Psicologia della Comunicazione Parte 1: Princìpi generali e primo assioma della Comunicazione SSML Carlo Bo a cura di Guido Ghirelli la Comunicazione come Processo di Interazione emittente ricevente ricevente emittente 2
C o d i f i c a Emittente Messaggio D e c o d i f i c a Ricevente Canale Disturbi Canale Ricevente D e c o d i f i c a Feedback Emittente C o d i f i c a 3 elementi del processo Emittente: chi invia il messaggio Ricevente: colui al quale è destinato il messaggio Messaggio: contenuto della comunicazione Codice: regole e convenzioni linguistiche per comprendersi Mezzo o canale: elemento attraverso il quale passa il messaggio Feedback: informazione di ritorno 4
Comunicazione ad UNA o DUE vie una via E messaggio R due vie E messaggio R R FEEDBACK E 5 5 Comunicazione ad UNA via obiettivo predeterminato (influenzare, ottenere consensi, ordinare, spiegare) numero di destinatari elevato dipendenza (il destinatario non può replicare) comando/autorità (l ordine non si discute) tempi brevi 6
Comunicazione a DUE vie Obiettivo modificabile durante Tempo a disposizione ampio Numero dei destinatari contenuto Partecipazione / interscambio Componenti emotive enfatizzate 7 barriere Percezione Linguaggio Rumore Emozioni Attenzione Preconcetti Interessi personali Parole, parole,... Obiettivi confusi Passa parola 8 8
dispersione del messaggio Se quello che vogliamo dire è 100 quello che diciamo è 70 ascoltato è 40 recepito è 20 ricordato 10 9 9 schemi mentali Oltre che negli USA, hanno il 4 Luglio anche in Gran Bretagna? Quanti compleanni ha un uomo medio? Alcuni mesi hanno 31 giorni, quanti ne hanno 28? È legale per un uomo italiano sposare la sorella della propria vedova? Se ci sono tre mele e ne porti via due, quante mele hai? Un contadino ha 17 pecore e tutte tranne 9 muoiono, quante sopravvivono? Quanti animali per ogni sesso Mosè portò sull arca? Di che colore erano i sedili delle bighe romane? 10
feedback MESSAGGIO DI RITORNO (RETROAZIONE) Esprime il grado di: % Comprensione/ incomprensione % Chiarezza / confusione % Assenso / dissenso % Accettazione / rifiuto Per mezzo di: Gesti, espressioni Suoni o interlocuzioni Messaggi verbali (scritti o orali) 11 livelli della comunicazione Paraverbale 38% Verbale 7% Verbale: scelta delle parole, struttura delle frasi Non verbale 55% Paraverbale (voce): Timbro, tono, ritmo, volume Non verbale (corpo): sguardo, mimica, gestualità, movimenti, prossemica 12 12
La Scuola di Palo Alto ha studiato la Pragmatica della Comunicazione (dal greco PRAGMA= AZIONE) analisi degli effetti che la comunicazione produce sul comportamento e sulle relazioni 13 Gli Assiomi della Comunicazione La scuola californiana di Palo Alto (Watzlawick etc.), ha individuato le leggi (ASSIOMI) che regolano la pragmatica della comunicazione Gli ASSIOMI sono dunque proprietà della comunicazione che hanno fondamentali implicazioni interpersonali un individuo non comunica (trasmette) ma partecipa ad una comunicazione 14
1 ASSIOMA NON SI PUÒ NON COMUNICARE QUALSIASI COMPORTAMENTO parole, silenzi, attività o inattività HA VALORE DI MESSAGGIO E INFLUENZA GLI ALTRI INTERLOCUTORI CHE NON POSSONO NON RISPONDERE A QUESTE COMUNICAZIONI 15 1 ASSIOMA: esempio Il passeggero di un treno guarda fisso davanti a sé STA COMUNICANDO? Si! Sta comunicando che non vuole comunicare,... e i vicini di solito afferrano il messaggio e rispondono in modo adeguato lasciandolo in pace QUESTO È PROPRIO UNO SCAMBIO DI COMUNICAZIONE NELLA STESSA MISURA IN CUI LO È UNA DISCUSSIONE ANIMATA 16
Comunicazione = comportamento ü Le parole o il silenzio o il movimento: hanno tutti valore di messaggio ü La comunicazione non ha luogo solo quando è intenzionale, conscia, o efficace 17 L IMPOSSIBILITÀ DI NON COMUNICARE COSA SUCCEDE NELL INCONTRO TRA DUE ESTRANEI DI CUI UNO VUOLE COMUNICARE MENTRE L ALTRO NON LO VUOLE? ESEMPIO 2 passeggeri in aereo siedono uno accanto all altro, mettiamo che A non voglia parlare SONO 2 LE COSE CHE NON PUÒ FARE NON PUÒ ANDARSENE NON PUÒ NON COMUNICARE 18
L IMPOSSIBILITÀ DI NON COMUNICARE LE REAZIONI POSSIBILI SONO: RIFIUTO DELLA COMUNICAZIONE ACCETTAZIONE DELLA COMUNICAZIONE SQUALIFICA DELLA COMUNICAZIONE 19 IL SINTOMO COME COMUNICAZIONE L IMPOSSIBILITÀ DI NON COMUNICARE RIFIUTO DELLA COMUNICAZIONE In modo più o meno gentile A può far capire a B che non ha voglia di conversare Ma per le regole della buona educazione questo è un modo di agire riprovevole che provocherà un silenzio imbarazzato e piuttosto teso in questo modo A non è certo riuscito ad evitare, come voleva, una relazione con B 20
L IMPOSSIBILITÀ DI NON COMUNICARE ACCETTAZIONE DELLA COMUNICAZIONE Il passeggero A si rassegna a comunicare con B 21 L IMPOSSIBILITÀ DI NON COMUNICARE SQUALIFICA DELLA COMUNICAZIONE A per difendersi può comunicare in modo da invalidare le proprie comunicazioni o quelle dell altro con varie tecniche: contraddirsi, cambiare argomento, dire frasi incoerenti, oscure o incomplete, fraintendere etc.. 22
L IMPOSSIBILITÀ DI NON COMUNICARE IL SINTOMO COME COMUNICAZIONE SINTOMO COME MESSAGGIO NON VERBALE Il passeggero A può far finta di avere sonno, di essere sordo o ubriaco, di non conoscere la lingua, o può simulare qualunque stato di incapacità o difetto che giustifichino l impossibilità di comunicare 23 SE NON SI PUÒ NON COMUNICARE ALLORA E consigliabile SEMPRE COMUNICARE in modo consapevole e cioè preoccuparsi di. A) DEFINIRE UNA STRATEGIA DI COMUNICAZIONE B) PROGRAMMARE C) ORGANIZZARE IL PROCESSO DI COMUNICAZIONE D) ATTUARE E) CONTROLLARE 24