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Domande a scelta multipla Domande a scelta multipla 1 Rispondete alle domande seguenti, scegliendo tra le alternative proposte. Cercate di consultare i suggerimenti solo in caso di difficoltà. Dopo l elenco di domande troverete una tabella con le soluzioni. 1. Il metodo di produzione che minimizza i costi è funzione: a. dei costi di produzione dell impresa. b. della tecnologia di produzione e dei costi di produzione dell impresa. c. della tecnologia di produzione dell impresa e del prezzo di mercato del bene. d. della tecnologia di produzione dell impresa. 2. Il costo economico di produzione: a. include il costo dei fattori produttivi fissi e variabili. b. include il costo esplicito dei fattori produttivi più il costo opportunità delle opportunità di reddito o investimento di maggior valore che sono perse. c. include il costo esplicito dei fattori produttivi più i costi sommersi di attività per cui non vi sono impieghi alternativi. d. esclude il costo esplicito dei fattori produttivi ma include i costi opportunità delle opportunità di reddito o investimento di maggior valore che sono perse. I costi economici non sono sempre uguali ai costi contabili, o spese effettive più deprezzamento. 3. Il costo opportunità di un attività di un impresa è uguale a: a. l importo che l impresa avrebbe potuto guadagnare affittando sul mercato l attività. b. zero se l attività non ha impiego alternativo e perciò non può essere affittata sul mercato. c. le spese di deprezzamento dell attività. d. a e b. 4. Un costo fisso è definito come: a. un costo che non varia da un periodo di tempo all altro, ma non deve essere pagato se l impresa chiude. b. un costo che non varia con i livelli di produzione ed è presente a prescindere che l impresa operi o chiuda. c. un costo che varia con i livelli di produzione, e una parte del quale deve essere pagata se l impresa chiude. d. un costo determinato da un contratto tra l impresa e una terza parte.

2 R. S. Pi n d y c k, D. L. Rubinfeld Microeconomia Capitolo 7 5. Se il costo totale di un impresa è 500 quando la produzione è zero, 1000 quando la produzione è 10 e 1400 quando la produzione è 20, il costo fisso è uguale a: a. 1.000. b. 900. c. 500. d. nessuna delle risposte precedenti è vera. 6. Un esempio di costo sommerso è: a. le spese per costruire un complesso di uffici. b. il costo di acquisire server informatici quando si mette insieme il personale di un nuovo complesso di uffici. c. i costi di ricerca e sviluppo di un farmaco. d. nessuna delle risposte precedenti è vera. 7. Esempi di costi fissi sono: a. i salari dei dirigenti e i pagamenti per apparecchiature e locali affitati all anno. b. i salari dei dirigenti e i pagamenti per apparecchiature e locali affitati all ora. c. i salari dei dirigenti e i pagamenti per i lavoratori pagati a ore. d. i salari dei dirigenti, i pagamenti per i servizi di un agenzia di pubblicità e il costo di produzione per materie prime e forniture. 8. Il costo medio di produzione è: a. la somma del costo variabile di produzione e del costo fisso di produzione, divisa per la quantità prodotta. b. la somma del costo variabile medio di produzione e del costo fisso medio di produzione. c. il costo totale di produzione dell impresa diviso per la quantità prodotta. d. tutte le risposte precedenti sono vere. 9. Il costo variabile medio di produzione è: a. il costo di produzione che varia con il livello di produzione, diviso per il livello di produzione. b. il costo totale di produzione meno il costo fisso. c. il costo di produzione che varia direttamente con il livello di produzione. d. sono vere entrambe le risposte a e b. 10. Il costo marginale di produzione è: a. la quantità di cui il costo totale aumenta quando la produzione aumenta di uno. b. la variazione del costo variabile totale divisa per la variazione della produzione. c. la variazione del costo totale divisa per il livallo di produzione. d. sono vere entrambe le risposte a e b.

Domande a scelta multipla 3 11. Il costo fisso totale per un impresa è 25. Il costo variabile totale di produzione per l impresa è: 1 unità, 10; 2 unità, 15; 3 unità, 25. Per questa impresa: a. il costo marginale di produrre la seconda unità è 15. b. il costo marginale di produrre la terza unità è 25. c. il costo marginale di produrre la prima unità è 35. d. il costo marginale di produrre la prima e la terza unità è 10. 12. Un centro benessere può aumentare il ricavo delle attività di personal training ingaggiando un istruttore di fitness aggiuntivo, senza la necessità di acquistare altre forniture. Il costo fisso è uguale a 100 al giorno. Se il personal trainer è ingaggiato a 100 al giorno, e in tale giorno può allenare 6 persone, a. il costo marginale di produzione è 100. b. il costo marginale di produzione non può essere determinato con le informazioni fornite. c. il costo marginale è 33,33. d. il costo marginale di produzione è 16,67. 13. Quando in una funzione di produzione si stabiliscono rendimenti marginali decrescenti, a. il costo marginale diminuisce ma il costo totale continua ad aumentare. b. il costo marginale il costo totale diminuiscono. c. il costo marginale inizia ad aumentare. d. il costo marginale di produzione non può essere determinato con le informazioni fornite. 14. Nel lungo periodo, a. tutti i fattori produttivi, come lavoro, apparecchiature e uffici o fabbriche possono essere variati, perciò il costo variabile totale è uguale al costo totale poiché il costo fisso è uguale a zero. b. tutti i fattori produttivi, come lavoro, apparecchiature e uffici o fabbriche possono essere variati, perciò il costo fisso medio è inferiore. c. tutti i fattori produttivi eccetto il lavoro possono essere variati, perciò il costo variabile totale rimane invariato ma il costo fisso è uguale a zero. d. tutti i fattori produttivi, come lavoro, apparecchiature e uffici o fabbriche possono essere variati, perciò il costo variabile totale e il costo fisso sono inferiori. 15. Il costo del capitale è uguale a: a. l interesse annuo pagato per l acquisto delle apparecchiature di capitale. b. il tasso di affitto del capitale se il capital è acquistato o affittato. c. i pagamenti annui effettuati per l acquisto delle apparecchiature di capitale. d. il deprezzamento del capitale.

