WeeklyNews. Sommario. Il Punto. 01. Quadro macro. 02. Mercati azionari. 03. Mercati obbligazionari. 04. Commodities. 05.



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WeeklyNews i commenti e le analisi qui riportati sono elaborate dalla Direzione Advisory di Banca Intermobiliare 20 marzo 2012 Sommario 01. Quadro macro 02. Mercati azionari 03. Mercati obbligazionari 04. Commodities 05. Mercati valutari Bim, Banca Intermobiliare di Investimenti e Gestioni, è leader tra le società italiane specializzate nelle attività di private banking. Quotata alla Borsa Italiana dal 1991, fa parte del Gruppo Bancario Veneto Banca. Al 30 settembre 2011, Banca Intermobiliare ha circa 14 miliardi di euro di patrimoni amministrati e gestiti, circa 900 dipendenti ed è presente nelle principali città italiane con 29 filiali e circa 200 Private Bankers con esperienza pluriennale nell'ambito della consulenza finanziaria. Banca Intermobiliare controlla, tra l altro, Symphonia sgr società leader in Italia nella gestione di portafoglio e Banca IPIBI Financial Advisory S.p.A. Il Punto L ultimo FOMC ha segnato un elemento di discontinuità con il recente passato, anche se rimaniamo in un contesto sempre decisamente accomodante di politica monetaria. La definizione che l economia negli U.S.A. sia adesso in una fase di crescita moderata, rispetto alla precedente definizione di crescita modesta ha innescato un diverso quadro di aspettative da parte degli investitori sia per quanto concerne il potenziale di crescita degli Eps e quindi dei potenziali target dell indice SP500, sia per quanto concerne i tassi di interesse a lungo termine. Oltre tre anni di Zero Interest Policy Rate, due tornate di quantitative easing e l operazione Twist hanno alla fine portato l economia domestica statunitense su un percorso di crescita normale, consentendo al tasso di disoccupazione di scendere a livelli ancora alti, ma decisamente più contenuti. Grazie alla creazione di una media di 200 mila posti di lavoro al mese negli ultimi 6 mesi i consumi sono ritornati a crescere, anche se a ritmo contenuto, ed il mercato immobiliare ha iniziato a stabilizzarsi. I riflessi sui mercati finanziari di questo scenario sono già in atto: l indice SP500 è passato da dicembre ad oggi dal livello di 1200 a 1410, superando ampiamente i massimi del 2011 e riportandosi ad una distanza di circa 10% dai massimi dell ottobre 2007. Un progressivo rafforzamento del tasso di crescita del Pil determinerà probabilmente un serie di upward earning revisions finendo per spingere l indice SP500 verso i massimi assoluti, in un contesto di mercato in cui la partecipazione al rialzo dovrebbe vedere un ulteriore allargamento a favore dei financials, rimasti fuori dalla prima fase di recovery. Diverso è l andamento dei tassi di interesse a lungo termine che sino adesso sono rimasti schiacciati attorno (o addirittura sotto) il 2% sulle scadenze 10 anni del Treasury (e anche del Bund tedesco), con tassi reali a zero se si considera la core inflation e addirittura negativi se si prende in considerazione l inflazione complessiva. In questo caso si dovrebbe assistere ad un progressivo aggiustamento dei tassi d interesse a lungo termine verso il livello di 3%, maggiormente compatibile con i nuovi scenari di crescita. Le incognite e i possibili ostacoli alla crescita rimangono sempre la possibile evoluzione negativa del braccio di ferro con l Iran e le sue conseguenze sul prezzo del petrolio e i non risolti problemi di debito pubblico e governance all interno dell UE. Occorrerà monitorare attentamente lo sviluppo economico della Cina dopo il disappunto creato dal nuovo target di crescita fissato dal Governo (+7,5%): per il momento si tratta di una crescita ampiamente compatibile con uno scenario di soft landing ed è importante porre attenzione anche al dato di inflazione (obiettivo al 4%) che lascia spazio a ulteriori interventi di politica fiscale e monetaria. a cura di BIM Banca Intermobiliare Direzione Advisory

