TROMBOSI E MALATTIA CORONARICA TROMBOSI



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HOME TROMBOSI TROMBOSI E MALATTIA CORONARICA Dr. Alessandro Bernardini TROMBOSI TROMBOSI TROMBOEMBOLISMO VENOSO Il tromboembolismo venoso è comune, con un'incidenza del 2-5%. L embolia polmonare (EP) o Pulmonary embolism (PE) è tuttora la causa più comune di morte materna e la trombosi venosa può portare non solo a PE ma anche a conseguente morbidità, dovuta a una flebite agli arti. Il tromboembolismo sembra aumentare in prevalenza dopo i 50 anni e la diagnosi in questo gruppo è spesso omessa. Tromboembolismo venoso Tromboembolismo arterioso TROMBOEMBOLISMO ARTERIOSO L'infarto miocardico acuto viene causato più frequentemente da una trombosi arteriosa acuta. Lo stroke viene comunemente causato da un tromboembolismo derivante dai vasi maggiori o dall'insorgenza di embolismo dal cuore (circa l'80% degli stroke). L'incidenza annuale dello stroke nei paesi sviluppati è di circa 1 su 2.000, e l'incidenza aumenta generalmente con I'invecchiamento della popolazione. Una trombosi occlusiva arteriosa periferica è normalmente associata con un tromboembolismo, ma è rara se nei pazienti è presente un rischio aumentato di tromboembolismo (es. fibrillazione atriale). 1

I trombi arteriosi sono composti principalmente da aggregati di piastrine tenuti insieme da piccole quantità di fibrina. I farmaci antiaggreganti piastrinici sono i farmaci di scelta per la prevenzione e il trattamento delle trombosi arteriose, ma anche gli anticoagulanti sono efficaci, ed i loro effetti possono aggiungersi a quelli dei farmaci antiaggreganti piastrinici. I trombi venosi sono composti principalmente di fibrina e di globuli rossi intrappolati, con relativamente poche piastrine. Gli anticoagulanti sono gli agenti di scelta per la prevenzione e il trattamento del tromboembolismo venoso e per la prevenzione degli eventi cardioembolici in pazienti con fibrillazione atriale. (Treatment Guidelines from The Medical Letter October 1, 2011 (Issue 110) p. 61 FATTORI DI RISCHIO PER L IPERCOAGULABILITA I fattori che aumentano il rischio di ipercoagulabilità comprendono la somministrazione di estrogeni, e numerose alterazioni della coagulazione acquisite o ereditarie 2

I fattori che aumentano il rischio di ipercoagulabilità comprendono e numerose alterazioni della coagulazione acquisite o ereditarie I fattori che aumentano il rischio di ipercoagulabilità comprendono e numerose alterazioni della coagulazione acquisite o ereditarie I vasi venosi della circolazione sinistra si allargano sempre più, mentre il restringimento del lume delle arterie polmonari crea ostacoli CAUSA COMUNE di MORTALITA L embolo viaggia dalla gamba al polmone 3

I fattori che aumentano il rischio di ipercoagulabilità comprendono e numerose alterazioni della coagulazione acquisite o ereditarie I fattori che aumentano il rischio di ipercoagulabilità comprendono PREVENZIONE E TERAPIA LO SCOPO del trattamento della trombosi venosa è quello di permettere una normale circolazione negli arti e, per quanto possibile, prevenire il danno valvolare venoso, riducendo il rischio di e numerose alterazioni della coagulazione acquisite o ereditarie edema post flebitico degli arti. Inoltre, è importante cercare di prevenire una EP associata o il ripresentarsi sia di trombosi venose profonde che di embolia polmonare. In caso di embolia polmonare: Se il paziente è emodinamicamente instabile (ipoteso - shocckato- bassi livelli di saturazione di ossigeno in circolo), esso viene trattato con trombolitici ed eparina sodica Se il paziente è emodinamicamente stabile può essere somministrato il fondaparinux iniziando inoltre a somministrare il warfarin. 4

