Il finanziamento delle imprese in Italia e nell area dell Euro Giorgio Gobbi, Banca d Italia Confindustria Umbria - Perugia, 15 settembre 217
Traccia 1. Modelli di finanza d impresa - Banche e mercati - Struttura finanziaria delle imprese italiane - Benefici e costi dei diversi modelli 2. Le imprese italiane e la crisi - Fattori di vulnerabilità - Bilanci delle imprese e bilanci delle banche 3. Il finanziamento della ripresa - Cambiamenti nella struttura finanziaria delle imprese - Riduzione della leva e crescita della finanza non bancaria anche in Italia 4. I vincoli allo sviluppo del mercato dei capitali - Le politiche per la finanza d impresa - Le condizioni per lo sviluppo di un sistema finanziario più articolato 1
1.1 Modelli di finanza d impresa: banche e mercati Composizione del passivo del settore delle imprese (valori percentuali) 1% 216 9% 8% 7% 6% 5% 4% 3% 2% 1% % EA UK US Patrimonio Debito Bancario Obbligazioni Altri debiti finanziari Fonte: Banca d Italia, conti finanziari. Dati al valore di mercato. 2
1.2 Imprese italiane: poco capitale e molto debito bancario Struttura finanziaria delle imprese (valori percentuali) 1% 216 9% 8% 7% 6% 5% 4% 3% 2% 1% % Area euro Italia Germania Francia Spagna Patrimonio Debito Bancario Obbligazioni Altri debiti finanziari Fonte: Banca d Italia, conti finanziari. Dati al valore di mercato. 3
1.3 Il divario nel leverage non dipende dalla specializzazione produttiva 16 Stima della differenza nel grado di indebitamento tra l Italia e gli altri paesi dell area dell euro a parità di settore - 213 (punti percentuali) 14 12 1 8 6 4 2 micro - attivo<1mln. micro piccole medie grandi grandi - attivo>3 mln. Fonte: De Socio e Finaldi Russo (216), The debt of Italian non-financial firms: an international comparison. 4
1.4 Benefici del credito bancario È accessibile a tutte le categorie di imprese avendo costi fissi molto bassi È flessibile in termini di strumenti, scadenze, importi, condizioni, margini di rinegoziazione Limita la diffusione delle informazioni sulle strategie imprenditoriali a terzi Non altera gli assetti di controllo e non interferisce con l attività dell imprenditore in tempi normali Agevola l aumento dell indebitamento e quindi dell effetto leva sui profitti 5
1.5 Costi del credito bancario Accresce la vulnerabilità delle imprese di pari passo con l aumento del grado di indebitamento La concentrazione del rischio macroeconomico nei bilanci delle banche le indebolisce e rende le recessioni più lunghe perché esse non sono in grado di finanziare tempestivamente la ripresa Il credito bancario non è lo strumento migliore per finanziare tutte le attività, in particolare gli investimenti ad alto contenuto di innovazione 6
2.1 Le imprese italiane e la crisi: fattori di vulnerabilità La crisi finanziaria globale iniziata negli USA nel 27 e arrivata in Europa con la recessione del 28 ha colpito in modo particolare le imprese italiane per l accumulo di vulnerabilità reali e finanziarie Negli anni precedenti la crisi era fortemente aumentato il debito, in particolare quello verso le banche Il circolo vizioso tra debolezza dei bilanci delle imprese e debolezza dei bilanci bancari è diventato acuto durante la seconda fase recessiva innescata dalla crisi dei debiti sovrani La crescita dei crediti deteriorati e delle perdite ha fortemente vincolato le capacità di offerta di credito delle banche 7
2.2 Crescita dell indebitamento Indicatori di indebitamento delle imprese (valori percentuali) 6 5 4 3 2 1 19951996199719981999221222324252627282921211212213214215216 Leverage Debiti finanziari / valore aggiunto (scala di destra) 2 19 18 17 16 15 14 13 12 11 1 Fonte: Banca d Italia. Conti finanziari, valori di mercato. 8
2.3 Crescita del credito bancario alle imprese 9 Prestiti delle banche alle imprese in rapporto al PIL (in percentuale) 8 7 6 5 4 3 2 24 25 26 27 28 29 21 211 212 213 214 215 216 Italia Germania Spagna Fonte: BCE ed Eurostat. 9
