2. la ricerca di funzioni che hanno una derivata assegnata.

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Transcript:

INTEGRALI PER FUNZIONI DI UNA VARIABILE Il calcolo integrale per funzioni reali di una variabile reale si occupa di risolvere due problemi:. il calcolo dell area di parti di piano qualsiasi, 2. la ricerca di funzioni che hanno una derivata assegnata. Example Consideriamo la funzione f(x) = 2x, nell intervallo [; 3]. Vogliamo calcolare l area della regione compresa tra il gra co di f, l asse x, e le rette x = e x = 3:

La regione evidenziata è un trapezio rettangolo, la cui area è data da (B + b)h (6 + 2)2 Area = = = 8 2 2 Inoltre sappiamo trovare una funzione che abbia come derivata la funzione f(x) = 2x, per esempio la funzione g(x) = x 2 : Il Teorema fondamentale del calcolo integrale stabilirà un legame molto stretto tra il calcolo dell area e

la ricerca di una funzione con derivata nota, almeno nel caso di funzioni continue. L area della regione evidenziata si puo calcolare partendo dalla funzione g esattamente come g(3) g() Area = 8 = 3 2 2 = g(3) g() Example 2 Consideriamo la funzione f(x) = x 2, ristretta all intervallo [; 2], e calcoliamo l area della regione evidenziata (compresa tra il gra co della funzione f, l asse delle ascisse, e le due rette verticali x = e x = 2).

La regione evidenziata non è un trapezio rettangolo, anche se è molto simile a un trapezio rettangolo, con il lato obliquo sostituito da un arco di parabola: chiameremo questa regione un trapezoide. Troviamo una funzione che abbia come derivata x 2 : Avremo g(x) = x3 : L area si può calcolare come la di erenza 3 tra g(2) e g() ossia Area = g(2) g() = 8 3 risultato già noto ai tempi di Archimede! 3 = 7 3 Osservazione: il problema di trovare una funzione cha abbia una derivata assegnata è invece estremamente di cile, anche se è noto che esso ha, teoricamente, sempre soluzione nel caso che la funzione assegnata sia continua.

Primitive per una funzione reale di variabile reale In base a uno dei corollari del teorema di Lagrange sappiamo che se due funzioni de nite su un intervallo I hanno la stessa derivata, allora esse di eriscono per una costante. Se cerchiamo, per esempio, una funzione che abbia x 2 come derivata, oltre a x3 x3 andranno anche bene tutte le funzioni del tipo 3 3 + c, essendo c una costante arbitraria. Data una funzione f(x) de nita in un intervallo I (continua in tutto l intervallo), se g(x) è una funzione tale che g 0 (x) = f(x); 8x 2 I allora tutte le funzioni che hanno f(x) come derivata sono date dalla formula g(x) + c

De nizione 3 Data una funzione f, de nita in un intervallo I, chiameremo primitiva di f ogni funzione F de nita e derivabile nello stesso intervallo e tale che F 0 (x) = f(x); 8x 2 I L insieme di tutte le primitive di una funzione f; in un intervallo I, si denota con il simbolo Z f(x)dx Quindi ciò implica che Z f(x)dx = ff (x) + c jc 2 Rg Basterà dunque riuscire a trovare una sola primitiva di una funzione f per trovarle tutte. Dalle proprietà delle derivate deriva la linearità dell integrale

che: Z Z kf(x)dx = k f(x)dx; Z (f(x) + g(x)) dx = Z f(x)dx + Z g(x)dx Non esistono regole generali per il calcolo dell integrale del prodotto o quoziente di due funzioni, come nel caso delle derivate. Una regola utile può essere quella dell integrazione per parti, ma non sempre risolutiva. Una strategia di calcolo è quella di leggere la tabella delle derivate da "destra a sinistra", creando la tabella delle primitive fondamentali.

Calcolare con opportuni accorgimenti gli integrali: R x 3 +2 x dx e R x+ x+2 dx

Integrazione per parti Dalla regola di derivazione di un prodotto di funzioni si può ricavare la formula di integrazione per parti. Se f e g sono funzioni derivabili in un intervallo I si ha [fg] 0 = f 0 g + fg 0! fg 0 = [fg] 0 Prendendo l integrale di ambo i membri e dell integrale avremo Z f(x)g 0 (x)dx = f(x)g(x) f 0 g ricordando la proprietà additiva Z f 0 (x)g(x)dx Il fattore f si chiama fattore nito, mentre g 0 si chiama fattore di erenziale. Esempio. Z xe x dx = e x (x ) + c; Z ln xdx = x ln x x + c

AREA DI UN TRAPEZOIDE Consideriamo una funzione f, de nita e continua in un intervallo [a; b] e sempre positiva in tutto l intervallo. Siamo interessati a calcolare l area della regione racchiusa tra il gra co della funzione f, l asse x, e le due rette verticali x = a e x = b, regione che chiameremo un trapezoide. Per valutare quest area l idea è quella di approssimarla, mediante dei plurirettangoli, inscritti e circoscritti, ottenuti suddividendo l intervallo [a; b] in un certo numero di parti scelte uguali per semplicità.