EMOSTASI E TROMBOSI L'emostasi normale è l'effetto di alcuni processi che, se ben regolati, svolgono due importanti funzioni: mantenere il sangue in uno stato fluido nei vasi normali ed indurre un tappo emostatico in modo rapido e ben localizzato presso la sede del danno al vaso. Questo tappo emostatico rappresenta una formazione transitoria, in condizioni fisiologiche, necessaria per permettere ai meccanismi di riparazione delle ferite di riparare la lesione. Nel caso di trombosi, il trombo che si è formato presso la lesione tarda a distaccarsi e può tendere all'aumento di volume, aumentando la sua potenziale pericolosità. La scansione dei passaggi della coagulazione può essere variamente definita con un modello a cinque passaggi o con uno a tre soli passaggi. Il primo modello prevede infatti: 1. il danno endoteliale, 2. l'emostasi primaria, 3. l'emostasi secondaria, 4. la retrazione del coagulo 5. la fibrinolisi. 9 EMOSTASI E TROMBOSI Il processo di attivazione della fibrina segue invece un meccanismo a catena che vede la partecipazione di molti fattori. La fibrina si trova normalmente sotto forma L'emostasi normale è l'effetto di alcuni processi che, se ben regolati, svolgono due importanti funzioni: mantenere il sangue in uno stato fluido nei vasi normali ed indurre una intrinseca un tappo ed una emostatico estrinseca. in modo rapido e ben localizzato presso Queste la due sede vie differiscono del danno tra di al loro vaso. principalmente Questo per: tappo emostatico rappresenta l'agente una iniziale formazione che le attiva; transitoria, in condizioni fisiologiche, necessaria il numero per di permettere fattori coinvolti ai nella meccanismi cascata. di riparazione delle ferite di riparare la lesione. Nel caso di trombosi, il trombo ha che inizio si con è l'attivazione formato del presso fattore X. la lesione tarda a distaccarsi e può tendere all'aumento di volume, aumentando la sua potenziale pericolosità. prendono parte. La scansione dei passaggi della coagulazione può essere variamente definita con un modello a cinque passaggi o con uno a tre soli passaggi. Il primo modello prevede infatti: 1. il danno endoteliale, 2. l'emostasi primaria, formazione di fibrina, dal 1 al 3 3. l'emostasi secondaria, 4. la retrazione del coagulo 5. e la fibrinolisi. di fibrinogeno che non può dar luogo ad un aggregato. Per far sì che il fibrinogeno venga attivato esistono due vie, Le due vie si congiungono, originando la via comune, che La via estrinseca è più rapida per il minor numero di fattori che vi Via intrinseca ed estrinseca 10 5

Il PTT (tempo di tromboplastina parziale) o APTT (tempo di tromboplastina parziale attivata) è un valore numerico, espresso in secondi, che indica il tempo necessario affinché il plasma citratato in provetta, addizionato di ioni calcio e fosfolipidi (in sostituzione delle piastrine), coaguli. Il PTT ( o aptt) indaga principalmente il corretto funzionamento della via intrinseca della coagulazione e alterazioni di questo valore possono far sospettare diversi quadri patologici legati ai fattori di questa via (deficit dei fattori XII, XI, IX, VIII). L'utilizzo di gran lunga più comune concerne però il monitoraggio della terapia eparinica. L eparina è una sostanza anticoagulante, che influenza in modo importante il valore del PTT. PT, INR (via estrinseca) e aptt (via intrinseca) Il tempo di protrombina o tempo di Quick, noto anche come PT (dall acronimo dell'inglese prothrombin time) misura il tempo, espresso in secondi, necessario alla formazione del coagulo di fibrina quando al plasma del paziente (raccolto con anticoagulante citrato di sodio) si aggiungono tromboplastina e calcio. È un test di screening per valutare la via estrinseca della coagulazione, è un indicatore di sintesi epatica, ed è utilizzato per controllare l'effetto della terapia anticoagulante orale (TAO) con dicumarolici (acenocumarolo e warfarina). Pertanto, nel 1987, sono stati introdotti l ISI (International Sensitivity Index) e l INR (International Normalised Ratio). A ogni tromboplastina commerciale viene assegnato un indice di sensibilita' (ISI) per confronto con un preparato internazionale di riferimento; per ogni paziente si calcola il rapporto (ratio) tra il PT del paziente e il PT di una miscela di plasmi normali, e poi si normalizza questo rapporto (INR) mediante elevazione all ISI. In questo modo gli INR dei pazienti diventano confrontabili fra loro anche quando il paziente effettua l'analisi presso laboratori che usano reagenti differenti. 11 INR ottimale I valori di INR sono riportati utilizzando una scala. Più alto è il risultato, più tempo impiega il sangue a coagulare. Il risultato INR ottimale è uno. Più basso, inferiore a 1, è il risultato dell INR, meno tempo ci vuole per la coagulazione del sangue. Warfarin: Il più basso INR con efficacia terapeutica (tra 2.0 e 3.0) è il migliore nella riduzione del rischio di emorragia. 12 6

