DECLINO COGNITIVO E DEMENZA
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1 UNIVERSITA DI CASSINO FACOLTA DI SCIENZE MOTORIE DECLINO COGNITIVO E DEMENZA P. W. Gabriele
2 Il declino cognitivo è spesso il segno iniziale di una forma di demenza Danno conoscitivo delicato Moderato deterioramento Cognitivo (MCI) Demenza Petersen R., Neurology, Marzo 2000
3 FISIOPATOLOGIA Negli anziani e nel declino cognitivo diminuisce la working memory a causa della perdita di velocità e di efficienza della trasmissione del segnale a livello neuronale. Ciò comporta una diminuzione della capacità di processamento, ovvero di fissazione della traccia. Se non c è possibilità di traccia (memoria) nei neuroni non potremmo neppure essere certi di esistere Armstrong, The Nature of Mind
4 CAUSE DI DECLINO COGNITIVO riduzione del flusso ematico cerebrale peggioramento del metabolismo neuronale, con riduzione della captazione del glucosio e dell utilizzo dell ossigeno. deficit neurotrasmettitoriali con riduzione dei recettori colinergici, soprattutto a livello dell ippocampo processi degenerativi cellulari provocati da un eccesso di radicali liberi
5 La demenza è un decadimento intellettuale severo, acquisito, irreversibile derivante da un disturbo cerebrale di tipo organico Esquirol 1814 Alzheimer Demenza vascolare Demenza fronto - temporale
6 MCI 35-40% AD/DV La percentuale aumenta con il progredire dell età MCI mnestica (RM >>> AD Sclerosi ippocampo) MCI - molti domini cognitivi e motorii DV MCI - singoli domini DFT (no memoria, linguaggio, visuospaz.)
7 CAUSE DELLA DEMENZA La Demenza è causata da una degenerazione dei neuroni corticali, associata o meno ad alterazioni di strutture sottocorticali, ed è caratterizzata dalla presenza di un deficit della memoria che spesso si associa a disturbi in altre aree cognitive e talora a disturbi comportamentali. Spesso la sindrome determina una grave riduzione o una abolizione delle capacità prestazionali e della autonomia dell individuo
8 Deficit di memoria > Alterazione principale causata da questi disturbi cerebrali
9 L Alzheimer interessa il 50% dei casi di demenza
10 Giovanni Locke Saggio sull intelletto umano, 1690
11 DIMENSIONE DELLE DEMENZE Quarta causa di morte nei soggetti > 65 a. Responsabile di > 50% dei ricoveri in case di riposo. La prevalenza aumenta con l età. Colpisce di più le donne. La presenza di deficit cognitivi multipli anche nelle fasi iniziali della malattia interferisce significativamente nelle relazioni con gli altri e nelle attività motorie e sociali determinando un peggioramento importante rispetto al livello funzionale precedente, con grave impatto sociale ed economico.
12 Aspettativa di vita per i nati dopo il Anni per le femmine 97 Anni per i maschi. L aspettativa di vita alla nascita, in continuo aumento, è maggiore di circa 6 anni nel sesso. Agli inizi del XX secolo la differenza tra e era nettamente inferiore.
13 LINEE GUIDA SULLA DIAGNOSI DI DEMENZA E DI MALATTIA DI ALZHEIMER * Ufficialmente approvate dalla SIN. Sandro Sorbi Department of Neurological and Psychiatric Sciences, University of Florence Viale Morgani 85, Firenze SORBI@NEURO.UNIFI.IT L'attività che ha portato alla stesura delle linee guida è stata coordinato da V. Bonavita, C. Caltagirone, M. Musicco, S. Sorbi Il Gruppo di Studio Demenze è coordinato da Sandro Sorbi e comprende Margherita Alberoni, Milano, Bruno Bergamasco, Torino, Laura Bracco, Firenze, Orso Bugiani, Milano, Carlo Caltagirone, Roma, Paolo Gabriele, Cassino (FR), Virgilio Gallai, Perugia, Roberto Gallassi, Bologna, Maddalena Gasparini, Milano, Bernardino Ghetti, Indianapolis (USA), Giorgio Giaccone, Milano, Serenella Grioli, Catania, Bianca Maria Guarnieri, Pescara, Ettore Nardelli, Verona, Paolo Nichelli, Modena, Alessandro Padovani, Brescia, Marco Paganini, Firenze, Carla Pettenati, RHO- Milano,
14 PROCEDURE DIAGNOSTICHE Esami clinici (generale e neurologico); Esami strumentali di laboratorio e radiologici; Esami neuroelettrici; Tecniche diagnostiche di neuroimmagine (TC, RM, SPECT, PET) Valutazione neuro-psicologica Test psicometrici.
15 Alterazioni della percezione, del contenuto del, dell umore o del comportamento Sintomi affettivi: depressione, ansia, irritabilità Sintomi psicotici: deliri, allucinazioni Disturbi della condotta: alimentazione, sonno, sessualità Comportamenti specifici: vagabondaggio, agitazione, aggressività
16 MODIFICAZIONI ATTIVITA MOTORIA NELLE DEMENZE Alterazioni di postura, deambulazione, tono muscolare, coordinazione ed equilibrio Diminuzione della mobilità articolare, della velocità, della forza e del controllo dei movimenti fini della mano La prescrizione dell attività fisica deve Definire gli obiettivi in funzione delle diverse tipologie di pazienti Individuare e valutare i fattori specifici di ogni paziente.
17 PROCEDURE TERAPEUTICHE Terapie Farmacologiche Terapie Riabilitative (cognitive e motorie) Terapie Assistenziali (Psicologiche e fisiche)
18 RIABILITAZIONE COGNITIVA Si realizza soprattutto negli stadi iniziali di decadimento cognitivo attraverso la pratica degli sport della mente Il bridge, gli scacchi, la dama, il go, costituiscono elementi proficui di attività mentali, sia sul piano intellettuale che sul piano relazionale e ludico
19 Perciò la relazione, non solo verbale, deve utilizzare l intelligenza, la fantasia, l intuizione, l empatia, l emozione e l affettività Sorridere, accarezzare, scherzare, abbracciare, accompagnare, sono gli elementi di un rapporto proficuo DIMENSIONE UMANA DELLE DEMENZE Le demenze sono l espressione di un impoverimento ontologico che ci obbliga a modificare le nostre prospettive di relazione e di cura nei confronti delle persone malate L attività mentale e fisica rappresentano potenti mezzi per amplificare i meccanismi di difesa e di riparazione del cervello
20 La barca dei pazzi, 1500 Hieronymus Bosh Parigi, Il Louvre
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