PIANO INTEGRATO LOCALE DEGLI INTERVENTI DI PROMOZIONE DELLA SALUTE Triennio

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1 PIANO INTEGRATO LOCALE DEGLI INTERVENTI DI PROMOZIONE DELLA SALUTE Triennio Il presente Piano costituisce parte integrante del Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari per l anno 2012 dell Azienda Sanitaria Locale della Provincia di Lecco in attuazione della Del. N. 38 del 27/01/2012 Predisposto a cura del Servizio Ricerca e Sviluppo Sanitario, Osservatorio Epidemiologico e Medicina Preventiva di Comunità. Ed. febbraio 2012 Dott. Franco Paolo Tortorella Referente aziendale di Piano ASV Raffaella Salaroli Referente sistema di valutazione progetti di promozione della salute 1

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3 INDICE DEL DOCUMENTO Premessa al Documento Triennale...6 Introduzione...10 Riferimenti Normativi...13 ANALISI DI CONTESTO...18 IL CONTESTO EPIDEMIOLOGICO...18 Indicatori di mortalità...19 Le patologie cronico-degenerative...20 Esenzioni per patologia...21 Ricoveri dei residenti ASL...21 Malattie infettive...22 Le attività di screening nell ASL della Provincia di Lecco Dati ambientali di vita e di lavoro...31 Sicurezza stradale...33 Stato occupazionale...37 ANALISI SOCIALE...40 Alcuni dati demografici di interesse sociale...40 Abbandono scolastico...40 Le dipendenze...41 Il sistema famiglia nella provincia di Lecco...42 Le cure palliative, geriatriche e riabilitative...43 STUDI EFFETTUATI DALL ASL...44 Progetto di ricerca sull efficacia degli interventi di educazione alla salute (anno scolastico 2010/2011)...44 Studio di Sorveglianza Nutrizionale in età pediatrica su sovrappeso e obesità in provincia di Lecco...46 Sondaggio stili di vita tra dipendenti Asl (novembre 2009)...48 La valutazione locale del guadagno di salute dei Gruppi di Cammino (giugno giugno 2011)...51 Indagine del Dipartimento Dipendenze sull uso di sostanze psicoattive e sui comportamenti a rischio...55 Indagine della LILT sul tabagismo (2009)...56 Indagine del Servizio di Prossimità su Alcol e Guida...57 DIAGNOSI LOCALE: LA VALUTAZIONE DEI DATI...59 COORDINAMENTO E GESTIONE INTEGRATA TRA PROGETTI: LA RETE LOCALE...62 Il coordinamento aziendale...62 Progettazione di Comunità...63 L integrazione con istituzioni e associazioni...65 Il rapporto con le istituzioni scolastiche...68 Modalità di coordinamento e gestione integrata dei progetti fra Servizi e Dipartimenti..75 LA SCELTA DI UN MODELLO...77 METODOLOGIE DI APPROCCIO...78 L approccio Evidence Based Prevention...78 La formazione dei formatori...79 Le porte emozionali...79 La peer education...80 L Health Promoting School e l esperienza di Glasgow...80 Marketing sociale...81 Life skills...82 Minimal advice...83 Counselling Educativo Breve

4 OBIETTIVI DI SALUTE...85 Piano Sanitario Nazionale e Piano Sanitario Regionale...85 Piano Regionale della Prevenzione Elementi epidemiologici locali e impatto dei fattori di rischio sulle patologie cronico degenerative...86 Attività efficaci e sostenibili in corso sul territorio...87 SCALA DELLE PRIORITÀ...88 Metodologie utilizzate, strumenti di verifica e indicatori...89 PROPOSTE PROGETTUALI INTEGRATE Sperimentazione Locale del Programma RETE LOMBARDA DELLE SCUOLE CHE PROMUOVONO SALUTE...92 Promozione dell ATTIVITÀ FISICA...95 La manutenzione dei Gruppi di Cammino...95 Promozione dell attività fisica: il Piedibus...98 Altre iniziative di promozione dell attività fisica...99 Pillole di salute PEER EDUCATION LOTTA AL TABAGISMO Smoke Free Class Competition Smoke Free Team Competition - Campionato provinciale tra squadre libere da fumo Mamme libere dal fumo RTC su efficacia del counseling breve per la disassuefazione da fumo offerto alle fumatrici che partecipano agli screening oncologici Counselling motivazionale breve presso le farmacie per la riduzione dell abitudine tabagica e promozione di stili di vita sani Progetti di promozione STILI DI VITA SANI Testimonial di salute Sorveglianza allattamento al seno in Regione Lombardia Prevenzione cardio-vascolare integrata ospedale-territorio Promozione della SICUREZZA STRADALE La mia amica strada Proposte progettuali nell area delle DIPENDENZE Alcol e sicurezza alla guida Life Skills Training Program Promozione di CORRETTE ABITUDINI ALIMENTARI Tavolo tecnico per la Prevenzione e il Trattamento del sovrappeso e dell obesità Sviluppo di un percorso partecipativo per installare distributori per snack salutari Promozione di corrette abitudini alimentari in ristorazione collettiva Sorveglianza nutrizionale e prevenzione dell eccesso di peso in età pediatrica Prevenzione del tumore al colon attraverso una dieta corretta Con meno sale nel pane c è più gusto e guadagni in salute Attività di Promozione della Salute nei LUOGHI di LAVORO Progetti area FAMIGLIA e AFFETTIVITA Formazione dei formatori Ci vogliamo pensare Noi con Voi Progetti nel settore delle CURE PRIMARIE Counseling Educativo del Paziente Diabetico di Tipo Progetti di PREVENZIONE VETERINARIA Educazione Sanitaria e Zoofila

5 INDICATORI E PIANIFICAZIONE DELLA VALUTAZIONE Indicatori di PROCESSO Indicatori di ESITO Indicatori di PIANO BIBLIOGRAFIA GENERALE Allegato: Piano Locale Biennale di Prevenzione delle Dipendenze

6 Premessa al Documento Triennale Il Piano Integrato Locale degli interventi di Promozione della Salute (di seguito PIL) è uno strumento efficace di programmazione e verifica delle attività di promozione della salute integrate promosse dall ASL di Lecco in collaborazione con enti, istituzioni, associazioni, volontariato. Tra gli elementi caratteristici del Piano, fondamentale è la sua plasticità intesa come capacità di accogliere nuove proposte e progettazioni in linea con le valutazioni di contesto, di diagnosi locale, con conferma di priorità ed evidenze, rientranti a pieno diritto nella progettazione integrata. Nell ASL di Lecco la strategia operativa del PIL è stata sviluppata nell ambito del Gruppo di Lavoro per il Coordinamento delle attività di promozione della salute sanitarie e sociosanitarie, voluto nel 2011 dalle attuali Direzioni Sanitaria e Sociale a garanzia di una costante condivisione delle informazioni e delle modalità progettuali aziendali. Ne fanno parte, nelle convocazioni allargate, rappresentanti dei principali Servizi che progettano interventi di promozione della salute, mentre per le strategie metodologiche lavora un nucleo ristretto costituito da: Servizio Ricerca e Sviluppo Sanitario, Osservatorio Epidemiologico e Medicina Preventiva di Comunità Dipartimento Dipendenze e Servizio Alcologia Servizio Famiglia Età Evolutiva In passato tale funzione era stata svolta dal Gruppo Permanente di Promozione della Salute (GPPS), cui prendevano parte i direttori Sanitario e Sociale, di Dipartimento, di Distretto, i responsabili dell Ufficio di Comunicazione, dell Ufficio ITRA e il referente dell Ufficio Ricerca e Sviluppo Sanitario, Osservatorio Epidemiologico e Medicina Preventiva di Comunità, tutti i responsabili dei Servizi impegnati in attività educative. La complessità costitutiva, utile nella fase iniziale di governo del cambiamento in termini di coordinamento ed integrazione, non consentiva un agilità operativa necessaria per adottare politiche d intervento coerenti con le incalzanti novità introdotte in ambito regionali ( vd per esempio nel 2011 il progetto LifeSkills training programm Lombardia promosso dalla DG Famiglia nel settore dipendenze o il progetto regionale Rete Lombarda delle scuole che promuovono salute ) Gli obiettivi proposti nei lavori del gruppo di coordinamento sono lo sviluppo sistematizzato d interventi secondo metodiche di comprovata evidenza ed efficacia, il costante riesame delle attività tradizionalmente garantite per un loro reenginering o eventuale abbandono in caso di dubbia o discussa efficacia, l avvio di progetti secondo metodi sperimentali con indicatori di verifica di risultato in base ai cui esiti deciderne il prosieguo o la sospensione, il governo dei rapporti con il mondo della scuola condividendone tempi, linguaggi progettuali e introducendo sistemi di misura; la sperimentazione di metodi innovativi quali la peer education, le life skills, minimal advice, health promoting school. Storicamente, partendo dall originario Progetto Stili di Vita (di fatto prima annualità del PIL triennale ), il primo documento strutturato secondo strumento di programmazione triennale e verifica delle attività di promozione della salute integrate promosse dall ASL di Lecco è stato realizzato nel luglio 2008 con la predisposizione del Piano Integrato Locale di Promozione della Salute, sottoposto poi a verifica regionale nell ambito del percorso Laboratorio di valutazione dei piani integrati locali degli interventi di promozione della salute ( rif. Circolare 21/SAN/2008). Si sono succeduti successivi aggiornamenti annuali 6

7 Nella promozione della salute si riconoscono due settori professionali principali di attività, il sanitario e il sociale, che trovano riferimenti d indirizzo nelle rispettive Direzioni Regionali Sanità e Famiglia. Le due anime si confrontano sia in ambito gestionale che operativo, mantenendo le proprie specificità e ricercando opportunità d integrazione, contaminandosi per le letture di contesto, gli approcci metodologici e le ricerche di evidenza. L attuale PIL, per gli aspetti specificamente sanitari, deve necessariamente trovare coerenza nell ambito più complesso dei Piani Locali di Prevenzione e Controllo che vedono coinvolti i Dipartimenti di Prevenzione Medico e Veterinario; secondo il più moderno approccio regionale (Piano Regionale della Prevenzione ), le attività di prevenzione devono prevedere la trasversalità di tutte le azioni rivolte sia alla promozione di stili di vita sani che di ambienti favorevoli per la salute. Attraverso una preliminare analisi e graduazione di rischio, le scelte programmatorie devono essere rivolte coerentemente sempre più verso una logica di guadagno di salute per la popolazione e/o gruppi particolari della stessa. Nel 2010 e 2011 il Dipartimento di Prevenzione Medica ha realizzato e presentato alla comunità una relazione annuale delle attività che hanno evidenziato guadagno di salute. Tale approccio è ancor più giustificato in tempi di risorse limitate in cui è necessario rendicontarne l impiego in termini di utilità per la comunità. Un moderno sistema integrato di prevenzione deve infatti coinvolgere tutti i portatori d interesse, amministrazioni, istituzioni, associazioni, privato sociale a vario titoli impegnati nel perseguimento di comuni obiettivi di benessere e/o salute nella popolazione. In considerazione che le attuali principali patologie presentano etiologia multifattoriale, tale condizione rende più complessa l azione preventiva, in quanto occorre agire su: - fattori comportamentali (gli stili di vita, corrette prassi nelle mansioni lavorative) - fattori espositivi esterni ( ambienti di vita, di lavoro, inquinamento ambientale e indoor agenti infettivi, alimenti, prodotti, sostanze, apparecchiature, trattamenti alla persona) - diagnosi precoce attraverso screening efficaci - ricerca attiva della predisposizione individuale a determinate patologie Da anni, come da indicazioni regionali, la nostra Azienda programma le proprie attività di prevenzione coerentemente con le strategie sopra richiamate perseguendo obiettivi d integrazione, semplificazione, efficacia secondo evidenze scientifiche e verifica dei risultati ottenuti. Parimenti il PIL non deve essere espressione del solo settore sanitario, ma perseguire la sistematica ricerca di comune lettura e condivisione di approccio metodologico e d intervento innanzitutto interne tra il settore sanitario e quello sociale e sociosanitario, ma attivamente da ricercarsi anche con enti, istituzioni, associazioni con le quali si da sviluppo a collaborazioni e sinergie nell ambito della promozione del benessere. A tal fine contribuiscono, oltre alle evidenze territoriali, il raccordo delle proposte educative nell ambito dei Piani di Zona (in scadenza 2011) e le recenti indicazioni regionali che suggeriscono lo stretto raccordo tra il PIL e il Piano locale biennale di Prevenzione Tossicodipendenze , strumento di programmazione realizzato con l apporto dei componenti del Comitato di Rete Prevenzione cui fanno parte il Dipartimento Dipendenze, Dipartimento Prevenzione, Servizio Famiglia, rappresentanze dell Azienda Ospedaliera di Lecco, degli uffici di Piano distrettuali, dell Ufficio Scolastico Territoriale, delle Forze dell Ordine e del privato sociale. 7