I fattori che aumentano il rischio di ipercoagulabilità comprendono e numerose alterazioni della coagulazione acquisite L'EPARINA o ereditarie NON FRAZIONATA (UFH) emivita di 60 minuti previene produzione di fibrina dal fibrogeno può anche causare trombocitopenia (basso conteggio delle piastrine), più delle Eparine a basso peso molecolare (EBPM o LMWH) Il tempo di tromboplastina parziale attivata (aptt) è il test per la valutazione ed il controllo della terapia anticoagulante con eparina. Antidoto: solfato di protamina I fattori che aumentano il rischio di ipercoagulabilità comprendono e numerose alterazioni della coagulazione acquisite o ereditarie Il Il PTT (tempo di di tromboplastina parziale) o APTT (tempo di di tromboplastina parziale attivata) è un valore numerico, espresso in in secondi, che indica il il tempo necessario affinché il il plasma citratato in in provetta, addizionato di di ioni calcio e fosfolipidi (in sostituzione delle piastrine), coaguli. L'EPARINA A BASSO PESO MOLECOLARE (EBPM o LMWH): possiede un'emivita superiore a quella dell UFH dà una risposta più prevedibile rispetto all'eparina non frazionata. Si hanno un minor numero di complicanze emorragiche Non occorre monitoraggio: no dosaggio aptt 7

I fattori che aumentano il rischio di ipercoagulabilità comprendono e numerose alterazioni della coagulazione acquisite o ereditarie Il Fondaparinux sodico è un pentasaccaride sintetico che si lega a antitrombina III, inibendo quindi il fattore Xa, ma senza effetto sul fattore IIa. Alle dosi normalmente usate per il trattamento non influisce significativamente sul test di coagulazione e un monitoraggio di routine non è necessario. Non esiste un antidoto specifico. I fattori che aumentano il rischio di ipercoagulabilità comprendono il warfarin utilizzato a domicilio è più pratico e più efficace dell eparina a basso peso molecolare. e numerose alterazioni della coagulazione acquisite o ereditarie Occorre però dall inizio della terapia circa 1 settimana (circa cinque emivite) per raggiungere lo stato stazionario. Tuttavia 3-5 giorni di eparina possono essere sufficienti in molti casi di trombosi venosa e di PE. Tuttavia il warfarin viene metabolizzato dal fegato attraverso il sistema del citocromo P450. Il warfarin dà numerose interazioni con potenziale gravità: È indispensabile non prescrivere alcun altro farmaco in concomitanza con il warfarin fino a una verifica approfondita di tutte le possibili interazioni. 8

I fattori che aumentano il rischio di ipercoagulabilità comprendono Necessario controllo INR, che è variabile per interazioni anche con alimenti INR, rapporto normalizzato internazionale, viene formalmente definito come e numerose alterazioni della coagulazione acquisite o ereditarie WARFARIN segue: INR = ( PTpaziente / PTmedia dei plasmi normali ) ISI Il tempo di protrombina o tempo di Quick, noto anche come PT (dall acronimo dell'inglese prothrombin time) misura il tempo, espresso in secondi, necessario alla formazione del coagulo di fibrina quando al plasma del paziente (raccolto con anticoagulante citrato di sodio) si aggiungono tromboplastina e calcio. Alla tromboplastina commerciale presente nel reattivo del test viene assegnato un indice di sensibilita' (ISI) per confronto con un preparato internazionale di riferimento I fattori che aumentano il rischio di ipercoagulabilità comprendono e numerose alterazioni della coagulazione acquisite o ereditarie WARFARIN E TROMBOEMB. VENOSO (raramente) Le proteine C e S, antitrombotici vitamina K dipendenti, possono essere soppresse durante la fase di induzione della somministrazione di warfarin e quindi predisporre i soggetti con deficit a tromboembolismo venoso e a necrosi cutanea da warfarin. 9

