Incidenza dei traumi cranici nella Comunità Europea

Documenti analoghi
A.A. 2012/13. Scaricato da Sunhope.it. Prof. M.Rotondo. D.U. Neuroscienze Clinica Neurochirurgica S.U.N C.T.O.

Clinica Neurologica Università di Perugia Direttore Prof. Paolo Calabresi. Trauma cranico. Corso Neurologia Anno Accademico 2013/2014

Trauma cranico. Trauma cranico Definizione. Trauma cranico Classificazione

Descrivere la fisiologia di base intracranica Classificare LCT : il danno cerebrale primario e secondario Riconoscere l importanza di limitare le

CAPITOLO 2 CLASSIFICAZIONI E SCALE DI VALUTAZIONE PROTOCOLLI DI DIAGNOSI E TERAPIA

IDROCEFALO Abnorme aumento del liquor nelle sedi in cui è normalmente contenuto

TCE: emergenza territoriale. Epidemiologia e fattori di rischio

Trauma cranico: frattura e lesione cerebrale

Dal territorio al servizio di emergenza: livelli assistenziali e presa in carico del paziente

DISTURBI DELLO STATO MENTALE

COSCIENZA COMA COSCIENZA COMA STATO VEGETATIVO STATO VEGETATIVO

TRAUMI DEL TORACE TRAUMI DEL TORACE 28/12/2014

DIFFERITA PROGRAMMATA

Biomeccanica dei Traumi Cranici

PROGETTO FORMATIVO AZIENDALE ANNO 2017 Formazione sul Campo GRUPPI DI STUDIO IN NEUROCHIRURGIA PER LA STESURA DEI PROTOCOLLI ASSISTENZIALI

COMA.

APPROPRIATEZZA IN NEURORADIOLOGIA

TRAUMI DEL TORACE Strutture potenzialmente interessate

Ipertensione endocranica

VIGILANZA (wakefulness) CONTENUTI DI COSCIENZA (awareness)

IL REPORT REGIONALE indicatori di processo e di esito nell assistenza al paziente con trauma grave. Bologna 16 gennaio 2015 Chiara Ventura

3^ lezione: TRAUMA CRANICO. Relatore: Dott. Ferdinando Casale. Associazione Volontari Protezione Civile Noicàttaro onlus

URGENZE VASCOLARI TRAUMI VASCOALRI DEL TORACE E DELL ADDOME. VELOCITA D IMPATTO RISCHIO DI LESIONE ( % ) (km/h) MORBILITA MORTALITA

Classificazioni dell ictus. Carmelo Labate SC Neurologia AO Ordine Mauriziano Torino

Ictus acuto: Fase Preospedaliera e Ricovero. Ictus Cerebrale: Linee Guida Italiane di Prevenzione e Trattamento

Patologie neurologiche e traumatologia cranicocervicale

IL PAZIENTE POLITRAUMATIZZATO. Fabrizio Farina D.E.A. I livello Ospedale San Giovanni Calibita Fatebenefratelli Isola Tiberina Roma

Cosa succede quando un soggetto è vittima di un trauma cranico?

La gestione intensiva infermieristica dell aneurisma rotto

LA VALUTAZIONE DEL PAZIENTE. MSI Livello A - AREU

EVENTO MEDICO. Protocollo di valutazione, assistenza e codice di gravità nel paziente adulto. Ad uso dei Volontari del Soccorso.

La gestione del paziente con trauma cranico

Sindrome da ipertensione endocranica

NUOVE FRONTIERE DEL TRATTAMENTO CHIRURGICO DEI TRAUMI CRANICI

TRAUMA CRANICO MINORE

TRAUMA CRANICO DANNO PRIMARIO DANNO SECONDARIO CAUSATO DIRETTAMENTE DAL TRAUMA CAUSATO DA ISCHEMIA, IPOSSIA, ECC.

