Grana del Trentino Gusto, tradizione e passione per il Trentingrana D.O.P.



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Grana del Trentino Gusto, tradizione e passione per il Trentingrana D.O.P. TERRITORIO e DIVERTIMENTO Scopriamo il Messner Mountain Museum BUON CIBO Un cestino tutto da sgranocchiare SALUTE e BENESSERE Pulizie di primavera ecologiche! Anno 1 - Numero 2 Marzo 2013 Costo 1, una copia omaggio per i possessori di DupliCarD

2 PRIMO PIANO Grana del Trentino gusto, tradizione e ( ) Nelle nostre montagne se ne producono soltanto centomila forme all anno. Per le sue caratteristiche uniche, nel 1996 ha ottenuto la denominazione D.O.P. Immancabile sulle nostre tavole, per condire i primi piatti, insaporire i secondi, ma anche per stuzzicare il palato durante l aperitivo. Il Grana Trentino o, meglio, Trentingrana D.O.P., è un formaggio prodotto nella provincia di Trento, che ha caratteristiche proprie che lo rendono unico all interno della famiglia dei formaggi Grana prodotti nella Pianura Padana. Alle origini Sono passati quasi cento anni era il 1926 da quando un certo signor Marchesi di Rumo, che si era sposato con una ragazza di Mantova, proprio nella città della sua giovane moglie, imparò l arte del casaro. Si racconta che acquistò il latte dal caseificio di Cloz e che lo trasformò nel formaggio Grana che tutti conosciamo, il quale si diffuse presto con successo in tutta la provincia. Oggi possiamo riconoscerne l autenticità grazie al marchio apposto sullo scalzo

3 passione (il fianco) della forma che ne garantisce le peculiarità e la zona montana di produzione. Caratteristiche e produzione Si tratta di un formaggio semigrasso a pasta dura cotta, prodotto con latte crudo proveniente da due mungiture. Seguendo la tradizione, infatti, il latte munto la sera è condotto al caseificio e lasciato riposare in vasche di acciaio; il mattino successivo vi si mescola altro latte, appena munto. A questo punto viene parzialmente scremato per affioramento: un processo dal quale si ricava la panna, che viene usata a sua volta per la produzione del burro trentino. Al latte vengono aggiunti siero, innesto e caglio di vitello, per poi essere salato in salamoia. La maturazione è lenta, occorrono circa due anni per ottenere le forme: cilindriche, con diametro di 45 centimetri, lo scalzo leggermente convesso e alto 25-30 centimetri, e un peso di 35 chilogrammi. La crosta è liscia e scura, spessa dai 4 ai 7 millimetri. Al gusto il Trentingrana D.O.P. si presenta granuloso, alla vista ha un colore paglierino, e l aroma è delicato, in equilibrio fra dolce e salato. È consigliato per l alimentazione di adolescenti e anziani perché favorisce la calcificazione delle ossa, in quanto ricco di calcio. Il suo contenuto in grassi è ridotto, per questo motivo tutti possono mangiarlo, anche chi tiene alla linea, facendo attenzione alle quantità: in un etto di Trentingrana D.O.P. ci sono 35 grammi di proteine, 28 grammi di grassi, 1200 milligrammi di fosforo e 700 milligrammi di calcio, per un valore energetico complessivo di 383 calorie. La degustazione e l uso in cucina Per il suo sapore fragrante e non troppo intenso, il Trentingrana D.O.P. si adatta a condire piatti di verdure e cereali come le zuppe, oltre che i più classici risotti e la polenta. Nei primi piatti può essere utilizzato sia come tocco finale, grattugiato, sia per sfiziose e filanti gratinature nelle pietanze cotte in forno. Provatelo anche come condimento di un gustoso strudel con radicchio e salsiccia. Un alternativa, specie in vista della primavera, sono le insalate: vi suggeriamo quella di songino, fragole e Trentingrana D.O.P., condita con l olio di oliva Extravergine dell Alto Garda e una spruzzata di aceto balsamico. È ottimo anche da solo, ma se preferite accompagnarlo con il miele, scegliete fra le eccellenze altoatesine: il miele di rododendro, il miele di bosco oppure il millefiori. Se servite questo gustoso formaggio con l antipasto, la bevanda più consona sarà lo Spumante Trentino, se invece decidete di portarlo in tavola a fine pasto, andrà a nozze con un Marzemino d Isera o con un Teroldego Rotaliano. [ segue ]

4 PRIMO PIANO Riconoscimenti di qualità A sancire che la zona di origine del Grana Padano tipo Trentino può essere soltanto la provincia di Trento è arrivata, il 12 giugno del 1996, la Denominazione di Origine Protetta, nell ambito della famiglia del Grana Padano. La sua specificità però era già stata riconosciuta il 26 gennaio del 1987, quando un decreto del presidente della Repubblica stabiliva la possibilità di indicare la zona di origine per il formaggio Grana prodotto nella provincia del capoluogo trentino, secondo la tradizione artigiana montana. La produzione del Trentingrana D.O.P. avviene, quindi, nella sola provincia di Trento, da 16 dei 18 Caseifici Sociali associati al Consorzio, ed è regolata da uno specifico disciplinare di produzione. Questo prevede, fra l altro, che l allevatore possa usare, oltre al foraggio, unicamente mangimi prodotti da aziende selezionate dal Consorzio: dal 2001 i mangimi utilizzati devono essere solo non Ogm. Salatini al Trentingrana D.O.P. Ecco un idea sfiziosa per l aperitivo. Ricetta - salatini al Trentingrana D.O.P. Preparate dei salatini lavorando in una ciotola 115 g di burro trentino a temperatura ambiente con la stessa quantità di Trentingrana D.O.P. grattugiato, un etto di farina di riso e 80 g di farina 0, un uovo, un pizzico di sale e una bella macinata di pepe. Avvolgete il composto nella pellicola e fatelo riposare in frigo per un paio d ore. Stendete l impasto, che deve essere spesso mezzo centimetro, su una superficie leggermente infarinata. Usate le formine per i biscotti per ottenere i vostri salatini: infornateli per 10 minuti in forno caldo a 200 gradi. Fateli raffreddare. Ideali da sgranocchiare sorseggiando Spumante Trentino. Connubio di sapori Mostarda cremonese La tradizione la vuole associata ai piatti di carne, ma la mostarda si presta a innumerevoli abbinamenti, ad esempio con i formaggi: permette infatti di esaltare i sapori con originalità grazie al suo tipico sapore dolce-piccante. Sperlari - confezione da 560 g Salse dolci-piccanti Le Salse dolci-piccanti I Cortesi offrono una gradevole contrapposizione tra il sapore dolce del frutto e quello piccante della senape. La Salsa di Pere è particolarmente adatta ad abbinarsi con formaggi stagionati o piccanti. I cortesi - confezione da 50 g Glassa di aceto balsamico Fatta con ingredienti di alta qualità, la glassa di aceto balsamico Ponti presenta una moderata acidità, un elevata densità, un gusto agrodolce e un profumo di mosto cotto, che la rendono ideale sui formaggi. Ponti - confezione da 250 g Miele fruttato L accostamento tra formaggi e miele è una vera squisitezza, una ghiottoneria gastronomica trasferita dai Greci nel nostro Paese. Particolarmente armonioso l abbinamento del Trentingrana D.O.P. al miele di agrumi. Barbarella - confezione da 40 g A marzo scelti per voi! Sapore unico e proprietà nutrizionali, delicato e fragrante. Il Trentingrana D.O.P. racchiude in sé i sapori tipici del Trentino. Perfetto per accompagnare primi piatti, ripieni o torte salate, può essere gustato anche da solo, come antipasto o come aperitivo. Svariati abbinamenti ne esaltano il sapore, in ogni occasione, dalla più dolce alla più ricercata, per ogni tipo di palato.

