La valutazione degli indicatori di processo e di outcome Francesco Dotta

Documenti analoghi
Lo Studio QUADRI. Target metabolici non ben controllati. Prevalenza delle complicanze


DIABETE MELLITO TIPO 2 Presentazione PDTA ULSS 6 Vicenza. Vicenza 20 Maggio 2014

IL MEDICO DI MEDICINA GENERALE E LA NEFROPATIA DIABETICA: studio sui comportamenti prescrittivi diagnosticoterapeutici di un gruppo di medici genovesi

Modalità d analisi, limiti e potenzialità del file dati AMD 2004 Fabio Pellegrini, Maria Chiara Rossi

Come fare una scelta terapeutica personalizzata nel paziente con diabete mellito tipo 2 CASO CLINICO

Terapie nel DM2 non. Reggio Emilia 2009

DATASET (cosa registra il MMG partecipante a CGDM):

PROGETTO DI CLINICAL GOVERNANCE DEL DIABETE MELLITO DI TIPO 2 IN FRIULI VENEZIA GIULIA

L ASSISTENZA INTEGRATA ALLA PERSONA CON DIABETE MELLITO TIPO 2

Diabete e confini. Valerio Miselli, Reggio Emilia

IL PERCORSO ASSISTENZIALE INTEGRATO PER LE PERSONE AFFETTE DA DMT2 NELL AREA METROPOLITANA DI GENOVA

Extra S.U.B.I.T.O. EXcercise TReatement Appropriate S.U.B.I.T.O.!

REGIONE MARCHE Giunta Regionale SERVIZIO SALUTE P.F. SANITA PUBBLICA

Allegato 3: Tabella esami baseline per valutazione rischio e danno d organo e follow-up

Dr. Enzo Bertamini Medico di Medicina Generale Coordinatore del Progetto Diabete di Bolzano

C A R D I O P A T I A I S C H E M I C A : R I D U R R E I L R I S C H I O. Riassunto

UNA NUOVA FORMA ASSISTENZIALE IL CHRONIC CARE MODEL

Le novità degli Annali. Illidio Meloncelli Centro di Diabetologia San Benedetto del Tronto

1 Accesso. 2 Accesso. Note 1-2. Nota 3. (dopo giorni) STOP. Nota 4

Proposta di implementaziome del sistema qualità in cardiologia. Dott. A. Gandolfo

Dal Progetto MATTONI al Progetto MATRICE

Gestione del paziente insulino trattato in Medicina Generale

Esperienza di sanità d iniziativa nell ASL 11 Empoli

Attività fisica_raccomandazioni progetto cuore

Screening del Piede Diabetico Classi di Rischio e Prevenzione

LINEE GUIDA E DOCUMENTI DI RIFERIMENTO

Seconda giornata 24 gennaio 2004 Lavoro in piccoli gruppi

Gruppo Appropriatezza/Terapia personalizzata

VI Sessione Modelli organizzativi per le malattie croniche.

CONGRESSO REGIONALE FADOI ANìMO PUGLIA

IL RAGGIUNGIMENTO DEI TARGET TERAPEUTICI NELLA PRATICA CLINICA: I RISULTATI DELLO STUDIO QUASAR

Incidenza dell ipoglicemia nei pazienti della SOS di Diabetologia di Udine

Jama, 2001, 285(19):

OBIETTIVI 2014 DELLE AZIENDE SANITARIE DELLA REGIONE BASILICATA. AO San Carlo

I consigli per invecchiare bene: la dieta mediterranea, l attività fisica, la cura del nostro cuore, l esercizio della nostra mente

Le verifiche di qualità. Antonino Salvia

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

hs-crp ed MPO: Punto di vista del Clinico

MODULO MONITORAGGIO E VALUTAZIONE. Gli indicatori. G. VECCHI esperto del team scientifico di supporto del Centro Risorse Nazionale CAF 1

IMPLEMENTAZIONE DEL PDT PER PAZIENTI DIABETICI DI TIPO 2 NELL ASL DELLA PROVINCIA DI VARESE: QUALI RISULTATI?

STATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE

UN CASO DI PIEDE DIABETICO

LA GESTIONE DEL PAZIENTE ANZIANO

ADOTTATO DALLA DIVISIONE DI CARDIOLOGIA DELL UNIVERSITA MAGNA GRAECIA

PROGETTO C.E.P.E.R.C. CENTRO DI ECCELLENZA PREVENZIONE E RIABILITAZIONE CARDIOLOGICA

RACCOMANDAZIONI DELL ASL CN1 2010


Sussidio guida per la stesura della Relazione ex post

Il case management, metodologia che consente il governo dell intero processo di cura dell uremico cronico D.ssa Cesarina Prandi

Prevenire mortalità e morbosità cardiovascolare mediante la valutazione del rischio individuale

Tu sei nel cuore di Fondo Est!

