Esercitazione 5 - Dimensionamento del piano di coda orizzontale di un velivolo

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Transcript:

Esercitazione 5 - Dimensionamento del piano di coda orizzontale di un velivolo Dati del velivolo Tecnam P2012 Ala-fusoliera S 25.4 m 2 Superficie alare S f /S 0.61 Rapporto superficie pata-ala AR 7.7 Allungamento alare l 0.72 Rapporto di rastremazione alare C 0.5 Coeff. di portanza in crociera L cruise L max C 1.5 Coeff. di portanza massimo (clean) C 2.4 Coeff. di portanza massimo (landing) L max i 2 Angolo di calettamento dell'ala a 0bn -1 Angolo di portanza nulla (rispetto alla corda alare) a 0bn -8 Angolo di portanza nulla (config. landing, rispetto alla corda alare) C -0.0564 Coeff. di momento del velivolo parziale a C L = 0 M 0b C -0.2910 Coeff. di momento del velivolo parziale a C L = 0, config. landing M0 b Bisogna fare una prima scelta del piano orizzontale: posizione e dimensioni, tipicamente con un approccio statistico, osservando i piani di coda di velivoli simili. Piano di coda orizzontale (assunzioni preliminari) l 6 m Distanza orizzontale tra i centri aerodinamici di ala e piano orizzontale h 0.6 m Distanza verticale tra il centro aerodinamico del p.o. e la corda di radice alare AR t 5 Allungamento del piano orizzontale 1

Assunzioni su baricentro e stabilità x ac max x cg fd max x cg aft MSS 0.25c Posizione centro aerodinamico ala isolata (% m.a.c.) 0.15c Posizione massima avanzata del baricentro (% m.a.c.) 0.30c Posizione massima arretrata del baricentro (% m.a.c.) 0.05 Margine di stabilità statica Il dimensionamento del piano orizzontale è vincolato da due condizioni: una di stabilità, l'altra di equilibrio. Con la prima condizione il piano orizzontale deve assicurare al velivolo un certo margine di stabilità nella fase di crociera. Con la seconda condizione il piano orizzontale deve assicurare l'equilibrio (e la controllabilità) in fase di atterraggio. Per un velivolo bimotore ad elica, quale il Tecnam P2012 riportato in figura, si vuole dimensionare il piano orizzontale. Partendo da una serie di assunzioni ed utilizzando delle formule semplificate si arriva alla definizione di due curve limite (diagramma a forbice o scissor plot), al di sopra delle quali le condizioni precedenti, che descrivono la superficie del piano orizzontale in funzione dell escursione del baricentro, sono soddisfatte. 2

I condizione. Stabilità. La stabilità è data da dc dc M L xcg = N0 MSS c dove MSS è il margine statico di stabilità ed è assegnato. Esplicitando i contributi si ha x xac MSS b a dε C a l S + = + h t 1 1 t c c a da Ch d cs cg t h t Anzitutto si calcolano le pendenze delle retta di portanza di ala a e del piano orizzontale a t che, a bassi numeri di Mach, possono essere stimate (in deg -1 ) con i grafici seguenti. In alternativa si può usare la formula seguente, che tiene conto anche dell effetto del numero di Mach. Il risultato sarà espresso in rad -1. Attenzione che richiede l angolo di freccia del piano ad ½ della corda e non ad ¼ come nei grafici di sopra. 3

La pendenza della retta di portanza a del velivolo può essere stimata con la formula seguente at St dε a = a 1+ ηt 1 a S da dove però il rapporto tra le superfici è una incognita del problema. Si sceglie quindi un valore di tentativo, considerando velivoli simili (si veda la tabella seguente). Ricordare che l'ordine di grandezza è a 1.1a. 4

