Legionellosi nosocomiale inquadramento clinico e trattamento

Documenti analoghi
ASPETTI EPIDEMIOLOGICI DELLA LEGIONELLOSI P.

Polmoniti. Linee guida

Monitoraggio di Legionella spp. in campioni ambientali

La sorveglianza della legionellosi

LEGIONELLA e LEGIONELLOSI dall ambiente all uomo

Andrea Simonetti Direttore del SEP A.S.L.NA1 Centro

AZIENDA ULSS 20 DI VERONA

La gestione ambulatoriale del bambino affetto da polmonite

LEGIONELLOSI. Nuova scheda SMI 2016

Clinical Infectious Diseases 2008; 46:S

SCHEDA DI SORVEGLIANZA DELLA LEGIONELLOSI

LE LINEE GUIDA ITALIANE SULLA GESTIONE DELLA TUBERCOLOSI IN ETÀ PEDIATRICA A. Guarino

UN CASO DI FEBBRE INTERMITTENTE

Anna Duranti Centro Epidemiologico Regionale Veterinario

Sclerosi Laterale Amiotrofica Caso Clinico. Dott.ssa Cindy Rocchi Malattie dell Apparato Respiratorio Tronco comune Neurologia

Terapia delle Polmoniti nel paziente Fragile. Francesco Stea

Linee guida legionellosi Roma Novembre 2016

DIARREA D ORIGINE INFETTIVA PERCORSI

IldocumentoGOLD completo(w ORKSHOPREPORTS)èconsultabilesulsitowww.goldcopd.it

Linee guida e percorsi diagnostico-terapeutici in tema di broncopolmoniti

PATOLOGIE POLMONARI DI INTERESSE CHIRURGICO. Tumori maligni della pleura, del polmone, della parete toracica, del mediastino

VALUTAZIONE E GESTIONE DEL

Andamento dell'outbreak di legionellosi (American Legion)

Casi di IFI in pazienti sottoposti a HSCT allogenico con GVHD

CASO CLINICO. Tutto per un calcolo. R.Bassu, A. Alessandrì, M. Checchi, I. Lucchesi, L. Teghini, G. Panigada

La legionellosi: epidemiologia, sorveglianza e prevenzione

INVIO di un PAZIENTE al PRONTO SOCCORSO

Un caso di endocardite

Domande relative alla specializzazione in: Radiodiagnostica

2 IL PAZIENTE CON IPERGLICEMIA: DAL TRIAGE AL REPARTO

La gestione clinica di un eventuale caso in Italia. Nicola Petrosillo INMI

Embolia polmonare Ostruzione di uno o più vasi arteriosi polmonari, determinata dalla presenza di

Francesca Giacobbi Laura Fiume

LEGIONELLOSI PROGRAMMA DI PREVENZIONE ATTIVITÀ

PRESENTAZIONI ATIPICHE DELLE MALATTIE NELL ANZIANO. Prof. Giampaolo Bianchi Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche Università di Bologna

BOLLETTINO UFFICIALE

Insufficienza respiratoria sul territorio Inquadramento clinico e l'assistenza del paziente ipossiemico

CENTRO DI RIFERIMENTO REGIONALE LEGIONELLA

Legionellosi: Il rischio nelle strutture turistico-alberghiere

Il ruolo delle Direzioni Sanitarie: gestione dei focolai epidemici

Con il termine di bronchiolite, si intende una sindrome respiratoria delle vie aeree inferiori, ad insorgenza acuta, che colpisce prevalentemente

L inchiesta epidemiologica - tempi e modi -protocolli ed esperienze

LINEE GUIDA REGIONALI PER LA SORVEGLIANZA E IL CONTROLLO DELLA LEGIONELLOSI

le polmoniti acquisite in comunità

La gestione infermieristica del paziente con BPCO

CENTRO DI RIFERIMENTO REGIONALE LEGIONELLA RELAZIONE DELLE ATTIVITÀ 2012

Follow-up del paziente BPCO e integrazione funzionale centro specialisticomedicina. FaQ A domanda risposta

