SCHEDA 2: Equipe territoriale integrata minori _ ETIM

Documenti analoghi
LINEE GUIDA PER GLI INTERVENTI INTEGRATI DEL SERVIZIO SPECIALISTICO TUTELA MINORI E DEL SERVIZIO SOCIALE COMUNALE DI BASE

L Atto di intesa per l integrazione scolastica degli alunni con disabilità

Rete del progetto Diade

Gruppo Te.M.A. Un esperienza multidisciplinare sul territorio

REGIONANDO 2000 REGIONE EMILIA ROMAGNA AZIENDA UNITA SANITARIA DI PARMA DISTRETTO SUD EST G.I.S. (GRUPPO PER L INTEGRAZIONE TRA I SERVIZI)

MINORI E FAMIGLIA CoDeBri - SERVIZIO PIENAMENTE INCARDINATO NELL ENTE LOCALE TITOLARE DELLA FUNZIONE.

SHARE Sistema Housing, Accompagnamento e Reinclusione

PROTOCOLLO D INTESA PER LA GESTIONE DELLE ATTIVITA TUTELA MINORI E DEL CENTRO ADOZIONI

ISTITUTO COMPRENSIVO DI FORMICOLA-PONTELATONE PIANO ANNUALE PER L INCLUSIONE ANNO SCOLASTICO

Redazione a cura della Commissione Tecnica Interaziendale Dimissioni Protette

PROTOCOLLO D INTESA PREMESSO CHE

ÉQUIPE MULTIDISCIPLINARE. MALTRATTAMENTO TRASCURATEZZA E ABUSO (M.T.A.) ex ASL. 7

Scheda per la redazione del Progetto

I percorsi della Regione Toscana a supporto della salute dei minori

PROCEDURA DI GARA PER L AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO DI OSSERVAZIONE DIAGNOSTICA E PRESA IN CARICO DEL PAZIENTE CON DGA (DISTURBO DA GIOCO D AZZARDO)

dall adolescenza all età adulta: un modello per i servizi di Salute Mentale

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI

ALUNNO CON DISABILITA NUOVE MODALITA DI ACCERTAMENTO PER L INDIVIDUAZIONE DELL ALUNNO CON HANDICAP AI FINI DELL INTEGRAZIONE SCOLASTICA

CARTA DEI SERVIZI CENTRI BOLLEBLU

REGOLAMENTO DELLA PRESA IN CARICO (delle persone con disabilità da 0 a 65 anni e delle loro famiglie)

Linee di indirizzo per la redazione. del Piano Sociale Integrato. della Conferenza dei Sindaci dell A.S.L. 3 Genovese

Presentazione del Mal.Ab. Gruppo specialistico interistituzionale contro il maltrattamento grave e l abuso ai minori.

PERCORSI DIAGNOSTICO-TERAPEUTICI CONDIVISI PER L ADHD

ADHD in Regione Emilia-Romagna

La psicologia clinica e di comunità, strumenti ed opportunità per l'integrazione socio-sanitaria. sanitaria. 14 Maggio Roma

Protocollo operativo per la collaborazione fra il Servizio Tutela Minori e la Neuropsichiatria Infantile dell A.O.V.V.

IL PERCORSO DI LAVORO - AREA INFANZIA - ZONA VALDARNO INFERIORE

Seduta del 2 L ma Approvazione del Protocollo per la gestione dell'equipe Territoriale Integrata Minori (ETIM).

Il Case Management in Psichiatria e in Riabilitazione

I Disturbi dello Spettro Autistico

ALLEGATOA alla Dgr n del 28 dicembre 2007 pag. 1/5

Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze dell ASL n. 1 Sassari. Dipendenze Salute mentale. Salute mentale. Salute mentale

PROTOCOLLO DI COLLABORAZIONE

ATTUAZIONE. C.M. n. 22 del 26/08/2013 MISURE DI ACCOMPAGNAMENTO INDICAZIONI NAZIONALI 2012 ACCORDO DI RETE. Nuovi Orizzonti

Modalità organizzative e di funzionamento del Centro Regionale per la gestione del rischio sanitario e la sicurezza del paziente

AVVISO FAMI (Fondo Asilo, Migrazione Integrazione)

