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La progettazione e la gestione delle stalle devono tener conto dei consumi idrici per soddisfare i fabbisogni fisiologici degli animali ed evitare gli sprechi di PAOLOROSSI,ALESSANDRO GASTALDOEMARZIABORCIANI Assicuriamo l acqua alle bovine da Negli allevamenti, fino ad oggi, è stata dedicata scarsa attenzione all acqua di bevanda. Le ragioni sono forse da ricondursi al fatto che l acqua è stata a lungo considerata come risorsa abbondante, inesauribile e poco costosa. Attualmente le condizioni stanno cambiando in modo radicale e l acqua nell alimentazione zootecnica sta assumendo un ruolo di primo piano, anche perché in realtà è alimento essenziale, sia per quantità richieste, sia per costanza dei fabbisogni, poiché nell organismo animale non esistono riserve. L acqua è coinvolta intimamente in tutte le funzioni fisiologiche e metaboliche dell organismo e rappresenta circa il 70% della massa corporea di un animale adulto. La sua importanza biologica, illustrata in modo molto semplice, è legata alle sue particolari proprietà chimicofisiche: elevatissimo potere solvente, alta reattività chimica e considerevole calore specifico. L acqua è necessaria per il mantenimento dei fluidi organici, per l omeostasi minerale, per la digestione, l assorbimento, il trasporto e il metabolismo dei nutrienti, per la regolazione della temperatura delle varie parti del corpo attraverso la distribuzione del calore prodotto e la dispersione di quello in eccesso, per le funzioni riproduttive e per la produzione di latte. Il problema della corretta gestione degli impianti di abbeverata negli allevamenti è largamente sottovalutato dalla maggior parte degli allevatori; negli allevamenti bovini tali impianti risultano molto spesso sottodimensionati e igienicamente carenti, con gravi ripercussioni sulla salute e sulle prestazioni produttive degli animali (fig. 1). Nei ricoveri zootecnici i sistemi di distribuzione dell acqua di bevanda devono essere dimensionati e gestiti in modo tale da soddisfare i fabbisogni nutrizionali. Le fonti di approvvigionamento idrico degli allevamenti devono garantire la fornitura di acqua in quantità sufficienti durante tutto l arco dell anno e con caratteristiche qualitative prossime alla potabilità; anche l igiene della rete di distribuzione e, in particolare, degli abbeveratoi deve essere assicurata per evitare problemi di contaminazione dell acqua dovuti latte alla proliferazione di batteri patogeni. FINALITÀ DEL PROGETTO Alcuni di questi aspetti hanno interessato l attività di sperimentazione che il Crpa di Reggio Emilia ha condotto in collaborazione con il Diaf dell Università degli studi di Firenze nell ambito di un progetto di ricerca triennale (2003 2005) finanziato dalla Regione Emilia Romagna, dal titolo Sistemi di gestione dell acqua di bevanda nell allevamento dei bovini da latte e dei suini: verifica dei fabbisogni fisiologici, dei requisiti igieniciedelletecnologieperlariduzione dei consumi idrici. Il progetto aveva le seguenti finalità: 3 indagine sulle utenze idriche, sui relativi consumi e, in particolare, sulle tipologie e sulle caratteristiche tecniche degli impianti di abbeverata, da effettuare su due campioni di aziende rappresentativi della realtà emiliano romagnola, uno per il settore bovino da latte e uno per il settore suinicolo; 3 monitoraggio delle utenze idriche e, in particolare, dei consumi di acqua di bevanda nei diversi reparti produttivi dell allevamento bovino da latte e suinicolo da effettuare presso allevamenti individuati nell ambito dei due campioni di aziende oggetto dell indagine precedente. In questo articolo riportiamo i risultati del monitoraggio delle utenze idriche in dieci allevamenti bovini da latte, individuati in base a criteri di rispondenza degli stessi alle caratteristiche strutturali, dimensionali, stabulative e tecnologiche prevalenti a livello regionale. B) C) A) PROTOCOLLO SPERIMENTALE Presso gli allevamenti è stata prevista l installazione sulla rete idrica di un adeguato numero di contalitri (fig. 2), sufficiente a definire il bilancio idrico di ciascun allevamento; attraverso la lettura dei contalitri e la registrazione mensile dei consumi sono stati evidenziati gli andamenti dei consumi idrici delle diverse utenze e le relative variazioni stagionali. I consumi idrici delle singole utenze sono stati messi in relazione alle seguenti variabili: 3 numero di capi presenti; 3 numero di hpu (heat producing unit). Un hpu è l insieme di animali che produce 1.000 W di calore totale alla temperatura dell aria di 20 C; 3 tecnica di stabulazione degli animali; 3 numero e tipo di abbeveratoi; 3 produzione di latte; 3 presenza e tipologia d impianti di ventilazione e/o di raffrescamento. DOSSIER ANALISI DEI DATI La fase di raccolta dati ha previsto il monitoraggio continuativo della durata di un anno dei consumi idrici delle diverse utenze idriche (consumi generali, abbeverata, lavaggi, raffrescamento, ecc.) nei diversi settori dell allevamento bovino da latte (vacche in lattazione, vacche in asciutta, vitelli, bovini da rimonta e manze gravide). Le operazioni di lettura dei contalitri e registrazione dei quantitativi cumulati su apposito modello sono state eseguite con cadenza mensile. Inoltre, durante il monitoraggio sono stati annotati su apposito modello i seguenti dati: 3 dati generali dell allevamento; 3 utenze per singolo contalitri con indicazioni relative a numero di capi suddivisi per categoria, tipo di stabulazione, tipo e numero di abbeveratoi, tipo di impianto di raffrescamento (se presente); 3 dimensioni di zona di attesa, Centro Ricerche Produzioni Animali Reggio Emilia l Fig. 1 L igiene è fondamentale. In questa immagine un abbeveratoio particolarmente sporco l Fig. 2a 2b 2c Alcuni dei contalitri installati nelle aziende pilota 32 33

