Il vino italiano tra mercato e finanza. I maggiori produttori italiani 2004-2013 Gabriele Barbaresco Verona, 3 dicembre 2014, Wine2Wine
Sommario 1. Il contesto internazionale e il posizionamento italiano 2. Economia e finanza dei maggiori produttori italiani: 2004-2013 3. Vino e investimento 4. Alcuni problemi aperti 2
Il contesto internazionale e il posizionamento italiano Sezione 1
Ci sarà vino italiano nei loro calici? Il contesto internazionale e il posizionamento italiano Sezione 1 Vertice Apec di Pechino, 12 novembre 2014: Barack Obama e Xi Jinping Fonte: La Repubblica, 13 novembre 2014 4
A tempi di Roosevelt sarebbe stato probabile, oggi un po meno Il contesto internazionale e il posizionamento italiano Sezione 1 1901 65,8 78,5 82,3 86,0 89,0 90,8 92,2 93,3 94,2 100,0 158,4 37,9 60,1 44,2 20,2 6,0 5,7 4,8 2,8 2,3 1,8 1,4 9,2 Francia Italia Spagna Portogallo Algeria Austria Ungheria URSS Germania Argentina RoW Mondo Produzione (M hl) Incidenza % cumulata su produzione mondiale 2014E 100,0 270,9 33,4 47,1 55,4 61,0 65,7 70,0 74,2 77,9 81,5 17,0 46,2 44,4 37,0 22,5 15,2 12,6 11,8 11,4 10,0 9,7 50,1 Francia Italia Spagna USA Argentina Australia Cina Sud Africa Cile Germania RoW Mondo Produzione (M hl) Incidenza % cumulata su produzione mondiale Fonte: Pinilla V. [2014], Wine Historical Statistics (1840-1938), AAWE WP n. 167 e nostre elaborazioni su dati OIV 5
1971-1975 1976-1980 1981-1985 1986-1990 1991-1995 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013P 2014E 1971-1975 1976-1980 1981-1985 1986-1990 1991-1995 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013P 2014E Produzione e consumo: novità nell ultimo decennio? Il contesto internazionale e il posizionamento italiano Sezione 1 Produzione, consumo, uso industriale e surplus (milioni di hl, 1971-2014E) 350 300 250 200 150 100 50 0 200 Produzione mondiale di vino (M hl) Consumo mondiale di vino (M hl) Surplus (M hl) Fabbisogno industriale (M hl) 150 100-22% 50 0 Eccedenza cumulata dopo usi industriali (M hl) Fonte: nostre elaborazioni su dati OIV 6
Eccedenza produttiva e trend dei prezzi: nihil novi sub sole Il contesto internazionale e il posizionamento italiano Sezione 1 Surplus cumulato mondiale e prezzi medi ( per litro, 2000-2013) 2,62 2,53 2,34 2,28 2,31 2,14 2,22 2,15 2,16 2,17 2,22 2,31 2,25 2,09 162 169 166 163 191 200 206 189 176 175 168 161 143 162 2000 2001 2002 2003 Eccedenza cumulata dopo usi industriali (M hl) Euro per litro Fonte: nostre elaborazioni su dati OIV 7
1986-1990 1991-1995 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 (F) Crescono gli scambi internazionali, anche con consumi fermi Il contesto internazionale e il posizionamento italiano Sezione 1 Commercio mondiale di vino (milioni di hl) e suo rapporto con i consumi in % (1986-2013). Per memoria: consumi mondiali di vino da 240 Mhl (1986-1990) a 239 M hl (2013). 99,6 100,0 97,9 81,4 89,5 86,5 85,5 92,9 69,6 68,7 73,1 75,6 51,7 55,0 54,5 60,5 65,0 64,0 60,0 61,0 43,6 18,2 23,2 24,2 24,6 26,9 28,5 28,4 26,6 26,8 30,3 29,0 30,6 31,6 33,0 35,1 34,4 35,1 38,3 40,9 41,2 41,0 Rapporto tra commercio e consumo mondiale (%) Commercio mondiale di vino (M hl) Fonte: nostre elaborazioni su dati OIV 8
per lo spostament0 dei consumi lontano dai grandi produttori Il contesto internazionale e il posizionamento italiano Sezione 1 Variazione dei consumi mondiali 1986-1990/2013 di vino e dettaglio per alcuni paesi consumatori, M hl Cina 14,1 240 M hl USA UK 6,7 8,3-1,2 M hl Russia (*) Sud Africa +44,6 M hl 2,5 5,6 Australia 2,0 RoW 1,9 Germania 1,9 239 M hl Paesi Bassi Cile -0,3 1,5 Portogallo -1,3 Argentina Spagna -7,5-8,3-45,8 M hl 1986-90 2013 Francia Italia -13,5-14,8 Fonte: nostre elaborazioni su dati OIV e Ismea (*) Nostre stime 9