LINEE PROGRAMMATICHE CTRH MONZA EST

IL ricorso al giudizio di idoneità dal punto di vista di un medico competente

SERVIZI RESIDENZIALI E SEMIRESIDENZIALI PRIVATI PER IL TRATTAMENTO DELLE DIPENDENZE PATOLOGICHE

CARTA DEI SERVIZI REPORT INDICATORI I SEMESTRE 2014

Coordinatore Sanitario Aziendale. Direttore Dipartimento Salute Mentale Dr. Antonio LORA

PROTOCOLLO D INTESA TRA: COMUNE DI TRIESTE AMBITO 1.2 AREA PROMOZIONE E PROTEZIONE SOCIALE AREA EDUCAZIONE, UNIVERSITA E RICERCA

SERVIZI RESIDENZIALI E SEMIRESIDENZIALI PRIVATI PER IL TRATTAMENTO DELLE DIPENDENZE PATOLOGICHE

Proposta di Patto Provinciale per la prevenzione e il contrasto alla dispersione scolastica e formativa. Bozza di lavoro 1

PAI Piano Annuale per l Inclusione Anno Scolastico 2015/2016 INDICAZIONI OPERATIVE PER LA PROMOZIONE DI BUONE PRASSI

Programma regionale Giuseppe Leggieri

Autismo: attività e interventi innovativi di carattere sociosanitario nell Asl di Milano

3. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ

Patto per il Welfare Monza e Brianza

La continuità assistenziale

STRUTTURE RESIDENZIALI

Piano di formazione dei docenti sull integrazione degli alunni portatori di handicap nelle scuole di ogni ordine e grado della Provincia di Firenze

REGOLAMENTO. Centro Territoriale Di Supporto Per Le Nuove Tecnologie e Disabilità

DIREZIONE SOCIALE. DGR 856 del 25/10/2013 in attuazione alla DGR X/116 del 14/05/2013

Protocollo d intesa: Osservatorio sulle situazioni di disagio nel territorio del comune di Civitella in val di chiana

Gli orientamenti della Regione Sardegna sui sistemi di valutazione e classificazione dell anziano e del disabile

1. Strumenti per la costituzione dell'ufficio

BOLLETTINO UFFICIALE della REGIONE CAMPANIA n. 50 del 17 agosto Atti della Regione PARTE I

PIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE

Il Centro di Riferimento Regionale sulle Criticità Relazionali: un opportunità per le Aziende Sanitarie della Regione Toscana

GOVERNANCE ORGANIZZATIVA

La Rete regionale dei Centri ADHD: una integrazione ospedale-territorio

DISTRETTO SOCIO ASSISTENZIALE A COMUNE CAPOFILA ALATRI (FR)

GESTIRE A CASA IL FAMILIARE NON AUTOSUFFICIENTE: COSA FARE? CHI MI PUO AIUTARE?

PAI (Piano Annuale per l Inclusione)

PROTOCOLLO D INTESA AZIENDA USL RM E DISTRETTO 17 DISTRETTO 18 DISTRETTO 19 DISTRETTO 20. UOC TSMREE e DA ROMA CAPITALE

PIANO PROVINCIALE DI MANTOVA PER L INSERIMENTO LAVORATIVO DELLE PERSONE DISABILI ( )

Centro Samarotto. Guida ai Servizi

ITALIANO -madrelingua INGLESE livello base

I GIRASOLI AMBITO TERRITORIALE AMBITO TERRITORIALE. Ulss 16 Padova PROVINCIA DI PADOVA PROVINCIA DI ROVIGO

REGOLAMENTO DIPARTIMENTO SALUTE MENTALE E DIPENDENZE. ARTICOLO 1 Oggetto del regolamento

- l acquisizione e il consolidamento della capacità di gestione e di autocontrollo nell area emotivo-affettiva

SCHEDA DI MONITORAGGIO

Protocollo Operativo

SERVIZIO TOSSICODIPENDENZE

Progetto Libere di parlare

Regolamento del gruppo di lavoro per l inclusione (GLI)

Assistente Sociale Specialista Comune di Melzo Responsabile Settore Servizi alla Persona

Riunioni di famiglia e approccio dialogico: modelli innovativi d intervento con le famiglie e con le scuole

FINALITÀ, ORGANIGRAMMA, FUNZIONI DEL DIPARTIMENTO DI EMERGENZA URGENZA FINALITÀ, ORGANIGRAMMA, FUNZIONI DEL DIPARTIMENTO DI EMERGENZA URGENZA

Il bando della PDCM. Dipartimento per le Pari Opportunità. Staff di Direzione e Comunicazione Sociale - Comune di Monza

COMUNE DI BIASSONO Via San Martino (MB) COPIA

NON ESITARE!!! CONTATTACI

La struttura Centro Diurno Aurora 1 è un articolazione funzionale del Centro di Salute Mentale Nord, con sede a Valdagno.