PRIMO PIANO 2 Grana del Trentino: gusto, tradizione e passione TERRITORIO e DIVERTIMENTO 7 Scopriamo il Messner Mountain Museum 12 Intervista a Reinhold Messner 14 Il Castello di Avio, fortezza fantasy 16 Gli eventi più belli: sciare a ritmo di jazz 18 Weekend fuori porta alla scoperta di Firenze BUON CIBO 20 Un cestino tutto da sgranocchiare 24 Ecco la ricetta della vera torta pasqualina 26 La colomba, morbida delizia di Pasqua LE BUONE RICETTE 32 Ravioli di patate al formaggio grigio 33 Risotto alle verdure primaverili 34 Insalata primavera con uovo e barbabietola 35 Agnello ammantellato con pancetta 36 Trota in crosta di sale 38 Soufflé al cioccolato al profumo di arance PRIMIA 41 Pasta integrale Primia, bontà e salute SALUTE, BENESSERE e FAMIGLIA 42 Pulizie di primavera ecologiche! 46 A Pasqua? Si gioca in famiglia! 50 Vitamine: dove, quali e perché ci servono? AMBIENTE E COLLETTIVITÀ 53 Il futuro è verde 64 Giovani e impresa, un binomio vincente MONDO duplicard 56 Novità DupliCard PRONTI A PARTIRE? 59 I Viaggi di Poli Sommario 5

Per amore della qualità. Ogni giorno, una scelta di altissimo valore. Allevamento all aperto nel rispetto degli animali Mangime sano, naturale e non modificato geneticamente Rigorosi e costanti controlli della qualità e dell igiene Dai masi dell Alto Adige direttamente alla tua tavola Uova di Pasqua Cotte e colorate. Un antica tradizione sudtirolese Uova fresche Società cooperativa agricola, Castelrotto (BZ), Alto Adige www.schlernhof.com

TERRITORIO e DIVERTIMENTO 7 Scopriamo il Messner Mountain Museum ( ) Cinque musei in cinque luoghi eccezionali delle Alpi. Per raccontare l incontro dell uomo con la montagna, con l esperienza di Reinhold Messner. Lui lo descrive come il suo «quindicesimo Ottomila», un po come se fosse l ultima vetta conquistata dello scalatore. Stiamo parlando del museo di Reinhold Messner dedicato alla montagna (www. messner-mountain-museum.it), un progetto composto come un mosaico e organizzato in cinque strutture collocate in altrettanti luoghi straordinari del Sudtirolo e della provincia di Belluno. Visitarli significa fare un esperienza ravvicinata con la montagna e i suoi abitanti, in un incontro autentico tra uomo e natura, che esprime tutta la sua straordinarietà con il bel tempo. Il mosaico delle tre emme Il progetto museale comprende cinque musei in cinque luoghi eccezionali delle Alpi. Si parte con il MMM Firmian, la sede centrale a Castel Firmiano a Bolzano, per seguire con altri quattro preziosi tasselli: MMM Juval, in Val Venosta, dedicato al mito e alla sacralità della montagna; MMM Ortles, a Solda, che illustra ai visitatori il mondo dei ghiacci; MMM Dolomites, sul Monte Rite in Cadore, che parla di roccia e di alpinismo dolomitico. Il quinto museo, MMM Ripa, dedicato ai popoli della montagna si trova infine nel castello di Brunico in val Pusteria. [ segue ] Foto: MMM Juva castello e val Venosta. Foto di Tappeiner AG

8 TERRITORIO e DIVERTIMENTO Al termine del percorso avrete un idea completa dell universo della montagna. Ma addentriamoci più nel dettaglio. MMM Firmian, la montagna incantata Tra le antiche mura di Castel Firmiano, rese accessibili da una struttura moderna in vetro e acciaio firmata dall architetto Werner Tscholl, batte il cuore creativo di tutto il sistema museale. Il percorso espositivo inizia nel cortile del castello, mantenuto nel suo stato originario, e si snoda tra le torri: si parte dalla Torre Bianca, che ospita una mostra permanente sulla storia di Castel Firmiano, quindi il sentiero conduce alla Torre Nord, che è dedicata ai diversi fondatori delle religioni di montagna e ai loro discepoli. Il percorso guida poi i visitatori al teatro scavato nella roccia, che può ospitare fino a 200 persone e che può essere utilizzato per conferenze, spettacoli e concerti. Gli spazi del cortile superiore e delle due torri Sud sono invece dedicati alle montagne del mondo e ai loro abitanti. Opere, quadri, cimeli, reperti naturali raccontano lo stretto rapporto che unisce l uomo alla montagna, l orogenesi delle catene montuose, il legame tra montagna e religione, la maestosità delle vette più famose del mondo, la storia dell alpinismo e l odierno turismo alpino. Nelle sere d estate Firmian diventa palcoscenico per conferenze, rappresentazioni musicali, danza e teatro, mentre la fortezza, che domina la città di Bolzano, offre una vista panoramica della valle dell Adige, delle cime del gruppo del Tessa e del maestoso Sciliar. Castel Firmiano, Via Castel Firmiano 53 Bolzano Tel. +39 0471 631234 info@messner-mountain-museum.it MMM Juval, il mito della montagna Castel Juval, arroccato sulla collina all imboccatura della Val Senales, è la residenza estiva della famiglia Messner ed è visitabile in primavera e autunno. Il museo è dedicato alle montagne sacre e custodisce diverse collezioni d arte. Per molti popoli infatti la montagna è sacra, dall Olimpo all Ararat, dal Sinai al Kailash, dal Fujiama in Giappone all Ayers Rock in Australia. Il museo custodisce una raccolta di dipinti con vedute di queste grandi montagne, una preziosa collezione di cimeli tibetani, maschere provenienti dai cinque continenti, la stanza Tantra e gli equipaggiamenti delle spedizioni di Reinhold Messner. Un museo ricco di bellezza e di emozioni. Da visitare accanto al castello i ripidi vigneti dell azienda agricola Unterortl (vedi box pag 10) e l accogliente osteria di Schlosswirt Juval. Foto: MMM Ripa. Foto di Tappeiner AG

