Esercizi di Fisica LB - Ottica

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Transcript:

Esercizi di Fisica LB - Ottica Esercitazioni di Fisica LB per ingegneri - A.A. 2003-2004 Esercizio Un sistema ottico centrato è costituito (da sinistra a destra) da una lente sottile biconcava (l indice di rifrazione della lente è n l =.5) simmetrica di raggio R l = ± m e da uno specchio concavo anch esso di raggio R s = 2 m distante dalla lente x = 0.5 m. Calcolare la posizione dell immagine (è reale?) di un oggetto che viene posto 3 m a sinistra della lente e il suo ingrandimento lineare. Per trattare un sistema ottico centrato complesso, come quello descritto nell ipotesi, è necessario scomporlo in sistemi ottici centrati più semplici di cui si conosce l effetto. Una sorgente di luce (oggetto) nello spazio degli oggetti del sistema ottico complessivo formerà un immagine che è la conseguenza dell effetto sequenziale dei sistemi ottici elementari. Nel caso in questione, ad esempio, i raggi provenienti dall oggetto a x O = 3 m dalla lente formeranno un immagine per effetto della lente stessa e tale immagine si potrà pensare come l oggetto per lo specchio concavo che a sua volta, dunque, formerà la sua immagine. Questa immagine riflessa sarà infine oggetto, di nuovo, per la lente che formerà un immagine che risulterà pure essere l immagine (formata dal sistema ottico complessivo) dell oggetto di partenza. Partiamo, dunque, dall effetto della lente biconcava. Una lente biconcava è una lente sottile con raggi di curvatura rispettivamente negativo (il primo) e positivo (il secondo). La distanza focale di una lente concava è quindi negativa il che significa che un fascio di raggi luminosi parallelo all asse ottico, diverge una volta attraversata la lente. Quindi un oggetto, posto in una qualsiasi posizione dello spazio oggetti forma sempre un immagine virtuale. L equazione della lente (con indice di rifrazione n ed immersa nell aria) é: x + x 2 = (n ) ( ) R R 2 f ()

in cui x è la coordinata dell oggetto (e per definizione è sempre positiva visto che lo spazio degli oggetti è definito come la zona in cui l oggetto è collocato), x 2 è la coordinata dell immagine (è positiva se l immagine è nello spazio delle immagini, mentre è negativa se è nello spazio degli oggetti), R è il raggio di curvatura della superficie della lente affacciata allo spazio degli oggetti (positivo se tale superficie è convessa rispetto a tale spazio e negativo se è concava), R 2 è il raggio di curvatura della superficie della lente affacciata allo spazio delle immagini (positivo se tale superficie è concava rispetto a tale spazio e negativo se è convessa). Nel caso in questione si ha: x = 3 m, R = m, R 2 = m, n =.5, e quindi, risolvendo (), si calcola x 2 ovvero la coordinata x O dell immagine dell oggetto formata dalla lente. In generale x O è una coordinata negativa ovvero l immagine O (vedi figura) che si costruisce con la sola lente partendo dall oggetto (O) in questione si trova nello spazio degli oggetti A questo punto l immagine si potrà considerare come oggetto per lo specchio concavo Infatti i raggi luminosi che escono da O sono pure i prolungamenti dei raggi deflessi dalla lente e provenienti da O. L equazione dello specchio è: = 2 (2) x x 2 R in cui R > 0 se lo specchio è convesso mentre R < 0 se lo specchio è concavo. In questo caso: x = x x L, R = 2 m, essendo x la distanza dell immagine formata dalla lente dallo specchio. Tramite (2) è quindi possibile determinare x 2 ovvero x O2 ossia la coordinata dell immagine formata dallo specchio. I raggi luminosi riflessi dalla specchio, oltre a formare un immagine virtuale O 2 (che esiste a prescindere dalla presenza della lente), proseguendo nel loro cammino, ripassano attraverso la lente e, cambiando ancora direzione, formano l immagine O 3. Questa immagine non è solo l immagine dell oggetto costituito dall immagine dello specchio. Essa costituisce pure l immagine prodotta dal sistema ottico complessivo dell oggetto reale in x O. Per ottenere x O3 si utilizza ancora () con x = x x O2 e con fuoco uguale a quello utilizzato per la prima rifrazione. Risolvendo si ottiene finalmente x O3. L ingrandimento del sistema ottico è, infine, dato dal prodotto degli ingrandimenti dei sistemi ottici elementari che lo compongono: G tot = G () L G S G (2) L ; infatti sia l O l altezza di un oggetto in x O, l L l altezza della sua immagine formata dalla lente e l S l altezza dell immagine complessivamente formata in x S, allora Gli ingrandimenti sopra sono noti: quindi è noto G tot. G tot l S l O = l L l O ls l L G L G S. G () L = x O x O, G S = x O 2 x x O, G (2) L = x O3 x x O2 si considerino per semplicità solo i primi due sistemi ottici; 2