La scena è complicata dalla comparsa dei nuovi esportatori Il contesto internazionale e il posizionamento italiano Sezione 1 Variazioni in punti percentuali nella quota mondiale di export a volumi, 1986-1990 versus 2013 Francia RoW -14,6-10,2 Paese Export volume (in %) Export valore (in %) Prezzo medio ( litro) Var. % prezzo 013/011 Italia -8,2 Anno 2013 Germania Portogallo -2,2-0,5 Italia 20,5 20,1 2,5 30,8 Spagna 17,9 10,0 1,4 43,8 Francia 14,7 31,1 5,4 6,1 UK Nuova Zelanda Argentina 0,6 1,7 2,7 Cile 8,9 5,7 1,6-12,2 Australia 7,2 5,3 1,9-5,0 Sud Africa 5,6 2,5 1,1-22,7 USA 4,2 4,7 2,8 22,0 USA Sud Africa Australia Spagna Cile 2,8 5,6 6,6 7,2 8,5 Germania 4,1 4,0 2,5 5,5 Argentina 3,2 2,6 2,1 8,4 Portogallo 3,1 2,9 2,4 11,0 Nuova Zelanda 1,8 3,1 4,4 14,6 UK 0,9 2,0 5,5-22,2 RoW 8,0 6,1 2,0 29,4 Mondo 100,0 100,0 2,6 12,0% Fonte: nostre elaborazioni su dati OIV e Ismea 10
Il posizionamento dell Italia in alcuni mercati: la Cina è lontana Il contesto internazionale e il posizionamento italiano Sezione 1 Quote sull import a valore (rank), quote sui consumi a quantità di Italia e Francia nei top-5 buyers, 2013 Italia Francia Importatore Quota su import del Paese Rank Quota su consumo del Paese Quota su import del Paese Rank Quota su consumo del Paese USA 30,7% 1 10,0% Francia 27,4% 2 4,0% UK 17,4% 2 22,9% Francia 38,0% 1 15,0% Germania 36,3% 1 28,3% Francia 26,8% 2 12,7% Canada 19,9% 3 17,3% Francia 22,5% 1 14,9% (*) Cina 5,7% 5 1,4% Francia 45,5% 1 8,1% Poco male per la modesta copertura dei nostri produttori di vino sul mercato cinese: nel 2013 Fiat ha consegnato in Cina 90mila unità tra vetture e veicoli leggeri a fronte dei 16.670.900 di consegne effettuate su tutto il territorio cinese, per una quota pari allo 0,54% *) Sui consumi del 2011 Fonte: nostre elaborazioni su dati OIV, Wine Institute e bilancio Fiat 11
Economia e finanza dei maggiori produttori italiani 2004-2013: il nodo del circolante Sezione 2
Dinamica del fatturato: vino vs. alimentare Economia e finanza dei maggiori produttori italiani 2004-2013: il nodo del circolante Sezione 2 Numeri indice (2004=100) e quote percentuali; rosso vinicole; blu: alimentari (escluse le vinicole) 150,0 140,0 130,0 Fatturato totale 145,2 130,7 130,0 125,0 120,0 115,0 Fatturato Italia 125,2 123,4 120,0 110,0 100,0 110,0 105,0 100,0 95,0 90,0 90,0 180,0 170,0 160,0 Fatturato export 173,2 172,1 Quota % export 41,6 43,0 43,3 43,3 43,9 44,5 46,4 47,6 47,9 49,6 150,0 140,0 130,0 120,0 110,0 100,0 15,1 15,1 15,8 16,0 16,4 17,3 17,6 17,8 18,7 19,9 90,0 Fonte: Area Studi Mediobanca 13
Margini industriali ridotti dalla struttura integrata delle vinicole Economia e finanza dei maggiori produttori italiani 2004-2013: il nodo del circolante Sezione 2 Valori in %; rosso vinicole; blu: alimentari (escluse le vinicole) ROI Return on investment Valore aggiunto / Capitale investito 11,4 32,6 9,9 9,8 7,1 7,5 8,9 9,4 9,6 9,4 9,2 9,1 9,3 30,3 28,5 28,4 27,0 27,1 26,4 25,9 25,5 24,9 6,4 6,3 5,0 3,8 4,4 5,1 4,7 5,3 18,8 18,5 18,8 17,5 16,2 14,6 15,8 16,6 16,0 16,8 Vinicole Alimentari (escluse vinicole) Vinicole Alimentari (ex vinicole) Fonte: Area Studi Mediobanca 14