9 Castel Juval, Juval 3 Castelbello (BZ) Tel. +39 348 4433871 juval@messner-mountain-museum.it MMM Ortles, alla fine del mondo Il museo si trova a Solda, 1900 metri, alle pendici dell Ortler. Dedicato al tema del ghiaccio, è stato allestito in una moderna struttura sotterranea che richiama i crepacci di un ghiacciaio. Nel MMM Ortles Reinhold Messner racconta del timore del ghiaccio e del buio, dell uomo delle nevi, del white out e del terzo polo. Il museo espone la più vasta collezione di dipinti con vedute dell Ortles. Da visitare nelle vicinanze il maso Yak&Yeti con allevamento di yak e il minimuseo Alpine Curiosa (ingresso libero). Mostra temporanea annuale. c/o Yak & Yeti Solda (BZ) Tel. +39 0473 613577 ortles@messner-mountain-museum.it MMM vista dolomites. Foto di Tappeiner AG MMM Dolomites, il museo delle nuvole Questo particolare spazio museale è visitabile da dieci anni. L idea di Reinhold Messner era di crearvi un luogo di incontro dedicato alle Dolomiti, le montagne più belle del mondo. Il Dolomites sorge sul Monte Rite (2181 m), tra Pieve di Cadore e Cortina d Ampezzo. Da qui si gode di una vista panoramica unica, a 360 sulle spettacolari vette circostanti. Allestito in un forte della Grande Guerra e dedicato all elemento roccia, racconta la storia dell esplorazione e dell alpinismo dolomitico. Nella galleria trova spazio la collezione Reinhold Messner, quadri e opere rappresentanti le Dolomiti dal Romanticismo fino all arte contemporanea. Le vedute artistiche si alternano magicamente agli scorci panoramici delle finestre del museo sulle vette circostanti. [ segue ]

10 TERRITORIO e DIVERTIMENTO Monte Rite, Cibiana di Cadore (BL) Tel. +39 0435 890 996 dolomites@messner-mountain-museum.it MMM Ripa, l eredità della montagna Il castello di Brunico in val Pusteria custodisce il quinto museo, MMM Ripa, dedicato ai popoli di montagna. L esposizione comprende opere e oggetti d uso quotidiano delle più importanti culture di montagna del mondo, dalle Alpi all Himalaya, dalle Ande all Africa. La visita museale si sviluppa come un emozionante viaggio attraverso i cinque continenti. L esposizione di oggetti d uso quotidiano e di culto dei diversi popoli illustra anche le tappe dell evoluzione dell umanità, dalla vita nomade a quella sedentaria. Ripa, il nome del museo, significa uomo di montagna in lingua tibetana. Castel Brunico, Vicolo del Castello 2, Brunico (BZ) Tel. +39 0474 410220 ripa@messner-mountain-museum.it La ricetta segreta: Pannaneve venostana La collina di Juval, vini e ospitalità D opo aver visitato il Museo Juval, vi consigliamo di fare una capatina al maso vitivinicolo Unterortl, che si trova proprio sotto il castello. Dal 1992 Gisela e Martin Aurich gestiscono con passione questa piccola azienda agricola, i cui eccellenti vini e pregiati distillati provengono proprio dal colle di Juval. I ripidi vigneti si allungano sul fianco della montagna rivolti a sud/ sudest da quota 630 a 850 metri s.l.m., con una densità di 8mila ceppi per ettaro. Il microclima asciutto caratterizzato dal vento della val Venosta e dalle termiche che risalgono dalla valle assicurano un ottima qualità delle coltivazioni. Le rocce e le pietre, inoltre, sostengono e abbracciano i vigneti offrendo stabilità e calore alle viti. Qui potrete assaggiare (e acquistare) ottimi Pinot Bianco, Riesling e Pinot Nero. Per gruppi di almeno sei persone è possibile concordare una visita guidata al maso Unterortl. Fermatevi poi al vicino Schlosswirt Juval per gustare la tipica cucina tirolese. Qui è anche possibile pernottare e godere dell atmosfera delle abitazioni tradizionali. Un consiglio: chiedete la camera vista castello, il risveglio sarà uno spettacolo! www.unterortl.it, www.schlosswirtjuval.it Vi consigliamo un dessert tipico, che potete realizzare anche a casa vostra, grazie alla ricetta regalata a Buonaidea da Monika Schölzhorn dello Schlosswirt Juval. Ricetta - Pannaneve venostana per 4 persone Vi servono: 200 g di pane secco bianco tagliato a cubetti, 1 cucchiaio di pinoli, 1 cucchiaio di uva sultanina, 1 cucchiaio di noci, mezzo cucchiaino di cannella, un cucchiaino di zucchero alla vaniglia, 1 cucchiaio di rum, 125 ml di latte. Mescolate tutto e lasciate riposare in frigorifero per circa un ora. Poi aggiungete 250 ml di panna montata e rimestate il tutto. Mettete infine 2 cucchiai del composto su un piatto con un ulteriore aggiunta di panna, quindi cospargere con cannella e zucchero a velo.

mediapool.it PSENNER, EDLE DESTILLATE FÜR KENNER. Die traditionell hergestellten Destillate der Brennerei Psenner bestechen durch ihren heraus ragenden Geschmack und den Facettenreichtum erlesener Zutaten. Die Passion von 3 Generationen und das Streben nach Perfektion, stehen für die über 60 jährige Erfolgsgeschichte der Brennerei Psenner. PSENNER, DISTILLATI PER INTENDITORI. Sorseggiando un distillato Psenner si distingue, insieme all aroma e al gusto, tutta la sapienza che gli ha permesso di esprimersi in modo armonico. E in ogni goccia ritrovi la passione di tre generazioni, intera mente dedite alla ricerca della qualità e dell eccellenza. Distilleria Psenner, da oltre 60 anni una storia schietta e sincera. HONEY WILLIAMS 0,7l WILLIAMS CLASSIC 0,7l GRAPPA BARRIQUE 0,7l GRAPPA CLASSIC 0,7l www.psenner.com