8 Tale documento risulta esaustivo per molti aspetti di natura sociale d interesse per il presente PIL, ai quali si rimanda nella versione integrale allegata al presente documento, richiamando solo brevi sintesi ritenute utili per la lettura integrata del contesto e per un quadro d assieme delle progettazioni. Si ricorda inoltre che l integrazione delle stategie di promozione della salute trovano operatività su alcuni tavoli di coordinamento quali il Tavolo Tecnico per la Sicurezza Stradale insediato in Prefettura nell ambito della Conferenza Permanente-Sezione Amministrazione d Ordine o il Comitato Provinciale di Coordinamento ex art. 7 D.Lgs. 81/08 per la sicurezza del lavoro. Consci che lo sviluppo di una cultura dell integrazione è un processo in progress sia all interno dell Azienda che nei rapporti con le Istituzioni e le Associazioni, intendiamo mantenere come elemento caratteristico di Piano, la sua stessa plasticità, intesa come capacità di accogliere nel corso degli anni nuove proposte e progettazioni derivanti da enti, istituzioni, associazioni purchè in linea con le valutazioni di contesto, di diagnosi locale, con conferma di priorità ed evidenze, rientranti a pieno diritto nella progettazione integrata. Emblematico in tal senso è stato lo sviluppo, successivo alla prima stesura del PIL 2008, del Piano Aziendale per la Prevenzione e il Trattamento del sovrappeso e dell obesita ( ), in coerenza con la nota regionale DGS Prot. H del 28/05/2008, Linee di indirizzo per la prevenzione e gestione integrata ospedale-territorio del sovrappeso e dell obesità in Lombardia per il triennio che ha visto il progressivo consolidarsi dell alleanza tra SIAN e MMG, PLS, specialisti ospedalieri per affrontare in modo sinergico l emergenza obesità. In questa premessa corre l obbligo di sottolineare sinteticamente i principali elementi di novità che caratterizzano la presente programmazione triennale: INDICAZIONI REGIONALI E METODOLOGIE INNOVATIVE - Programmi LifeSkills training programm Lombardia e Unplugged Lombardia promossi dalla DG Famiglia nel settore dipendenze per l utilizzo della metodica life skills secondo programmi internazionali validati; - Rete Lombarda delle scuole che promuovono salute, sostenuta dalla Presidenza regionale per promuovere la sperimentazione e l applicazione del modello europeo Health Promoting School nella realtà lombarda, scenario di programma da estendere, dopo la sperimentazione , all intero sistema scolastico regionale. CAMBIAMENTO NELL OFFERTA SCOLASTICA Già per l anno scolastico l ASL di Lecco ha modificato l approccio d offerta per i progetti scolastici presentati dagli istituti, innanzitutto respingendo quelli valutati non adeguati secondo evidenze, ma, anche per i progetti valutati positivamente, su precisa indicazione della Direzione Sociale, non impiegando più le risorse infermieristiche consultoriali in interventi diretti in classe col target, ma rimodulando l offerta verso il potenziamento e la formazione del personale docente scolastico secondo un approccio che integri gli aspetti sanitari e sociosanitari nell ambito curriculare. Cambiamento in corso significativo per il quale occorre prevedere azioni di mitigazione dell impatto sulle scuole, potenziamento delle azioni di accompagnamento e percorsi di formazione metodologica per il personale. 8

9 Si ritiene che gli aspetti evidenziati costituiranno impegno rilevante per l ASL nei prossimi anni sia per il cambiamento metodologico che per la necessità di monitorarne gli esiti in termini di guadagno di salute. Il presente documento pertanto, naturale prosieguo del percorso intrapreso con il primo PIL triennale 2008 di cui si confermano gli strumenti metodologici e programmatori, ne costituisce rivisitazione con consolidamento di metodologie e programmi dimostratisi efficaci in questi anni e revisione in chiave analitica del contesto sanitario e sociale in cui si è chiamati ad operare, per un riesame delle scelte in termini di priorità, delle valutazioni d efficacia intercorse e delle conseguenti rinnovate progettazioni in atto. 9

10 Introduzione Per affrontare la tematica della promozione della salute in base all attuale contesto occorre tener conto in modo sistematizzato della prospettiva di benessere collettivo ed individuale a fronte di determinanti in rapida evoluzione legati a scenari in continuo mutamento da un punto di vista socio-economico e relazionale. La sfida della politica economica a fronte di una minor crescita, una ridotta occupazione, minor disponibilità di risorse per il welfare sul fronte della spesa pensionistica, sanitaria e socioassistenziale, l allungamento dell età lavorativa, si traduce da subito nella necessità di dover affrontare un quadro sociale che registra la difficoltà dei giovani all ingresso nel mondo del lavoro e maggiore anzianità dei lavoratori, entrambi fattori diversamente influenti sull equilibrio di salute. Non va poi dimenticato che l allungamento della vita lavorativa prefigura una condizione di minor disponibilità di risorse per il volontariato, settore che in questi anni ha costituito importante garanzia per l operatività di numerosi progetti di promozione e della salute, e più in generale di sostegno sociosanitario nella comunità. La situazione economica del sistema presenta quadri complessi che influenzano fortemente la probabilità d indipendenza economica lavorativa e dunque una delle più rilevanti variabili a forte ricaduta sulle componenti sociale e psicologica di benessere. Una persona priva di lavoro o in condizioni di precarietà è già un soggetto esposto a rischio di salute e risulta evidente che tali fattori sono fortemente governati da enti ed agenzie non strettamente sanitarie. Anche l incertezza del quadro recessivo genera ansia, frustrazione, mancanza di progettualità a lungo termine con evidenti ricadute sul clima di salute individuale e collettivo. D altra parte occorre considerare che l azione preventiva rivolta al potenziamento dell autodeterminazione individuale e collettiva verso scelte di salute diventa elemento significativo non solo per il benessere delle persone, ma anche per un contenimento dei costi curativi ed assistenziali e pertanto può costituire un guadagno di sistema. Un altro aspetto da tenere in considerazione è il quadro evolutivo dei sistemi di comunicazione e relazione. La facilità con cui l informazione viaggia sulle attuali reti di comunicazione genera un approccio globale verso le tematiche emergenti e di maggiore interesse e il realizzarsi di network di pensiero che superano ormai i confini ordinari politici locali o le antiche regole con le quali formarsi un opinione, anche per gli aspetti di salute. La tecnologia delle comunicazioni è fortemente progredita: siamo transitati dalla posta elettronica alla chat, dai blog ai network sociali, dalla messaggistica istantanea telefonica alla comunicazione palmare su Facebook o Twitter. Si ha il mondo in mano secondo tecnologie che generano un curioso fall out informativo, con una visione globale che spesso misconosce la realtà locale che ci circonda. Anche l utilizzo dei nuovi strumenti di comunicazione ha creato nuove forme di rischio e dipendenza. Dalla tradizionale funzione di formazione della pubblica opinione o persuasiva di mezzi d informazione quali radio e televisioni, giornali, libri si è passati ad uno spostamento d interesse verso l utilizzo compulsivo della telefonia mobile e del relativo linguaggio correlato degli SMS, l accesso al villaggio globale di internet con la comunicazione interpersonale delle chat e dei forum, il trasferimento di immagini un tempo personali in contenitori condivisi da sconosciuti. 10

11 Risulta evidente che per chi, da un osservatorio tradizionalmente sociosanitario, intende perseguire strade di promozione di comportamenti utili a mantenere il più a lungo in salute la popolazione sana o esposta, gli approcci metodologici, gli strumenti educativi, i contesti e target con cui interagire devono necessariamente tener conto della complessità evolutiva del sistema e del concorso di numerosi stakeholders rispetto a obiettivi che, se possono istituzionalmente apparire diversi, attraverso comuni letture e contaminazioni possono sinergizzare verso una proposta di offerta di conoscenza e scelta consapevole rispetto a comportamenti che sono alla base dell equilibrio di salute, ma che influenzano fortemente anche la spesa sia pubblica che privata, la produttività, i consumi di beni e servizi, la sicurezza individuale e collettiva. E dunque necessario un approccio integrato nell affrontare qualsiasi tematica in campo socio sanitario, ricercando attivamente la collaborazione di tutte le agenzie educative, gli enti e le amministrazioni, ma anche associazioni e privato sociale che possano avere un interesse diretto o di sistema rispetto all elemento di promozione o al target da coinvolgere. La raccomandazione formulata dalla Direzione Generale Sanità esplicitata negli obiettivi 2008 affidati ai Direttori Generali di presentare e realizzare un piano complessivo di promozione della salute secondo i requisiti di cui agli indirizzi regionali, evitando progetti settoriali di Servizio/Dipartimento, ha trovato l accordo e l approvazione di quanti in questi ultimi anni hanno lavorato in tale direzione in azienda favorendo lo sviluppo di una cultura programmatoria e metodologica comune tesa al superamento del particolarismo a favore di una valutazione plurifattoriale degli interventi di promozione della salute. La prima integrazione è quella che deve realizzarsi all interno della Azienda Sanitaria. L offerta di percorsi monotematici specialistici, oltre che rischiare l autoreferenzialità, non ha alcuna possibilità di efficacia perché parte dall errore primordiale di ritenere sufficiente il trasferimento della conoscenza, anche la migliore e professionalmente più valida, secondo i metodi ritenuti più graditi dall educatore. Occorre invece affrontare la dimensione olistica del destinatario cercando di favorire una comunicazione efficace entrando nella sfera emozionale per stimolare l interesse alla tematica affrontata e il desiderio di approfondimento per qualcosa che costituisce vantaggio per il soggetto ed elemento desiderabile nella comunità, potenziando la capacità di sviluppo di abilità secondo un approccio verso le life skills.. E necessario cercare sempre l integrazione tra le due anime educative aziendali, quella sanitaria a forte caratterizzazione verso la patologia prevenibile e i relativi fattori di rischio e quella sociale centrata maggiormente sulla persona, i suoi disagi, le sue scelte. Nell ASL di Lecco questo percorso è stato da tempo condiviso e affrontato cercando un unico strumento di confronto e coordinamento delle iniziative. Si è iniziato nel 2005 con la costituzione del Gruppo Permanente di Promozione della Salute coinvolgendo tutti i Servizi che avevano lavorato negli ultimi anni nel campo della promozione della salute. Gli obiettivi ambiziosi proposti erano lo sviluppo sistematizzato di interventi secondo metodiche di comprovata evidenza ed efficacia (vd il riferimento scientifico da The Community Guide), il riesame delle attività tradizionalmente garantite per un loro reenginering o eventuale abbandono in caso di dubbia o discussa efficacia, l avvio di progetti secondo metodi sperimentali con indicatori di verifica di risultato in base ai cui esiti deciderne il prosieguo o la sospensione, il governo dei rapporti con il mondo della scuola condividendone tempi, linguaggi progettuali e introducendo sistemi di misura; la sperimentazione di metodi innovativi quali la peer education e la health promoting school. 11

