METODI DI RICERCA E DI VALUTAZIONE IN PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "METODI DI RICERCA E DI VALUTAZIONE IN PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO"

Transcript

1 METODI DI RICERCA E DI VALUTAZIONE IN PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO LUMSA Dott.ssa Giulia Pecora giulia.pecora@uniroma1.it

2 OGGI PARLEREMO DI Sviluppo emotivo Sviluppo sociale Accenni alle basi neurobiologiche delle emozioni Origini dello sviluppo sociale Visione di video sulla Teoria della Mente Strumenti: AKT e SCBE-30

3 Lo sviluppo sociale ed emotivo Processi cognitivi Processi socioemotivi Processi biologici

4 Lo sviluppo sociale ed emotivo Processi emotivi Processi sociali Denham (2010): le emozioni forniscono la grammatica di base dei rapporti sociali Competenza emotiva: cruciale per lo sviluppo della competenza sociale, è un suo antecedente

5 Lo sviluppo sociale ed emotivo Sviluppo sociale: cambiamenti nel modo in cui il bambino si rapporta con gli altri Comprende comportamenti, sentimenti, attitudini e concetti che i bambini applicano agli altri e il modo in cui questi aspetti si evolvono nel tempo Sviluppo psicologico non è individuale: non si può separare l individuo dalla rete di relazioni in cui vive. Lo «stare insieme» ha un ruolo fondamentale nello sviluppo E nella continua interazione con il contesto sociale che il bambino impara ad entrare in relazione con esso in modo competente e a regolare le sue emozioni

6 Lo sviluppo sociale ed emotivo Sviluppo emotivo: modo in cui si impara a comprendere, esperire, riconoscere, gestire, esprimere le proprie emozioni e ad interpretare e rispondere adeguatamente alle emozioni altrui Emozione: reazione soggettiva ad un evento saliente, accompagnata da reazioni fisiologiche e comportamentali Funzione adattiva delle emozioni: - Promuovono la sicurezza ed il controllo sull ambiente - Permettono al bambino di orientarsi nel rapporto con gli altri

7 Teorie neurobiologiche delle emozioni W. James (1884): teoria periferica o del feedback Lo stimolo crea una reazione fisiologica (viscerale e neurovegetativa) che viene percepita dalla persona sotto forma di emozione arousal : attivazione fisiologica dell organismo Diverse critiche Cannon (1927): teoria centrale Individua il talamo come centro di attivazione e regolazione delle emozioni. E responsabile delle manifestazioni somatiche delle emozioni Stimolo emotigeno Arousal Sistema Nervoso Autonomo Flight or Fight response Bard: conferme dai suoi studi su localizzazione nell ipotalamo

8 Basi neurobiologiche delle emozioni J. Papez (1937): circuito di Papez Interconnessione del lobo limbico con ipotalamo e neocorteccia -> interdipendenza tra livello cognitivo ed emotivo MacLean (1950): amigdala e corteccia prefrontale Cervello tripartito o trino : - Cervello rettiliano (evoluzione dei rettili): livello del midollo spinale. Deputato alle funzioni respiratorie, circolatorie, alimentari, locomotorie, ecc. - Sistema limbico: comprende l amigdala e l ipotalamo. Offre i mezzi per affrontare diverse situazioni (es, emotività, comportamento) - Neocorteccia: sede del linguaggio e delle funzioni superiori (funzioni esecutive)

9 Basi neurobiologiche delle emozioni Informazione Talamo Amigdala Lobi frontali Sistema Nervoso Autonomo (responsabile del delle funzioni vegetative e involontarie) Sistema Nervoso Simpatico (veglia) associato all attivazione dell organismo e produzione di energia Sistema Nervoso Parasimpatico (sonno) associato alla conservazione dell energia e funzioni di recupero

10 Basi neurobiologiche delle emozioni Emozione: paura

11 Lo sviluppo sociale ed emotivo Fine ultimo dell emozione: adattamento al contesto sociale Cruciale per lo sviluppo complessivo del bambino, in diverse aree L individuo funziona come una totalità Il bambino piccolo, con limitate o inesistenti abilità linguistiche, usa le emozioni come strumento per interagire e comunicare con l ambiente e per far comprendere i suoi bisogni a chi si prende cura di lui

12 Lo sviluppo sociale ed emotivo Legame tra sviluppo emotivo e sviluppo sociale è stretto sin dalla nascita In tutte le interazioni sociali, gli aspetti emotivi determinano l andamento dell interazione, a maggior ragione per le interazioni non verbali Importanza della capacità dell adulto di decodificare i messaggi emotivi del bambino quando è molto piccolo

13 Lo sviluppo sociale ed emotivo Il bambino già nasce con delle competenze che gli permettono di interagire socialmente: Espressioni facciali e sonore (nonostante ci sia molto dibattito su come riconoscere ed interpretare le emozioni dall esterno, c è accordo nel considerare le emozioni come cruciali nella regolazione del comportamento) Le prime espressioni emotive possono essere considerate come schemi fissi d azione: comportamenti messi in atto in risposta ad una stimolazione specifica e fanno parte del patrimonio genetico dell individuo (temperamento)

14 Lo sviluppo sociale ed emotivo Pianto e sorriso: segni di preadattamento sociale perché favoriscono l interazione sociale tra neonato ed il caregiver Inizialmente: sorriso come risposta riflessa dei muscoli della bocca, anche durante il sonno (sorriso endogeno) Progressivamente, il sorriso evolve da risposta riflessa a risposta selettiva (sorriso sociale)

15 Alle origini dello sviluppo sociale ed emotivo Cognizione sociale: studio del modo in cui comprendiamo noi stessi e gli altri Il bambino diventa consapevole che l altro ha stati interni propri e rappresentazioni mentali della realtà diverse dalle proprie (perspective taking) Vygotskij: approccio socioculturale alla cognizione. Introduce la prospettiva sociale nello studio dello sviluppo cognitivo ZONA DI SVILUPPO PROSSIMALE (ZSP) Lo sviluppo cognitivo del bambino è il prodotto dell interazione tra bambino e caregivers Gli altri forniscono aiuto e sostegno nelle diverse situazioni. Fanno da guida nella risoluzione dei problemi (problem solving basato sull adulto) La ZSP è quindi un area intermedia tra ciò che il bambino sa fare e ciò che è in grado di imparare con una guida Quella zona in cui il bambino non ha ancora sviluppato tutte le sue capacità, ma può essere aiutato per esprimere queste potenzialità

16 Alle origini dello sviluppo sociale ed emotivo Quindi per Vygotskij, lo sviluppo cognitivo avviene perché il bambino è inserito in un contesto sociale, in cui può apprendere nuove abilità Apprendimento: un cambiamento che avviene in seguito all acquisizione di nuove capacità Si procede così, attraverso lo sviluppo, da una regolazione basata sull aiuto dell adulto ad una auto-regolazione, quindi autonoma, indipendente La ZSP rappresenta il luogo in cui avviene la trasmissione delle conoscenze tra le generazioni Il bambino entra in contatto con la cultura Strumenti culturali: mezzi psicologici e tecnologici che vengono sviluppati dalla società per ampliare la nostra comprensione del mondo - Strumenti psicologici: teorie scientifiche sul linguaggio, il pensiero, il ragionamento, ecc. - Strumenti tecnologici: libri, computer, calcolatori, ecc.

17 Alle origini dello sviluppo sociale ed emotivo Per Vygotskij lo strumento culturale più importante è il linguaggio, che è il mezzo privilegiato per tramandare la cultura attraverso le diverse generazioni Il bambino utilizza il linguaggio (o forme rudimentali del linguaggio) sin dai primi scambi sociali L adulto, da parte sua, adatta il proprio linguaggio e la sua complessità in base alle abilità di comprensione del bambino Compare ad un certo punto il linguaggio privato (Piaget: linguaggio egocentrico): il bambino parla tra sé e sé per regolare il suo comportamento Linguaggio interiore, che rappresenta una prima forma di pensiero

18 Alle origini dello sviluppo sociale ed emotivo Alcune critiche alle teorie di Vygotskij: La ZSP non spiega la molteplicità dei processi coinvolti La sua teoria non fornisce informazioni sulle variazioni nella ZSP in base ai contesti o al tipo di acquisizioni Non tiene conto degli aspetti evolutivi (la ZSP funzionerebbe allo stesso modo, in qualsiasi tappa dello sviluppo) Non spiega le differenze individuali nello stile di apprendimento, motivazione, regolazione emotiva Non specifica le modalità in cui avviene l apprendimento SCAFFOLDING Concetto elaborato da Wood, Bruner e Ross per cercare di rispondere all ultimo punto Consiste nel processo attraverso cui una persona più esperta offre il suo aiuto al bambino per risolvere un problema Il tipo e la quantità di aiuto vengono adattati in base al livello di sviluppo e di capacità del bambino