12 TERRITORIO e DIVERTIMENTO Reinhold Messner Io sto con la montagna anche senza scalarla Dietro l angolo ci sono sempre nuove avventure, non è detto però che siano in cima a una montagna. Reinhold Messner alla soglia dei 70 anni guarda avanti, pensa al complesso museale che ha realizzato con 5 siti espositivi in rete e progetta un nuovo libro. Ma non immagina più di affrontare una nuova vetta: «Nella mia vita ho fatto tante cose, persino il politico, certo non voglio provare un altra scalata tanto per fare un ultimo exploit», ci dice, «neppure voglio comportarmi come certi turisti che sulle vette ci arrivano con l elicottero. Quello che ho fatto, l ho ottenuto con pochi aiuti e con uno stile elegante, ora non sarebbe intelligente salire ancora sull Everest. Semplicemente quella stagione è finita». REINHOLD MESSNER Le montagne le ha affrontate sin da piccolo: «Facile, sulle Dolomiti non c erano né il campo da calcio, né la piscina». Nato nel 1944 in Alto Adige, Reinhold Messner ha sempre aperto nuove frontiere come scalatore, alpinista ed esploratore. Le sue esperienze sono confluite oggi nel suo museo della montagna, il Messner Mountain Museum. Luogo preferito Bisogna guardare, più che alle vette dei nostri monti, che spesso sono solo mucchi di sassi, tra le cime e il fondo valle, dove ci sono dei rifugi incredibili. Ma il posto più bello in assoluto è Santa Maddalena di Funes, perché lì troviamo le case, il maso e la chiesa, che riassumono la nostra cultura, l agricoltura e le bellezze naturali. Di cosa si occupa adesso? Sto seguendo i miei musei che sono molto particolari, perché sono indipendenti tra di loro ma se li si visita in successione si compone una sorta di mosaico e si riesce a capire la montagna. Poi seguo i miei masi dove mi occupo di agricoltura biologica. Sono indipendente, produco ottimi vini Riesling e ho un gregge di yak. Le piace cucinare? Non sono bravo ai fornelli, ma per fortuna le donne della mia vita, da mia madre a mia moglie, sono delle vere maghe. A casa mia ci piace un mix tra la cucina italiana, che considero la migliore al mondo, quella viennese e quella sudtirolese, quindi fatico a dirvi le nostre ricette. Quello che però non trascuriamo mai sono gli ingredienti naturali, come l olio o l aceto balsamico e soprattutto i prodotti italiani. Quali sono le cose più strane che ha mangiato? Quando viaggi tanto ti capitano le cose più strane. Ma forse i cibi più incredibili che mi sono capitati sono i pesci vivi in Giappone o in Tibet e la zampa di non so bene quale animale cucinata con la farina e il burro acido. Quello che però vince su tutto l ho mangiato in Kazakistan: ero una sorta di ospite di riguardo, ci trovavamo in una tenda e hanno portato una testa di capra da cui mi hanno offerto le orecchie e gli occhi. Piatto preferito Sempre più spesso mi piace ricordare la cucina di mia madre. Adesso che è inverno un piatto che amo particolarmente è la pecora lasciata andare sul fuoco lento con i crauti. È un piatto che si faceva una volta, dove il succo delle verdure si mischia ai sapori della carne assieme agli aromi del bosco.

MELINDA SI FA IN 5 PER PIACERTI SEMPRE DI PIÙ. 5 sono le varietà di mele che Melinda coltiva e seleziona per te in Val di Non: Golden, Stark, Renetta, le uniche D.O.P. italiane e in più Gala e Fuji, le nuove mele di montagna. Per soddisfare ogni gusto. E ricorda: 5 sono anche le porzioni giornaliere di frutta e verdura consigliate per il tuo benessere. Perché ogni momento abbia la sua Melinda. Melinda. Mi piaci di più. www.melinda.it - Numero Verde 800-929272

14 TERRITORIO e DIVERTIMENTO Il Castello di Avio fortezza fantasy ( ) L antica fortezza conserva segni del passato così forti da attivare l immaginazione e raccontarci il medioevo. Un castello fantastico, fatto della stessa materia di cui sono fatti i sogni. Non stupitevi se guardando le scie nel cielo vi verrà immediatamente da pensare al passaggio di un drago. In un momento in cui sembrano tornati di moda Hobbit, Elfi e Troni di spade, è facile tornare indietro nel tempo a quando il fabbro assestava i suoi colpi sul ferro, gli armigeri marciavano lungo le passatoie scrutando l orizzonte in una stanca guardia e nell aria si respirava un miscuglio di odori pungenti. Bisogna stare attenti nell attraversare le mura del Castello di Avio: l antica fortezza fa questo effetto. È uno dei rari posti felicemente conservati, infatti, in cui i segni del passato sono così forti da attivare l immaginazione, risvegliare ricordi atavici e lasciare il segno del tempo. Scolpito nella pietra come la storia Una poderosa cinta muraria, cinque torri, un imponente mastio e il palazzo baronale: il castello guarda le campagne intorno su un maestoso paesaggio collinare. Il Castello di Avio o di Sabbionara, che si erge nell omonima frazione, domina su tutta la Val Lagarina e sorveglia l intero territorio sin dal XII secolo. Ci troviamo di fonte a un sistema difensivo di rara potenza su una delle principali vie di comunicazione che collegavano la pianura Padana con il Nord Europa, lungo quello stesso tracciato segnato dai Romani con la via Augusta. Il perimetro della fortezza è irregolare eppure armonioso, riuscendo ad assecondare le asperità del terreno e adeguandosi ai dislivelli. Dentro le mura si sviluppa un reticolo di vie, terrazzamenti e passaggi coperti su cui fanno ombra le torri, tra cui spicca quella della Picadora, tristemente famosa perché vi si eseguivano le sentenze capitali. Fotografie dal passato Lo straniamento, la sensazione di déjà vu che l intera struttura è capace di infondere, diventa ancora più forte quando ci si spinge all interno delle sale: molte di queste sono affrescate e presentano uno straordinario ciclo di scene di guerra, insegnamenti allegorici e riferimenti religiosi, che restituiscono una fedele rappresentazione del passato. Le pitture trecentesche che rivestono sontuosamente l edificio, soprannominato la casa delle guardie, rappresentano l arte della guerra e sono un manuale di formazione per il perfetto cavaliere con mirabolanti scene militari che celebrano le glorie dei Castelbarco, storici proprietari del Castello. Con una logica contrapposizione la stanza di Amore, invece, è un trattato raffinato dell amore cortese dove l allegoria si salda con l Eros.