Polmonite da Legionella: aspetti epidemiologici, diagnostici e terapeutici

PROTOCOLLO ASSISITENZIALE PER SEPSI SEPSI GRAVE

Le micosi sistemiche. Tiziana Quirino

P. De Iaco Oncologia Ginecologica Policlinico S.Orsola - Bologna

DAL SOSPETTO ALL INTERPRETAZIONE DIAGNOSTICA l approccio a soglia. Brescia Corsi ASL 2006

La Legionella in provincia di Modena: dati ed esperienze per minimizzare un rischio 27 settembre 2005

INFORMATI VACCINATI PROTETTI VACCINO EPATITE Β

Polmoniti Processi infiammatori della parte più distale dell albero respiratorio

SCREENING TUBERCOLOSI & D.O.T. TRA IMMIGRATI E FASCE DI POPOLAZIONI A RISCHIO: L ESPERIENZA DELL ULSS 20

La BroncoPneumopatia Cronica Ostruttiva. S.Angelo Lodigiano Ottobre 2007

Andrea Bellone UOC di Pronto Soccorso- Medicina per Acuti-OBI-Azienda Ospedaliera Sant Anna - Como

Approccio ai pazienti con Dolore Addominale in PS

Polmoniti correlate. Paolo Viganò Malattie Infettive. alle cure

Prevenzione e controllo legionellosi negli impianti idrosanitari

AGGIORNAMENTO SULL ANDAMENTO DEL MORBILLO IN EMILIA-ROMAGNA 1 GENNAIO 31 MAGGIO 2014

Complicanze inusuali della mala0a di Gaucher: ipertensione polmonare e pneumopa6a

Ministero della Salute

Infezioni ospedaliere (IO)

Caso clinico. Legionellosi nel paziente con infezione da HIV AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA DI FERRARA. U.O.Malattie Infettive

Raccolta di pus contenuta in cavità neoformata, originata dalla distruzione di parenchima polmonare.

Identikit del paziente affetto da tubercolosi in Italia

PROPOSTA DI PERCORSO DIAGNOSTICO TERAPEUTICO DEL PAZIENTE NEFROPATICO

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Approccio al paziente con angioedema in Pronto Soccorso. Dicembre 2010

SARS - CoV. Sindrome respiratoria acuta grave (SARS) IO 13. Rev. 01 del 23 settembre 2010 Pag. 1/10

ANEMIE: ESEMPI PRATICI CASI CLINICI SIMULATI

Caso clinico: infezione

Gazzetta Ufficiale N. 29 del 5 Febbraio 2005

SCHEDA DI NOTIFICA DI MALATTIA INFETTIVA DI CLASSE I

Algoritmo diagnostico delle infezioni da Clostridium difficile. Dr Biagetti Carlo UO Malattie Infettive Rimini AUSL della Romagna

CONFERENZA PERMANENTE PER I RAPPORTI TRA LO STATO, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO

Patologie dell apparato respiratorio. Infezioni polmonari (bronchiti e polmoniti) Patologie respiratorie croniche

VENTILAZIONE NON INVASIVA Clinica di Anestesia e Rianimazione AOU Direttore Prof. G. Della Rocca

TRICHINELLOSI nell uomo

UN INDAGINE DI PREVALENZA NELLE STRUTTURE RESIDENZIALI PER ANZIANI DELLA REGIONE VENETO U. FEDELI

TRATTAMENTO ACQUE SOLUZIONI PER IL CONTENIMENTO DELLA PROBLEMATICA LEGIONELLA

Dott.. Giuseppe Di Mauro. (Caserta)

Pericardite acuta. Flogosi acuta (< 6 settimane ) della sierosa pericardica

METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO LEGIONELLOSI NEL PO DI PIACENZA, SPERIMENTAZIONE AUSL PC

SOC PEDIATRIA E NEONATOLOGIA

Domande relative alla specializzazione in: Malattie dell'apparato respiratorio

Università degli Studi di Perugia Azienda Ospedaliera S. Maria Terni

Standard di qualità da rispettare: la normativa attuale Aspetti critici del controllo della legionellosi

Antibatterici attivi sulla sintesi degli acidi nucleici

NEFROPATIE INTERSTIZIALI

Gestione infermieristica del paziente neutropenico febbrile

MASTER DI II LIVELLO Terapia Intensiva Neonatale e Pediatrica AA

Ricerca di Legionella spp. in ambito industriale: dalla Conoscenza alla Prevenzione.