19 Alle origini dello sviluppo sociale ed emotivo Wood et al. osservarono le modalità di insegnamento di alcune madri con i loro figli tra i 3 e i 4 anni Individuarono due regole che le madri adottavano: 1. L aiuto dell adulto era maggiore quando il bambino era in difficoltà 2. L aiuto dell adulto veniva ridotto quando il bambino dimostrava di sapersela cavare da solo EGOCENTRISMO Piaget utilizza questo termine per riferirsi alla propensione dei bambini a percepire il mondo solo in base alla propria prospettiva Non è consapevole del fatto che le altre persone possono avere punti di vista diversi Il bambino presume che a propria prospettiva sia condivisa anche dalle altre persone

20 Forme di egocentrismo: ASSESSMENT NELLA PRIMA INFANZIA Alle origini dello sviluppo sociale ed emotivo Egocentrismo percettivo: il bambino suppone che gli altri vedano un oggetto o una situazione nello stesso modo in cui lo vede lui (video del compito delle tre montagne) Egocentrismo comunicativo: nelle conversazioni che i bambini intrattengono tra di loro, ognuno parla riferendosi a sé, senza collegarsi a quanto detto dall altro Gioco: è un gioco parallelo anziché condiviso. Il bambino non collega il proprio gioco a quello degli altri Morale: le regole sono assolute e dipendono solo dall autorità genitoriale. Solo nel corso dello sviluppo comprenderà che le regole possono cambiare a seconda delle circostanze

21 Alle origini dello sviluppo sociale ed emotivo TEORIA DELLA MENTE Premack e Woodruff (1978), nell ambito di una ricerca su dei primati non umani, furono i primi a parlare di teoria della mente per riferirsi alla capacità di attribuire degli stati mentali a se stessi e ad altri e di usare queste attribuzioni per prevedere e spiegare il comportamento altrui Stati mentali: intenzioni, desideri, emozioni, credenze, pensieri, ecc. Perché si parla di teoria della mente? Perché la conoscenza degli stati mentali si basa su delle inferenze, non sulla loro osservazione diretta Intorno ai 4 anni i bambini cominciano a comprendere che le loro rappresentazioni della realtà non coincidono con la realtà così com è Ma che la loro è una percezione, un interpretazione della realtà Nelle prime fasi di sviluppo, il bambino non comprende che gli altri possano avere percezioni e quindi credenze diverse della realtà Nel corso dello sviluppo, diventa consapevole del fatto che a volte le persone agiscono sulla base di credenze errate (false credenze)

22 Alle origini dello sviluppo sociale ed emotivo Wimmer e Perner (1983): paradigma sperimentale della falsa credenza come criterio per l attribuzione ad un soggetto della teoria della mente Ciò che viene indagato in questo tipo di compiti è la capacità del bambino di comprendere la differenza tra lo stato reale delle cose e la rappresentazione di questo stato di cose nella mente di un altra persona. Compito Sally-Anne (Baron-Cohen, Leslie e Frith, 1985)

23 Alle origini dello sviluppo sociale ed emotivo Prove di Falsa Credenza (primo e secondo ordine): Prova delle Smarties Domanda di controllo: «Cosa c è qui dentro?» Dom. 1: «Cosa pensavi che ci fosse qui dentro prima che la aprissi?» Dom. 2: «Se adesso (mamma, compagnetto) entra nella stanza e vede la scatolina, cosa pensa che ci sia dentro?»

24 Alle origini dello sviluppo sociale ed emotivo Prove di comprensione delle Intenzioni (Meltzoff, 1995) 40 bambini di 18 mesi Azioni volutamente errate con alcuni oggetti Il bambino interpreta in termini puramente fisici o riesce a leggere attraverso i movimenti del corpo fino all intenzione dell atto? Anche bambini così piccoli sono in grado di comprendere in certa misura le intenzioni altrui, riproducendo l azione target

25 Alle origini dello sviluppo sociale ed emotivo Lessico psicologico come precursore della Teoria della Mente Una forma particolare di linguaggio che comprende sostantivi, verbi, aggettivi, che si riferiscono non a oggetti reali, bensì a stati interni, propri o altrui Tali termini possono essere raggruppati in tre categorie fondamentali: - Termini di tipo volitivo: rimandano a desideri come volere, desiderare, decidere, preferire - Termini di tipo emotivo: denotano sentimenti ed emozioni come felice, triste, arrabbiato, aver paura e si riferiscono anche all aspetto comportamentale delle emozioni come sorridere e piangere - Termini cognitivi: legati all intelletto, alla metacognizione e all immaginazione come credere, pensare, comprendere, scoprire Bretherton, McNew e Beeghly-Smith (1981): termini percettivi, psicologici, affettivi, volitivi, cognitivi e di giudizio morale

26 Alle origini dello sviluppo sociale ed emotivo Kristen et al. (2014) individuano sei tipologie: 1. Percettivi: come la realtà viene percepita (riferimento ai sensi; es., guardare, sentire) 2. Volitivi: espressione di desideri propri e altrui (es., volere, desiderare) 3. Fisiologici: riferimento alle reazioni e agli stati del corpo (es., sveglio, stanco) 4. Emotivi: si riferiscono alle emozioni, sia di valenza positiva che negativa (es., arrabbiato, contento) 5. Cognitivi: si riferiscono a pensieri, credenze, metacognizioni e all immaginazione (es., sapere, immaginare) 6. Morali: espressione del valore che diamo al referente (giudizio morale; es., prendere in giro, rispettare)

27 Lo sviluppo sociale ed emotivo Primo anno: 0-3 mesi Sviluppo sociale Regolazione dei cicli sonno-alimentazione Pre-attaccamento: attaccamento non intenzionale né selettivo (0-1); inizio reazione preferenziale verso il caregiver (1-3) Recettività verso gli stimoli esterni Sviluppo emotivo Sorriso endogeno (0-1); sorriso esogeno sociale (1-3) Periodo caratterizzato da vulnerabilità del bambino, poiché il suo repertorio di risposte è fortemente limitato Dolore Distress Sviluppo cognitivo Esercizio dei riflessi innati (es., respirazione, suzione, deglutizione) Acquisizione dei primi schemi d azione sul proprio corpo (es. guardarsi le manine) Prime abitudini

28 Lo sviluppo sociale ed emotivo Primo anno: 4-8 mesi Sviluppo sociale Coordinamento alimentare e cura Scambi reciproci tra neonato e caregiver Vero attaccamento verso una o più persone: il bambino si lega alle persone che si prendono cura di lui con più frequenza ed affetto. Si formano le relazioni selettive (bambino non più indifferente verso chi si prende cura di lui) I rapporti con gli altri diventano sempre più significativi e affettivamente connotati Sviluppo emotivo Molti autori: in questa fase inizia la vita emotiva vera e propria Sempre maggiore differenziazione delle emozioni e acquisizione di crescente consapevolezza Sorriso selettivo Protesta alla separazione dal caregiver Sviluppo cognitivo Primi schemi motori e cognitivi Comincia a formarsi la consapevolezza di essere distinti dal mondo esterno (differenziazione sé-altro)

29 Lo sviluppo sociale ed emotivo Primo anno: 9-12 mesi Sviluppo sociale Gioco vocale e motorio Il bambino mostra iniziativa nello scambio sociale con attività preferite Esplorazione attiva dell ambiente, vicino al caregiver Sviluppo emotivo Affinamento dell espressione delle emozioni Differenziazione delle risposte emotive Ansia da separazione (tra 9 e 10 mesi) Sviluppo delle prime capacità di coping Sviluppo cognitivo Coordinazione di più schemi e applicazione in situazioni nuove Interesse per qualità oggetti Ricerca dell oggetto nascosto Uso strumentale degli oggetti Imitazione di nuove risposte Anticipazione di conseguenze-comprensioni causali

30 Lo sviluppo sociale ed emotivo Secondo anno: mesi Sviluppo sociale Madre: base sicura a cui tornare dopo esplorazione dell ambiente Sperimentazione Conformità alle proibizioni (compliance) Forte desiderio di autonomia, ma rimane ancora dipendente dalle figure d attaccamento Conflitto interno tra attaccamento e desiderio di separazione coscienza di sé Sviluppo emotivo Emozioni secondarie: affetto per se stessi, opposizione, aggressività, sfida, vergogna, esultanza per il raggiungimento di uno scopo Controllo delle espressioni emotive Sviluppo cognitivo Sperimentazione attiva Prove ed errori per risolvere problemi e inventare nuovi mezzi Comprensione causalità fisica Rappresentazione di spostamenti invisibili Inizio rappresentazioni mentali e interiorizzazione di schemi

