1 Maria Xanthoudaki Direttore dei Servizi Educativi e deirapportiinternazionali Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci Il Museo: Una rivoluzione copernicana
Obiettivi 2 Gli obiettivi di questa presentazione sono: a. Esaminare l evoluzione del rapporto fra museo e scuola, guardandolo dal punto di vista del museo. b. Offrire una lettura critica delle caratteristiche di questo rapporto. c. Identificare le linee teoriche essenziali per la definizione di un nuovo paradigma educativo.
Struttura della presentazione 3 1. Un cambiamento di paradigma 1.1 Il paradigma che fu: La scuola come elemento di disturbo 1.2 Il paradigma che fu, e che talvolta ancora è: La scuola come discente 1.3 Il paradigma che fu, e che talvolta ancora è: La scuola come utente 2. Il paradigma nuovo: La scuola come interlocutore 3. Il paradigma nuovo: Implicazioni 3.1 Le dimensioni specifiche: La visita 3.2 Le dimensioni specifiche: La formazione 3.3 Le dimensioni specifiche: La ricerca e la sperimentazione 4. La zona grigia 5. Le implicazioni teoriche per il lavoro futuro
1. Un cambiamento di paradigma 4 Il cambiamento di paradigma nel rapporto museo-scuola si caratterizza per tre fasi evolutive che: Non sono necessariamente cronologicamente ordinate. Non sono universali.
1.1 Il paragigma che fu: La scuola come elemento di disturbo Il museo sacro 5 a. Il museo guarda a (e in) se stesso. b. Il museo è oggetto-centrico. c. L educazione è percepita come: c.1 Un attività a cui pensare quando tutto il resto sia (de)finito. c.2 Un attività per discenti-ignoranti. c.3 Un processo per trasferire conoscenza dal mondo esterno a dentro la testa delle persone. Pochi considerano la scuola qualcosa altro che bambini che occupano gli spazi e il silenzio del museo.
1.2 Il paradigma che fu - e che talvolta ancora è: La scuola come discente 6 Il museo che progetta, propone, insegna a. La scuola diventa un destinatario importante perchè cura persone in età scolare. b. Il museo percepisce un suo ruolo educativo, ma: b.1 Valuta sempre essenziale il ruolo dell esperto (museale). b.2. Considera (ancora) distinte le missioni educative delle due istituzioni. b.3 Considera spesso il pubblico scolastico come pubblico indifferenziato. È il museo che decide che cosa è importante/interessante insegnare.
1.3 Il paradigma che fu - e che talvolta ancora è: La scuola come utente 7 Il ruolo del museo evolve in modo significativo in quanto risorsa per l insegnamento e l apprendimento La visita in questo approccio viene valorizzata attraverso delle attività di preparazione e di follow-up a scuola. Three-part unit (Hooper-Greenhill, 1991) 1 Preparazione 2 Visita al museo 3 Elaborazione successiva Ma questo modello: a. Non implica necessariamente un rapporto diretto fra insegnante e museo. b. È l insegnante che decide come (e se) valorizzare l esperienza museale. L autorità educativa è collocata sull insegnante.
2. Il paradigma nuovo: La scuola come interlocutore 8 Fra museo e scuola si crea un rapporto diretto, duraturo e personalizzato Il museo diventa il luogo di una comunità di pratica caratterizzato da un rapporto paritario tra esperti di educazione formale ed esperti di educazione informale, impegnati su di un progetto educativo condiviso. Questo fatto: a. È una delle conseguenze dell evoluzione del ruolo del museo nella società. b. A sua volta determina il cambiamento del modo in cui il museo parla a (e lavora con) la comunità che lo circonda.
3. Il paradigma nuovo: Implicazioni 9 Un ruolo educativo che cambia Il museo: a. Interiorizza il proprio ruolo di servizio alla scuola e alla comunità. b. Vede nella scuola un interlocutore. c. Studia il punto di vista delle scuole come pubblici del museo. d. Adotta un atteggiamento flessibile, di ascolto, pronto alla sperimentazione e al cambiamento. e. Riconosce le missioni educative delle due istituzioni come complementari. f. Si pone come esperto davanti all esperto.
3.1 Il paradigma nuovo. Le dimensioni specifiche: La visita 10 Il museo è inquiry a. L esperienza nel museo: a.1 È personale, polivalente, multi-disciplinare. a.2 Si basa sul repertorio conoscitivo e culturale della persona. a.3 È un processo di negoziazione di significati. b. In questo modo il museo viene vissuto come: b.1 Uno spazio intellettuale in cui formulare delle domande personali. b.2 Un luogo di partecipazione a dei processi scientifici contestualizzati all interno di attività che possano avere un significato per il discente.
3.2 Il paradigma nuovo. Le dimensioni specifiche: La formazione 11 Gli insegnanti sono esperti insieme ai quali sviluppare attività educative contestualizzate e significative per gli studenti Questo richiede anche un approccio alla formazione che pone attenzione a tre dimensioni: a. Insegnanti come persone (e discenti), che portano (e utilizzano) nelle situazioni di apprendimento il loro contesto personale (esperienze, conoscenze acquisite, predisposizioni). b. Insegnanti persone e allo stesso tempo educatori, che traducono la conoscenza acquisita in strategie didattiche per l educazione alla scienza in classe. c. Insegnanti come ricercatori, che contribuiscono essi stessi al proprio sviluppo professionale attraverso ricerca-azione e indagine.
3.3 Il paradigma nuovo. Le dimensioni specifiche: La ricerca 12 Il museo come luogo di ricerca e di sperimentazione Il museo ha acquisito ormai un ruolo che implica una forte responsabilità verso il pubblico e la comunità che lo circonda in questo caso verso la scuola. Per questa ragione: a. Deve continuare a porsi delle domande sul proprio ruolo e sul modo in cui esso evolve. a. Deve continuare a sperimentare metodologie e strumenti per rafforzare, arricchire e far diventare più efficace il proprio rapporto con la scuola. a. Deve continuare a conoscere la scuola come tipologia di pubblico, come esperto, come discente che porta nella situazione di apprendimento la propria identità e conoscenza. Il museo deve quindi fare ricerca (cosa che, in realtà, ha sempre fatto parte della sua natura).
5. Le implicazioni teoriche per il lavoro futuro 13 Investire sul paradigma nuovo implica: a. Far percepire e consolidare la scienza come cultura. b. Concettualizzare l educazione come partecipazione nella pratica quindi anche nel caso della scienza creare processi di partecipazione. c. Riconoscere e progettare per la soggettività dei discenti e per questa ragione studiare l esperienza delle persone al museo e i rapporti di apprendimento che si creano con il museo come istituzione, come spazio, come oggetto, come processo. d. Far sì che gli educatori museali possano riflettere sulla pratica professionale e imparare, essi stessi, attraverso gli approcci che usano per educare il pubblico. e. Formare educatori museali orientati alla ricerca.
Fine. 14 Grazie! Maria Xanthoudaki Museo della Scienza e della Tecnologia 'Leonardo da Vinci' Via San Vittore 21, 20123 Milano tel. +39.02.48555304 fax. +39.02.48010016 xanthoudaki@museoscienza.it