La legionellosi: Diagnosi clinica e terapia

Regione Campania Assessorato alla Sanità

Scritto da Jana Gasparin Giovedì 15 Novembre :31 - Ultimo aggiornamento Venerdì 16 Novembre :13

Le infezioni nosocomiali nella realtà degli ospedali liguri: un up to date con il contributo di casistiche personali. Savona 24 febbraio 2007

Transcript:

Legionellosi nosocomiale inquadramento clinico e trattamento Istituto San Giovanni di Dio Genzano, 15 Marzo. 2013 Dott.ssa Liyan Xiao Rep. Pneumologia Osp. FBF San Pietro

CASO CLINICO PRONTO SOCCORSO Primo Giorno 14/01/2010 Maschio di 71 aa Diabete mellito II tipo insulino-trattato Non fumatore Provenente da una struttura di riabilitazione motoria in seguito alla protesizzazione anca Rx torace (addensamento disomogeneo del lobo inferiore Dx) Iperpiressia, T 39.2 e tosse non produttiva da alcuni giorni Dolore alla base dell emitorace di dx Routine ematica ( iponatremia, lieve aumento indici epatici, elevati indici flogosi) ed esame urine alterato (emazie-proteine) Emocromo normale ECG ( tachicardia sinusale 105/m; BBD)

EGA in AA: PH 7,34 PCO 2 46mmhg PO 2 55mmhg SPO 2 85% Ossigenoterapia con Ventimask 35% La SPO 2 dopo due ore 90% D-Dimero = 0.1 MG/L Ricoverato in Medicina/Pneumologia

Secondo Giorno 15/01/2010 TT 39.8 C Dispnea ingravescente Nausea, vomito, diarrea Praticata terapia antibiotica ( TAZOCIN 4.5 mgr ev 1 fiala x 3 al die. LEVOXACIN 500 ev. Esegue EGA in O2 (PO 2 55 mmhg, PCO 2 45 mmhg, SPO 2 84%) Ecocardio normale Esegue emocoltura Rx torace di urgenza

Terzo Giorno T 39,7 C. Artralgia. Peggioramento del quadro clinico Stato confusionale senza segni di meningismo Lieve insufficienza epato-renale Esegue EGA (ipossiemia marcata PO 2 < 55mmHg) HIV negativo

La polmonite da legionella non ha caratteristiche che permettano di distinguerla da altre forme atipiche o batteriche. Il coinvolgimento di organi extrapolmonari è frequente in questa malattia e una diagnosi clinica presunta può essere fatta sulla base dell associazione di segni e sintomi.

Esegue ricerca dell antigene urinario della legionella (POSITIVO) Modifica terapia antibiotica LEVOXACIN 500 mg X 2 ev, KLACID 500 mg X 2 ev

Quarto Giorno T T398 C 39.8 C Segni di fatica respiratoria con lieve acidosi respiratoria. i ( PH 7,3, PO2 53, PCO2 60) NIMV CON PSV Continua C antibioticoterapia t i con LEVOXACIN 500 mg X 2 ev, KLACID 500 mg X 2 ev, Quadro Q d ematico di sofferenza pancreatica Inizia nutrizione parenterale periferica

Sesto Giorno T368 C 36,8 Miglioramento del quadro generale Ventilazione spontanea in area ambiente soddisfacente EGA ( PO 2 71 mmhg, PCO 2 47 mmhg, SPO 2 94%)

Nono Giorno T 37,2 C Ulteriore miglioramento del quadro clinico generale Esegue RX torace di controllo