31 Lo sviluppo sociale ed emotivo Secondo anno: mesi Sviluppo sociale Successo e gratificazione Indipendenza dal caregiver Sviluppo emotivo Concetto di sé Coping attivo Far male in modo intenzionale Sviluppo cognitivo Con l emergere del linguaggio, il bambino inizia a comprendere e padroneggiare i suoi stati emotivi e ad interpretare quelli altrui Il bambino comincia a porsi con gli altri in maniera sempre più consapevole e propositiva Rappresentazione simbolica Gioco simbolico

32 Lo sviluppo sociale ed emotivo Terzo anno: mesi Sviluppo sociale Autodeterminazione Differenziazione sé-altro Relazioni più bilanciate Il bambino comprende le esigenze dei genitori Sviluppo del gioco con gli altri tramite comprensione delle regole Sviluppo emotivo Sviluppo dell empatia (capacità di mettersi nei panni dell altro, di comprendere le emozioni altrui e di condividerle) Orgoglio Colpa Amore Sviluppo cognitivo Esplosione del linguaggio (fine secondo anno di vita mesi) Animismo (fino ai 7-8 anni: tutti gli oggetti animati/inanimati hanno vita) Egocentrismo intellettuale

33 Fase ASSESSMENT NELLA PRIMA INFANZIA Età di inizio (mesi) Compito evolutivo Regolazione biologica 0 Esigenza di regolarizzare i processi fisiologici del neonato (sonno-veglia, alimentazione) Scambi faccia a faccia 2 Il bambino presta più attenzione al mondo estero e alle altre persone. Esigenza di regolare attenzione reciproca e sensibilità ad espressioni facciali Condivisione degli argomenti Fasi dell interazione genitore-bambino (0-24 mesi) 5 Spostamento dell attenzione al mondo fisico grazie a progresso di abilità manipolative. Esigenza di inserire oggetti nell interazione sociale e condividere l attenzione su di essi Reciprocità 8 Comportamento infantile più flessibile e coordinato. Esigenza di realizzare interazioni simmetriche fondate su intenzionalità e reciprocità Rappresentazione simbolica 18 Esigenza di realizzare interazioni basate sulla forma verbale e di riflettere sugli scambi sociali (Camaioni, Aureli, Perucchini, 2004; Schaffer, 1996)

34 Lo sviluppo sociale ed emotivo e il ruolo dell attaccamento L attaccamento è il primo luogo dove si sviluppano le capacità sociali e relazionali del bambino E alla base della sopravvivenza biologica del bambino e del senso di sicurezza interna Bowlby individua 4 fasi dello sviluppo della relazione tra bambino e caregiver (primi 2-3 anni di vita) mesi (preattaccamento): discriminazione tra le persone assente o limitata (comportamenti di orientamento e segnalazione) mesi: il bambino comincia a distinguere tra caregiver e altre persone. Risposte differenziate a seconda delle persone 3. 7 mesi-2 anni (fase di attaccamento vera e propria): timore verso le persone non familiari, viene meno il comportamento amichevole indiscriminato, protesta per la separazione da figura di attaccamento 4. Dopo i 2 anni: costruzione dei Modelli Operativi Interni (rappresentazioni mentali di se stesso e degli altri in base alla relazione instaurata con adulti significativi). Relazione di tipo reciproco

35 Aumento frustrazione ASSESSMENT NELLA PRIMA INFANZIA Still Face Paradigm Già a 3-4 mesi il bambino è sensibile alle modificazioni dell espressività emotiva della madre

36 A proposito dell interazione faccia a faccia Imitazione

37 Lo sviluppo sociale ed emotivo Il bambino prescolare (3-6 anni) Solitamente, il mondo del bambino prescolare è costituito dalla famiglia e dalla scuola dell infanzia All interno del contesto scolastico le competenze socio-emotive del bambino si affinano e si consolidano: i pari costituiranno l altro significativo con cui confrontarsi e ricevere conferme (ruolo rivestito solo dall adulto fino a quel momento) In questa fase, alcuni autori considerano come indicatori di buona competenza sociale: la capacità di inserirsi nel gruppo, l aiuto ad un compagno, la condivisione, la vicinanza durante il gioco, la comunicazione efficace, la capacità di collaborare, la capacità di regolare il proprio comportamento Prosocialità: fattore protettivo nelle relazioni sociali e associata ad un buon adattamento con gli altri, all accettazione nel gruppo e all amicizia (Camodeca & Coppola, 201

38 Lo sviluppo sociale ed emotivo Bambini che in età prescolare tendono a manifestare emozioni positive, sembrano avere più facilità nel formare amicizie, sono più inclini al comportamento prosociale, hanno una buona relazione con le insegnanti e successo con i pari Bambini maggiormente propensi ad emozioni di tipo negativo, hanno relazioni meno buone con pari ed insegnanti

39 Lo sviluppo sociale ed emotivo Susanne Denham & Carolyn Saarni Tre abilità della competenza emotiva: 1. Capacità di esprimere le emozioni 2. Capacità di comprendere le emozioni 3. Capacità di regolare le emozioni

40 Lo sviluppo sociale ed emotivo Espressione emotiva: I bambini sono in grado di manifestare le proprie emozioni, tendono a mostrare quelle di tono positivo, presentano adeguato sviluppo di emozioni autocoscienti e dell empatia

41 Comprensione emotiva: ASSESSMENT NELLA PRIMA INFANZIA Lo sviluppo sociale ed emotivo Competenze semplici: abilità di etichettare le emozioni fondamentali, identificare le situazioni che le provocano (cause) e le conseguenze, utilizzare appropriatamente il linguaggio emotivo Competenze complesse: comprensione delle situazioni ambigue, in cui si riconosce che lo stesso evento può essere esperito in maniera emotivamente differente a seconda della persona/circostanze; comprensione delle regole di esibizione sociale delle emozioni, dell ambivalenza emotiva e delle emozioni complesse

42 Lo sviluppo sociale ed emotivo Regolazione delle emozioni: Adeguato monitoraggio e valutazione di durata ed intensità dell esperienza emotiva, corretta focalizzazione ed interpretazione della situazione che ha provocato l emozione, adeguata gestione dell emozione esperita (componente comportamentale)

43 Lo sviluppo sociale ed emotivo La regolazione emotiva (e comportamentale) nel modello di Eisenberg et al. (2000) Under-control Optimal regulation Over-control Bassi livelli di controllo su emozioni e comportamento Comportamento esternalizzante Livelli ottimali di controllo su emozioni e comportamento Alti livelli di controllo su emozioni e comportamento Comportamento internalizzante

44 Lo sviluppo sociale ed emotivo > Vera regolazione? <

45

46 Per saperne di più «Gli esordi della competenza emotiva. Strumenti di studio e di valutazione» a cura di E. Baumgartner (2010). Milano: LED. ISBN: «Osservare e valutare il comportamento infantile» di L. Camaioni, T. Aureli, & P. Perucchini (2004). Il Mulino «Lo sviluppo sociale del bambino» di H.R. Schaffer, Raffaello Cortina Editore

Alla base della conoscenza di sé e degli altri la teoria della mente. a cura di laura Aleni Sestito

Alla base della conoscenza di sé e degli altri la teoria della mente. a cura di laura Aleni Sestito Alla base della conoscenza di sé e degli altri la teoria della mente a cura di laura Aleni Sestito LA CONOSCENZA DI SE E DEGLI ALTRI Premack e Woodruff, 1978 TEORIA DELLA MENTE T O M, Theory of Mind ovvero

Dettagli

Indice. Parte 1 LA NATURA DELLO SVILUPPO INFANTILE 1. Parte 2 PROCESSI BIOLOGICI, SVILUPPO FISICO E SVILUPPO PERCETTIVO 49. Indice delle schede

Indice. Parte 1 LA NATURA DELLO SVILUPPO INFANTILE 1. Parte 2 PROCESSI BIOLOGICI, SVILUPPO FISICO E SVILUPPO PERCETTIVO 49. Indice delle schede Indice delle schede Prefazione dell edizione italiana Ringraziamenti dell editore Guida alla lettura XIII XV XIX XXI Parte 1 LA NATURA DELLO SVILUPPO INFANTILE 1 Capitolo 1 INTRODUZIONE 3 1.1 Sviluppo

Dettagli

Il bambino come apprendista: la teoria sociocognitiva di Lev Vygotskij ( )