Il punto L economia U.S.A. è attualmente il fattore più importante per la crescita e se le aspettative di crescita e di shift dei tassi d interesse a lungo termine dovessero determinare un deciso rafforzamento del Dollaro Usa rispetto all Euro (1.20 1.25) ci potrebbero essere anche delle revisioni al rialzo sulle stime di crescita in Europa. Riteniamo che vi siano i presupposti per mantenere un asset allocation con una componente azionaria posizionata sui livelli alti dei portafogli modello di lungo termine e per quanto concerne la componente obbligazionaria manteniamo una visione positiva sui corporate bonds e, tra i governativi, sui titoli di stato italiani, due asset estremamente correlate con il tasso di crescita a livello globale. a cura di BIM Banca Intermobiliare Direzione Advisory

1.1 1. Quadro macro Area Euro Pochi i dati in Europa. Nella lettura definitiva i prezzi al consumo area Euro di febbraio sono stati confermati a +2,7%, come nella prima preliminare e allo stesso livello di gennaio e dicembre. La variazione mensile vede un aumento dello 0,5%, causata perlopiù dal rialzo della componente energetica. Per quanto riguarda l inflazione core (ovvero al netto di energia, alimentari, alcool e tabacco) il dato rimane a +1,5% a/a. I prezzi rimangono al di sopra del target della BCE (2%), ma lo scenario non è preoccupante anche in vista degli attesi cali dei prossimi mesi. Il dato generale sulla produzione industriale dell intera area Euro ha deluso le aspettative, con un +0,2% mese su mese che ha recuperato solo una minima parte del calo di dicembre ( 1,1% m/m) e non ha cambiato il segno del dato annuale ( 1,2% da 1,8%). A livello di singoli paesi, rimane un enorme differenza tra l andamento dei paesi virtuosi, come Germania (+1,5%) e nord Europa in generale, e i paesi più deboli come l Italia ( 2,5%). I dati sono coerenti con una recessione soft in Europa nel 1Q12. La bilancia commerciale italiana ha mostrato a gennaio un allargamento del deficit, a 4,4 mld di euro, frutto di un calo delle esportazioni ( 2,5%) maggiore di quello delle importazioni ( 0,5%). In netto calo gli ordini industriali italiani, crollati a gennaio del 7,4% m/m dopo il balzo di fine 2011 (dicembre +5,2%) dettato da fattori stagionali. Il calo, pur atteso, è stato tuttavia superiore alle stime, segno che nel nostro paese il settore industriale rimane abbastanza debole. Stati Uniti Di nuovo in calo verso quota 350 mila le nuove richieste di sussidi di disoccupazione (351 k), e quelle continue, nuovamente sotto i 3,4 mln. Tutti i dati sull inflazione americana di febbraio convergono verso una lettura univoca, ovvero prezzi in salita a causa dell aumento del petrolio, riversatosi sui prezzi dei carburanti. I prezzi all importazione sono saliti dello 0,4% m/m (+5,5% a/a). Stessa percentuale anche per i prezzi alla produzione, +0,4% m/m con benzina +4,3%, e dato core a +0,2%, e prezzi al consumo (+0,4% m/m, con dato ex alimentari e energia a +0,1%). In generale, comunque, negli Stati Uniti la dinamica di crescita dei prezzi tende a non scendere verso i consumatori nella catena distributiva: le vendite sono ancora troppo fragili per permettere alle aziende di aumentare i prezzi di vendita. Nettamente