Sistemi di misurazione e valutazione delle performance

I Quick. nella Cartella Clinica Elettronica EFFEPIEFFE

VALUTAZIONE E STRATIFICAZIONE DEL PROFILO DI RISCHIO DEL DEL MEDICO DI FAMIGLIA

PROGETTO SIMULTANEOUS HOME CARE. Dr Mauro Bandera Oncologo

La minaccia nascosta. Smascherare i pericoli del diabete e del colesterolo alto

Programmazione di gravidanza nelle donne con diabete pregestazionale: applicazione del nostro modello organizzativo in un follow up di 7 anni

Andrea Di Lenarda Centro Cardiovascolare. Adele Maggiore Direzione Sanitaria ASS1 Trieste

LA PANDEMIA SILENTE DEL DIABETE: UN EMERGENZA SANITARIA, SOCIALE ED ECONOMICA

Condizioni e fattori di rischio di DMT2

Il sale è un elemento fondamentale per l alimentazione umana ed è costituito da cloruro di sodio (NaCl). Una sua eccessiva introduzione però può

Il recupero funzionale del cardiopatico

Complicanze macroangiopatiche nel diabete

MODELLI INTERNAZIONALI E NAZIONALI PER LA GESTIONE DELLE PATOLOGIE CRONICHE IN MG. Andrea PIZZINI

L integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale

QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI

L integrazione professionale per l assistenza a domicilio: infermieri e fisioterapisti a confronto

L ASSISTENZA DIABETOLOGICA NELLA A.S.N.7

Avvio progetto sindrome metabolica. Adesione

INCONTRO CON L ASSOCIAZIONE DEI DIABETICI SANVITESI

Percorso della gestione integrata della persona con diabete. Esigenze ed impegno del Medico di Medicina Generale P. Brasesco

Sviluppo del Sistema Cure Intermedie al fine dell utilizzo corretto delle risorse ex DGR 1235/2012

Tariffari e politiche di rimborsi regionali

I GRUPPI DI CURE PRIMARIE

DALLA MEDICINA DI ATTESA ALLA MEDICINA DI INIZIATIVA. Apparato cardiocircolatorio: LEONARDO DA VINCI;

FPF SINDROME METABOLICA

Incentivi e Premi. Incentivo è considerato tutto ciò che serve a motivare il lavoratore e quindi a renderlo più

La Health Related Quality of Life (HRQoL): analisi dell evoluzione di un concetto

Regione Siciliana ISTRUZIONI PER LA GESTIONE DELLE SCHEDE DI START UP

Chronic Care Model esperienze nella regione Lazio

Tecniche di valutazione economica in sanità. Dr.ssa Cecilia Quercioli

Progetto di buona pratica clinica (clinical governance)

L epidemia diabete. quale modello di assistenza? Dr. Loris Confortin. S.S.D.Diabetologia Ospedale di Castelfranco Veneto

A cura di Giorgio Mezzasalma

Terapia del dolore e cure palliative

1. Obesità. Per valutare la distribuzione del grasso corporeo, si può utilizzare il rapporto vita.

AZIENDA PROVINCIALE PER I SERVIZI SANITARI

Cure Domiciliari. Corso Elettivo Malato a casa 23 gennaio 2012

Maria Anna Conte Hospice Il gabbiano San Vito al Tagliamento Rete cure palliative provincia di Pordenone

Istituto Tumori Toscano ITT

Le reti Locali delle Cure Palliative e del Dolore: l Osservatorio delle buone pratiche tra standard e realtà

Disease management del Diabete mellito tipo II Art. 9 AIR 2013

Uno strano diabete...

PROGRAMMA DI PREVENZIONE CARDIOVASCOLARE nella REGIONE VENETO

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i

Nuove Linee Guida per la Prevenzione Cardiovascolare

Valutazione dell IG di Frollini tradizionali e preparati con farina con l aggiunta del % di Freno SIGI.

Il sistema di classificazione per profili finalizzati all appropriatezza delle Cure Domiciliari

Segmentazione del mercato e scelta del target

Transcript:

La valutazione degli indicatori di processo e di outcome Francesco Dotta U.O. Diabetologia, Policlinico Le Scotte Università di Siena

GLI INDICATORI: DEFINIZIONE L indicatore è un informazione, quantitativa o qualitativa, numerica e quindi misurabile, che ragguaglia sullo stato di successo raggiunto, lavorando sui fattori critici e fornisce un quadro significativo relativamente al raggiungimento di strategie ed obiettivi. Uno degli obiettivi principali del programma comunitario in materia di salute (2008-2013) consiste nel fornire informazioni comparabili sulla salute dei cittadini europei attraverso lo sviluppo di indicatori sanitari e la raccolta di dati.

GLI INDICATORI: DEFINIZIONE Gli indicatori devono possedere alcune caratteristiche di facile reperibilità dei dati: affidabilità nel misurare un fenomeno, comprensibilità, costo sostenibile, assenza di ambiguità

INDICATORI DI STRUTTURA Comprendono i requisiti strutturali, tecnologici, organizzativi e professionali (STOP) delle strutture sanitarie, previsti dalle normative regionali per l accreditamento istituzionale. Gli indicatori strutturali definiscono le caratteristiche del contenitore in cui viene erogata l assistenza e la loro conformità ai requisiti di accreditamento è condicio sine qua non per garantire la qualità dell assistenza sanitaria.