Il bambino come apprendista: la teoria sociocognitiva di Lev Vygotskij ( ) Il bambino come apprendista: la teoria sociocognitiva di Lev Vygotskij (1896-1934) Difficoltà nella diffusione della sua opera: Per morte prematura Perché osteggiata dalla dittatura stalinista degli anni

Dettagli

Indice generale. Parte 1 LA NATURA DELLO SVILUPPO INFANTILE 1. Parte 2 PROCESSI BIOLOGICI, SVILUPPO FISICO E SVILUPPO PERCETTIVO 59

Indice generale. Parte 1 LA NATURA DELLO SVILUPPO INFANTILE 1. Parte 2 PROCESSI BIOLOGICI, SVILUPPO FISICO E SVILUPPO PERCETTIVO 59 Prefazione alla terza edizione italiana Autore Guida alla lettura xiii xvii xix Parte 1 LA NATURA DELLO SVILUPPO INFANTILE 1 Capitolo 1 INTRODUZIONE 3 1.1 Sviluppo infantile - ieri e oggi 4 1.1.1 Prospettive

Dettagli

Seminario Dott.sa Benvenuto Sabrina. DALL INFANZIA ALL ADOLESCENZA Un percorso di crescita sportiva IO E IL GRUPPO, IO E IL GRUPPO SPORTIVO

Seminario Dott.sa Benvenuto Sabrina. DALL INFANZIA ALL ADOLESCENZA Un percorso di crescita sportiva IO E IL GRUPPO, IO E IL GRUPPO SPORTIVO Seminario Dott.sa Benvenuto Sabrina DALL INFANZIA ALL ADOLESCENZA Un percorso di crescita sportiva - - - IO E IL GRUPPO, IO E IL GRUPPO SPORTIVO SdS Coni Liguria - Genova, 03 dicembre 2011 Dott.sa Sabrina

Dettagli

Lo Sviluppo della Teoria della Mente. Psicologia dello Sviluppo-a.a prof.V.MacchiCassia 1

Lo Sviluppo della Teoria della Mente. Psicologia dello Sviluppo-a.a prof.V.MacchiCassia 1 Lo Sviluppo della Teoria della Mente 1 Lo sviluppo della teoria della mente Durante lo sviluppo il bambino costruisce un patrimonio di conoscenza non soltanto sulle leggi che governano la realtà fisica,

Dettagli

LE ORIGINI BIOLOGICHE DEL PENSIERO

LE ORIGINI BIOLOGICHE DEL PENSIERO Jean Piaget Maggiore teorico della psicologia dello sviluppo cognitivo; segna le origini del cognitivismo e rappresenta un punto di riferimento per le ricerche sul funzionamento dei processi cognitivi

Dettagli

CORSO DI FORMAZIONE A DISTANZA Modulo 7 - L empatia con la donna Aspetti più rilevanti F. PELLEGRINO, Salerno

CORSO DI FORMAZIONE A DISTANZA Modulo 7 - L empatia con la donna Aspetti più rilevanti F. PELLEGRINO, Salerno CORSO DI FORMAZIONE A DISTANZA Modulo 7 - L empatia con la donna Aspetti più rilevanti F. PELLEGRINO, Salerno empatia http://www.tuttogreen.it L empatia si basa sull autoconsapevolezza; quanto più si è

Dettagli

autismo e disturbi generalizzati di sviluppo Istituto Skinner Napoli Docente Mario D Ambrosio

autismo e disturbi generalizzati di sviluppo Istituto Skinner Napoli Docente Mario D Ambrosio autismo e disturbi generalizzati di sviluppo Istituto Skinner Napoli Docente Mario D Ambrosio Criteri diagnostici per il disturbo autistico (DSM IV) Compromissione qualitativa dell interazione sociale

Dettagli

Apprendimento e sviluppo

Apprendimento e sviluppo Apprendimento e sviluppo L apprendimento può essere definito come una duratura modificazione del comportamento che nasce dall esperienza. Tale modificazione può anche non essere immediatamente evidente,

Dettagli

Lo sviluppo cognitivo

Lo sviluppo cognitivo Lo sviluppo cognitivo 1 La teoria di Piaget Ipotesi innatista Le strutture cognitive hanno un origine esclusivamente interna Piaget respinge Piaget propone Ipotesi ambientalista Le strutture cognitive

Dettagli

Spazio, tempo e relazione: strategie di intervento. Disturbo dello Spettro Autistico

Spazio, tempo e relazione: strategie di intervento. Disturbo dello Spettro Autistico Spazio, tempo e relazione: strategie di intervento nei bambini con Disturbo dello Spettro Autistico Mantova, 19 e 21 ottobre 2015 Lucia Nannini - TNPEE Simona Rebecchi - Logopedista Marina Sensati - TNPEE

Dettagli

SNADIR. Corso di formazione Psicologia Generale

SNADIR. Corso di formazione Psicologia Generale SNADIR Corso di formazione Psicologia Generale PSICOLOGIA by Donatello Barone Piergiorgio Barone scienza che studia i fenomeni della vita affettiva e mentale dell uomo (emozioni, istinti, memoria, intelligenza,

Dettagli

perché vi sono tante teorie dello sviluppo psicologico?

perché vi sono tante teorie dello sviluppo psicologico? perché vi sono tante teorie dello sviluppo psicologico? a cura di laura Aleni Sestito Piaget Con la sperimentazione si cominciano ad affrontare i problemi Vygotskij di esplicazione ed interpretazione delle

Dettagli

Il coping: definizione, sviluppo e intervento

Il coping: definizione, sviluppo e intervento Il coping: definizione, sviluppo e intervento ali ale a ca e itas. à Fiorilli Chiatante Geraci Grimaldi Capitello Pepe Pepe Il coping Il coping Definizione, sviluppo e intervento Caterina Fiorilli Maria

Dettagli

Critiche alla teoria di Piaget. Critiche alla teoria di Piaget. Critiche alla teoria di Piaget. Critiche alla teoria di Piaget 16/10/2014

Critiche alla teoria di Piaget. Critiche alla teoria di Piaget. Critiche alla teoria di Piaget. Critiche alla teoria di Piaget 16/10/2014 Carenza nella progettazione sperimentale e nell analisi dei dati Eccesso di teorizzazione rispetto ai dati a disposizione Difficoltà di interpretazione dei suoi scritti Interesse per il soggetto ideale

Dettagli

Teorie sull acquisizione del linguaggio

Teorie sull acquisizione del linguaggio Teorie sull acquisizione del linguaggio I principali problemi intorno al linguaggio sono: 1. Ruolo dei fattori genetici e di quelli ambientali 2. Rapporti tra il linguaggio e il pensiero/cognizione 3.

Dettagli

AUTISMO Un percorso di fede possibile A cura della do+.ssa Daniela Bertozzi

AUTISMO Un percorso di fede possibile A cura della do+.ssa Daniela Bertozzi AUTISMO Un percorso di fede possibile A cura della do+.ssa Daniela Bertozzi Psicologa Assistente educa1vo-culturale Specializzanda in Psicoterapia cogni1va autismo L autismo è una sindrome cerebrale complessa

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO G.PASCOLI -SILVI. OBIETTIVI FORMATIVI GENERALI Sezione POF

ISTITUTO COMPRENSIVO G.PASCOLI -SILVI. OBIETTIVI FORMATIVI GENERALI Sezione POF ISTITUTO COMPRENSIVO G.PASCOLI -SILVI OBIETTIVI FORMATIVI GENERALI Sezione POF 2014-2015 OBIETTIVI FORMATIVI GENERALI SCUOLA DELL INFANZIA Accoglienza della diversità, delle persone e delle culture Rafforzamento

Dettagli

Diagnosi differenziale tra sordità e autismo. Magda Di Renzo Istituto di Ortofonologia

Diagnosi differenziale tra sordità e autismo. Magda Di Renzo Istituto di Ortofonologia Diagnosi differenziale tra sordità e autismo Magda Di Renzo Comunicazione e linguaggio Autismo deficit primario Sordità deficit secondario Sensorialità integra. Deficit nella simbolizzazione Sensorialità

Dettagli

CARATTERISTICHE NEUROPSICOLOGICHE LA COMUNICAZIONE

CARATTERISTICHE NEUROPSICOLOGICHE LA COMUNICAZIONE CARATTERISTICHE NEUROPSICOLOGICHE LA COMUNICAZIONE La capacità comunicativa dell uomo, come si è sviluppata nel corso della sua evoluzione, sembra non essere presente nella persona autistica. Mancano dei

Dettagli

1 Programmi svolti ID Anno scolastico 2014-2015 Disciplina Docente Classe Scienze umane e sociali Orlandino Chiara ID NUCLEO TEMATICO 1 Le scienze umane e sociali e la ricerca in campo sociale (modulo