superiori alle attese gli acquisti di attività finanziarie a lungo termine, pari a oltre 100 mld $ a gennaio (meno di 20 mld a dicembre 2011). Ferma la produzione industriale a febbraio, dato inferiore alle attese principalmente a causa della revisione al rialzo del dato di gennaio (da 0% a +0,4%). A livello settoriale ha corretto il comparto automotive, forte negli ultimi mesi, mentre non è mutato l output delle utilities, dopo le debacle dei mesi scorsi dovute alle condizioni climatiche favorevoli. La produzione industriale rimane in linea con il resto dell economia, ovvero in crescita moderata, senza accelerazioni. I dati provenienti dal settore immobiliare sono stati in linea o leggermente migliori delle attese, con i permessi edilizi di febbraio in progresso del 5% m/m e le nuove costruzioni praticamente ferme. Il mercato immobiliare ha dato timidi segnali di risveglio, che segnalano quantomeno una stabilizzazione. Contrastati i dati di sentiment. L indice Empire manufacturing è aumentato a 20,2 a marzo, dai 19,5 di febbraio, sesto mese consecutivo di aumento. Lo spaccato del dato offre però una lettura peggiore del dato puntuale, visto che la componente che ha sostenuto maggiormente l aumento è quella relativa ai prezzi pagati, mentre scendono gli ordini e soprattutto le aspettative a 6 mesi. In aumento anche l indice della Fed di Philadelphia, da 10,2 a 12,5 a marzo, massimi da quasi 1 anno anche se come nel caso dell Empire al componente ordini è risultata essere in calo rispetto al mese precedente. In generale gli indici manifatturieri confermato la view di economia in moderata espansione, ma a ritmi contenuti. Scende nella lettura preliminare, infine, l indice di fiducia dei consumatori elaborato dall Università del Michigan, di un punto a 74,3. Sale ancora la componente condizioni correnti, mentre sul dato ha pesato il calo di oltre 2 punti della componente aspettative a 6 mesi, zavorrata soprattutto dall aumento dei carburanti che indice sulla capacità di spesa dei consumatori. Nei prossimi giorni attenzione agli indici PMI europei, mentre negli Stati Uniti saranno pochi i dati significativi. a cura di BIM Banca Intermobiliare Direzione Advisory

2.1 2. Mercati azionari INDICI AZIONARI ITALIA FTSE Italia 18,032 1.2 13.8 FTSE Mib 17,012 1.3 12.7 EUROPA DAX 7,079 1.2 20.0 CAC 40 3,544-0.2 12.2 FTSE 100 5,898-1.0 5.8 SMI 6,304 0.7 6.2 DJ STOXX 600 269-0.1 10.1 USA Analisi tecnica Accelera al rialzo l S&P 500 dopo aver rotto i recenti massimi relativi, area 1380, e spingendosi oltre la soglia 1400 Dopo il repentino pullback che ha portato le quotazioni ad appoggiarsi alla trendline rialzista tracciata unendo i minimi dei principali swing di prezzo a partire da ottobre 2011, l indice americano si è spinto al rialzo fino a rompere la resistenza in area 1380, ed archiviando nuovi massimi assoluti a quota 1414. Il movimento ha dunque ripristinato il forte momentum positivo di fondo, individuando i massimi di maggio 2008, area 1450, come primo potenziale target/resistenza. S&P 500 S&P 500 1,403 0.5 11.6 NASDAQ 3,061 0.7 17.5 DOW JONES 13,175 0.0 7.8 ASIA NIKKEI 225 10,130 2.5 19.9 HANG SENG 21,115-2.1 13.3 SHANGHAI COMP 2,410-3.2 8.1 SENSEX Index 17,273-2.8 12.0 SETTORI EUROPA MIGLIORI 6 DJS Insur 162 3.6 21.9 DJS Retail 259 1.9 3.5 DJS Banks 159 2.1 20.1 DJS Fin Svcs 245 1.5 17.2 DJS Telecom 252 1.6-0.3 DJS Tech 218 1.2 15.8 DJS Util 272 0.9 4.2 PEGGIORI 6 DJS Aut&Prt 348-3.3 29.6 DJS Bas Res 503-2.8 9.4 DJS Pr &Ho Gd 479-1.7 12.0 DJS Fd&Bvr 410-1.4 6.2 DJS Oil&Gas 363-1.4 6.1 DJS Cns&Mat 265-0.9 14.6 Il FTSEMIB si trova a ridosso della