Dai dati del problema (AR = 7.7, AR t = 5, Λ c/4 = 0 ) e scegliendo un rapporto delle superfici S t /S pari a 0.25 (cui corrisponde, avendo scelto l = 6 m, un rapporto volumetrico del piano di coda pari a 0.88) si ha a = 0.081/deg a t = 0.065/deg a = 0.090/deg Il centro aerodinamico del velivolo parziale può essere stimato come segue (quello dell'ala è dato) x = x + x + 2 x ac ac ac ac b body nac x 1.8 bhl 0.273 bs/ bb ( b ) = + tan Λ x K acbody f f fn f f 2 c a 57.3 Sc 1 + l c ( b + 2.15 bf ) ac c nac nac = K nac 2 bl n n Sca 57.3 4.0 motori avanti l'ala = 2.5 motori dietro l'ala dove i singoli parametri sono definiti nella figura seguente. Lo spostamento del centro aerodinamico dovuto alla fusoliera si compone di due contributi: uno destabilizzante dovuto alla porzione di fusoliera davanti l'ala, l'altro stabilizzante dovuto alla perdita di portanza nell'intersezione alafusoliera. In questa esercitazione si trascurano gli effetti del propulsore. c/4 Con i dati di questo esercizio, lo spostamento del centro aerodinamico vale (l'angolo di freccia ad ¼ della corda è nullo, dunque il termine stabilizzante della fusoliera nella formula precedente scompare) 5

xac 1.8 bhl body f f fn 1.8 1.6 1.6 4.43 = = = 0.10 c a 57.3 Sc 0.081 57.3 25.4 1.73 x ac c nac 2 2 bl n n 0.9 1.47 = Knac = 4 = 0.03 Sca 57.3 25.4 1.73 0.081 57.3 xac x x b ac ac x body acnac = + + 2 = 0.25 0.10 + 2 ( 0.03) = 0.09 c c c c Per quanto riguarda gli altri contributi, il fattore di riduzione della pressione dinamica vale 0.85 η t 0.85 piano in fusoliera = 0.95 piano sul verticale 1.00 configurazione a T L'effetto donash può essere calcolato con la seguente relazione proposta da Roskam ( KKK ) 1.19 A λ H c/4 dε 4.44 cos dα = Λ dove i tre coefficienti K sono dati dalle seguenti figure (la prima è di riferimento). 6

7

Risulta ( KKK A λ H c/4 ) ( ) dε 1.19 1.19 4.44 cos 4.44 0.10 1.12 1.01 0.33 dα = Λ = = Infine l'effetto dei comandi liberi viene stimato come segue. L'efficienza del comando vale τ= αη δ δ 8

dove ad (lastra piana 2D in funzione del rapporto delle corde + correzione 3D) e ηd (correzione per un plain ed effetti non lineari della deflessione) sono calcolati con le figure seguenti. In questa fase è bene scegliere un τ lineare (deflessione max 10 ). Si è anche supposto un elevatore full-span. Non considerare, nel secondo grafico, le curve tratteggiate (gap open). Lastra piana 2D. Entrare in questo grafico con cf/c ed usare il risultato nel secondo grafico. Correzione 3D. Entrare con l'allungamento scelto per il piano di coda e puntare alla curva il cui valore è il risultato del grafico di sopra. Infine, moltiplicare tra loro i risultati dei due grafici per ottenere ad Rimanere in campo lineare nell'analisi della condizione di stabilità. Considerare solo gap closed (ignorare le curve tratteggiate). 9

αδc Scegliendo un rapporto delle corde tipico, come 0.3, si ha τ = L αδ η 1.05 0.65 0.9 0.61 C l δ = = α I coefficienti C ha e C hd sono stimati come segue: i valori 2D sono dati dai seguenti grafici, funzione del rapporto di corde tra parte mobile e parte fissa, e overhang (posizione della cerniera). Il primo grafico è adimensionale: scelto il rapporto delle corde si moltiplicano i risultati per i valori del secondo grafico, una volta scelta la posizione della cerniera. Il secondo grafico è stato ottenuto con un rapporto delle corde pari al 30%. Il rapporto tra le corde è già stato scelto pari a 0.3. Qui si è assunto un overhang c b /c f = 0.2. δ C l ch_alfa / ch_alfa_ref ch_delta / ch_delta_ref 3.00 2.50 2.00 1.50 1.00 0.50 0.00 0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9 cf/c Definizione della posizione della cerniera e overhang c b /c f. 10

ch_alfa_ref ch_delta_ref -0.0140-0.0120-0.0100-0.0080-0.0060-0.0040-0.0020 0.0000 0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.0020 0.0040 cb/cf Dunque ch α ch d ch α = ch α = 0.0060 / deg c 0.0100 / deg ref hd = ch d = ref c c hα ref hd ref che però sono 2D. Per passare in campo tridimensionale si usano le seguenti at Ch a = ch a = 0.0036 / deg 0.109 C = c + t C c = 0.0085 / deg ( ) hd hd ha ha A valle del dimensionamento, se da prove di galleria o di volo risulta un bilanciamento aerodinamico insufficiente, si può procedere all'adozione di uno o più sistemi, i cui effetti sui coefficienti di momento di cerniera sono dati nella figura seguente. In particolare l'horn balance è utile anche per l'alloggiamento della massa di bilanciamento della superficie mobile. 11

