L Autismo Classico. Disordini dello spettro autistico



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Transcript:

L Autismo Classico Lorenzo Pavone Andrea Praticò U. O. Clinica Pediatrica Università di Catania L Autismo classico è un affezione neurocomportamentale che rientra nel gruppo dei disturbi pervasivi dello sviluppo (disordini dello spettro autistico) I disordini dello spettro autistico comprendono: A)Autismo Classico o di Kanner B)Sindrome di Asperger C)Disordini pervasivi dello sviluppo non altrimenti specificati D)Disordini disintegrativi E)Sindrome di Rett Disordini dello spettro autistico Il sintomo comune a tutti questi disordini è la compromissione grave e persistente dell interazione sociale e della comunicazione, espressione finale non di una singola causa ma di diversi eventi patologici. 1

Autismo classico Autismo classico Le principali aree coinvolte sono: Interazione sociale Comunicazione verbale, gestuale Attività creativa Manifestazioni cliniche frequenti: Goffaggine motoria Turbe del sonno Ecolalia, polilalia Andatura sulle punte Anoressia selettiva Reazione paradossa al dolore Prevalenza Autismo epidemico? L attuale prevalenza è dovuta a: Anni 80 1:40.000 2008 1:150 a) Maggiore conoscenza della patologia b) Contributo delle associazioni di volontariato c) Criteri diagnostici più impiegati e meglio definiti 2

Può manifestarsi: Autismo classico 1) Senza una causa evidente (idiopatico) 85-90 % 2) In associazione con altre affezioni: 15-10 % a) Disordini mendeliani (ST PKU) b) Anomalie cromosomiche (Dupl. cr. 15) c) Malattie mitocondriali d) Esiti di embriopatie o fetopatie. Autismo e comorbidità A) Ritardo mentale B) Epilessia C) Sindrome di Tourette D) Turbe intestinali E) Turbe comportamentali (DOC, ADHD, Crisi di rabbia) Attività cognitiva Per comorbidità si intende l azione di altre affezioni presenti in un dato paziente oltre la malattia primaria. Affezione presente simultaneamente ma indipendentemente da un altra condizione. Per doppia sindrome si intende l associazione nello stesso soggetto di due ben stabilite affezioni. 75% dei soggetti autistici hanno ritardo mentale e il loro Q.I. è significativamente associato alla gravità dei sintomi autistici Capacità non verbali superiori alle capacità verbali Creatività molto limitata In alcuni pazienti è possibile riscontrare buone capacità relative alla musica, alla matematica, alle funzioni visivo-spaziali, alla memoria visiva o uditiva. Percezione visiva superiore a quella uditiva 3

Epilessia nei soggetti autistici Dal 10 al 30% dei soggetti autistici presentano crisi convulsive Il 10% dei bambini autistici presenta anomalie EEG simili a quelle riscontrate nell afasia epilettica acquisita stato elettrico epilettico durante il sonno. (15%) 4

Epilessia vs Regressione autistica? Emergono segnalazioni di bambini affetti da epilessia che sviluppano regressione autistica E sindromi epilettiche che si associano con alta frequenza all autismo. Abrahams e coll. hanno riscontrato in soggetti autistici epilettici rispetto a quelli non epilettici un numero 5 volte maggiore di anomalie nella sequenza genica NHE9 (compreso un codone di stop). Il gene NHE9 può essere considerato un gene candidato per pazienti autistici con epilessia. Nature Rev. Genet 2008 Autismo e Sindrome di Tourette La prevalenza di Tics e Sindrome di Tourette è stimata nei pazienti autistici intorno al 6,5 % rispetto al 2-3% della popolazione generale. Turbe gastrointestinali Oltre il 50% dei soggetti autistici presenta problemi intestinali di varia natura (celiachia compresa). Anomalie metaboliche comuni nell ambito della dopamina e della serotonina 5

Genetica Le basi genetiche dell Autismo idiopatico sembrano essere complesse in assenza di un tipico quadro di ereditarietà. Diversi loci sono coinvolti, e sebbene fattori ambientali non sembrano avere importanza fondamentale, è probabile che essi agiscano come fattori scatentanti in individui geneticamente suscettibili. Autismo: cause La notevole variabilità fenotipica individuale e la varietà delle turbe comportamentali e cognitive nell ambito degli studi familiari sono espressione di eventi poligenici (geni interferenti multipli) associati a interazioni gene-ambiente quali agenti responsabili del fenotipo individuale autistico. 6

