METODI E TECNOLOGIE PER L INSEGNAMENTO DELLA MATEMATICA. Lezione n 2

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METODI E TECNOLOGIE PER L INSEGNAMENTO DELLA MATEMATICA Lezione n 2

SCUOLA PRIMARIA Obiettivi di apprendimento al termine della classe terza della scuola primaria Numeri Contare oggetti o eventi, a voce e mentalmente, in senso progressivo e regressivo e per salti di due, tre,... Leggere e scrivere i numeri naturali in notazione decimale, avendo consapevolezza della notazione posizionale; confrontarli e ordinarli, anche rappresentandoli sulla retta. Eseguire mentalmente semplici operazioni con i numeri naturali e verbalizzare le procedure di calcolo. Conoscere con sicurezza le tabelline della moltiplicazione dei numeri fino a 10. Eseguire le operazioni con i numeri naturali con gli algoritmi scritti usuali. Leggere, scrivere, confrontare numeri decimali (si deve intendere: numeri scritti in notazione decimale posizionale, da non confondere coi numeri con la virgola.n.d.c.), rappresentarli sulla retta ed eseguire semplici addizioni e sottrazioni, anche con riferimento alle monete o ai risultati di semplici misure.

Obiettivi di apprendimento al termine della classe quinta della scuola primaria Numeri Leggere, scrivere, confrontare numeri decimali (ossia: scritti in notazione decimale). Eseguire le quattro operazioni con sicurezza, valutando l opportunità di ricorrere al calcolo mentale, scritto o con la calcolatrice a seconda delle situazioni. Eseguire la divisione con resto fra numeri naturali; individuare multipli e divisori di un numero. Stimare il risultato di una operazione. Operare con le frazioni e riconoscere frazioni equivalenti. Utilizzare numeri decimali, frazioni e percentuali per descrivere situazioni quotidiane. Interpretare i numeri interi negativi in contesti concreti. Rappresentare i numeri conosciuti sulla retta e utilizzare scale graduate in contesti significativi per le scienze e per la tecnica. Conoscere sistemi di notazione dei numeri che sono o sono stati in uso in luoghi, tempi e culture diverse dalla nostra.

Relazioni spazio-temporali Riconoscimento delle quantità In classe prima Scrittura dei numeri in cifre e in lettere Associazione dei numeri alle quantità Riconoscimento del successivo come aggiungere 1 Riconoscimento del maggiore tra le quantità e successivamente tra numeri Addizioni e sottrazioni (con risultati fino a venti) Concetto di problema e primi problemi con addizione e sottrazione Introduzione della decina e relativa notazione posizionale I numerali ordinali.

Il numero è un concetto astratto espresso da: A) le parole numerali (uno, due..,primo..,coppia.) B) i simboli numerali (cifre indoarabe)

Quali siano le parole e i simboli non è fatto assolutamente secondario per comprendere il concetto di numero e per operare con esso Esempi: Undici, dodici, tredici diciassette, diciotto. Numeri romani

Per cosa si usa il numero naturale Per esprimere quantità: approccio cardinale Per mettere in sequenza: approccio ordinale Per misurare: approccio fisicogeometrico

La scrittura posizionale dei numeri Il nostro sistema di numerazione si dice posizionale decimale decimale perché le cifre sono dieci posizionale perché ogni cifra del numero assume un valore in funzione della posizione. Es.: 6743 6 7 4 3 migliaia centinai a decine unità

Ogni numero, quindi, viene espresso da più cifre affiancate, ciascuna delle quali ha peso diverso a seconda della posizione che occupa. Il peso di ciascuna cifra è espresso da una potenza che ha per base la base del sistema, quindi 10, e per esponente la posizione della cifra rispetto alla prima cifra di destra che ha posizione 0. cioè: 6743=6 10 3 + 7 10 2 + 4 10 1 + 3 10 0 (scrittura polinomiale del numero) Quindi: il valore associato a ciascuna cifra è dato dal prodotto del peso per il numero della cifra il valore associato al numero è dato dalla somma del valore di ciascuna cifra.

Per leggere e scrivere i numeri, i diversi ordini sono raggruppati di tre in tre (unità, decine e centinaia) formando le classi, che assumono nomi particolari (unità, migliaia, milioni, miliardi). miliardi milioni migliaia unità c d u c d u c d u c d u Dieci unità di un ordine formano l unità dell ordine successivo. N.B.: con lo stesso metodo si può scrivere un numero in qualunque base

La numerazione romana Il sistema di numerazione romano è un sistema di tipo additivo, dove ad ogni simbolo è associato un valore e il numero rappresentato è dato dalla somma dei valori dei simboli. Al termine della loro evoluzione, i simboli di questo sistema di numerazione,

La numerazione romana: le regole All'interno di un numero romano i simboli I, X, C e M possono essere ripetuti consecutivamente, di norma, al massimo tre volte, mentre i simboli V, L e D non possono essere mai inseriti più di una volta consecutiva. Esistono, però, anche forme con quattro simboli, come ad esempio il quattro IIII, che viene riportato in alcune epigrafi antiche del Lazio (come ad esempio nei 76 degli 80 ingressi del Colosseo destinati al pubblico) e dell'etruria (soprattutto) ed in altre zone. Va comunque sottolineato che alcune epigrafi ritrovate a Pompei presentano il quattro nella forma medioevale IV. Una sequenza (ovvero una stringa) di simboli che non presenta mai valori crescenti denota l'intero ottenuto sommando i valori dei simboli indicati (principio di sommazione per giustapposizione); esempi : II = 2, XI = 11, XVIII = 18, CXV = 115, DLII = 552, MMVII = 2007.