Una volta stimati tutti questi contributi si procede a tracciare nel grafico la prima condizione, che per comodità viene qui riscritta xcg xac a b t de C ha l St = + ht 1 1 t + MSS c c a da Ch d cs < 0 valore iniziale senza piano di coda punto neutro a comandi liberi xcg xac a b t de C h l a S = MSS + ht 1 1 t c c a da Ch d c S x c cg x c cg "termine noto" della retta di stabilità pendenza della retta di stabilità 0.065 0.0060 6 S = 0.09 0.05 + 0.85 1 0.33 1 0.61 0.090 0.0100 1.73 S S = 0.04 + 1.05 S t coefficiente angolare della retta di stabilità ed il rapporto S t /S è funzione crescente della posizione del baricentro x cg. Chiaramente questa condizione definisce la posizione massima arretrata del baricentro. Per tracciare la retta bastano due punti: il primo sull'asse delle ascisse (S t /S = 0), l'altro ad un fissato valore di S t /S. t t 12

Cond. 1 0.50 0.45 0.40 0.35 0.30 St/S 0.25 0.20 0.15 0.10 0.05 0.00 0.00 0.10 0.20 0.30 0.40 0.50 0.60 xcg/c 13

II condizione. Equilibrio. L'equazione di equilibrio longitudinale alla rotazione intorno al baricentro, con riferimento alla figura, si ricava da C = C + xc C Vη ' M M0 b a L Lt t t xcg xac b xa = c S S l = + = ' t t Vt Vt xa S S c at dε CL = 1 t CL + CL t0 a da at St dε a C = a ( i ε ) 1 1 a ( a ε ) = aa at0 = K( it a0) = KΓl 1 K = 0.90 at St dε 1+ 1 as da Lt 0 t t 0 t 0 0 t t0 as da a L'equilibrio viene imposto in condizioni di atterraggio (effetto suolo, deflessi) xcg x ac b a t de l S t l St CM = C 1 ( 0 0 ) 0 cg M + h ac b t CLe Khtat it + tde a = c a da ge cs cs con le seguenti semplificazioni dovute all'effetto suolo: il donash si riduce del 10%. Dunque de / dα = 0.9 de / dα, con l'effetto donash calcolato in precedenza (a basso numero di Mach); la pendenza della retta di portanza aumenta leggermente e nell'ultimo termine sarà 1.02a t, ma il rapporto a t /a si mantiene costante; il coefficiente di portanza in condizione di equilibrio C Le può essere approssimato come 2 C /1.2 (con C coefficiente di portanza in fase di atterraggio, assegnato). Si sta L max L max equilibrando il velivolo con una velocità del 20% più alta di quella di stallo. ge 14

In questa esercitazione si suppone che il centro aerodinamico del velivolo parziale non trasli per effetto della deflessione dei (con un foler la corda della parte pata dell'ala si allunga ed il centro di pressione arretra, tuttavia questo effetto si avverte maggiormente su un'ala a freccia), dunque x x acb ac b che è già stato calcolato in precedenza. Similmente il coefficiente di momento in configurazione di atterraggio è fornito come dato del problema. Il parametro K a rigore andrebbe calcolato, ma qui viene suggerito un valore pari a 0.9. L'angolo di portanza nulla a 0 in condizione di atterraggio è assegnato, così come l'angolo di deflessione dell'equilibratore in condizione di atterraggio d e, tipicamente 25. Attenzione che in questa fase il τ è non lineare e va ricalcolato sulla base della deflessione assegnata (cambia il fattore η d ). Fare attenzione anche ai segni: una deflessione a cabrare del piano di coda ha segno negativo. L'angolo di portanza nulla dell'ala a 0 invece va lasciato in valore assoluto, il segno è dato nell'equazione (stessa convenzione utilizzata nelle lezioni di teoria). Un discorso a parte merita l'angolo i t0. Questo va calcolato in modo da avere una deflessione nulla dell'equilibratore in fase di crociera, in modo da minimizzare la trim drag δ ee a i C C = = 0 t0 M ac M b CL CL 0 cruise t CM C δ Mδ dove, in quest'ultima formula, tutti i valori sono in condizione di crociera, quindi già calcolati in precedenza (nella condizione di stabilità) oppure sono assegnati, come nel caso di a 0 e di C L cruise, tranne la potenza di controllo che viene stimata come segue ' CM = ηtav t t Kt = 0.85 0.065 0.88 0.9 0.61 = 0.027 / deg d ' dove V = 0.88 è un valore di primo tentativo, preso da velivoli simili (e già utilizzato nella prima t condizione). Per quanto riguarda CM CL questo può essere calcolato (a comandi bloccati) imponendo il baricentro in condizioni di progetto, tipicamente intorno al 25% della corda media aerodinamica. 15