Trauma toraco-addominale. Ver 0.1

Il Trauma Toracico. Dott. Michele Bertelli. Terapia Intensiva Polifunzionale

Il bambino con compromissione della coscienza:

Glasgow coma score. La scala a punteggio per indicare il livello di coscienza. Newsletter Ipasvi la Spezia n 48

COMA. mancata risposta a qualsiasi stimolo esterno o bisogno interno. Coscienza. Consapevolezza di sé e dell ambiente circostante.

Valutazione dell infortunato. La chiamata di emergenza

26/05/18. Gestione E Prognosi A Breve Termine Della Sincope Presso Il PS Di Udine

Orazio Santonocito, Rosina Amoroso U.O. Neurochirurgia Spedali Riuniti Livorno Azienda Usl Nord Ovest Toscana

LA STABILIZZAZIONE CLINICA IN AMBIENTE RIANIMATORIO

Domande relative alla specializzazione in: Neurochirurgia

M OD AL I T A D I G E S T I ON E D E L P AZI E N T E P OL I T R A UM AT I ZZAT O. Relatore: VdS M. Grazia FABBRI

EMORRAGIE INTRACRANICHE

A.S.O. SAN GIOVANNI BATTISTA DI TORINO. Ospedale Molinette ANESTESIA E RIANIMAZIONE 2 UNITA DI NEURORIANIMAZIONE

Caratteristiche dei pazienti ricoverati in Terapia Intensiva

Parte I Neuroanatomia

Progetto Tempore: 15 anni dopo. Prospettive nei traumi e nelle cerebrovasculopatie

30 MARZO 2019 L URGENZA IN EMERGENCY ROOM

Pubblica Assistenza Valnure Via F. Parri 10 Ponte dell'olio (PC) Tel

CAPITOLO 1 L AREA CRITICA: EVOLUZIONE E COMPLESSITÀ ASSISTENZIALE 1

Approccio al paziente con trauma toracico Trauma toracico Si associa spesso a danno diretto funzione respiratoria funzione cardio-vascolare Si associa

APPROCCIO AL PAZIENTE CON TRAUMA CRANICO TRAUMA CRANICO: TRAUMA CRANICO CENNI DI ANATOMIA 28/12/2014. Cuoio capelluto: Cranio: volta e base cranica

Gestione Intra-NOS del Trauma LA GESTIONE INTRAOSPEDALIERA DEL TRAUMA APPROCCIO MULTIDISCIPLINARE ALL INTERNO DEL NOS. Dr.ssa Tania Ordonselli

LA GESTIONE INFERMIERISTICA DEL PAZIENTE CON ICTUS IN TERAPIA SUBINTENSIVA INFERM IERA SEBASTIANELLI ANTONELLA

Domande chiave. Domande chiave

Ematoma Sottodurale Cronico

Supporto vitale di base nel paziente traumatizzato

Malattie cerebrovascolari acute e ictus

Ictus Acuto: Fase di Ospedalizzazione (Diagnosi) Ictus Cerebrale: Linee Guida Italiane di Prevenzione e Trattamento

Il paziente traumatizzato. Patologie traumatiche maggiori Trauma toracico

TRAUMI VERTEBRO-MIDOLLARI

Termine generale che indica qualsiasi lesione ai danni del cranio e del cervello

Trombosi venosa cerebrale in corso di coagulazione intravascolare disseminata: trattare o non trattare?

LINEE GUIDA PER IL TRATTAMENTO DEL TRAUMA CRANIO-ENCEFALICO

Aula ufficio formazione

IL TRAUMA CRANICO DR. RICCARDO A. RICCIUTI

Il farmacista nel percorso ictus. L attacco ischemico transitorio: «angina del cervello» XXXXXXXXX XXXXXX