12 Il processo avviato ha portato ad importanti modifiche dell offerta preventiva e alla stesura del primo Piano Triennale, confermando la volontà da tempo espressa di sintesi e sinergia delle migliori professionalità intorno agli argomenti emergenti in linea con le principali indicazioni normative e alla luce dell analisi dei dati territoriali facendo leva sulle consolidate alleanze con enti, istituzioni, associazioni e ricercando attivamente la collaborazione delle ASL viciniore per proposte progettuali su tematiche condivise. La ricerca dunque d integrazione sia interna che esterna all ASL è un percorso complesso ma necessario perché la promozione della salute non è una responsabilità esclusiva del settore sanitario ( Ottawa, 1986). L esperienza di questi anni ci ha insegnato che occorre seminare una cultura dell approccio integrato innanzitutto all interno dell azienda e non ritenere mai consolidato il percorso, ma sistematicamente coltivato ed implementato dovendo conciliare approcci, metodologie e linguaggi non sempre comuni e facilmente sintetizzabili. Dunque non un punto di arrivo ma una strada da percorrere insieme secondo un processo da considerare sempre in progress ove la condivisione della lettura e la contaminazione nell approccio metodologico costituiscono fonte di arricchimento e vantaggio per quanti lo praticano. In tal senso risulta decisiva la volontà della Direzione Strategica di sostenere la linea dell integrazione sollecitando tra gli obiettivi di budget 2011 il coordinamento delle azioni di promozione della salute sia in ambito sanitario che sociale. Le numerose positive esperienze poste in campo con istituzioni e associazioni testimoniano una sensibilità territoriale alla promozione della salute che conforta ed è stimolo per sempre nuove alleanze. Compito dell ASL è garantire il coordinamento, senza sovrapposizioni o gerarchie, ma condividendo l importanza di ricercare sempre evidenze di efficacia e informando in merito agli esiti( guadagni di salute ) la comunità e il target stesso d intervento. Si favorisce così il completamento dell azione preventiva restituendo ai cittadini la titolarietà nelle scelte di salute e nella ricerca di condizioni ambientali favorenti il perseguimento degli obiettivi con il sostegno delle istituzioni locali secondo un approccio globale di sistema che coinvolga tutti i settori che interagiscono sui determinanti di salute. In tal senso ci piace testimoniare la positiva esperienza del recente Convegno Gruppi di cammino. Una rete integrata per guadagnare salute tenutosi a Lecco, 12 novembre 2011 proprio perché voluto ed organizzato dalle associazioni, in particolare da CittaninanzAttiva-Tribunale per i diritti del malato per stimolare la comunità scientifica locale ( MMG e specialisti ospedalieri) a prescrivere l attività fisica ai loro assistiti inviandoli ai 51 Gruppi di Cammino attivi sul territorio. L Associazione Tribunale per i diritti del malato è nota per le numerose battaglie sostenute a difesa di una categoria debole e spesso disorientata rispetto ai propri diritti di salute. In tale occasione non ha però voluto occuparsi solo del diritto di diagnosi e cura, ma anche del mantenimento delle buone condizioni di salute attraverso scelte comportamentali consapevoli. Pertanto dall idea dell ASL di Lecco di promuovere l attività fisica dolce nella popolazione adulta, sostenuta da amministrazioni locali ed associazioni, siamo passati allo sviluppo di una rete di volontariato che ha condiviso il guadagno di salute di camminare insieme e, attraverso un processo di empowerment, ha sviluppato autonomamente la determinazione di porre in campo iniziative utili a favorire la più ampia partecipazione dei cittadini all offerta di salute, sensibilizzando i sanitari stessi, riconosciuti più orientati verso l approccio tradizionale curativo. Una idea di salute ove il cittadino è sempre più protagonista. Questo tipo di esperienza da forza ed energia agli educatori stessi e costituisce riferimento e stimolo per ogni nostra futura progettazione. 12

13 Riferimenti Normativi L evoluzione normativa in materia di nuova concezione della salute dagli anni 80 testimonia l obiettivo da raggiungere di un bene essenziale per lo sviluppo sociale, economico e personale che vede nelle persone stesse la maggiore risorsa (Carta di Ottawa 1986) è ormai condiviso sia tra le istituzioni che concorrono per tale obiettivo che per i cittadini che vanno progressivamente assumendo atteggiamenti proattivi verso la propria salute. In tal senso negli ultimi anni si è apprezzata una evoluzione anche legislativa, partendo dalla consapevolezza, esplicitata in premessa nel P.S.N , punto 3.4, dell efficacia della prevenzione nel contrastare l insorgere delle patologie o nel contenerne gli effetti a fronte di interventi organici e di provata evidenza scientifica legata all appropriatezza e alla valutazione di efficacia (metodologia della Evidence Based Prevention). Principi quali il contrasto alle disuguaglianze nell accesso ai servizi, l ampia trasversalità e intersettorialità delle proposte d intervento, la concertazione tra gli attori al fine di ottimizzare l uso delle risorse e i risultati, strategie per una comunicazione coerente ed efficace, sono elementi fortemente condivisi al pari degli aspetti metodologici di definizione dei bisogni e di identificazione delle priorità, partendo da una analisi dei dati epidemiologici partecipata tra il sistema sanità e le altre istituzioni, le rappresentanze dei cittadini, i portatori di interessi collettivi ed il mondo della produzione verso una rete di salute integrata. Si parla così di reti sanitarie che operano in sinergia con altre reti istituzionali Progressi evidenti si sono registrati privilegiando azioni di sistema per la realizzazione di processi che aiutino la crescita della cultura della prevenzione, piuttosto che la mera erogazione di singole prestazioni. Tale percorso culturale e metodologico aderisce in senso istituzionale al nuovo rapporto tra Stato e Regioni determinato dalla modifica del Titolo V della Costituzione; ne sono opportuna testimonianza: - il Piano di Prevenzione attiva 2004, concordato tra Ministero della Salute e Assessorati Regionali, che prevede quote vincolate per il PSN ; - Piano Nazionale della Prevenzione , allegato 2 all Intesa Stato Regioni del 23 marzo Vengono finalmente definiti come obiettivi di salute prioritari i seguenti interventi a forte valenza educativa per l individuazione di modelli operativi più efficaci per la promozione degli stili di vita sani: - la prevenzione cardiovascolare (carta del rischio, prevenzione della obesità, prevenzione attiva delle complicanze del diabete di tipo II lavorando sulla compliance, prevenzione delle recidive cardiovascolari); - gli screening (dei tumori al seno, del colonretto, della cervice uterina); - la prevenzione degli incidenti: stradali, domestici, sul lavoro; promozione della salute alla guida; - le vaccinazioni; - la promozione attiva di abitudini non sedentarie; - la promozione attiva di corrette abitudini alimentari e sicurezza alimentare (counselling nutrizionale atto a favorire consumo di alimenti associati a bassa frequenza delle patologie correlate a scorrette abitudini alimentari); - salute e sicurezza negli ambienti di lavoro; - tutela dell ambiente, inteso quale fattore di qualità della salute; 13

14 - contrasto al tabagismo con prevenzione del fumo tra i giovani, tutela dal fumo passivo e supporto alla disassuefazione; - sviluppo della comunicazione medico-paziente, al fine di migliorare la qualità del rapporto stesso e aumentare il livello di customer satisfaction; - interventi di promozione della salute per praticanti attività sportiva e fisica (contrasto al doping e dell utilizzo di integratori). Tali argomenti vanno a completarsi con le tematiche dei settori di abituale intervento educativo sociosanitario delle alcooldipendenze, tossicodipendenze, politiche giovanili, del disagio dell età evolutiva ma anche di sostegno alla famiglia. Posta la necessità di flussi informativi sul versante del monitoraggio degli stili di vita, il PSN da continuità all iniziativa del 2005 di attuazione, da parte di CCM, ISS e Regioni, del progetto Passi per l Italia (ideato nell ambito della progettazione del Nuovo Sistema Informativo Sanitario), finalizzato a sperimentare un sistema di sorveglianza di popolazione centrato sui fattori di rischio comportamentali e sulla diffusione delle misure di prevenzione all interno della popolazione. L obiettivo strategico del sistema è quello di fornire a Regioni e Aziende basi di dati tempestive e utili per la pianificazione, la realizzazione e la valutazione dell azione in sanità pubblica; In coerenza con gli accordi della Conferenza Stato Regioni e Province autonome, la Regione Lombardia prosegue nel percorso intrapreso col PSSR , ove nella Parte II, al punto 1.1 definisce tra le linee di intervento prioritario, i punti strategici di innovazione della promozione della salute dall età evolutiva. Oltre a confermare i criteri generali del PSN di utilizzo di metodi di EBP, sottolinea la forte necessità di integrazione sia per quanto riguarda le competenze Sanitaria e Socio Sanitaria che per l attivo coinvolgimento delle agenzie educative nella pianificazione e realizzazione degli interventi. Le sinergie devono essere trovate fra le istituzioni (Enti Locali, Scuola ), tutte le componenti sanitarie (ASL, Ospedali, MMG), altri soggetti che entrano in contatto coi giovani (rete degli oratori, associazioni di volontariato ) La centralità del ruolo della famiglia viene sottolineata, al pari del valore nel processo educativo di MMG e PLS. Nel mondo scolastico e giovanile, in accordo con insegnanti ed adulti, deve essere posta particolare attenzione alla prevenzione di comportamenti a rischio quali il fumo di sigaretta, l abuso di alcool, di sostanze eccitanti, la corretta alimentazione e disturbi del comportamento alimentare, il corretto equilibrio per l attività fisica e/o ludica, verificando l assimilazione di comportamenti positivi e duraturi. Nell ambito del Piano Oncologico, oltre agli screening, devono essere implementati progetti per la lotta al tabagismo e l educazione alimentare. Vengono individuate alcune tematiche da affrontare con piani speciali per la prevenzione degli infortuni domestici, degli incidenti stradali, soprappeso ed obesità e più in generale per favorire la salute della donna e del bambino, la tutela dei minori e interventi per gli adolescenti, la salute mentale. Ogni progettazione deve trovare raccordo tra l impostazione di comunità e l intervento sul singolo. Tra i progetti innovativi il PSR sostiene la prosecuzione dell attività della rete lombarda HPH (Health Promoting Hospital & Health Services) iniziata nel 2000 secondo principi di promozione della salute, individuando l importanza di azioni informative, comunicative e di prevenzione primaria. 14