Centro clinico per la Valutazione, l Ascolto e il Trattamento dei Minori vittime di Abusi V.A.T.M.A. CARTA DEI SERVIZI

PROTOCOLLO D INTESA tra il Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca e il Dipartimento per le Pari Opportunità

Interrelazione tra Ministero Conferenza Stato - Regioni Regioni e ASL

IL PERCORSO ORTOGERIATRICO

F O R M A T O E U R O P E O P E R I L C U R R I C U L U M V I T A E

Scheda per la progettazione di dettaglio degli Interventi e dei Servizi

DESCRITTORI Ai quali attribuire un peso in rapporto alla loro attinenza con RAV, P d M, PTOF

I GIRASOLI AMBITO TERRITORIALE AMBITO TERRITORIALE. Ulss 16 Padova PROVINCIA DI ROVIGO

Alunni Diversamente Abili (DVA)

A tal fine tra i Comuni di Bergamo, Orio al Serio, Ponteranica, Sorisole, Torre Boldone e l ASL di Bergamo si conviene e si pattuisce quanto segue:

La Continuità Assistenziale nelle Cure Palliative

PROGETTO DISAGIO e difficoltà scolastiche

Progetto Crescere insieme con il modello ICF MONITORAGGIO IN ITINERE

C U R R I C U L U M V I T A E

INFORMAZIONI PERSONALI ALESSANDRO ANELLI. Italiana ESPERIENZA LAVORATIVA. Nome Indirizzo Telefono Fax . Nazionalità.

tra la Regione Toscana e l Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana Deliberazione GR 996 del 10 novembre 2014

Transcript:

SCHEDA 2: Equipe territoriale integrata minori _ ETIM Tema - Percorsi di presa in carico integrata Destinatari - Minori in situazione di grave difficoltà familiare e/o in situazione di rischio, anche stranieri e con procedimenti penali; Famiglie d'origine che presentano elementi di rischio a carico degli adulti e/o dei minori; Servizi sociali comunali e servizi tutela comunali Dove L area della provincia di Monza e Brianza ovvero gli ambiti territoriali di Carate, Desio, Monza, Seregno, Vimercate, le ASST Vimercate e Monza e l ATS Brianza. Perché - L ETIM è una rete nata per agevolare i percorsi di valutazione e presa in carico delle situazioni multiproblematiche. Nasce dall esigenza di creare un organismo centralizzato di coordinamento utilizzabile nelle situazioni in cui si individua un disagio a danno di un minore, generato da molteplici e complessi elementi di tipo sociale, psicologico, sanitario che rendono necessario il coinvolgimento di più soggetti (Enti) i quali devono entrare nel merito della situazione, anche per vincoli normativi. Nel territorio della provincia di Monza e Brianza l integrazione e la collaborazione tra i servizi territoriali ed ospedalieri avviene con modalità e procedure snelle ed efficaci che consentono di ritenere l ETIM uno strumento-risorsa aggiuntiva all attuale organizzazione, da utilizzare in situazioni specifiche che gli operatori territoriali, referenti del caso, ritengono opportuno trattare con un percorso più formale di raccordo tra le istituzioni coinvolte. I Servizi Territoriali mantengono la titolarità dei casi e si avvalgono, al bisogno, dell ETIM per le sue competenze specifiche relative a valutazioni e/o approfondimenti diagnostici in situazioni di potenziale o conclamato rischio per il minore, in presenza o in assenza di un provvedimento dell Autorità Giudiziaria. E un equipe multi-professionale attivabile nei casi in cui si individuino minori e loro famiglie in situazione di multi problematicità. E attivata da parte dell equipe territoriale richiedente, a seguito di una prima valutazione complessiva fatta dagli operatori referenti e titolari del caso, in presenza di una o più delle seguenti condizioni: per le nuove segnalazioni, in presenza di situazioni multiproblematiche, in presenza di un decreto dell AG di valutazione psicodiagnostica. L ETIM rappresenta un valido modello per quanto riguarda la dimensione dell integrazione e della valutazione, a supporto dell attività del servizio Tutela minori. Rappresenta una pratica in atto dal 2007 regolata da un apposito protocollo. La pratica in breve L Equipe Territoriale Integrata per Minori persegue le seguenti finalità:

Realizza valutazioni psicodiagnostiche a favore di adulti e minori, su richiesta e ad integrazione dell indagine psicosociale del servizio segnalante e/o titolare del caso; Predispone relazioni tecniche sull'esito del percorso valutativo, elabora e realizza una progettazione integrata di interventi sul minore e sul nucleo familiare; Promuove, nei confronti dei servizi competenti, la realizzazione dei trattamenti terapeutici di tipo psicologico e/o sanitario a favore di adulti e minori individuati dal progetto, nei vali formati necessari; Implementa e utilizza strumenti di verifica sui progetti e interventi tesi a individuare e definire indicatori specifici utili e propedeutici alla elaborazione di nuove linee progettuali per i servizi coinvolti; Garantisce una valutazione della casistica in tempi rapidi e con modalità funzionali alle necessità del caso; Restituisce al servizio inviante e famiglia, cercandone la collaborazione. Il gruppo di lavoro è formato dai seguenti operatori: Coordinatore ETIM (referente per tutti i comuni di ciascun ambito) Psicologo clinico afferente al Consultorio familiare distrettuale Neuropsichiatra infantile e uno psicologo clinico afferente alla Uonpia dell Azienda Ospedaliera Psichiatra e uno psicologo clinico afferente al Dipartimento salute mentale dell Azienda Ospedaliera Su richiesta un operatore afferente al Dipartimento dipendenze dell Asl Monza e Brianza Il gruppo di lavoro sopra descritto è integrato per ogni singola situazione dagli operatori che richiederanno l intervento dell ETIM. Il coordinamento tecnico funzionale degli operatori costituenti l ETIM, quello amministrativo e gestionale è affidato al Coordinatore dell ETIM. In caso di richiesta di consulenza e/o di valutazione psicodiagnostica di una situazione, i servizi che desiderano attivarla segnalano la situazione al coordinatore dell ETIM tramite apposita scheda e fissano con questi l incontro per la presentazione del caso all équipe. Il coordinatore si impegna a convocare l ETIM entro due settimane e vigila affinché gli enti coinvolti garantiscano la presenza dei loro operatori, nonché il raggiungimento degli obiettivi-interventi-prestazioni concordate (Protocollo per l istituzione dell equipe territoriale integrata per minori ETIM e Protocollo per la gestione dell equipe territoriale integrata minori, 2012). Protagonismo familiare Coinvolgimento genitori (e altri familiari significativi) in particolare in coincidenza della restituzione della valutazione effettuata e dell ipotesi di trattamento progettato. La restituzione congiunta con gli operatori dei servizi invianti è finalizzata a rinforzare l ingaggio della famiglia come occasione di accrescere la propria consapevolezza e condividere quindi l attuazione del progetto elaborato.