l Figura 3 Un abbeveratoio a tazza installato in stalla a stabulazione fissa Tab.1 Fabbisogni idrici giornalieri per vacche in produzione (vacche in lattazione e vacche in asciutta) Allevamento Media annuale Primavera Estate Autunno Inverno C 126 130 133 120 116 D 86 92 89 83 80 F 129 132 141 125 114 H 109 119 121 102 91 L 104 107 104 100 103 Media 111 116 118 106 101 sala di mungitura e sala latte; 3 lavaggi dell impianto di mungitura e dei pavimenti; 3 numero di servizi igienici; 3 numero operatori di stalla. Attraverso l elaborazione e l analisi dei dati raccolti per ogni allevamento bovino da latte è stata realizzata una tabella (tab. 1) con riportate le seguenti informazioni: 3 n. di capi suddiviso per categoria (vacche in lattazione, vacche in asciutta, vitelli fino allo svezzamento, vitelli dopo lo svezzamento, bovini da rimonta (da 6 mesi all ingravidamento), manze gravide e tori da riproduzione); 3 totale hpu (heat producing unit); 3 consumi idrici annuali dell allevamento (espressi in m 3 /anno), riferiti sia al totale dell acqua consumata, sia alla sola acqua di bevanda; 3 consumi idrici giornalieri dell allevamento (espressi in l per capo in produzione e per hpu), riferiti sia all acqua totale (totale utenze), sia all acqua di bevanda (totale utenze acqua di bevanda); questi consumi sono stati calcolati sia sulla media an 34

l Fig. 4 Un abbeveratoio a vasca installato in stalla libera a cuccette nuale, sia suddivisi per singolo periodo stagionale. Di seguito riportiamo i parametri di riferimento utilizzati per calcolare e/o stimare alcuni consumi: 3 lavaggio impianto di mungitura = 60 l/gruppo d (70 l/gruppo d nel caso di lavaggio anche della vasca di refrigerazione del latte); 3 lavaggio zona di attesa = 12 l/m 2 per giorno; 3 lavaggio poste di mungitura = 10 l/m 2 per giorno; 3 lavaggio buca del mungitore = 6 l/m 2 per giorno; 3 lavaggio sala latte = 6 l/ m 2 per giorno; 3 mammelle = 4 l/vacca in lattazione per giorno; 3 servizi igienici = 100 l/addetto per giorno; 3 acqua per preparazione alimento per vitelli fino allo svezzamento = 10 l/capo per giorno; 3 usi domestici = 150 l/persona per giorno. FABBISOGNI IDRICI L entità dei fabbisogni idrici degli animali è influenzata da: caratteristiche dell animale (età, peso, attività, stadio fisiologico, ecc.); livello alimentare, composizione della razione e tipo di alimento, tecnica di allevamento e modalità di stabulazione; fattori microclimatici dell ambiente di allevamento(temperatura, umidità, velocità dell aria); caratteristiche dell acqua, caratteristiche dell animale (età, peso, ecc.). I CONSUMI IDRICI RILEVATI I consumi idrici giornalieri dell allevamento per vacca in produzione, riferiti sia all acqua totale, sia all acqua di bevanda (totale utenze acqua di bevanda), sono pari rispettivamente a 158 e 129 litri (tab. 2 con esclusione dell allevamento B). Suddividendo gli allevamenti per diversa tipologia di stabulazione della stalla delle vacche da latte, i consumi idrici riferiti sia all acqua totale e all acqua di bevanda sono pari rispettivamente a 163 e 130 litri per stalle libere a cuccette e a 143 e 125 litri per le stalle a stabulazione fissa. I consumi idrici giornalieri dell allevamento per hpu, riferiti sia all acqua totale, sia all acqua di bevanda (totale utenze acqua di bevanda), sono pari rispettivamente a 106 e 85 l (tab. 2 con esclusione dell allevamento B). Suddividendo gli allevamenti per diversa tipologia di stabulazione della stalla delle vacche da latte, i consumi idrici riferiti sia all acqua totale e all acqua di bevanda sono pari rispettivamente a 111 e 88 litri per stalle libere a cuccette e a 88 e 77 litri per le stalle a stabulazione fissa.l 35