Autismo: cause Sono in corso studi sugli effetti epigenetici di molte classi di RNA non codificanti, in particolare microrna che hanno capacità di influenzare i circuiti cerebrali nelle fasi precoci dello sviluppo e che rispondono sensibilmente agli effetti ambientali. Le alterazioni delle microcolonne corticali (scarsità selettiva degli interneuroni gabaergici) riscontrate nei pazienti autistici possono spiegare alcuni sintomi quali l ipereccitabilità agli stimoli sensitivi, l aumentata incidenza di sindromi convulsive e le comorbidità dell autismo. Autismo: trattamento Autismo: trattamento Comportamentale Educativo Il trattamento va indirizzato in particolare alle ansietà, alla disattenzione, all impulsività, all aggressività, al comportamento ossessivo compulsivo. Il risperidone è il farmaco di maggiore impiego. 7

Trattamento Nessun farmaco o altro tipo di trattamento cura l autismo Trattamento Il più importante intervento per l autismo è un precoce, intenso trattamento educativo indirizzato sia a correggere l anomalia comportamentale che la comunicabilità. Recupero neuromotorio e comportamentale Programma educativo speciale Comunicazione facilitata: usufruisce di un indicatore per l apprendimento di figure, oggetti ecc. Holding: tende a ristabilire un contatto tra madre e bambino attraverso fasi prestabilite Metodo Delacato: si basa su stimoli sensoriali specifici per intensità, durata e frequenza Metodo TEACCH: tende a sviluppare le sue potenzialità del bambino per raggiungere il massimo di autonomia 8

Prognosi Il bambino autistico sarà un adulto autistico, anche se il profilo dei sintomi tende a modificarsi con l età. Prognosi Dipende dal Q.I e dalle capacità del linguaggio Autismo classico 1/3 dei genitori dei bambini autistici riferisce un arresto o una regressione, fra i 18 e i 24 mesi, del linguaggio già iniziato e di altre acquisizioni, addebitando questi disturbi a malattie intercorrenti e/o ad eventi traumatici Tuttavia in molti casi l esordio è insidioso ed inspiegabile 9

Basi neurologiche dell Autismo Basi neurologiche dell Autismo Autism in search of a home in the brain Rapin Neurology 1999 Disordine dello sviluppo del cervello immaturo Regioni cerebrali implicate: cervelletto, tronco e nuclei diencefalici Gangli basali e talamo Deficit di migrazione dei neuroni frontali Assottigliamento dei giri parietali e corpo calloso Disfunzione delle vie dei neurotrasmettitori Role of cerebellar pathology in autism Clinical and experimental evidence for non-motor functions of the cerebellum (visuospatial, executive, memory, language, attention, emotion). Language, memory and social alterations (autistic syndrome) after cerebellectomy in children. Decreased volume of the cerebellar vermis in autistic patients (and in patients with FXS or DS associated with autism). Decreased number of Purkinje cells in autistic patients (postmortem studies). Genetic syndromes involving congenital cerebellar abnormalities (e.g. Joubert syndrome) are associated with autism only in presence of severe hypoplasia of cerebellar hemispheres and/or vermis. Da: Pierce & Courchesne, Biol. Psychiat. 2001 10

Conclusioni (1) Il cervelletto maschile (cellule di Purkinje) sembra essere più vulnerabile di quello femminile durante le fasi precoci dello sviluppo cerebrale. E questa una delle cause dell aumentata prevalenza di DSA nei maschi? Conclusioni (2) E necessario distinguere la suscettibilità genetica per l autismo dalla sindrome vera e propria. Ciò che viene ereditato è la suscettibilità genetica, che predispone ad un determinato stile cognitivo-comportamentale. Sono probabilmente necessari altri fattori per lo sviluppo della sindrome, fattori che agiscono durante nel periodo prenatale o nel periodo post-natale precoce (es. stili sociali all origine del forte aumento della frequenza dell autismo?). E necessario prendere in considerazione il livello di organizzazione anatomo-funzionale e le dinamiche temporali con le quali i differenti sistemi neurali si sviluppano. 11