Dodicesimo giorno Dimesso con terapia antibiotica orale per ulteriori 8 giorni Controllo pneumologico a un mese

Notifica di malattia segnalando che il pz ha soggiornato per 2 settimane in una riabilitazione prima del trasferimento. Risultato della positivita legionella ssp sierogruppo 1, presente in una fontana decorativa all interno della riabilitazione. Non ci sono stati altri casi di legionella segnalati in tale struttura. tt

Le infezioni nosocomiali Definizione: i i caso confermato mediante indagini i i di laboratorio in un paziente che è stato ospedalizzato continuamente per almeno 10 giorni prima dell inizio dei sintomi. I casi di infezione nosocomiale rappresenta circa il 20% dei totali casi segnalati. La letalità è maggiore per infezione nosocomiale che per quelle comunitarie: letalità totale 5-15%, letalità casi nosocomiale 30-50%, e nei pazienti in condizione cliniche scadute 70-80%.

Sorgenti di infezione Ambientali Torri di raffreddamento degli impianti di condizionamento di grandi edifici, Condensatori di vapore, Acqua calda sanitaria di case, Inaffiatori per giardini, terreni per giardinaggio Vasche idromassaggio, saune, terme, piscine Nebbia per effetti speciali Ospedaliere Condizionatori Nebulizzatori Apparecchi per aerosol Tubi aspirazione Sondini nasogastrici Ventilatori t i Apparecchi per anestesia Incubatrici Macchine forma ghiaccio Maggior incidenza id estivo-autunnale t (luglio-ottobre) Non stagionalità

Legionellosi Polmonite nosocomiale Forma epidemica: reparti ORL, neurichirurgie, centri trapianti, UTI, ospedali in ristrutturazione Forma Sporadica Polmoite comunitaria Forma epidemica: i hotel, uffici, i navi da crociera, terme, sauna Forma Sporadica

CONSIDERAZIONI Legionella spp è un germe acquatico che trova il suo habitat ideale negli ambienti aerobici e caldo- umidi(25-45 C, > 65%), è capace di sopravvivere in condizioni sfavorevoli agli altri germi (temperatura elevata, presenza di biocidi, ecc.) e si moltiplica in nicchie ecologiche particolari (amebe e altri protozoi, biofilm), lentezza/interruzione flusso idrico, ristagno in serbatoi, presenza di incrostazioni delle tubature, polverizzazione dell acqua.

TRASMISSIONE La malattia viene in genere acquisita per via respiratoria mediante inalazione di aerosol contenente legionella, oppure di particelle di polvere da essi derivate per essiccamento (< 5 micro). Non è mai stata t dimostrata t la trasmissione i interumana. Raramente attraverso ingestione e/o aspirazione di acqua contaminata.

Rischio infezione i Fattori predisponenti dell ospite Età avanzata BPCO Sesso maschile IRC Alcolismo Diabete Tabagismo Trapiantati Viaggi frequenti neoplasie

Rischio infezione Grado intensità esposizione: quantità di L.,tempo esposizione. Virulenza e la carica infettante dei singoli ceppi di legionelle: che interagendo con la suscettibilità dell ospite, determinano l espressione clinica dell infezione infezione. La virulenza delle legionelle potrebbe essere aumentata dalla replicazione del microrganismo nelle amebe presenti nell ambiente acqueo. Non tutte le specie di Legionella sono state associate alla malattia nell uomo. L. pneumophila è la specie più frequentemente rilevata nei casi diagnosticati. L. pneumophila sierogruppo 1 è ritenuta responsabile fino all 84% di tutti i casi.

CLINICA Febbre di Pontiac Malattia dei Legionari Forma subclinica

Febbre di Pontiac Forma simil-influenzale Manca interessamento polmonare Febbre, cefalea, mialgie, malessere generale Incubazione breve (24-48 ore) Si risolve in 2-5 giorni.

