PROGETTO GIORNATA A TEMA CLASSI QUINTE Diversamente...A Scuola Il progetto aveva come scopo consentire agli alunni di ampliare le loro conoscenze riguardo al tema complesso della disabilità in età adulta e alle possibilità di intervento a favore di quest ultima. Le classi quinte di Scienze Umane si sono recate, ciascuna per un intera giornata, al CDD di Lissone (Centro diurno disabili) di via del Pioppo, che ospita dal lunedì al venerdì persone fra i diciotto e i sessantacinque anni, affette da disabilità media e grave, per conoscere la realtà del Centro e partecipare ai laboratori di vetrofusione e musicoterapia insieme agli ospiti della struttura. Successivamente le classi hanno avuto un incontro a scuola con due operatori del CDD (una educatrice e il musicoterapista) per un confronto sull esperienza effettuata al centro e per ulteriori approfondimenti. Entrambi i laboratori hanno permesso agli alunni di interagire con gli ospiti disabili; gli studenti hanno partecipato fattivamente e con molto interesse: superato un primo momento di imbarazzo, dovuto alla non conoscenza dell ambiente e delle persone disabili, hanno interagito con queste ultime e con gli educatori con molta spontaneità e disponibilità, riuscendo a superare i pregiudizi con i quali si erano inizialmente approcciati alla nuova esperienza.
Alcuni momenti del laboratorio di vetrofusione: gli ospiti del centro insegnano ai ragazzi come realizzare un piccolo oggetto in vetro Il momento del pranzo: comunicare e raccontarsi, ciascuno secondo i propri mezzi e possibilità, condividere un momento di allegria
Alcuni momenti del laboratorio di musicoterapia Commenti e riflessioni di alcuni alunni sulla visita al cdd Per quanto concerne la mia personale esperienza, nel corso della giornata ho avuto l occasione di stare a stretto contatto con i ragazzi che frequentano il centro. Nella mattinata, ho svolto il laboratorio di vetrofusione; dopo un accurata spiegazione (svolta benissimo da L., uno degli ospiti del centro), ho realizzato un bellissimo elaborato, avendo contemporaneamente l opportunità di divertirmi e imparare qualcosa di nuovo. Nel pomeriggio, invece, ci è stato proposto il laboratorio di musicoterapia: l ho trovata un esperienza meravigliosa, che permette ai ragazzi di divertirsi, socializzare con gli altri e acquisire consapevolezza del proprio corpo. Ma il momento che ho preferito è stato certamente il pranzo, in quanto stando a tavola con i ragazzi ho potuto chiacchierare con loro e scoprire qualcosa di più delle loro storie; in particolar modo, mi ha colpita moltissimo vedere gli occhi di un ragazzo illuminarsi vedendo passare una ragazza da lui definita come la sua bellissima fidanzata. Per concludere, sono stata felicissima di avere potuto fare questa esperienza ed essere entrata in contatto con una realtà che non conoscevo pienamente. Federica di Gaetano
Commenti e riflessioni di alcuni alunni sulla visita al cdd Gli operatori del centro sono apparsi ai miei occhi molto pazienti, aperti, calorosi e disponibili nei confronti delle disabilità degli ospiti. Sono sicuramente persone molto esperte e preparate che conoscono gli ospiti del centro e sanno, di conseguenza, rapportarsi con loro in modo adeguato, tranquillo e spontaneo. I disabili interloquiscono spesso tra loro, instaurano relazioni, anche amorose e svolgono attività in cooperazione. Anche nei miei confronti gli operatori si sono mostrati aperti e disponibili; ho apprezzato la loro comprensione nei nostri confronti e la consapevolezza del fatto che l ambiente con il quale stavamo per entrare in contatto era per noi del tutto nuovo ed estraneo. I disabili del centro ci hanno accolti in modo caloroso e aperto; hanno partecipato con entusiasmo alle attività insieme a noi e ci hanno illustrato con piacere le modalità con cui svolgerle. I due