La struttura finanziaria è solida, pochi debiti e molto patrimonio Economia e finanza dei maggiori produttori italiani 2004-2013: il nodo del circolante Sezione 2 Valori in %; rosso vinicole; blu: alimentari (escluse le vinicole) Debiti finanziari / Capitale netto Capitale netto / Attivo immobilizzato netto 84,1 82,7 77,6 78,0 79,1 77,1 70,9 74,7 81,2 78,4 73,1 71,5 69,9 62,1 90,2 98,7 98,7 94,6 94,6 95,4 95,4 94,9 97,1 100,3 87,7 72,3 60,7 59,3 60,1 60,5 57,2 82,1 83,7 81,2 82,8 81,2 79,1 82,6 83,4 85,2 Vinicole Alimentari (escluse vinicole) Vinicole Alimentari (ex vinicole) Fonte: Area Studi Mediobanca 15
Il magazzino attira ulteriori quote di debito a medio lungo termine Economia e finanza dei maggiori produttori italiani 2004-2013: il nodo del circolante Sezione 2 Valori in %; rosso vinicole; blu: alimentari (escluse le vinicole) Debito fin. a ml / Attivo immobilizzato netto Magazzino / Attivo immobilizzato netto 32,4 24,4 29,4 23,1 32,2 32,6 26,0 27,1 26,6 28,4 24,8 25,6 30,7 26,7 28,4 24,5 26,8 21,4 25,4 24,8 56,3 33,7 55,5 32,8 51,6 28,8 56,2 31,5 54,7 28,9 44,8 44,5 25,7 26,0 51,8 51,7 48,2 27,7 27,9 25,5 Vinicole Alimentari (escluse vinicole) Vinicole Alimentari (escluse vinicole) Fonte: Area Studi Mediobanca 16
Anche perché clienti e magazzino sono meno circolanti Economia e finanza dei maggiori produttori italiani 2004-2013: il nodo del circolante Sezione 2 Giorni magazzino e clienti; rosso vinicole; blu: alimentari (escluse le vinicole) Giorni magazzino Giorni clienti 103,7 105,9 105,7 100,8 101,2 101,3 93,0 93,7 92,7 96,9 100,7 106,6 108,6 106,5 103,6 108,1 109,5 104,9 100,0 87,4 67,9 69,1 69,7 72,2 70,0 70,4 70,7 69,8 64,3 39,2 40,3 37,3 38,0 36,0 36,1 36,7 37,2 38,0 36,5 57,5 Vinicole Alimentari (escluse vinicole) Vinicole Alimentari (escluse vinicole) Fonte: Area Studi Mediobanca 17
Il conto economico è penalizzato dal servizio del debito Economia e finanza dei maggiori produttori italiani 2004-2013: il nodo del circolante Sezione 2 Valori in % e multipli; rosso vinicole; blu: alimentari (escluse le vinicole) MOL / oneri finanziari (%) Debiti finanziari / MOL (volte) 9,2 6,8 5,0 6,4 5,7 5,6 5,6 5,0 4,1 4,4 7,1 4,1 5,5 7,2 6,0 7,0 4,8 6,7 5,8 4,5 2,8 4,4 3,0 3,9 3,3 4,6 5,3 3,4 3,5 5,5 4,9 4,9 4,6 4,3 3,3 3,4 3,5 3,4 3,3 3,2 Vinicole Alimentari (escluse vinicole) Vinicole Alimentari (escluse vinicole) Fonte: Area Studi Mediobanca 18
Redditività relativamente modesta, ma c è creazione di valore Economia e finanza dei maggiori produttori italiani 2004-2013: il nodo del circolante Sezione 2 Valori in % n. indice; Erp = 3,5%-7%; risk free = 10y Bund; beta = 0,3; rosso: vinicole, blu: alimentari (escluse le vinicole) Roe return on equity (%) N. Indice creazione di ricchezza (2005=100) 102,0 101,9 101,9 15,7 11,2 100,5 100,6 10,1 8,0 6,9 6,7 9,5 9,6 8,1 9,1 9,1 100,0 99,4 99,9 4,7 5,3 2,5 2,4 4,3 2,7 2,5 3,1 3,5 99,3 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Vinicole Alimentari (escluse vinicole) Creazione/distruzione di valore (n. indice cumulato, 2005=100) Fonte: Area Studi Mediobanca 19
Le medie di Trilussa: cooperative vs. non cooperative Economia e finanza dei maggiori produttori italiani 2004-2013: il nodo del circolante Sezione 2 Sinossi di alcuni indicatori economico-patrimoniali e di mercato, 2013 Dati 2013 Cooperative Non cooperative Fatturato domestico (2004=100) 146,3 106,0 Fatturato estero (2004=100) 143,8 191,8 Export / fatturato (%) 36,4 60,1 Quota % vendite GDO 51,9 38,3 Grandi vini in % del totale etichette 13,5 21,0 Valore aggiunto / fatturato (%) 19,2 12,8 Mon / Valore aggiunto (%) 14,5 35,5 Roi (%) 2,8 6,7 Roe (%) 1,4 4,5 Tax rate medio 2008-2012 (%) 24,3 34,0 Costo del debito (%) 4,4 3,5 Debiti finanziari / patrimonio netto (%) 91,5 42,0 Giorni rotazione magazzino 90,1 102,2 Giorni rotazione clienti 83,7 90,4 Fonte: Area Studi Mediobanca 20