I fattori che aumentano il rischio di ipercoagulabilità comprendono Nuovi farmaci, che ancora non hanno ancora l indicazione, ma con INR non variabile nel tempo, da assumere per os, bloccano il fattore X della coagulazione. e numerose alterazioni della coagulazione acquisite o ereditarie Dabigatran (Pradaxa), Rivaroxaban (Xarelto) I fattori che aumentano il rischio di ipercoagulabilità comprendono e numerose alterazioni della coagulazione acquisite o ereditarie Il trombo intracardiaco occlude la coronaria, mentre il trombo formatosi nell atrio forma l embolo cerebrale. 20 10

I fattori che aumentano il rischio di ipercoagulabilità comprendono e numerose alterazioni della coagulazione acquisite o ereditarie VIENE TRATTATO SUCCESSIVAMENTE NELLA MALATTIA CORONARICA 21 I fattori che aumentano il rischio di ipercoagulabilità comprendono e numerose alterazioni della coagulazione acquisite o ereditarie TIA: Un attacco ischemico transitorio è definito come un sintomo di un'ischemia acuta cerebrale che permane per meno di 24 ore con un completo recupero. 22 11

I fattori che aumentano il rischio di ipercoagulabilità comprendono lascia danni permanenti. La distinzione tra un attacco ischemico transitorio e e numerose alterazioni della coagulazione acquisite o ereditarie DIAGNOSI TIA E necessaria la ricerca diagnostica del TIA, che è clinica perchè il TIA non uno stroke dipende dal grado. Un TIA può comportare la debolezza degli arti o causare disturbi della vista. Se il territorio vertebrobasilare (tronco encefalico), è influenzato, nausea, vomito e vertigini possono essere le caratteristiche più importanti. Gli attacchi ischemici transitori si risolvono spontaneamente e l'aspetto principale del loro trattamento comprende la modificazione dei fattori di rischio e la profilassi. 23 I fattori che aumentano il rischio di ipercoagulabilità comprendono ICTUS o CEREBRALE (STROKE) Nell ICTUS le manifestazioni sono simili ma permangono per oltre 24 ore. Le manifestazioni cliniche tuttavia variano in modo marcato. Risulta difficoltoso da un punto di vista clinico separare l'infarto cerebrale dalla causa e numerose piùalterazioni grave della di coagulazione stroke, acquisite L'EMORRAGIA o ereditarie CEREBRALE, benché i pazienti con emorragia manifestino molto spesso una grave cefalea e coma. Per l ictus si fa subito la TAC, che si ripete dopo 24 ore per escludere un emorragia cerebrale. 24 12

I fattori che aumentano il rischio di ipercoagulabilità comprendono ICTUS: Secondo la definizione dell OMS l ictus è l'improvvisa comparsa di segni e/o sintomi riferibili a deficit locale e/o globale (coma) delle funzioni cerebrali, di durata superiore alle 24 ore o ad esito infausto, non attribuibile ad altra causa apparente se non a vasculopatia cerebrale. e numerose alterazioni della coagulazione acquisite o ereditarie Per l ictus si fa subito la TAC, che si ripete dopo 24 ore per escludere un emorragia cerebrale. 25 I fattori che aumentano il rischio di ipercoagulabilità comprendono gli interventi chirurgici, CEREBRALE la Dopo somministrazione la TAC, di estrogeni, nei pazienti con infarto cerebrale deve essere somministrato acido i acetilsalicilico tumori, alla dose di 300 milligrammi immediatamente (Flectadol), se l'infarto possibile, miocardico dopo aver stabilito la diagnosi (l acido acetilsalicilico orale da mg.100 si impiega nella e profilassi numerose alterazioni degli eventi della coagulazione ischemici acquisite occlusivi o ereditarie in pazienti con attacchi ischemici transitori (TIA) e dopo ictus cerebrale.) In alternativa si somministra il Clopidogrel mg. 75 (ictus ischemico: per un minimo di di 7 giorni fino a un max di 6 mesi). E stato dimostrato che l'alteplasi somministrato per via endovenosa entro tre ore dall'insorgenza dello stroke ischemico sia di beneficio ma con un incremento di rischio di emorragia intracerebrale. GLI ANTICOAGULANTI POSSONO AUMENTARE IL RISCHIO DI CONVERSIONE DELL' CEREBRALE A EMORRAGIA E SONO QUINDI CONTROINDICATI. Per l ictus si fa subito la TAC, che si ripete dopo 24 ore per escludere un emorragia cerebrale. 13

