Regione Lombardia D.G. Qualità dell Ambiente U.O. Pianificazione Ambientale e Gestione Parchi
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- Bonaventura Bonelli
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1 Regione Lombardia D.G. Qualità dell Ambiente U.O. Pianificazione Ambientale e Gestione Parchi Protocollo di attività per gli interventi di reintroduzione Umberto Bressan
2 Protocolli di attività per gli interventi di reintroduzione Perché reintrodurre fauna estinta Reintroduzione, Ripopolamento, o Introduzione? Definizione (INFS): immissioni di animali in un area ove la specie di appartenenza era da considerarsi autoctona sino alla scomparsa Perché le specie scompaiono Fattibilità degli interventi Reperimento degli animali
3 Reintroduzioni 2 Costi economici e sociali Costi biologici Progettazione Il reperimento di nuovi soggetti L area e le condizioni di rilascio Controllo di riuscita Problemi sanitari Esempi applicativi: Zerinthia polixena, Pelobates fuscus, Capreolus capreolus nel parco della Pineta, Sciurus vulgaris nel parco di Montevecchia.
4 Reintroduzioni - Perché le specie scompaiono La persecuzione diretta: specie che in qualche modo competono con l uomo nell utilizzo delle risorse naturali, quali rapaci e carnivori. Lontra (conflitto con pescatori), Lupo e Orso, Maggiolino. Astore e Sparviero (Belgio). L'attività venatoria: ha esercitato un influenza sulle popolazioni di ungulati e galliformi. Prelievo esercitato sugli animali da pelliccia (felini e mustelidi) Predazione o competizione da parte di specie introdotte: Siluro grande pesce predatore minacciando la sopravvivenza dei competitori autoctoni (trote e lucci) e l intero equilibrio della fauna ittica. Lo Scoiattolo grigio americano (Sciurus carolinensis) in circa 100 anni ha causato la scomparsa quasi totale dello Scoiattolo comune in Inghilterra. Le modificazioni dell ambiente possono portare all estinzione di specie endemiche, specie ad habitat assai specifici, grandi mammiferi che necessitano di vasti territori per il cibo.
5 Reintroduzioni, introduzioni, ripopolamenti e rinforzo. Reintroduzioni: immissioni di animali in un area ove la specie di appartenenza era da considerarsi autoctona sino alla scomparsa. Effettuate per favorire la ricolonizzazione di un dato territorio da parte di una specie di cui: 1) sia possibile documentare la presenza storica nell area considerata; 2) si sia ragionevolmente certi della locale estinzione 3) siavenutamenolacausa dell estinzione estinzione. Sono operazioni complesse che coinvolgono una pluralità di fattori ecologici, etologici ed antropici, allo scopo di contribuire al mantenimento o al ripristino della biodiversità naturale. Si deve tendere all automantenimento automantenimento. Lataste, Pelobate fosco ecc. Es. Orso bruno, Gipeto. Rana di Introduzioni immissione in un dato luogo di una specie alloctona negativa sotto il profilo faunistico ed ecologico, causa squilibri e porta alla crisi popolazioni di specie autoctone o interi ecosistemi
6 Reintroduzioni - Fattibilità degli interventi Verifiche preliminari la reintroduzione: che l'habitat della specie esista ancora in misura tale da ospitare una popolazione autosufficiente; che tale habitat sia soggetto a misure di protezione a lungo termine; che la nuova popolazione sia protetta completamente o sottoposta a rigide misure di controllo Se l'habitat è alterato/frazionato, si deve riqualificare con interventi: di ordine trofico, legate alla disponibilità di cibo o di acqua; strutturali (favorendo rifugi e siti riproduttivi, estensione dell'habitat, permeabilità della matrice ambientale); misure gestionali sulle altre specie (controllo dei predatori o dei competitori naturali o all'eliminazione di specie alloctone)
7 Reintroduzioni - Reperimento degli animali Fondatori provenienti da animali mantenuti in cattività molto rare, minacciate di estinzione o già estinte allo (specie stato selvatico) es. bisonte europeo (Bison bonasus), estinto allo stato selvatico tra la fine dell'800 e il 1925 e reintrodotto con successo nella foresta polacca di Bialowieza dopo la seconda guerra mondiale - Gipeto; Fondatori prelevati da habitat naturali (specie rare o estinte a livello locale) es. parchi regionali della Lombardia che comprendono frammenti isolati di foresta nella Pianura Padana intrapreso la reintroduzione dello Scoiattolo rosso Cautele nel reperimento dei fondatori Evitare prelievo eccessivo (prelievo di 53 pecore delle Montagne Rocciose su una popolazione 120 individui è risultata dannosa per la popolazione di origine) Evitare prelievo da popolazioni in difficoltà (es. scoiattolo Ticino)
8 Reintroduzioni - Costi economici e sociali Disponibilità economica per tutte le fasi dell'operazione Non opposizione della popolazione locale: coinvolgimento e cooperazione (per carnivori ungulati ecc adesione cacciatori) Cautele nel reperimento dei fondatori Evitare prelievo eccessivo (prelievo di 53 pecore delle Montagne Rocciose su una popolazione 120 individui è risultata dannosa per la popolazione di origine) Evitare prelievo da popolazioni in difficoltà (es. scoiattolo Ticino) Elementi di costo: Rarità, grandi dimensioni (lunga durata di vita), basso tasso riproduttivo (bassa diffusione post rilascio) costi protratti per anni Fonti finanziarie es. LIFE natura