Vino e investimento Sezione 3
Investimento in società vitivinicole quotate nel mondo Vino e investimento Sezione 3 Rendimento medio annuo dell indice di borsa Mediobanca total return (2/1/2001=100) a fine marzo 2014, 46 components 16,9% 19,8 9,0% 7,9% 8,0% 9,0% 10,9 4,5 5,4% 2,0 1,1 0,7 0,6 0,3 n.c. 2,1 Nord America Francia Spagna Australia Cile Cina RoW Mondo Rendimento medio annuo azioni vinicole (%) Multiplo sull'indice nazionale di tutte le azioni The estimates lead to the following results 1) in more mature markets, like France and the US, the wine index permits informed investors to make gainful investments 2) in less mature markets, like Chile and China, evidence suggest that wine is not used as a financial parachute These different results are likely to be the consequence of the different economic situation that characterizes the different countries, which include a different level of development of financial markets and a different level of market openness. Fonte: L. Baldi et al. [2010], Is wine a financial parachute?, WP 2010-01, Università degli Studi di Milano Fonte: Area Studi Mediobanca 22
Azioni Vino Filatelia Arte Obbligazioni Azioni Vino Filatelia Arte Obbligazioni Se non in Borsa, si può investire direttamente nelle bottiglie Vino e investimento Sezione 3 Rendimento medio annuo reale, massimo e minimo dell investimento in diversi asset, periodo 1900-2012 5,2 4,1 145,6 2,8 2,4 1,5 99,7 56,3 38,4 59,4-57,1-37,1-19,2-29,7-30,7 Rendimento medio annuo (media geometrica) Fonte: Dimson E. et al., The Price of Wine, American Association of Wine Economists, WP n. 142, September 2013 Massimo annuo Minimo annuo we find that portfolios with wine (or gold) are more efficient than portfolios without it. Moreover ( ) we find that the higher the proportion of wine (or gold) ( ) the higher the portfolio performance is. ( ) We conclude that wine and gold are profitable both as individual assets and as a portfolio diversifiers Fonte: Aytac B., Van Hoang T., Mandou C., Wine: to drink or invest in?, American Association of Wine Economists, WP n. 163, July 2014 23
Alcuni problemi aperti Sezione 3
Constellation (USA) LVMH (FR) Treasury Wine (AU) Distell Group (SA) Concha y Toro (CL) Yantai Changyu (CN) Cantine Riunite (ITA) Vranken-Pommery (FR) Sektkellerei (DE) Caviro (ITA) Lanson-BCC (FR) San Pedro (CL) Laurent-Perrier (FR) Adrew Peller (CA) AdVini (FR) Campari (ITA) Santa Rita (CL) Australian Vintage (AU) Mezzacorona (ITA) F.lli Martini (ITA) Antinori (ITA) Cavit (ITA) Primo problema: la dimensione? Secondo produttore, settima azienda Alcuni problemi aperti Sezione 4 Rank vendite 2012 dei top-20 seller mondiali, solo quotate estere in mln. (in alto) e peso % del primo produttore sulla produzione nazionale (in basso) 2.119 1.980 Top 10 1.360 1.133 713 648 512 326 307 284 275 237 223 220 219 196 178 164 160 158 157 153 78,3 (compresi gli spirits) 53,3 34,2 30,5 13,9 13,8 9,2 5,3 Sud Africa Australia USA Cile Cina Germania Francia Italia Fonte: Area Studi Mediobanca Peso % del primo produttore sulla produzione nazionale 25
