LA SENSIBILIZZAZIONE Un modello pratico. 1 / 26
Progetto SUPERIAMOCI Nasce dall esigenza di creare una reste sociale attorno all alunno con autismo che favorisca l inclusione nella comunità, a partire dal contesto scolastico. 2 / 26
Gli elementi principali di un percorso di sensibilizzazione: OBIETTIVI STRUTTURA CONTENUTI
Obiettivi La sensibilizzazione ha l obietvo di accompagnare i compagni di classe dell alunno con disturbo autstco nel comprendere le carateristche fondamentali della patologia, al fne di fornire gli alunni di strument per capire il compagno con l obietvo di creare pont relazionali efcaci e duraturi.
Struttura: Informazioni dall ambiente sociale (genitori, insegnanti, educatori...) INCONTRI DIRETTI CON LA CLASSE: I incontro: disturbo dello spettro autistico (teoria) II incontro: visione di un flm III incontro: visione di cortometraggi e dibattito IV incontro: disturbo dello spettro autistico (pratica) e feedback 5 / 26
PRIMO INCONTRO: É necessario reperire le informazioni necessarie alla programmazione e svolgimento della lezione di sensibilizzazione: Livello di funzionamento Consapevolezza della diagnosi Partecipazione all incontro 6 / 26
Primo incontro: Consapevole, presente e favorevole DESCRIZIONE + PRESENTAZIONE ALUNNO Consapevole, presente/non presente, non a favore che si faccia il suo nome DESCRIZIONE DIVERSITA + DIVERSI FUNZIONAMENTI 7 / 26
PRIMO INCONTRO: Breve PRESENTAZIONE del percorso e del tema trattato. Quindi si parte dalla DEFINIZIONE di Disturbo dello Spettro Autistico. Si integra la defnizione con un breve accenno STORICO per far comprendere meglio cosa si intendeva prima e cosa si intende oggi per Autismo. 8 / 26
PRIMO INCONTRO: Le fonti da cui attingere le informazioni sulla defnizione possono essere i principali manuali diagnostici (DSM-V, ICD-10...) oppure siti ministeriali. http://www.salute.gov.it/imgs/c_17_pubblicazioni_1908_allegato.pdf http://www.salute.gov.it/portale/salute/p1_5.jsp?lingua=italiano&id=62&area=disturbi_psichici PAROLE E CONCETTI CHIAVE: - chiarificazione della parola spettro - disturbo NON è malattia - individualizzazione degli esempi - testimonianze (frasi o pezzi di discorso) 9 / 26
PRIMO INCONTRO: Descrizione e spiegazione dei criteri diagnostici. Spiegare le caratteristiche comportamentali e cognitive dei soggetti con autismo. es. Nella pratica, cosa vuol dire defcit della comunicazione. PAROLE E CONCETTI CHIAVE: - comunicazione NON è solo linguaggio. - deficit NON vuol dire assenza - evoluzione del disturbo 10 / 26
PRIMO INCONTRO: SENSORIALITA : Un aspetto importante da capire riguardante il funzionamento autistico è la percezione sensoriale. Non rientra nei criteri diagnostici, ma è un importante dato clinico Può dare informazioni essenziali agli alunni per relazionarsi con il compagno. 11 / 26
PRIMO INCONTRO: SENSORIALITA : Permette di comprendere il modo di elaborare e di vivere il mondo di una persona con autismo. Parlare delle peculiarità dei 5 sensi, del sistema propriocettivo, del sistema vestibolare (es. dondolio) adattare le caratteristiche all alunno Le informazioni possono essere integrate con testimonianze a riguardo. 12 / 26
Alcune testimonianze possono essere tratte dai seguenti autori/autrici: Temple Grandin Therese Jolife Jim Sinclair 13 / 26
PRIMO INCONTRO: SENSORIALITA mettersi in gioco: Provare a far rifettere i ragazzi sulla complessità della percezione sensoriale con attività pratiche: es. Scrivere sotto dettatura nel caos della classe 14 / 26
PRIMO INCONTRO: PENSIERO VISIVO: spiegare il modo in cui un funzionamento autistico classifca e categorizza il mondo. PENSIERO VISIVO > PENSIERO VERBALE PAROLE E CONCETTI CHIAVE: - è un punto di forza - non solo nella comunicazione - è una caratteristica di tutto lo spettro, a livelli differenti. 15 / 26