Si dimostra (almeno nel caso delle funzioni continue) che, se il numero di suddivisioni tende all in nito (e quindi la loro ampiezza tende a zero), le aree dei due plurirettangoli inscritto e circoscritto tendono a un valore comune che si chiama area del trapezoide e si indica con il simbolo Zb a f(x)dx e si legge integrale de nito della funzione f tra a a b.

L area del trapezoide considerato si ottiene come somma delle aree di tanti rettangoli, che hanno come base la misura di [a; b] divisa per il numero di suddivisioni, cioè x = (b a)=n e come altezza il valore della funzione calcolato in un punto opportuno appartenente a ciascun intervallo della suddivisione, f(x). L area del plurirettangolo inscritto o circoscritto sarà data da X f(x)x

Al tendere all in nito del numero di suddivisioni, l ampiezza di ciascuna tenderà a zero e quindi intuitivamente x! dx e quindi X Zb xf(x)! a f(x)dx Integrale de nito Se la funzione f anzichè essere sempre positiva fosse sempre negativa nell intervallo [a; b], la somma X f(x)x sarà negativa e corrisponderà all opposto dell area del plurirettangolo costruito con la funzione f(x) positiva.

Possiamo ancora parlare di trapezoide, e questa volta il limite per n! + ovvero x! 0 sarà l opposto dell area del trapezoide e si indicherà ancora con Zb a f(x)dx Se una funzione è in parte positiva e in parte negativa la somma P f(x)x avrà alcuni addendi positivi e alcuni negativi e il limite sarà chiaramente la

di erenza tra le aree di tutte le regioni sopra l asse delle x e di tutte le regioni sotto l asse x. In un caso come questo l integrale potrebbe anche venire nullo. Esempio: f(x) = sin x, [0; 2] Per questioni di simmetria, la parte sopra l asse x e quella sotto sono chiaramente identiche. De nizione 4 Sia data una funzione f de nita e continua nell intervallo chiuso e limitato [a; b] : Si consideri la suddivisione dell intervallo [a; b] in n parti uguali, ciascuna dunque risulta uguale a i = (b a) =n

e si prenda di ciascun sottointervallo il massimo M i e il minimo m i della funzione. Le somme nx i= m i i e nx i= M i i si chiamano rispettivamente somma integrale inferiore e somma integrale superiore relative alla funzione f, all intervallo [a; b] e alla sua suddivisione in n parti. Si dimostra che, per le funzioni continue in un intervallo chiuso e limitato, le somme inferiori e superiori, al tendere di n all in nito, tendono a un comune valore, che si chiama Integrale de nito di f(x) tra a e b e si indica con Zb a f(x)dx

I numeri a e b ( con a < b) si chiamano estremi di integrazione, la funzione f si chiama funzione integranda. Una prima proprietà molto utile nelle applicazioni, è quella relativa all additività rispetto all intervallo di integrazione. Teorema 5 Se a; b e c sono tre reali qualsiasi, si ha Zb a f(x)dx = Zc a f(x)dx + Zb c f(x)dx Per a < c < b e f positiva avremo:

che l integrale Zb a f(x)dx che rappresenta l area del trapezoide totale, è la somma degli altri due integrali che corrispodono alle aree dei trapezoidi e 2. La proprietà vale anche in casi piu generali.

Se consideriamo l area di una regione piana compresa tra i gra ci di due funzioni, ed eventualmente di due rette verticali, questa sarà sempre data dall integrale tra a e b (a < b) della di erenza tra la funzione "più alta" e quella "più bassa" : Zb a (f(x) g(x)) dx

Se i gra ci delle due funzioni si intersecano allora spezzeremo l integrale in due parti: Area = Zc a (g(x) f(x)) dx + Zb c (f(x) g(x)) dx

Calcolo degli integrali de niti Teorema 6 (teorema fondamentale del calcolo integrale). Sia data una funzione f de nita e continua in un intervallo I. Sia inoltre F una primitiva di f in I. Se a e b sono due punti qualunque di I, si ha Zb a f(x)dx = F (b) F (a) La formula precedente si usa scrivere, tradizionalmente, nel modo seguente: Zb a f(x)dx = [F (x)] b a Esempio. Calcolare l area della regione limitata racchiusa tra i gra ci di x 2 e x 3 e appartenente al primo quadrante.