resistenza costituita dall area 17050. Nonostante il recente movimento positivo, l analisi grafica sull indice italiano non presenta particolari variazioni, vincolando all effettivo superamento della resistenza citata un primo chiaro segnale di forza. Sulla debolezza, invece, si propone ancora l importante supporto offerto dalla soglia 16000. FTSEMIB SETTORI USA MIGLIORI 6 Other Div. Fin. Serv. 44 6.9 47.2 Thrifts & Mortgage 4 5.3 11.8 Steel 151 5.0 9.4 Specialty Stores 98 5.5 15.3 Building 129 5.0 29.3 Regional Banks 55 4.6 20.0 PEGGIORI 6 Gold 125-3.3-11.6 Paper Products 160-3.2 14.0 Consumer Electronics 43-3.4 24.8 Gas Utility 391-2.7-5.8 Trading Co. & Dist. 433-2.6 16.0 Electronic Eq. 135-2.3 2.4 Indice Supporto Resistenza S&P500 1380; 1340; 1300; 1260 1450; 1500 NASDAQ 100 2650; 2575; 2500/2480; 2400 2820; 3000 RUSSELL 2000 815; 785; 770; 700 860/868 DJ STOXX 50 2500; 2440; 2400; 2280 2690; 2760; 2887 DAX 6970; 6650; 6500; 6350 7250;; 7523/7600 FTSE MIB ind. 16000; 15624; 15000 17158; 18000; 18796

3.1 3. Mercati obbligazionari FUTURES Price var YTD US Treasury 30 Y 137.38-7.44 US Treasury 10 Y 128.89-2.23 US Treasury 5 Y 122.06-1.45 US T 2Y 110.08-0.12 GER Buxl 30 Y 122.08-5.86 GER Bund 10 Y 135.72-3.32 GER Bobl 5 Y 122.69-2.42 GER Schatz 2 Y 110.05-0.29 UK Gilt 10 Y 113.82-3.13 FR Btan 10 Y 122.69-2.42 JAPAN 10Y 141.44-0.97 RENDIMENTI % var YTD US Govt 30Y Yld 3.44 0.55 US Govt 10Y Yld 2.34 0.46 US Govt 5Y Yld 1.16 0.33 US Govt 2Y Yld 0.37 0.13 GER Govt 30Y Yld 2.65 0.28 GER Govt 10Y Yld 2.03 0.20 GER Govt 5Y Yld 1.05 0.29 GER Govt 2Y Yld 0.33 0.18 Italy Govt 30Y Yld 5.62-1.20 Italy Govt 10Y Yld 4.88-2.23 Italy Govt 5Y Yld 3.94-2.26 Italy Govt 2Y Yld 2.32-2.80 UK Govt 10Y Yld 2.43 0.45 FR Govt 10Y Yld 3.02-0.13 Jap Govt 10Y Yld 1.03 0.05 ITRX Generic index Valore var YTD ITRAXX Europe 112.7-60.3 ITRAXX Crossover 503.8-251.0 Commento Sul fronte statunitense il buon andamento dei listini USA favorisce l aumento dei rendimenti dei Treasury, mentre sono rimasti pressoché stabili i tassi sulla curva governativa tedesca. A favorire il calo del corso dei governativi americani hanno contribuito anche le parole di Fisher (board Fed) che ha negato che la Fed stia prendendo in considerazione la possibilità dell introduzione di un piano di Quantitative Easing sterilizzato, notizia riportata le scorse settimane dal Wall Street Journal. Sulla curva governativa italiana ieri vi è stato un marcato ritracciamento della parte breve, con il rendimento sul due anni salito di 25 bp al 2.30%, mentre è rimasto praticamente stabile il rendimento sul Btp decennale che ha chiuso la seduta al 4.84% (-2.3 bp). Degno di nota è il risultato ottenuto dal nuovo BTP Italia scadenza 4 anni con cedola (2,5% minimo garantito) e capitale indicizzati all inflazione italiana (ex tabacco): nella sua prima giornata di sottoscrizione la richiesta è stata superiore a 1,5 mld. L emissione è stata studiata appositamente per un pubblico retail ma si è registrata una forte richiesta anche da parte di investitori istituzionali. Sul fronte del credito sintetico, come anticipato, ieri si è tenuta l asta per determinare l ammontare che i possessori di Cds riceveranno in seguito alla ristrutturazione del debito Greco che è stato fissato al 78.5% del valore del nominale dei bond. Un importante segnale viene infine dal mercato primario degli eurobond; complici spread più tollerabili e necessità di rifinanziamento impellenti, assistiamo in questi giorni ad una forte ripresa del mercato delle emissioni corporate europee. Analisi tecnica Deciso ribasso per il future sul bund che, in seguito alla