L assunzione di liquidi è positivamente correlata all ingestione di sostanza secca ed è legata, quindi, a tutti i fattori che la condizionano. Il fabbisogno idrico è fortemente influenzato dalla composizione della razione: l ingestione di alimenti ricchi in acqua, ad esempio il latte, riduce l assunzione volontaria di acqua di bevanda. D altra parte il consumo d acqua cresce all aumentare della concentrazione salina e proteica della razione. In particolare, l eccesso di un elemento minerale può essere in parte eliminato dall organismo con l aumento della diuresi che, a sua volta, provoca un aumento del consumo d acqua. I fabbisogni idrici aumentano con l innalzamento della temperatura ambientale in quanto l acqua rappresenta l elemento fondamentale per la dispersione del calore; a parità di temperatura i consumi scendono con l aumentare del grado di umidità. Quando la tempe Tab. 2 Allevamenti di bovini da latte: totale hpu, tipologia di stabulazione, produzione di latte e consumi idrici giornalieri per vacca in produzione e per hpu Tipologia di Azienda Totale hpu (1) stabulazione vacche da latte (2) Produzione di latte (3) (t/vacca) Acqua totale (l/d) Acqua di bevanda (l/d) per vacca per hpu per vacca per hpu A 90 C 5,7 113 94 65 54 B 73,14 F 7,5 233 191 223 183 C 216,85 C 10,5 179 111 154 96 D 258,23 C 8,3 162 111 122 84 E 262,7 C 11,1 176 108 157 96 F 242,4 C 8,5 171 110 150 96 G 127,35 F 7 153 91 140 83 H 123,93 C 8 175 128 123 90 I 88,76 F 7,5 132 85 109 70 L 154,05 C 7 162 116 137 98 (1) Un hpu è l insieme di animali che produce 1.000 W di calore totale alla temperatura dell aria di 20 C (2) F = Stabulazione fissa; C = Stabulazione libera a cuccette (3) Produzione media di latte per singola lattazione 36

A) B) l Fig. 5a 5b Abbeveratoio antigelo ratura supera i 30 C si evidenziano sensibili e più rapidi incrementi nelle esigenze idriche. Le caratteristiche qualitative dell acqua di bevanda (salinità totale, durezza, ph, ecc.) possono influenzare in maniera significativa l entità del consumo. Anche la temperatura dell acqua di bevanda influenza l entità dei fabbisogni idrici e le produzioni. In linea generale non si dovrebbe somministrare agli animali acqua con temperatura inferiore ai 15 C, mentre per gli animali più giovani è consigliabile una temperatura dell acqua di circa 20 22 C. Al contrario, animali adulti ad intenso metabolismo, quali le vacche da latte ad elevata produzione, sembrano beneficiare della somministrazione di acqua fresca (10 15 C) durante i periodi estivi (migliore termoregolazione, minore stress, maggiori produzioni). Le richieste idriche variano in funzione dello stato fisiologico degli animali. Un soggetto che sta costruendo nuovi tessuti e sta aumentando di peso richiede maggiori quantità di acqua di 38

l Fig. 6 Un sistema di raffrescamento di tipo evaporativo con nebulizzazione di acqua ad alta pressione in corrente d aria uno in dimagrimento; lo stato di gravidanza comporta un maggior fabbisogno idrico (aumento di peso della madre e del feto). Il fabbisogno idrico per la produzione di latte è legato essenzialmente alla quantità di latte prodotto e, quindi, alla quantità di acqua persa per questa via; nelle bovine da latte ad elevata produzione, in particolar modo nei mesi caldi, è legato anche alla dispersione del calore proveniente dall energia metabolizzata per sostenere le alte produzioni. È noto che gli animali sofferenti, anche se mangiano poco o addirittura digiunano, nella maggior parte dei casi continuano ad abbeverarsi. Particolari situazioni sanitarie, stati diarroici e febbrili per esempio, comportano aumenti dei fabbisogni idrici giornalieri. Ciò spiega, fra l altro, l interesse e l efficacia della tecnica della medicazione dell acqua. I fabbisogni idrici giornalieri per le vacche in produzione (vacche in lattazione e vacche in asciutta) sono pari mediamente a 111 l; fabbisogni più elevati si hanno durante la stagione primaverile ed estiva rispettivamente con 116 e 118 l, mentre i fabbisogni più bassi si hanno durante la stagione autunnale e invernale rispettivamente con 106 e 101 l (tab. 1). Nell allevamento E sono stati calcolati i fabbisogni idrici giornalieri per le vacche in lattazione che sono pari mediamente a 140 litri (media annuale); anche in questo caso fabbisogni più elevati si hanno durante la stagione primaverile ed estiva rispettivamente con 146 e 152 litri, mentre i fabbisogni più bassi si hanno durante la stagione autunnale e invernale rispettivamente con 132 e 127 litri. Il monitoraggio dei consumi idrici degli impianti di raffrescamento hanno evidenziato un consumo idrico annuale per vacca raffrescata pari a 427 litri nel caso di aspersione di acqua a bassa pressione (allevamento C) e a 482 litri nel caso di nebulizzazione ad alta pressione (allevamento E).l 39