Modellistica e Simulazione. Modellistica dei sistemi. Lezione 2 21 marzo 2011

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Modellistica e Simulazione Lezione 2 21 marzo 2011 Università degli Studi del Sannio Facoltà di ngegneria Luigi annelli 1 Modellistica dei sistemi ndividuazione del dominio applicativo. Decomposizione gerarcica. Costruzione modelli Approccio tradizionale: modellistica fisica. Approccio "object-oriented componentbased". Approcci top-down e bottom-up. 2

Approccio tradizionale Strutturazione in termini di variabili nput, output, state, constant, etc. Scrittura equazioni e funzioni. Modello spazio di stato. 3 Approccio "object-oriented" Definizione del sistema. Decomposizione del sistema. Definizione della comunicazione. Definizione delle interfacce. Decomposizione ricorsiva. Eventuale formulazione di nuove classi di modello. 4

Esempio Controllore P Serbatoio con controllo di livello Sensore di livello Valvola 5 Modelli con diagrammi a blocci Causalità delle variabili di interfacciamento fissata. Rappresentazione orientata ai segnali: la direzione (flusso dati) è sempre nota. E valido per specifici contesti di flusso dati. Non si preserva la struttura del sistema stesso. 6

r--------------------------------------------------------- Electric R --------' r--------------------------------------------------- -!...---------- _ -------------------------------------- r --------------- -------------------------------------- - Rotational Mecanics - 1 T load Figure 12-20. A blockdiagrammodel of te DC motor servo. From Fritzon, Principles of Object-Oriented Modeling and Esempio motore DC 7 Esempio serbatoio Portata in ingresso e portata in uscita. Equazione dinamica livello: u q u Aḣ(t) =u(t) q(t) Tank q Legge di Bernoulli. v(t) = 2g(t) q(t) =av(t) q a q Modello complessivo u a q 8

Nomenclatura Uscita: variabile il cui comportamento è di nostro primario interesse. Segnale esterno: variabile ce influenza il sistema senza essere influenzata dal comportamento del sistema stesso. ngresso: un segnale esterno di cui possiamo scegliere l andamento nel tempo. Disturbo: un segnale esterno ce non possiamo modificare. Variabile interna: una variabile nel sistema ce non è né un uscita né un segnale esterno. 9 Modelli matematici ODEs (forma esplicita spazio di stato) ẋ(t) =f(x(t),u(t),t) AEs Esempio coordinate cartesiane di un pendolo: x 2 1 + x 2 2 = L 2 n generale g(x(t),y(t),t)=0 (forma implicita) 10

Modelli matematici DAEs Esempio del pendolo: ẋ 1 = v 1, ẋ 2 = v 2 v 1 = F m sin(ϕ) v 2 = F m cos(ϕ) g x 1 = L sin(ϕ) x 2 = L cos(ϕ) DEs n generale (forma implicita) f(x(t), ẋ(t),u(t),y(t)) = 0 x k+1 = f(x k,u k,k) y k = g(x k,u k,k) g(x(t),u(t),y(t)) = 0 11 Riepilogo ODEs Rappresentazione i-u: equazione differenziale di ordine n u Eq. diff. Rappresentazione i-s-u: sistema di n equazioni differenziali del primo ordine y u ẋ = f(x, u) y = g(x, u) y 12

Riepilogo spazio di stato Tempo continuo e tempo discreto Lineare e non lineare Equilibrio Legame statico ingresso-uscita (all'equilibrio) Linearizzazione Stabilità. Sistemi con disturbi. 13 Modellistica fisica (orientata a modelli nello spazio di stato) Definizione del problema Formulazione delle equazioni Derivazione modello spazio di stato 14

Definizione del problema Utilizzo del modello. Scomposizione in sottosistemi. Segnali di interesse (uscite, segnali esterni, variabili interne). Costanti, parametri. Determinazione causa effetto. nterazioni statice e dinamice. Risultato: ad esempio diagrammi a blocci. 15 Formulazione delle equazioni Leggi della natura ed equazioni fisice Leggi di conservazione Relazioni costitutive Si introducono approssimazioni ed idealizzazioni. E' possibile formulare nuove ipotesi e modelli innovativi. 16

Derivazione modello spazio di stato Passo formale rispetto agli altri precedenti Scelta variabili di stato Esprimere le derivate in funzione delle altre variabili e degli ingressi Esprimere le uscite come funzione dello stato e degli ingressi Non del tutto necessario (esempio Modelica) 17