Luce sulle vacche SERVIZIO AZIENDE IN PRIMA PAGINA ERNEST HOLSTEIN
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- Romeo Fontana
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1 ERNEST HOLSTEIN Luce sulle vacche di Luca Acerbis La stalla è senza dubbio bella da vedere e con molte soluzioni a prova di benessere. E, cosa non comune, tutto questo lo si può vedere bene di giorno come di sera: infatti, tra le dotazioni, c è un sistema di illuminazione automatico grazie al quale la visibilità è ottima anche quando fa buio. È la Ernest Holstein di Verolavecchia, in provincia di Brescia. Di giorno e di notte: la nuova stalla della Ernest Holstein Farm di Verolavecchia, in provincia di Brescia. Ci sono 300 capi in mungitura in ottime condizioni di benessere. C i sono tanti dettagli che la visita di questa stalla lascia impressi al visitatore, dato che è realmente una struttura fatta seguendo al meglio i dettami del benessere animale. Ma quel che fa la differenza e la rende in qualche misura unica è che questi dettagli possono essere visti con facilità e naturalezza anche la sera, anche col buio. Questo è il punto: questa stalla è provvista di un sistema di illuminazione che mette in grado chi lavora in stalla nonché le bovine di muoversi come fosse giorno. Di molto che si è detto e spiegato sul benessere animale, in realtà poco di tutto ciò ha riguardato l illuminazione delle stalle. Non solo nelle ore serali nelle stagioni a scarsa illuminazione, ma anche di giorno, in molte stalle, l illuminazione è insufficiente. E che l illuminazione abbia un nesso con l attività riproduttiva è cosa nota e si traduce in piani luce accurati, ad esempio, negli allevamenti di ovaiole. Anche per gli allevamenti suini, nell area di stimolazione delle scrofe, non è raro trovare l illuminazione rinforzata e gestita con un timing preciso. Quello che invece si vede negli allevamenti di vacche da latte a questo riguardo non è molto e, sicuramente, non efficace. Sicuramente insufficienti e inadeguati sono, ad esempio, quei neon azzurrini che si notano in alcune stalle. Così, almeno, la pensa Matteo Baiguera, allevatore di vacche da latte a Verolavecchia, in provincia di Brescia, uno dei titolari della Ernest Holstein, azienda con circa 300 vacche da latte in mungitura (una produzione media/capo giorno nel 2012 di 35 kg) da poco più di un anno sistemate in una nuova stalla. E, proprio in questa stalla, tra i punti che si sono considerati con attenzione, c è quello dell impianto luminoso. Appesi al tetto ci sono infatti dei veri e propri lampioni, in grado di illuminare perfettamente ogni angolo della stalla: box delle vacche in lattazione, zona asciutte e parto, corsia di foraggiamento. Volevo una stalla nella quale fosse possibile lavorare perfettamente sia la sera che il mattino presto, quando in autunno e in inverno c è ancora buio pesto, ricorda Matteo Baiguera, che in stalla ci sta tantissime ore al giorno e quindi ha le sue ragioni. Per questo ho scartato gli impianti di illuminazione classici, perché non ho visto una stalla che fosse illuminata come si deve, e mi sono orientato su questi fari. Questo è realmente un impianto di illuminazione!. Nella stalla l illuminazione è regolata in automatico e le luci si accendono gradualmente con il soppraggiungere del crepuscolo e si spengono a mezzanotte. Di fatto si danno alle vacche le stesse ore di luce in ogni stagione. Sugli effetti dell illuminazione sulle vacche è ancora presto per fare delle considerazioni, anche se Matteo Baiguera segnala che si allunga la frequenza di alimentazione delle bovine, con alcune puntate verso la mangiatoia che avvengono anche nelle ore ad illuminazione artificiale. Non solo: in una stalla ben illuminata è facile vedere ogni animale, non sfugge niente, si possono fare lavori e operazioni sulle bovine anche la sera. Del resto puntualizza Matteo Baiguera non c è attività produttiva dove l attività si lavori con luce scarsa per molte ore: non vedo perché non debba essere lo stesso anche per una stalla. La giusta inclinazione per fare le cose bene Detto dell illuminazione rinforzata, che è senza dubbio il dettaglio meno consueto in una stalla, almeno con questa organizzazione e intensità, vediamo qualche altro dettaglio di questa struttura. Come accennato, è stata realizzata per le vacche dell azienda, mentre tutta la rimonta è stata lasciata nella vecchia stalla a pochi km di distanza. Come sempre in questi casi, per sbagliare meno possibile, Matteo Baiguera ha visitato un gran numero di stalle, ricavando da ogni visita impressioni e indicazioni su cosa fare e cosa non fare. Il tutto si è tradotto poi in questa nuova struttura. La stalla è completamente aperta sui quattro lati. È stata scartata l impostazione classica a doppia falda: Con un inclinazione del 30%, che è quella che volevo, avrei dovuto arrivare a un altezza della struttura superiore a quella che mi consentiva l autorizzazione comunale. Così abbiamo optato per una sorta di monofalda, con pendenza del 30%, e 8