27 I fattori che aumentano il rischio di ipercoagulabilità comprendono L acido acetilsalicilico è noto per dare irritazione e sanguinamento gastrointestinale. Questo problema è molto più comune con alte dosi di aspirina (600 mg o più) che un tempo erano utilizzate nella prevenzione della e numerose alterazioni della tromboembolia arteriosa, ma è meno frequente con dosi = o coagulazione acquisite o ereditarie <300 mg). TRATTARE I FATTORI DI RISCHIO 14

I fattori che aumentano il rischio di ipercoagulabilità comprendono A questo proposito il Clopidogrel può essere una valida alternativa all acido acetilsalicilico in soggetti allergici all acido acetilsalicilico, ma anche qui si può verificare emorragia come pure trombocitopenia. e numerose alterazioni della coagulazione acquisite o ereditarie TRATTARE I FATTORI DI RISCHIO I fattori che aumentano il rischio di ipercoagulabilità comprendono e numerose alterazioni della coagulazione acquisite o ereditarie TRATTARE I FATTORI DI RISCHIO Per il il TIA il il trattamento è analogo a quello per l ictus, esclusa la fibrinolisi TRATTARE I FATTORI DI RISCHIO 15

HOME CORONAROPATIE MALATTIA CORONARICA (CHD) La CHD porta alla morte, ogni anno, oltre 6,5 milioni di persone nel mondo. (Treatment Guidelines from The Medical Letter October 1, 2011 (Issue 20/11/2011 Clinical Pharmacy and Therapeutics by Roger Walker 110) p. 61 32 16

Dislipidemia comprende sia livelli anormalmente elevati di lipoproteine specifiche, ad esempio livelli di LDL-C, che di colesterolo totale (TC), sia livelli anormalmente bassi livelli di lipoproteine HDL-C L'aterosclerosi è una malattia infiammatoria cronica delle arterie di grande e medio calibro Anatomicamente, la lesione caratteristica dell'aterosclerosi è l'ateroma o placca aterosclerotica, ossia un ispessimento dell'intima delle arterie dovuto all'accumulo di materiale lipidico (grasso) e a proliferazione del tessuto connettivo. 17

MALATTIA CORONARICA (CHD) causano ALTRI FATTORI DI RISCHIO da trattare in modo ottimale: Oltre al fattore di rischio dato da una dieta ad alto contenuto di grassi animali e con conseguente ipercolesterolemia: il fumo uno stile di vita sedentario l'ipertensione Il diabete mellito MALATTIA CORONARICA (CHD) causano MALATTIA CORONARICA (Coronary Heart Disease, CHD) è una condizione in cui è impedito l'apporto vascolare al cuore da ateroma, trombosi o spasmo delle arterie coronarie. Questo può compromettere il rifornimento di sangue ossigenato ai tessuti cardiaci e causare ISCHEMIA MIOCARDICA 18

MALATTIA CORONARICA (CHD) L'angina pectoris è un dolore al torace provocato dall'insufficiente ossigenazione del muscolo cardiaco a causa di una transitoria diminuzione del flusso sanguigno attraverso le arterie coronariche. causano Si manifesta come: MALATTIA CORONARICA (CHD) causano Si manifesta come: 19

MALATTIA CORONARICA (CHD) L'angina stabile, o indotta da sforzo è causata dal restringimento dei vasi che diventa critico a certi livelli di domanda di ossigeno. causano Si manifesta come: dovuta a sforzo causano ANGINA STABILE: SINTOMI Dolore: oppressione o pesantezza al petto, che può irradiarsi alle braccia, al collo, alla mandibola e ai denti. Il dolore si ha dopo sforzo E confondibile con disagio per indigestione. Alcuni pazienti, in particolare i diabetici e gli anziani, possono non avvertire alcun dolore, ma si presentano con dispnea o affaticamento, questo è chiamato ischemia silente. Si manifesta come: 20