15 Nei PSR si sottolinea l importanza di progettare secondo evidenza scientifica sviluppando indicatori utili per il monitoraggio dei risultati al fine di un corretto orientamento delle risorse e il consolidamento, o abbandono, di progetti sperimentali alla luce di oggettive evidenze di risultato. A tal fine è stato elaborato un importante documento regionale: Valutazione di efficacia e definizione di modello integrato di promozione della salute (allegato deliberazione n VIII/ del ). Essendo nota a tutti gli operatori la difficoltà di costruire indicatori non solo sull acquisizione di corrette conoscenze, ma sull effettivo mantenimento nel tempo di comportamenti positivi, sono risultati estremamente utili per la comune formazione e il confronto di esperienze i corsi di formazione IREF per i Referenti per la Promozione della Salute delle ASL e operatori del settore, organizzati per il periodo , orientati al corretto sviluppo del modello integrato e dei criteri di valutazione di efficacia delle azioni. Importanti contenuti di promozione della salute si individuano nella LR 12/03/2008 n.3 Governo della rete e degli interventi e dei servizi alla persona in ambito sociale e sociosanitario che disciplina la rete delle unità di offerta sociali e sociosanitarie finalizzate a promuovere il benessere e l inclusione sociale della persona, della famiglia e della comunità e di prevenire, rimuovere o ridurre situazioni di disagio dovute a diseguaglianze economiche, psicofisiche e sociali. Anche l attribuzione sistematizzata tra gli obiettivi aziendali annuali affidati ai Direttori Generali ( cd.i documenti delle regole ) dello sviluppo, il sostegno, la realizzazione dei progetti di cui ad un Piano complessivo di promozione della salute, ha costituito elemento di valorizzazione del percorso svolto in ambito aziendale. L ASL di Lecco, alla luce della DRG n VIII/ del , con dichiarazione d intenti del Direttore Generale del 13 giugno 2008, ha assunto l impegno triennale e la responsabilità di aderire per il quadriennio alla Rete Internazionale Health Promoting Hospitals (HPH), cosi come integrata a livello regionale con gli Health Services a valenza territoriale. L ASL di Lecco si impegna così a: adottare i principi dei documenti dell OMS e le dichiarazioni su HPH; ovvero, la Carta di Ottawa, le dichiarazioni di Budapest e di Vienna e intende implementare i principi, le strategie e le politiche di HPH; usando gli Standard di Promozione della Salute e/o i corrispondenti standard/indicatori della rete nazionale HPH; sviluppare una politica scritta di promozione della salute che sostiene l implementazione degli ospedali e delle strutture sanitarie liberi dal fumo come aree chiave di azione; sviluppare e valutare un piano di azione per sostenere l introduzione della promozione della salute nella cultura dell ospedale e del servizio sanitario durante il periodo di quattro anni dell accordo; iscriversi alla Rete HPH Internazionale; identificare un referente aziendale sanitario per il coordinamento dello sviluppo e dell attività di HPH e HS; condividere le informazioni e le esperienze a livello nazionale e internazionale, cioè lo sviluppo di HPH, i modelli di buone pratiche (progetti) e l implementazione degli standards/indicatori; aggiornare periodicamente i dati a richiesta. Un altro elemento qualificante in termini di promozione della salute è stato l avvio e l implementazione del Programma nazionale Guadagnare salute: rendere facili le scelte salutari ( DPCM 4 maggio 2007). La strategia di Guadagnare Salute, come programma 15

16 governativo trasversale parte proprio dai 4 fattori di rischio modificabili e principali determinanti delle malattie croniche più frequenti, identificando 4 aree tematiche (o programmi specifici):promozione di comportamenti alimentari salutari (relativo al fattore di rischio scorretta alimentazione ), lotta al tabagismo (relativo al fattore di rischio fumo ), lotta all abuso di alcol (relativo al fattore di rischio alcol ), promozione dell attività fisica (relativo al fattore di rischio sedentarietà ). Orientato a facilitare l assunzione di scelte salutari attraverso plurime azioni rivolte non solo all individuo ma anche attraverso azioni regolatorie, strategie intersettoriali tese alla modifica dell ambiente di vita, seguendo così una moderna concezione della salute anche in termini di stimoli ambientali favorenti scelte di salute. Con Decreto ministeriale 26 aprile 2007 è stata istituita presso il ministero della Salute, la Piattaforma nazionale sull'alimentazione, l'attività fisica e il tabagismo con il compito di formulare proposte e attuare iniziative, in coerenza con il programma "Guadagnare Salute". La Piattaforma, di durata triennale e presieduta dal ministro della Salute, prevede la partecipazione di rappresentanti delle amministrazioni centrali interessate, delle Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano e delle associazioni firmatarie dei protocolli di intesa. Il Piano Nazionale per la Prevenzione per gli anni ( Intesa tra il Governo, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano- seduta del 29/04/2010) continua nella linea intrapresa sottolineando la necessità di azioni preventive nei confronti di abitudini, comportamenti, stili di vita non salutari da ottenersi anche attraverso partnership/alleanze con gli stakeholders e il sostegno degli interventi all interno delle attività curriculari scolastiche secondo processi di empowerment individuale. Il Piano Socio-Sanitario Regionale ( DCR IX/0088 del 28/09/2010) individua le priorità e gli obiettivi per la promozione del benessere e la prevenzione in ambito sanitario e sociosanitario attraverso progetti tesi verso la persona e la comunità secondo un approccio di benessere complessivo legato alla multifattorialità dell influenza che sulla salute esercitano il patrimonio genetico, l ambiente fisico e sociale, comportamenti e stili di vita individuali e collettivi. Il Piano Regionale della Prevenzione (DGR IX/1175 del 29/12/2010) da una parte sottolinea la trasversalità di tutte le azioni preventive tese ad un effettivo guadagno di salute per la popolazione o per gruppi particolari della stessa, dall altra individua precisi riferimenti strategici nel progetto Promuovere stili di vita sani e ambienti favorevoli per la salute. Nell ambito della promozione di corretti stili alimentari, va sottolineato l importante Protocollo d Intesa regionale del 12/05/2010 tra DG Agricoltura e la DG Istruzione, Formazione e Lavoro, l Ufficio Scolastico Regionale, l ANCI Lombardia e Unione delle Province Lombarde per la realizzazione del Progetto Verso Expo percorsi di educazione alimentare e i successivi conseguenti Gruppi di Lavoro. La scelta centrale dell EXPO di valorizzare le produzioni alimentari impegnerà le ASL in iniziative di sostegno e accompagnamento rispetto alle corrette scelte di salute e ad informazioni coerenti tra i diversi soggetti che intervengono nel settore alimentare. Con DGR n.1171 del 29/12/2010- Sviluppo della Rete Regionale delle Dipendenze ogni ASL deve sviluppare un proprio Piano biennale di Prevenzione che si pone la finalità di dare indicazioni condivise dagli enti che fanno parte del Comitato di Rete secondo le linee 16

17 guida regionali con l obiettivo di progettare, realizzare e condurre interventi efficaci di prevenzione delle dipendenze sul territorio provinciale. Elementi salienti nelle politiche attuali di settore sono senz altro quelli legati alle strategie di centralità delle istituzioni scolastiche nel progetto di salute tra i giovani studenti, ma anche nella comunità che gravita intorno. L Atto d Intesa tra Regione Lombardia e Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia del 14/07/2011 La scuola lombarda che promuove salute è documento strategico per le future politiche di salute, consolidando attraverso l impegno diretto della Presidenza regionale l accordo non solo tra le componenti educative sanitarie e sociali ma anche di altri assessorati regionali e l autorità regionale scolastica, dando avvio così ad una sperimentazione multifocale territoriale alla ricerca di un nuovo modello che costituisca la via lombarda verso la Health Promoting School, che ha già dato luogo al riconoscimento nazionale dell attività di riferimento che va assumendo Anche i programmi regionali nel settore delle dipendenze LifeSkills training Programm Lombardia e Unplugged Lombardia promossi dalla DG Famiglia per l utilizzo della metodica life skills secondo metodologie validate internazionalmente riconosciute, sono indirizzati alla valorizzazione della centralità della scuola. Due recenti documenti regionali ribadiscono il ruolo programmatorio del PIL sia nella programmazione sociale che delle politiche giovanili: - Del. Giunta regionale del 16/11/2011 n. IX/2505 avente per oggetto Approvazione del documento Un welfare della sostenibilità e della conoscenza Linee di indirizzo per la programmazione sociale a livello locale ; - Del. Giunta regionale 16/11/ n. IX/2508 avente per oggetto Approvazione del documento Linee di indirizzo per la governance delle politiche giovanili in Lombardia , La delibera n IX/2633 del 06/12/2011 ( Regole di esercizio 2012 ) all allegato 4 per le attività di prevenzione ribadisce l importanza programmatoria del PIL con particolare riguardo per gli aspetti di rete, per la sistematica ricerca dell efficacia e sostenibilità degli interventi intesi come guadagno di salute per la comunità. La centralità del progetto Rete lombarda delle scuole che promuovono salute costituisce impegno dell ASL rispetto alle azioni di sostegno alla sperimentazione e validazione di indicatori. 17

18 ANALISI DI CONTESTO La descrizione delle caratteristiche generali della realtà provinciale dell ASL di Lecco trova già annualmente specifica declinazione nell ambito del Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio-Sanitari 2012 di cui il presente Piano costituisce parte integrante. Pertanto, se da una parte si rimanda per approfondimenti più esaustivi a tale documento, dall altra si è cercato di evidenziare elementi salienti per le scelte programmatorie di cui al presente PIL. IL CONTESTO EPIDEMIOLOGICO La conoscenza della popolazione in termini epidemiologici e delle relative diversità territoriali consente di contestualizzare la realtà della nostra Provincia, rispetto a noti trend regionali e nazionali di invecchiamento della popolazione con cui ogni Amministrazione si è dovuta e si dovrà confrontare per gli anni a venire.. Per l ASL tale conoscenza risulta di fondamentale importanza per prevederne i bisogni, stabilire priorità, programmare la risposta sanitaria e governarne la spesa. A fronte di un territorio provinciale di 814 kmq, il dato 2010 di popolazione residente è ammonta a abitanti con un trend di costante crescita (un incremento del 9,1% negli ultimi 10 anni). POPOLAZIONE RESIDENTE PERIODO DISTRETTO BELLANO LECCO MERATE TOTALE ASL Si conferma anche per il nostro territorio l incremento costante della popolazione anziana e che tale fenomeno risulta particolarmente marcato nell area distrettuale di Bellano. INDICI DI INVECCHIAMENTO Indice di vecchiaia (*) 132,9 134,9 135,8 136,3 136,9 137,4 % di soggetti >= 65 anni 18,9 19,2 19,4 19,6 19,8 19,9 % di soggetti >= 75 anni 8,4 8,7 8,9 9,1 9,3 9,5 (*) (residenti >= 65 / residenti < 15) * 100 INDICI DI INVECCHIAMENTO PER DISTRETTO BELLANO 19,9 20,4 20,6 20,7 20,9 21,1 LECCO 19,5 19,8 19,9 20,2 20,4 20,5 MERATE 17,6 17,9 18,1 18,3 18,5 18,6 TOTALE ASL 18,9 19,2 19,4 19,6 19,8 19,9 Accanto ai dati degli anziani, i dati relativi ai nuovi nati mostrano tassi di natalità in aumento nel nostro territorio: il Distretto di Merate in particolare presenta i tassi più elevati. TASSO DI NATALITA' DISTRETTO BELLANO 9,1 9,3 9,6 9,3 9,2 9,4 LECCO 10,2 9,6 9,7 9,9 9,6 9,5 MERATE 10,1 10,3 10,4 10,6 10,4 10,5 TOTALE ASL 9,9 9,8 9,9 10,1 9,8 9,8 18