2.4 La crisi PIL (27=1) 18 16 14 12 1 98 96 94 92 9 27 21 213 216 18 16 14 12 1 98 96 94 92 9 1
2.5 Stretto legame tra ciclo economico e insolvenze Tasso di deterioramento del credito (dati trimestrali; valori percentuali) 1 9 8 7 6 5 4 3 2 1 26-3 29-3 212-3 215-3 Famiglie Imprese Totale 11
2.6 Crescita dei crediti deteriorati nei bilanci delle banche Quota dei crediti deteriorati sul totale dei prestiti (valori percentuali) 2 18 16 14 12 1 8 6 4 2 26 27 28 29 21 211 212 213 214 215 216 2 18 16 14 12 1 8 6 4 2 quota lorda delle sofferenze quota netta delle sofferenze quota lorda dei deteriorati diversi dalle sofferenze quota netta dei deteriorati diversi dalle sofferenze Fonte: segnalazioni di vigilanza consolidate per i gruppi bancari; segnalazioni di vigilanza individuali per il resto del sistema. 12
2.7 I costi finanziari della crisi nei conti economici delle banche Rettifiche di valore e perdite sui crediti delle banche (valori percentuali) 5 2,5 45 4 2, 35 3 1,5 25 2 1, 15 1,5 5 26 27 28 29 21 211 212 213 214 215 216, svalutazioni crediti/ricavi delle banche svalutazioni crediti /PIL (scala di destra) 13
2.8 La forte contrazione del credito e la lenta ripresa 35 Prestiti alle imprese (variazioni percentuali sui 12 mesi) 3 25 2 15 1 5-5 -1 24 25 26 27 28 29 21 211 212 213 214 215 216 Italia Germania Spagna Fonte: BCE. 14
3.1 Il finanziamento della ripresa In tutti i principali paesi europei la ripresa presenta alcune caratteristiche comuni: scarsa crescita del credito bancario nonostante il miglioramento delle condizioni di offerta scarsa domanda di fondi: saldo finanziario positivo per il settore delle imprese nel suo complesso aumento delle emissioni azionarie e obbligazionarie riduzione del grado di indebitamento Le imprese italiane condividono in larga misura queste tendenze 15
3.2 La ripresa: rientrano le difficoltà di accesso al credito 45% Razionamento del credito (percentuale di imprese che non hanno ottenuto l intero finanziamento richiesto) 4% 35% 3% 25% 2% 15% 1% 5% % Area euro Italia Germania Francia Spagna 211 H2 216 H2 Fonte: ECB/EC Survey on Access to Finance of Enterprises (SAFE). 16
3.3 Il settore delle imprese diventa un prestatore netto di fondi 1 Posizione finanziaria netta del settore delle imprese (in percentuale del PIL) 8 6 Saldo finanziario 4 2-2 -4-6 -8 22 24 26 28 21 212 214 Fonte: OECD (217), Net lending/borrowing by sector. Euro area Italia Germania Francia Spagna 17
3.4 Aumentano le emissioni di obbligazioni Incidenza del debito obbligazionario sul totale dei debiti finanziari (in percentuale) 45 4 35 3 25 2 15 1 5 Area euro Italia Germania Francia Spagna UK US 27 Q4 216 Q4 Fonte: Banca d Italia. Conti finanziari, incidenza del debito obbligazionario sul totale debiti finanziari. 18
3.5 Aumenta la raccolta di capitali sui mercati azionari 12 Il mercato azionario in Europa (numero di IPO di società non finanziarie) 1 8 6 4 2 27 28 29 21 211 212 213 214 215 216 Principali paesi area euro di cui: Italia Fonte: Bloomberg. Numero di IPO azionarie in Francia, Germania, Spagna e Italia. 19
3.6 Aumenta il peso del complesso dei finanziamenti non bancari 35 Fonti finanziarie delle imprese europee (in percentuale del passivo) 3 25 2 15 1 5 Patrimonio netto Titoli obbligazionari Prestiti bancari Altri debiti finanziari Debiti verso fornitori 27 215 Fonte: nostre elaborazioni su dati ECCBSO, BACH database. 2
3.7 Si riduce la leva finanziaria Leva finanziaria delle imprese (rapporto tra i debiti finanziari e la somma di debiti finanziari e patrimonio netto) 6 5 4 3 2 1 Area euro Italia Germania Francia Spagna 211 Q4 216 Q4 Fonte: Banca d Italia, conti finanziari. Dati al valore di mercato 21