causano L'angina stabile deve essere trattata per la profilassi a lungo termine con: i nitrati per alleviare il dolore beta-bloccanti, se non controindicati, e/o ivabradina + antiaggregante aspirina (cardioaspirina) mg.100 o clopidogrel mg.75 (Plavix) negli intolleranti l aspirina. Si manifesta come: TRATTAMENTO DELL ANGINA STABILE TRATTAMENTO SINTOMATICO: NITRATI I nitrati organici sono preziosi in angina perché dilatano le vene e quindi diminuiscono il precarico, dilatano le arterie in misura minore e di conseguenza diminuiscono il postcarico, e promuovono il flusso nei vasi coronarici collaterali, deviando il sangue dall epicardio all'endocardio. Danno rapidamente tolleranza per cui è di beneficio un periodo senza nitrati di poche ore in un periodo di minimo rischio, quindi nella notte e non al mattino. Questo non è possibile nell angina instabile. L isosorbide dinitrato (Carvasin) è un profarmaco del mononitrato (Monoket), quest ultimo ha il vantaggio della possibile monosomministrazione giornaliera. Trattamento degli attacchi acuti con piccole dosi di nitrati sublinguali (Carvasin, Trinitrina, Natispray), anche prima di uno sforzo. Danno una rapida insorgenza d'azione e il farmaco bypassa il fegato, che avrebbe un ampio effetto di primo passaggio metabolico sui nitrati per via orale. I preparati sublinguali, sia spray o compresse da succhiare o masticare, sono utilizzati per la prevenzione o soccorso degli attacchi acuti di dolore, ma possono dare ipotensione con capogiri e svenimenti, e un mal di testa lancinante. Per minimizzare questi effetti, i pazienti devono essere avvisati di sedersi e di sputare o ingoiare la compressa una volta che il dolore dell'angina è passato. 20/11/2011 Clinical Pharmacy and Therapeutics by Roger Walker 42 21

TRATTAMENTO DELL ANGINA STABILE: TRATTAMENTO SINTOMATICO: BETABLOCCANTI Beta-bloccanti: il trattamento farmacologico è diretto a diminuire il carico di lavoro del cuore e, in grado minore, a migliorare il rifornimento di ossigeno alle coronarie: sono di prima scelta i beta-bloccanti. I β-bloccanti sono utili per prevenire l'angina durante l esercizio perché sopprimono l'aumento della pressione sanguigna, riducono la frequenza cardiaca a riposo e diminuiscono la forza di espulsione in sistole. Sono controindicati nei pazienti con asma, e da usare con cautela nella BPCO, nella malattia vascolare periferica e nello scompenso cardiaco acuto e bradicardia. Dosi ridotte nell insufficienza renale e nell anziano. [..] 20/11/2011 Clinical Pharmacy and Therapeutics by Roger Walker 43 SINDROME CORONARICA ACUTA (SCA) 20/11/2011 Clinical Pharmacy and Therapeutics by Roger Walker 44 22

DIAGNOSI DIFFERENZIALE Sindrome coronarica acuta senza sopraslivellamento ST Innalzamento livelli Non Innalzamento livelli 20/11/2011 Clinical Pharmacy and Therapeutics by Roger Walker 45 NSTEMI STEMI un ateroma, una trombosi o spasmi coronarici. causa Si manifesta come: Le sindromi coronariche acute nascono da una placca ateromatosa instabile, un ispessimento dell intima in cui si si accumulano lipidi. I I pazienti con una arteria coronarica occlusa subiscono un danno miocardico, la cui estensione è determinata dalla durata e dal punto della occlusione. La strategia principale per questi pazienti è il il ripristino del flusso coronarico o con trombolisi o con angioplastica primaria. Se l'arteria coronaria è pervia, però, la terapia con trombolisi è inutile e probabilmente dannosa, anche se l'angioplastica può ancora essere appropriata. Una volta che il il vaso è aperto, per entrambi conseguenze i i gruppi con arteria coronarica prima Per rottura occlusa o pervia la gestione dei pazienti si si concentra della allora placca sulla placca coronarica instabile ed è quindi fondamentalmente simile. 23