15 Visita guidata con pranzo Il Castello riapre a marzo, con orario 10-18. È aperto tutti i giorni tranne i lunedì e i martedì non festivi. Dall Autostrada del Brennero A22 prendete l uscita casello di Ala-Avio, tra Verona e Trento, poi seguite i cartelli. In treno: linea Verona-Brennero, stazione di Avio (circa 2,5 km). In Pullman da Trento: fermata Sabbionara d Avio (circa 1 km). È possibile visitare il magnifico complesso castellano che domina la bassa Val Lagarina anche in gruppo, con il pacchetto Visit FAI - Speciale Gruppi. Con 27 euro a testa si potrà fare una visita guidata e degustare un pranzo tipico alla Trattoria Castelbarco che propone piatti ricercati della tradizione come i petti d oca affumicati con salsa di mirtilli, a Sabbionara d Avio oppure presso il caratteristico Agritur dai Menegheti ad Avio. Giocando al Medioevo Il castello non rappresenta solo la memoria del tempo che fu, ma è diventato un attrazione turistica molto articolata: nel corso degli anni la struttura ha sviluppato una serie di attività rivolte ai bambini, i quali hanno avuto l occasione di rivivere i giochi e i passatempi riservati ai loro coetanei di un lontano passato in un percorso animato tra cavalli dal manico di scopa e bambole di pezza. In occasione della festa di Halloween, invece, la fortezza si trasforma in un terribile maniero con tanto di streghe e fattucchiere minacciose. Vengono inoltre organizzati mercatini, degustazioni con primizie stagionali, mostre e fiere. Dettagli e orari dipendono dalle stagioni e vanno verificati sul sito del FAI. www.fondoambiente.it Festa di primavera con il FAI Il castello deve la sua salvezza al Fondo Ambiente Italiano, che lo ha ricevuto in dono nel 1977 da Emanuela di Castelbarco Pindemonte Rezzonico, avviandone profondi interventi di restauro e manutenzione dopo che nel volgere dei secoli era passato di mano più e più volte. Nella sua lunga e travagliata storia le prime fonti risalgono al 1053 con il nome di Castellum Ava è appartenuto a una famiglia di nobili vassalli del vescovo di Trento, i Castelbarco. Il 23-24 marzo non perdete la tradizionale Giornata FAI di Primavera, che la fondazione organizza con una grande festa popolare. Foto: Castello di Avio - Trento Foto di Roberto Horak - FAI

16 TERRITORIO e DIVERTIMENTO Gli eventi più belli Sciare a ritmo di jazz Gli scorci più seducenti della Val di Fiemme, i paesaggi innevati delle Dolomiti, ospiti di fama internazionale e le note della musica nera nata a New Orleans: sono questi gli ingredienti che fanno del Dolomiti Ski Jazz uno degli appuntamenti musicali italiani più originali e attesi della stagione. Dal 9 al 17 marzo torna letteralmente in pista il jazz con sedici concerti ad alta gradazione emotiva serviti direttamente sulle piste da sci. I concerti diurni del festival, ad ingresso gratuito, si svolgono infatti in nove rifugi d alta quota frequentati dagli sciatori tra una discesa e l altra. ( ) Torna il Dolomiti Ski Jazz, un mix vincente tra musica afro-americana e i paesaggi mozzafiato delle Dolomiti. Sono dunque questi meravigliosi scenari a ospitare le esibizioni di band provenienti da tutto il mondo: dai JuiceBox, band statunitense funky-rock (il 13 e il 14 marzo al Rifugio Zischgalm di Pampeago e allo Chalet Valbona in Alpe Lusia), al quartetto proveniente dalla Repubblica Ceca della cantante Eva Emingerova (il 15 al Rifugio Ganischgeralm di Pampeago). Agli artisti di maggiore prestigio sono, invece, riservati i concerti serali nei teatri della Val di Fiemme, gli unici a pagamento. Al sassofonista statunitense Kenny Garrett, il nome di maggiore spicco in cartellone, è affidata la serata

inaugurale del festival a Cavalese. L altro grande ospite è il pianista Kevin Hays, il cui raffinato trio si esibisce al Teatro di Ziano di Fiemme il 13 marzo. Mentre per un omaggio al grande sassofonista John Coltrane è imperdibile l appuntamento con il quartetto Living Coltrane del sassofonista Stefano Cocco Cantini il 16 marzo nella sala comunale di Predazzo. Le notti del Dolomiti Ski Jazz sono poi animate da vari appuntamenti a ingresso gratuito nei locali della Val di Fiemme di Moena e Cavalese. Da segnalare l esibizione del 15 marzo a La Grenz di Moena del trio Best Blues Power. Per il programma completo www.dolomitiskijazz.com. 17 Dove, come e quando L appuntamento con il Dolomiti Ski Jazz è dal 9 al 17 marzo. A mezzogiorno le esibizioni sono ospitate dal rifugio Doss dei Laresi all Alpe Cermis, lo Zischgalm e il Ganischgeralm di Pampeago, il rifugio Passo Feudo e la baita Gardone dello Ski Center Latemar (Predazzo), lo chalet Valbona all Alpe Lusia, il Platzl di Obereggen, il Maso dello Speck di Daiano e il rifugio Ciamp de le Strie di Bellamonte. La sera alle 21 i concerti a pagamento si tengono al Teatro Comunale di Cavalese, al B art di Predazzo, a La Grenz di Moena al teatro di Ziano di Fiemme, al Wine Bar Hotel Bellavista di Cavalese e alla sala comunale di Predazzo. Gli altri eventi da non perdere Sabato 9 marzo, Dolomite s Fire Val Rendena e Val di Sole (TN) È giunta alla quinta edizione l iniziativa della solidarietà per i bambini malati di tumore che mira a conquistare il titolo di fiaccolata più numerosa del mondo svolta in contemporanea in diverse località. Il fuoco illuminerà l intera ski-area da Pinzolo a Madonna di Campiglio fino a Folgarida e Marilleva. All evento partecipano diversi personaggi famosi come Benedetta Paordi, Giorgio Gori, Christian Ghedina e Gilberto Simoni. Per informazioni e iscrizioni www.dolomitesfire.com Dal 17 al 22 marzo, A tavola con la Fata delle Dolomiti Moena e Passo San Pellegrino (TN) Settimana gourmet per lasciarsi corteggiare da piatti e sapori ispirati al territorio, ma rivisitati con fantasia e creatività dagli chef di Ristora Moena. I ristoranti Foresta, Fuciade, Malga Panna e Tyrol propongono menu completi accompagnati da vini trentini e altoatesini a un prezzo promozionale che va dai 48 ai 60 euro. Vista l affluenza è consigliata la prenotazione. Per info e menu www.fassa.com Domenica 31 marzo, Pechenèda con le uova colorate Penia (TN) Il piccolo paese di Penia custodisce alcune delle più antiche tradizioni ladine. Una di queste è la pechenèda di Pasqua, che si tiene al Bar di Penia a partire dalle 15. Diffusa anche nel resto della Val di Fassa, è una battaglia a suon di colpi di uova dipinte. Si picchiettano alternativamente prima le due punte e quindi i due fondi. Vince chi spacca per primo l arma dell avversario. Dalle 17 si continua a festeggiare a Canazei in piazza Marconi con il gioco del soldo, ossia la lotteria. Dall 8 al 24 marzo, Settimana della buona cucina Valle Isarco (BZ) Diciannove ristoranti da Colle Isarco a Villandro invitano alla 41a edizione della tradizionale manifestazione gastronomica. Prodotti regionali e prelibatezze culinarie preparate secondo i ricettari della nonna o riviste in chiave moderna. Un viaggio nel gusto tra la zuppa di vino, i canederli, le sfoglie di patate fritte con i crauti e svariati piatti a base di agnello. Per informazioni sui ristoranti aderenti www.valleisarco.info oppure Consorzio Turistico Valle Isarco tel. 0472 802 232 Domenica 17 marzo, Käfer Tag 2013 - Bolzano Maggiolini, bus e derivati, rigorosamente della Volkswagen, si danno appuntamento nel salotto buono della città in occasione del Kaefer Tag 2013. Oltre 50 le vetture provenienti da tutta Europa tra cui il mitico Herbie e il simpatico Bulli (il furgone reso famoso dai figli dei fiori) che alle 9 di domenica si ritrovano in Piazza del Tribunale per partire alla volta di Merano. Per informazioni: Veteran Car Team Bolzano tel. 0471/324141 oppure www.veteran.it. Per iscrizioni entro il 4 marzo 0471/324141 oppure info@veteran.it Venerdì 29 marzo, Riapertura dei Giardini di Sissi Merano (BZ) I giardini di Castel Trauttmansdorff, residenza in cui l Imperatrice Elisabetta d Austria trascorse lunghi periodi di vacanza, quest anno aprono in tempo per il weekend di Pasqua. Dalle 9 alle 19 i visitatori potranno ammirare 12 ettari di giardini suddivisi in 80 differenti paesaggi. Da fine marzo fino a metà maggio è prevista la fioritura di 180mila bulbi: tulipani e narcisi coloreranno i tappeti erbosi e gli iris rallegreranno le aiuole. Per info e offerte www.trauttmansdorff.it

