LE RETI D IMPRESA COME MODELLO AGGREGATIVO DA E VERSO L ESTERO

Transcript

1 LE RETI D IMPRESA COME MODELLO AGGREGATIVO DA E VERSO L ESTERO INVESTIMENTI E DISTRIBUZIONE COMMERCIALE TRA ITALIA E CINA MILANO, 19 APRILE 2013 Prof. Avv. Giovanni Meruzzi Associato di Diritto Commerciale Università di Verona - Dip. Scienze Giuridiche giovanni.meruzzi@univr.it

2 DEFINIZIONE art. 3, c. 4ter, I parte, D.l. 5/2009 convertito in L. 33/2009, modificato da L. 122/2010 di conversione del D.l. 78/2010, da L. 134/2012, e da L. 221/2012, di conversione del D.l. 179/2012 "Con il contratto di rete più imprenditori perseguono lo scopo di accrescere, individualmente e collettivamente, la propria capacità innovativa e la propria competitività sul mercato e a tal fine si obbligano, sulla base di un programma comune di rete, a collaborare in forme e in ambiti predeterminati attinenti all'esercizio delle proprie imprese ovvero a scambiarsi informazioni o prestazioni di natura industriale, commerciale, tecnica o tecnologica ovvero ancora ad esercitare in comune una o più attività rientranti nell'oggetto della propria impresa. Il contratto può anche prevedere l'istituzione di un fondo patrimoniale comune e la nomina di un organo comune incaricato di gestire, in nome e per conto dei partecipanti, l'esecuzione del contratto o di singole parti o fasi dello stesso. copyright Prof. G. Meruzzi 2

3 ELEMENTI DEL CONTRATTO DI RETE SOGGETTI PIU IMPRENDITORI DI COLLABORAZIONE IN FORME E AMBITI PREDETERMINATI ATTINENTI ALL ESERCIZIO DELLE PROPRIE IMPRESE, oppure OBBLIGHI RECIPROCI DI SCAMBIO DI INFORMAZIONI O DI PRESTAZIONI DI NATURA INDUSTRIALE, COMMERCIALE, TECNICA O TECNOLOGICA, oppure DI ESERCIZIO IN COMUNE DI UNA O PIU ATTIVITA RIENTRANTI NELL OGGETTO DELLA SINGOLA IMPRESA SCOPO ACCRESCERE - INDIVIDUALMENTE E COLLETTIVAMENTE - LA CAPACITA INNOVATIVA E LA COMPETITIVITA SUL MERCATO DELLE IMPRESE ADERENTI copyright Prof. G. Meruzzi 3

4 Il contratto di rete costituisce uno strumento con cui realizzare politiche di accrescimento individuale e collettivo delle imprese tramite: - forme di collaborazione operativa tra gli aderenti; - scambio reciproco e sviluppo di informazioni e di cultura tecnica e commerciale; - svolgimento in comune di specifiche attività (economie di scala). copyright Prof. G. Meruzzi 4

5 LA CENTRALITA DEL PROGRAMMA COMUNE DI RETE ATTIVITA DELLA RETE PROGRAMMA DI RETE L'ATTIVITÀ DELLA RETE PRESUPPONE ED È FUNZIONALE ALLA REALIZZAZIONE DI UN PROGRAMMA COMUNE DI RETE copyright Prof. G. Meruzzi 5

6 LA STRUTTURA DEL PROGRAMMA COMUNE DI RETE - Il programma deve essere definito al momento della stipulazione del contratto e deve contenere "l'enunciazione dei diritti e degli obblighi assunti da ciascun partecipante", nonché le modalità di realizzazione dello scopo comune (art. 3, c. 4ter, lett. c, D.l. 5/2009). - Tramite esso deve essere fornita "l'indicazione degli obiettivi strategici di innovazione e di innalzamento della capacità competitiva dei partecipanti" (art. 3, c. 4ter, lett. b, D.l. 5/2009). - Il contratto deve prevedere, in relazione al programma comune definito dagli imprenditori aderenti, "le modalità concordate tra gli stessi per misurare l'avanzamento verso tali obiettivi" (art. 3, c. 4ter, lett. b, D.l. 5/2009). copyright Prof. G. Meruzzi 6

7 Centralità giuridica ed economica del programma di rete nella fase sia della stipulazione del contratto, sia della sua attuazione, con la conseguenza che: - è necessario determinare, al momento di stipulazione del contratto, i fondamenti economico-aziendali su cui si regge il progetto della rete; - occorre prevedere forme di follow-up nella realizzazione del progetto; - la struttura della rete, anche sotto il profilo giuridico, dev'essere funzionale allo specifico programma per la cui realizzazione viene stipulato il contratto. Rilevanza del programma di rete per l asseverazione del contratto e, quindi per l accesso ai benefici fiscali (v. art. 42, c. 2-quater, D.L. 78/2010 e Decreto 25/2/2011). copyright Prof. G. Meruzzi 7

8 PERCHE IL CONTRATTO DI RETE LA RETE NON E UN DISTRETTO LA RETE NON E UN CONSORZIO LA RETE NON E UN ASSOCIAZIONE TEMPORANEA DI IMPRESE (ATI) copyright Prof. G. Meruzzi 8

9 DIFFERENZE TRA RETI E DISTRETTI Rispetto ai distretti le reti si differenziano in quanto: non insistono per forza su di un ambito territoriale omogeneo; non raggruppano necessariamente imprese appartenenti alla medesima realtà produttiva (possono essere imprese poste a stadi diversi della filiera produttiva); le imprese aderenti sono legate da un obiettivo comune, che si estrinseca con il programma di rete (contratto plurilateriale con comunione di scopo). copyright Prof. G. Meruzzi 9

10 DIFFERENZE TRA RETI E CONSORZI Rispetto ai consorzi le reti si differenziano in quanto: le imprese aderenti si propongono un accrescimento individuale e collettivo della rispettiva capacità innovativa e competitiva (perseguono quindi uno scopo che può essere definito come immediatamente lucrativo); l'attività svolta dalla rete non deve corrispondere necessariamente ad una fase della rispettiva attività delle imprese aderenti, né tanto meno deve costituire la medesima fase per tutte; le imprese si muovono sulla base di un programma comune. copyright Prof. G. Meruzzi 10

11 DIFFERENZE TRA RETI E ATI Rispetto alle ATI le reti si differenziano in quanto: la rete è funzionale all'accrescimento di capacità innovativa e di competitività, non alla realizzazione di un'unica operazione economica; la rete non deve per forza avere un'impresa capogruppo (con tutte le conseguenze giuridiche che ne derivano); la partecipazione ad appalti, che costituisce lo scopo tipico dell'ati, è solo uno (e non il più rilevante) dei molteplici scopi che possono giustificare la costituzione di una rete. copyright Prof. G. Meruzzi 11

12 Il contratto di rete è un nuovo strumento giuridico, tipizzato dal legislatore, per perseguire: - finalità solo in parte perseguibili con gli altri strumenti aggregativi disponibili; - finalità perseguibili anche con altri strumenti aggregativi disponibili, ma con forme giuridiche ed economiche diverse (e potenzialmente più "leggere"); - economie di scala e forme di integrazione/aggregazione che consentono di mantenere una spiccata autonomia dei soggetti giuridici aderenti. copyright Prof. G. Meruzzi 12