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Scuola dell Infanzia e Asilo Nido San Giovanni Bosco Piazza della Repubblica n 03, 37050 Belfiore VR Tel. 331 5858966 www.scuolainfanziabelfiore.it Progetto educativo-didattico PANNOLINO CIAO, CIAO! Anno educativo 2016/2017

Ogni cambiamento, anche il più piccolo, introduce sempre nella nostra vita qualcosa di nuovo a cui è faticoso adattarci, in quanto dobbiamo modificare il nostro vecchio equilibrio A. Marcoli MOTIVAZIONE E CULTURA DEL GRUPPO: Secondo Freud la personalità di ogni singolo individuo si struttura, a partire dalla nascita fino all età adolescenziale, in una continua interrelazione tra le caratteristiche genetiche del soggetto e l ambiente in cui si trova a vivere. Freud individua 4 fasi di sviluppo: la fase orale, la fase anale, la fase fallica e quella genitale. Il bambino che frequenta l asilo nido è interessato dal maturarsi delle prime due fasi in particolar modo e per alcuni bambini anche dall inizio della terza fase. La fase orale va dalla nascita ai 12-18 mesi circa e questo stadio della vita affettiva del bambino è legato all alimentazione. La zona erogena maggiormente investita è quella orale. Intorno ai 12-18 mesi inizia la fase anale e gli interessi del bambino si spostano progressivamente dalla zona orale a quella anale e nel bambino si sviluppano una nuova serie di bisogni ed esigenze. Il bisogno fisiologico di defecare crea una tensione che viene alleviata dalla defecazione. Tale stimolazione anale e la conseguente riduzione di tensione produce piacere. Oltre che piacere, la zona erogena porta frustrazione e ansietà perché la società esige che l espulsione involontaria venga progressivamente sostituita da una espulsione volontaria, ritardata. Le feci diventano simbolicamente quella parte di sé che il bambino può scegliere se lasciareregalare o trattenere-rifiutare al suo ambiente. La modalità con cui il bambino affronta questa dinamica rispecchia in un certo senso le sue modalità di approcciarsi all autorità adulta. Attraverso il controllo degli sfinteri, infatti, il bambino esprime un atteggiamento di accettazione o di rifiuto, di obbedienza o di ostilità, di docilità o di opposizione. In queste dinamiche egli gioca il confronto, il controllo, lo scontro con il suo ambiente. La problematica legata al controllo anale porta a sentimenti contrastanti: da un lato la percezione di essere capace di esercitare su di sé un controllo (il trattenere), dall altro il timore di non essere sempre all altezza del compito. In questo momento il ruolo dell adulto assume particolare importanza: si tratta di aiutare il bambino a transitare attraverso questo sentiero rassicurandolo ma al tempo stesso incoraggiando la sua autonomia, senza mai perdere di vista quelle garanzie di sicurezza rese possibili dalla presenza dell adulto che dimostra attenzione e sensibilità, confermando tutti i tentativi anche quelli falliti. Verso la fine del terzo anno l interesse si sposta sugli organi genitali e ha inizio la fase fallica. Dall attenzione alla defecazione piano piano egli passa all attenzione per la minzione. Il fare pipì può procurare sensazioni piacevoli e soprattutto il bambino scopre un altro mezzo per giocare la dinamica del dare e trattenere parti di sé all ambiente. Il controllo degli sfinteri, quindi, comincia ben prima del momento nel quale il pannolino non si usa più. E un esperienza così importante e determinante per ogni bambino che si rende perciò necessario accompagnare e sostenere il bambino rispettando il suo tempo personale. Proprio per questo motivo un progetto sul controllo degli sfinteri va costruito attorno al bambino singolo, ai suoi comportamenti, bisogni, curiosità, percezioni ed emozioni. La strada da percorrere verso l autonomia deve essere segnata così da un senso di conquista e non di frustrazione. Condizione indispensabile per far si che i bambini vivano in modo sereno questo momento evolutivo è la collaborazione tra educatrici e genitori: una modalità di approccio che sia condivisa da genitori ed educatrici permetterà al bambino di sentirsi libero di sperimentare senza costrizioni, percependo la sicurezza del sentirsi accompagnato. E necessario essere molto flessibili e mettere in conto i possibili momenti di regressione poiché, come già detto, è un passaggio legato alla sfera emotiva ed affettiva del bambino. 2

Proprio per la delicatezza di questo passaggio abbiamo pensato a delle proposte volte ad agevolare questa maturazione e ad aiutarli ad elaborare quanto da loro vissuto. Proposte che riguardano la sperimentazione del water, la manipolazione, il gioco simbolico, i giochi con l acqua, le attività di sviluppo delle autonomie e i giochi dentro-fuori. PERSONE COINVOLTE: - I bambini del nido, ognuno con i suoi tempi individuali. - Tutte le educatrici. - I genitori dei bambini. il modo più naturale di elaborare i passaggi del vivere sembra proprio essere quello di sperimentali gradualmente poco per volta A.Marcoli TEMPI PREVISTI: Il Progetto avrà la durata dell intero anno educativo. Verrà proposto durante il momento del cambio e durante i momenti di gioco libero, gioco simbolico e attività manipolativa. SPAZI UTILIZZATI: Il Progetto verrà svolto nei bagni e nei soggiorni di riferimento. RUOLO DELL EDUCATRICE: - L educatrice sostiene e rinforza emotivamente il Bambino, rispettandone i tempi individuali, nella sperimentazione e nelle varie proposte di gioco. - L educatrice predispone l ambiente e i materiali per l attività. - L educatrice stimola una valenza simbolica al gioco. - L educatrice stimola il Bambino a verbalizzare l esperienza. - L educatrice coltiva il dialogo e la collaborazione con i genitori, riportando il vissuto emotivo del bambino al nido e ascoltando quello percepito a casa da mamma e papà, condividendo con loro la modalità da seguire. RUOLO DEI GENITORI: - Accompagnare i bambini in questo loro passaggio evolutivo rispettandone i tempi individuali. - Coltivare il dialogo e la collaborazione con le educatrici, riportando il vissuto del bambino in famiglia e condividendo la modalità da seguire OBIETTIVI: Obiettivo generale: Vivere con serenità l acquisizione dell autonomia nel controllo degli sfinteri. 3

