IL MIELOMA : imparare a conoscerlo per combatterlo meglio Pazienti candidati al trapianto nuove prospettive

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IL MIELOMA : imparare a conoscerlo per combatterlo meglio Pazienti candidati al trapianto nuove prospettive Anna Maria Cafro 19 settembre 2015 A.O Niguarda

Criteri per elegibilità al trapianto Età -Fino a 65 aa rappresenta lo standard -> 65 aa occorre una valutazione attenta del paziente Comorbilità -aumentano il rischio alle infezioni -riducono la tollerabilità alle alte dosi di terapia Volontà del paziente

Età 65-75 years 25-64 years 36% 33% 31% 75-101 years Pazienti con età <65 aa e in assenza di copatologie, ASCT rappresenta lo standard di trattamento Pazienti con età tra 65-70 anni occorre considerare le copatologie e le condizioni generali del paziente ( Performance Status) La presenza di malattie quali il diabete, patologie cardiache, patologie polmonari,malattie del tratto gastroenterico: aumento del rischio di morbilità e mortalità correlata al trapianto -

Evoluzione del ASCT Chemioterapia convenzionale NUOVI FARMACI: VAD L-PAM200mg/mq 2000 Bortezomib Talidomide Lenalidomide ASCT aveva dimostrato superiorità rispetto alla CHT convenzionale Tassi di risposta completa erano comunque bassi Alto rischio di ricaduta in tempi brevi Nuovi farmaci hanno permesso di migliorare le risposte al trattamento sia fase pre trapianto sia fase post trapianto

Evoluzione del trapianto autologo concetto di Sequenziaità Fase di induzione Fase di mobilizzazione Fase di trapianto Ridurre rapidamente la quota di malattia e l infiltrazione plasmacellulare nel midollo Ottenere le cellule staminali CD34+ che saranno poi utilizzate nel trapianto Intensificare il risultato terapeutico ottenuto

Evoluzione del trapianto autologo concetto di Sequenziaità Fase di induzione Fase di mobilizzazione Fase di trapianto Fase di consolidamento Fase di mantenimento Migliorare la qualità della risposta ottenuta con ASCT (breve durata) Conservare la risposta ottenuta nel tempo: migliorare la sopravvivenza e ritardare la ricaduta

Obiettivo della strategia sequenziale ottenere Remissione INDUZIONE completa della malattia Miglioramento della OS e PFS

Survival 1.0 Relapsed before 1998 0.8 Relapsed 1998 1999 0.6 Relapsed 2000 2001 Relapsed 2002 2003 Relapsed 2004 2005 0.4 0.2 P<0.001 0.0 0 20 40 60 80 100 Time Pz diagnosticati prima del 1997: OS 29,9 mesi Pz diagnosticati dal 1997 al 2006: OS 44,8 mesi Kumar S. et al Blood,1 march 2008, Vol 111,No.5, pp 2516-2520

Terapia di induzione: obiettivi Presente : Rapida risposta Alto tasso di risposte Risposta duratura Miglioramento delle condizioni cliniche Non deve compromettere la staminalità midollare Futuro: Appoccio terapeutico personalizzato Considerare la complessità ed eterogenità del MM

EFS (Probability) OS (Probability) CR pre-trapianto migliora outcome 1.0 0.9 0.8 0.7 0.6 0.5 0.4 0.3 0.2 0.1 0 0 CR vs ncr: P =.1 CR vs PR: P =.05 ncr vs PR: P =.9 12 24 36 48 60 72 84 96 Mos 1.0 0.9 0.8 0.7 0.6 0.5 0.4 0.3 0.2 0.1 0 0 CR vs ncr: P =.1 CR vs PR: P =.07 CR vs SD: P =.02 ncr vs PR vs SD: P =.9 12 24 36 48 60 72 84 96 Mos CR (n = 101) ncr (n = 96) PR (n = 346) SD (n = 63) PD (n = 26) Lahuerta JJ, et al. J Clin Oncol. 2008;26:5775-5782

Terapie di induzione pre Tx I nuovi farmaci hanno migliorato le risposte complessive (ORR), le VGPR e CR pre trapianto La combinazione a 3 farmaci ha mostrato superiorità in ORR Migliore è la risposta al trattamento, migliore è la PFR e OS