9 Le Reintroduzioni - Costi biologici reintroduzioni possono causare squilibri poiché sono interferenze dell uomo nei processi naturali. Da valutare se rientrano in un normale processo di assestamento ecologico, in vista del raggiungimento di uno stato di relativa stabilità, oppure se in termini ecologici la scomparsa della specie non sia più recuperabile poiché l habitat non è più in grado di reagire positivamente alla ricomparsa della specie estinta. Essenziale l adeguata l progettazione e la conoscenza della storia naturale della specie da reintrodurre. Sovrapascolo distruttivo da parte di popolazioni di ungulati e predazione eccessiva (il cosiddetto surplus killing) da parte di predatori su popolazioni di prede che hanno perso le risposte comportamentali. Modelli matematici di sviluppo demografico delle popolazioni per ottimizzare la struttura sociale e il rapporto tra i sessi nel gruppo dei "fondatori
10 Reintroduzioni - progettazione Prevedere l'organigramma del personale: biologi e naturalisti, veterinario + personale di sorveglianza delle pubbliche amministrazioni (guardiaparco, guardie venatorie, guardie forestali, guardie ecologiche volontarie) + eventuali volontari di associazioni Determinare protezionistiche o venatorie ; mezzi, strumenti e materiali determinerà i ricavare i costi complessivi. per il progetto. Ciò Aspetti scientifici: procedere affiancati a strutture universitarie permette di utilizzare al meglio i dati raccolti, di accedere a banche dati già esistenti e alla letteratura specializzata Costi dei materiali in funzione dalle caratteristiche della specie, dal numero di individui. Strutture es. recinti o voliere di ambientamento per ungulati e uccelli, trappole per cattura, computer, binocoli, radio, radiocollari mezzi di trasporto ecc Autorizzazioni: INFS /Regioni, ASL serv. Veterinario, CITES
11 Il reperimento dei fondatori Verifica della disponibilità dei fondatori (animali selvatici o in cattività); La scelta del sito di prelievo dipende distribuzione attuale della specie interessata caratteristiche ambientali dell'area destinata al rilascio distanza dal sito di rilascio Verifica dello stato della popolazione di provenienza dei soggetti ti tramite censimenti e verifica sanitaria, effettuare catture nel periodo post-riproduttivo Diversità genetica Le teorie della genetica di popolazione fanno ritenere che per il mantenimento del livello originario di eterozigosi nella nuova popolazione sia necessario un minimo di 20 fondatori
12 L area e le condizioni di rilascio 1- Se la reintroduzione è progettate per esigenze locali (es. di un parco che voglia reintrodurre elementi faunistici caratteristici) la scelta del sito di rilascio sarà relativamente obbligata 2 - Se il progetto di reintroduzione fa parte di un programma di conservazione ad ampio raggio di una determinata specie, la scelta dei siti di rilascio costituisce un ulteriore variabile. 3 - Griffith et al. (1989) definiscono per mammiferi e uccelli un successo maggiore nel centro dell'areale storico (a margine dell'areale le condizioni ecologiche sono spesso lontane dall'optimum) 4 - determinante l habitat per qualità (disponibilità delle risorse alimentari) e continuità (la percentuale di habitat idoneo per evitare gli effetti dell'isolamento dovuti alla frammentazione, deve essere superiore al 30%.
13 Controllo di riuscita Indicatori da individuare nel progetto l'insediamento nel sito di rilascio (radiotelemetria, osservazioni, marcature colorate visibili a distanza o rinvenimenti di segni di presenza) la sopravvivenza a lungo termine (tecniche di censimento ) la riuscita della riproduzione (osservazioni) la formazione di una popolazione strutturata e autosufficiente (es in molti ungulati la struttura per sesso ed età della popolazione tramite la suddivisione nei due sessi e in molteplici classi, verifica della formazione di gruppi sociali tipici per composizione, branchi di giovani maschi.
14 Problemi sanitari Il rischio di epidemie è tanto maggiore quanto più gli animali sono concentrati in poche popolazioni La Società Italiana di Ecopatologia della Fauna ha indicato le linee guida per la prevenzione del rischio sanitario. verificare che gli individui immessi siano sani; verificare che nella zona di rilascio non siano presenti infezioni che possano minacciare la salute dei soggetti rilasciati; assicurare il benessere dei soggetti in tutte le fasi del progetto (impiego delle tecniche adeguate). Per quest'ultimo aspetto esiste una vasta letteratura veterinaria sulla sedazione in particolare negli ungulati, sia come metodo di cattura che come ausilio per il trasporto
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