Fase intraospedaliera: reti e percorsi Parte medica

Patologia del linguaggio in età evolutiva

TRAUMA TORACICO ADDOMINALE CRANIO VERTEBRALE

Gestione Intra-NOS del Trauma LA GESTIONE INTRAOSPEDALIERA DEL TRAUMA APPROCCIO MULTIDISCIPLINARE ALL INTERNO DEL NOS

Alterazioni dello stato di coscienza

Azienda Ospedale S. Martino U.O Rianimazione di Pronto Soccorso e Trauma Center

Urgenze ematologiche in Pediatria. Dott. Antonio Marzollo

Valutazione del paziente non traumatico

Ictus: cause, sintomi e terapie Salute e Benessere Inviato da : Kristina Bella Pubblicato il : 3/8/2016 8:20:00

Direttore: Dott. Federico Politi EVENTO MEDICO

Manifestazioni di una alterazione dello stato di coscienza

*Gliomi, meningiomi (extracerebrali), adenomi ipofisari, neurinomi **piu del 10% dei tumori cerebrali originano da Ca polmonari.

Traumi cranio-cerebrali. Dott. Carlo A. Todaro Dipartimento di Neurochirurgia, U.O. Neurochirurgia 1

[IL SISTEMA INTEGRATO DI ASSISTENZA ALL ICTUS EMORRAGICO NELLA REGIONE MARCHE]

Corso di Soccorritore Livello Avanzato Associazione Volontariato Grevigiano PARAMETRI VITALI

TRAUMA GRAVE. definizione operativa e rapida :

La realtà locale nell ictus acuto: la visione del radiologo

Patologie Neurologiche. Lezione 6

Ematomi intracranici post-traumatici in fase acuta

L. Pavolucci*, G. Amore*, F. Rondelli*, L. Favero, L. Spinardi^, E. Sessagesimi^, L. Migliaccio, E. Favaretto, M. Guarino* 09/03/2018 ANEU - Bologna

Il sonno nelle patologie cardiovascolari. Dott. Augusto Fontana Neurologo

LA PERSONA TRAUMATIZZATA

LA DIAGNOSTICA PER IMMAGINI NELLA PANCREATITE ACUTA

INDICATORI TRAUMI GRAVI ANNI


Transcript:

I traumi cranici

Incidenza dei traumi cranici nella Comunità Europea 1 milione di traumi cranici ogni anno 75% per incidenti stradali 25% per incidenti sul lavoro, sportivi e domestici

Traumi cranici in Italia Arrivi al Pronto Soccorso: 1400 traumi cranici/100.000 abitanti/anno Ricoveri: 266 traumi cranici/100.000 abitanti/anno

Mortalità per trauma cranico in Italia 16 casi/100.000 abitanti/anno

Mortalità per trauma cranico in Italia 1969 1984 11.500 8.500

La causa più frequente di morte nei giovani fino a 34 anni è quella per episodi violenti, tra cui i traumi cranici da incidente stradale Nell ambito di questa mortalità, che negli anni 1995-98 ha mostrato una complessiva tendenza alla diminuzione, quella legata agli incidenti stradali è rimasta invariata

Ciclomotori in Italia nel 1999 Le vittime di incidenti su ciclomotori sono state 700, di cui 378 conseguenti a trauma cranico; gli invalidi permanenti 756; il 70% dei morti non si proteggeva la testa, il 50% aveva meno di 30 anni. Se tutti avessero usato il casco, avremmo avuto 171 morti e 342 invalidi permanenti in meno mentre i ricoverati sarebbero stati poco più di 8 mila, rispetto agli oltre 18 mila ricoveri effettivi.

Sistemi di protezione per utenti di motoveicoli CASCO I morti per trauma cranico da motocicli sono diminuiti del 25%. Dopo un incidente, la mortalità tra quanti indossano il casco è dello 0,8%, mentre è del 2,4% fra i motociclisti che non l indossano. Invariata incidenza delle lesioni vertebro-midollari

Cinture di sicurezza Riduzione del 35% della mortalità per incidenti automobilistici nei paesi con uso obbligatorio delle cinture anteriori Riduzione della paraplegia per lesioni vertebrali dorsolombari Aumento relativo della tetraplegia per lesioni cervicali

AIR BAGS Riducono la mortalità del 21%. SEGGIOLINO PER BAMBINI Riduce la mortalità del 71%.