Linee guida per terapie di induzione VD : bortezomib+ desametasone VTD: bortezomib+talidomide+ desametasone PAD:bortezomib+adoxorubicina+desametasone RD: Lenalidomide +desametasone Standard in Italia Approvata da poco per induzione VCD : bortezomib+ ciclofosfamide+desametasone VRD: bortezomib+lenalidomide+ desametasone OFF-LABEL NCC guidelines2013

Scelta del trattamento Insufficienza renale Citogenetica (t 4;14) Rischio tromboembolico elevato Neuropatia Periferica al basale Bortezomib + + + - Talidomide + - - - lenalidomide - - - + Cavo et al. IMWG consensus approach to ASCT, Blood 2011 Sonneveld et al. JCO 31, 26:3279-3287, 2013

VTD: induzione n. pz n. Cicli n.asct Tp posttx Cavo (480) 3 2 Si Moreau (199) 4 1 No Rosignol (389) 6 1 no PRE-autologo POST-autologo n. pz CR VGPR Cavo (480) 22% 62% Moreau (199) 13% 49% Rosignol (389) 35% 60% n. pz CR VGPR Cavo (480) 48% 86% Moreau (199) 31% 74% Rosignol (389) 46% - VTD è approvato in Italia come trattamento di prima linea nel paziente candidabile al trapianto autologo.

Induzione con Bortezomib Induzione senza Bortezomib N.Pz 787 785 >CR,nCR Bortezomib in induzione HR Tutti pz 39% 24% 2.05 Alto rischio citogenetico 41% 22% 2.44 Standard rischio citogenetico 33% 34% 1.87 Mediana di PFS ( mo) 36 29 P<0.0001 OS-3 y (%) 79 74 P=0.042 Cavo et al. IMWG consensus approach to ASCT, Blood 2011 Sonneveld et al. JCO 31, 26:3279-3287, 2013

Lenalidomide in induzione ECOG phase III: RD vs Rd nei MM esordio CR o PR entro 4 cicli RD (n =222) Rd (n=222) P value 79% 68% 0.008 OS 1 y 87% 96% 0.0002 AE g 3 52% 35% 0.0001 La possibilità di usare lenalidomide in 1^ linea cambierà lo scenario del trattamento dei pazienti con MM Staminalità non è compromessa se esguiti pochi cicli (4/6 al max) Associazione con bassi dosaggi di desametasone migliora la tollerabilità, permette il completamento del programma terapeutico e questo si traduce con un aumento globale della sopravvivenza Raikumar SV, Lancet Oncol 2010

Trapianto nell era dei nuovi farmaci Induzione convenzionale Risposte complessive 70-80% 70-100% Risposte complete 20-30% 30-70% Sopravvivenza mediana Mortalità correlata al trapianto 4-5 aa >85% < 5% <2% Qualità di vita Buona Buona Induzione Con nuovi farmaci

Trapianto nell era dei nuovi farmaci Cosa sappiamo Trapianto migliora CR/VGPR e questo correla con migliore PFS e OS Doppio Tx beneficio a chi non ha raggiunto VGPR Nuovi agenti migliorano CR/VGPR Trattamenti post trapianto possono aumentare le OS e PFR Cosa non sappiamo Trapianto up-front o ritardato: vantaggio? La combinazione di più nuovi farmaci e trapianto porterà ad un reale beneficio sulla OS globale? Tx puo essere opzionale per chi ottiene CR dopo terapia di induzione? quale

Trapianto nell era dei nuovi farmaci: studi MM-RV-PI209: studio randomizzato, multicentrico, prospettico Induzione : Rd, quindi randomizzazione per MPR o ASCT tandem Mediana PFS più lunga nel braccio ASCT (43 m vs 22,4m p<0.001) Tandem ASCT : migliorato OS-4 y : 81,6% vs 63% p =0.02 (Gay ASH 2011) On-going: FM/DFCI2009 : studio multicentrico, randomizzato, prospettico Induzione : VRD quindi randomizzazione a VRD vs ASCT+VRD e mentenimento con lenalidomide EMN 02 studio multicentrico, randomizzato, prospettico Induzione : VCD quindi random per VMP o ASCT, II random per consolidamentoc con VRD e quindi mantenimento con bassi dosi di lenalidomide Risultati : braccio del trapianto : vantaggio in termini di PFs ( mediana42 m vs 24) e OS - 4y :83vs68%