4 R. S. Pi n d y c k, D. L. Rubinfeld Microeconomia Capitolo 7 16. Assumendo due fattori produttivi, lavoro e capitale, in un processo di produzione, le rette di isocosto mostrano: a. tutte le possibili combinazioni di lavoro e capitale che si possono acquistare per raggiungere un dato livello di produzione di un bene o servizio. b. il costo di tutte le possibili combinazioni di lavoro e capitale che si possono acquistare per un dato livello di produzione. c. le combinazioni di costo di affitto di lavoro e capitale che si possono acquistare all aumentare della produzione. d. tutte le possibili combinazioni di lavoro e capitale che si possono acquistare per un dato costo totale. 17. Il costo mensile del capitale per l impresa è 400 per unità, il costo mensile del lavoro è 100 per unità e il budget mensile è uguale a 4000. L impresa decide di acquistare 20 unità di lavoro quando P L = 10. Al fine di minimizzare i costi, quale ammontare del capitale acquisterà l impresa? Qual è P K (prodotto marginale del capitale?) a. cinque unità di capitale, e il prodotto marginale del capitale è 20. b. dieci unità di capitale, e il prodotto marginale del capitale è 20. c. cinque unità di capitale, e il prodotto marginale del capitale è 40. d. dieci unità di capitale, e il prodotto marginale del capitale è 40. 18. Se l impresa opera a un punto sulla data curva di bilancio in cui il rapporto tra prodotto marginale del capitale e tasso di affitto del capitale è maggiore del rapporto tra prodotto marginale del lavoro e tasso di salario, cioè quando (P K/r)>(P L/w), a. l impresa cambierà la combinazione di fattori produttivi per utilizzare più lavoro e meno capitale, poiché il lavoro è meno costoso. b. l impresa acquisterà più capitale e la stessa quantità di lavoro per aumentare la produzione. c. l impresa cambierà la combinazione di fattori produttivi per utilizzare più capitale e meno lavoro, poiché l investimento in capitale porterà a maggiori aumenti della produzione che si perderanno riducendo l uso del lavoro, aumentando così la produzione totale. d. l impresa non cambierà la combinazione di fattori produttivi perché i manager capiscono che il prodotto marginale del capitale diminuirà se l impresa utilizza più capitale. 19. La curva del costo totale di lungo periodo può essere stimata e tracciata utilizzando il percorso di espansione, che è: a. la curva che traccia le combinazioni di due fattori produttivi a costo minimo utilizzabili per produrre ciascun livello di produzione quando entrambi i fattori produttivi possono essere variati. b. la curva che traccia vari livelli di due fattori produttivi utilizzabili per produrre un dato livello di produzione quando entrambi i fattori produttivi possono essere variati. c. la curva che traccia le combinazioni di costo risultanti dalla variazione dei due fattori produttivi utilizzabili per raggiungere un dato livello di produzione. d. sono vere entrambe le risposte a e c. Se K e L sono sostituti perfetti, gli isoquanti sono lineari.

Domande a scelta multipla 5 20. L elasticità costo-produzione EC = ( C/C)/( q/q), dove C è il costo totale e q è la produzione totale, a. misura economie di scala, e quando EC<1 il costo marginale di lungo periodo è minore del costo medio e il costo medio di lungo periodo è decrescente. b. misura economie di scala, e quando EC=1, il costo marginale di lungo periodo è minore del costo medio e il costo medio di lungo periodo è decrescente. c. e quando EC=1 il costo marginale di lungo periodo è uguale al costo medio di lungo periodo e l impresa ha economie di scala. d. e quando EC>1 il costo marginale di lungo periodo è maggiore del costo medio di lungo periodo e l impresa ha economie di scala. Soluzioni delle domande a scelta multipla Capitolo 7 1. a. 2. b. 3. d. 4. b. 5. c. 6. c. 7. a. 8. d. 9. a. 10. d. 11. d. 12. d. 13. c. 14. a. 15. b. 16. d. 17. c. 18. c. 19. a. 20. a.