rottura del supporto in area 137, ha ritracciato marcatamente fino ad appoggiarsi all importante supporto posto a quota 135. Qui il significativo sostegno offerto dal livello statico, la fan di Fibonacci e alla presenza della media mobile a 200 giorni, potrebbe costituire la base per un rimbalzo tecnico di breve sul future. Al contrario, una violazione dei recenti minimi (quota 135.27) aprirebbe ulteriori spazi di ribasso in direzione dell area 133. Grafico del Bund Future Indice Supporto Resistenza BUND FUTURE 135.27/135; 133; 131.5; 130 136.9; 139; 140.52 TBOND 135; 131-10 138; 140; 143; 145-15

4.1 4. Commodities COMMODITIES CRUDE OIL WTI 105.9-0.7 7.2 CRUDE OIL BRENT 123.6-2.1 15.1 NATURAL GAS 2.3 1.4-22.0 ORO 1,649.5-2.6 5.3 ARGENTO 32.3-3.7 15.9 PLATINO 1,658-2.6 18.5 PALLADIO 706.1 0.5 7.6 RAME 383.4-1.6 11.6 ALLUMINIO 2,249 2.8 12.6 NICKEL 18,997-1.0 1.4 PIOMBO 2,091-1.0 3.6 ZINCO 2,066-0.6 12.8 CORN 651.5-3.3 0.8 GRANO 642.8-1.3-1.5 SOIA 1,348-0.1 12.4 RISO 14.6 3.3-0.1 ZUCCHERO 25.9 7.4 11.2 CAFFE' 185.1-0.1-18.4 CACAO 2,334-2.4 10.7 COTONE 88.4 0.4-3.7 LIVE CATTLE 124.8-2.3 1.6 LEAN HOGS 85.0-3.1 0.8 Commento Andamento molto volatile per le quotazioni petrolifere. Il settore a inizio settimana è stato penalizzato dalle voci su un accordo tra Stati Uniti e Gran Bretagna per il rilascio di parte delle proprie scorte strategiche, tuttavia, la successiva smentita unita ai buoni dati macroeconomici provenienti dagli Stati Uniti, hanno favorito un rimbalzo delle quotazioni. Il settore rimane caratterizzato da debolezze sul lato dell offerta, dovuta al rallentamento delle produzioni nel Mare del Nord, in Syria, Sudan e Yemen e al calo delle esportazioni iraniane. Lunedì le agenzie di stampa saudite hanno riportato la notizia che Riyad ha intenzione di ristabilire un valore equo alle quotazioni, alimentando le speculazioni su un possibile aumento della produzione. Le statistiche settimanali del Doe hanno evidenziato un aumento delle scorte di greggio di 1,8 mln a 347,5 mbg, dato leggermente superiore alle attese. In leggera flessione i metalli industriali ad eccezione dell alluminio. Il comparto da un lato continua a beneficiare dei dati incoraggianti provenienti dall economia statunitense, dall altro sconta i segnali di rallentamento della domanda cinese evidenziata anche dall alto livello delle scorte presso lo Shanghai Future Exchange. In calo i metalli preziosi che sono stati penalizzati dall aumento dei tassi governativi statunitensi, causati principalmente dalla diminuzione delle aspettative di un nuovo piano di quantitative easing. Andamento eterogeneo per il comparto agricolo con il grano e il mais in territorio negativo, mentre continua a crescere la soia che venerdì ha toccato il nuovo massimo degli ultimi sei mesi: a spingere le quotazioni ha contribuito la revisione al ribasso della produzione in Sud America che ha favorito un aumento della domanda delle esportazioni USA. Analisi tecnica Il future sul Wti continua a oscillare all interno del trading range delimitato dai massimi a quota 110.55 dollari al barile sulla parte alta, e dai minimi a quota 103.78 sulla parete inferiore. La tendenza di fondo rimane positiva, con le quotazioni che si mantengono al di sopra delle medie di medio e lungo periodo che, insieme alla media veloce, restano inclinate al rialzo. Graficamente la tenuta del supporto a quota 103.70 dollari al barile costituisce un punto cardine per conservare la positività del quadro tecnico. Grafico del Gold future Indice Supporto Resistenza Crude Oil 103.7; 100; 95.5; 90 110.55; 114.83 Gold 1600; 1523 1725; 1792.7/1800; 1921