Obiettivi specifici: AMBITO AFFETTIVO RELAZIONALE Accettare il contatto con diversi materiali. Imparare a trattenere e a rilasciare. Acquisire autonomia nel controllo sfinterico. Diventare autonomo nell andare in bagno da solo. Raggiungere un buon consolidamento dell individualità. Condividere le esperienze con pari e adulti. Acquisire maggior fiducia nelle proprie capacità. AMBITO LOGICO-COGNITIVO Trasferire il significato simbolico sul materiale. Trasferire il significato simbolico sull azione. Imitare l adulto nei gesti di cura. Acquisire concetti spaziali come fuori - dentro. Acquisire concetti temporali come prima adesso dopo. AMBITO LINGUISTICO-COMUNICATIVO Verbalizzare le proprie azioni. Conversare e fare previsioni sugli eventi futuri. Acquisire una maggior padronanza nel linguaggio. Formulare richieste, esprimere emozioni e desideri. Aumentare la capacità di concentrazione. AMBITO SENSO-MOTORIO Percepire e prendere coscienza del corpo nello spazio fisico. Affinare la manualità fine motoria. Affinare la capacità di manipolare vari elementi. Consolidare gli schemi motori già conosciuti. Apprendere nuovi schemi motori. ARTICOLAZIONE DELL ESPERIENZA Il progetto sarà articolato con la proposta di varie tipologie di attività. Si favorirà per i bambini che lo desiderano la possibilità di sperimentare, durante il momento delle cure igieniche, l uso del waterino. L educatrice avrà il compito di accompagnare i bimbi nella nuova routine: abbassare pantaloni e mutandine (o inizialmente a slacciare il body), togliere il pannolino e provare a fare la pipì nel waterino. I bambini durante questi momenti saranno incoraggiati e sostenuti indipendentemente dal risultato. Verranno accompagnati ad ascoltare il suono della pipì che scende o della cacca che cade in acqua e coinvolti in conversazioni che riguardano la pipì e la cacca. Alla fine l educatrice li accompagnerà nei rituali conclusivi: pulirsi con la carta igienica, sistemare l intimo e i vestiti, schiacciare il bottone dell acqua e lavarsi le mani. Altre attività di gioco che verranno proposte per accompagnare i bambini nel percorso di acquisizione del controllo sfinterico saranno: - il gioco simbolico con le bamboline durante il quale i bambini giocheranno a cambiare le bambole, a prendersi cura di loro, a mettergli la crema e il pannolino o portarle al waterino per far 4

finta di fargli fare la cacca e la pipì. Questa proposta è adeguata ai bambini che non hanno ancora raggiunto il controllo, in quanto, attraverso questo gioco viene stimolata la loro curiosità verso questo passaggio e possono piano piano interiorizzare il loro vissuto. Anche i bambini che hanno già raggiunto il controllo sfinterico trarranno beneficio da questa proposta perché avranno modo di consolidare il loro apprendimento rivivendo le tappe che li hanno portati a questa autonomia. Per i bambini più piccoli l attività rappresenta la possibilità di rivivere i momenti di cura al nido dandogli modo di rielaborare e consolidare la routine delle cure igieniche. Come questa, tutte le attività proposte di seguito hanno una forte valenza anche per i bambini che non si stanno avviando al controllo sfinterico o che lo hanno già raggiunto. - lettura di libretti che parlano di questo momento di passaggio e conversazioni sull argomento. - manipolazione della pasta di pane marrone attraverso il quale il bambino può trovare un alternativa al giusto divieto di toccare i suoi prodotti, avendo però la possibilità di trasferire questa normale esigenza di scoperta su un altro materiale. - travasi con la farina gialla e con l acqua che li aiuta a rielaborare quello che succede quando si fa la pipì. Durante questa esperienza, infatti, verrà dato molto spazio all utilizzo di imbuti e bottigliette di plastica. - Giochi con gli scatoloni per sperimentare e raggiungere i concetti dentro/fuori di cui hanno hanno bisogno per imparare a trattenere o lasciare andare. MODALITA DI OSSERVAZIONE E VERIFICA: Le educatrici saranno attente ad osservare come il bambino si avvicina al materiale proposto e le sue reazioni nei confronti delle attività e delle situazioni che si vengono a creare offrendo sostegno e rassicurazione. Le educatrici osserveranno il bambino durante i momenti di routines, di gioco libero e durante l attività strutturata; cercheranno così di cogliere messaggi, reazioni verbali e non verbali del bambino ed eventuali verbalizzazioni e rielaborazioni riguardo quanto sta vivendo e le attività proposte. DOCUMENTAZIONE DELL ESPERIENZA: L esperienza verrà documentata con la presente stesura del progetto, il diario di bordo, le fotografie e gli elaborati dei bambini. 5