Dettagli

Lo sviluppo cognitivo secondo J. Piaget

Lo sviluppo cognitivo secondo J. Piaget Lo sviluppo cognitivo secondo J. Piaget Jean Piaget La conoscenza umana può essere considerata come un organo biologico della mente e l acquisizione della conoscenza può essere un processo evolutivo. Conoscenza

Dettagli

TRACCIA PER LA COMPILAZIONE DEL PROFILO

TRACCIA PER LA COMPILAZIONE DEL PROFILO TRACCIA PER LA COMPILAZIONE DEL PROFILO ASSE 1: AFFETTIVO RELAZIONALE atteggiamenti e sentimenti che il soggetto esprime nei confronti degli adulti e familiari, dei compagni, di oggetti e situazioni abitudini

Dettagli

Progetto di vita fra scuola e territorio 2/3/2016 IVANA FERRAZZOLI 1

Progetto di vita fra scuola e territorio 2/3/2016 IVANA FERRAZZOLI 1 Progetto di vita fra scuola e territorio 2/3/2016 IVANA FERRAZZOLI 1 Cos è un progetto di vita? 2/3/2016 IVANA FERRAZZOLI 2 «Chi sono io?» Fare un Progetto di vita significa innanzitutto un «pensare» in

Dettagli

Il consigliere di fiducia e il counseling con artiterapie. Dr.ssa Valeria Salsi Educatore alle tecniche espressive Counselor a mediazione corporea

Il consigliere di fiducia e il counseling con artiterapie. Dr.ssa Valeria Salsi Educatore alle tecniche espressive Counselor a mediazione corporea Il consigliere di fiducia e il counseling con artiterapie Dr.ssa Valeria Salsi Educatore alle tecniche espressive Counselor a mediazione corporea Cos è il Counseling Il counseling è una metodologia che

Dettagli

DIPARTIMENTO DISCIPLINARE: SCIENZE (SC) N.B. L'ordine delle competenze non è tassonomico, ma è da considerare secondo una mappa concettuale.

DIPARTIMENTO DISCIPLINARE: SCIENZE (SC) N.B. L'ordine delle competenze non è tassonomico, ma è da considerare secondo una mappa concettuale. Pag. 1 di 8 DIPARTIMENTO DISCIPLINARE: SCIENZE (SC) N.B. L'ordine delle competenze non è tassonomico, ma è da considerare secondo una mappa concettuale. A COMUNICARE 1. Ascoltare 2. Associare 3. Codificare

Dettagli

Curiosa Ribelle Diversa Ansiogena Impegnativa Critica Spensierata.. CAMBIAMENTO Cambiamento corporeo (gioia e paura di crescere) CAMBIAMENTO Bisogno di essere riconosciuti: amicizia (bisogno di confidenza),

Dettagli

L ALBERO DELLE REGOLE

L ALBERO DELLE REGOLE L ALBERO DELLE REGOLE Progetto realizzato nell'ambito del Curricolo Verticale di Educazione alla Cittadinanza Bambino oggi, cittadino domani nelle classi prime della Scuola Primaria plesso L. Illuminati

Dettagli

PROGETO FIABE PER CRESCERE 2. Anno scolastico 2014-2015

PROGETO FIABE PER CRESCERE 2. Anno scolastico 2014-2015 PROGETO FIABE PER CRESCERE 2 Anno scolastico 2014-2015 Il Progetto ipotizzato per questo anno scolastico prevede l accostamento al mondo delle fiabe ricche di importanti messaggi grazie all intreccio di

Dettagli

Cognitivismo e neuroscienze cognitive. Alberto Oliverio Università di Roma, Sapienza

Cognitivismo e neuroscienze cognitive. Alberto Oliverio Università di Roma, Sapienza Cognitivismo e neuroscienze cognitive Alberto Oliverio Università di Roma, Sapienza L importanza dell azione. Il controllo motorio è in qualche modo il contrario di quanto si verifica nella percezione.

Dettagli

Emozioni s.invitto ricercatrice Psicologia Generale Università del Salento. Componente comportamentale, vegetativa e ormonale

Emozioni s.invitto ricercatrice Psicologia Generale Università del Salento. Componente comportamentale, vegetativa e ormonale Emozioni s.invitto ricercatrice Psicologia Generale Università del Salento Componente comportamentale, vegetativa e ormonale Ruolo dell amigdala L amigdala svolge un ruolo fondamentale nelle reazioni fisiologiche

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO MEZZOLOMBARDO PIANI DI STUDIO D ISTITUTO SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE

ISTITUTO COMPRENSIVO MEZZOLOMBARDO PIANI DI STUDIO D ISTITUTO SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE Biennio: PRIMO (classe prima e seconda scuola primaria) COMPETENZE ABILITA CONOSCENZE Traguardi di sviluppo della competenza a fine biennio 1. Conoscere e padroneggiare il proprio corpo (consapevolezza

Dettagli

L intervento in rete per il trattamento di bambini con Disturbo dello Spettro Autistico: il lavoro con i genitori

L intervento in rete per il trattamento di bambini con Disturbo dello Spettro Autistico: il lavoro con i genitori L intervento in rete per il trattamento di bambini con Disturbo dello Spettro Autistico: il lavoro con i genitori Simone Cuva, Paola Venuti Dipartimento di Scienze della Cognizione e della Formazione Università

Dettagli

PANE AL PANE Pane e farine nella tradizione della mia Regione

PANE AL PANE Pane e farine nella tradizione della mia Regione UNITA DI APPRENDIMENTO DENOMINAZIONE PANE AL PANE Pane e farine nella tradizione della mia Regione COMPITO E PRODOTTO FINALE - Realizzazione di un impasto di frumento salato (pane comune, focaccia, focaccia

Dettagli

CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE MODELLO SPERIMENTALE

CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE MODELLO SPERIMENTALE CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE MODELLO SPERIMENTALE Dall analisi sul modello di certificazione per la scuola primaria, sono emerse le seguenti osservazioni: Struttura tabella - Spostare la colonna delle

Dettagli

TRATTO DA: DARIO I., CAMEROTTI S. (2005), IL PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO PROGETTO DI VITA, TRENTO, ERICKSON

TRATTO DA: DARIO I., CAMEROTTI S. (2005), IL PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO PROGETTO DI VITA, TRENTO, ERICKSON TRATTO DA: DARIO I., CAMEROTTI S. (2005), IL PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO PROGETTO DI VITA, TRENTO, ERICKSON SINTESI ED ADATTAMENTO DEL SECONDO CAPITOLO: IL PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO E IL PROGETTO

Dettagli

Corso di Prevenzione delle cadute nell anziano fragile a domicilio, nelle strutture residenziali e in ospedale

Corso di Prevenzione delle cadute nell anziano fragile a domicilio, nelle strutture residenziali e in ospedale Corso di Prevenzione delle cadute nell anziano fragile a domicilio, nelle strutture residenziali e in ospedale introdurre e proporre con successo i cambiamenti nello stile di vita dell anziano il rapporto

Dettagli

CURRICOLO DI LINGUA SCUOLE DELL INFANZIA

CURRICOLO DI LINGUA SCUOLE DELL INFANZIA ISTITUTO COMPRENSIVO CARMAGNOLA 3 Corso Sacchirone, 26-10022 Carmagnola (To) E-MAIL: toic8am009@istruzione.it toic8am009@pec.istruzione.it Tel. 011 9773325 Fax 011 9727757 C.F. 94067020019 CURRICOLO DI

Dettagli

COMPETENZE IN USCITA AL TERMINE DELLA SCUOLA DELL INFANZIA

COMPETENZE IN USCITA AL TERMINE DELLA SCUOLA DELL INFANZIA COMPETENZE IN USCITA AL TERMINE DELLA SCUOLA DELL INFANZIA Alunno Nato/a a (prov.) il. Scuola. Classe..Sezione Anno Scolastico Competenze Per gli alunni non di madrelingua italiana: Comprendere brevi messaggi

Dettagli

modo di comunicare (comportamento) più 1. Conoscere se stessi (analizzare comportamenti manifesti e nascosti)

modo di comunicare (comportamento) più 1. Conoscere se stessi (analizzare comportamenti manifesti e nascosti) Assertività: modo di comunicare (comportamento) più adatto alla situazione sociale Obiettivi: 1. Conoscere se stessi (analizzare comportamenti manifesti e nascosti) 2. Costruire buona immagine di sé privata

Dettagli

CONTESTI COOPERATIVI PER GENERARE OPPORTUNITÀ

CONTESTI COOPERATIVI PER GENERARE OPPORTUNITÀ VIII EDIZIONE SIREF SUMMER SCHOOL LECCE 2013 CONTESTI COOPERATIVI PER GENERARE OPPORTUNITÀ Apprendere, formare, agire nel corso della vita: capacità, democrazia, partecipazione. Nuove politiche per lo