19 Piramide dell'età anno 2009 fasce di età Femmine Maschi Maschi Femmine residenti Secondo i dati più aggiornati dell Annuario Statistico Provinciale 2010, la speranza di vita media alla nascita risulta di 79,38 anni per i maschi e 84,20 per le femmine Il costante incremento registrato in questi ultimi anni a nostro parere è da correlarsi oltre che ad un ampio accesso della popolazione alle risorse economiche, anche ad alcuni fattori decisivi cardini di una sanità moderna quali: la diffusione dell informazione su corretti stili di vita, la messa a punto di test efficaci di screening sulla popolazione per la diagnosi precoce, il miglioramento della diagnostica e delle cure sia in termini di accessibilità che di appropriatezza. Indicatori di mortalità Si osserva una sostanziale trend in riduzione dal 2005 al 2010 delle cause principali ed in particolare delle patologie cardiovascolari (dal 40% a 34% dei decessi nel 2010); è da segnalare un tendenziale decremento della mortalità per patologie oncologiche (da 35% a 34.22%); a seguire le malattie dell apparato respiratorio e del digerente. In entrambi i casi tuttavia la limitata consistenza dei fenomeni non consente una immediata valutazione dei possibili fattori determinanti verosimilmente riconducibili al miglioramento delle procedure diagnostico terapeutiche in campo oncologico (prevenzione secondaria attraverso le campagne di screening in atto, trattamenti chemioterapici e chirurgici). 19

20 GRUPPI DI GRANDI CAUSE CASI % CASI % CASI % CASI % CASI % CASI % SISTEMA CIRCOLATORIO ,02 TUMORI ,22 APPARATO RESPIRATORIO ,45 APPARATO DIGERENTE ,67 TRAUMATISMI ED AVVELENAMENTI ,43 GHIAND.ENDOCRINE NUTRIZ. METABOLIS ,83 SISTEMA NERVOSO E ORGANI SENSO ,31 DISTURBI PSICHICI ,84 STATI MORBOSI MAL DEFINITI ,02 APPARATO GENITOURINARIO ,68 SANGUE ED ORGANI EMOPOIETICI ,59 MALATTIE INFETTIVE E PARASSITARIE ,65 SIST. OSTEOMUSCOL./TESS.CONNETTIVO ,82 MALFORMAZIONI CONGENITE ,19 PELLE E TESSUTO SOTTOCUTANEO ,09 COND. MORBOSE ORIGINE PERINATALE ,13 Le patologie cronico-degenerative La banca dati assistiti, di cui viene successivamente riportato un quadro di sintesi 2010, costituisce uno strumento di lettura dei bisogni di salute della popolazione residente sia in termini di prevalenza delle patologie croniche di lunga durata sia in termini di risorse impiegate per la cura delle stesse nei principali livelli di assistenza: assistenza ospedaliera in regime di ricovero, assistenza farmaceutica, assistenza specialistica ambulatoriale. Questo strumento è centrato sulla storia clinica del singolo paziente e consente quindi oltre al monitoraggio degli indicatori sintetici sopra descritti, analisi più dettagliate su percorsi diagnostico terapeutici riferiti a specifiche condizioni cliniche, a particolari ambiti territoriali o a modelli assistenziali integrati di raccordo tra i soggetti erogatori della rete territoriale. Nella tabella sono riportati i dati aggiornati relativi all anno 2010 che confermano l elevata prevalenza di patologie cardiovascolari, delle patologie endocrine e metaboliche ed in particolare del diabete e delle patologie oncologiche; i costi espressi in euro sono disaggregati per categorie diagnostiche e per livelli assistenziali. ASL della Provincia di Lecco - Banca Dati Assistiti 2010 Categoria diagnostica Assistiti SDO Farmaceutica Psichiatria Ambulatoriale File F Costi totali 01 DECEDUTI TRAPIANTATI INSUFFICENTI RENALI CRONICI HIV POSITIVO ED AIDS CONCLAMATO NEOPLASTICI DIABETICI CARDIOVASCULOPATICI BRONCOPNEUMOPATICI GASTROENTEROPATICI NEUROPATICI MALATTIE AUTOIMMUNI MALATTIE ENDOCRINE E METABOLICHE PARTO CONSUMATORE senza patologie o altre NON CONSUMATORE Totale

21 Al riguardo recenti analisi condotte da parte dei servizi aziendali per la valutazione dei percorsi di cura nell ambito delle patologie oncologiche e neurologiche progressive (SLA) hanno documentato attraverso la banca dati assistiti, la positiva interazione tra i servizi ospedalieri ed i servizi territoriali nel miglioramento della qualità delle cure in termini di continuità e appropriatezza dell assistenza. Dal 2008 ha preso avvio presso l ASL di Lecco il Registro Tumori della Provincia di Lecco in collaborazione e supervisione tecnico-scientifica con la Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, con progressivo inserimento dei dati di patologia del periodo e attivazione della procedura di accreditamento internazionale IARC. Nella programmazione 2012 si prevede l elaborazione delle prime stime d incidenza che costituiranno importante elemento per la valutazione locale e per il monitoraggio dei fenomeni espositivi e comportamentali. Esenzioni per patologia Per consentire un utile confronto di popolazione di seguito si forniscono i dati più recenti delle esenzioni. Volendo considerare solo grandi cause quale ipertensione, diabete, neoplasie e malattie cardiovascolari, ben 1/4 della popolazione totale degli assistiti( ) ne risulta interessato. Esenzioni per patologia ASL di Lecco Novembre 2011 Patologia Numero esenzioni % sul totale assistiti Ipertensione % Diabete mellito % Neoplasie maligne % Affezioni sist. circolatorio % Totale ,9% Ricoveri dei residenti ASL Di seguito si è ritenuto utile presentare i tassi di ricovero ordinari per aree distrettuali e per età e l accesso alle prestazioni ambulatoriali. 142 Tasso di ricovero ordinario nei distretti 370 Tasso di ricovero ordinario per fasce di età Ricoveri per residenti BELLANO LECCO MERATE ASL Ricoveri per residenti Fasce di età Distretto numero prestazioni specialistiche pro capite 2006 numero prestazioni specialistiche pro capite Tot Tot. BELLANO 3,94 10,26 23,54 24,07 12,07 4,05 9,95 22,57 24,18 11,86 LECCO 4,20 11,68 28,02 27,17 13,73 4,05 10,75 26,63 26,92 12,97 MERATE 3,98 11,33 27,81 27,42 13,15 4,10 10,59 27,26 29,51 12,82 Asl Lecco 4,08 11,33 27,20 26,73 13,26 4,07 10,57 26,16 27,27 12,74 Distretto numero prestazioni specialistiche pro capite 2008 numero prestazioni specialistiche pro capite Tot Tot. BELLANO 5,05 9,90 23,09 25,15 12,13 5,17 9,79 23,31 25,95 12,20 LECCO 4,84 11,29 27,45 28,22 13,67 5,08 11,16 28,10 29,18 13,75 MERATE 4,84 11,66 28,03 30,03 13,80 4,76 11,34 27,99 31,00 13,66 Asl Lecco 4,87 11,21 26,91 28,28 13,47 4,98 11,01 27,24 29,22 13,47 21

22 Complessivamente la costante riduzione del ricorso al ricovero a favore dei residenti nel territorio dell ASL ed il contestuale incremento dell assistenza specialistica ambulatoriale, il cui tasso risulta tuttavia costante nel biennio , suggeriscono un progressivo miglioramento dell appropriatezza nell utilizzo dei livelli di assistenza specialistica ospedaliera. Anche la spesa farmaceutica 2009 può costituire un dato interessante per gli interventi preventivi tesi a ridurre la necessità di cura. Descrizione Spesa /1000 Ass.li pes. scostamento % media regionale SISTEMA CARDIOVASCOLARE ,82 1,50% APPARATO GASTROINTESTINALE E METABOLISMO ,55-11,86% SISTEMA NERVOSO ,49-4,83% SISTEMA RESPIRATORIO 8.914,88-11,58% ANTIMICROBICI GENERALI PER USO SISTEMICO 8.076,28-1,93% FARMACI ANTINEOPLASTICI ED IMMUNOMODULATORI 6.240,60-10,96% SANGUE ED ORGANI EMOPOIETICI 6.059,12-17,02% SISTEMA GENITO-URINARIO ED ORMONI SESSUALI 4.377,52-9,45% SISTEMA MUSCOLO-SCHELETRICO 3.710,20-9,67% PREPARATI ORMONALI SISTEMICI, ESCLUSI GLI OR MONI 3.444,65 8,41% SESSUALI ORGANI DI SENSO 1.757,68-8,13% DERMATOLOGICI 425,24-17,21% VARI 311,63-44,44% FARMACI ANTIPARASSITARI, INSETTICIDI E REPELLENTI 173,84 20,64% N/A 42, ,41% TOTALE: ,64-5,49% Malattie infettive I più recenti rapporti dell OMS confermano che le malattie infettive sono ancora oggi un importante problema di sanità pubblica anche nei Paesi industrializzati, a causa del loro impatto in termini di morbosità e mortalità. La rete di sorveglianza locale ha la finalità di valutare l andamento epidemiologico delle malattie trasmissibili diagnosticate sul territorio, sulla base della quale vengono programmati interventi per l adozione di misure preventive di provata efficacia. Le aree prioritarie d intervento a livello provinciale sono rappresentate dalla somministrazione di vaccini e dalle attività per la prevenzione di casi secondari di malattie infettive segnalate, con particolare riguardo per le infezioni da HIV e per la tubercolosi. Per i casi di malattie infettive occorse in collettività scolastiche o lavorative, ove necessario, sono previsti interventi mirati di educazione sanitaria e di prescrizione di farmaci per la chemioprofilassi. Inoltre, è attivo il numero verde aziendale , per l informazione alla popolazione generale sul tema delle malattie infettive e vaccinazioni. Nel corso del 2010 sono pervenute all ASL n segnalazioni. Per ciascuna delle patologie considerate, nella tabella sottostante è riportato il numero dei casi segnalati con inizio sintomi dal 1 gennaio 2001 al 31 dicembre 2010 (soggetti residenti). 22

23 patologia AIDS blenorragia botulismo dermatofitosi epatite virale A epatite virale B epatite virale C febbre emorragica infezioni, tossinf.e intoss. alimentari n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d infezione da HIV n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. 12 legionellosi listeriosi Malaria Malattie invasive batteriche meningoencefalite virale micobatteriosi mononucleosi Morbillo parassitosi intest parotite epidemica pertosse rosolia salmonellosi non tifoidee Scabbia scarlattina shigellosi n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d Sifilide tubercolosi n.d. n.d. n.d. n.d Varicella TOTALE Il numero e la tipologia di segnalazioni pervenute nel 2010 sono sostanzialmente in linea con il trend registrato negli ultimi anni e con il naturale andamento epidemiologico di alcune malattie infettive quali la varicella. Il confronto con i tassi di incidenza regionali, riportato nel prospetto sottostante conferma che l andamento delle malattie infettive segnalate dai medici del territorio provinciale è sovrapponibile a quello osservato nelle altre ASL, ad eccezione dei dati relativi ai casi di AIDS, di tubercolosi e malattie invasive batteriche. Patologia segnalazioni Regione AIDS 239 blenorragia 115 botulismo 4 dermatofitosi 432 Residenti Regione Tasso Regione (x ) segnalazioni ASL Residenti ASL Tasso ASL (x ) 2, ,55 1, ,30 0, ,30 4, ,62 23