C C M M C L C L x x a de l S = = )) ))( cg cg t t N0 ηt 1 c c a da cs noto da calcoli precedenti 0.065 6 = 0.25 0.85 ( 1 0.33) 0.25 = 0.110 0.090 1.73 Di conseguenza l'angolo i t0 vale i acb CL cruise = a t = 12 0.61 = 0.45 C M δ 0.027 t0 0 C + C C M M L 0.0564 0.110 Ricordare che in questa formulazione α i α ( ) 0 = 0bn = 2 1 = 3, cioè l'angolo di portanza nulla è valutato rispetto ad un riferimento posto in fusoliera, quindi è comprensivo dell'angolo di incidenza dell'ala ed è sempre positivo. Di seguito mostrato il calcolo di τ che deve essere messo nell equazione di equilibrio all atterraggio, calcolato in corrispondenza di una deflessione dell equilibratore di 25 deg. (siamo in regime fortemente non lineare). Ovviamente rispetto al τ in regime lineare (delle pagine precedenti ed utilizzato per calcolare la riduzione di stabilità a comandi liberi) cambia solo il parametro η d. 16

Lastra piana 2D. Entrare in questo grafico con cf/c ed usare il risultato nel secondo grafico. Correzione 3D. Entrare con l'allungamento scelto per il piano di coda e puntare alla curva il cui valore è il risultato del grafico di sopra. Infine, moltiplicare tra loro i risultati dei due grafici per ottenere ad Parametro correttivo ηd stimato per deflessione dell equilibratore pari a 25 deg. E stato assunto un equilibratore con gap chiuso. Con i dati già calcolati dei due parametri αδ ταη = = 1.05 0.65 0.57 = 0.39 αδ δδ CL Cl αδ CL αδ e αδc (con rapp corde = 0.30), si ha : l Cl τ per deflessione di equilibratore pari a 25 deg. Cl 17

In sintesi, la condizione di equilibrio longitudinale linearizzata in fase di atterraggio è : xcg x C ac M l 0.9 1 b 1.02 2 2 ( 0 0 ) ac b de S = + atη t it + tde a + 1 0.9 c c CL /1.2 c C /1.2 1.02 L a da S max max ))) )))( )) ))))))))) )))))))))))( valore iniziale senza piano orizzontale = 0.544 pendenza della retta di equilibrio xcg 0.2910 6 0.9 = 0.09 + 1.02 0.065 0.85 0.45 0.39 25 12 2 2 c 2.4 /1.2 1.73 2.4 /1.2 1 St + ( 1 0.9 0.33) 1.02 0.090 S xcg St = 0.26 + 0.195 ( 10.41+ 7.63) c ))) )))( S ( ) dove la posizione ammissibile del CG (avanzata) è funzione decrescente rispetto alla dimensione del piano orizzontale. Si può vedere come il valore ideale di i t0, che comporta δ e di crociera pari a zero, è leggermente variabile a seconda della posizione del CG assunta per tale condizione di crociera. A titolo di esempio sono riportate 3 diverse rette secondo la posizione del baricentro in fase di crociera (per il calcolo di i t0 ) Design Max aft Max fd x cg /c 0.25 0.30 0.15 C M CL 0.110 0.060 0.210 i t0 +0.45 +1.02-0.69 Pendenza retta equilibrio 0.544 0.484 0.664 t dove, riferendosi anche al grafico seguente, si può osservare anche che un calettamento maggiormente positivo dello stabilizzatore orizzontale comporta, a parità di deflessione dell'equilibratore, una maggiore superficie di tutto il piano orizzontale per soddisfare la condizione di equilibrio all'atterraggio. Per il dimensionamento si sceglie la condizione di progetto (design). In generale, per velivoli in cui tale condizione risultasse particolarmente critica, è suggeribile adottare valori di calettamento leggermente negativi (i t0 pari a 2 o 3 deg), a prescindere dalla questione di deflessione nulla in condizioni di crociera. A costo di una leggera resistenza aerodinamica in crociera, è in tal caso prioritario tenere efficace il piano orizzontale, sia per la condizione di equilibrio in atterraggio, sia per facilitare la rotazione al decollo (si veda file presentazione dell esercitazione). 18