2 Matteo Baiguera. una tettoia aggiuntiva che copre la corsia di foraggiamento. Tra le due falde c è un ampia apertura. Sul tetto sono stati collocati vari lucernari per migliorare l illuminazione della stalla, che è un vero pallino qui. Oltre al corpo nuovissimo, la stalla presenta una parte più vecchia, preesistente alla nuova struttura, dove è collocata la sala di mungitura e un box con pensilina per il gruppo delle primipare. Le vacche in lattazione sono infatti suddivise per età: il gruppo delle primipare, quello delle secondipare e, infine, quello delle pluripare. Nei box delle vacche più giovani le cuccette sono più piccole rispetto a quelle delle pluripare: 225 cm le prime; 255 cm le seconde. Anche riguardo alle cuccette le osservazioni fatte sono state numerose e alla fine l argomento è stato tradotto in pratica sicuramente in maniera soddisfacente, a giudicare dal comportamento delle bovine e dal loro grado di utilizzazione. Per garantire morbidezza, la buca della cuccetta è stata riempita con paglia trinciata. Quindi c è sempre una lettiera di paglia, rinnovata due volte la settimana. Certo, è un lavoro dispendioso e faticoso, ma il comfort è eccellente, sottolinea Matteo Baiguera. E il comfort è innalzato anche da altri elementi che entrano in gioco quando si tratta di dare un giudizio di confortevolezza a una cuccetta. Ad esempio i battifianchi molto ampi, col tubo superiore molto alto e quello inferiore basso, così da lasciare alle bovina ampia possibilità di movimento laterale. Alto è anche il tubo educatore e, altro dettaglio importante, di fronte a loro le vacche sono completamente libere, senza alcun ostacolo frontale. Potrebbero passare da una cuccetta a quella di fronte senza fatica e, infatti, a volte lo fanno. L unica correzione a questo riguardo è stata fatta per la fila di cuccette che danno sulla corsia di foraggiamento, per evitare che qualche bovina dalla cuccetta passasse direttamente sulla corsia e poi fuori dalla stalla. La rigatura delle corsie? Attenzione a... Anche sui pavimenti si è prestata estrema attenzione, curando dettagli importanti. Ad esempio le pendenze. Andiamo con ordine. La corsia di alimentazione è larga 500 cm, mentre quella nella zona di riposo 400 cm. La pavimentazione è piena con rigatura che corre parallela alla corsa della ruspetta. Ogni fuga è larga 2 cm e profonda 1,8 cm. Nei corridoi di smistamento degli animali da e verso al sala di mungitura la rigatura della pavimentazione è a rombo. A proposito di rigatura, Matteo Baiguera sottolinea un aspetto interessante: non basta una rigatura del pavimento purchessia, bensì deve essere valutata in funzione di altri elementi, affinché sia efficace. Cioè? Si deve considerare spiega - l altezza della mangiatoia rispetto al piano di appoggio della bovina. Ci possono essere situazioni in cui la mangiatoia è rialzata rispetto alla corsia su cui La comodità della cuccetta è stata una delle priorità allorché si è realizzata la nuova stalla. Tra i punti forti l altezza dell educatore, l ampiezza dell apertura dei battifianchi, la parte frontale completamente libera, la lettiera di paglia con sottostante fossa di 20 cm riempita con paglia trinciata. 9
3 Il sistema di illuminazione si attiva al crepuscolo e rimane acceso sino a mezzanotte. Ci sono dieci metri di abbeveratoio per ognuno dei tre box con i gruppi di lattazione. L illuminazione all interno della stalla è favorita dai lucernari sul tetto, ma soprattutto dal sistema di illuminazione, gestito da una centralina elettronica temporizzata. sta la bovina. In questo caso va benissimo una rigatura della corsia parallela alla canaletta di scorrimento della ruspetta. Ma, nel caso in cui la mangiatoia fosse sullo stesso piano della corsia, la bovina per mangiare dovrebbe abbassare di più la testa, e accompagna questo movimento divaricando le zampe. In questo caso la rigatura della corsia dovrà essere diagonale per avere un efficace funzione antiscivolamento del piede. Una rigatura parallela alla canaletta Il controllo microclimatico è favorito dalla completa apertura della struttura; inoltre c è in tutta la stalla un sistema di ventilatori con annesse doccette lungo la corsia di alimentazione, con ventilatori a soffitto nella zona riposo. centrale invece non ha alcuna efficacia e gli arti anteriori della bovina tendono sempre più a scivolare e divaricarsi. Tanto più se la corsia è bagnata. E, proprio per evitare il più possibile questo non solo in funzione antiscivolamento ma anche e soprattutto per una migliore salute del piedi che Matteo Baiguera ha curato molto le pendenze delle corsie. La pendenza delle corsie, lunghe 75 metri, è di 25 cm tra un estremità e l altra. Inoltre, dal bordo della mangiatoia 10
4 TOTAL DAIRY MANAGEMENT SISTEMI DI MUNGITURA MILKING SYSTEMS ISO 9001:2008 Certified Quality System TDM: al fianco dell allevatore in ogni fase di crescita dell allevamento. IMPIANTI DI MUNGITURA A 50 Trasforma la tua vecchia sala aumentando il numero di poste nello stesso spazio TOTAL DAIRY MANAGEMENT TOTAL DAIRY MANAGEMENT s.r.l.