24 Diarree infettive epatite virale A 157 epatite virale B 85 epatite virale C 28 febbre emorragica 14 infezioni, tossinf. e intoss. alimentari 227 infezione da HIV 9 legionellosi 370 listeriosi 62 Malaria 206 malattie invasive batteriche meningo-encefalite virale micobatteriosi non tubercolare mononucleosi 262 morbillo 143 parassitosi intestinale e non 109 Parotite epidemica 325 pertosse 34 rosolia 18 salmonellosi non tifoidee scabbia scarlattina shigellosi 17 sifilide 241 tubercolosi 700 varicella , ,77 1, ,59 0, ,89 0, ,30 0, ,30 2, ,18 0, ,55 3, ,44 0, ,78 2, ,44 3, ,62 0, ,89 1, ,18 2, ,03 1, ,59 1, ,59 3, ,07 0, ,30 0, ,30 16, ,77 10, ,37 58, ,04 0, ,30 2, ,37 7, ,61 201, ,81 24

25 Interventi per la prevenzione dell infezione da HIV L ambulatorio di counselling Punto Salute, per la prevenzione dell infezione da HIV, ha registrato n 206 accessi nel corso dell anno, con effettuazione di 204 test HIV e il riscontro di 3 nuovi casi di sieropositività. Interventi per la prevenzione della tubercolosi Nel corso del 2010 è stata pianificata ed effettuata l attività di screening dell infezione tubercolare, attraverso l offerta del test di intradermoreazione di Mantoux a soggetti in età pediatrica appartenenti a categorie ad alto rischio (studenti provenienti da Paesi ad alta endemia) e a soggetti esposti al contagio in quanto conviventi o contatti stretti di persone affette da tubercolosi. Complessivamente, gli accessi all ambulatorio sono stati Nell ambito dello screening scolastico sono stati testati 399 soggetti, dei quali 107 hanno presentato positività al test di intradermoreazione di Mantoux, 105 sono stati sottoposti a chemioprofilassi e 2 a trattamento antitubercolare per il riscontro della malattia in atto. A fronte della segnalazione di 46 nuovi casi di malattia tubercolare nel territorio provinciale, sono state inviate ad accertamenti 395 persone, individuate come contatti stretti dei malati, delle quali 104 hanno effettuato la chemioprofilassi. Contestualmente, in relazione al trend in aumento dei casi di malattia tubercolare, è proseguita l attività di follow-up di pazienti in terapia antitubercolare o sottoposti a chemioprofilassi. E attivo, dal 2010, il numero verde aziendale per l informazione alla popolazione sul tema delle malattie infettive e vaccinazioni. Vaccinazioni in soggetti in età pediatrica In linea con le indicazioni nazionali e regionali, nel corso del 2010 sono state somministrate complessivamente circa vaccinazioni in soggetti in età pediatrica. Per quanto attiene le vaccinazioni raccomandate, cioè quelle offerte in maniera attiva e somministrate gratuitamente in residenti o domiciliati nel territorio provinciale, nella tabella seguente sono riportati i tassi di copertura richiesti dagli obiettivi regionali ed i relativi risultati raggiunti nel mesi di vita obiettivo regionale copertura ASL Antipoliomielite 95% 98,2 % Antidifterite-tetano-pertosse 95% 98,0% Antiepatite B 95% 98,0% AntiHaemophilus Influenzae tipo b 95% 97,5% Antimorbillo-parotite-rosolia (1 95% 96,2% dose) 5 anni compiuti copertura ASL Antiepoliomielite 95% 96.8% Antimorbillo-parotite-rosolia (2 90% 93.5% dose) Antidifterite-tetano-pertosse (4 dosi) non previsto 95.6 % 12 anni compiuti (femmine) copertura ASL Anti Papilloma Virus (3 dosi) non previsto 76.1 % 15 anni compiuti copertura ASL Antidifterite-tetano non previsto 95.9 % 25

26 I tassi di copertura raggiunti sono, per tutte le vaccinazioni considerate, superiori agli obiettivi definiti dalla D.G.S.. E importante sottolineare che il raggiungimento di elevati tassi di copertura vaccinale è garanzia di protezione dalle malattie trasmissibili, non solo all interno del gruppo dei vaccinati, ma più in generale in tutta la popolazione locale. Infatti, per il principio della cosiddetta immunità di gregge, i soggetti vaccinati, non più aggredibili dagli agenti patogeni, contribuiscono a diminuire la circolazione degli stessi, a beneficio della collettività. Vaccinazioni in soggetti adulti e vaccinazioni nell ambito delle prevenzione delle malattie legate ai viaggi Negli ambulatori distrettuali sono state effettuate prestazioni di counselling ai viaggiatori, circa vaccinazioni e sono stati prescritti cicli di chemioprofilassi antimalarica. Le attività di screening nell ASL della Provincia di Lecco. Nell ASL di Lecco sono attivi i programmi di screening del cancro della mammella e del cancro del colon retto mentre per la prevenzione del tumore della cervice uterina si monitora l accesso della popolazione femminile al paptest con relative azioni di sostegno. Gli interventi di screening da sempre sono stati condotti in stretta collaborazione con le strutture ospedaliere, le case di cura, le amministrazioni comunali, associazioni di volontariato quali LILT, ANDOS, Croce Rossa Italiana e altre associazioni presenti sul territorio. Lo Screening del cancro della mammella. Il carcinoma della mammella è un tumore molto frequente fra le donne, per incidenza e mortalità. Mentre la mortalità è in calo a partire dagli anni novanta, l incidenza è in lieve ma costante aumento. Lo screening mammografico, attivato nel territorio provinciale nel novembre del 1999, è rivolto ad una popolazione costituita da donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni. Prevede l offerta della mammografia ogni due anni e la lettura della stessa da parte di due radiologi. Nel corso dell anno 2009 sono state invitate allo screening donne, fra queste il 60,10 % hanno aderito all invito, mentre l adesione cumulativa allo screening + le donne che hanno effettuato spontaneamente una mammografia è stata del 70,30 % (adesione corretta). Nel corso del 2010, sono state invitate complessivamente donne, fra queste hanno aderito; l adesione corretta è stata di circa il 72.5 %. 26

27 Screening mammografico - anno di attività 2010 Classe Popolazione invitata Escluse dopo invito per Mx recente o altro motivo N donne esaminate Adesione grezza (%) Adesione corretta (%) N totale donne richiamate per approfondimenti N donne operate con diagnosi di benignità N donne operate con diagnosi di malignità % 67.12% % 74.44% % 76.73% % 72.55% % 72.80% Totale % 72.84% Totale % 72.43% Guadagni di salute L obiettivo principale del programma di screening mammografico è ridurre la mortalità specifica per cancro della mammella intervenendo nelle fasi precoci della malattia. Tra le donne che nel corso del 2009 hanno aderito, 673 sono state richiamate per gli approfondimenti di secondo livello, successivamente 92 donne sono state inviate al chirurgo e fra queste 71 sono state operate con diagnosi di malignità. Tra le donne che nel 2010 hanno aderito, 794 sono state richiamate per approfondimenti di secondo livello e fra queste quelle inviate al chirurgo sono state 75 (è ancora in fase di consolidamento il dato relativo alle diagnosi a seguito di trattamento chirurgico). Lo Screening del cancro del colon retto Lo screening del cancro del colon- retto è attivo nella nostra provincia dal novembre del Il tumore del colon-retto è una malattia importante in termini di salute pubblica, in quanto è la seconda neoplasia più frequente nelle donne e la terza nei maschi. In entrambi i sessi rappresenta la seconda causa di morte per tumore, preceduto dal cancro del polmone nei maschi e da quello della mammella nelle femmine. E importante sapere che circa il 90% delle persone si ammala dopo i 50 anni. 27

28 Risultati dei primi 2 round ( ) del programma di screening per il cancro colo-rettale della provincia di Lecco 1 R ound, R ound, Popolazione bers ag lio Invitati (96.5%) (96.7%) Partecipanti al FOBT (49.6%) (54.4%) Pos itivi al F OB T (6.2%) (5.9%) Sottoposti a (92.0%) (93.0%) colos copia C ancri 95 (4.6%) 70 (3.0%) Polipi adenomatos i 876 (42.6%) 923 (39.7%) American Journal of Gastroenterology 2011 Lo screening, effettuato mediante la ricerca del sangue occulto su un piccolo campione fecale, è associato a una riduzione della mortalità per carcinoma colorettale. La ricerca del sangue occulto nelle feci è un iniziativa di prevenzione oncologica rivolta ad una popolazione costituita da uomini e donne in età compresa tra i 50 e i 69 anni che ogni due anni ricevono l invito. L accessibilità al test è favorita dalla collaborazione con le farmacie, che consegnano il kit e dalle associazioni di volontariato che collaborano nella raccolta delle provette. Nel corso del 2009, sono state invitate persone, fra queste hanno aderito, se considerati gli inviti inesitati e gli esclusi dopo l invito per segnalazione di test recente, si è raggiunta un adesione complessiva della popolazione invitata pari a circa il 56%. Per quanto riguarda i dati del 2010 il numero di persone invitate è stato di 36591, fra queste hanno aderito; l adesione corretta è stata di circa il 56%. Screening del cancro del colon retto - anno di attività 2010 N invitati N rispondenti Adesione grezza (%) Adesione corretta* (%) N persone positive N di persone con cancro^ N di persone con adenoma avanzato N di persone con adenoma iniziale Totale /10/

29 Guadagni di salute Lo screening del cancro del colon retto aiuta ad identificare i casi di malattia nella fase asintomatica e tutte le alterazioni che predispongono alla malattia (es: polipi benigni) nelle loro prime fasi di sviluppo dando così la possibilità di un tempestivo intervento terapeutico. I dati di letteratura dicono che nei casi di tumori maligni, la diagnosi fatta in uno stato precoce di avanzamento della patologia, consente un miglior approccio chirurgico. Gli studi hanno dimostrato che lo screening determina una anticipazione dello stadio della neoplasia, fatto che comporta un miglioramento della prognosi. Lo screening con il test per la ricerca del sangue occulto fecale è associato a una riduzione della mortalità per tumore colorettale di almeno il 20%. In considerazione di quanto evidenziato, si ritiene significativo il dato relativo al numero di soggetti positivi che nel 2009 è stato di 1538 persone e fra queste 32 persone con cancro. Nel corso del 2010 fra gli aderenti il numero di soggetti risultati positivi alla ricerca del sangue occulto nelle feci è stato di 1105 persone (è ancora in fase di consolidamento il dato relativo al numero di persone con cancro individuate tra i positivi). Screening del cancro della cervice uterina L ASL della Provincia di Lecco non ha in corso uno screening dei tumori della cervice uterina secondo chiamata attiva, ma viene offerto l esame PAP TEST ogni tre anni alle donne nelle fasce d età compresa tra i 25 e i 64 anni in cui cioè è più alto il rischio di contrarre il tumore del collo dell utero. Il nostro contesto provinciale prevede come unico centro di effettuazione degli esami citologici il Laboratorio di Anatomia Patologica dell Ospedale di Lecco, al quale affluiscono per l esame citologico, oltre che i pap test generati in ospedale, anche quelli della struttura consultoriale dell ASL e dei privati accreditati. Dal 2008 è stata avviata la campagna di vaccinazione delle giovani undicenni contro l HPV che registra già una buona risposta in occasione delle sedute vaccinali, si sono anche garantite le attività informative rivolte alle madri per sensibilizzale sull opportunità dell effettuazione periodica del pap-test; si rimanda per i dati di copertura alla specifica sezione dedicata alle attività vaccinali. A livello Aziendale sono state promosse iniziative volte alla sensibilizzazione delle strutture accreditate circa la rendicontazione completa e secondo regole corrette nel flusso della specialistica ambulatoriale al fine di verificare le percentuali di copertura della popolazione. donne che hanno fatto almeno un pap test negli ultimi cinque anni donne che NON hanno effettuato nessun paptest Totale assistite % donne che hanno effettuato almeno un paptest % donne che NON hanno effettuato nessun paptest Distretto Fascia di età al 31/12/ Totali BELLANO LECCO MERATE Totali BELLANO LECCO MERATE Totali BELLANO LECCO MERATE Totali BELLANO 46,3% 51,8% 49,3% 39,3% 47,1% LECCO 48,2% 53,7% 53,1% 42,4% 49,7% MERATE 36,0% 40,3% 40,2% 32,4% 37,5% Totali 43,5% 48,6% 48,0% 38,3% 44,9% BELLANO 53,7% 48,2% 50,7% 60,7% 52,9% LECCO 51,8% 46,3% 46,9% 57,6% 50,3% MERATE 64,0% 59,7% 59,8% 67,6% 62,5% Totali 56,5% 51,4% 52,0% 61,7% 55,1% 29