3.8 Italia: il razionamento torna su livelli fisiologici 2 Razionamento per classe dimensionale (percentuale di imprese che non ha ottenuto il finanziamento richiesto) 18 16 14 12 1 8 6 4 2 28 Q1 28 Q2 28 Q3 28 Q4 29 Q1 29 Q2 29 Q3 29 Q4 21 Q1 21 Q2 21 Q3 21 Q4 211 Q1 211 Q2 211 Q3 211 Q4 212 Q1 212 Q2 212 Q3 212 Q4 213 Q1 213 Q2 213 Q3 213 Q4 214 Q1 214 Q2 214 Q3 214 Q4 215 Q1 215 Q2 215 Q3 215 Q4 216 Q1 216 Q2 216 Q3 216 Q4 217 Q1 1-49 addetti 5-249 addetti almeno 25 addetti Fonte: Elaborazione su dati ISTAT. 22
3.9 Ampia eterogeneità tra imprese: dimensione e rischio Credito bancario per classe dimensionale e rischio (variazioni percentuali dei prestiti sui 12 mesi; media 213-16) 2-2 -4-6 -8-1 sane vulnerabili rischiose micro piccole medie grandi Fonte: elaborazioni su dati Cerved e Centrale dei rischi 23
3.1 Le imprese più indebitate escono dal mercato Variazione leva finanziaria per classe dimensionale -2-4 -6-8 micro piccole medie grandi contributo saldo demografico (5) contributo variazione patrimonio contributo variazione debiti finanziari leverage 215 - leverage 211 Fonte: Banca d Italia. Relazione annuale 216. Figura 6.3, Indebitamento delle imprese» pag. 75. 24
4.1 Misure per lo sviluppo di fonti finanziarie alternative al credito LIVELLO EUROPEO Capital Markets Union Programmi di sostegno alla securitization di portafogli di prestiti PMI: l ABS PP della BCE Securitization initiative della BEI LIVELLO NAZIONALE ACE Minibond Finanza innovativa (ad es. crowdfunding) PIR 25
4.2 Vincoli alla transizione alla finanza di mercato Non tutte le imprese possono accedere al mercato. La probabilità di emettere obbligazioni, ad esempio, è elevata solo per le imprese: più trasparenti (grandi o già quotate) con bilanci in ordine (un basso leverage) con prospettive di crescita (elevati investimenti o aumenti del fatturato in anni precedenti) 1% 9% 8% 7% 6% 5% 4% 3% 2% 1% % Composizione del passivo, per dimensione d impresa (valori percentuali) micro piccole medie medio grandi grandissime Fonte: Cerved. Patrimonio Debito bancario Obbligazioni Altri debiti finanziari 26
4.3 Ciclo delle quotazioni in Borsa 5 Le società non finanziarie italiane quotate (unità) 28 4 244 3 28 2 172 1 136 1995 1996 1997 1998 1999 2 21 22 23 24 25 26 27 28 29 21 211 212 213 214 215 216 1 Fonte: Elaborazioni su dati Borsa Italiana. 27
4.4 Ciclo delle emissioni obbligazionarie Emissioni di obbligazioni di società non finanziarie (unità e miliardi di euro) 16 14 12 1 8 6 4 2 22 23 24 25 26 27 28 29 21 211 212 213 214 215 216 Emissioni lorde (scala di destra) Numero totale prime emissioni PMI: numero prime emissioni Grandi imprese: numero prime emissioni 45 4 35 3 25 2 15 1 5 Fonte: Banca d Italia e Dealogic. 28
4.5 Lo sviluppo della finanza non bancaria in Italia Il ricorso ai mercati dei capitali da parte delle imprese richiede bilanci solidi, trasparenti e valutabili da parte degli investitori: il numero di quelle che hanno questi requisiti è assai ristretto anche per la struttura produttiva molto frammentata In passato l ampia disponibilità di credito e il favore riservato al debito dalla disciplina fiscale non hanno incentivato le imprese a rafforzare il patrimonio Il carattere discontinuo dei flussi di nuove quotazioni e di emissioni obbligazionarie impedisce che i mercati guadagnino spessore e liquidità e si sviluppino le professionalità che ne sostengano lo sviluppo 29
4.6 Scarsa presenza di investitori specializzati Distribuzione delle obbligazioni societarie per settore detentore - 215 (valori percentuali) Emissioni piccole (<35 mln.) Emissioni grandi (>35 mln.) 1 1 9 9 8 8 7 7 6 6 5 5 4 4 3 3 2 2 1 1 Italia Germania Spagna Francia Italia Germania Spagna Francia 3
4.7 I PIR: un occasione di crescita del mercato? Composizione del portafoglio dei fondi aperti giugno 217 (valori percentuali) Per settore emittente Per tipologia di titolo 1% 1% 9% 9% 8% 8% 7% 7% 6% 6% 5% 5% 4% 4% 3% 3% 2% 2% 1% 1% % Fondi non PIR Fondi PIR % Fondi non PIR Fondi PIR Soc. non finanz. Soc. finanziarie Stato Altri Azioni ordinarie Obbligazioni Quote di fondi Titoli pubblici Altro 31
Grazie per la vostra attenzione 32