INDICATORI DI PROCESSO Misurano l appropriatezza del processo assistenziale in relazione a standard di riferimento: linee guida, percorsi assistenziali. Non forniscono informazioni sui risultati dell assistenza (esiti), Ma sono potenzialmente in grado di prevedere un miglioramento degli esiti assistenziali. Tale predittività è strettamente correlata alla forza della raccomandazione clinica su cui viene costruito l indicatore: tanto più robuste sono le evidenze che documentano l efficacia di un intervento sanitario, più forte sarà la raccomandazione clinica e più robusto il corrispondente indicatore di processo.

INDICATORI DI ESITO Documentano una modifica di esiti assistenziali: clinici (mortalità, morbilità), economici (costi diretti e indiretti) e umanistici (qualità di vita, soddisfazione dell utente). Considerato che gli esiti clinici, oltre che dalla qualità dell assistenza, sono influenzati da numerose determinanti (patrimonio genetico, fattori ambientali, condizioni socio-economiche), il principale elemento che condiziona la loro robustezza è il tempo trascorso dall erogazione del processo. Ad esempio, nell assistenza ospedaliera, gli indicatori di esito sono molto robusti se misurati entro la dimissione, moderatamente robusti sino a 4 settimane: quindi si indeboliscono progressivamente in misura variabile, anche in relazione al numero di potenziali determinanti.

Indicatori di processo nel diabete mellito Rappresentati dal rapporto tra soggetti con la presenza del parametro (indicativo di un attività realizzata nell attività di cura) sul totale dei soggetti analizzati: Informazione al paziente sulla patologia Informazione su alimentazione ad ogni visita Informazione su attività fisica ad ogni visita Informazione sul fumo per i fumatori ad ogni visita Determinazione della glicemia a digiuno almeno 2 volte all anno Determinazione della HbA1c almeno 2 volte all anno Automonitoraggio glicemico se indicato Misurazione della pressione arteriosa ad ogni visita

Indicatori di processo nel diabete mellito Valutazione dei polsi arteriosi almeno 1 volta all anno Determinazione dell indice caviglia-braccio (ABI) almeno ogni 3 anni Controllo clinico del piede almeno una volta all anno Misurazione del peso corporeo, circonferenza addominale e IMC ad ogni visita e almeno 1 volta all anno Valutazione del profilo lipidico (Colesterolo totale, colesterolo-ldl, colesterolo-hdl, Trigliceridi) almeno una volta all anno Determinazione della microalbuminuria/proteinuria almeno una volta all anno Determinazione della creatininemia e calcolo del filtrato glomerulare (MDRD o Cockroft-Gault) almeno una volta all anno

Indicatori di processo nel diabete mellito ECG almeno una volta all anno Fundus Oculi almeno ogni 2 anni Terapia con statina se LDL> 100 Terapia con ACE-Inibitore o ARB se microalbuminuria/proteinuria Valutazione del rischio cardiovascolare dell ISS) (carta o software Trattamento antiaggregante in soggetti con rischio cardiovascolare > 20% Vaccinazione antiinfluenzale

Indicatori di risultato intermedio Sono rappresentati dal rapporto tra soggetti con un certo risultato conseguito sul totale dei soggetti il cui il parametro è stato misurato: Soggetti con HbA1c (dosaggio allineato a standard DCCT) <7% Soggetti con HbA1c > 9% Soggetti con ipoglicemie severe Soggetti con LDL < 100 mg/dl Soggetti con LDL > 160 mg/dl Soggetti con pressione arteriosa < 130/80 mmhg Soggetti con pressione arteriosa > 160 e/o 100 mmhg Soggetti in eccesso ponderale (IMC >25) con calo ponderale rispetto alla visita precedente Soggetti in eccesso ponderale (IMC >25) con aumento ponderale rispetto alla visita precedente

Indicatori di esito Sono rappresentati dal rapporto tra soggetti in cui è presente l esito sul totale dei soggetti il cui il parametro è stato misurato: Numero dei soggetti con macroalbuminuria Numero dei soggetti con filtrato glomerulare <30 ml/min/1.73 Numero dei soggetti con ulcera del piede Numero dei soggetti con necessità di fotocoagulazione retinica Numero dei soggetti con eventi cardiovascolari (STEMI, NSTEMI, angina instabile, rivascolarizzazione, angina stabile, malattia cerebrovascolare, arteriopatia periferica)

Il minimum data set costituisce invece il vero strumento affidato ai professionisti per misurare la loro performance: Soggetti fumatori che hanno smesso di fumare Determinazione della HbA1c almeno 2 volte all anno Soggetti con HbA1c a target Valutazione della PA almeno una volta all anno Soggetti con pressione arteriosa a target Valutazione del profilo lipidico (Colesterolo totale, colesterolo- LDL, colesterolo-hdl, Trigliceridi) almeno una volta all anno Soggetti con LDL a target Minimum data set Determinazione della microalbuminuria/proteinuria almeno una volta all anno Fundus Oculi almeno ogni 2 anni Controllo clinico del piede almeno una volta all anno