impaginato 9/2005 28-03-2006 10:04 Pagina 121 IL LINGUAGGIO MUSICALE E LA COMUNICAZIONE Nel capitolo parole e terapia abbiamo visto come opera il linguaggio verbale, ma vi siete mai domandati come opera quello musicale? È chiamato linguaggio non verbale perché non utilizza la parola. Ma come funziona? Esistono dei codici? E quali sono? Le associazioni e la loro natura Nel linguaggio verbale, si è visto, un suo modo di operare è quello attraverso le associazioni; nella musica esistono associazioni di varia natura che influiscono sulla struttura del linguaggio musicale, una di questa è la determinazione dell impianto tonale. L impianto tonale, in un discorso musicale melodico, stabilisce i suoni usati all interno del discorso musicale, ma gli dà anche una certa espressione che impregna l opera nel suo scorrere. Una musica creata sui modi greci, come abbiamo già visto a secondo di quale modo si è utilizzato, avrà un espressione di allegria oppure di tristezza; ma se noi usiamo un modo pentatonico non solo varia l umore al suo interno a secondo di come la musica è composta ma avrà anche una sua caratteristica naturale differente da quella costruita sui modi greci. Una combinazione di suoni in modo differente stravolge il linguaggio e come sentire una fiaba in italiano o una in cinese oppure in arabo. Musica e immagine Alcuni suoni espressi in alcune combinazioni hanno la possibilità di acquisire per ciascuno di noi un potere evocativo che va ben oltre il significato suo intrinseco, vanno a lavorare sulla parte nostra più primordiale e ampliano i nostri istinti; la musica dei film ha spesso in sè un potere evocativo nell immediato, già nelle prime quattro battute si aprono spazi e sensazioni che ti conducono nel racconto. Se così non 121
impaginato 9/2005 28-03-2006 10:05 Pagina 122 L equilibrio interiore 122
impaginato 9/2005 28-03-2006 10:05 Pagina 123 fosse, essa non avrebbe il potere di stimolare anche senza immagine, determinate sensazioni che l immagini ampliano. Musica e parola La musica, dove ha accompagnato le parole, se anticamente possiamo dire che aveva un ruolo di servilismo, nello scorrere dei secoli ha sempre più acquisito una sua identità. Possiamo ascoltare brani musicali a cui noi togliamo le parole ma essi mantengono una loro bellezza, come se le parole fossero solo una parte secondaria del brano, mentre la musica è quella fondamentale. Ma capita anche, quando di una canzone si traduce il testo da una lingua ad un altra, essa perda delle caratteristiche, espressione essenziale della sua bellezza o peggio ancora che perda il suo significato originale, mutando aspetto. Capita, che in questi casi, spesso, se uno presta attenzione particolare alla concordanza che le parole hanno con la musica, si osserva che se letteralmente non esistono contrasti, nel senso che le singole parole si adattano ai suoni e ne rispettano le cadenze, esse però non rispecchiano più l anima della musica ed esiste una dissociazione tra quello che il linguaggio dice e quello che la parte sonora evoca. L equilibrio Spezzare un equilibrio può avere mille significati personali, secondo anche in che modo questo spezzare è stato creato, può essere voluto e in quei casi può voler far vivere un contrasto tra quello che sentono e quello che dicono, può voler creare uno stato di tensione o nascondere qualcosa per scoprirlo all improvviso. In un opera d arte possiamo dire che è voluto, come capita in quelle musiche poste sotto attori che recitano parti tranquille, ma che il suono fa da premonitore di qualcosa che accadrà, non si sa quando ma si sente che deve accadere qualcosa, si percepisce una tensione che cresce e che porta lo spettatore fino ad entrare in quello che accadrà e spesso anche a desiderarlo, ad attenderlo con ansia. Un equilibrio spezzato in terapia può anche qui acquistare diversi significati, può essere una difficoltà di comunicazione, 123
impaginato 9/2005 28-03-2006 10:05 Pagina 124 quello di non riuscire a dire verbalmente ciò che sentiamo e che esprimiamo attraverso il suono o viceversa, può essere una chiusura verso l esterno, una chiusura nella capacità di dialogare delle nostre parti (fisico e psiche) e altre ancora; possiamo definirla mancanza di un equilibrio che può essere di differente natura a secondo delle situazioni. Un equilibrio sonoro non significa che la musica è piacevole, per alcuni la musica dodecafonica dà fastidio, ma essa, nel suo interno, ha un equilibrio e così pure tutta quella musica che va dal Rock alle composizioni elettroniche che hanno uno schema ben chiaro di esecuzione. Linguaggio espressione sonora Noi sappiamo che il linguaggio si esprime attraverso i suoni. Il linguaggio non verbale fa suo l utilizzo dei suoni, come base della