Dettagli

Sintomi dis-regolativi: Disturbi del sonno. Disturbi della sfera alimentare. Pianto eccessivo

Sintomi dis-regolativi: Disturbi del sonno. Disturbi della sfera alimentare. Pianto eccessivo Sintomi dis-regolativi: Disturbi del sonno Disturbi della sfera alimentare Pianto eccessivo Disturbi del sonno ad insorgenza nella prima infanzia possono essere legati a più fattori: aspetti bio-psico-sociali

Dettagli

Pina Filippello, Università di Messina

Pina Filippello, Università di Messina Pina Filippello, Università di Messina Limiti riscontrati nello sviluppo delle abilità linguistiche (Carr, 1985) Evoluzione di forme di linguaggio appropriate solo all interno del setting terapeutico Ha

Dettagli

La famiglia: dall attaccamento al sistema. Cericola Alberto Walter trainer counselor, mediatore familiare

La famiglia: dall attaccamento al sistema. Cericola Alberto Walter trainer counselor, mediatore familiare La famiglia: dall attaccamento al sistema Cericola Alberto Walter trainer counselor, mediatore familiare 28/05/2016 Le rivoluzioni industriali: la 1 avvenuta nella seconda metà 1700 e relativa al tessile

Dettagli

Docente: Collino Elena

Docente: Collino Elena Docente: Collino Elena I.I.S. SELLA - A.ALTO - LAGRANGE Sede Lagrange PROGRAMMAZIONE DIDATTICA Polis 1 socio-sanitario serale MATERIA: SCIENZE UMANE E SOCIALI Libri di testo consigliati: Elisabetta Clemente,

Dettagli

PROGETTARE E VALUTARE PER COMPETENZE UN ESPERIENZA DELL ISTITUTO COMPRENSIVO DI CHIUDUNO (BG)

PROGETTARE E VALUTARE PER COMPETENZE UN ESPERIENZA DELL ISTITUTO COMPRENSIVO DI CHIUDUNO (BG) PROGETTARE E VALUTARE PER COMPETENZE UN ESPERIENZA DELL ISTITUTO COMPRENSIVO DI CHIUDUNO (BG) IL NOSTRO PERCORSO SPERIMENTALE REVISIONE DEL CURRICOLO D ISTITUTO SECONDO LE INDICAZIONI NAZIONALI 2012 FORMAZIONE

Dettagli

Le ragioni dell apprendere

Le ragioni dell apprendere Motivazione come variabile complessa 1 a Approccio comportamentista alla motivazione ed evoluzione 2 a La teoria degli obiettivi di riuscita 1 b Tre dimensioni nel concetto di motivazione ad apprendere

Dettagli

L apprendimento e la formazione. A cura di Daniela Mazzara

L apprendimento e la formazione. A cura di Daniela Mazzara L apprendimento e la formazione A cura di Daniela Mazzara 1 Perché la formazione Oggi CAMBIAMENTO La complessità La velocità La globalità Che cos è la Formazione? E un processo che comprende una serie

Dettagli

stress da lavoro correlato

stress da lavoro correlato Dialogo con gli insegnanti dell Istituto Comprensivo di Grancona Settembre 2015 stress da lavoro correlato LO STRESS Discrepanza fra ideale e realtà parlare DELLO STRESS per: Riflettere sullo stress come

Dettagli

PROGETTO FARO PERCORSI FORMATIVI PER I GENITORI

PROGETTO FARO PERCORSI FORMATIVI PER I GENITORI ISTITUTO COMPRENSIVO DI CURNO SCUOLA PRIMARIA DI MOZZO «Mosè del Brolo» PROGETTO FARO PERCORSI FORMATIVI PER I GENITORI Relatrice Insegnante Elisabetta Bonati PROGETTO FARO Presso Scuola Secondaria I grado

Dettagli

Aspetti psicologici del dolore

Aspetti psicologici del dolore OSPEDALE SENZA DOLORE Aspetti psicologici del dolore di Marcello Giove Ivrea, 7.11.2011 IL DOLORE È. "un'esperienza sgradevole, sensoriale ed emotiva, associata a un danno dell'organismo: attuale o potenziale

Dettagli

Emozione. Emozione. ! DARWIN: molte specie non umane esibiscono manifestazioni affettive simili a quelle osservate negli esseri umani.

Emozione. Emozione. ! DARWIN: molte specie non umane esibiscono manifestazioni affettive simili a quelle osservate negli esseri umani. Emozione! KANT: tre facoltà assolutamente irriducibili della mente, ossia la conoscenza, il sentimento e il desiderio! SKINNER: gli eventi privati della sfera emotiva esulano dal regno della valutazione

Dettagli

Dott.ssa Enrica Locati, psicologa INCONTRI RIVOLTI ALLE EDUCATRICI

Dott.ssa Enrica Locati, psicologa INCONTRI RIVOLTI ALLE EDUCATRICI INCONTRI RIVOLTI ALLE EDUCATRICI L INTELLIGENZA EMOTIVA Descrizione: le emozioni sono alla base sia dello sviluppo cognitivo che di quello sociale. Il corso, attraverso esercitazioni teoriche e pratiche,

Dettagli

PROGETTAZIONE FORMATIVA ANNUALE PROGETTAZIONE ANNUALE DIDATTICA:

PROGETTAZIONE FORMATIVA ANNUALE PROGETTAZIONE ANNUALE DIDATTICA: PROGETTAZIONE FORMATIVA ANNUALE Docente PICCHI MARIA LETIZIA Plesso Scuola dell'infanzia Giuseppe Giusti Classe.. Sezione A e B (anni 5) Disciplina/Macroarea/Campo d esperienza I DISCORSI E LE PAROLE Tavola

Dettagli

CURRICOLO TRASVERSALE SCUOLA PRIMARIA a.s. 2015-16

CURRICOLO TRASVERSALE SCUOLA PRIMARIA a.s. 2015-16 CURRICOLO TRASVERSALE SCUOLA PRIMARIA a.s. 2015-16 Competenza n 1: Comunicazione nella madrelingua o lingua di istruzione. Utilizza la lingua italiana per comprendere semplici enunciati e raccontare esperienze

Dettagli

PROGETTO DI EDUCAZIONE SOCIO-AFFETTIVA

PROGETTO DI EDUCAZIONE SOCIO-AFFETTIVA PROGETTO DI EDUCAZIONE SOCIO-AFFETTIVA Rendimi il tempo della mia adolescenza Quando ancora non ero me stesso, se non come attesa. Rendimi quei desideri che mi tormentano la vita, Quelle pene strazianti

Dettagli

LIFE SKILLS - SCHEDA DI VALUTAZIONE DEL CORSO DA PARTE DEI PARTECIPANTI

LIFE SKILLS - SCHEDA DI VALUTAZIONE DEL CORSO DA PARTE DEI PARTECIPANTI 1) Il corso ha corrisposto, in linea di massima, alle Sue aspettative iniziali? Sì LIFE SKILLS - SCHEDA DI VALUTAZIONE DEL CORSO DA PARTE DEI PARTECIPANTI Si 11 Abbastanza 1 No 0 Non risponde 1 Perché

Dettagli

Istituto Comprensivo di Sissa Trecasali Allegato 2.E al Piano Triennale dell Offerta Formativa 2016/19 CURRICOLO DI SCIENZE SCUOLA DELL INFANZIA

Istituto Comprensivo di Sissa Trecasali Allegato 2.E al Piano Triennale dell Offerta Formativa 2016/19 CURRICOLO DI SCIENZE SCUOLA DELL INFANZIA CURRICOLO DI SCIENZE SCUOLA DELL INFANZIA OBIETTIVI FORMATIVI TRAGUARDI Obiettivi riferiti all intero percorso della scuola dell infanzia OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO COMPETENZE Osservare con attenzione

Dettagli

utet_vianello_1-224:psicologia dello sviluppo :35 Pagina V Indice

utet_vianello_1-224:psicologia dello sviluppo :35 Pagina V Indice utet_vianello_1-224:psicologia dello sviluppo 2012 7-02-2012 16:35 Pagina V 3 Capitolo 1 Psicologia dello sviluppo: cenni storici e teorie 4 1.1 La nascita della psicologia dello sviluppo 6 1.2 Il comportamentismo