PRIMO INCONTRO: ANOMALIE ATTENTIVE: Memoria per i dettagli Defcit della coerenza centrale ESEMPIO : STEPHEN WILTSHIRE su youtube 16 / 26
PRIMO INCONTRO: IL SENSO SOCIALE: Teoria della Mente ( Baron Cohen) Pensiero letterale e aderenza al signifcato superfciale dei concetti difcoltà di astrazione Quindi difcoltà nella comprensione dell ironia, degli scherzi, delle metafore... Difcoltà afettive e emotive PAROLE E CONCETTI CHIAVE: Se possibile partire dalle loro osservazioni di difficoltà relazionali. 17 / 26
PRIMO INCONTRO: DIFFICOLTA E PUNTI DI FORZA: Far rifettere come, date tutte le caratteristiche problematiche elencate, sia più difcile per un soggetto con autismo apprendere determinate competenze. Far pensare su quanto è articolato e complesso il mondo sociale in cui viviamo e a cui le persone con autismo si devono adattare. 18 / 26
Con un caso Asperger La struttura della presentazione è uguale: Defnizione Storia Criteri diagnostici Caratteristiche cliniche: Sensorialità Pensiero visivo Senso sociale e emozioni 19 / 26
Con un caso Asperger La parte riguardante le abilità sociali e emotive può essere afrontata separatamente, approfondendo di più nel dibattito sul flm e nell incontro fnale. Nelle persone con Asperger le difcoltà possono essere meno visibili eppure è importante segnalarle per imparare a riconoscerle. 20 / 26
Con un caso Asperger e diversità Se la famiglia o i diretti interessati non vogliono che si parli direttamente di loro, si può parlare di Sindrome di Asperger all interno dei tanti diferenti modi di funzionare e di apprendere presenti nel contesto scolastico: DSA Autismo e Asperger Defcit dell attenzione 21 / 26
Feedback E importante avere un feedback dalla classe. In primis capire se da soli hanno colto la relazione tra teoria-pratica hanno associato alla lezione il loro compagno? Si può perciò prevedere un momento di domande e di dibattito. In alcuni casi (soprattutto se l alunno è presente in aula) è il caso di prevedere un sistema di domande in anonimato, scritte, con eventuale discussione in assenza dell alunno. 22 / 26
IV INCONTRO: Dopo aver afrontato la teoria sull Autismo, visto il flm e i video con relativo dibattito, si passa alla parte pratica: Giochi e attività per comprendere meglio il funzionamento autistico Questionario di valutazione del percorso 23 / 26
IV INCONTRO, attività: Mettersi nei panni di : Produrre materiale: Tramite la produzione di materiale tipico del lavoro con soggetti con autismo, far ragionare i compagni sulla complessità del mondo sociale: Fare una task analysis Fare una storia sociale Elenco delle regole sociali da seguire in un luogo pubblico (es. pizzeria) 24 / 26
IV INCONTRO, attività: Mettersi nei panni di : Attenzione per i dettagli Far disegnare a memoria un panorama conosciuto Far uscire a sorpresa un ragazzo dalla classe e cercare di ricordarsi come è vestito Giochi di role playing Rispetto alle abilità sociali puntare sulle differenze personali che ci sono nella lettura e nella risposta: Dove sono le abilità sociali? Cosa potrebbe essere frainteso? E uguale per tutti? 25 / 26
IV INCONTRO, questionario: Se possibile può essere strutturato un questionario anonimo E possibile lasciarlo a disposizione dei docenti/educatori che interagiscono con l alunno e la classe per monitorare durante l anno scolastico gli eventuali efetti postumi della sensibilizzazione. Chiedere se è servito, cosa è piaciuto e cosa no, cosa è rimasto o ha colpito e cosa è stato valutato come signifcativo. per tutti e 4 gli incontri. 26 / 26