sua comunicazione non verbale. Se il ritmo del linguaggio poetico ed epico fa parte della musica, il ritmo puro è di stimolo per il linguaggio che in alcune sue combinazioni ha trovato lo stimolo per nuove forme verbali. Il linguaggio, usato in forma onomatopeica come dialogo sonoro, può essere utile e funzionale come via di comunicazione là dove l utilizzo della parola non è possibile, a causa di un deficit o di un blocco fisico, emotivo oppure psichico. Quando si utilizza la voce come espressione sonora, non è detto che si usino dialoghi, ma il tutto può essere costruito sulla libera espressione di vocali e consonanti abbinate liberamente, dove il gioco vocale, il liberare la propria voce diventano espressione sonora e coinvolgono il fisico e l animo; capita di sentire ridere, ma anche piangere, echi d infanzia, versi e gorgheggi di un bimbo che utilizza per la prima volta la voce, desiderio di gioco ed esplorazione delle varie possibilità che noi abbiamo e che chiudiamo spesso in un cassetto. I Mantra I Mantra considerate parole, preghiere, sillabe sacre per raggiungere l equilibrio interiore, così recita il titolo di un libro di Eknat Easwaran (1), questa cultura è presente in tutte le culture. Il Mantra (3) ha un influenza su di noi sia che 124
impaginato 9/2005 28-03-2006 10:05 Pagina 125 noi ne siamo consapevoli o no, come in genere anche tutta la musica. L effetto che esso può avere su di noi può essere di natura differente; essi sono classificabili in due categorie. I mantra con seme monosillabici che agiscono attraverso la loro vibrazione sonora e non possiedono in sè nessun significato linguistico. Questi mantra operano proprio attraverso questo loro legame con il non verbale, possono essere considerati suoni che vibrano e si espandono nello spazio creando movimento esterno interno e interno esterno. Essi superano i limiti linguistici e sono comuni alla specie umana in tutto il globo terrestre con le sue varianti che derivano dalla cultura, dall individuo e dall espressione comunitaria. Essi possono essere paragonati, come effetto sulla persona, a quello dei suoni onomatopeici, dove non esiste un significato proprio ma vibratorio che risuona nella parte più arcaica del nostro cervello, quello legato agli istinti. I mantra polisillabico, dove esiste un rapporto con il linguaggio, viene spesso associato alle divinità e costituisce un invocazione di natura differente; il mantra più vicino al nostro bagaglio culturale ha potere di influenzarci maggiormente e di entrare più profondamente in noi. Qui si esprime non solo la parte più arcaica del nostro cervello, ma anche quella della percezione sensoriale sia a livello fisico, sia emotivo e sia psichico. Spesso i mantra sono diversi nella loro composizione sillabica perché legati al linguaggio, ma il significato intrinseco è lo stesso. Allora dire Shanti o Shalom oppure Pace (2) è entrare nella stessa dimensione da tre porte diverse per trovarsi tutti nella stessa stanza, accessi diversi per giungere allo stesso punto fondamentale perché questo mette in evidenza le esigenze dell uomo che sono differenti, voler distruggere una cultura significa negare esigenze di esseri umani e schiacciarne i loro bisogni. Nel cantare un mantra il rispetto del suo ritmo è importante, il ritmo qui non è una parte secondaria ma è quello che crea una sua cadenza e una sua melodia sonora abbinato alla sillaba o alle polisillabe. Questo accade sia se siamo soli a 125
impaginato 9/2005 28-03-2006 10:05 Pagina 126 cantare i mantra sia in una dinamica comunitaria: modificare il suo ritmo è modificare una comunicazione verbale, spostare una virgola o un punto crea un diverso significato. La struttura Esiste una struttura musicale che non consiste solo nel dialogo, ma è un impalcatura composta di varie parti, ognuna importante ma non immutabile. Per darvi un immagine di questo, pensate alla struttura della casa, essa è partita con una forma elementare e semplice e nei secoli ha modificato il suo assesto per adeguarsi a nuove esigenze dell uomo. Potete tranquillamente immaginare lo stesso della struttura della musica, muta, evolve, ma dovunque essa vada esiste una porta per entrarvi e delle aperture per far entrare la luce, uno spazio dove stare con gli altri e uno dove riposare. 126
impaginato 9/2005 28-03-2006 10:05 Pagina 127 BIBLIOGRAFIA 1) Eknat Easwaran Mantra. Parole, preghiere, sillabe sacre per raggiungere l equilibrio interiore. Ed. Red, Como 2000 2) Olivea Dewhurst-Maddock, La terapia del suono. Recuperare l armonia del corpo e della mente, Ed. Tecniche Nuove, Milano 1993 3) R. McClellan, Musica per Guarire. Storia, teoria e pratica degli usi terapeutici del suono e della musica,edizione Franco Muzzio & C., Padova 1993 127