18 TERRITORIO e DIVERTIMENTO Weekend fuori porta: alla scoperta di Firenze ( ) Il Rinascimento regala il suo tributo più cristallino alla città di Firenze. Il capoluogo toscano è la meta perfetta per immergersi nella storia millenaria d Italia e per conoscerne le bellezze artistiche e culinarie. Per una gita di pochi giorni concedetevi un giro per i vicoli del centro, senza dimenticare piazza della Signoria e il suo storico Palazzo Vecchio. Un pomeriggio agli Uffizi Poi recatevi verso l Arno, ritagliandovi un pomeriggio per scoprire gli Uffizi. Vi consigliamo di prenotare la visita via internet o telefono con almeno un paio di mesi di anticipo, per evitare lunghe code. Dagli Uffizi (www.uffizi.firenze.it), Ponte Vecchio è a un passo: curiosate tra i suoi caratteristici negozi fiorentini e poi dirigetevi sull altra sponda. Splendidi panorami al tramonto Per chi è in vena di una bella passeggiata (in salita, almeno all andata) non perdetevi lo spettacolo della basilica di San Miniato a Monte e della bellissima veduta sulla città che si gode dal vicino Piazzale Michelangelo. La chiesa, splendido esempio di romanico in Toscana, si erge su uno dei punti più alti del capoluogo. Optate per le ore del tardo pomeriggio: al tramonto il panorama offre il suo massimo. Scegliere cosa visitare a Firenze è davvero difficile, tante sono le sue bellezze. Noi vi consigliamo di passeggiare tra i Giardini di Boboli, scoprire Una gita fuori porta tra Rinascimento e buona cucina nella culla dell arte e dell architettura italiana. le statue più belle del Rinascimento al museo del Bargello e farvi incantare dalla monumentalità del Duomo e il vicino Battistero: forse il punto più alto della cultura artistica dell epoca. La Firenze dei vicoli e uno spuntino particolare Per riprendere un po di energie dopo la visita, dirigetevi nei pressi di via San Gallo per l aperitivo e poi per cena perdetevi per i vicoli del quartiere di Santo Spirito e San Frediano, la zona del centro di Firenze rimasta più tipica. Per uno spuntino veloce, magari a metà giornata, gustatevi infine un bel panino al lampredotto, tipica delizia locale, con un buon bicchiere di Chianti, meglio se nei piccoli stand agli angoli delle strade del centro. Per il dopo cena, soprattutto per i giovani, la zona giusta è la cosmopolita e caotica piazza di Santa Croce, piena di studenti americani e ragazzi da tutto il mondo. Come arrivare Per raggiungere Firenze in auto da Trento prendete l A22 fino a Modena poi immettevi nell A1 fino al capoluogo toscano. I poco più di 300 chilometri si possono percorrere in circa 3 ore e mezza, ma tenete in considerazione che spesso nel superare gli Appennini si incontrano code perché l autostrada si restringe a due corsie per senso di marcia. Il costo di casello e benzina è di circa 150 euro (a/r). In treno il tempo è circa lo stesso, per un costo approssimativo, andata e ritorno, di 80 euro. Foto: panoramica di Firenze Pronti a partire HOTEL GRIFONE**** Dal 07/03 al 04/07/2013 Pacchetto 2 notti pernottamento e prima colazione Per scoprire i dettagli dell offerta e molte altre proposte viaggio, ti invitiamo a consultare la sezione dedicata ai Viaggi di Poli a pagina 59. a partire da 59 a persona

20 BUON CIBO Un cestino tutto da sgranocchiare ( ) Date sfogo al vostro estro culinario con squisiti contenitori delle vostre gustose creazioni ai fornelli. Immaginate un piatto che da solo vi risolva l antipasto, ma anche il primo piatto, declinabile in mille varianti, in grado di mettere d accordo i palati più diversi. Parliamo del cestino di grana, una sfiziosità della tradizione italiana, con cui potete dare sfogo al vostro estro creativo: il suo sapore è semplice e gustoso, ma il carattere del prodotto finale lo scegliete voi in base a quello che ci metterete dentro. Cominciamo dalla base Per dare vita ai vostri contenitori di prelibatezze la cui dimensione può variare a seconda delle vostre necessità procuratevi innanzitutto la materia prima: del buon Trentingrana D.O.P. Prendete poi una padellina antiaderente, in cui verserete un filo d olio e un cucchiaino di formaggio. Create una base non troppo sottile (che non rischi di spezzarsi) ma neanche troppo spessa (in questo caso potrebbe rimanere un po gommosa) stendendola per bene, in maniera uniforme, aiutandovi con un cucchiaio di legno. Quando il grana comincia a dorarsi e a sfrigolare, spegnete il fornello e, con delicatezza, sollevate la sfoglia che avrete creato. Lasciatela raffreddare, dopo averla adagiata su una tazzina o un bicchiere capovolti. E per rendere ancora più saporiti i vostri cestini, aggiungete a ciascuno 10 grammi di burro. Se invece siete di fretta, potete optare per la preparazione in forno o in microonde: perderanno un po di croccantezza, ma saranno deliziosi comunque. Dividete il grana in porzioni da circa 20 grammi e formate dei mucchietti su una teglia foderata con carta da forno. Appiattiteli con il dorso di un cucchiaio (fate attenzione a non lasciare buchi) e infornateli a 200 gradi per 5 minuti, finché il formaggio è fuso e dorato. Sfornate le cialde e posatele subito sulle ciotoline rovesciate. Potete eseguire la stessa identica operazione con il microonde, sempre stando attenti a non far bruciare nulla. Per servire un primo piatto I vostri cestini ora possono essere impiegati per gli usi