Secondo problema: la distribuzione estera? Comanda l intermediario Alcuni problemi aperti Sezione 4 Canali di vendita all estero, composizione % Altri canali (web) 8,6% Rete propria 9,2% Minus: manchiamo di una grande catena di GDO nazionale con presenza oltreconfine. Inoltre, il canale web è parzialmente presidiato: solo una delle 25 top seller pratica l e-commerce (Indagine Fleishman-Hillar) Plus: è italiano uno dei leader mondiali nel retail aeroportuale, con presenza in 98 aeroporti e 39 istituzioni culturali (il turismo aeroportuale e in parte culturale sono tra i driver più dinamici del consumo di beni di lusso) Minus: la rete di vendita propria all estero delle vinicole italiane è esigua, ma è necessaria per coltivare lo storytelling e indurre il consumo aspirazionale Plus: l Italia è il 1 paese dell eurozona per numero di pernot-tamenti di turisti extra-ue, con 54 milioni di notti nel 2012 (Fondazione Edison/Eurostat) Esportatore o intermediario 82,2% Minus: l efficienza e la ricettività turistico-alberghiero italiana non sono adeguate (26 posizione, Spagna 4, Francia 7 secondo il Travel & Tourism Competitiveness Index 2013 del WEF); nella graduatoria delle maggiori catene alberghiere mondiali, il primo gruppo italiano è 150esimo (Banca d Italia) Plus: il volano dell industria culturale italiana: si stima che ogni euro di valore aggiunto prodotto dall industria culturale ne attivi 1,7 in commercio, turismo e agricoltura. Fonte: Area Studi Mediobanca 26
Terzo problema: la governance? Forse, ma non solo nel vino Alcuni problemi aperti Sezione 4 Proprietà familiare e grado di apertura La famiglia garantisce in genere continuità e coerenza di valori, visione di lungo periodo e rapidità nelle decisioni, ma talora è restia ad aprire le proprie porte a competenze qualificate 85,6 89,8 83,0 80,5 80,0 66,3 48,9 47,3 45,0 16,4 28,0 35,5 24,8 25,8 10,4 Italia Germania Spagna UK Francia Quota (%) imprese familiari (industria) Quota % con management di famiglia Quota (%) con remunerazione basata su performance Fonte: Area Studi Mediobanca su dati Banca d Italia relativi alle imprese industriali 27
Quarto problema: la Borsa? Non si vinifica ogni tre mesi Alcuni problemi aperti Sezione 4 Perché il vino italiano resta lontano dalla Borsa: due numeri e qualche opinione 248,8 139,2 127,9 183,1 83 Italiane non cooperative 13 grandi produttori internazionali Immobilizzi materiali per addetto ( '000) Circolante netto per addetto ( '000) Le vinicole italiane hanno una struttura integrata a monte, con un elevata componente immobiliare che non interessa la Borsa e penalizza i multipli di mercato; la quotazione richiederebbe lo scorporo delle attività commerciali La dimensione media ridotta delle vinicole italiane rende la quotazione relativamente più onerosa in termini di costi diretti e di compliance organizzativa Ampia diffusione delle cooperative le cui logiche gestionali comportano margini modesti e assenza di remunerazione del capitale (dividendi); esse, inoltre, godono di forme di accesso al credito vantaggiose e competitive (prestito soci) Prevalenza dell aspetto produttivo su quello commerciale e quindi diffusa percezione dell incompatibilità tra tempi lunghi della produzione e le pretese di breve periodo (trimestrali) dei mercati finanziari Il brand di alcuni produttori è talmente forte ed esclusivo da non richiedere la visibilità della quotazione o addirittura da essere da essa sminuito L Italia ha storicamente il più basso rapporto tra capitalizzazione di Borsa e Pil tra i Paesi occidentali e il vino non fa eccezione Fonte: Area Studi Mediobanca 28