laboratori che abbiamo avuto l opportunità di sperimentare riguardavano le attività di musicoterapia e vetrofusione. Entrambi i laboratori ci hanno permesso di entrare a diretto contatto con i disabili del centro ma attraverso modalità differenti; il primo attraverso la comunicazione sensoriale e corporea accompagnate dalla musica e il secondo mediante attività manuali e di lavoro utili per stimolare le capacità creative di ognuno. Ritengo l esperienza al CDD decisamente positiva e credo che sia stata molto utile per abbattere pregiudizi e arricchire le mie conoscenze. Margherita Galbiati Gli operatori che vivono fianco a fianco con i disabili si rapportano con loro in modo affettuoso e amorevole. Gli utenti non vengono visti esclusivamente come disabili, ma soprattutto come persone e gli ospiti dimostrano la loro riconoscenza nei confronti degli operatori con abbracci e carezze. Il clima che si è instaurato tra gli ospiti, gli educatori e noi ragazzi è stato subito gioioso ed ho constatato come gli utenti fossero persone affettuose, desiderose di passare del tempo con noi ed immortalare il momento con foto ricordo. Mi ha colpito il momento in cui L., uno degli ospiti, ci ha raccontato di essere fidanzato con C. che non parla, è sulla sedia a rotelle ed ha lo sguardo perso nel vuoto. Mi chiedevo che tipo di dialogo potesse mai avere con lei, ma ho poi compreso che il loro dialogo si basa sullo sguardo. Quando infatti ci ha mostrato chi fosse C. i suoi occhi si sono illuminati e il suo sorriso si è acceso. Ho apprezzato anche il fatto di poter aiutare A., che non comunica se non a gesti o con l emissione di suoni
gutturali, nel momento del pranzo. Mi ha stupito come, nonostante il suo deficit nella parola, A. si facesse ben comprendere. Un momento particolarmente emozionante è stato la partecipazione ai due laboratori di musicoterapia e vetrofusione: in entrambi ho potuto notare la spontaneità con cui gli utenti hanno partecipato ottenendo ottimi risultati. Ritengo che la giornata trascorsa al CDD sia stata un esperienza positiva; una giornata condivisa ricca di emozioni e scoperte che mi ha aiutata a comprendere come anche le persone diversamente abili abbiano tanto da donare e sappiano arricchire chi le incontra. Michela Bennato La relazione fra gli educatori e i disabili del centro è particolare. Gli educatori, tutti giovani è preparati, si approcciano in diversi modi con gli utenti, a seconda delle capacità di questi ultimi. Molti comprendono la parola e agiscono di conseguenza. Altri invece necessitano di gesti o di contatto fisico. Nonostante le diverse modalità di relazione, il clima che regna è di amicizia e collaborazione. Personalmente, all inizio, temevo di non riuscire a relazionarmi con i ragazzi del centro, ma tutto sommato non ho avuto difficoltà particolari, soprattutto grazie alla pronta mediazione degli educatori e grazie ai disabili stessi, che si sono dimostrati aperti e propensi al dialogo. I due laboratori a cui ho partecipato costituiscono sicuramente un esperienza unica e indimenticabile. La vetrofusione mi ha fatto capire l importanza del tatto, con il quale, con delicatezza, precisione e fantasia si creano oggetti vari in vetro. Il laboratorio di musicoterapia è certamente quello che più mi ha colpito e per certi versi emozionato. La musica è un formidabile mezzo di comunicazione che, abbinato al movimento e a piccoli esercizi provenienti dal mondo dello yoga e della bioenergetica, raggiunge il profondo e porta alla luce i nostri sentimenti anche senza l utilizzo della parola. Inoltre, ho trovato quasi impressionante come due persone strettamente legate e unite possano avere una tale sincronizzazione fino addirittura a respirare insieme appoggiando semplicemente una mano sulla spalla dell altro. Simone Vanzi La Referente del progetto : Annamaria Dassi