsione possono verificarsi sia nella fase di rilevazione/registrazione sia in quella di analisi/codifica/interpretazione dei dati (quello osservativo è infatti un materiale da analizzare e discutere a posteriori: le due fasi, di rilevazione e analisi, devono essere distinte). REATTIVITA DEI SOGGETTI. Il rischio di reattività è maggiore se l osservatore è un estraneo, mentre diminuisce notevolmente se chi osserva è una persona conosciuta o abitualmente inserita nel contesto. E importante che l osservatore cerchi di acclimatarsi o di familiarizzare con i soggetti, tramite una fase preliminare di presenza nel contesto prima di cominciare la rilevazione, in modo tale da consentire ai soggetti di abituarsi alla presenza dell osservatore. CONDIZIONI PSICOFISICHE. L osservatore, soprattutto se alle prime armi, spesso è ansioso, preoccupato di non cogliere informazioni importanti: l ansia se supera una certa soglia, non è produttiva in quanto paralizza anziché stimolare le capacità attentive. ASPETTATIVE DELL OSSERVATORE. Può accadere che l attenzione dell osservatore possa essere maggiormente attratta da quegli eventi che più concordano con le sue personali aspettative. Nello stesso tempo può succedere che l osservatore operi una forte selezione delle informazioni sulla base di alcune preconcezioni valutative, dell idea che si è fatto del soggetto o di un particolare fenomeno, per cui tende a registrare solo quello che si aspetta o desidera che accada. IL LINGUAGGIO. Quello della soggettività e neutralità dell osservazione è un problema che investe anche il linguaggio, il modo in cui il dato percepito viene registrato, trasmesso, 3

4 restituito. Si tratta di usare un linguaggio descrittivo e non valutativo, libero da ambiguità, finalizzato a una comprensione intersoggettiva. ATTENZIONE AL CONTESTO. Se non si considerano le caratteristiche del contesto fisico sociale in cui si produce un determinato comportamento si rischia di non cogliere il significato, i motivi che lo hanno originato. Un analisi delle condizioni di contesto può aiutare a non confondere un comportamento effettivamente aggressivo da un comportamento di motivata irritazione, un atto di attacco da un gesto di difesa. IL FATTORE TEMPO. Restituire lo svolgersi di un evento, descrivere una situazione nel suo dinamismo significa anche rispettare la sua struttura temporale; errori di registrazione della durata di un comportamento o dell ordine di sequenza delle azioni che costituiscono un dato evento possono oscurarne il significato, confonderne la comprensione. LE CARATTERISTICHE DELLO STRUMENTO OSSERVATIVO. Non esiste uno strumento osservativo valido in assoluto: il metodo deve essere scelto in relazione agli obiettivi dell indagine. Se questo non è adatto ai fini della rilevazione, anche le informazioni raccolte sono poco significative. Può essere utile ricorrere all uso di tecniche combinate. L OSSERVAZIONE COME SRUMENTO DI FORMAZIONE NELLA PRATICA EDUCATIVA L osservazione rappresenta uno strumento esplorativo privilegiato: l insegnante osserva per conoscere meglio e più a fondo il comportamento degli allievi, per capire le dinamiche relazionali del gruppo dei pari, per riflettere sulle modalità del proprio intervento. Il ricorso all osservazione stimola lo sviluppo di una specifica attenzione al comportamento; si tratta di un attenzione selettiva, di un atteggiamento sistematico di analisi del contesto, un atteggiamento ben lontano dalla causalità del generico guardare per fissarsi su alcuni elementi significativi. Questo atteggiamento di attenzione mirata è correlato alla necessità di comprendere prima di intervenire. Per comprendere prima di intervenire, occorre imparare a separare le percezioni soggettive dell osservatore dai dati oggettivi rilevanti. Il distanziarsi dalle impressioni personali favorisce il confronto intersoggettivo: uscire dal modo individuale di considerare un comportamento è spesso la via più diretta per esplorarlo in modo sufficientemente problematizzato e condiviso. La discussione in gruppo del materiale osservativo aiuta l educatore/insegnante a riflettere sull incidenza delle aspettative personali rispetto ai comportamenti osservati, stimolando l emergere di una diversa prospettiva di valutazione degli eventi. Acquisire una mentalità osservativa comporta un processo di formazione che ha come scopo privilegiato quello di promuovere, nell' adulto, degli interventi più consapevoli e adeguati ai bisogni rilevati nella realtà educativa. 4