La regione limitata di piano considerata si ha tra 0 x : In questo intervallo x 2 sta sopra a x 3 : L area sarà quindi Z x 2 0 x 3 dx = x3 3 x 4 4 + c Z x 2 0 x 3 dx = " x 3 3 x 4 # 4 0 = 3 0 4 3 0 4 = 2

Esempio. Calcolare l area di piano individuata dalla curva f(x) = 2x x 2 +, l asse delle x; l asse delle y e la retta x = : Essendo la funzione sempre negativa nel tratto in questione, il trapezoide sta sotto l asse delle ascisse, per cui la sua area sarà data da Z0 2x x 2 + dx = h ln x 2 + i 0 = (ln() ln(2)) = ln 2 ' 0:6935

Esercizio. Calcolare l area della regione limitata di piano compresa tra il gra co della funzione f(x) = x2 l asse delle x, la retta x = e la retta x = t, con t > ; t 2 R: Calcolare poi il limite di quest area quando t! +: Per il teorema fondamentale del calcolo integrale avremo Zt x 2dx = h x i t = x t = t +

Se passiamo al limite per t! + il risultato del limite è proprio +. Si può interpretare questo numero come l area della regione illimitata di piano compresa tra il gra co della funzione, l asse delle x e la retta x = :L area è nita pur essendo illimitata la regione del piano considerata. E come se da un certo punto in poi la funzione fosse talmente vicina all asse delle x da rendere nulla l area sotto la curva. Se si considera invece la funzione f(x) = x avremo Zt x dx = [ln jxj]t = ln t ln = ln t e passando al limite avremo che l area della regione illimitata risulta +: In questo caso la funzione è "più lontana" dall asse x: x

y 2.0.8.6.4.2.0 0.8 0.6 0.4 0.2 0.0 0.0 0.5.0.5 2.0 2.5 3.0 3.5 4.0 4.5 5.0 x Confronto tra i gra ci di x e x 2

INTEGRALI IMPROPRI Individuiamo due problemi.. Calcolare l area di regioni piane comprese tra l asse delle ascisse e il gra co di una funzione avente un asintoto verticale in uno dei due estremi del suo intervallo di de nizione; la funzione sarà naturalmente continua in ]a; b], oppure in [a; b[, a seconda che l asintoto verticale sia sull estremo sinistro o destro. Per esempio valutare l area della regione compresa tra il gra co della funzione f(x) = e l asse delle x nell intervallo (0; ] (come sopra). x In generale si tratta di funzioni de nite su un intervallo limitato sul quale però f non è limitata: si noti che lim x!0 + x = +

2. Calcolare l area di regioni piane comprese tra il gra co di una funzione continua e l asse delle x, in un intervallo del tipo [a; +) oppure ( ; a] : In questi casi si parla di integrali generalizzati o impropri. Nel primo caso supponiamo che l asintoto verticale sia nell estremo sinistro dell intervallo di de nizione della funzione. Allora Zb a f(x)dx = lim Zb t!a + t f(x)dx Se invece l asintoto si trova nell estremo destro avremo Zb a f(x)dx = lim t!b Zt a f(x)dx

Nel secondo caso invece + Z a f(x)dx = lim Zt t!+ a f(x)dx e Zb f(x)dx = lim Zb t! t f(x)d Se il limite esiste ed è nito si dice che l integrale generalizzato converge; se il limite è + o allora si dice che l integrale diverge. Se il limite non esiste diremo che l integrale non esiste. per calcolare integrali su tutto l asse reale, ossia sull intervallo ( ; +) ; di una funzione che sia integrabile in ogni intervallo [h; k], si sceglie un punto c qualsiasi e si considerano separatamente Zc f(x)dx = lim Zc h! h f(x)dx e + Z c f(x)dx = lim Zk k!+ c f(x)d

De nizione 7 Se entrambi gli integrali generalizzati convergono, si dice che f è integrabile in senso generalizzato su ( ; +) e si pone + Z f(x)dx := Zc f(x)dx + + Z c f(x)dx Se uno dei due integrali al secondo membro converge e l altro diverge, o se entrambi divergono allo stesso in nito, anche l integrale al primo membro diverge. Negli altri casi l integrale non esiste. La de nizione non dipende dalla scelta di c.

Esempi. Calcolare gli integrali. Z 0 ex dx 2. Z + xdx al variare di > 0 3. Z + xe x2 2 dx