L alternativa vegetariana Per un alternativa vegetariana, optate per un secondo piatto di uova e verdure. Ricetta - cestini di grana vegetariani Sbucciate gli asparagi (l equivalente di due per ogni cestino), eliminando le estremità legnose. In una pentola versate acqua calda: quando sarà arrivata a ebollizione, aggiungete mezzo cucchiaino di burro e due di vino bianco per ogni cestino, buttate gli asparagi e fateli cuocere con un coperchio per circa 20 minuti (regolatevi a seconda del loro spessore: più sono grossi più avranno bisogno di tempo). Mentre aspettate, fate bollire 4 uova fino a che non diventano sode, poi schiacciatele in un piatto con la forchetta, in modo da ottenere una purea, e aggiungete un filo d olio. Appena gli asparagi sono pronti, tagliateli a pezzetti e deponetene due cucchiai in ogni cestino, insieme con un cucchiaio di purea d uovo. Servite con due fili di erba cipollina, per dare più sapore o, in alternativa, con una salsina ottenuta sminuzzando e lasciando macerare nell olio per un paio d ore prezzemolo e cerfoglio. 21 più svariati: il primo è quello di utilizzarli come piatti da portata. Potete cucinare un primo, ad esempio una pasta, e servirla adagiata sui graziosi piattini di formaggio da voi creati. Noi ve ne suggeriamo una che si sposa a meraviglia con i cestini. Ricetta - tagliatelle allo speck Per il sugo tagliate 100 g di speck a listarelle, sbucciate 100 g di cipolla e sminuzzatela; rosolate il tutto in olio d oliva, poi aggiungete 4 fette di pomodoro secco, e insaporite con alloro, pepe e peperoncino. Fate cuocere per 10 minuti. A questo punto buttate [ segue ]

22 BUON CIBO le tagliatelle nell acqua che avrete precedentemente portato a ebollizione, fate cuocere per 5 minuti e poi fate saltare nella padella con il sugo. Servite ogni commensale con un cestino di grana ripieno della pasta. Se volete massimizzare l effetto, impreziosite con del prezzemolo tritato e ulteriori pomodori secchi a crudo. Lo scrigno delle meraviglie I cestini possono essere l involucro ideale anche di un antipasto o di un secondo piatto, a seconda dei vostri gusti. Un idea facile e veloce è quella del carpaccio di speck. Ricetta - carpaccio di speck Procuratevi 200 g di speck altoatesino doc, liberatelo dalla cotenna e affettatelo finemente, poi adagiatene due fette sopra ogni cestino. Pulite 80 g di funghi porcini freschi, due ravanelli e 60 g di lattughella: tagliate i funghi a fettine sottili e distribuiteli, crudi, sulle fette di speck. Ripetete la stessa operazione con la lattughella. In una tazzina mescolate olio d oliva, succo di limone, sale e pepe: versate un paio di cucchiaini di questa salsina in ogni cestino, con un pizzico di sale. Se volete una ricetta audace, provate con una composta di mele servita in un cestino accanto a una scelta di formaggi tipici, come ad esempio il Casolèt della Val di Sole. Il figurone è assicurato! Per gli amanti dei formaggi Se volete preparare un antipasto sfizioso e fresco, vi diamo un idea facile e veloce: in una ciotola aromatizzate della ricotta (regolatevi su circa tre cucchiaini a cestino) con erba cipollina, una puntina di paprika, una spruzzata di cumino, mezzo spicchio d aglio tritato finissimo, del pepe macinato al momento. Mescolate il tutto, e servite ogni cestino guarnito con delle fettine di ravanello. Se volete una variante più agrodolce, potete servire con un filo di miele e due noci. I preferiti dei ragazzi I cestini di grana vi vengono in aiuto anche per preparare al volo una cena per i vostri figli e i loro amici. Con questa ricetta andrete a colpo sicuro: mescolate la ricotta aromatizzata con il basilico e un po di burro (calcolate un cucchiaino per ogni cestino), e date una spolverata di pepe. Fate poi rosolare delle striscioline di speck (calcolatene quattro per ogni cestino) in padella con della cipolla rossa tagliata sottile. Guarnite ogni cestino con un paio di cucchiaiate di ricotta e lo speck.

24 BUON CIBO Ecco la ricetta della vera torta ( ) Una delle pietanze festive più conosciute: facile da preparare, è gustosa anche fredda. Chi è nato e cresciuto nelle montagne del Trentino- Alto Adige avrà assaggiato e forse anche cucinato la torta di speck. Si tratta dell erede gustosa della torta pasqualina, una pietanza salata nata in Liguria e poi esportata in diverse regioni italiane che hanno riadattato il piatto secondo le proprie tradizioni. Le prime tracce della torta pasqualina si trovano negli scritti gastronomici del letterato Ortensio Lando - risalenti al XVI secolo - che ne dà un giudizio che non ha bisogno di spiegazioni: A me piacque più che all orso il miele. La torta, come dice il suo nome, nasce per celebrare il periodo pasquale con un piatto ricco che in passato era la pietanza regina del convivio: le cuoche migliori riuscivano a impilare 33 sfoglie di pasta in omaggio all età di Gesù Cristo. Oggi rimane un piatto tipico e particolarmente consigliato per la gita di Pasquetta, visto che la torta è ottima anche fredda. Ricetta - torta pasqualina per 6 persone Preparare la tipica torta è facile e divertente. Considerando sei persone, vi serviranno 700 g di erbette, 50 g di pecorino o altro formaggio saporito, 300 di ricotta, 100 di parmigiano, sette uova, due confezioni di pasta sfoglia, sale e pepe a vostro gradimento. La preparazione Innanzitutto le erbette: pulitele e lessatele in acqua salata per cinque minuti, successivamente scolatela e strizzatela molto bene. Quindi pensate al ripieno: impastate la ricotta con tre uova, il parmigiano e il pecorino, aggiungendo sale e pepe a piacimento. Quando il composto sarà amalgamato aggiungete le erbette lessate. Versate il ripieno così composto in uno stampo circolare che avrete prima foderato con la pasta sfoglia. Il composto adagiato sulla sfoglia dovrà avere dei piccoli incavi dove aprirete le uova rimanenti (tranne una) in modo che durante la cottura diventino sode. Chiudete quindi il vostro preparato con un altra sfoglia, stando ben attenti a serrare i bordi per non far uscire il ripieno. Prima di metterla a cottura, pennellate la superficie con l uovo rimasto sbattuto, quindi bucatela con la punta di una forchetta. A questo punto, siete pronti per infornare la vostra torta pasqualina: scaldate il forno a 200 gradi e lasciate cuocere per circa 50 minuti. Ricetta - torta allo speck La procedura è molto simile a quanto già detto per la preparazione della torta pasqualina, ma per farla a dovere sarà opportuno preparare anche la pasta. Per quest ultima, procuratevi 300 g di farina bianca, 150 di burro, 1/4 di litro di acqua e un uovo. Per gli ingredienti del ripieno vi serviranno invece 250 g