5.1 5. Mercati valutari VALUTE EURUSD Curncy 1.324 1.0 2.2 EURGBP Curncy 0.83 0.1-0.1 EURJPY Curncy 110.46 1.9 10.7 EURCHF Curncy 1.21 0.0-0.9 EURCAD Curncy 1.31 1.3-0.2 USDJPY Curncy 83.44 0.9 8.4 USDGBP Curncy 0.63-0.9-2.2 EURZAR Curncy 10.09 2.1-3.6 EURTRY Curncy 2.41 2.6-1.3 EURPLN Curncy 4.14 0.3-7.3 EURHUF Curncy 289.90-0.5-7.8 EURCZK Curncy 24.44-0.5-4.0 EURBRL Curncy 2.42 2.4-0.2 EURMXN Curncy 16.80 1.3-6.9 EURARS Curncy 5.78 1.3 3.5 EURVEF Curncy 5.69 1.0 2.1 EURCNY Curncy 8.36 0.8 2.4 EURINR Curncy 66.85 2.3-2.9 EURHKD Curncy 10.28 1.0 2.1 EURKRW Curncy 1,491.96 1.3-0.7 EURTWD Curncy 39.13 1.1-0.3 Commento Il miglioramento dell outlook macroeconomico della Federal Reserve nell ultimo meeting ha ulteriormente ridotto drasticamente la probabilità del terzo round di quantitative easing entro la metà dell anno. Questo si è tradotto in un ampio sell-off del reddito fisso americano e nel rafforzamento del dollaro, che in realtà non è stato uniforme. EUR/US$ ha sfiorato 1,30, ma è velocemente tornato in area 1,32 grazie alla progressiva accelerazione del sell-off sul Bund che ha superato in intensità quello sui Treasuries, mentre rispetto alle valute emergenti il US$ ha guadagnato terreno contro BRL (ancora in risposta alla posizione particolarmente dovish della Banca Centrale brasiliana) e contro TRY (percepita come una delle valute emergenti con i fondamentali più deboli), ma ha perso contro peso messicano ed è sostanzialmente stabile rispetto alle valute asiatiche. Il trend di deprezzamento dello yen rimane più solido, con US$/JPY che si è portato a ridosso di quota 84. Nel frattempo, un numero crescente di Banche Centrali esprimono disapprovazione per la forza delle rispettive valute. L ultima di queste è stata la Norges Bank, che ha sorpreso i mercati la settimana scorsa tagliando i tassi d interesse in risposta alla forza della corona norvegese. Brasile, Thailandia e Taiwan hanno già avviato o stanno valutando misure di controllo sui movimenti di capitali, volte a frenare l afflusso di capitali speculativi dall estero e questa tendenza si estenderà probabilmente ad altri Paesi. L andamento dello yuan spiega gran parte della sottoperformance delle valute asiatiche nell ambito del rally degli asset rischiosi. Dopo il deficit commerciale record dei primi due mesi dell anno, il trend di apprezzamento dello yuan si è interrotto e la Cina non si sente più in dovere con i partner commerciali di organizzare una lenta rivalutazione. Le valute asiatiche soffrono di conseguenza essendo spesso considerate proxy più liquide dello yuan. Analisi tecnica Come nel mese di febbraio l area 1.30 si è rivelata nuovamente una solida zona di supporta dal quale l eurodollaro sta rimbalzando, riportando i corsi sopra l area 1.32. L analisi grafica sul cross potrebbe risultare particolarmente significativa nelle prossime sedute poiché le quotazioni potrebbero stare completando una figura a testa e spalle ribassista, che aprirebbe significativi spazi di ribasso fino ad un ampio target posto a quota 1.25. Grafico Eur/Usd Indice Supporto Resistenza EUR/USD 1.30/1.2974; 1.2867 1.33; 1.348/1.35; 1.365 EUR/CHF 1.20319 1.24736 EUR/GBP 0.829; 0.822 0.85; 0.86/0.865; 0.883 USD/JPY 82;/81.5; 80.6; 80 84/84.5; 85.5

