Tutela della salute in piscina ruolo del servizio di igiene pubblica

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1 Tutela della salute in piscina ruolo del servizio di igiene pubblica Roberto ZACCO Tecnico della Prevenzione ASL Città di Torino Dipartimento di Prevenzione

2 Rischi specifici igienico sanitari Rischio Biologico Rischio Fisico Rischio Chimico

3 NORMATIVA DI RIFERIMENTO Articolo 213 Regolamento Municipale Igiene 1926 T.U.L.P.S. R.D. N 773 del 18 Giugno 1931 art. 86 T.U.L.S. R.D. N 1265 del 17 luglio 1934 art.194 Circolare Ministero Interno N 16 del 15 febbraio 1951

4 NORMATIVA DI RIFERIMENTO Istituzione Ministero Sanità Legge N 296 del 13 marzo 1958 Circolare N 128 Ministero Sanità del 16 luglio 1971 Circolare N 86 Ministero Sanità del 15 giugno 1972 Legge 833 del 23 Dicembre 1978

5 NORMATIVA DI RIFERIMENTO Atto di intesa Stato-Regioni del 17/02/1992 Decreto Ministero Interni 18 Marzo 1996 Norme di sicurezza per la costruzione degli impianti sportivi Accordo tra il Ministero della Salute, le Regioni e le province autonome di Trento e Bolzano del 16/01/2003..

6 NORMATIVA DI RIFERIMENTO Riforma del titolo V parte II della Costituzione di cui alle Leggi Costituzionali N 1 del 22 Novembre 1999 e N 3 del 18 Ottobre 2001 Art 117 Costituzione

7 NORMATIVA DI RIFERIMENTO NORMA UNI NORMA UNI Accordo stato Regioni N 55 del 7 febbraio 2013 Procedura operativa per la valutazione e gestione dei rischi correlati all igiene degli impianti di trattamento aria D.M. Salute 26 giugno 2017 DAE

8 NORMATIVA DI RIFERIMENTO In Piemonte con la D.G.R n la Regione ha recepito il contenuto dell allegato 1 (relativo alle caratteristiche chimico/fisiche e batteriologiche dell acqua e dei requisiti microclimatici ) Per i requisiti strutturali è quindi ancora in vigore l ATTO DI INTESA Stato-Regioni del 17/02/1992.

9 NORMATIVA DI RIFERIMENTO Sempre in attuazione dell Accordo 16/01/03 che ha fissato i principi generali, attraverso il Coordinamento di Prevenzione nell ambito del Coordinamento interregionale alla Sanità, le Regioni/Province autonome hanno elaborato un documento DISCIPLINA INTERREGIONALE DELLE PISCINE sancito con una accordo in data 16/12/2004. Questo accordo sottoscritto da tutte le Regioni, si pone come uno sviluppo ulteriore dell Accordo del 2003, vincola tutte le Regioni a rispettare quanto previsto nell Accordo stesso e introduce molti elementi su come devono essere predisposte le leggi regionali e i regolamenti di attuazione.

10 NORMATIVA DI RIFERIMENTO Il 18/10/2006 l Assessorato alla Sanità ha trasmesso il documento Linee guida per la sorveglianza degli impianti natatori con l obiettivo di fornire ai Servizi di Igiene e Sanità Pubblica i criteri base con cui operare e per uniformare l attività di sorveglianza sul territorio regionale..

11 E L ASL COSA HA FATTO? Fino al 2016 proseguimento dell attività di vigilanza secondo i vecchi criteri, senza recepire totalmente l atto di intesa del 2003 Da Luglio 2017 ricognizione su impianti scelti su un campione rappresentativo delle varie realtà

12 RICOGNIZIONE IMPIANTI VISITATI RILEVATE CRITICITA IN CIRCA IL 50% DEGLI IMPIANTI 4 CHIUSURE IMPIANTI

13 CRITICITA MAGGIORI IL PIANO DI AUTOCONTROLLO, QUESTO SCONOSCIUTO MANCATA CONOSCENZA DEGLI ADDETTI DELLE PROCEDURE DI EMERGENZA / URGENZA ADDETTI IMPIANTI TECNOLOGICI NON CONSCI DEL PROPRIO RUOLO ASSENZA DI ADEGUATA STRUMENTAZIONE

14 Esiti ricognizione 2017 Sperimentazione nuovo approccio del servizio alla vigilanza sugli impianti natatori Confronto con Comune di Torino circa l adozione di una strategia comune Formazione del personale ispettivo

15 Esiti ricognizione 2017 D.L.155 del 1997 Audit Nuovo approccio Ispezione negli impianti natatori con redazione di specifiche check list con ispirazione agli atti di intesa, alle normative edilizie, a quelle di sicurezza con attribuzione di uno specifico punteggio

16 Esiti ricognizione 2017 Nuovo approccio Punteggio che suddivide gli impianti natatori in tre classi di conformità Tipo A Tipo B Tipo C

17 Esiti ricognizione 2017 Nuovo approccio A seconda della classificazione il Dipartimento di Prevenzione decide la frequenza degli ulteriori controlli Tipo A minimo una volta l anno Tipo B almeno due volte l anno Tipo C almeno tre volte l anno

18 Esiti ricognizione 2017 Nuovo approccio PUNTEGGIO DI CONFORMITA TIPO A DA 0 A 14 PUNTI TIPO B DA 15 A 30 PUNTI TIPO C SUPERIORE A 30 PUNTI

19 Esiti ricognizione 2017 Nuovo approccio PUBBLICAZIONE SUL SITO DEL DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE DI CHECK LIST ADOTTATA IN FASE DI SOPRALLOGO PUNTEGGIO OTTENUTO IN SEDE DI ISPEZIONE

20 Esiti ricognizione 2017 Nuovo approccio POSSIBILITA DA PARTE DEL GESTORE DELLA PISCINA DI MIGLIORARE LE CRITICITA RILEVATE E DI CHIEDERE UNA NUOVA VISITA ISPETTIVA AL FINE DI OTTENERE L ASSEGNAZIONE IN ALTRA CLASSE

21 Esiti ricognizione 2017 Nuovo approccio Condivisione del nuovo sistema di verifiche con l Assessorato allo Sport della Città di Torino Verifica comune delle problematiche e delle criticità (esempio gestione dei reclami) Offerta di collaborazione da parte del Dipartimento di Prevenzione nella formazione del personale

22 Esiti ricognizione 2017 Nuovo approccio Formazione del personale ASL affinché vengano unificate le procedure di verifica Elaborazione delle informazioni raccolte circa le maggiori e più frequenti criticità riscontrate Condivisione con gli altri servizi del Dipartimento della procedura di verifica

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