Dettagli

LE MOTIVAZIONI ALLA PRATICA MOTORIA E SPORTIVA

LE MOTIVAZIONI ALLA PRATICA MOTORIA E SPORTIVA LE MOTIVAZIONI ALLA PRATICA MOTORIA E SPORTIVA 1. PREMESSA I comportamenti umani sono sostenuti da complessi processi motivazionali spesso difficilmente comprensibili dall esterno. La loro interpretazione

Dettagli

La formazione mentale del giovane calciatore

La formazione mentale del giovane calciatore 2015-2016 Daniele Fedeli (Università degli Studi di Udine) La formazione mentale del giovane calciatore CRITICITÀ Mantenere l attenzione Far rispettare alcune regole Gestire le dinamiche di gruppo Far

Dettagli

MODELLI DI PRESA IN CARICO DEI GENITORI E LA LORO INTEGRAZIONE NEL PROGETTO RIABILITATIVO DOTT.SSA KATIA DE GAETANO

MODELLI DI PRESA IN CARICO DEI GENITORI E LA LORO INTEGRAZIONE NEL PROGETTO RIABILITATIVO DOTT.SSA KATIA DE GAETANO MODELLI DI PRESA IN CARICO DEI GENITORI E LA LORO INTEGRAZIONE NEL PROGETTO RIABILITATIVO DOTT.SSA KATIA DE GAETANO LA FAMIGLIA DIFRONTE ALLA GARGIULO (1987) DISABILITA PRIMA FASE : SHOCK, RIFIUTO, DOLORE

Dettagli

PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO (Lista di elementi da considerare come guida minima)

PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO (Lista di elementi da considerare come guida minima) Allegato B PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO (Lista di elementi da considerare come guida minima) PIANO EDUCATIVO PERSONALIZZATO (Inserire i dati richiesti) classe. - sezione a favore dell alunno/a.. nato/a

Dettagli

Psicologia dello sviluppo

Psicologia dello sviluppo Psicologia dello sviluppo 24 ottobre 2007 1 Jean Piaget (1896 1980) Stadi di sviluppo cognitivo 2 Cosa significa 1. Stadio Momento più o meno lungo a livello temporale connotato da particolarità ben specifiche

Dettagli

PERCORSO DI EDUCAZIONE PSICO-MOTORIA PER LA SCUOLA DELL'INFANZIA: VERSO L'INCLUSIVITA'

PERCORSO DI EDUCAZIONE PSICO-MOTORIA PER LA SCUOLA DELL'INFANZIA: VERSO L'INCLUSIVITA' PERCORSO DI EDUCAZIONE PSICO-MOTORIA PER LA SCUOLA DELL'INFANZIA: VERSO L'INCLUSIVITA' A cura di Giovanna Guarnieri a. s. 2014-2015 documento per la lezione del 24. 11. 2014 DEFINIZIONI CLASSICHE Neuroscienze:

Dettagli

LINGUAGGIO E COMUNICAZIONE. d.ssa A. Giaquinta

LINGUAGGIO E COMUNICAZIONE. d.ssa A. Giaquinta LINGUAGGIO E COMUNICAZIONE d.ssa A. Giaquinta Linguaggio e Comunicazione Linguaggio: capacità di associare suoni e significati attraverso regole grammaticali Due funzioni: Funzione comunicativa Funzione

Dettagli

ANNO SCOLASTI CO 2010/ 2011

ANNO SCOLASTI CO 2010/ 2011 ANNO SCOLASTI CO 2010/ 2011 e DIDATTICI Ultimo anno scuola dell infanzia / Primo anno scuola primaria IDENTITA PERSONALE 1.Acquiscisce fiducia in sé nel rapporto con persone e situazioni nuove 2. Percepisce

Dettagli

Chiarezza obiettivo Riflessione Controllo di sé Autovalutazione

Chiarezza obiettivo Riflessione Controllo di sé Autovalutazione Progetto x competenza EMOZIONANDO Competenza imparare ad imparare: è l abilità di perseverare nell apprendimento, di organizzare il proprio apprendimento anche mediante una gestione efficace del tempo

Dettagli

Presentazione. LOGOS - Comunicazione e Sviluppo P.zza U. Giordano, Foggia tel

Presentazione. LOGOS - Comunicazione e Sviluppo P.zza U. Giordano, Foggia tel Presentazione Il corso di Alta formazione in comunicazione efficace e strategica (PNL- Programmazione Neuro Linguistica) nasce dalla lunga esperienza della LOGOS nel campo della formazione, della motivazione

Dettagli

COME COMUNICARE IN MODO EFFICIENTE? Comunicazione e dinamiche relazionali

COME COMUNICARE IN MODO EFFICIENTE? Comunicazione e dinamiche relazionali COME COMUNICARE IN MODO EFFICIENTE? Comunicazione e dinamiche relazionali Cosa significa comunicare? Informazione A -----------> B Mittente Messaggio Destinatario Cosa significa comunicare? Comunicazione

Dettagli

Contributi per la riflessione, l approfondimento e il confronto

Contributi per la riflessione, l approfondimento e il confronto LA COSTRUZIONE DEL PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO PER L ALUNNO DISABILE Contributi per la riflessione, l approfondimento e il confronto Linda Branca Franca Gotti Carla Torri Sommario argomenti L osservazione

Dettagli

D.ssa Jessica Bertolani Dal ruolo tradizionale docente ad uno più articolato tutor, coach, counselor

D.ssa Jessica Bertolani Dal ruolo tradizionale docente ad uno più articolato tutor, coach, counselor D.ssa Jessica Bertolani jessica.bertolani@univr.it Il formatore oltre che attento a definire progetti e obiettivi, così come decidere contenuti, diventa un facilitatore dell esperienza, ovvero attento

Dettagli

AIUTIAMOLI A SCEGLIERE: quale percorso dopo la scuola media? Dott.ssa Monica Panzeri. Rassegna OrientaLamente Lecco 04 Ottobre 2012

AIUTIAMOLI A SCEGLIERE: quale percorso dopo la scuola media? Dott.ssa Monica Panzeri. Rassegna OrientaLamente Lecco 04 Ottobre 2012 AIUTIAMOLI A SCEGLIERE: quale percorso dopo la scuola media? Dott.ssa Monica Panzeri Rassegna OrientaLamente Lecco 04 Ottobre 2012 L adolescente: come un neonato di fronte alla scelta della scuola superiore!

Dettagli

Laura Aleni Sestito EMOZIONI E SVILUPPO DELLA COMPETENZA EMOTIVA

Laura Aleni Sestito EMOZIONI E SVILUPPO DELLA COMPETENZA EMOTIVA EMOZIONI E SVILUPPO DELLA COMPETENZA EMOTIVA la consapevolezza di sé si manifesta anche attraverso: Emozioni autocoscienti Crescente determinazione nel far valere la propria volontà Autocontrollo (capacità

Dettagli

PROFILO DINAMICO FUNZIONALE

PROFILO DINAMICO FUNZIONALE PROFILO DINAMICO FUNZIONALE DI firme degli estensori COGNOME NOME... SCUOLA... CLASSE... NOME QUALIFICA FIRMA Data ASSE 1: AFFETTIVO RELAZIONALE ASSE 2: AUTONOMIA ASSE 3 E ASSE 4 :COMUNICAZIONALE E LINGUISTICO

Dettagli

ARTE E IMMAGINE COMPETENZE CHIAVE:

ARTE E IMMAGINE COMPETENZE CHIAVE: ARTE E IMMAGINE COMPETENZE CHIAVE: Imparare ad imparare, Consapevolezza ed espressione culturale, Spirito di iniziativa e imprenditorialità, Competenze sociali e civiche Traguardi per lo sviluppo delle

Dettagli

Chiunque sa cosa sia un emozione. finché non gli si chiede di definirla

Chiunque sa cosa sia un emozione. finché non gli si chiede di definirla Chiunque sa cosa sia un emozione finché non gli si chiede di definirla DEFINIZIONE Un tempo paragonata al concetto di sensazione, l emozione è attualmente considerata un processo di reazione dell organismo

Dettagli

TEORIA COGNITIVISTA (2 di 2)

TEORIA COGNITIVISTA (2 di 2) TEORIA COGNITIVISTA (2 di 2) Atkinson (1957) ha studiato il fenomeno nell ambito della tendenza al successo Tendenza al successo è data da: a. motivazione al successo b. incentivo per l ottenimento (aspettativa)

Dettagli

INTRODUZIONE UN CURRICOLO PER COMPETENZE

INTRODUZIONE UN CURRICOLO PER COMPETENZE INTRODUZIONE Il Curricolo nasce dall esigenza di garantire il diritto dell alunno ad un percorso formativo organico e completo, che promuova uno sviluppo articolato e multidimensionale del soggetto il