6 R. S. Pi n d y c k, D. L. Rubinfeld Microeconomia Capitolo 7 Domande aperte Rispondete liberamente alle domande seguenti, cercando di consultare i suggerimenti solo in caso di difficoltà. Dopo l elenco delle domande troverete le rispettive soluzioni. 1. Spiegate la differenza tra costo contabile e costo economico e la differenza tra costi sommersi e costi fissi. Leggete il paragrafo 7.1 nel testo: Misurazione dei costi: di quali costi tenere conto? 2. Definite costo marginale e costo medio e descrivete la relazione tra di essi. Leggete il paragrafo 7.2 nel testo: I costi nel breve periodo. 3. Descrivete la scelta di fattori produttivi (capitale e lavoro) di un impresa il cui intento è quello di produrre a un costo minimo. Leggete il paragrafo 7.3 nel testo: I costi nel lungo periodo. 4. Definite la curva di costo medio nel lungo periodo e spiegate come differisce da quella del breve periodo. Inoltre, spiegate la differenza tra rendimenti di scala ed economie di scala. Leggete il paragrafo 7.4 nel testo: Curve di costo nel lungo e nel breve periodo a confronto.

Domande aperte 7 Soluzioni delle domande aperte Capitolo 7 1. I costi contabili includono spese più deprezzamento di apparecchiature di capitale. Gli economisti si occupano del costo economico, che è il costo di utilizzare le risorse in produzione. Il costo opportunità è il costo associato a opportunità perse quando delle risorse sono dedicate a un certo uso. Per esempio, un proprietario avrebbe potuto ottenere un guadagno concorrenziale lavorando altrove; un economista lo considererebbe come costo, ma un contabile no. I costi sommersi sono costi che non possono essere recuperati, i costi fissi sono costi che non possono essere evitati. Le apparecchiature speciali, per esempio, sono un costo sommerso perché non hanno un impiego alternativo; il loro costo opportunità è uguale a zero. I costi fissi sono costi che non variano con il livello di produzione; anche quando non si produce niente, alcuni costi rimangono. L unico modo in cui un impresa può evitare i costi fissi è quello di chiudere. 2. Il costo marginale è la variazione di costo totale che si verifica quando la produzione aumenta di una unità. Il costo medio è il costo totale di produzione diviso per la produzione totale. A causa della legge dei rendimenti marginali decrescenti, una tipica curva di costo medio ha una porzione decrescente, una porzione crescente e un punto in cui il costo medio è minimo. Nella porzione decrescente della curva di costo medio, il costo marginale sta sotto il costo medio. Nella porzione crescente della curva di costo medio, il costo marginale sta sopra il costo medio. Nel punto di minimo della curva di costo medio, il costo medio e il costo marginale sono uguali. Un altro modo di descrivere la stessa relazione è quello di pensare all impatto del margine sulla media. Quando il costo marginale è maggiore del costo medio, il costo medio deve essere crescente; quando il costo marginale è minore del costo medio (il margine spinge in giù la media), il costo medio deve essere decrescente. 3. Un impresa minimizza il costo per ottenere un particolare livello di produzione quando vale la seguente condizione P L/ P K = w/r. Il rapporto delle produttività marginali dei fattori produttivi è uguale al rapporto dei loro prezzi. Questa espressione si può riscrivere in P L /w = P K/r. In questo modo, la condizione di minimizzazione del costo stabilisce che un impresa dovrebbe scegliere quantità di fattori produttivi tali che l ultimo euro di qualsiasi fattore produttivo aggiunto al processo di produzione porti la stessa quantità di prodotto in più. Il prodotto marginale dell ultimo euro speso su ciascun fattore produttivo è lo stesso. Questa condizione coincide con la tangenza di una retta di isocosto e di un isoquanto. 4. La curva di costo medio di lungo periodo mette in relazione il costo medio di produzione con il livello di produzione quando tutti i fattori produttivi sono variabili. La curva di costo medio di breve periodo mette in relazione il costo medio di produzione con il livello di produzione quando il livello di capitale è fisso. Mentre la forma della curva di costo medio di breve periodo deriva dai rendimenti marginali decrescenti, la forma della curva di costo medio di lungo periodo deriva dai rendimenti di scala. Con rendimenti di scala costanti, la curva di costo totale è una retta inclinata verso l alto, e la curva di costo medio è orizzontale. Con rendimenti di scala crescenti, raddoppiando i fattori produttivi, il livello di produzione più che raddoppia; di conseguenza, il costo medio di produzione nel lungo periodo scende con il livello di produzione. Con rendimenti di scala decrescenti, la curva di costo medio di lungo periodo è inclinata verso l alto. La differenza tra rendimenti di scala ed economie di scala sta nell uso dei fattori produttivi (in proporzioni fisse o variabili) e nell impatto su produzione e costi. Per esempio, con rendimenti di scala crescenti la produzione più che raddoppia al raddoppiare delle quantità di tutti i fattori produttivi (o dei fattori produttivi utilizzati in proporzioni costanti). Le economie di scala si verificano quando il raddoppiamento della produzione richiede meno di un raddoppiamento dei costi, e possono essere il risultato di una modifica delle proporzioni dei fattori produttivi.