DIAGNOSI DIFFERENZIALE Sindrome coronarica acuta senza sopraslivellamento ST Lo strumento più importante per aiutare a identificare quei pazienti in cui si è occlusa un'arteria è l'ecg. La presenza di elevazione del tratto ST sull'ecg correla con la presenza di una arteria occlusa e viene utilizzata per determinare quei pazienti che devono ricevere trombolisi o angioplastica primaria. 20/11/2011 Clinical Pharmacy and Therapeutics by Roger Walker 47 STEMI 20/11/2011 Clinical Pharmacy and Therapeutics by Roger Walker 48 24

un ateroma, una trombosi o spasmi coronarici. : morte del tessuto cardiaco causa I pazienti con una arteria coronarica occlusa subiscono un danno miocardico, la cui entità è determinata dalla durata e dalla sede della occlusione. Si manifesta come: Per rottura della placca conseguenze NSTEMI STEMI un ateroma, una trombosi o spasmi coronarici. causa La presenza di sopraslivellamento del tratto ST sull'ecg correla con la presenza di una arteria occlusa e viene utilizzato per determinare quei pazienti che devono ricevere la Si manifesta come: trombolisi o l angioplastica primaria. Per rottura della placca 25

NSTEMI STEMI un ateroma, una trombosi o spasmi coronarici. causa TRATTAMENTO DELL STEMI. Il trattamento dell infarto STEMI può essere diviso in tre categorie: Per rottura cure immediate per per eliminare il dolore, prevenire il della placca Si manifesta come: deterioramento e migliorare la funzione cardiaca gestione delle complicanze, in particolare scompenso cardiaco e aritmie prevenzione di un ulteriore infarto o morte (profilassi secondaria). conseguenze NSTEMI STEMI un ateroma, una trombosi o spasmi coronarici. causa Si manifesta come: Per rottura della placca conseguenze 26

TRATTAMENTO DELL STEMI. Fondamentale è la tempestività: 60% delle morti per infarto si verificano entro 1 ora. L angioplastica primaria deve essere effettuata entro 12 ore, possibilmente entro 6 ore, mentre la trombolisi deve essere effettuata possibilmente entro una, massimo 2 ore (anche se si può effettuare successivamente ma con risultati inferiori). L angioplastica la si effettua in 10-30 : essa serve a restringere il coagulo. L abciximab (ReoPro) è indicato, oltre che nell angina instabile, in associazione con eparina ed acido acetilsalicilico,per intervento sull'albero coronarico per via percutanea: per la prevenzione delle complicanze cardiache di tipo ischemico in pazienti sottoposti ad intervento sull'albero coronarico per via percutanea (angioplastica con palloncino, aterectomia e stent). Dopo 3 ore dall inizio del dolore è più efficace l angioplastica, quindi deve essere effettuata l angioplastica e non la trombolisi. La trombolisi serve a sciogliere il coagulo, mentre rimane la parte lipidica della placca: la trombolisi va iniziata al più presto dopo l'insorgenza del dolore, segue poi l eparina sodica. Nitrati: nitroglicerina per infusione venosa continua (Venitrin) Deve essere eliminato il dolore somministrando morfina per via endovenosa e inoltre fornito l ossigeno. Antiaggreganti piastrinici: Acetilsalicilato di lisina mg.300 (Flectadol) + Clopidogrel mg.300 (nei pazienti di età superiore ai 75 anni clopidogrel deve essere iniziato senza dose di carico, quindi a mg.75 ), e in seguito aspirina mg. 100 e clopidogrel mg.75. Il ritmo e la pressione sanguigna devono essere stabilizzati ed effettuati i test diagnostici. 20/11/2011 Clinical Pharmacy and Therapeutics by Roger Walker 53 Il trattamento di trombolisi va iniziato prima possibile dopo l'insorgenza del dolore NSTEMI STEMI un ateroma, una trombosi o spasmi coronarici. causa Si manifesta come: 27

NSTEMI STEMI un ateroma, una trombosi o spasmi coronarici. causa Rischio emorragico Si manifesta come: Per rottura della placca NSTEMI STEMI un ateroma, una trombosi o spasmi coronarici. La trombolisi per infarto STEMI ha due potenziali svantaggi. causa rischio di ictus emorragico (circa 1%) mancata riperfusione adeguata del miocardio colpito in circa il 50% dei casi. La PTCA (angioplastica primaria) nel contesto di STEMI, ha il vantaggio teorico del raggiungimento di un adeguato flusso coronarico in oltre il 90% dei casi ed è meglio della terapia trombolitica nel ridurre complessivamente la morte a breve termine (7% versus 9%), reinfarto non fatale (3% versus 7%) e ictus (1% versus 2 %) (Keeley et al 2003). Occorre però il rapido Per rottura trasferimento del paziente ad un centro con operatori qualificati e buone della placca strutture di angiografia. Si manifesta come: C'è anche la possibilità dell angioplastica di salvataggio per i pazienti che non riescono a essere riperfusi. conseguenze 28