Integrazione A seguito del presupposto per cui L ETIM è competente della multiproblematicità definita dall esigenza di attivare interventi (di norma a seguito di una precedente indagine psico-sociale realizzata dai Servizi Sociali Comunali) che richiedono il contributo di più specialisti e per più componenti del nucleo familiare, i referenti dei diversi Enti assicurano la loro competenza e l impegno necessari, rappresentando anche un valido tramite per raccogliere e riportare esigenze raccolte nel corso dell attività sia in relazione ai singoli casi che all organizzazione nel suo insieme. L approccio integrato nella fase di valutazione e di formulazione dell ipotesi trattamentale determina una progettualità condivisa, premessa per assicurare la presa in carico del minore in grave situazione di disagio e della sua famiglia, attraverso il servizio per quanto di competenza. La presa in carico rappresenta uno step dello stesso processo unitario. La realizzazione del monitoraggio delle singole situazioni attraverso un'attività di follow up a 6 e 12 mesi rappresenta l azione che può indicare come il processo si sia svolto e quali sono le difficoltà rilevate (es. non disponibilità dei servizi, tempistica delle decisioni dell Autorità Giudiziaria, discontinuità con il progetto formulato, ecc.). Anche l analisi periodica dei risultati raggiunti alla luce della progettazione definita permette di dare visibilità all integrazione tra i diversi Enti, identificando nuovi bisogni e orientamento a possibili risposte. Anche la definizione dei tempi relativi ai passaggi previsti, tenuto conto dei molteplici fattori intervenienti (innanzitutto il numero dei componenti nucleo familiare ed il numero degli operatori coinvolti), rappresenta il risultato di un confronto sull operatività delle diverse équipe territoriali e definisce che: la valutazione complessiva e la sua restituzione al servizio inviante e alla famiglia si articola nell arco di 5/6 mesi (in media) la presa in carico valutativa successiva alla presentazione del caso deve essere effettuata entro uno/due mesi. Valutazione L ETIM garantisce la valutazione psico-diagnostica multiprofessionale della casistica di minori e famiglie che presentano situazioni di multiproblematicità, tenuto conto dei vincoli normativi e delle diverse competenze istituzionali. A seguire, esprime la progettualità condivisa in sede di valutazione e nell elaborazione dell ipotesi trattamentale per assicurare la presa in carico del minore in grave situazione di disagio e della sua famiglia, attraverso la definizione di un Piano personalizzato di valutazione e Piano personalizzato di trattamento appositamente predisposti, in cui sono specificati la tipologia di intervento, gli operatori impegnati e la durata degli interventi.

Nel momento della restituzione degli interventi realizzati conferma il coinvolgimento del servizio inviante e della famiglia cercandone la collaborazione e l'adesione al progetto; cura il passaggio per garantire la presa in carico del caso se definita nel Piano personalizzato di trattamento nella fase successiva alla restituzione al servizio inviante e alla famiglia stessa in collaborazione con lo specialista referente a cui compete il passaggio e la presentazione presso il proprio servizio per quanto di competenza (utilizzando l apposita scheda). Le schede in dotazione all ETIM per il Piano personalizzato di valutazione e Piano personalizzato di trattamento, come la scheda di segnalazione, rappresentano l esito di un lavoro condiviso tra i referenti dei diversi Enti coinvolti e determinati sulla base dell esperienza dei primi anni di attività. In allegato al protocollo sono riportate le competenze proprie dei diversi servizi: Consultorio Familiare, NPI e Psichiatria in cui sono dettagliate le attività in capo ad ogni soggetto. Esiste poi all interno dell Etim un GRUPPO MONITORAGGIO, composto dal referente ex Asl (ora ATS), dai Coordinatori ETIM e dai referenti delle AO (ora ASST) ha il compito di: individuare linee operative per garantire un accesso e una fruibilità omogenea su tutto il territorio dell'asl strutturare e monitorare una documentazione specifica che possa essere utile agli operatori coinvolti essere luogo di riferimento e confronto circa la buona applicazione di quanto disposto anche attraverso periodiche verifiche in itinere delle modalità di collaborazione dei soggetti coinvolti identificare buone prassi da mantenere ed evidenziare. E formalmente previsto almeno una convocazione l'anno per il monitoraggio e la valutazione del Protocollo stesso. Altre azioni ed evidenze che si ritiene utile segnalare (Intervento precoce e preventivo e Valorizzazione della comunità) I casi di competenza dell ETIM non riguardano solo situazioni definite dall Autorità Giudiziaria (che sono la prevalenza numericamente) ma anche situazioni di disagio e difficoltà familiare non ancora conclamate. Inoltre l attività dell ETIM è strettamente connessa a quella definita in altri contesti, ad es. al Progetto Teseo e relativo protocollo (riguardante minor in situazione di abuso e grave) e a quella realizzata attraverso la Rete antiviolenza territoriale Rete Artemide. La valorizzazione dell attività con altri soggetti appartenenti alla Comunità locale avviene, oltre che nell attuazione degli interventi riguardanti i singoli casi, anche in momenti pubblici (es. Convegno 2015) in cui è stato dato spazio alla collaborazione con il Coordinamento delle Comunità Minori di Monza. Allegati 1.protocollo con schede

2.check list 3.schede rilevazione dati e grafici Per maggiori informazioni Ente ATS della Brianza Referenti Vilma Castelli Sito web www.ats-brianza.it E-mail vilma.castelli@ats-brianza.it Telefono 039/2384967