Glasgow Coma Scale Apertura degli occhi Spontanea Allo stimolo verbale Allo stimolo doloroso Assente 4 3 2 1 Migliore risposta motoria A comando verbale Obbedisce Allo stimolo doloroso Localizza Flette finalistic. Flette stereotip. Estende Nessuna risposta 6 5 4 3 2 1

Glasgow Coma Scale Migliore risposta verbale Orientato Confuso Parole inappropriate Parole incomprensibili Nessuna Totale 5 4 3 2 1 3-15

Incidenza per gravità (GCS) dei traumatizzati cranici GCS GCS GCS 14-15 9-13 3-8 88% 9% 3%

Diagnostica del traumatizzato cranioencefalico in fase acuta RX dirette anche nei traumi cranici minori per la ricerca di eventuali fratture Il rischio di ematoma è infatti 20 volte maggiore nei traumi con frattura rispetto a quelli senza (Dacey J.R. 1986) La T.C. è un accertamento di base da eseguirsi con la massima tempestività in caso di: Frattura cranica Transitoria perdita di coscienza Alterazioni dello stato di coscienza Segni neurologici focali

Diagnostica del traumatizzato cranioencefalico in fase acuta La R.M. è un esame più sensibile della T.C. nell identificare sottili falde ematiche extra-cerebrali e piccole lesioni intra-cerebrali. Permette inoltre di documentare la patologia vascolare occlusiva L angiografia cerebrale serve a confermare il sospetto di patologia vascolare occlusiva venosa e arteriosa (anche con doppler-sonografia) Più recentemente, tuttavia, la angio-rmn consente di documentare in maniera non invasiva la maggior parte delle patologie vascolari

Ruolo dell esame radiografico diretto nella diagnostica radiologica del traumatizzato cranico Esame di routine nei pazienti neurologicamente indenni e non sottoposti a T.C. cerebrale L evidenza di una frattura cranica rappresenta un indicazione assoluta al ricovero (il rischio di complicanze endocraniche precoci è circa 20 volte superiore nei casi con frattura rispetto a quelli senza frattura)

Ematomi intracranici post-traumatici Intervallo libero (in giorni) Epidurale Vasi responsabili (in ordine di frequenza) Acuto 0-2 Meningei arteriosi Seni durali Diploici Meningei venosi Subacuto 3-15 Meningei venosi Meningei arteriosi Seni durali Diploici Cronico >15 Meningei venosi Meningei arteriosi DIploici

Ematomi intracranici post-traumatici Intervallo libero Subdurale Intracerebrale Vasi responsabili (in giorni) (in ordine di frequenza) Acuto 0-2 Cortico-durali arteriosi Cortico-durali venosi Seni venosi Corticali venosi e arter. Subacuto 3-15 Cortico-durali venosi Corticali venosi e arter. Cronico >15 Cortico-durali venosi Acuto 0-2 Cerebrali arter. e venosi Subacuto (Tardivo) 3-15 Cerebrali arter. e venosi

Ematoma epidurale Incidenza 1-3% di tutti i traumi cranici 5-15% dei traumi cranici con alterazioni dello stato di coscienza Sede 50-60% temporale 40-50% altre sedi Segni clinici Ipertensione endocranica Erniazione cerebrale Segni neurologici focali Cefalea unilaterale (30-50%) Intervallo libero (10-50%) Trattamento Evacuazione tramite craniotomia Mortalità 15-20%

Ematoma epidurale: aspetti atipici Sede Fronto-polare Subfrontale Vertice Occipitale-F.C.P. F.C.P. Evoluzione Acuto ritardato Riassorbimento spontaneo Cronico

Ematoma subdurale acuto Incidenza 5% di tutti i traumi cranici 10-20% dei traumi cranici con alterazioni dello stato di coscienza Associato a frattura cranica nel 50% Sede Quasi sempre emisferica Bilaterale nel 15-20% dei casi Segni clinici Ipertensione endocranica Erniazione cerebrale Segni neurologici focali Trattamento Mortalità Evacuazione tramite craniotomia 50% (specie per la frequente associazione con ingenti danni contusivi cerebrali e del tronco)