Legenda EBITDA EBIT Margine operativo lordo, vale a dire il risultato del gruppo prima degli ammortamenti e accantonamenti, della gestione finanziaria e delle imposte. Reddito operativo, vale a dire il risultato del gruppo prima della gestione finanziaria e delle imposte. EV (enterprise value) Dividend yield Embedded Value P/E (price/eps) CAGR (compound annual growth rate) Book Value P/BV PFN e IFN Somma della capitalizzazione di mercato e dell indebitamento finanziario netto. Tale dato viene impiegato nel calcolare i multipli EV/Sales, EV/EBITDA e EV/EBIT. Rapporto tra il dividendo annuo e il prezzo in chiusura dell anno dell azione. È un indicatore del rendimento immediato. È la somma tra il patrimonio netto rettificato ed il valore del portafoglio in essere. È un elemento centrale per stimare il valore di una compagnia vita, vi è escluso il valore attribuito alle nuove vendite previste per il futuro. Rapporto tra prezzo e utile per azione (dove quest ultimo può essere indicato come eps - earnings per share) Tasso di crescita medio annuo, serve a smorzare l effetto di volatilità dei rendimenti periodici Il patrimonio netto (mezzi propri) della società. L eventuale specificazione tangible sta a indicare che il dato è rettificato (in diminuzione) degli avviamenti presenti in bilancio e di eventuali altre poste immateriali. Rapporto tra il prezzo e il patrimonio netto della società. Serve per avere un idea immediata di quanto il mercato valuta il patrimonio netto di un azienda. Sono rispettivamente la posizione e l indebitamento finanziario netto. Core Tier 1 Misura della solidità patrimoniale delle banche, determinata come rapporto tra patrimonio netto rettificato (prevalentemente degli avviamenti) e RWA (risk weighted assets), le attività ponderate per il rischio. Solvency ratio SOP (sum of parts - somma delle parti) NAV (net asset value) Buy back Il rapporto preso a riferimento dall autorità di vigilanza per verificare i livelli minimi di patrimonializzazione delle compagnie assicurative. Metodo di valutazione solitamente impiegato per la valorizzazione dei gruppi conglomerati, che prevede la somma delle singole business units (valutate indipendentemente) al netto delle voci negative di bilancio (indebitamento, fondi pensioni, fondi rischi-spese, etc). Metodo di valutazione solitamente impiegato per la valorizzazione delle holdings, che prevede la rettifica della patrimonio netto con le plusvalenze/minusvalenze latenti sulle partecipazioni detenute. Operazione realtiva all acquisto di azioni proprie VIX Indice che misura la volatilità implicita nelle opzioni dell indice S&P500. Asset Swap Spread ITRAXX Europe ITRAXX Crossover CDS (Credit Default Swap) Rendimento differenziale in basis points dell emissione rispetto al corrispondente rendimento sulla curva dei tassi swap. L Asset Swap Spread è un indicatore immediato della percezione del rischio sulla singola obbligazione: tanto più alto è lo spread tanto più basso è il suo rating implicito. Appartiene alla famiglia degli indici standardizzati del credito ITRAXX creati e gestiti dalla International Index Company. L indice Itraxx Europe è costituito dai CDS di 125 emittenti europei investment grade maggiormente liquidi (i componenti sono equi pesati). Vi sono due differenti indici per i CDS a 5 ed a 10 anni; sono disponibili anche sub indici settoriali. Composto dai CDS di 50 emittenti europei sub investment grade maggiormente liquidi. Vi sono due differenti indici per i CDS a 5 ed a 10 anni. Costo della protezione in basis point per coprirsi contro il rischio di default di un determinato emittente. Il costo si intende annuo. Può essere utilizzato come hedging di una posizione in portafoglio o può assumere un ottica speculativa. Tutti gli scambi avvengono OTC. Il CDS a 5 anni è quello standard (più liquido), ma è possibile ottenere quotazioni per tutta la curva. comunicazione@bancaintermobiliare.com

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