5 Il ricorso all osservazione nella pratica educativa stimola l educatore/insegnante a mettersi in discussione e a rivedere le proprie modalità di intervento per acquisire una maggiore flessibilità nelle risposte educative; flessibilità quanto mai necessaria alla dinamicità del processo educativo. DIVERSE SCUOLE DI OSSERVAZIONE L OSSERVAZIONE ETOLOGICA La metodologia osservativa adottata dagli etologi prevede che: il comportamento del soggetto venga studiato nel suo ambiente naturale; un tipo di osservazione non partecipante da parte dell osservatore; la descrizione analitica e non valutativa dei comportamenti osservati. L OSSERVAZIONE IN CAMPO PSICOANALITICO L osservazione di orientamento psicoanalitico nasce come osservazione del bambino piccolo in relazione con la madre, ma ci fornisce preziose indicazioni anche per l osservazione della relazione educativa in generale. I principi metodologici su cui si basa l osservazione in campo psicanalitico sono: l attenzione particolareggiata ai minimi dettagli; l osservazione del contesto, inteso come situazione totale, nella sua dimensione sociale e affettiva; lo studio della continuità genetica, in quanto ogni comportamento o processo mentale deve essere considerato come una tappa in una serie in evoluzione. L OSSERVAZIONE NELLE RICERCHE DI JEAN PIAGET Piaget ha condotto le sue ricerche sullo sviluppo mentale utilizzando diversi metodi d indagine: il metodo clinico; il metodo sperimentale; l osservazione. Ha utilizzato il metodo osservativo soprattutto quando i soggetti di studio erano bambini piccoli, soggetti cioè che non hanno ancora sviluppato capacità espressivo linguistiche tali da consentire il ricorso ad altri metodi, indiretti, di rilevazione quali test proiettivi o colloqui. 5

6 PERCHE OSSERVARE? Prima di intervenire è necessario conoscere e capire. Questi obiettivi si raggiungono anche attraverso l osservazione sistematica. CHI OSSERVARE? Il soggetto principale è l alunno. Tuttavia, con lui interagiscono tante persone: i compagni, gli insegnanti, altri adulti. Necessariamente devono essere anche loro oggetto della nostra osservazione. COSA OSSERVARE? Risulta indispensabile porre attenzione ai comportamenti, alle posture, al linguaggio parlato e mimico, alle reazioni emotive, all intreccio delle relazioni, e quant altro avviene nella quotidianità scolastica. Infine, non bisogna trascurare l organizzazione della scuola in generale: ambienti, orari, attività. QUANDO OSSERVARE? L osservazione deve essere condotta in momenti diversi della giornata, con durate variabili in quanto i tempi di attenzione e di coinvolgimento cambiano in relazione all interesse, ma anche in base allo stato di affaticamento dell alunno e dell osservatore. DOVE OSSERVARE? Se è vero che i comportamenti sono in larga parte condizionati dalla qualità delle relazioni, è altrettanto vero che la struttura di un ambiente può incidere sulla stessa qualità. E quindi necessario contestualizzare la nostra osservazione nei diversi ambienti in cui si svolgono le attività quotidiane. 1. La sua storia (anamnesi) CONOSCENZA DEL SOGGETTO 6

7 2. La diagnosi funzionale 3. L OSSERVAZIONE OSSERVAZIONE DEI COMPORTAMENTI in classe la lezione frontale nei laboratori DURANTE il lavoro di gruppo in palestra il lavoro individuale nell aula di sostegno in classe dell insegnante di sostegno nei laboratori NEI CONFRONTI degli altri insegnanti in palestra dell assistente nell aula di sostegno dei compagni in classe attività ludiche nei laboratori DURANTE attività didattiche in palestra attività di rilassamento nell aula di sostegno Durante momenti diversi della giornata scolastica Durante attività esterne alla scuola l entrata la ricreazione la mensa l uscita uscite didattiche gite corsi (es. nuoto) Dei compagni Degli operatori scolastici con l alunno tra di loro con gli insegnanti con l insegnante di sostegno con l assistente con l alunno con gli alunni tra di loro CONOSCENZA DEL CONTESTO SCOLASTICO 7

8 TIPOLOGIA: tempo normale; tempo prolungato; tempo pieno; sperimentazione. TEMPI: organizzazione degli orari. SPAZI: le risorse a disposizione, la loro dislocazione, il loro impiego. LA PROGETTUALITA : Il Piano dell Offerta Formativa (POF) Il Gruppo di Lavoro di Istituto per l handicap (GLH) ecc. 8

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