5 Il box per il recupero vacche, su lettiera, posto tra la sala di mungitura e il corpo principale della stalla. Nel recinto delle asciutte oltre alla miscelata fibrosa è messo un cubo a libera disposizione delle bovine. La zona parto su lettiera. al centro della corsia c è una differenza di livello di 2 cm. In questo modo si ha un continuo sgrondo delle urine verso il centro della corsia. Non solo: utilizzando un sistema di raffrescamento con bagnatura delle bovine sulla corsia di alimentazione, grazie a questa pendenza ci si assicura che non restino ristagni. Attenzione è stata messa anche al dimensionamento dei corridoi (375 cm), e degli abbeveratoi, con 10 metri di abbeveratoio anticongelamento per box. Al lavoro per aumentare il PR Nella stalla la rilevazione dei calori avviene mediante podometro, anche se la presenza di Matteo Baiguera è assidua e l osservazione degli animali con accuratezza e metodo è una delle mansioni più importanti e anche più gratificanti per un allevatore. Per questo ha voluto una stalla illuminata anche alla sera e con una luce che mettesse in risalto le vacche. Alla bellezza di questi capi ci ha pensato anche la selezione, fatta nel tempo sempre avendo come riferimento il modello canadese. Spiega Matteo Baiguera: In un anno uso generalmente cinque tori, per avere in stalla dalle 20 alle 40 figlie per toro. Nelle scelte dei tori si guardava molto il tipo e la produzione di latte in passato, mentre ora - racconta Matteo Baiguera viene dato più peso a mammella, arti e capacità corporea. Devono essere tori completi, non eccessivi a latte, che diano figlie di buona dimensione. Non voglio vacche da fiera, ma animali che durino in stalla. Recentemente prestiamo molta attenzione anche ai caratteri fitness: fertilità innanzitutto. E da poco abbiamo cominciato ad usare anche tori genomici: in genere scegliamo i migliori (per glpi e gtpi) e li usiamo sulle vacche più vecchie, per avere sperando che questi tori si dimostrino all altezza delle attese un progresso genetico maggiore sulle loro figlie. Sulle manze usiamo al primo intervento fecondativo il seme sessato. Vediamo qualche altro dettaglio legato alla conduzione della stalla. Come già sottointeso nel peso dato alla fertilità nella scelta dei tori, l obiettivo attuale dell azienda è migliorare il PR, che mediamente nel 2012 è stato del 18%, e che si vorrebbe portare, almeno a 20, per iniziare. Per scalare questa classifica il lavoro lo si sta conducendo su più versanti. Quello, appunto, delle scelte genetiche, ma, soprattutto, con l inserimento di visite veterinarie delle bovine dopo il parto. Certo, dato che Matteo Baiguera ha un fratello veterinario la cosa potrebbe sembrare facile, ma si sa come funzionano queste cose: gli animali del veterinario sono sempre gli ultimi per cui si trova tempo. Facciamo - ricorda Matteo Baiguera - una prima visita post parto a 5-10 giorni e ne abbiamo inserita una anche a 40; questa ci permette di individuare bovine con qualche problema, anche se non evidente, che però ostacolerebbe la fecondazione. Normalmente il periodo di attesa volontario è di 50 giorni e se a giorni le bovina non è ancora venuta in calore scatta il piano di sincronizzazione. Lo stesso per le vacche trovate vuote alla diagnosi di gravidanza. La messa in asciutta è brusca, 60 giorni prima della data di parto prevista. Le bovine sono spostate nel box delle asciutte su cuccette e poi, a venti giorni dal parto, nel box parto su lettiera. Da qui passeranno dopo il parto, per alcuni giorni, nel box, sempre su lettiera, per l osservazione post parto, la rilevazione standard di eventuale metrite e chetosi. Quanto all alimentazione, la nota più rilevante che segnala Matteo Baiguera è il progressivo ridimensionamento del mais di primo raccolto (utilizzato per il pastone di mais), a favore di un cereale autunno vernino da insilare, seguito da mais di secondo raccolto, anche questo destinato a trinciato. La produzione foraggera è completata da sorgo, loietto e medica. Di quest ultima sono insilati in trincea i primi due tagli, il resto fasciato. 12
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