Esercizio 2 Sia data una lente sottile biconvessa simmetrica rispetto al suo asse e di raggio ±R = m. Sapendo che la convergenza della lente è di 2 diottrie calcolare l indice di rifrazione della stessa. Calcolare l ingrandimento lineare corrispondente ad un piano che dista d = 3 m dalla lente ed il suo piano coniugato. La convergenza della lente mi permette di determinare la sua distanza focale, che è l opposto della convergenza (essendo diottria = m ): f = 2 m f = 0.5 m. La convergenza della lente è legata alle sue caratteristiche fisiche dalla relazione ( = (n ) ) f R R 2 con R = R, R 2 = R. L unica incognita, rimane dunque n che si può ottenere risolvendo l equazione. Scriviamo ora l equazione della lente () per un oggetto che si trovi a distanza d dalla lente stessa: d + x 2 = f e risolviamola in x 2 per ottenere la coordinata dell immagine. Noti, a questo punto, d, x 2 e f l ingrandimento si ottiene semplicemente applicando la sua espressione nel caso di una lente: Esercizio 3 G = x 2 d. Un osservatore si trova ad un altezza h + rispetto ad una superficie d acqua (indice di rifrazione n H2O =.33) e dista d da un pesce immerso ad una profondità h. A quale profondità il pesce appare all osservatore? (Approssimare a piccoli angoli di incidenza e rifrazione...) Esercizio 4 Sia dato uno specchio sferico concavo di distanza focale f. Calcolarne il raggio r. Supponendo, poi, di appoggiare un oggetto di altezza h sull asse ottico a distanza 2r dallo specchio calcolare l altezza dell immagine riflessa e specificare se si tratti di un immagine reale o di un immagine virtuale, se è diritta o capovolta. 3

Essendo lo specchio concavo la sua distanza focale sarà negativa (così come il valore del raggio che deve essere utilizzato in (2); tuttavia inteso come distanza il raggio è una quantità positiva per definizione); utilizzando l equazione (2) con x = + rimane f = 2 r f = r 2 r = 2 f. Un oggetto a distanza 2r dallo specchio forma un immagine in x 2 soluzione dell equazione 2r x 2 = 2 r ; noti quindi le coordinate di oggetto ed immagine l ingrandimento è noto ed è dato da G = x 2 2r h h ovvero l altezza dell immagine di un oggetto di altezza h posto in x = 2r è h = G h. Tale immagine è infine reale (perchè costruita con raggi luminosi reali e non con i loro prolungamenti) e capovolta come si realizza con una semplice costruzione geometrica. Esercizio 5 Sia dato un diottro sferico convesso di raggio r ed indice di rifrazione n =.5. Calcolarne i fuochi. Determinare quindi l ingrandimento angolare K relativo ad un piano a distanza 3 r dal diottro (nello spazio degli oggetti ) ed il suo piano coniugato. L equazione del diottro è probabilmente l equazione più importante dell ottica geometrica: il diottro sferico costituisce il sistema ottico più elementare e ogni sistema ottico complesso si può sempre pensare come una successione di diottri. Nonostante ciò non é sempre conveniente decomporre un sistema ottico fino a questi costituenti ultimi perchè, così facendo si rischia di allungare parecchio i conti: quando si ha a che fare con delle lenti immerse nell aria, è quindi più semplice ragionare con l equazione () piuttosto che utilizzare due volte l equazione dei diottri che la compongono. L equazione del diottro è: n + n 2 = n 2 n (3) x x 2 R in cui n è l indice di rifrazione dello spazio oggetti, n 2 è l indice di rifrazione dello spazio immagini, R è il raggio della superfici che separa i due mezzi ed è positivo nel caso di diottri convessi (rispetto allo spazio oggetti) e negativo nel caso di diottri concavi. Equivalentemente l equazione del diottro si scrive come f x + f 2 x 2 = (4) 4

in cui f ed f 2 sono i due fuochi: f 2 è la coordinata in cui convergono un fascio di raggi paralleli all asse ottico provenienti dallo spazio oggetti, f è la coordinata in cui convergono un fascio di raggi paralleli all asse ottico provenienti dallo spazio immagini. Nel caso in questione r > 0 e per ottenere f e per ottenere f : n 2 = n 2 n f 2 = n 2 r; f 2 r n 2 n n = n 2 n f = n r. f r n 2 n L ingrandimento angolare di un piano che dista 3r (ed il cui piano immagine ha coordinata d I con d e d I che soddisfano all equazione del diottro) vale K θ θ = d d I in cui d = 3r e d I si ottiene risolvendo l equazione (3) in cui Esercizi avanzati e d esame Esercizio 4 n =, n 2 =.5, x = d = 3r, R = r. Un sistema ottico è costituito da una lente biconvessa di indice di rifrazione n = + R 0. I raggi dei due diottri che formano la lente (R ed R 2 ) sono tali che R = R 2 = 5 R mm. Calcolare a che distanza dalla lente deve essere messo un oggetto delle dimensioni di R 0 mm per formare un immagine virtuale delle dimensioni di R 2 mm. (Parziale 2/06/2003) Per formare un immagine virtuale con una lente biconvessa è necessario collocare l oggetto fra il fuoco e la lente. L immagine virtuale ha una coordinata negativa perchè si trova nello spazio oggetti. L ingrandimento che si ottiene mettendo un oggetto nel punto x con 0 < x < f, in valore assoluto vale G = x 2 x essendo x 2 la coordinata dell immagine; è richiesto in ipotesi che tale ingrandimento debba valere G = l l = R 0 2 R = 5 R quindi deve valere, simultaneamente alla (): + ( = (n ) ) x x 2 R R 2 5

con l equazione: R = 5R, R 2 = 5R, n = + x 2 x = 5 R. R 0, Queste due equazioni formano un sistema di due equazioni in due variabili. La risoluzione di questo sistema da la soluzione cercata: ( x = ) 5 f R con f = 25 R. 6