MALATTIA DEI LEGIONARI Manifestazioni cliniche - Dopo incubazione di 2-10 gg, Brusca comparsa di astenia, anoressia, cefalea, dolori muscolari - Febbre, tosse con scarso escreato mucoso, dolore toracico, tachipnea - Diarrea (25-50% dei casi), nausea, vomito, dolori addominali (10-20%) - Stato confusionale, agitazione Esame obiettivo -Rantoli, ottusità alla percussione, aumento del FVT Dati di laboratorio - Leucocitosi neutrofila modesta, VES elevata - Iposodiemia, ipofosfatemia, lieve aumento delle transaminasi, LDH, bilirubina, iperazotemia, proteinuria, ematuria microscopica

MALATTIA DEI LEGIONARI Quadro radiologico torace Aspetto multiforme e non patognomonico: - Infiltrato alveolare, soprattutto a carico dei lobi inferiori, di tipo segmentario o lobare, con evoluzione all addensamento e broncogramma aereo - Opacità a vetro smerigliato estese. - Possono essere mono o bilaterali talora migranti - Versamento pleurico nel 25-65% dei casi - Completa risoluzione radiologica tardiva, in 1-4 mesi. - Possibile evoluzione in fibrosi, soprattutto quando si interrompe precocemente la tp antibiotica -

MALATTIA DEI LEGIONARI Complicanze: ascesso polmonare, empiema, insufficienza respiratoria shock, coagulazione intravasale disseminata, coliti con evoluzione in ascesso, pancreatiti insufficienza renale, encefaliti pericarditi

Forma Subclinica Assenza di sintomi clinici Solo il riscontro anticorpale

DIAGNOSI La polmonite da L. non ha tuttavia caratteristiche cliniche che permettano di distinguerla da altre polmoniti. Isolamento: richiede terreni di coltura speciali e tempi di crescita lunghi (4-10 gg.); eseguito sulle secrezioni respiratorie. L isolamento è il criterio diagnostico più specifico e permette lo studio comparativo con ceppi di Legionella isolati dall ambiente al fine di individuare la fonte dell infezione.

Isolamento con terreni di coltura BCYE Buffed Charcoal Yeast xtract

DIAGNOSI ANTIGENE URINARIO: Vantaggio che è facile ottenere un campione di urine (piuttosto che un espettorato adeguato visto che i pazienti hanno una tosse non produttiva), Si positivizza precocemente e puo dare risultati positivi anche per 60 giorni e talvolta anche in corso di terapia antibiotica. Per questi motivi puo essere difficile distinguere tra fase acuta, convalescenza o infezione pregressa. Riconosce solo gli antigeni della legionella pneumophila sierogruppo 1, sensibilità 80-90%, sensibilità globale tra il 65-75%

Diagnosi Titolo anticorpale nel siero L aumento e talora la loro comparsa è tardiva da 3 a 6 settimane. Occorre un aumento di almeno quattro volte del titolo anticorpale mediante immunofluorescenza o microagglutinazione tra due sieri prelevati a distanza di giorni.

Diagnosi pratica Caso sospetto : polmonite con broncoaspirato e BAL negativi al gram diretto Caso presunto : Polmonite con titolo anticorpale elevato (>=1:256) Caso accertato : Aumento almeno 4 volte titolo anticorpale specifico almeno 10 gg di distanza Isolamento patogeno dalle secrezioni Identificazione i antigene specifico urinario i solubile

Polmonite da legionella 1-5% dei casi totali di polmonite comunitaria 3-20% di tutte le polmoniti nosocomiali Letalità totale t 5-10% 30-50% casi nosocomiali 70-80% in pazienti con condizioni cliniche scadute

Terapia Azitromicina (1 g in dose unica,,poi 500 mg/die) Claritromicina (500 mg ogni 12 h) Levofloxacina (1 g in dose unica poi 500 mg/die)

Durata della terapia Gravità della presentazione clinica Ritardo nell inizio terapia Risposta all iniziale terapia Stato immunologico del pz 10 gg nelle forme lievi/moderate Fino a 21 gg con macrolidi o fluorochinoloni nelle forme gravi, nei pz con comorbidità significative, negli immunodepressi

Grazie e Buon lavoro