Mortalità degli ematomi extracerebrali acuti Anni 70 Anni 80 Epidurali 20% 5% Subdurali 50-80% 30%

Mortalità degli ematomi epi- e subdurali acuti Netta riduzione della mortalità negli ultimi 15-20 anni

Principali parametri condizionanti la prognosi degli ematomi extracerebrali acuti (circa il 30% dei gravi traumi cranici) Grado di compromissione dello stato di coscienza Intervallo fra insorgenza del coma ed intervento chirurgico Lesioni encefaliche associate

Ematoma subdurale cronico Eziologia Generalmente post-traumatico, talora spontaneo, associato a discrasia ematica o alcoolismo Patogenesi Atrofia cerebrale Stiramento e rottura delle vene corticodurali Sede Fronto-temporo-parietale mono o bilaterale Segni clinici Ipertensione endocranica Segni neurologici focali Sindrome psico-organica Trattamento >1 cm Evacuazione mediante foro di trapano allargato <1 cm Controllo clinico e T.C. Mortalità 3-10%

Ematoma subdurale cronico: quesiti neuroradiologici D.D. con igroma subdurale cronico Componente solida e liquida Compartimentazione della raccolta ematica Riespansione cerebrale post-operatoria Riproduzione della raccolta ematica Riassorbimento spontaneo

Ematoma intracerebrale Incidenza 20-30% di tutti i traumi cranici (dopo l introduzione della T.C.) 50-60% temporale e frontale Sede Segni clinici Forme rapidamente evolutive Forme lentamente evolutive Forme tardive Trattamento Evacuazione chirurgica: - Immediata negli ematomi voluminosi con sintomatologia ingravescente - Procrastinabile negli altri casi, in base all evoluzione clinica ed a ripetuti controlli T.C. Mortalità 40-80% nei pazienti con gravi alterazioni della coscienza, 5-20% nei pazienti con alterazioni minori della coscienza

Edema Cerebrale Patogenesi Vasogenico Istotossico Osmotico Idrostatico Sede Localizzato (perilesionale) Diffuso Insorgenza Alcuni minuti-ore dopo il trauma Durata Alcuni giorni

Erniazioni cerebrali interne Erniazione del gyrus cinguli sotto la falce Erniazione dell uncus attraverso l incisura tentoriale Erniazione centrale transtentoriale Erniazione delle tonsille cerebellari attraverso il forame magno

Ruolo dell esame radiografico diretto nella diagnostica radiologica del traumatizzato cranico Non è necessario nel bambino (<15 anni), nel quale il rilievo di una frattura lineare ha scarso significato prognostico È sempre indicato nell adulto, poiché il rischio di complicanze endocraniche precoci è circa 20 volte superiore nei casi con frattura rispetto a quelli senza frattura L evidenza di una frattura cranica rappresenta un indicazione assoluta al ricovero

Quadro clinico della compressione cerebrale acuta Cefalea intensa e vomito (pazienti con coscienza integra o relativamente conservata) Deterioramento progressivo dello stato di coscienza Alterazioni vegetative (bradicardia, ipertensione arteriosa, alterazioni respiratorie) Segni neurologici focali: Sopratentoriali: Crisi epilettiche, deficit motori, deficit del 3 n.c., disfasia.. Sottotentoriali: Atassia, vertigini, segni cerebellari, nistagmo, paralisi del 6 n.c..