Consolidamento/Mantenimento Consolidamento Terapia somministrata per un breve periodo di tempo Mantenimento Terapia somministrata per un prolungato periodo di tempo Migliorare la profondità di risposta Ottenuta con le fasi di trattamento precedente Mantenere la risposta ottenuta con il trattamento e quindi ridurre il rischio di progressione /relapse e prolungare la OS -schema VTD con due cicli post trapianto talidomide post trapianto : elevata tossicità neurologica Studi ongoing : EMN02: pazienti eseguono consolidamento con associazione VRD e mantenimento con basse dosi di lenalidomde

Bortezomib Bortezomib n.pz =188 Controllo n. Pz=182 PFS mediana 27 mesi 27 mesi 0.037 Os a 27 mesi 87% 87% ns INCIDENZA di NEUROPATIA CTC III Neuropatia dolorosa 6% 0.5% PNP sensoriale 5% 2% Lenalidomide P Pre consolidamento Post consolidamento p CR ( IF -) 14% 20% <0.0001 VGPR 58% 69% <0.0001

VTD vs VT consolidamento VTD TD P CR post consolidamento 61% 47% 0.012 Upgrade CR post consolidamento 30.4% 16.6% 0.030 Landmark analysis dall inizio del consolidamento ( 30 mesi mediana) 3-y probabilità di recidiva o progressione 38% 52% 0.039 3-PFS 62% 46% 0.025 Pre- consolidamento (Day 0) MRD negativo 43% 37.5% n/a Post consolidamento (day +70) PCR neg 67% 52% 0.05

OPZIONI di TRATTAMENTO nel MM 1950 1960 1970 1980 1990 2000 2010 2015 1958 Melphan 1962 Prednisone 1969 Melphan+ prednsisone 1983 Trapianto autologo 1986 HD desametasone 2003 Bortezomib3^linea 2005 Bortezomib2^linea 2006 Lenalidomide in 2^ linea Talidomide 1^linea 2008 Bortezomib 1^ linea 2012 Crafilzomib in 3linea Botezomib sc 2013 Pomalidomide in 3linea 2015 Lenalidomide in 1^ linea Panobinostat 3^linea

NUOVE PROSPETTIVE Chemioterapia convenzionale NUOVI FARMACI: NUOVI nuovi FARMACI: VAD Bortezomib Talidomide Lenalidomide 2000 2015 Inibitori del proteosoma di II gen. -Carfilzomib -Ixazomib -Morozomib IMiDS di III generazione -Pomalidomide Ab monoclonali -Elotuzumab -Daratunumab Inibitori dell istone deacitilase Panobinostat Vorinostat

Nuovi farmaci all esodio INIBITORI DEL PROTEOSOMA DI 2^ GENERAZIONE Carfilzomib:. Studi in corso in associazione con lenalidomide e desametasone all esordio. ORR 100%nei pazienti trattati con 4 cicli. scr 61% nei pazienti che completano 8 cicli. 90% dei pz sono in risposta completa Ixazomib: in trials clinici incoraggianti risultati in associazione con LENDEX nell iduziobe e monoterapia da solo. Ben tollerato, orale, distubi gastroenterici e fatigue sono i sintomi più comuni, Non PNP. Vantaggio: farmaco orale ANTICORPI MONOCLONALI: diretti contro un target specifico presente sulla plasmacellula Elotuzumab: anti CS1: da solo poco efficace. Ottime risposte in associazione con lenalidomide Daratumubab: anti CD38: buoni i risultati in monoterapia e in associazione con bortezomib INIBITORI DELL ISTONE DEACITILASE Vorinostat e Panobinostat: da soli hanno dimostrato scarsa efficacia,in associazione con bortezomib hanno ottenuto risposte migliori. Tossicità gatsrointestinale è fattore limitante

GRAZIE PER L ATTENZIONE