30 Anno esecuzione esame Fonte dati Dati 28SAN + Anagrafica ASL Distretto n assistite che hanno effettuato almeno un paptest per fascia di età n assistite residenti per fascia di età al AP % copertura per fascia di età BELLANO % 16% 16% 12% 15% LECCO % 17% 17% 13% 16% MERATE % 11% 11% 9% 11% ASL Lecco % 15% 15% 11% 14% BELLANO % 17% 16% 13% 15% LECCO % 17% 17% 12% 15% MERATE % 12% 12% 8% 11% ASL Lecco % 15% 15% 11% 14% Guadagni di salute E unanimemente riconosciuto che lo screening per il tumore del collo dell utero è in grado di ridurre la mortalità per questa neoplasia. Se, cioè, viene eseguito con una determinata e costante frequenza, si può contrastare concretamente il rischio di sviluppare il tumore invasivo. Pertanto a livello aziendale si intendono sviluppare una serie di azioni finalizzate ad incrementarle prestazioni di pap test soprattutto della fascia di età meno coperta (55-64) come evidenziato in Tab 4. Il Pap Test è un vero salvavita per tantissime donne. Promozione degli Screening Per ottenere buoni livelli d adesione vengono poste in campo, in accordo col DIPO, numerose iniziative di sensibilizzazione. Tra le iniziative realizzate a sostegno dello screening del cancro del colon retto, ha avuto particolare successo un evento tenutosi il 24 e 25 marzo 2011 in collaborazione con l Ospedale di Lecco. L iniziativa si è basata su un vero e proprio percorso proposto ai visitatori, tra le varie malattie (polipi adenomatosi, carcinoma colorettale e diverticoli) riprodotte all interno di un colon gigante gonfiabile, dove personale formato rispondeva ai quesiti dei visitatori e consegnava materiale informativo/divulgativo. Visto il significativo afflusso di visitatori (808 persone), l iniziativa è stata riproposta in successive occasioni: Manifesta di Osnago il 14/15/16 maggio e in una delle principali piazze di Lecco il 04 settembre Sempre nel corso del 2010 è stato predisposto l avvio del progetto Recupero donne non rispondenti allo screening mammografico, rivolto a tutte le donne che non avevano aderito ad almeno due inviti di screening (2663 donne hanno ricevuto una lettera). Il progetto, attualmente in corso, attraverso l offerta di un canale diretto di comunicazione, mira ad individuare le possibili cause della non adesione, fornendo contestualmente la possibilità di un appuntamento di mammografia consono alle esigenze della donna che si dichiara interessata. Alla realizzazione di questo progetto hanno contribuito con il loro concreto supporto le associazioni di volontariato LILT e ANDOS che già collaborano nelle attività di call center telefonico

31 Dati ambientali di vita e di lavoro Rilevazione inquinamento atmosferico Anche la Provincia di Lecco risente dell inquinamento atmosferico presente nella Valle Padana come noto principalmente dovuto alle attività produttive, al traffico veicolare, agli impianti termici ed alla particolare conformazione orografica. Come evidenziato dai dati forniti dall ARPA, sotto riportati, per quanto riguarda le polveri sottili, il periodo critico è da riferirsi alle stagioni autunno-inverno. In provincia si sono registrati complessivamente 44 giorni in cui si è avuto il superamento del limite di 50µg/m 3 per PM10. Si ricorda che il parco circolante in provincia è costituito da veicoli ( 75% autovetture). concentrazione media mensile delle polveri sottili pm 10 Unità di misura microgrammi/metrocubo d aria gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic E attivo inoltre un termovalorizzatore provinciale oggetto di recente Valutazione d Impatto Ambientale a seguito di modifiche tecnologiche con incremento del volume e tipologia di rifiuti trattati. Servizi alla persona Tale settore comprende molteplici attività in costante evoluzione e con caratteristiche di offerta particolari in quanto, a fronte di una forte domanda di benessere e miglioramento estetico, il mercato offre sempre nuove proposte tecnologiche o, alla luce della globalizzazione, introduce nuove sostanze e metodologie di trattamento, spesso non adeguatamente accompagnate da una attenta valutazione preventiva di rischio per l utente/cliente. L attività svolta dall ASL in questi anni non si è limitata solo ai tradizionali controlli per la prevenzione della trasmissione di malattie infettive ( igiene del personale, utilizzo utensili taglienti, metodologie di pulizia e disinfezione), ma anche alla verifica innanzitutto della sicurezza degli impianti e delle apparecchiature a diretto contatto col cliente, realizzandosi in tale settore situazioni di rischio potenziale comparabile a quello riferito in campo sanitario alle apparecchiature elettromedicali, ma con differente livello di formazione di chi deve gestirne l utilizzo. Nel 2010, in ottemperanza alle Linee Guida regionali di settore e più in generale alle evidenze scientifiche per i rischi di insorgenza di melanomi cutanei, si è continuata l attività di controllo degli apparecchi di abbronzatura prescrivendo la sostituzione del tipo UVA-4, previsto solo per uso sanitario, con lampade UVA-2 o 3 e la sorveglianza dei sistemi di registrazione del grado di esposizione. 31

32 Risulta evidente l importanza della formazione professionale in tale settore, l utilizzo di corrette procedure gestionali e la garanzia di completezza dell informazione del cliente rispetto ai rischi espositivi e ad eventuali controindicazioni. Si sono organizzati nel 2011 incontri di informazione con operatori, personale in formazione e delle scuole per condividere conoscenze sui rischi in tale settore e più in generale sull utilizzo di cosmetici. Servizi alla persona anno 2010 Attività esistenti Attività controllate N sopralluoghi parrucchieri e trattamenti estetici attività di tatuaggio e piercing n.d. 5 5 centri per il benessere fisico n.d. 1 1 cosmetici centri di medicina estetica TOTALE Fonte dati ASL e I.M.Pre.S@ Il 14/12/2011 è stato organizzato un incontro di formazione dei formatori rivolto agli insegnanti delle scuole secondarie per sensibilizzare relativamente ai rischi correlati ai cosmetici per consentire una maggiore diffusione della problematica tra i giovani. SETTORE ALIMENTARE - RISTORAZIONE COLLETTIVA Ogni anno viene effettuata la valutazione di tabelle dietetiche e di diete speciali. Le tabella sotto riportata mostra il numero di valutazioni operate nel corso degli ultimi anni, riferite a diete standard (tabelle dietetiche), diete speciali. La seguente tabella illustra la percentuale di copertura delle ristorazioni scolastiche che hanno una tabella dietetica verificata dall ASL. E un indicatore importante di quanto le ristorazioni collettive siano sensibili alla tematica nutrizionale modificando il proprio menu con una frequenza almeno quadriennale diete speciali diete standard totale % scuole con un menù valutato da non più di 4 anni

33 Sicurezza stradale Si sono mantenuti sotto sorveglianza i dati di mortalità e ricoveri attribuibili ad incidenti stradali sul lungo periodo in costante riduzione. Nei primi anni 90 si era registrata tra i residenti della Provincia di Lecco una media nel quinquennio pari a 43 morti/anno (valore superiore all atteso di 35,2). In coerenza con l andamento nazionale, si è registrata una progressiva diminuzione del dato con una riduzione cumulativa del 46,6% dal 1990 a oggi. ASL Lecco residenti deceduti per incidente stradale N. deceduti L obiettivo stabilito dal Libro Bianco dell Unione Europea nel 2000 di ridurre del 50% la mortalità per incidenti stradali entro il 2010 è stato raggiunto da poche nazioni. La media europea aggiornata al 2009 è il -35,1%. L Italia secondo l ultima elaborazione ISTAT 2009 avrebbe ottenuto una riduzione del 40%. Alla luce degli ultimi dati relativi alla provincia di Lecco per gli anni 2008 e 2009 (23 e 17 morti/anno), si è registrata una consistente riduzione di mortalità (calo del 26% rispetto al valore nazionale del 10% nello stesso biennio). Applicando i parametri dell obiettivo europeo, la nostra Provincia avrebbe ottenuto una riduzione del 44,4% di mortalità ( confronto sul valore medio biennale ), dato migliore della media nazionale e con trend di riduzione tendente all obiettivo europeo ( 52,7% sul dato 2009). Occorre però considerare che i dati 2010 evidenziano un significativo aumento della mortalità negli anziani ove si registrano ben 7 morti(37%) sopra i 75 anni, tutti pedoni. Probabilmente per tale classe di rischio occorre programmare interventi ambientali di maggior protezione(vd attraversamento rotonde, illuminazione strade, marciapiedi rialzati). 33

34 Commissione Medica Locale: alcol, sostanze stupefacenti e guida Un importante osservatorio del fenomeno è costituito dall attività della Commissione medica Locale cui pervengono i soggetti che, sottoposti durante la guida a controllo da parte delle Forze dell Ordine per il sospetto di utilizzo di alcool o sostanze stupefacenti o a seguito di incidenti stradali, sono risultati positivi con sospensione della patente oppure in fase di accertamento medico legale richiesto pongano il sospetto circa l idoneità e sicurezza alla guida. Il grafico successivo riporta le positività a sostanze stupefacenti riscontrate nel ; 3% 30; 16% 12; 6% oppiacei cannabinoidi 140; 75% cocaina negativi Tutti questi soggetti sono sempre sottoposti all accertamento collegiale in CML per verificare nel tempo l idoneità alla guida. Nel grafici successivi, sono riportati alcuni dati sull attività della Commissione Medica Locale relativi alle idoneità (o non idoneità) alla guida di persone inviate a seguito di riscontro di guida in stato di ebbrezza (ex art. 186 Codice della Strada) o sotto l uso di sostanze stupefacenti (ex art. 187 Codice della Strada) o in seguito ad incidente stradale grave per il quale sorgano dubbi circa l idoneità alla guida del conducente (ex art. 128 Codice della Strada). Nel successivo grafico sono indicate il numero di visite eseguite dall anno 2007 all anno 2010 per abuso di alcool. Si può notare come vi è stato un aumento progressivo nel numero complessivo delle visite eseguite (da 1473 nel 2007 a 1708 nel 2010). Circa un terzo dei soggetti che afferiscono alla CML lo fanno per problematiche alcol correlate. l incremento costante delle visite trova motivazione non solo nell aumento dell uso di bevande alcoliche, in particolare tra i giovani, ma anche nella maggior azione di controllo e verifica esercitata dalle Forze dell Ordine a fronte di norme più severe previste dal Codice della Strada. 34