Quadri clinici delle principali ernie cerebrali interne Ernia temporale transtentoriale Midriasi omolaterale alla lesione (raramente controlaterale) con riflesso fotomotore torpido o assente Segni piramidali controlaterali alla lesione: Babinskj, emiparesi-emiplegia, decorticazione, decerebrazione Ernia delle tonsille cerebellari Rigidità nucale Alterazioni del ritmo respiratorio, paralisi respiratoria

Ernia uncale Stadio precoce Pupilla omolaterale dilatata e reagente torpidamente alla luce Riflessi oculocefalici e/o oculovestibolari normali o modicamente disconiugati Risposta motoria appropriata, estensione plantare controlaterale Respiro normale Stadio tardivo Pupilla omolaterale midriatica e non reagente alla luce Paralisi omolaterale dell oculomozione: i riflessi oculomotore, oculocefalico e oculovestibolare sono conservati controlateralmente Risposta motoria in flessione anomala (con estensione del polso) o in estensione Iperventilazione o respiro periodico di Cheyne-Stokes

Trattamento immediato del traumatizzato cranio-encefalico grave Assicurare la pervietà delle vie aeree; ottimizzare l ossigenazione Incannulare 1-2 vene di buon calibro - effettuare prelievi per glicemia, emogasanalisi, ematocrito, gruppo, elettroliti, tossicologia, coagulazione Misurare polso e pressione; se ipotensione e shock infondere rapidamente macromolecole finchè PAS >100 mmhg Ricercare e trattare lesioni associate più urgenti: pneumotorace iperteso, tamponamento cardiaco, emorragie gravi Ottimizzare i valori emogasanalitici (PaO2 >100 mmhg, PaCO2 25-35 mmhg), stabilizzare l emodinamica (PAS 150-100 mmhg)

Trattamento immediato del traumatizzato cranio-encefalico grave Valutazione neurologica: Grading, segni neurologici focali, segni di erniazione cerebrale, otorinoliquorrea Se presenti segni di ipertensione endocranica, praticare iperventilazione e somministrare diuretici osmotici Praticare T.C. cranio e trattamento chirurgico d urgenza, se indicato In assenza di urgenze neurochirurgiche: Pulire e suturare le ferite superficiali Completare l esame obiettivo sistemico Inserire drenaggio gastrico e vescicale Eseguire RX cranio e colonna, torace, bacino e ossa lunghe (se segni di frattura) Avviare il paziente alla terapia intensiva mantenendo ottimali le condizioni respiratorie e circolatorie

Su 100 decessi per trauma cranio-cerebrale, più di 70 avvengono sul luogo dell incidente o durante il trasporto, e meno di 30 negli ospedali Circa il 30% dei decessi potrebbe essere evitato se venisse migliorato lo standard di cure sul luogo dell incidente e durante il trasporto, e se venissero ridotti i tempi di trasferimento in Neurochirurgia

La sola possibilità di migliorare la prognosi dei pazienti con ematoma extracerebrale acuto consiste nell accelerare i tempi di diagnosi (T.C.) e di trattamento chirurgico Tutti i pazienti con grave trauma cranico devono essere sottoposti a T.C. con la massima tempestività Questa regola deve valere, per i gravi traumi cranici, anche per i pazienti ancora vigili allo scopo di eseguire il trattamento chirurgico prima che si verifichi una compromissione dello stato di coscienza

Il trauma cranio-encefalico risulta associato in circa il 50% dei casi con lesioni traumatiche extracraniche

Aggravamento dei traumatizzati cranici durante il trasporto (campione di 200 pazienti- Emilia Romagna 1987) P.S. periferico Neurochirurgia GCS 3 6.7% 12.2% GCS 4 7.9% 13.3% GCS 8 24% 33%

Ematoma subdurale acuto-subacuto Incidenza 1% di tutti i traumi cranici 25-60% dei traumi cranici con alterazioni dello stato di coscienza Associato a frattura cranica nel 50% Sede 80% fronto-temporo-parietale 20% altre sedi Bilaterale nel 15-20% dei casi Evoluzione Acuta (comparsa dei segni clinici entro 24 ore) Subacuta (comparsa dei segni clinici da 2 a 14 g) Segni clinici Ipertensione endocranica Erniazione cerebrale Segni neurologici focali Trattamento Evacuazione tramite craniotomia Mortalità Acuto 50-60% (per la frequente associazione con gravi danni contusivi cerebrali); Subacuto 20-25%