25 pasqualina di cavolo cappuccio, 250 di speck a dadini, 250 di formaggio grasso a dadini, 1/4 di litro di panna, 4 uova. Innanzitutto, la pasta: mescolate i vari ingredienti e lasciatela riposare per una mezz ora. Alla fine, la vostra sfoglia dovrà essere alta circa un centimetro. Quindi procuratevi uno stampo circolare e foderatelo con la pasta che avrete preparato e cospargete sul fondo il cavolo tagliato a fettine assieme allo speck e al formaggio a dadini: chiudete il composto con la pasta, serrando bene i bordi. A questo punto, sbattete il latte con uova e panna e versate il composto sulla sfoglia. Infine, infornate la torta a 180 gradi e attendete 45 minuti per ultimare la cottura. Torta pasqualina per 6 persone con 11,62 euro Erbette da cuocere Per le sue erbette da cuocere Primia ha selezionato le foglie più fresche e compatte, per offrirvi un contorno semplice e genuino, capace di adattarsi a ricette sempre nuove e gustose. Busta da 500 g - Prezzo 2,49 euro Uova medie da allevamento a terra Le uova medie Primia sono sottoposte a rigorosi controlli di qualità e provengono da allevamenti a terra, che garantiscono una migliore qualità di vita dell animale. Sane e nutrienti, sono perfette per i vostri impasti fatti in casa. Confezione da 10 pezzi - Prezzo 2,55 euro Pasta sfoglia rotonda La pasta sfoglia Primia è fragrante e friabile, capace di esaltare il sapore di ogni ingrediente con cui viene abbinata. Un gusto avvolgente, ideale per preparare tante diverse ricette: torte salate, primi o secondi piatti in crosta, dolci e svariate golosità tante quante ne suggerisce la vostra fantasia. Confezione da 230 g - Prezzo 1,59 euro Ricotta fresca Le preziose proprietà del latte, rigorosamente italiano, si ritrovano nella Ricotta Fresca Primia, che può essere utilizzata per tutte le portate, dall antipasto al dolce, anche per le sue ottime qualità nutrizionali: è infatti ricca di proteine e povera di grassi e colesterolo. Confezione da 225 g - Prezzo 1,15 euro Mix grattugiato Il mix grattugiato Primia arriva sulla tavola pronto all uso. La freschezza del prodotto, ottimo se utilizzato nei condimenti di pasta, minestre e zuppe, è la soluzione ideale per chi ha poco tempo da dedicare alla preparazione dei pasti, ma non vuole rinunciare alla qualità. Busta 100 g Prezzo 1,19 euro Il prezzo riportato in alto si riferisce alla quantità di prodotto necessaria per la preparazione della ricetta.

26 BUON CIBO La colomba, morbida delizia ( ) Le origini del dolce pasquale per eccellenza affondano le radici nella storia. Diverse città se ne contendono la paternità, tutta Italia la ama. Morbida e leggera, gustosa e amata in tutta Italia da grandi e piccini, la colomba è il dolce tipico della tradizione pasquale. Grazie alla sua pasta candida e alla sua croccante copertura a base di glassa, mandorle e zucchero, si è ormai affermata come dolce tipico italiano, tanto da essere addirittura tutelata dalla legge. Un decreto del 2005, infatti, stabilisce che la denominazione tipica sia riservata al prodotto dolciario da forno a pasta morbida, ottenuto per fermentazione naturale da pasta acida, di forma irregolare ovale simile alla colomba, disciplinando poi anche le caratteristiche della glassatura superiore. Ma ben prima di entrare nei testi normativi, la colomba ha popolato le tante leggende sulla sua origine. Tra storia e leggenda Le più conosciute portano entrambe a Pavia dove la regina longobarda e cattolica Teodolinda, attorno al 610 d.c., decise di ospitare a corte alcuni monaci stranieri di passaggio in città. Tra questi, anche l abate irlandese Colombano, che dovette rifiutare la carne offerta dai sovrani durante il pranzo perché era periodo di Quaresima. Teodolinda e Agilulfo, seccati, interpretarono il rifiuto come un offesa personale e fu allora che Colombano, benedicendo la selvaggina, la trasformò in bianche colombe di pane. La regina, colpita dal gesto del monaco e convinta della sua santità (verrà in effetti canonizzato nel 642), gli permise di erigere nel suo territorio l Abbazia di Bobbio, che ancora oggi porta il suo nome e ne conserva le spoglie. La seconda leggenda invece è datata 572 d.c. ed è legata alla figura di Alboino, leggendario re dei Longobardi. Dopo tre anni di assedio i Longobardi vinsero la resistenza dei pavesi, entrando in città; fu allora che i cittadini - per evitare la furia vendicativa degli occupanti - decisero di donare al re un soffice dolce a forma di colomba. Un gesto di pacificazione che garantì la tranquillità

27 di Pasqua Idee di riciclo Alla fine delle festività, spesso resta il problema di smaltire i dolci rimasti in casa. La colomba offre diverse possibilità, tutte semplici e gustose. Fra queste la torta colombina, a base di crema pasticciera, alchermes, panna montata e frutta. Oppure un improvvisata cheesecake, fatta frullando il dolce grossolanamente e foderando uno stampo di ceramica prima di riempirlo con una crema a base di ricotta, zucchero, canditi e tocchetti di cioccolato, volendo anche quello avanzato dall uovo di Pasqua! della nuova capitale del regno longobardo. Ma l origine accertata del dolce così come lo conosciamo oggi è molto più recente: risale agli anni Trenta del XX secolo e ha ragioni molto più commerciali. Da Milano a Verona Fu la celebre casa dolciaria milanese Motta a volere un omologo pasquale del panettone, da commercializzare in primavera. L impasto della colomba è semplicissimo e contiene acqua, farina, lievito, zucchero, burro e uova. In una seconda lavorazione si aggiungono poi gli altri ingredienti: miele, latte, canditi e vaniglia, oltre a tutto [ segue ] Un padre fantasioso Personaggio estroso e dalle mille intuizioni, Dino Villani può essere considerato il papà della colomba pasquale pur senza essere pasticciere. Artista e pubblicitario mantovano, suggerì alla Motta (di cui inventò il logo) l introduzione di un dolce pasquale per non interrompere la produzione dopo la stagione natalizia. Ma ideò anche il concorso di bellezza che nel 1946 diventò Miss Italia e le campagne pubblicitarie per la Festa della Mamma e per San Valentino che trasformò, di fatto, nella festa degli innamorati.