Dettagli

Corso di aggiornamento sull educazione fisica nella scuola primaria

Corso di aggiornamento sull educazione fisica nella scuola primaria Corso di aggiornamento sull educazione fisica nella scuola primaria Popoli 4-5 settembre 2014 Prof. Mancini Roberto Metodologia di insegnamento e individualizzazione dell attività didattica Stili di insegnamento

Dettagli

DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO II PARTE TORRE DEL GRECO 26.06.2013

DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO II PARTE TORRE DEL GRECO 26.06.2013 DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO II PARTE TORRE DEL GRECO 26.06.2013 DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO TORRE DEL GRECO 26 GIUGNO 2013 Dott.ssa Maria Rosaria Muzio Neuropsichiatra Infantile ASL NA3 Sud EPIDEMIOLOGIA

Dettagli

Linee per una educazione all amore ed alla sessualità in età L/C. Bologna 26 gennaio 2014 M.Ornella Fulvio

Linee per una educazione all amore ed alla sessualità in età L/C. Bologna 26 gennaio 2014 M.Ornella Fulvio Linee per una educazione all amore ed alla sessualità in età L/C Bologna 26 gennaio 2014 M.Ornella Fulvio Questo tempo Rischio o scivolamento - superficialità - paura - caduta della memoria - stanchezza

Dettagli

SCUOLA PRIMARIA CURRICOLO EDUCAZIONE FISICA DELIBERATO ANNO SCOL. 2015/2016

SCUOLA PRIMARIA CURRICOLO EDUCAZIONE FISICA DELIBERATO ANNO SCOL. 2015/2016 SCUOLA PRIMARIA CURRICOLO DELIBERATO ANNO SCOL. 2015/2016 SCUOLA PRIMARIA CLASSE PRIMA 1.Sviluppare una buona coordinazione psico-motoria. 2.Utilizzare in modo creativo modalità espressive e corporee.

Dettagli

CAA ED AUSILI PER LA RIABILITAZIONE DELLA COMUNICAZIONE NEI DGS UN ESPERIENZA CON IL FACE MOUSE. Dott.ssa Laura Nunberg

CAA ED AUSILI PER LA RIABILITAZIONE DELLA COMUNICAZIONE NEI DGS UN ESPERIENZA CON IL FACE MOUSE. Dott.ssa Laura Nunberg CAA ED AUSILI PER LA RIABILITAZIONE DELLA COMUNICAZIONE NEI DGS UN ESPERIENZA CON IL FACE MOUSE Dott.ssa Laura Nunberg Le complesse problematiche legate ai DGS richiedono oggi un ulteriore riflessione

Dettagli

PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO

PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO ISTITUTO COMPRENSIVO Nico Pinna Parpaglia POZZOMAGGIORE Via San Pietro, 37/a - 07018 (SS) - tel. 079/801093 - fax 079/800157 C.F. 80008250906 - e-mail ssic80200l@istruzione.it PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO

Dettagli

LA COMUNICAZIONE NON VERBALE L'ASCOLTO IL SILENZIO

LA COMUNICAZIONE NON VERBALE L'ASCOLTO IL SILENZIO LA COMUNICAZIONE NON VERBALE L'ASCOLTO IL SILENZIO La vera comunicazione nasce proprio dal Non Detto 1 assioma della comunicazione: E' impossibile non comunicare; ogni comportamento è comunicazione! Non

Dettagli

Istituto «San Giuseppe» - Scuola dell Infanzia Paritaria Foggia, via C. Marchesi, 48-tel. 0881/ fax

Istituto «San Giuseppe» - Scuola dell Infanzia Paritaria Foggia, via C. Marchesi, 48-tel. 0881/ fax Istituto «San Giuseppe» - Scuola dell Infanzia Paritaria 71121 Foggia, via C. Marchesi, 48-tel. 0881/743467 fax 719330 PROGETTAZIONE ANNUALE LA CONOSCENZA DEL MONDO NUMERO E SPAZIO COMPETENZE CHIAVE EUROPEE

Dettagli

Corso di Storia della Pedagogia. Momenti e problemi della pedagogia del Novecento. 03. Il comportamentismo: le teorie

Corso di Storia della Pedagogia. Momenti e problemi della pedagogia del Novecento. 03. Il comportamentismo: le teorie SSIS Lazio 2006-2007 Indirizzi Tecnologico ed Economico-Giuridico Corso di Storia della Pedagogia Momenti e problemi della pedagogia del Novecento 03. Il comportamentismo: le teorie Prof.ssa Eleonora Guglielman

Dettagli

Pedagogia e Didattica speciale (1) M-PED/03

Pedagogia e Didattica speciale (1) M-PED/03 Corso di Perfezionamento e Aggiornamento professionale / Master in Didattica e Psicopedagogia per alunni con DISTURBO AUTISTICO Primo modulo [20 CFU] MED/9 M-PSI/04 IUS/09 Classificazione, criteri diagnostici

Dettagli

Il nido per una cultura dell infanzia Progettare al nido: significati e strategie

Il nido per una cultura dell infanzia Progettare al nido: significati e strategie Il nido per una cultura dell infanzia Progettare al nido: significati e strategie Dott.ssa Marzia Fratini Coordinatrice Pedagogica dei nidi d infanzia Comune di Macerata Il mondo nido è fatto d idee e

Dettagli

Potenziamento Cognitivo e Prevenzione dell insuccesso

Potenziamento Cognitivo e Prevenzione dell insuccesso Potenziamento Cognitivo e Prevenzione dell insuccesso Irene Mammarella Università degli Studi di Padova irene.mammarella@unipd.it 1 L insuccesso scolastico Diverse cause: Difficoltà di comprensione o di

Dettagli

LO SVILUPPO COGNITIVO

LO SVILUPPO COGNITIVO LËV SEMËNOVIČ VYGOTSKIJ (1896-1934) Teoria storico-culturale dello sviluppo psichico lo sviluppo mentale come processo di interiorizzazione di forme culturali La storia dell umanità è il prodotto di 3

Dettagli

ITALIANO GRIGLIE DI VALUTAZIONE. Indicatore di competenza chiave europea CLASSE PRIMA

ITALIANO GRIGLIE DI VALUTAZIONE. Indicatore di competenza chiave europea CLASSE PRIMA GRIGLIE DI VALUTAZIONE ITALIANO CLASSE PRIMA Indicatore di competenza chiave europea La comunicazione della madrelingua è la capacità di esprimere e interpretare concetti, pensieri, sentimenti, fatti e

Dettagli

Certificare le competenze

Certificare le competenze Certificare le competenze Esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione: misure di accompagnamento per la certificazione sperimentale delle competenze a cura di Francesco Casella Maria Licciardi

Dettagli

Intervista sulla genitorialità (0-12 mesi) (Parental Development Interview; PDI) Aber, Slade, Berger, Bresgi, Kaplan (1985)

Intervista sulla genitorialità (0-12 mesi) (Parental Development Interview; PDI) Aber, Slade, Berger, Bresgi, Kaplan (1985) Intervista sulla genitorialità (0-12 mesi) Aber, Slade, Berger, Bresgi, Kaplan (1985) PDI (0-12 mesi) Aree indagate: Rappresentazione della relazione con il figlio (per es. può descrivermi il suo bambino?

Dettagli

MODELLO PER LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE al termine della scuola primaria e secondaria di 1^ grado. anno scolastico 20 /20

MODELLO PER LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE al termine della scuola primaria e secondaria di 1^ grado. anno scolastico 20 /20 MODELLO PER LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE al termine della scuola primaria e secondaria di 1^ grado anno scolastico 20 /20 La struttura del documento per la certificazione delle competenze in uscita

Dettagli

Lo sviluppo emotivo e relazionale. Corso di Psicologia dello Sviluppo 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia 1!

Lo sviluppo emotivo e relazionale. Corso di Psicologia dello Sviluppo 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia 1! Lo sviluppo emotivo e relazionale Corso di Psicologia dello Sviluppo 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia 1! Che cos è un emozione? EMOZIONE Esperienza complessa, multidimensionale, che svolge un ruolo

Dettagli

JEROME SEYMOUR BRUNER

JEROME SEYMOUR BRUNER TEORIE DELL APPRENDIMENTO E QUALITÀ DEI PROCESSI (PARTE II) PROF.SSA ANNAMARIA SCHIANO Indice 1 JEROME SEYMOUR BRUNER--------------------------------------------------------------------------------------------

Dettagli

Parlare ai bambini che imparano a parlare

Parlare ai bambini che imparano a parlare Parlare ai bambini che imparano a parlare Il ruolo dell ambiente linguistico nell acquisizione del linguaggio In che modo le caratteristiche di una data lingua influenzano il processo di acquisizione del

Dettagli