ANGIOPLASTICA Nell arteria coronarica si fa passare lo stent chiuso Viene espandere un gonfiabile fatto mediante palloncino Lo stent espanso mantiene compressa la placca Si ha così un aumento del flusso ematico INNALZAMENTO LIVELLI TROPONINA La presenza di troponina nel sangue è indice di infarto (necrosi di tessuto miocardico), infatti i livelli di questa si innalzano dopo circa 4-8 ore dall'evento per raggiungere il picco dopo 24-48 ore e un ateroma, una trombosi o mantenendosi a livelli elevati per circa 10 spasmi coronarici. giorni: il test viene usato per decidere quali pazienti devono essere ricoverati. causa I marker di danno miocardico, come la troponina (I o) T nel sangue sono misurati 6-12 ore dopo l'insorgenza del dolore. Si manifesta come: Per rottura della placca conseguenze 29

DIAGNOSI DIFFERENZIALE Sindrome coronarica acuta senza sopraslivellamento ST Innalzamento livelli Non Innalzamento livelli 20/11/2011 Clinical Pharmacy and Therapeutics by Roger Walker 59 INNALZAMENTO TROPONINA un ateroma, una trombosi o spasmi coronarici. Se si hanno livelli elevati di troponina causa ma non il sopraslivellamento del tratto ST nell ECG si tratta di infarto NSTEMI. Si manifesta come: LIVELLI La presenza del caratteristico sopraslivellamento del tratto ST nell ECG e del dolore ischemico al torace è quasi sempre associato a danno del miocardio confermato con la misurazione di elevati livelli plasmatici di troponina o di enzimi cardiaci. Se non si hanno tali livelli elevati allora si tratterà di angina stabile o instabile a seconda che il dolore sia comparso sotto sforzo o non. NSTEMI Per rottura della placca STEMI conseguenze 30

NSTEMI 20/11/2011 Clinical Pharmacy and Therapeutics by Roger Walker 61 NSTEMI STEMI un ateroma, una trombosi o Nel spasmi coronarici. trattamento di NSTEMI diversi agenti sono dati causa simultaneamente: ossigeno, antiaggreganti e infusione di nitrati. Vengono prescritte statine, un antipertensivo e si chiama il dietologo. Sempre: Aspirina mg.100 + Clopidogrel mg.75 Si manifesta mgcome: Per rottura della placca conseguenze 31

NSTEMI STEMI un ateroma, una trombosi o spasmi coronarici. causa Uno su otto pazienti NSTEMI muore entro 6 mesi e uno su cinque avrà una riammissione di emergenza in ospedale. Si manifesta come: Per rottura della placca conseguenze ANGINA INSTABILE 20/11/2011 Clinical Pharmacy and Therapeutics by Roger Walker 64 32

un ateroma, una trombosi o spasmi coronarici. causa L'angina instabile deve essere trattata con aspirina, clopidogrel e eparina (meglio se a basso peso molecolare), per ridurre la formazione di trombi, e nitrati per ridurre NSTEMI il vasospasmo. Abciximab, diretto contro il recettore glicoproteico (GP) IIb/IIIa (α IIb β 3 ) situato sulla superficie delle piastrine umane è indicato nell Angina instabile: per la riduzione del rischio a breve termine (1 mese) di infarto del miocardio, in pazienti con angina instabile che non rispondono alla terapia medica convenzionale completa e che sono candidati a un intervento sull'albero coronarico per via percutanea. Nell angina instabile, dopo coronarografia, si può effettuare l angioplastica. STEMI Si manifesta come: Per rottura della placca conseguenze Finchè c è dolore senza sforzo l angina è instabile quando passa il dolore senza fare sforzi vuol dire che è tornata stabile DIAGNOSI DIFFERENZIALE Sindrome coronarica acuta senza sopraslivellamento ST Innalzamento livelli Non Innalzamento livelli 20/11/2011 Clinical Pharmacy and Therapeutics by Roger Walker 66 33