it0 design it0 xcg max aft it0 xcg max fd St/S 0.50 0.45 0.40 0.35 0.30 0.25 0.20 0.15 0.10 0.05 0.00 0.00 0.05 0.10 0.15 0.20 0.25 0.30 xcg/c Dimensionamento del piano ed osservazioni finali Dai risultati ottenuti, fissata l'escursione massima del baricentro (linee verticali nere), si può determinare la dimensione minima del piano orizzontale di coda (linea orizzontale nera). La pendenza della retta di equilibrio (rossa) è quella con l'angolo i t0 in condizioni di progetto. 19

Il diagramma a forbice (scissor plot) consente di calcolare, per via grafica, la minima superficie della forma in pianta che soddisfa contemporaneamente la stabilità in crociera, l equilibrio in atterraggio e l escursione massima del baricentro. Talvolta può accadere che la condizione di equilibrio (pendenza della curva rossa) comporti una dimensione non trascurabile del piano di coda (ad esempio 0.5 volte la superficie alare) per un assegnata escursione del baricentro. Ciò potrebbe essere causato da i t0 > 4 (positivo, quindi a picchiare). In tal caso assumere un angolo più piccolo (al limite 0 oppure 2, negativo, a cabrare). Per un velivolo da trasporto FAR 25, il calettamento i t0 dello stabilizzatore può variare a seconda delle condizioni di volo (si veda ad esempio la striscia nera in prossimità dello stabilizzatore orizzontale nella figura seguente). Quanto descritto sinora si riferisce all escursione del baricentro limitata dall aerodinamica. Di fatto, bisogna tener conto della posizione longitudinale dell ala in fusoliera e verificare se l escursione assegnata sia compatibile con i limiti anteriore e posteriore del baricentro. In altre parole, siccome il piano orizzontale ha un suo peso, la posizione del baricentro del velivolo arretra all aumentare della superficie del piano di coda, per fissato braccio. Poiché il baricentro deve rimanere confinato in una certa distanza dal centro aerodinamico dell ala, è chiaro che la superficie del piano orizzontale va ottimizzata tenendo conto dei limiti aerodinamici (diagramma a forbice), dei limiti assoluti delle posizioni massimo avanzata e massimo arretrata rispetto alla corda alare, del peso del piano orizzontale e della posizione longitudinale dell ala. L ottimizzazione è tale da ottenere la minima superficie del piano orizzontale per data escursione del baricentro, ma nel processo l ala può essere spostata dalla sua posizione originaria. Si veda la presentazione per un metodo grafico, oppure [Torenbeek - Synthesis of Subsonic Airplane Design, 9.5.2]. Se l ottimizzazione non ha successo oppure lo stesso diagramma a forbice restituisce dei valori non soddisfacenti bisogna considerare di: cambiare la forma in pianta del piano orizzontale; cambiare la posizione del piano orizzontale, eventualmente allungando la fusoliera; cambiare la distribuzione di massa (equipaggiamenti e sistemi di bordo); ridurre l escursione del baricentro; rivedere completamente il layout del velivolo, a cominciare dalla posizione dei motori. 20

Si ricordi che in questo esercizio si è trascurato il contributo del propulsore alla stabilità e la variazione del donash dovuta alla deflessione dei nella condizione di equilibrio. Inoltre se si fosse trattato di un velivolo da trasporto, nella condizione di stabilità, sarebbe scomparso l'effetto dei comandi liberi (τ c ha / c hd ) per la non reversibilità dei medesimi. Se il velivolo opera in alto subsonico, le pendenze delle rette di portanza e l'effetto donash vanno corrette per l effetto del numero di Mach. In questa esercitazione si sono date delle indicazioni per svolgere il dimensionamento aerodinamico di un piano orizzontale. A valle di ciò, andrebbero calcolati i diagrammi di bilanciamento e di manovra, dai quali si ricavano i carichi che determineranno il dimensionamento della struttura del piano (e quindi la sua effettiva realizzazione). 21