La numerazione romana: le regole Quando si incontra un simbolo seguito da un secondo simbolo di valore maggiore si ha come risultato la differenza tra i due (principio di differenza); esempi: IV = 4, IX = 9, XL = 40, XC = 90, CD = 400, CM = 900. Sono accettabili anche stringhe formate da coppie del tipo precedente e simboli, purché si passi da una coppia a una coppia di valore inferiore, da un simbolo a una coppia di simboli entrambi inferiori e da una coppia a un simbolo inferiore di entrambi i membri della coppia. Solo I, X e C possono essere usati in senso sottrattivo.

La numerazione romana: le operazioni I numeri romani possono essere considerati scritture eleganti, ma sono sostanzialmente inutilizzabili per i calcoli. Il calcolo vero e proprio veniva svolto da uno strumento esteriore come l'abaco.

LO ZERO «Nella storia della cultura, la scoperta dello zero si ergerà sempre come una delle più grandi conquiste individuali del genere umano» (Tobias Dantzig, matematico americano di origine russa)

Lo zero compare molto tardi rispetto agli altri numeri - all inizio è solo un segno per indicare uno spazio vuoto - poi è una cifra da utilizzare nella scrittura posizionale (Maya, India) - solo successivamente viene considerato un numero (Brahmagupta, VII secolo d.c.) Nell Occidente lo zero come cifra compare con l introduzione dei numeri indo-arabi (XIII secolo), ma anche in questo caso solo più tardi viene accettato come un numero a tutti gli effetti. «( ) per le normali attività quotidiane, lo zero non ci serve affatto. Nessuno va al mercato a comprare zero pesci. Lo zero è in un certo senso il più civilizzato di tutti i numeri cardinali e il suo impiego ci viene imposto dalle esigenze legate all esercizio di una raffinata razionalità» (Alfred North Whitehead, cit. in Seife, 2000, pag. 12). È vero?

Dove e come usiamo lo zero? Zero come cardinale: assenza di oggetti Zero come ordinale: punto di partenza (vedi il metro, il cronometro.) Zero come cifra: essenziale per la notazione posizionale N.B.: zero non è uguale a niente!!!!! E un misconcetto che può creare problemi di apprendimento negli anni successivi alla Scuola Primaria

La superiorità del sistema numerico posizionale 1)Ciò che rende il nostro sistema superiore agli altri è, in primo luogo, il principio di posizione. Questo principio ha avuto un importanza enorme nel cammino della civiltà, poiché fornisce l utile proprietà di rappresentare tutti i numeri, grandi e piccoli, mediante insiemi di pochi simboli diversi tra loro e una pratica agevole di tutte le operazioni aritmetiche. 2) Insieme alla scoperta del principio di posizione, quella dello zero ha rappresentato la tappa decisiva di una evoluzione senza la quale non si potrebbe immaginare il progresso della matematica, della scienza e della tecnica moderne. Anche la conquista dello zero, dovuta sempre alla grande civiltà indiana ed alla mediazione araba, è stata una conquista difficile: poiché i numeri erano stati inventati per contare, sembrava assurdo dover introdurre un simbolo per contare niente. Tuttavia, la scoperta dello zero ha eliminato le ambiguità nella scrittura dei numeri e implicato una vera rivoluzione nell arte del calcolo.

«Leggere e scrivere i numeri naturali in notazione decimale, avendo consapevolezza della notazione posizionale» Quesito INVALSI per la seconda primaria: Quale tra i seguenti numeri corrisponde a 3 decine e 17 unità? A. 317 B. 173 C. 47 Solo il 34,8% del campione lo sceglie!

Per capire le difficoltà di un bambino proviamo a cambiare base

Domanda Se la base del sistema è 5, quali saranno le cifre? E in questo sistema il numero 10 a quale numero a base decimale corrisponde? Avete a disposizione 33 cannucce; qual è il loro numero in base cinque?

Primo passo: formiamo mucchietti da 5; rimangono fuori 3 cannucce: sono le nostre unità

Secondo passo: raggruppiamo i mucchietti da 5 in gruppi da 5; ne rimane fuori 1, l equivalente della decina in base 10

Il numero di cannucce in base 5 è quindi: 113. Possiamo scrivere: 33 10 = 113 5 Si può ripetere «l esperimento» cambiando base, ad esempio base 3; si otterrà 33 10 = 320 3 Proviamo a trasformare le operazioni che abbiamo fatto con le cannucce in un algoritmo di calcolo: 33 5 3 6 5 1 1 33 3 0 11 3 2 3

Per passare da base10 ad una base b si procede quindi nel modo seguente: dividere il numero da convertire per la base b fino a quando l ultimo quoziente è minore della base stessa (b) il numero convertito si ottiene prendendo l ultimo quoziente e tutti i resti delle divisioni, procedendo dall ultimo resto al primo e scrivendoli da sinistra verso destra. Per passare da base b a base 10 basta utilizzare la scrittura polinomiale: es.: 241 6 = 2 6 2 + 4 6 1 + 1 6 0 = 97 10

Tabelle delle operazioni in base 5 + 0 1 2 3 4 0 0 1 2 3 4 1 1 2 3 4 10 2 2 3 4 10 11 3 3 4 10 11 12 4 4 10 11 12 13 0 1 2 3 4 0 0 0 0 0 0 1 0 1 2 3 4 2 0 2 4 11 13 3 0 3 11 14 22 4 0 4 13 22 24 Prova anche tu, cambiando base

ESERCIZI 1. Trasformare 221 10 in base 5 e in base 8 2. Trasformare 234 6 in base 4 ( passare attraverso base 10) 3. Costruire le tabelle di somma e prodotto in base 3 e in base 7 4. Eseguire in colonna la seguente operazione: 342 6 +325 6 e verificare la correttezza del calcolo riportandolo in base 10.