35 Commissione Medica Locale patenti di guida - ASL Lecco - Abuso di alcol (ex art. 186 CdS) % % % % N. totale Visite in CML N.visite CML per alcol (ex art.186) Il grafico seguente mette in evidenza il rapporto tra i soggetti risultati idonei alla visita medica in CML ed i soggetti risultati non idonei. Commissione Medica Locale patenti di guida - ASL Lecco - Abuso di alcol - Rapporto idonei/non idonei idonei non idonei Nel corso degli anni si nota un progressivo e sensibile calo dei casi di non idoneità; si potrebbe ipotizzare una maggiore consapevolezza dei cittadini del rischio connesso nel porsi alla guida dopo l assunzione di alcol, dovuto probabilmente all azione repressiva della forze dell ordine, ma anche, almeno in parte, all azione delle campagne di prevenzione svolte dai vari enti ed associazioni. I dati relativi alle visite per guida sotto l effetto di stupefacenti rilevano invece una complessiva stabilità del numero degli invii in quest ultimo quadriennio, anche se è presente un costante, lieve incremento. I soggetti visitati per uso di stupefacenti vengono sottoposti ad un protocollo, concordato con il Laboratorio dell ASL, che prevede controlli su urine e capelli per verificare l assenza di assunzione. Nel 2010 sono stati analizzati 558 campioni di urina e 286 campioni di capelli. 35

36 Commissione Medica Locale patenti di guida - ASL Lecco - Uso di sostanze stupefacenti (ex art. 187 CdS) N. TOT Visite CMLP N.visite CMLP (art.187) Da rilevare il maggior numero dei non idonei tra le persone esaminate per uso di stupefacenti (19.5% di media nei 4 anni) rispetto alla non idoneità per abuso di alcol (4.7% di media nei 4 anni). Commissione Medica Locale patenti di guida - ASL Lecco - Uso di sostanze stupefacenti Rapporto idonei/non idonei idonei non idonei Nel grafico successivo si mette in evidenza il numero dei soggetti inviali in CML per abuso di alcol, uso di sostanze stupefacenti e per gravi incidenti stradali Commissione Medica Locale patenti di guida - ASL Lecco -Alcol -Sostanze stupefacenti - Incidenti stradali Alcol Sostanze stupefacenti Incidenti stradali 36

37 In riferimento alla Legge quadro in materia di alcol e problemi alcolcorrelati, questa ASL ha ritenuto funzionale attivare un rapporto di collaborazione tra la C.M.L. e gli operatori del Servizio Algologia, al fine di affrontare la problematica alcolica in modo più approfondito e adeguato, prendendo in considerazione anche la possibilità di una risposta multidisciplinare e psico-educativa. Il Programma Guadagnare salute promosso dal Ministero della Salute nel 2007, prevedeva tra l altro, nell ambito delle strategie per la lotta all abuso di alcol, l effettuazione di idonei corsi di informazione/formazione ad hoc obbligatori e preliminari al rinnovo della patente per soggetti trovati con tasso di alcolemia illegale con l obiettivo di evitare le recidive. Nell ASL di Lecco tali corsi informativi sono stati istituiti già dal Dal 2007 al 2010 hanno partecipato agli incontri informativi Alcol e sicurezza alla guida 1201 persone. Stato occupazionale La composizione del tessuto produttivo nella provincia di Lecco è sostanzialmente stabile: è fortemente presente il settore industriale con prevalenza di metalmeccanica e costruzioni edili, passate queste ultime dal 18% del 2002 al 21% del E notevole la consistenza del commercio, e sostanzialmente stabile la quota dei Servizi pubblici, nei quali è ricompressa, oltre che la Pubblica Amministrazione, anche la Sanità e l Istruzione a gestione privata. La dimensione media delle aziende è assai ridotta (circa 4,7 addetti / azienda), ed ancora di più lo è nel comparto edile, con circa 2,4 addetti / azienda, anche se è in lieve crescita. Distribuzione addetti per categorie in % su totale addetti Metalmeccanica 30% 30% 28% 28% 26% Costruzioni edili 10% 11% 11% 11% 11% Commercio 15% 16% 16% 16% 17% Servizi Pubblici 12% 11% 11% 12% 12% Altro 33% 33% 34% 33% 34% I dati occupazionali nel 2009 non erano certo rosei e sottolineano l importanza di trovare soluzioni concrete per poter arginare la situazione di grave crisi in cui vessano molte aziende lecchesi. Secondo i numeri diffusi dall INPS, le ore autorizzate di cassa integrazione dal primo gennaio al 31 dicembre 2009 sono state infatti , il 1.32% in più rispetto a quelle del 2008 ( ). Di queste, sono state di cassa straordinaria (15,2%) e di cassa ordinaria (84,8%). Queste sono le ore autorizzate: a livello nazionale, le ore usate effettivamente sono state circa il 60%. Per quanto riguarda invece la cassa in deroga, le domande totali sono state di cui 424 proroghe, i lavoratori coinvolti e i mesi autorizzati La mobilità ha colpito, tra gennaio e dicembre 2009, 883 persone secondo la legge 236/93 (i lavoratori hanno diritto solo alla disoccupazione ordinaria e all iscrizione alle liste di disoccupazione ma non all indennità), 588 dipendenti secondo la legge 223/91 (hanno anche l indennità) per un totale di persone di cui 638 donne (pari al 42%). Per quanto riguarda infine la disoccupazione ordinaria che riguarda i lavoratori delle piccole aziende con meno di 15 37

38 dipendenti, le domande al 30 ottobre 2009 sono state (variazioni sul 2008 del 78%) e quelle per la disoccupazione a requisiti ridotti (variazioni sul 2008 del 27%) per un totale di 4.023». Andamento dell occupazione Un trend ormai consolidato da tempo è la contrazione della metalmeccanica ed l incremento del commercio; nonostante la crisi si conferma rilevante il contributo degli addetti all industria, con prevalenza nella metalmeccanica e nelle costruzioni edili. Nel 2010, dopo periodo di flessione, la Camera di Commercio ha segnalato aumento di 150 le imprese attive iscritte al Registro, portando il totale a A crescere sono soprattutto le attività del commercio e dei servizi, mentre quelle del manifatturiero diminuiscono dello 0,8%. La produzione media delle aziende è calata del 30%. Nonostante la terziarizzazione in atto Lecco si conferma un territorio a forte vocazione industriale, visto che il 37% delle imprese locali è attivo nel manifatturiero e nelle costruzioni. Ed è proprio il secondario il settore che ha sofferto maggiormente la crisi, visto che tra il 2008 e il 2009 il valore aggiunto dell industria lecchese è diminuito del 16,1%. Positivi, invece, i dati dell import che segna un più 51,9%, e quelli dell export con un rialzo del 13,2. L Europa si conferma il principale mercato di sbocco dei prodotti lecchesi, assorbendo l 82,7 della merce esportata. Nota dolente resta l occupazione che dal valore del 2008, -3,2%, è cresciuta fino a raggiungere il -5,3% per un totale di circa persone. Si registra anche un atteggiamento negativo rispetto alla condizione lavorativa, visto che il 15-20% delle persone che hanno perso il posto di lavoro si sono dichiarate inattive. A subire un picco anche le ore di cassa integrazione che tra il 2008 e il 2009 sono aumentate di 12 volte, salendo da 1,5 milioni a oltre 19. Nel 2010, però, si registra una lieve inversione di tendenza pari al - 6,1% che ha permesso il graduale riassorbimento dei dipendenti. I più in difficoltà restano i giovani, il cui tasso di disoccupazione si attesta intorno al 20,9%. La maggior parte dei ragazzi con un età compresa tra i 15 e i 24 anni studia, ma c è una quota pari all 8,6% di giovani che dichiara di non studiare e di non lavorare. Un dato allarmante, perché il rischio in caso di ripresa, sarà che le imprese non avranno una manodopera specializzata. Secondo I dati aggiornati novembre 2011 (Fonte: Istat, Indagine sulle Forze di Lavoro) il tasso di disoccupazione a Lecco e del: 5,3% ( maschi 4,2%, femmine 6,7%) Per consentire un confronto, in Lombardia è del 5.6% ( maschi 4,9%, femmine 6,5%); in Italia dell 8,4% ( maschi 7,6%, femmine 9,7%) 38

39 Infortuni per settore attività economiche Si conferma che il numero assoluto di infortuni denunciati nel biennio è un dato in sé non confrontabile con gli anni precedenti, per le forti oscillazioni sia nel numero degli occupati che nelle ore di cassa integrazione autorizzate (nel 2009 pari alla perdita di addetti equivalenti). Rimane il quadro di progressiva e costante riduzione del numero complessivo di infortuni, riduzione confermata per il 2009 dai dati di incidenza anche applicando il fattore di correzione degli addetti equivalenti in meno, e la distribuzione dei medesimi nei più significativi settore di attività economica si presenta ormai con caratteri di sufficiente omogeneità in riferimento alle dimensioni dei diversi settori, con una significative riduzioni di contributo da parte dei comparti ritenuti a più elevato rischio, quali l industria metalmeccanica e l edilizia. Simmetricamente, aumenta il contributo di settori considerati a minore rischio quali il commercio e i Servizi Pubblici.. Si inizia ad osservare una lieve discesa di Non determinabile, dato che se consolidato segnalerebbe una aumentata affidabilità delle banche dati disponibili. Infortuni sul lavoro dovuti agli incidenti stradali infortuni stradali ,5% 15,0% 14,5% 14,0% 13,5% 13,0% 12,5% 12,0% 11,5% incidenza su totale Infortuni stradali % sul totale Per infortuni sul lavoro da traffico si intendono sia quelli accaduti nel corso di attività tipicamente connotate da mobilità (trasportatori, rappresentanti ecc.), sia quelli in itinere, ossia accaduti sul percorso casa lavoro. Negli scorsi anni il loro numero è andato aumentando in modo assai considerevole, sia in termini assoluti che, ancora di più, in termini di incidenza sul totale degli infortuni, dal 8,6% del 2003 al 15,1% del Nel 2009 si osserva una sensibile riduzione nel numero assoluto (in linea con la contrazione di tutti gli indici economici) con l incidenza percentuale sul totale degli infortuni che si mantiene attorno al 15%. 39

40 ANALISI SOCIALE Alcuni dati demografici di interesse sociale Si sono estratti dai dati demografici generali, alcune specificità che meglio caratterizzano la domanda territoriale in campo sociale. Secondo l Annuario Statistico Provinciale, nella provincia di Lecco sono presenti nel famiglie. Il reddito pro-capite si attesta a Gli stranieri residenti sono L indice di dipendenza giovanile è 21,9 mentre quello degli anziani è del 30,08. Il tasso di attività dai anni è il 69,5% Tasso di disoccupazione è del 4,5% L indice di vecchiaia è in costante incremento, raggiungendo nel 2010 il valore di 137,4. Occorre considerare anche il costante incremento della domanda per handicap ben rappresentata dal successivo grafico relativo all impegno della Commissione d invalidità civile. Abbandono scolastico Il 14,4 per cento degli studenti delle scuole superiori lecchesi non termina il ciclo di studi prescelto. Il dato medio, che si riferisce al peraltro al di sotto di quello nazionale -, si differenzia a seconda che si tratti di licei (9,47%), istituti tecnici (17,4%) o istituti professionali (20,14%). Dato aggiornato ad ottobre Nel periodo di stesura del presente documento è in fase conclusiva la programmazione triennale dei Piani di Zona

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